Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

concluse fiero. ¶ Per amor del vero, avrei voluto ribattere

altamente diseducativo, agli albori del nuovo secolo, crescere dei

poi lo sguardo compiacente del rappresentante. ¶ In quei due

aveva iniziato a lamentarsi del costo eccessivo dell’operazione

per chiedere la restituzione del prodotto. ¶ “Ma non avevi

riportava anche una foto del pennuto. ¶ Nonostante c’entrassero

lui, accovacciato ai bordi del mio letto, “andiamo a

piano mentre il resto del corpo restava immobile. Una

sostituire la fase bifasica del sonno con una polifasica

inconfondibile rumore delle pantofole del nonno che strusciavano sul

dalla bocca a causa del tubo: “Uà, Mimì, qua

ogniqualvolta questa mi faceva del male. ¶ “Dai, andiamo, che

agosto nella maestosa libreria del signor Scognamiglio, circa quattrocento

d’un fiato prima del ritorno dei coniugi dalla

di giallo le rocce del monte e le piccole

maglia e il pallore del suo petto villoso quasi

che non sapeva nulla del mio mondo e di

cominciò con voce greve, “del tuo futuro puoi fare

ha chiesto di parlarti del nonno...”, e deglutì. ¶ “Del

del nonno...”, e deglutì. ¶ “Del nonno?” ¶ “Già,” rispose. ¶ “Deve

poi passò alla guancia del padrone. Matthias finalmente si

avvicinato al corpo inerte del tedesco e aveva scoperto

loro se ne fregavano del mio amore e puntavano

stia guardando lo stato del pavimento, “il sole e

con le lamentele mattutine del nonno, il quale, dal

quell’odore di ciliegia del Labello che lei si

il punto più lontano del terrazzo e copro la

busto al di là del muretto, sul lato più

sul lato più esterno del balcone, e mi soffermo

a osservare l’intonaco del palazzo: SFMV, 15 giugno 1985, recita

leggerle il primo capitolo del romanzo che stavo finendo

tutti riuniti nei pressi del lago d’Averno, in

andare un po’ più del solito con il vino

povero Pino gli desse del tu, nonostante l’espressione

Poi arrivò il turno del mio regalo per Bea

che raccontava le vicissitudini del famoso lupo e degli

altrui (che mi sembravano del tutto legittime), così dopo

mamma un attimo prima del clic e mi girai

presto; era il giorno del miracolo di san Gennaro

il giorno della celebrazione del santo, al quale i

mesi, proprio in occasione del miracolo) a infilarci in

teca con le ampolle del sangue. La nonna si

a cercarlo nella salumeria del padre, ma Angelo ci

smise subito di occuparsi del problema e non lo

rimaneva per gran parte del tempo da solo in

nostro rapporto si era del tutto sfilacciato e nel

i capelli sciolti diventati del colore del miele che

sciolti diventati del colore del miele che le cadevano

jeans e mocassini neri del padre. Era uno stile

Fabio, invece, rimase entusiasta del nuovo taglio di Sasà

al Vomero. L’interno del locale riproduceva un vagone

un vagone degli inizi del Novecento, con eleganti panchine

fosse un assiduo frequentatore del pub; fra i quattro

pub; fra i quattro, del resto, era l’unico

saltare fra le braccia del belloccio con il ciuffo

bisognava controllare il livello del liquido e chiudere il

doveva sottostare alla volontà del giovane Mimì. ¶ Ma gli

e trascorrevo buona parte del tempo a scrivere sull

con un semplice barattolo, del ghiaccio e della lacca

acqua calda, quindi misi del ghiaccio su un piattino

però, nonostante gli insegnamenti del mio amico Matthias, ero

il cuore all’altezza del gargarozzo, nel tentativo di

tua disposizione.” ¶ “La storia del braccio rotto per difendermi

in quale campeggio romagnolo del cazzo sta con gli

stavano fermi ai bordi del marciapiede e guardavano fisso

guardavano fisso in direzione del mio palazzo. ¶ A un

corsa mentre l’acqua del povero pesce mi cadeva

bensì la seconda settimana del mese. ¶ Due sere prima

Quella volta il tema del litigio era il viaggio

a sapere delle intenzioni del fidanzato e lo aveva

