Gian Pietro Lucini, Revolverate, 1909

Autologia ¶ Al posto del solito ritratto ¶ Capelli folti

breve: commetto alla fortuna ¶ del Tempo - e Gloria incalzo

cap, XIIJ. ¶ La Canzone del Giovane Eroe ¶ Ils arrivent

voce ¶ gioconda e marziale ¶ del giovane Eroe, ¶ agnello mansueto

mi die' la spesa del funerale, ¶ ma mi fè

le preziose ¶ ho drappi del colore d'amaranto; ¶ per

nobile Alfiere de' Lancieri del Re. ¶ Badate a me

ascolta, ¶ tra la fucileria del bacchico champagne, ¶ canto giocondo

moda, ¶ per l'ambizione del giovane banchiere, ¶ e l

banchiere, ¶ e l'arroganza del biscazziere. ¶ Oggi, ho imparato

mi dolgo; è lievito del tempo antico ed abolito

pretesto a piangere. ¶ Davanzale del piccolo abbaino, ¶ sporto sul

machina, ¶ svolgendo il filo del mobile rocchetto ¶ e regolando

dal polso al cuore, ¶ del mio giovane sangue caldo

sul tetto, al dondolar del ceppo di garofano, ¶ sui

e non s'accorga ¶ del mio volto disfatto, dell

regna amore". ¶ La Canzone del Giovane Signore ¶ Lengua de

comporta nell'inno simbolico ¶ del ben lisciato giullar contemporaneo

paragone, ¶ per il trionfo del parvenu. ¶ Questo solo ti

e brigata ¶ alla corvata del contrapasso: ¶ per vendicarti, un

e stagionati, ¶ sull'alea del telegrafo bugiardo, ¶ Demiurgo del

del telegrafo bugiardo, ¶ Demiurgo del rialzo e del ribasso

Demiurgo del rialzo e del ribasso. ¶ Porto camicie stirate

guanti, ¶ accordandoli al colore del momento, ¶ dal chamois-chaudron

e passati, ¶ dal re del Belgio, vecchiardo insatirito, ¶ al

Sua Maestà la Firma del Milione, ¶ Ipocrita e Imperiale

scontata generosità della serata del Pallamaglio; ¶ questa Città che

della crociata, li altri del lavandino, ¶ conquistatore, compreso satirello

pro quo, ¶ coll'intervento del tabellionato. ¶ Ed è qui

Religione; ¶ vanto il liberalismo del Corrier della Sera vescovile

potestà. ¶ Riavvolto nelle pieghe del gonfalone, ¶ il volto glabro

dire ¶ come si affannino del lungo patire ¶ de' lor

cantare chiricchichí! ¶ sul far del dí; i castighi non

campi ¶ dietro il richiamo del libero amore. ¶ Gallo, sul

amore. ¶ Gallo, sul fuoco del tramonto, intende ¶ il tond

della morte affrettata e del bollire, ¶ doppio martire, nel

religione ¶ dei plurimi animali del Cortile; ¶ viver breve e

