Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

tempo aggravato il peso dei dispotici governi, talmente comuni

plebe romana che, malcontenta dei patrizi, ritirata si era

collo sotto il giogo dei suoi tiranni, che imperiosamente

vizi e i difetti dei politici sistemi e il

costumanze, delle opinioni e dei pregiudizi dal pubblico adottati

Cose che a noi dei tempi il buio cela

Che fra gli stessi dei stabil concordia ¶ Esser mai

La gran pluralità però dei bruti, ¶ Contro quei forti

di te provar tu dei ¶ La verità della sentenza

così i grandi son dei nostri tempi, ¶ Che l

e lo squittinio ¶ Incominciar dei concorrenti al trono, ¶ Che

loro mani ¶ Le sostanze dei sudditi e la vita

pubblici imbrogli ¶ Saldo puntel dei vacillanti sogli. ¶ Altri molti

l'Elefante il re dei bruti. ¶ Ma il Can

Alla sua maestevole figura, ¶ Dei quadrupedi il principe ravvisa

Dai cor sì spesso dei potenti esclusa, ¶ Fa sì

parlavan dal tripode gli Dei. ¶ E quei sentissi il

e zampe avessero gli Dei. ¶ Conciosiachè la qualità regale

allor, ma non potrete. ¶ Dei quadrupedi sudditi la folla

La vasta interminabile catena ¶ Dei monti Altai, cui l

Lionin voti concordi ¶ Agli dei, che talor sono un

turba ¶ (Sempre intendo parlar dei re animali), ¶ Potrebbe dir

tu per legge inviolabil dei ¶ Punir severo e non

oggi inutilissima divenne. ¶ che dei sovrani l'interesse allora

interesse allora ¶ Non era dei lor sudditi interesse. ¶ Pur

lor promesse, ¶ L'infallibilità dei loro detti ¶ Su prove

tanto ¶ Dall'infinito numero dei sciocchi, ¶ Passeran presso i

E la disperazion son dei librai; ¶ Perchè il lor

sì forti, ¶ Che scompongon dei corpi la struttura, ¶ E

concorrenti al regno ¶ Mostrossi dei suoi pregi baldanzosa: ¶ Ma

puoi? ¶ Attendi, e non dei forse attender molto, ¶ E

prence all'interesse ¶ Sacrifica dei popoli la pace; ¶ E

tempi appresso ¶ Si propagò dei giuramenti il germe: ¶ L

applausi avea riscossi, ¶ E dei grandi e dei piccoli

E dei grandi e dei piccoli si tenne ¶ Amico

Son bagattelle in paragon dei doni ¶ Che una real

Di secondar le passion dei regi. ¶ E' par destin

poi, grande e solenne ¶ Dei gran sovran la passion

Lion dar si dovea ¶ Dei più famosi codici un

s'appella ¶ Nuovo spedal dei spiriti ammalati; ¶ Sopra antico

timorose e schive; ¶ Mille Dei strani annovera l'autore

convienci. ¶ Mentre il Sorcio dei codici la serie ¶ Mostra

vero! ¶ L'alto poter dei gran dominatori ¶ Dona pel

e baciaman distinti sono. ¶ Dei baciaman la funzion novella

Han però le virtù dei loro pari. ¶ Cioè talmente

il capo abbassa. ¶ Nè dei celesti cortigian la plebe

Grande è il lusso dei cibi, anzi soverchio; ¶ Ma

allor quei quadrupedi Sovrani, ¶ Dei monarchici riti istitutori, ¶ Quando

spelonca ¶ L'immenso stuol dei circostanti empiva ¶ Di lieti

e i sovrumani ¶ Pregi dei clementissimi sovrani. ¶ E discioltasi

eterna reciproca pazzia - ¶ Delitto dei mortali e pena fia

sangue? ¶ E i delitti dei stati e dei governi

delitti dei stati e dei governi ¶ Solo narrar? torpe

del regno tutto, ¶ Ei dei pubblici voti unico oggetto

appresso. ¶ Benchè il Lion dei giorni suoi custodi ¶ Professor