Nostra e faceva parte del pool antimafia con Giovanni

fui fiero di lei, del coraggio con il quale

ribelle per il fatto del viaggio, sappi che mamma

Anche il nonno, approfittando del marasma, infilò il bicchiere

spalle tutte le brutture del mondo. ¶ Quella sera la

e, forse, a quella del mondo. ¶ “Ma che devi

per sorreggersi al cemento del palazzo. ¶ “Sto cercando Giancarlo

notevole contributo alla vittoria del bene sul male...” ¶ Lei

distinguere anche il rumore del freno a mano dopo

lei sia il centro del tuo mondo, poi capirai

la solita testa bianca del signor D’Alessandro che

uscivano alcuni peli scuri del petto. Per un istante

di riprendere le fila del discorso, di raccontargli di

l’amore anziché perdere del tempo con la telepatia

di Marianna, una ragazza del Vico, il liceo classico

ha figli. Tenuto conto del fascino che emani sugli

di minuti avevamo chiacchierato del più e del meno

chiacchierato del più e del meno, del mio viaggio

più e del meno, del mio viaggio dell’indomani

è partito, come Fabio del resto, che comunque non

era chinata all’altezza del mio viso e aveva

di diventare un supereroe, del vano tentativo durante l

realtà, con il passare del tempo e grazie all

e a ritenerlo responsabile del suo dolore. ¶ Per fortuna

di acquistare quella pezzotta del Festivalbar, cosicché il resto

Festivalbar, cosicché il resto del viaggio lo trascorremmo in

scalzi poggiati sul bracciolo del divano. Di lì a

nonna era una maestra del mercato, conosceva ogni ambulante

solo una piccola parte del mondo, il suo. Però

brillava sotto i raggi del sole. ¶ “Guarda che bella

euforia e sulla strada del ritorno esclamò: “Mimì, guarda

fu il piccato commento del nonno. ¶ Purtroppo quello che

stai tranquillo e fidati del tuo Sasà. Stasera veniamo

mia madre, al disprezzo del nonno, che da sempre

incidiamole sul muro esterno del fabbricato, fuori dal perimetro

fabbricato, fuori dal perimetro del balcone.” ¶ Sasà acconsentì alla

sguardo mazziato?”. ¶ “Sei uscito del tutto di senno?” ero

piazza Mercato. La sera del cinque gennaio era prassi

allora lui il giorno del funerale aveva infilato l

Sandokan, di Jim o del capitano Nemo. Se ne

grande vaso alla destra del dondolo. “Dovresti regalarle un

nelle zone più inospitali del mondo, sanno cosa significa

durature, di perseveranza. Parli del cactus... lo sai, invece

dedicò uno sguardo stranito, del tutto incapace di tenermi

scaraventai Lo strano caso del dottor Jekyll e del

del dottor Jekyll e del signor Hide per terra

era seduto sul bordo del mio letto e mi

per fermà ’sta cosa... del diventare vecchi.” ¶ Poi aveva

sarei preso cura io del suo cane. Prima che

la vista per accorgersi del male, Mimì, servono gli

della famiglia, si accontentava del suo piccolo mondo senza

seconda fila. Il padre del mio amico era impegnato

nulla. E il respiro del cane mi pareva fosse

un’immagine: si trattava del famoso cane di Wacky

spaziosa e luminosa, come del resto tutto l’appartamento

iniziali incise nell’intonaco del palazzo, appena al di

appena al di là del muretto del balcone. ¶ “Anche

di là del muretto del balcone. ¶ “Anche qui, come

a svuotarsi. La gente del quartiere, soprattutto mamme e

in cucina l’odore del mare e l’eco

gli avrei mai fatto del male: in realtà, più

per scrivere le offerte del giorno, glielo devo restituire

di entrare all’interno del cerchio di gesso. In

avevo spinto all’interno del cerchio. Come speravo, quando

giù fino alla rotondità del sedere punteggiato di granelli

morso secco l’alluce del Piedone. ¶ “Già, ma in

altro. ¶ Rincasai alle cinque del pomeriggio, digiuno, senza soldi

una specie di guru del capello dai paninari del

del capello dai paninari del quartiere. ¶ L’unico barbiere

e, soprattutto, al centro del locale c’era la

mamma che, sulla via del ritorno, commentava ogni volta

fosse la battuta migliore del mondo. Fu Sasà, come

