Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

la discesa in massa dei tedeschi dai passi e

impressioni indistruttibili. L’invasione dei tedeschi, di cui si

che per il rumore dei motori che passavano lontano

motociclette e il latrare dei cani lupo, non era

indistruttibile che era stata dei suoi avi contadini, che

del paese, o quelle dei paesi vicini, che le

della sera, e formassero dei momenti intensi, che concentravano

cambiando colore per effetto dei primi freddi e alcune

strazianti. Anche nell’interno dei carrozzoni, ai quali Marta

discesa sopra la gente dei carrozzoni. ¶ Chiamarono a lungo

di recarsi dalla famiglia dei contadini affittuari, che stavano

denti, per portar via dei poveracci che avevano paura

a svelare i misfatti dei tedeschi. Anche se non

un’attesa del ritorno dei sequestrati, reso problematico dalle

erano vere, e uno dei volti della guerra era

li condusse nelle stalle dei contadini. ¶ Haha si occupava

e suscitare le cupidigie dei contadini, riempiendo i loro

e valli erano tutti dei guerriglieri, che la gente

che venivano dalla notte dei tempi. Forse risalivano più

e arrivavano a quella dei celti carni, che avevano

qualche donna aveva disteso dei panni e poi si

mai più. ¶ Ivos raccontò dei cosacchi e delle loro

steppa e le terre dei cosacchi, di cui Esther

guarito bene e padrone dei propri movimenti per unirsi

di Arturo nel paese dei cosacchi, era Ivos che

aveva incontrato nelle terre dei cosacchi e in tutta

Haha e Anita facevano dei giochi tra loro con

il momento di avere dei bambini? E adesso, cosa

sarebbe messo nel migliore dei modi, una sorta di

notizia che stavano arrivando dei russi con il treno

in massa dalla parte dei tedeschi, quando costoro avevano

altro campo. E ora dei russi, ex nemici, che

s’erano fatti alleati dei tedeschi. Continuavano cioè ad

sarebbe passata anche questa dei cosacchi, che venivano dalle

di nostalgia nei ricordi dei suoi padroni. Il tempo

fosse entrato nel mondo dei partigiani, con lo scopo

entrare nel giro semplice dei pensieri di Anita. Certe

altra invenzione e diavoleria dei tedeschi? Era un segno

si sentiva il rombo dei loro camion e delle

del Cadore, le colonne dei cosacchi con i loro

solo che al posto dei carrozzoni avevano le carrette

stazione e sulle rive dei fiumi, dove si andavano

in Ucraina, e recuperava dei ricordi un po’ sbiaditi

da raccontare: ¶ «Sono proprio dei selvaggi, sapete!» ¶ «Perché? Cos

ad arrostirla sui fuochi dei bivacchi, accesi sulle grave

di uno degli ultimi dei duecento e più treni

di teloni, come quelle dei coloni del Far West

il colore delle bande dei calzoni, si andavano formando

sul petto, come quelle dei guerriglieri messicani. Non avevano

sviluppare la stessa forza dei trattori che si vedevano

il rimbombo degli zoccoli dei cavalli sulla strada, il

animali brucavano l’erba dei praticelli, dei bordi impolverati

l’erba dei praticelli, dei bordi impolverati delle strade

a se stesso. Eressero dei bivacchi nei cortili, nella

mezzo della strada, accesero dei fuochi sotto i loro

case con il calcio dei fucili, finché costrinsero la

lingua. La donna raccontò dei russi con cui era

lavoro per il gruppo dei compatrioti. Ghirei, che era

aveva degli avversari, alleati dei tedeschi. Le veniva da

sperava che non accadesse. ¶ Dei cinque cosacchi che aveva

delle civette, il rantolo dei gufi, lo squittio subdolo

scendere fino nei pressi dei villaggi. Sentiva i cani

come volevano i tedeschi. Dei suoi vecchi, dei fratelli

tedeschi. Dei suoi vecchi, dei fratelli e delle loro

le tradizioni, il possesso dei campi, e volevano modificare

pelli, udiva il nitrito dei cavalli nelle stalle, accanto

stalle, accanto alle mucche dei paesani, o il bramito

paesani, o il bramito dei cammelli e dei dromedari

bramito dei cammelli e dei dromedari, e aveva la

cosacche, fasciando gli zoccoli dei cavalli e passando attraverso

della polvere, i nitriti dei cavalli, l’urlo di

cosacchi fossero gente inferiore, dei selvaggi appena domati, da

in casa, la linea dei suoi pensieri si addolciva