gemiti e i lamenti ¶ Dei desolati sudditi fedeli? ¶ Colavano

quel bestiolino ¶ Per regolar dei popoli il destino. ¶ Ma

dovendosi alimenti ¶ A danno dei vicini e dei presenti

danno dei vicini e dei presenti: ¶ Che in vicinanza

cura, inutile fatica; ¶ Poichè dei regi ha sommo impegno

mi protesto: ¶ Ma se dei cortigian la maldicenza ¶ Cercar

vero periglioso in vece, ¶ Dei secondar lo stabilito errore

gran cervelli ¶ L'oscurità dei secoli ricopra! ¶ Se ciò

Somari ¶ E le carezze dei lion, degli orsi, ¶ Dei

dei lion, degli orsi, ¶ Dei principi, de gatti e

accresce e inspira lor dei nuovi? ¶ Costor, quantunque non

La quantità, la qualità dei cibi ¶ Sceglie, esamina, pesa

corpo letterato ¶ L'assemblea dei buffoni era chiamato. ¶ Ma

esser mai non dee ¶ Dei secreti del cor rivelatrice

animal, questa la scaltra ¶ Dei gabinetti animaleschi arcana ¶ Politica

Che capi e direttor dei ministeri, ¶ A gloria e

governi, ¶ Stansi al timon dei regni e degl'imperi

infetti ¶ L'illibato candor dei gabinetti. ¶ In quei, cui

distinto e decoroso. ¶ Che dei segnalatissimi servigi ¶ Alla famiglia

segnalatissimi servigi ¶ Alla famiglia dei Lion prestati ¶ Resteran gl

dichiariamo: ¶ Che nella vastità dei nostri stati ¶ Il merto

oprare il bene, ¶ E dei pubblici mali autor diviene

congresso, ¶ Molti il seguir dei partigiani sui, ¶ Decisi a

ciò pascea la vanità dei sciocchi. ¶ Creando il re

ed altre fere. ¶ Molti dei grossi bestion s'uniro

che parea, diventa brutta. ¶ Dei consiglier di stato or

Araldo ai malcontenti invia. ¶ Dei Clubisti colui giunto alla

del cavernoso speco, ¶ Pratici dei passaggi e degli accessi

verso epico o lirico ¶ Dei scrittorelli la turba avvilita

eleva i Muli, ¶ E dei Muli il favor gli

tese; ¶ Onde il drappel dei deputati e il Cane

cieco ¶ E imbecille esser dei con altri e teco

quai son, venerar li dei sul trono. ¶ Ma la

Poichè non da color dei fatti espressa ¶ Era la

animali ¶ Dal tristo aspetto dei sofferti mali, ¶ Fomentar la

a lei non cedo; ¶ Dei men forti or che

merito degli Asini e dei Tori: ¶ Forse l'Asin

sparse, in guisa ¶ Che dei privati e pubblici discorsi

dicea, perchè in effetto ¶ Dei meriti del proprio sostituto

vergogna, preme. ¶ Superba intanto dei favor reali, ¶ La Zebra

e il mal umor dei cortigiani ¶ Che mormorar dell

Possa gli affari regolar dei regni, ¶ Se ministri non

li credi al timon dei grand'affari, ¶ Torpon nell

tai visite che mostri ¶ Dei fisici peggior, cioè politici

baratro profondo, ¶ Le vicende dei regni e degl'imperi

alleati ¶ Tai stragi fean dei malcontenti bruti, ¶ Che questi

apparve allora ¶ Che prence dei quadrupedi fu eletto! ¶ Quanto

sporca. ¶ Dunque un re dei quadrupedi animali ¶ Forza è

la figura, ¶ Ma balbetta dei rettili il linguaggio; ¶ Sibilante

oro i bei colori ¶ Dei rubin, dei smeraldi e

bei colori ¶ Dei rubin, dei smeraldi e dei zaffiri

rubin, dei smeraldi e dei zaffiri; ¶ Soavemente avanti a

lo invita a nozze. ¶ Dei malcontenti al Club poi

pensò le varie ¶ Repubblichette dei minuti insetti, ¶ Persuasa che

o l'altro sposar dei due partiti. ¶ Ma come

sol ne ingoia. ¶ Che dei deboli ognor piccioli stati