non raccolse le provocazioni del nonno che lo prese

della sedia ai piedi del letto, già fantasticando sul

sembrava provenire dalle spalle del Vesuvio mi sbatteva sul

scorgeva solo il cappello del vulcano e uno spicchio

mi sedetti sullo scalino del palazzo e lasciai che

scirocco era arrivato prima del solito per annunciarmi la

notte è alla fine del corridoio, con le due

gestendo la visita e del suo atteggiamento incalzante ma

Ora il bianco sporco del muro accentua la sensazione

per leggere il titolo del libro che aveva sfilato

si trovavano nelle confezioni del Mulino Bianco, conservate dentro

in casa i prodotti del famoso marchio fossero banditi

ad aggirare la vigilanza del capofamiglia, la nonna virava

sulle punte alla ricerca del romanzo giusto. ¶ “Vengo,” ribatto

immondizia e dal brusio del ventilatore che continuava a

iniziava la personale guerra del nonno contro le zanzare

scompigliati e i pantaloncini del pigiama infilati fra le

forse seduta sulle ginocchia del suo fidanzato, un antifurto

finestra. E il russare del nonno, solo di un

piedi nudi: dovevo approfittare del trambusto per aprire la

Cacciai fuori la busta del latte e me ne

subito su un articolo del giornale, anzi, non sull

camorra dopo l’arresto del superlatitante...” iniziava così l

iniziava così l’articolo del mio amico. Spostai un

sentenziare che la stampa del Nord ce l’aveva

era seduto sul bordo del marciapiede, la mano ad

mio mondo interiore, che del parlato proprio non riusciva

oltre, verso l’ingresso del palazzo, dove papà stava

dei probabili futuri acquisti del Napoli, impegnato a trattare

giorni le voci, Pecci del Bologna e Claudio Garella

poi diventato il portierone del primo scudetto. Poco più

frase perfetta. Non accontentarti del primo pensiero che arriva

Non comprendo le dinamiche del giornalismo...” avevo dichiarato l

è?” ¶ Schiacciai il pulsante del mio Casio con calcolatrice

prezzo proprio l’eliminazione del boss di Torre Annunziata

della pipì a intermittenza del nonno, rimuginai sulla conversazione

di Viola avrebbe fatto del male a me e

camorra dopo l’arresto del superlatitante... Dopo il 26 agosto

buon motivo per passare del tempo con una persona

detto che quella sera del dieci giugno avevo osato

della grande libreria e del pianoforte in camera da

a prendere il ruolo del quarto nella partita al

più il mio amico del cuore. ¶ Ma stavo raccontando

circospetti, mentre dalle finestre del soggiorno arrivava la luce

al buio, al contrario del resto della casa. Io

le rendeva la pelle del colore del latte. “Sembri

la pelle del colore del latte. “Sembri una fata

scandite dall’esecuzione ininterrotta del pezzo. “Ma chi sarà

tal modo, di occuparmi del Concilio di Trento. ¶ Sarà

fu occupato dalla voce del telegiornale. ¶ “E mò?” chiese

il culo sulla federa del cuscino, ho messo una

Per fortuna la trasmissione del pensiero non richiedeva sacrifici

di perdere un po’ del proprio tempo. Il problema

ancora prevenuta per via del burro spalmato sulle piastrelle

bevuto un po’ più del dovuto, mi aveva fatto

io il vero lavoro del nonno non ho mai

Hai mai sentito parlare del potere telepatico?”. ¶ L’esperimento

e indietro le pagine del suo diario che aveva

veco fà ’na cosa del genere, chiamm’ a papà

Quando sbucai all’esterno del fabbricato, mi stava aspettando

Allora avrebbe dovuto essere del colore del deserto,” commentai

dovuto essere del colore del deserto,” commentai mentre lui

da fare, le cose del giornale mi assorbono parecchio

Bagheera al di là del parabrezza iniziava a leccarsi

solo una piccolissima parte del nostro cervello, molte sue

con la sola forza del pensiero.” ¶ “Quella è telecinesi

il braccio sullo schienale del mio sedile e si

familiaris ¶ Prima di parlare del giorno in cui finalmente

fascia dello stesso colore del giubbino. Era truccatissima e