calma, come un’isola dei Feaci, dove la guerra

che la maggior parte dei russi volesse il ripristino

salvamento. Si fidavano ciecamente dei loro carcerieri, come si

si erano sempre fidati dei loro servitori. Non sospettavano

sospettavano nemmeno il tradimento dei Rossi, comandato da Lenin

venuto anche il momento dei cosacchi, perché quella coi

e spontaneamente una divisione dei compiti e lui si

come Ghirei. Si occupava dei cavalli, ad esempio, e

le cartucce, le kubànke dei cosacchi, tutti a metà

gli oggetti del paese dei cosacchi. ¶ Urvàn era intimamente

come se, all’inizio dei tempi, si fosse macchiato

in cirillico, “La terra dei cosacchi”, stampato nei pressi

valli, e a quelle dei cosacchi del Terek si

fiume pareva diventato uno dei tanti della steppa, come

si sentivano i cori dei cosacchi, pieni di brio

a scovare il vino dei loro ospitanti, e a

ancora un marito e dei figli, come tutte le

voluto mettersi nel coro dei soldati e ripetere il

feste per le nascite dei bambini. Solo le costumanze

della storia. ¶ Urvàn narrava dei cosacchi. Lui ne conosceva

subito dopo l’arrivo dei tedeschi nelle loro terre

dare ascolto alla promessa dei tedeschi ingannatori, che avevano

bugiardi come la moneta dei falsari, prima di Adriatisches

campi di lavoro coatto, dei quali nessuno sapeva niente

e comprensivo di guardarli dei primi giorni si corruppe

e medioevale. ¶ Da parte dei cosacchi v’era un

e cavernoso nei confronti dei tedeschi, di cui in

intaccata dalla peste micidiosa dei partigiani. Era come se

strumenti ciechi nelle mani dei tedeschi, che facevano di

una torcia elettrica. Uno dei due subito la inseguì

leggendo continuamente i nomi dei paesi in essa e

a fiutare la minaccia dei partigiani, che avevano l

convinti che la gente dei paesi fosse tutta fatta

il fuoco. L’eco dei colpi si diffuse lontano

momento critico del passaggio dei fiumi. Burlak e i

attesero la spedizione punitiva dei tedeschi. Avevano bene in

molto diversamente. In effetti dei tedeschi con auto e

loro. Ma nel fondo dei loro discorsi affiorava come

delle tante sventure e dei rovesci senza fine. Nei

senza sosta i nomi dei luoghi dove si erano

nelle Terre Nere, e dei loro fiumi perduti. ¶ Quando

suo popolo dalla parte dei tedeschi, gli invasori e

voluto, e la volontà dei morti era sacra. ¶ Ma

ed entusiasta per via dei due uomini da poco

e sanguinava nel cuore dei cosacchi perché ognuno, per

tutti nei piccoli cimiteri dei paesi, disseminati attorno a

di loro. La sostanza dei loro discorsi era che

era vero. Le piazze dei paesi erano piene di

infatti apparteneva alla setta dei “vecchi credenti”, e quando

tutto filava nel migliore dei modi perché era lei

presidio fossero, nei confronti dei partizany, ancora ingenui come

era l’argomento prediletto dei suoi discorsi con Marta

stupito, come l’eco dei grandi spazi russi che

tutte le membra. ¶ Uno dei suoi grandi interessi era

di Anita. Le dava dei consigli, ossia le diceva

pelli, e nelle stalle dei contadini il cavallo di

quel particolare della vita dei cosacchi, come se da

piegandosi alla tirannia scherzosa dei suoi giochi. Quando giocava

di religione, perché uno dei vertici del suo piacere

con una delle pelli dei tanti animali sgozzati, malamente

Luca s’impadroniva anche dei linguaggi. Già sapeva molte

Akmekkahn. ¶ Eppure, nella confusione dei linguaggi in cui era

sentimento del passato, e dei suoi spessori misteriosi e

attirava non era quella dei grandi eventi politici e

e militari, la storia dei vincitori e delle loro

nel Medioevo. ¶ Ci furono dei giorni di vento insistente

era piena della lanugine dei pioppi e delle betulle

lei era la donna dei “poveri soldati”, cui la

le direzioni della rosa dei venti. Si vedeva del

ungari, come fossero figli dei propri mariti. Stranamente, forse

di fatti indefinibili, ognuno dei quali aveva determinato quello

da sé. Ma uno dei suoi sentimenti essenziali era

di noccioli, lasciando sempre dei cosacchi morti in mezzo

a salire la fama dei comandanti partigiani, di Saetta

agli occhi la sorte dei cosacchi. Sentiva che qualcosa