di quel fatale esizio del pajolo. ¶ Ma il Gallo

ed è il terrore del vicinato, ¶ qualcuno fa reclamo

Galline ¶ all'invito insolente del padiscià impiumato. ¶ I Conigli

pastricciare sopra i margini ¶ del rivoletto povero, ¶ qua, qua

feminette isteriche, ¶ all'annuncio del maschio, ¶ coccodè pettegole, ¶ coccodè

a che cantare, Gallo del male augurio, ¶ sta al

companatico, ¶ aspettando l'avvento del paraclito, che verrà se

se dietro alla fanfara del mio chiricchichí ¶ procederà una

stie della monarchia e del socialismo. ¶ OLDRADO, Le Cose

sono le maggiori: Tripoli del Garbo (Tarabulissi Garb) questa

sostituite ai lenti camelli del Corano, ¶ e a mirar

come una sanguinosa carità? ¶ Del resto, ho pure udito

prebende, ¶ sotto le tende del parlamentarismo. ¶ Ho a dovizia

da buon cavaliere, ¶ Cavalier del Lavoro, ¶ di rimondarvi presto

prolissi, ¶ mistero e anacronismo del Sahara, ¶ ultimi discendenti dei

vicina, ¶ al di là del Deserto e nera in

oriente tra i fiori del betél ¶ ed acciecò del

del betél ¶ ed acciecò del lampo li occhi di

li occhi di porcellana ¶ del pacifico Budda ingiojellato e

Agili i mozzi, color del cielo cupo, ¶ gettan l

Castellana, ¶ nell'aer fresco del Vostro rinascere! ¶ Guardate a

sfarzose ¶ sui tesori scoperti del Califfo: ¶ bella retorica, oh

ai divini ¶ preziosi istanti del nostro amore: ¶ le sabbie

nostro amore: ¶ le sabbie del deserto soffici e dorate

d'onestà, ¶ il nome del casato, decorato ¶ di rendite

maggiore e piú vero. ¶ Del resto, se sapete i

generosa. ¶ Badate all'aumento del dazio consumo! ¶ Certo, tutti

sfaccendati e li amanti del raro! ¶ Si dan delle

pomellati ¶ per la gloria del Campo delle Corse. ¶ Vi

ed intiero. ¶ Curiosità, riflesso del pensiero: ¶ lo scienziato severo

antropometria ¶ vicino alle ricerche del Lombroso, ¶ sulla tabella del

del Lombroso, ¶ sulla tabella del Bertillon, ¶ tra il cervello

giuocoliere sulla corda tesa ¶ del diritto sofistico, pretesa ¶ a

Squisita mia sensibilità, appannaggio del vero gentiluomo. ¶ Perdonate le

come un bel giovanetto del Guercino; ¶ ed ho per

ingannatori, ¶ vano sollievo erotico del sogno, io dia fuori

paese, ¶ ch'io guardo del gendarme e che mi

recente: ¶ "Peso martirio orrendo del sajone, ¶ cilicio ergastolano, appostillato