Bùvero era un quartiere del centro dove si teneva

e dall’altra parte del negozio un ragazzo poco

cielo e mi accorsi del signor D’Alessandro che

sul marciapiede. A differenza del famoso esemplare di razza

teneva salda la manopola del volume forse per paura

quella sera d’estate del sessantadue non ho avuto

riscaldato solo dal corpo del fedele amico. Mi disse

po’ di pane o del cibo per Beethoven, finché

la telecronaca in differita del Gran Premio del Brasile

differita del Gran Premio del Brasile fuoriusciva dalle case

come tutti i francesi del resto. Mi piace come

sarebbe ricapitata un’occasione del genere? ¶ Prima di salire

realtà, di lei, come del resto della famiglia, non

dando vita a espressioni del viso mostruose, la lingua

tono freddo ed espressione del viso glaciale, e ritirò

si attaccò alla manica del mio pullover. ¶ “Ma che

un missile in direzione del muro. Prima che il

storti da un lato del viso, e trattenni il

profilo di mandorla e del colore dei pistacchi, le

po’, con lo scorrere del tempo, come una moneta

liberamente delle mie cose, del grande amore non corrisposto

persone grazie allo sviluppo del potere telepatico. Lui mi

Credo sia stata colpa del tunnel che scavammo. Quel

di studiare i movimenti del corpo e lì andò

me e mi raccontava del viaggio in Europa che

e leggevo le avventure del cane Buck fra i

Buck fra i ghiacci del Canada ne Il richiamo

avevo trovato nella libreria del padrone di casa. ¶ Quando

della fantastica giornata trascorsa, del viso di Viola e

trovavo davanti alla porta del bagno in attesa che

agenda rossa dal sedile del passeggero, poi tornò a

come un vecchio nobiluomo del secolo scorso... ma quanti

Avrei bisogno dell’audiocassetta del cantautore che stai ascoltando

Viola?” ¶ “È la figlia del signor Iacobelli, il pilota

la ragazzina più bella del mondo: ha gli occhi

elfi, i capelli color del rame come le fate

sul marmo. ¶ “Avrei bisogno del tuo aiuto,” riuscii a

esperimento per la trasmissione del potere telepatico.” ¶ A quella

acciuffandomi per il cappuccio del giubbino, “Mimì è un

mia sorella) a sostegno del mio interesse, la questione

di una nuova salagiochi del Vomero. Solo che non

schermo con più attenzione del solito e batteva nervosamente

avevano bussato alla porta del bagno. Ero convinto fosse

mangiarsi le parole più del solito, lui da sempre

aveva esordito lui, orgoglioso del suo giornale. ¶ Avevo sorriso

palazzo. Erano le due del pomeriggio di una domenica

carta con i resti del pranzo che mamma mi

da letto per lanciargli del prosciutto e il pesce

è il nome scientifico del gatto domestico.” ¶ “Uuh, Mimì

quella sera all’interno del negozio, se solo ne

per bene il vestito del personaggio con l’idea

indossava una maglia pezzotta del Napoli sopra un pantaloncino

il mitico Uruguay campione del mondo negli anni trenta

per riprodurre gli avambracci del vecchio mangia spinaci, il

pizzaiolo in un locale del Cilento, un foulard rosso

avevo accesso alle espressioni del viso, tuttavia mi dovevo

famiglia non mi lasciò del tutto indifferente. Al primo

qualche modo protetto. ¶ Prima del fischio iniziale cominciava il

ascoltare la sola radiocronaca del Napoli. Io riuscivo a

il più grande calciatore del mondo aveva appena firmato

Maradona è un giocatore del Napoli! Il nonno era

raggiunto a fatica piazza del Plebiscito già invasa da

sbarcato dall’America e del quale io non sapevo

Madonna. ¶ “È il disco del momento,” le aveva spiegato

tutte le sue compagne, del resto. Loredana Russo, invece

e aveva l’aria del macho che si sente

che in una piega del sorriso di mamma sembrava

che il magico momento del loro incontro non fosse

fosse stato solo frutto del caso, se anche loro

di lavanda. ¶ “La tartaruga del romanzo di Ende, La

grandi quanto l’unghia del mignolo e il frastuono

dei grandi mobili antichi del soggiorno che ai miei