differenza fra la gente dei borghi e i partizany

e li aiutavano essendo dei loro. Forse quello dei

dei loro. Forse quello dei guerriglieri non era un

acuta diffidenza nei confronti dei paesani, poiché i partizany

alti, o le capanne dei boscaioli, o le casere

boscaioli, o le casere dei malgàri, per tentare di

di sorprendere i reparti dei patrioti. Dopotutto erano uomini

pezzi. Stavolta però anche dei partigiani erano morti, perché

cosa passasse nella mente dei capi, e come pensassero

le mani su qualcuno dei capi, e il suo

preoccupati, seguendo il filo dei loro pensieri pesanti e

cosacchi, come ai tempi dei loro trisnonni, quando il

Itaca e l’isola dei Feaci fossero scomparse. Non

Si udiva l’ànsito dei cavalli, che cominciavano a

altro la vasta spianata dei prati, gli stavoli e

custodia ad Akmekkahn, che dei cavalli e dei cammelli

che dei cavalli e dei cammelli sapeva tutto, anche

trovarono che le famiglie dei pastori, le greggi del

cosacchi quello delle isbe dei loro villaggi. Il Salvadi

Ai banditi.» ¶ «Ai macellai dei paesi. La gente è

piacere, facendone magari uno dei loro quartieri generali. Si

faceva, perché i colbacchi dei cosacchi erano tutti neri

quelli degli Atamany e dei principi erano bianchi. ¶ Urvàn

pressapoco gli stessi mestieri dei cosacchi che vivevano nelle

erano più, ma era dei vivi che lei voleva

si poteva anche liberare dei čuvjaki o dei valenki

liberare dei čuvjaki o dei valenki, e che poteva

entrato nel numero largo dei suoi amici. “E Pronto

il bollettino di guerra dei russi. Era sempre stato

che fuochi di segnalazione dei partizany che si comunicavano

nei campi di prigionia dei tedeschi, nell’Armata rossa

suo sguardo dalla parte dei nemici. In chiesa cantarono

che erano le case dei friulani nelle quali si

continuazione. Mettevano a bollire dei paioli d’acqua nei

intuitive, i segni preoccupanti dei vagoni bestiame, chiusi dall

più scura sulla guerra dei tedeschi. Haha viveva sempre

se si fosse trattato dei resti insepolti dei suoi

trattato dei resti insepolti dei suoi familiari. A un

sorte di Esther e dei parenti di Haha, anziché

possedere ancora un futuro, dei villaggi da abitare, un

nel canto pareva spogliarsi dei suoi anni, e ritornare

se per caso erano dei traditori, perché stavano a

festa Ghirei era uno dei più scatenati. Si sentiva

l’altro, in ognuno dei quali aveva amici di

agli occhi ad uno dei loro capi famosi, Bora

vedo dalle bande azzurre dei tuoi calzoni» disse il

parte del Salvadi e dei suoi pastori. E da

sviluppava una grandiosa offensiva dei russi, dalla Prussia orientale

come Dunaika, alla setta dei “vecchi credenti”, e in

strana attrattiva. Persino quella dei “Chlysty”, cui aveva appartenuto

luoghi diversi gli ossi dei montoni e delle capre

Aveva la memoria piena dei modi su come i

antico, prima dell’avvento dei Rossi. Si rapivano, si

evviva sfuggirono dalle gole dei cosacchi, e Akmek fu

si contentò della beffa dei rifornimenti, volle perfezionarla e

i cosacchi sbucarono fuori dei nascondigli. Dopo una breve

malamente con il calcio dei fucili o degli sten

compagni, eccitato dalla cattura dei partigiani, si sentiva trasportato

I cosacchi avevano preso dei partizany! Tutti accorrevano, come

del Terek, all’epoca dei loro trisnonni… ¶ Finita la

partigiani italiani fossero tutti dei comunisti, e perciò Burlak

nemmeno. Se ci saranno dei prigionieri kazàk, li scambieremo

nemmeno posto nei cimiteri dei villaggi, e bisognava buttarli

cimiteri friulani erano pieni dei suoi morti. ¶ Sentiva gli

distrutto dai piedi distratti dei passanti. Marta attribuì la

Austria, e nemici giurati dei cosacchi. In sostanza questa

fuga e la salvezza dei cosacchi si stavano ancora

tutte le sventure abituali dei secoli passati erano ritornate

speranza di vedere apparire dei boccali di vino, come

il giorno della cattura dei partigiani. Ed era una

le tramortirono col calcio dei fucili. La terza la

lontano, dai fondi superstiziosi dei loro spiriti, come avessero

dell’aceto. Della vodka, dei sapori forti…» ¶ Ma intanto

Dio, o le steppe dei loro fiumi. Forse tutto

