Ortensio Lando, Novelle, 1552

antico proverbio. ¶ Madonna Zenobia de’ Buonvisi di Lucca fu

ma per godere ancora de’ suoi abbracciamenti, se la

fa la maggior parte de’ Lucchesi: ma per non

dotate. ¶ Andrea di Filippo de’ Bardi fiorentino, giovane d

trattato da madonna Caterina de’ Baroncelli sua matrigna, la

soperchio bere fosse uscita de’ gangheri e seguitava chiamandola

Filippo, se voi siete de’ Bardi et io sono

Bardi et io sono de’ Baroncelli, vi dovereste pur

sì come è costume de’ buon cristiani e d

l’arena. Allora due de’ suoi cavalieri incominciarno a

et abbandonato da alcuni de’ suoi. In cotal modo

del cielo per opra de’ contrari e spaventevoli soffiamenti

per due mila scudi de’ libri in astrologia scritti

delle scimie. ¶ Messer Leandro de’ Traversari, canonico di Ravenna

dimora nel Cairo». ¶ Mentre de’ cavoli e de’ calderoni

Mentre de’ cavoli e de’ calderoni si favella, eccoti

un sandalo e, dati de’ remi in acqua, velocemente

mi pari il re de’ bugiardi». Rispose il Fiorentino

seco communicava il sire de’ suoi amori, tanto ella

la sera, con alcuni de’ suoi più famigliari servidori

a grato riposo. ¶ Lippa de’ Lanfranchi di Pisa, nobilissima

advenne che messer Onorio de’ Lanfranchi, padre di Lippa

fine capitando nel golfo de’ Viniziani, fu preso; né

mandato da madonna Lippa de’ Lanfranchi a cercar messer

vero affermano l’istorie de’ Cipriani, era già tutto

Cipri, figliuola d’uno de’ nostri maggiori aversari. Voglio

né vi fu alcuno de’ compagni che non s

fa la maggior parte de’ Fiorentini. ¶ Era similmente pochi

l’ha fatta degna de’ suoi cari abbracciamenti»; e