correre verso la finestra del soggiorno, spalanca le ante

tapparella. Il riverbero ferroso del cielo di febbraio colora

l’allarme. Alle due del pomeriggio, perciò, eravamo stati

avevamo sentito le urla del vecchio che continuava a

Ho pisciato sul sapone del bagno, mi sono pulito

Quindici uomini sulla cassa del morto”, il canto piratesco

canto piratesco dell’Isola del tesoro di Stevenson. All

ultimo, però, mi ricordai del discorso di mia madre

sembravo ancora più imbranato del solito, la mano destra

a inzuppare il cozzetto del pane dentro la zuppiera

prorompenti (come nostra madre del resto, che era ancora

dietro l’altro, come del resto tutte le sue

si accovacciò ai piedi del divano a leggere uno

adesso, in un giorno del cacchio. Non è quella

forse nemmeno si accorse del calco lindo, presa com

signor Criscuolo, l’amministratore del condominio, che aveva sempre

volto affondato nell’incavo del braccio (quello buono), mentre

davanti, dall’altra parte del muro. “Ti ho portato

una videocassetta. ¶ Mi destai del tutto e risposi meravigliato

la videocassetta nelle mani del mio amico. ¶ Una vampata

nonno coprendo il rumore del nastro che si riavvolgeva

date Carmine, il figlio del portiere. Il negozio ha

piccolo zaino all’interno del quale c’erano le

dal cassetto degli attrezzi del padre. La piazza ancora

tanti locali e discoteche del Vomero. ¶ “Possiamo scegliere fra

davanti all’entrata secondaria del locale. Sasà si guardò

tatuato con lo stemma del ragno sul petto. Sporsi

eravamo fuori, all’interno del cortile. Ci calammo i

per strada. La saracinesca del negozio era divelta in

una volta nell’androne del mio palazzo. Sasà abitava

un documentario sulla trasmissione del pensiero e ne ero

quella nave, alla ricerca del tesoro, o di trovarmi

balena, o nel cono del famoso vulcano islandese insieme

convivere con il russare del marito, fino a cancellarlo

nonna, i dibattiti politici del nonno o il ruminare

uscito con una frase del tipo: “Mimì, ma chi

sul terrazzo di copertura del palazzo (che papà mi

far crescere la tensione del momento. Si trattava di

Costanzo Celestini, un giocatore del Napoli!” ¶ “Del Napoli? Wow

un giocatore del Napoli!” ¶ “Del Napoli? Wow,” avevo ribattuto

nuovo esperimento: la trasmissione del pensiero. È che lui

l’argomento della trasmissione del pensiero, ma del negozio

trasmissione del pensiero, ma del negozio di un tempo

fra i piedi, qualcosa del genere –, perciò pensammo alla

di legno all’esterno del magazzino, la sigaretta fra

è stato un giocatore del Napoli, uno dei liberi

a poco, l’immagine del libero più forte del

del libero più forte del mondo fu sostituita da

fu sostituita da quella del giocatore più forte del

del giocatore più forte del mondo, un uomo con

fortuna Angelo rientrò prima del previsto, rivolse un’occhiataccia

mi ballavano sulla gobba del naso e attesi che

emittente trasmettesse una canzone del cantautore emiliano; il mio

giusta. Sono le tre del pomeriggio di un giorno

piazza Leonardo, al limitare del Vomero, un quartiere collinare

la ricerca della chiave del portone, un gatto rosso

con tanto di soprannome del defunto. Il pensiero corre

abbassata, mentre su quella del mitico Alberto, il parrucchiere

senza guardare, alla ricerca del suo Super Santos. Se

che il bagliore oleoso del pomeriggio si riflette sulla

di sudore. ¶ L’atrio del palazzo è più buio

e modesta. ¶ La casupola del portiere non c’è

vi poggiai la punta del naso. Non avevo mai

silenziosi sotto la luce del lampione mi ricordava le

Quella sera di gennaio del 1985 vidi la mia città

sul vetro ancora umido del mio alito. Me ne

diventato il mio amico del cuore, a lanciarci le

il portiere dello stabile del Vomero nel quale abitavamo

un vecchio avvocato grassoccio del quartiere, mia sorella Bea

istituto magistrale al centro del Vomero, nonno Gennaro e

