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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «dei»

nautoretestoannoconcordanza
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In seguito alla partenza dei miei, sarei stata l
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io la vedevo sicura dei suoi principi, mentre mi
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lista con i nomi dei suoi affetti più cari
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lumini davanti alle fotografie dei nostri cari estinti. ¶ E
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salì sullo stesso treno dei miei genitori in un
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puntualmente a ogni festa dei Morti. La ricorrenza più
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stato per l’attesa dei giocattoli che trovavo sotto
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sentiva ovunque l’odore dei crisantemi e della cannella
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diverse, che nell’intento dei nostri pasticcieri volevano ricordare
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sono fatte le ossa dei morti, se non si
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cosa rimanesse a noi dei tanti momenti vissuti insieme
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avvicinarsi l’odioso rito dei saluti definitivi. E, concentrata
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negli occhi ogni gesto dei miei genitori, per non
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per raggiungere l’Eldorado dei poveri. ¶ Alla gente del
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rifiutata di accondiscendere a dei compromessi fin troppo offensivi
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mia nonna. Le raccontava dei suoi amori segreti di
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perdere del tempo esprimendo dei pensieri stupidi e troppo
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Ancora prese dal dispiacere dei saluti alla stazione, sia
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al varco: l’accensione dei lumini del nonno e
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senza eguali. ¶ La setta dei colti ¶ Avevamo appena finito
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ottenuta con il massimo dei voti. I suoi genitori
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stato inevitabile, e uno dei due sarebbe andato a
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un altro. La setta dei colti, giustamente, andava preservata
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approfittato della buona salute dei suoi occhi, e ora
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con la cadenza tipica dei campagnoli di quelle zone
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elementare, o una dottoressa dei picciriddi. E anche tua
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tutto di sé e dei suoi sentimenti), e si
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ancora buio. Le finestre dei vicini erano quasi tutte
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caldo e dal consumo dei tanti passaggi assorbiti negli
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con le mezze suole dei miei sandali di cuoio
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E con uno sguardo dei suoi tramortiva tutte le
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in confidenza, della vita dei prìncipi non condivideva nessun
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Germania, dove viveva uno dei suoi figli, c’era
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che constatare la debolezza dei miei genitori, incapaci di
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due giorni dalla partenza dei miei genitori e di
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Franco, figlio di amici dei suoi genitori, emigrati a
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quasi suocera nella scelta dei mobili per la futura
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a sopportare le smanie dei loro bambini. Sotto al
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perché, ma si trattava dei pochi momenti in cui
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solo con il ritorno dei miei mi sarei risparmiata
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persiane sgangherate. C’erano dei vasi sui davanzali, con
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sui davanzali, con dentro dei fiori che crescevano grazie
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piedi nella fascetta nera dei pedali, e il giro
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di scuola, le visite dei nostri amici e le
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e allora mi inventavo dei mal di pancia per
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Solo che la disponibilità dei meloni più buoni dipendeva
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indomani. ¶ Dopo la partenza dei miei genitori, le dinamiche
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genitori, le dinamiche quotidiane dei nostri pasti principali ovviamente
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delusione provata il giorno dei festeggiamenti per il mio
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frattempo, per la tranquillità dei miei genitori, sulle ferite
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e dietro, le barchette dei pescatori e della gente
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della spiaggia per accendere dei falò, uno per ogni
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piaceva stare in compagnia dei suoi amici, per cui
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delle loro mamme con dei ferri alla buona e
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male, le signore mammane dei nostri peccati, le comari
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In seguito alla partenza dei miei genitori e di
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aspetta!». ¶ Apriva i coperchi dei contenitori d’acciaio e
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cui riuscivo a dimenticarmi dei tanti guai. ¶ La prima
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tutti i minimi movimenti dei clienti più sospetti. E
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in macchina, mentre parlavamo dei miei, la nonna mi
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per fare la conoscenza dei miei insegnanti. ¶ La tosse
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elementare, entrai nel mondo dei grandi maestri: Vivaldi, Chopin
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tanto mi facevano compagnia dei gatti randagi. Stavo in
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e due i piedi dei quadrati disegnati con il
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ad autoescludersi dal giro dei plebei. Erano convinte di