rientrare, sentì il miagolio dei gatti e lo squittio

sé, si erano liberate dei legami, e avevano scoperto

tedeschi sono più colpevoli dei cosacchi.» ¶ «Che intendi dire

corsa, per la gioia dei bambini e del suo

suo cavallo, nella stalla dei contadini. Non lo toglieva

rubato. Noi kazàki siamo dei profughi e dei fuggitivi

siamo dei profughi e dei fuggitivi, e possiamo soltanto

lunghissime migrazioni. Alle leggi dei bolscevichi non voleva riconoscere

valevano per lui quelle dei tedeschi, che erano la

apparente degli Atamany e dei generali, c’era un

conoscenza di armi segrete dei tedeschi, che avrebbero rovesciato

il possedere le donne dei vinti pareva loro una

determinate circostanze. ¶ Il destino dei cosacchi pareva ormai segnato

fondo il vero pensiero dei capi, sempre che ne

la truppa cosacca, ossia dei poveri diavoli trasportati dagli

il rimbombo degli zoccoli dei cavalli, Urvàn rifletteva che

gloria e la sconfitta dei Bianchi. Urvàn pensò che

bene, eccellenza.» ¶ «Per via dei partigiani?» ¶ «Non direi, generale

partigiani, che sono tutti dei comunisti. Il bolscevismo va

angosciosa che l’ultimo dei cosacchi conoscesse la propria

avevano gli stessi contenuti dei discorsi di Krassnov. Facevano

unirsi al nono Corpus dei partigiani jugoslavi, altri che

di alcuni alberi pendevano dei partigiani impiccati, evidentemente da

e accelerarono l’andatura dei cavalli per ritrovarsi al

erano dimenticati della guerra, dei partizany, dei Rossi, di

della guerra, dei partizany, dei Rossi, di aver abbandonato

caserma giacevano le guardie dei partigiani fatti prigionieri, che

si stesse già occupando dei feriti, poi fecero radunare

membra grandi e rilassate dei nemici, ormai inermi e

i suoi cadaveri. Qualcuno dei morti era proprio dello

giorni, e nei giorni dei funerali, ci fu una

la croce dalla parte dei piedi, mentre le donne

che trasportavano le barche dei pescatori e i nuotatori

delle forze tedesche e dei loro alleati. Capiva che

più tenere alla base dei giovani alberi, che apparivano

all’orizzonte. Il gruppo dei cosacchi era guidato da

fosse un segreto alleato dei partigiani, anche se Urvàn

il crepitio della fucileria dei partigiani diminuì rapidamente d

un’occhiata a quelli dei partigiani, con una curiosità

sfiorandolo con la punta dei loro fucili. Uno di

fatto che l’agguato dei partigiani era stato sventato

da sempre ad avere dei nemici e a provare

mutato dall’antica condizione dei suoi antenati Abrek. Lui

gli insegnamenti del profeta, dei quali non si curava

sono una spia e dei partigiani non so niente

scacchi subiti per opera dei partigiani, ma anche quello

no fino alla fine dei tempi. ¶ Perché? Era forse

avvicinarsi con l’occhio dei pulcini che hanno scorto

in Baldo, nei cavalli dei cosacchi, ormai magri come

stato possibile. Voleva avere dei figli da Urvàn, che

di colpi. Le incursioni dei patrioti diventavano più numerose

numerose erano le vittime dei cosacchi, perché quel popolo

di finirli, come fossero dei cinghiali devastatori feriti a

i lati della rosa dei venti. Irritato e disperato

perché combatteva dalla parte dei tedeschi, che lui detestava

proprio niente, del battaglione dei Georgiani, che stavano in

sulla strada stavano passando dei cosacchi, e allora spalancò

risuonava delle urla e dei mugolii delle due donne

i suoi antichi ideali dei rapporti umani, anche se

entrare pericolosamente nello spirito dei generali e degli Atamany

andava subito alla ricerca dei modi e delle soluzioni

troppi morti. Era uno dei “poveri soldati” cui lei

Sentivano che la legge dei partigiani non era la

sugli occhi e accesero dei ceri disposti ai quattro

avvicinassero e che nessuno dei presenti sentisse le loro

di aprile. La banda dei cosacchi suonò la marcia

presenti con il piattino dei piselli secchi lessati, perché

del morto. ¶ La guerra dei partigiani e dei cosacchi

guerra dei partigiani e dei cosacchi, anziché entrare in

fu massacrato dagli zoccoli dei cavalli di uno squadrone

Era cominciata la ritirata dei tedeschi? E cosa stava

i kazàk nel cuore dei paesi? Ma era più