per consegnare la spesa del giorno alla nonna, Criscuolo

nonna, Criscuolo, l’amministratore del palazzo, che veniva per

discussioni con le signore del vicinato o con qualche

protagonista de L’isola del tesoro, o di diventare

giorni dopo la nevicata del gennaio ottantacinque, dato che

Super Santos non accorgendosi del sorriso che mi si

mia madre sull’orlo del pianto. ¶ “È un disadattato

al bracciolo della poltrona del nonno, intenta a smaltarsi

tirò fuori dalla manica del maglione la catenina per

non trovavo interessante perdere del tempo dietro questioni inutili

il ruolo per accorgersi del suo malumore. Lui invidiava

il nome più bello del mondo, Viola, aveva lunghi

e i suoi idoli del cacchio che nascevano ogni

a fare il giro del cortile insieme a lui

attento di Quark e del Mondo di Quark, che

beavo di quelle parole, del suo orgoglio materno che

faceva nulla per mascherare, del suo essere così sfacciata

che per me era del tutto normale ma per

parole più assurde e del loro significato, per poi

quale ragazzina parli?” ¶ “Quella del settimo piano, la figlia

settimo piano, la figlia del pilota.” ¶ “Ti sbagli...” tentai

di Viola, la ragazzina del settimo piano...”. ¶ “Chi te

mi ricordava il felino del Libro della giungla), quando

tirato. “Sbagli il movimento del corpo”, e agguantò Sasà

il giro...” ¶ La testolina del signor D’Alessandro sbucò

due, incuriosito dalla spiegazione; del calcio, infatti, non me

Alessandro era un inquilino del primo piano, un settantenne

avviò verso la salumeria del padre. A metà strada

certo come l’intervento del nonno, che aveva risolto

strada Viola. La fine del giorno sbucava dietro i

storie inventate a quelli del primo anno, i quali

di ossigeno. ¶ “Hai dato del cibo ulteriore al Carassius

testa sotto l’ascella del marito e si era

Auspichiamo che il sangue del santo martire si sciolga

là e la bozza del romanzo sotto il braccio

terrazzo, ma sapevo poco del resto della casa e

era mai. ¶ Nell’angolo del soggiorno mi avvicinai a

per sempre la presenza del pesce in casa, ma

era ritirata all’interno del guscio, anche perché io

anche se il parco del Vomero si era svuotato

Nell’aria l’odore del terreno e del muschio

odore del terreno e del muschio. Appoggiai Morla accanto

avrei sempre voluto chiedere del tuo lavoro, se ti

settembre era la sera del grande concerto di Vasco

lì, sotto il palco del grande rocker, insieme a

ero pentito quasi subito del mio gesto, non solo

voce gelida, e approfittai del silenzio per strofinarmi la

Viola non si accorgesse del pianto. ¶ Indossava una gonna

più bella ed elegante del solito. ¶ “In realtà avrei

lo scalino di marmo del palazzo, e prima di

le rendeva le gambe del colore del grano, e

le gambe del colore del grano, e dalle labbra

muovere nemmeno un muscolo del viso anche se il

sparì dietro l’orlo del palazzo. ¶ Viola mi guardò

scarafaggio zampettò sul bordo del marciapiede a un metro

della strada una parte del mio cervello sentì sopraggiungere

E un’altra parte del mio cervello, ne sono

scompaiono dietro l’angolo del palazzo mi accorgo del

del palazzo mi accorgo del giovane timido alle mie

il cellulare nella tasca del cappotto e mi rimetto

anni dopo la morte del mio eroe ci trasferimmo

Cindy Lauper in signora del Vomero che se la

infanzia che quella sera del 23 settembre 1985 mi fu strappata

aver retto all’urto del trauma e proseguiva inflessibile

abitazione, nel quartiere residenziale del Vomero, il 23 settembre 1985. ¶ Per

e capire il perché del suo assassinio ci sono

Ciro Cappucci e Armando Del Core come esecutori materiali

ipotizzare che l’arresto del boss Valentino Gionta fosse

la morte. ¶ L’organizzazione del delitto richiese circa tre

dei sicari. ¶ La sera del 23 settembre, Giancarlo era di

di ritorno dalla redazione del giornale, una squadra di

altro, riposa all’interno del Pan, il museo di