belli, ¶ come li agnelli del mese d'Ottobre: ¶ vi

della cannonata, ¶ beata partecipazione del moschetto alla galera, ¶ lezion

Le verbene odoran meno del letamajo, ¶ ed un velo

un velo di sposa del sajo caprino e francescano

vuol lattanti, nelle greppie ¶ del civico baliatico, tra il

Bimbo e Re: ¶ noi del Popolo tutti, e tutti

monarchico; ¶ lo faran cavaliere del lavoro; ¶ si ha rotondato

grande affresco, ¶ cartellone réclame del paradiso, ¶ perché anche il

capo, danzando la danza del ventre, ¶ davanti a Erode

li pungi alla regola del vivere sociale ¶ puntan le

in torno alla greppia del Gesú, ¶ presiedono alla nascita

della solita polka, ¶ e del boston yankee, ¶ da quando

Monferrina, intrecciata al suono ¶ del piffero montano, se tutti

Non conta la danza del ventre della Odalisca circassa

de' Re, nel paese del the. ¶ Son stanco d

screanzati ¶ al gioco sapiente del palco scenico! ¶ La Baracca

garzoni, per la gioja del sesso invertito, ¶ altri cuori

cieca ajuta, ¶ non quella del borghese Padreterno, ¶ ma la

ball per la resa del Castel de Milan; 1796. ¶ Carmagnola

vi è colore miglior del rosso. ¶ Ama la pecora

scintilla attizza, ¶ nella bizza del pitocco: ¶ esaspera il sesso

ciottolo la mano scabra ¶ del bastardo vagabondo; ¶ nel profondo

plebeo ¶ fischia il suono del momento; ¶ ma le trombe

seggiole stemmate ¶ nel palazzo del Comune conquistato, ¶ tra i

sentimento, ¶ sopra il rombo del cannone, ¶ balla, or su

si abbacinan sul rispecchiare ¶ del mare immenso del grano

rispecchiare ¶ del mare immenso del grano incandescente. ¶ Mareggiano le

un dí de' signori del suolo ¶ ed ora delli

ora; ¶ ed abbiate pietà ¶ del pianto delle vecchie e

oro lungo e riccio del frumento, ¶ le limpide perle

grigi e snelli fucilieri del Re: ¶ noi vi staremo

rivolta ¶ contro il governo del Padreterno. ¶ Bufere in terra

vostro grido volontario, ¶ sorgono del futuro le basiliche:... ¶ la

d'amore, ¶ gilio volante del vostro fervore; ¶ rossa pace

passione al reciproco diletto ¶ del sacrificio compartecipato. ¶ E se

con voi, umili Eroi ¶ del diuturno lavoro defraudato! ¶ Ecco

nuvole passa ¶ sulle viole del morbido tramonto. ¶ - "...tutto me

con voi all'aurora... ¶ del bellissimo giorno disputato;... ¶ sí

a braccia, ¶ sulla bonaccia del mar popolare. ¶ - "E per

serve ¶ la scienza enorme del secolo? ¶ Cielo violaceo e

per l'imminente schiettezza del voto popolare. ¶ - "Sí, per

sulle due corna acute del dilemma: ¶ ad oriente, ad

nell'anticamere, ¶ colla funzion del Veto, ¶ per l'avanti

farabutti". ¶ Vacilla il corpo del Tribuno peso ¶ di retorica

mobile giubbetto, ¶ ottimo risultato del voto popolare. ¶ La Luna

David di Michelangiolo: come del resto vorrebbero tutti li

mi eccitò a paragone. - Del resto, era il tempo

moralizzatrice. - Non vi sono del resto che i preti

lussuria economica e spiccia ¶ del figlio di famiglia e

figlio di famiglia e del sensale ¶ e dalla polizesca

ingiallite nel fumo acre del tabacco; ¶ rifasciate d'adipe

o pagherà, ¶ a richiesta del vuoto malinconico ¶ delle vedove

postume; ¶ per la divinità del dí che corre; ¶ non

e fluttuare le spighe del grano ¶ come un tappeto

offertorio sciapo e consueto del tuo concederti professionale; ¶ se

cosmetici e l'alito ¶ del sudor belluino evaporato dentro

tra lo scordato strimpellar del valzer. ¶ Cupa, remota, stormisce

notte, ¶ singulti al singulto del valzer: li occhi filano

nuvola incendiata dal sangue del tramonto, ¶ tu che concedi

dalla mamma ¶ nelle bambagia del tornaconto e della gretta

venite! ¶ E divampiamo ancor del fuoco sacro ¶ beneficente; in

erotte in sul balzar del vaticinio; ¶ Amante se semina

accogliamo al passo controverso ¶ del morire e del nascere

controverso ¶ del morire e del nascere, ¶ stoppa di omini

che ha perduto calore, ¶ del livido piú tosto e