mondo animal resti convinto ¶ Dei nostri dritti araldici esclusivi

oggi l'esame rigido dei quarti ¶ S'esige da

promosse; ¶ Che protettrice ognor dei subalterni, ¶ Crede la servitù

di scoprire ¶ Le trasformazion dei cicisbei, ¶ Scommiser, come certi

assoggetta ¶ L'aerea libertà dei volatori, ¶ E se regina

il ben pubblico crede ¶ Dei potenti trovar nell'unione

No, poscia soggiungea, non dei permettere ¶ Di ragionar con

il chiaro, ¶ L'eccellenza dei metodi moderni ¶ Il fuoco

conferir cariche e impieghi ¶ Dei spesso occasion tu stessa

mai promuover denno ¶ Che dei prenci i vantaggi e

E riguardar la massa dei viventi ¶ Siccome nullità non

presago Uccello ¶ Il Barbon, dei Levrieri in compagnia, ¶ A

si tocchi ¶ La proprietà dei Gufi e degli Allocchi

inizia gli animai profani ¶ Dei sacri riti ai venerati

Se il falso zel dei perigliosi Allocchi ¶ Contro il

Cosa che nelle storie dei miracoli, ¶ A vero dir

con oracoli e portenti ¶ Dei creduli atterriti adoratori ¶ Empian

all'impero conservar ti dei. ¶ Troppo una pari tua

universal calamità del mondo, ¶ Dei viventi l'eccidio e

in te sei, ¶ Freno dei vizi e di virtù

mostrarti ognor, qual essere dei; ¶ Io qual Nume ti

questi, ¶ Onde dai minister dei gran sovrani ¶ S'empiono

lo stato ¶ E smugnere dei sudditi le borse; ¶ Mentre

che aborre ed odia ¶ Dei Cagnazzi la torbida genia

sovente ¶ I critici scrittor dei due partiti ¶ Chiosa facean

ciò critico sfogo: ¶ Lagnarsi dei governi in quest'età

Onde felicitarci appien possiamo ¶ Dei fortunati secoli in cui

re Lione ¶ S'assise dei quadrupedi sul soglio, ¶ Zelo

occhio scorgea freddo, indolente, ¶ Dei stupidi animai la turba

e fa miracoli. ¶ Ella dei più gran prenci e

e la tremenda ¶ Ragion dei lor voleri, onde potenti

propagò la stravaganza infame ¶ Dei moderni bisbetici cervelli, ¶ Che

e i scritti ¶ Sostenitor dei pubblici delitti. ¶ Intanto il

Contro il famoso club dei malcontenti, ¶ Se gli credette

sei, tu sei passivo; ¶ Dei sol ricever gli ordini

La ragion era ognor dei governanti, ¶ E ognor dei

dei governanti, ¶ E ognor dei governati erano i torti

Nominò generali e condottieri ¶ Dei suoi prodi quadrupedi guerrieri

colme e non sazie ¶ Dei sovrani favor dalla inesausta

Che fin vi fur dei pretendenti esclusi, ¶ Che non

sovran dalla straniera ¶ Scuola dei pubblicisti ei fu tenuto

mio ti fida) ¶ E dei ribelli abbatteran l'orgoglio

e stragi e sangue, ¶ Dei cantori la voce allor

sua presenza ¶ Far nascer dei sospetti, e dar potrebbe

E degli alloggi e dei trincieramenti, ¶ Al Can si

mani ¶ L'arbor genealogico dei cani. ¶ Mena turba di

Bujo e Cacadoro ¶ E dei serpenti imperator si chiama

fra i rovesci pubblici dei stati ¶ Rampollino i disordini

Quest'è il voler dei miei sovrani e il

e manifesta ¶ Del jus dei bruti infrazion saria: ¶ Rispetta

insolente ed inudito orgoglio ¶ Dei cortigian l'astante ampia

Contro il dritto antichissimo dei bruti, ¶ Fin cogli araldi

dì l'arte inventrice ¶ Dei bellici mortiferi strumenti ¶ Divenga

Per lo total sterminio dei viventi, ¶ Che facilmente in

isfogar la rabbia. ¶ Goder dei doni dell'amica sorte

cozzan fronte a fronte; ¶ Dei colpi orrendi in quella