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brutta figura. Le ingiustizie dei numeri! ¶ Almeno l’italiano
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vedevo dai movimenti bruschi dei rami degli alberi che
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di là, la casa dei sogni, la casa che
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era mica un pallino dei miei. A loro sarebbe
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che ci avevano giudicato dei falliti, non era altro
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ottenute origliando i discorsi dei grandi, che la posizione
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lei cominciai a provare dei sentimenti controversi, un giorno
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Parlò a ruota libera dei problemi della casa, dei
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dei problemi della casa, dei figli, del mondo che
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casa, perché doveva ricamare dei centrini e delle tovagliette
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che Nora sta facendo dei capolavori, e magari impari
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Io ero nel pieno dei miei sogni, e il
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sogni, e il rumore dei colpi sul legno mi
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a occuparsi della vestizione dei defunti. ¶ La prima, la
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sua grande passione. Possedeva dei libri antichi di poeti
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porta di casa nostra dei versi trascritti male su
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era colpa mia, ma dei pidocchi. Io non li
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pericolose sono le uova dei pidocchi, perché sono piccolissime
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consapevolezza riguardo all’affetto dei miei cari. Era una
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degli estranei, magari amici dei genitori che li tenevano
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madre. E il calore dei suoi abbracci. ¶ Anche nelle
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abbracci. ¶ Anche nelle illustrazioni dei sussidiari alle elementari, la
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che mi fece venire dei brividi sulla pelle, di
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la sua famiglia aveva dei parenti. ¶ Io mi ero
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anche il più umile dei lettighieri. E il corridoio
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mai allontanati dalla stanza dei giochi e che qualcuno
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Il loro era uno dei due saloni di Leto
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delle pareti, alle spalle dei due lavandini di resina
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che la televisione era dei democristiani. Io non capivo
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facevano spettacolo. Le facce dei politici mi mettevano tristezza
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obbligava la maggior parte dei padri di famiglia a
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non avevo trascurato nessuno dei miei doveri di studentessa
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Florio, che mi dici dei tuoi genitori, arriveranno a
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otteniamo sono il risultato dei nostri sacrifici e basta
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ridimensionavano. Eccetto l’assenza dei miei genitori, troppo dura
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e srotolava la matassa dei suoi lunghi patimenti, io
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ha una moglie e dei figli. Ma ti ripeto
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aveva una moglie e dei figli. ¶ La nonna non
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nei posti più ambiti dei nostri uffici pubblici, ma
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cinquecento, qualcuna componeva con dei confetti rosa forme di
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dovevano fare le cose dei cani, tipo: guardia, guardia
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fratello Pietro, per raccontargli dei miei progressi a scuola
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sentirmi dire da uno dei miei che sarebbero venuti
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non conoscevano l’identità dei propri genitori. ¶ Anche in
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in casa, offrendomi subito dei biscotti al limone, per
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TEMA: ¶ Descrivi il Natale dei tuoi sogni ¶ Il Natale
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aspetterò solo la telefonata dei miei genitori, per parlare
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loro anche alcuni amici dei miei zii. Li conoscevo
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faceva parte della lista dei regali comprati coi soldi
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beddra!». Voci di amici dei miei, di sicuro, emigranti
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il papà, avevo visto dei viali alberati che sembrava
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camuffati, c’erano anche dei regalini per la nonna
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come guardi le famiglie dei nostri parenti, e dei
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dei nostri parenti, e dei nostri amici. E lo
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ne sapevano gli altri dei miei dolori? Ma a
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fresco. ¶ Avevo assistito a dei funerali in cui si
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povera Nora, di ricevere dei baci lunghi, appassionati e
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appena arrivammo al banco dei salumi, mi fermai aspettando
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in piedi si liberava dei manici della sua borsa
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verificato che nei vasi dei nostri parenti – in testa
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Danzavi nell’essenza evaporata dei fiori e lungo il
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e lungo il perimetro dei giacigli di cemento. La
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contrasto con i ritratti dei vecchi che avevi di
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anche assuefatta alle urla dei miei compagni, che ogni
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scuola. Mi aveva parlato dei suoi pensieri grossi. Proprio
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era il purgatorio perfetto dei disperati. ¶ Dovevo rimettermi a
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minuti. ¶ Urlai: «I pesci dei laghi sono diversi dai
