Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

frullar breve dell'ali ¶ dei passeri sul tetto, al

diademi ¶ rialzano il prestigio dei frigidi cuori. ¶ Scialo d

coltivo ¶ nei tiepidi brodetti dei fallimenti, ¶ o nelle gelatine

rare ¶ col triplice riflesso dei moerri: ¶ porto la tuba

alleanze tra il fango dei pantani, ¶ e redditi sicuri

a speranza nella religione ¶ dei plurimi animali del Cortile

meriggio ¶ ripete la seguenza dei giorni trapassati ¶ è un

vanto, gioja e superbia dei capoccioni ¶ della Nazione. ¶ Tripoli

lungo le calme mestizie dei tramonti, ¶ e sotto ai

voce armoniosa ¶ all'urlare dei Mostri uggiolanti alla caccia

del Sahara, ¶ ultimi discendenti dei crociati, cavalieri Targuis ¶ imbarbariti

deserto? ¶ L'orde africane? ¶ Dei Maometti apocrifi? ¶ Delle teste

di Blaja ¶ alla pazzia dei viaggi lontani, ¶ per amore

come richiede l'ora, ¶ dei monogrammi al fumo delle

in Patria, vi sono dei marrani, ¶ astiosi ed invidiosi

meraviglia, ¶ tra li stampi dei gessi immemoriali, ¶ che lustran

in simmetria sulle sponde dei ponti, ¶ alla Senna chiassosa

torno! ¶ E li amici dei Clubs in cui si

di fiducia, ¶ aristocraticamente, persuasi dei molteplici casi dell'azzardo

Trecche sdrajati. ¶ Vi sono dei Poeti d'annunziani di

sottane delle Mammane, ¶ e dei cari Imbecilli di Poesia

a venire. ¶ Ho veduto dei grandi Imbecilli ¶ girar poc

raccomandati ¶ alla comoda prudenza dei cerotti immostardati ¶ dai magni

compiace de' canti, imbecillito, ¶ dei bamboli e dei chérubi

imbecillito, ¶ dei bamboli e dei chérubi ¶ alati, assessuali, riusciti

valgono i dotti inchini dei Lanciers: ¶ ma mi mareggia

mutarono alla giubba. ¶ Vedrai dei visi conosciuti assai ¶ a

anche Noi; ¶ e siam dei frusti Eroi ¶ per un

diuturno e grave, ¶ siamo dei miserabili che fidano ¶ la

tra i ceri oscuri dei cipressi vegghianti; ¶ e i

se vi pare, Signore, ¶ dei vagiti in le culle

sorriso rappreso di rugiada dei fiori e delle viole

frumento, ¶ le limpide perle dei petali, ¶ il liquido argento

sia!" ¶ Meeting! ¶ Le parole dei ciarlatori di professione sono

Essere tra le schiere dei giovani fatali, ¶ che daranno

coscienza... ¶ alla sapiente dispensa dei voti, io, Deputato;... ¶ Amici

ecco, le faccie grasse dei banchieri, ¶ ed i musi

nipotine; ¶ e vi sono dei nani incestuosi ¶ che spian

opulenti sorelle. ¶ Vi sono dei ragazzi petulanti che ne

d'inverno, nella noja dei chiusi, ¶ nel sito delle

irrigidiscono poche bandiere; ¶ esposizione dei tuoi fedeli, tripudio comandato

livido piú tosto e dei grumi di sangue, ¶ ma

ride, ¶ le scarpine veloci dei Valletti corrono e s

sera, e questa notte, ¶ dei petti italiani e delle

caddero sotto ai colpi dei suoi brigadieri. ¶ Battesimo opportuno

agonizzano, ¶ tra le stipe dei campi litigati, ¶ selvaggie e

un dí. ¶ Vi sono dei cadaveri sui margini delle

margini delle vie polverose, ¶ dei cadaveri stesi a putrefare

a putrefare sulli svolti dei ponti; ¶ e, per le

e lucide, ¶ i complimenti dei benevisi, le grazie dei

dei benevisi, le grazie dei clienti; ¶ e v'è

Te, per il perché dei genitali! ¶ Viva a noi

pel trafficar sui popoli dei re ¶ questa Canzone plebea

LUCINI. ¶ Per tutti li Dei morti ed aboliti ¶ Odio

ed aboliti ¶ Odio di Dei Prometeo... ¶ G. CARDUCCI. ¶ Dieu

civiltà. ¶ V ¶ Vivan li Dei; tutto il Mondo è

E nei freschi cristalli dei rivoli montani, ¶ sorgevano le

ardor virile e glauco dei torrenti ad asciugar la

perenne per tutti li Dei ¶ e presenti e futuri

oro ed al bronzo dei Tabernacoli; ¶ è scolpito nel

non tremare; tutti li Dei son morti, ¶ dal Dio

non i cori osannanti dei Cherubini alati e neutri

acuti e spogli ¶ aggiungerai dei fiori, ¶ molti fiori impensati

cannoni; ¶ fiori al passaggio dei feriti, sparsi, ¶ bianche mani

rosai ¶ l'irrequiete cime dei pioppi commossi, ¶ nel celere

e le spesse paure ¶ dei carpini intrecciati e impalizzati

vittoria, ¶ clamando l'inno dei Fratelli Arvali. ¶ E canti

sicuro e preciso Almirante dei mari: ¶ canti l'Argo

testa, ¶ ascoltava la legge dei Triumviri e apriva le

pini, ¶ ai sapienti fucili dei verdi Cacciator' di Vincennes

e trombetti, ¶ all'ondeggiar dei corsi pomellati, ¶ il moro

Lei, ¶ massima tra li Dei". ¶ Roma piegò col ventre

Ospedale, ¶ tra il rantolo dei tisici ed il delirio

tisici ed il delirio dei pellagrosi, ¶ legò l'espiatorio

legò l'espiatorio funerale dei morti alla Colonna. ¶ Ironia

guerra. ¶ G. PINCHETTI. ¶ Nunziatrice dei giorni venturi ¶ Vaga errante

Pervicace memoria! ¶ Ai rigogli dei fiori, ¶ sopra la terra

Paris, 1900; Le Petit Sou. ¶ Dei rossi fiori sulla rossa

Onde; le cripte rosee dei coralli, ¶ come il sorriso

la via, nel fango dei rigagnoli, ¶ fatale, destinato alle

l'odio, l'amore dei miserabili. ¶ Lunghi angosciosi pensieri

egli porta la soma dei delitti e prega alle

destino: ¶ sul suo cammino dei cuori ha calpestato; ¶ passò

vogliamo conoscerti a fondo. ¶ Dei fiori rossi, dalla rossa