onuste; ¶ Voi, valorosi eroi dei nostri tempi, ¶ Che grande

Ma l'ostinata volontà dei regi, ¶ Che spesso fa

riposto venne ¶ Nella classe dei dotti e degli artisti

fosse ¶ O nel sangue dei principi, o nell'osse

vuoi dunque ch'io ¶ Dei rubelli in balia lasci

gran bestion dodici some. ¶ Dei sovrani comandi esecutori ¶ Si

parlata. ¶ Parlò del caos, dei turbini, dei venti, ¶ Parlò

del caos, dei turbini, dei venti, ¶ Parlò del mar

se in ciò gli dei d'Omero ingiurio) ¶ Quanto

dir vero, ¶ S'avea dei regi idea più grande

maniere e l'impostura ¶ Dei reverendi arringator procura. ¶ Silenzio

trionfo ¶ Dalla brutal posterità dei vati: ¶ E in paragon

più acerba ¶ Il fil dei giorni tuoi troncò la

sangue sol, crudeltà sola, ¶ Dei tiranni il dolor molce

poscia abbandona ¶ Il destino dei popoli e dei regni

destino dei popoli e dei regni ¶ Alla balia di

avendo i fili arcani ¶ Dei pubblici rapporti e degli

guerreggianti ¶ S'offeria mediator dei lor litigi; ¶ E color

amici non men che dei nemici. ¶ Spento d'entusiasmo

aversi ¶ Della teologal Bibbia dei Persi. ¶ Imperocchè dal Coccodrillo

Ed al di là dei monti Caf li spinse

dicea gli eserciti tu dei, ¶ E lasciami il politico

nulla far vuoi, ¶ Acciò dei Porci ancor parli la

a temersi. ¶ Da costor dei quadrupedi animali ¶ Abbatter si

o accade in fatto. ¶ Dei spettator la moltitudin varia

introdur dottrine strane ¶ Propagatrici dei più gran disastri; ¶ E

E al petulante ardir dei gazzettieri, ¶ Che osan riflessi

sol, che qual modello ¶ Dei gazzettier considerar si debbe

ah, che fia mai dei stati, ¶ Se ministro filosofo

che insieme alloggi; ¶ E dei tiranni al trono ognor

pene e premi, ¶ Che dei supplici il priego e

poter l'abuso? ¶ Non dei stati però l'ordin

garanzia, preeminenza. ¶ Dove lascio dei troni lo splendore, ¶ La

lo splendore, ¶ La dignità dei regi, e i gonfi

ancor; di ciò che dei ¶ Alla sovrana tua, non

Lion, di felicissima memoria, ¶ Dei quadrupedi re, non fu

a passeggiar sull'acque ¶ Dei reali giardini e dei

Dei reali giardini e dei gran parchi, ¶ A più

tacer ed obbidir sol dei. ¶ Di cose usualissime ti

cosa. ¶ Nel despota non dei trovar difetto; ¶ Periglioso è

E la massa maggior dei mali esclude? ¶ Di forti

sperienza emenda; ¶ Quei però dei monarchici governi ¶ Son mali

impunita iniquità sul trono ¶ Dei venerar d'inviolabil reo

inetto, al malvagio obbedir dei. ¶ È un folle? al

al folle esser tu dei soggetto. ¶ È un barbaro

vile omaggio ¶ Avvezzi ognor dei decorati schiavi, ¶ So ben

la minuta moltitudin fea ¶ Dei piccoli, inquieti ambasciadori, ¶ Cicale

quel consesso, ¶ E che dei lor filosofi una classe

e le nascenti ¶ Ire dei bruschi regi e dei

dei bruschi regi e dei potenti. ¶ Non appieno convinti

e discrepanti: ¶ Chi volea dei Lion la dinastia, ¶ E

sottratta ¶ La gran massa dei miseri mortali, ¶ Vie più

lice ¶ Dal turbolento vortice dei mali ¶ E tranquilla goder

dagli animali. ¶ Men val dei fatti il letteral racconto

verso o in prosa ¶ Dei miei lettori avanti gli

di bestie o di Dei (s'io vo' le

Flegrea pugnar contro gli Dei ¶ I temerari figli della

raccontan le memorie Perse, ¶ Dei Dives mali contro i