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sono diversi dai pesci dei mari…». ¶ Ancora silenzio. ¶ Allora
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arrivò il quinto vaglia dei miei genitori, io non
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dato fastidio. Mi lamentavo dei tanti difetti della nonna
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cartoline d’amore e dei concorsi a premi, e
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e distinto. Agli occhi dei più il caso sembrava
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Ogni volta ci portava dei regali bellissimi: ora dolci
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Prima di lasciarci con dei baci colmi d’affetto
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Tanto tanto! ¶ I vaglia dei miei ¶ Mi faceva sempre
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il tutto. E chi dei due andava alla Posta
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donne occuparsi della casa, dei figli e di ciò
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generale fare le cose dei maschi. Infatti, toccava sempre
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sera, vanno a fare dei lavoretti extra, così guadagnano
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che li facevano sembrare dei manichini. ¶ Ci chiamarono alla
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la consegna da parte dei professori, a ognuno batteva
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la nonna mi regalò dei soldi. Io li misi
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interno, ripiegati, c’erano dei fogli scritti con la
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e anche qualche foto dei miei. Gliele aveva scattate
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un mese erano arrivati dei nuovi vicini di casa
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ed educati. Si trattava dei signori Sparulas; il marito
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meno lo stesso cibo dei siciliani, e mettevano l
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la giostra delle processioni, dei grandi falò sulla spiaggia
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nessuno resisteva al fascino dei tanti riti consolidati, e
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di no da parte dei genitori. ¶ Quell’estate era
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riguardava era il colore dei suoi capelli: un giallo
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loro. Ricordavo ogni parola dei suoi discorsi drammatici, che
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canottiera bianca slabbrata e dei pantaloni grigi e larghi
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lui che volevo parlare dei miei programmi, anzi, mi
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di lasciarmi andare. Ululava dei suoni ancestrali, e il
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non parlavo, sentivo solo dei suoni ovattati nelle orecchie
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i vicini di casa dei miei, i greci di
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a sistemarci dentro anche dei vasetti di pomodori secchi
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occasione), scarpe e asciugacapelli, dei maglioni lavorati a mano
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origano della nostra terra. Dei maglioni però, mio fratello
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agrumi per gli amici dei miei, che si erano
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era presentato alla porta dei committenti subito dopo l
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altronde era la mutevolezza dei suoi modi di fare
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di Napoli, l’interruttore dei miei occhi si abbassò
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a riconfermare la familiarità dei luoghi. ¶ Nell’ultimo tratto
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di frescura. Avevo scoperto dei giardinetti dove andavo il
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casa con i figli dei vicini, i greci con
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più per la lontananza dei miei che per la
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scontravano con la gioia dei miei, che non perdevano
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era parlare con uno dei miei. E nell’attesa
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rigogliosi. Per non parlare dei negozi, altro che la
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principali, oltre le vetrine dei locali, avevamo guardato i
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è questo il bello dei rapporti, perché li rende
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mai, giocavamo e parlavamo dei nostri sogni. Ogni tanto
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Ogni tanto i figli dei greci salivano a casa
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altre che abbatteva, e dei muratori amici con i
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di descriverci le case dei suoi clienti ricchi, che
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poteva sottrarsi al binocolo dei curiosi e dei pettegoli
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binocolo dei curiosi e dei pettegoli. Chi si metteva
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corpo morto» da Guinness dei primati ¶ Con il nostro
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sentire protetta. Lo sconquasso dei miei fremiti la obbligava
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col pensiero a uno dei suoi insegnamenti. Sì, era
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era piegata alle logiche dei meschini, la combattente per
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sentito la mamma fare dei commenti un po’ cattivi
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ancora sveglia per raccontarle dei miei divertimenti. Lei sbuffava
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incantavo davanti alla magia dei colori che sfumavano con
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scorgere persino le lucine dei paesi vicini alla Calabria
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Turi, che aveva sempre dei pesci freschi per noi
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altre avrei provato nostalgia dei miei riti quotidiani, ai
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tedesco fu l’ultimo dei miei problemi. ¶ Quello che
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avermi risucchiata nel sottosuolo dei suoi insani impeti, si
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adulta, almeno nella sfera dei peccati che riguardavano il
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in fondo il senso dei loro sforzi? ¶ Eroi moderni
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ho conosciuto su uno dei tanti voli che ho