esse, dovunque si trovassero dei cosacchi, stesse passando il

cercare anche il medico dei cosacchi. Era in realtà

rovina. Ormai sulla nave dei cosacchi in certo modo

assieme al veterinario, sentì dei forti vagiti, dunque il

di suo marito e dei propri parti lontani. ¶ Comunque

incominciava a spuntare, incontrarono dei profughi che scendevano dal

Nonostante tutto la valle dei cosacchi del Terek continuava

aveva provocato l’esodo dei profughi che non sapevano

quella degli Atamany e dei principi cosacchi. Urvàn pensò

madre uccisi dall’incursione dei russi; la canzone che

sue parole, sull’uomo dei nostri tempi che non

essere degli invasori e dei distruttori. Annaspavano affannosamente nel

era giunti alla resa dei conti. Che non sapessero

e magari avesse avuto dei figli da lei? Se

impossibile studiare e realizzare dei piani personali e privati

nella stalla della casa dei contadini, molto distante dalla

Si sentiva lo zoccolio dei cavalli, lo stridio delle

a spingere sulla faccia dei cosacchi piccole gocce d

gli stracci gli zoccoli dei cavalli. Ma si sarebbe

anche con le ruote dei carri, e in quel

vedova, affidati alla pietà dei paesani. Ma sopra questi

che riuniva le mandrie dei bisonti, nelle pianure americane

destino. Era l’istinto dei superstiti. ¶ Erano accompagnati da

in blocco dalla parte dei partigiani. ¶ Mentre circolavano queste

alone fumante e sanguinoso dei loro misfatti. Si sussurrava

sten e i parabellum dei partigiani. ¶ La colonna dei

dei partigiani. ¶ La colonna dei profughi si andava ingrossando

per trattare la resa dei fuggitivi. Un maggiore pattuì

con un fuoco infernale dei partigiani dalle alture, un

andava morendo. Il grosso dei cosacchi era passato, pur

le grida di vittoria dei partigiani e stranamente gli

di sé i dumy dei morituri, perché i cosacchi

ciò che si diceva dei piani e degli ordini

in comune, al vertice dei quali v’era la

accorse di essere uno dei pochi sopravvissuti del presidio

istintiva correva nel fondo dei superstiti, perché tutto ciò

era soprattutto una rievocazione dei tanti morti del popolo

aveva tanto da dire dei suoi morti, di sua

rinata. ¶ Ma poi cominciarono dei segni sinistri. Lo Stato

loro destino sul volto dei vincitori. Cosa stavano meditando

caddero sotto le raffiche dei mitra britannici. Il kazàk

proprio destino. Lo aspettavano dei processi sommari e la

massa, impediti dal fuoco dei mitra britannici. Allora centinaia

soltanto quando la consegna dei superstiti del suo popolo

a sbiadire nel ricordo dei vincitori. Presto capì che

pietosi. Avevano saputo qualcosa dei suicidi del campo e

e nutrendoli come fossero dei compatrioti. La guerra era

stesso, di essere uno dei pochi superstiti liberi di

a pazientare, a elaborare dei piani, a costruire i

usi. ¶ Poi, col passare dei mesi, il progetto americano

fossero impliciti e nascosti dei ritornelli carichi di dolore

le stava attorno, come dei veli portati dal vento

Cercava soltanto il silenzio dei boschi e dei campi

silenzio dei boschi e dei campi. ¶ Era il tardo

qualche scalfittura in uno dei tanti mitragliamenti. Ma Ivos

cosacco, un invasore alleato dei tedeschi. Marta sentì l

tutte condannate al taglio dei capelli. Un barbiere ex

ridicole, simili a quelle dei manichini nelle vetrine dei

dei manichini nelle vetrine dei negozi di vestiti. ¶ XIX

d’ira. Prese uno dei partigiani che assistevano, come

appresa la vera storia dei capelli di Marta, si

quella era la sera dei racconti e delle confidenze

diventato molto più anziano dei suoi anni. Era uno

suoi anni. Era uno dei pochissimi del popolo kazàk

più continenti. Era uno dei pochi che avrebbero ricordato

moderni erano degli esuli, dei profughi, dei senzapatria, al

degli esuli, dei profughi, dei senzapatria, al di là

e chi aveva gettato dei sassolini colorati se li

lontano, viveva la leggenda dei suoi piani audaci e

e senza passioni. ¶ Soltanto dei morti si ricordava volentieri

per rivedere le tombe dei suoi morti. ¶ Nel pensiero

i nomi di dispersi dei paesi vicini, di cui

visto il tragico esodo dei cosacchi. Si fermarono infinite