sul moerro dell'onda del tappeto, ¶ intessuto e cangiante

E colla nostra superbia del presente? ¶ Coi fulmini valletti

sarà. ¶ Il 22 di Novembre del 1902. ¶ Per un Infante ¶ A

bujo come il penetrale del ventre materno: ¶ per distinguere

in sull'alterno batter del cuor piccino, ¶ l'occhio

schiva dalla luce morbida del mattino. ¶ Un mattino fragrante

Lui soferse l'angoscia del parto e per la

piombo indifettibile e sapiente del Signore: ¶ testè, e questa

croce, dell'acqua e del sale. ¶ Tu non sai

lunga minuscola e fina del gentiluomo ostetrico, ¶ con gentilezza

colla tempesta dell'onde del mare, sopra alle opposte

paese, ¶ nella fertile terra del Piemonte. ¶ Tu sei grande

il cingolo di corda del somiero alla capezza; ¶ l

sta mattina, col fervor del forcipe ¶ a rinsaldar Centanni

nato. ¶ Il 22 di Settembre del 1904. ¶ Ora ¶ Per il 23 di

boja in gala cerimonioso ¶ del giovanetto Oberdan assassinato; ¶ su

questa, assapora, Italia, ¶ onta del tuo monarchico servire. ¶ Gitta

ambascerie, nelle nostre città, ¶ del ben amato parente Absburghese

argento ¶ nell'artiglio chiuso del Leone: ¶ vigilin dalla spiaggia

crepuscolare, ¶ sopra i flutti del mare increstato, ¶ sul frondeggiar

si ragrumi: ¶ la ferita del collo della vittima slabra

autoctono. ¶ Pei quattro punti del grande orizzonte, ¶ col pugno

bianchi come la neve del Caucaso, ¶ e biondi come

colla scure, ¶ dai peripli del mare ai deserti d

parto enorme e flavo del frumento: ¶ il Cielo immenso

dell'Uomo! ¶ Serenità, riflesso del greco pensiero; ¶ il cielo

sé stesso, nella vita del mondo. ¶ Son giulivi sembianti

e l'Ibi roseo del Nilo, ¶ per le Vergini

sé, nelle imagini sante ¶ del mondo eterno, eterne create

specchia ¶ nelli innumeri Miti del Sogno e della Vita

terrore dimenticato, ¶ dal caos del mondo in fermento, ¶ le

e vittorie, ¶ nei martirii del Circo, in possanza sul

come sopra alla pietra del sepolcro ¶ del diacono Paris

alla pietra del sepolcro ¶ del diacono Paris a Saint

gioja, ¶ pel sadismo feroce del dolore, ¶ e opponesti alla

opponesti alla culla opulenta ¶ del bimbo, nuovo e fresco

passano, tra la Spina del Circo e la Santa

nuvole ¶ il primo raggio del dí che rasserena, ¶ a

in lei la frenesia ¶ del furto, della guerra e

divini ¶ e sulle proprietà del mistico Plerome. ¶ IX ¶ Ora

sosta, al terzo canto del gallo vigile, ¶ d'in

Roma tra le nebbie del pigro mattino, ¶ ed il

mattino, ¶ ed il fumo del Tevere chiuso tra le

fuor dell'onde avare ¶ del salso Tiberiade adducesti, barca

reca fatture al guanciale del papa, ¶ se v'asconde

che riapre, sulle nubi del cielo cattolico, ¶ un sorriso

di immondizie: ¶ Roma, Capo del Mondo, dispensatrice di potestà

ritorna, ¶ al terzo canto del gallo sull'Urbe, ¶ può

dolore, ¶ tutto il dolore del mondo; ¶ se tu gridi

brevi cristalli al cervello del genio, ¶ una legge presiede

che abbaglia, alla fiamma del ceppo; ¶ dal rombo del

del ceppo; ¶ dal rombo del tuono, al canto dell

una statua coll'oro del suo viso. ¶ Giovanezza nel

altra rama, a richiamo del maschio? ¶ Corrono in vano

s'accende nell'oceano ¶ del cielo imperlato con fiamme

atti ed i segni del conoscimento. ¶ A quando, a

riconsacrati al laccio ¶ pubblico del patibolo; Idee rivendicate; ¶ Cristo

a traverso l'insulto del carnefice ¶ e il rauco

in questa acerbità glauca del Marzo aspro e pugnace

arresa oscura ¶ al Bonaparte del Direttorio; ¶ Venezia a Pepe

Monti Berici ai colli del Mella, ¶ e, in sul

fumante, ¶ chi dal ghiacciajo del Monte Bianco; ¶ d'ogni

altipiani proni all'aroma del pascolo, ¶ Valle d'Intelvi

la gomèna, ¶ sulla palude del Rio-Grande selvaggio, ¶ tramutata

Cantami l'Uomo Massimo del Secolo, ¶ vestito di camicia

fa nono au bousin del canou ¶ En la bras

sorsero catrafatti dai denti del dragone seminati ¶ da Cadmo

Porta Angelica, ¶ i fuochi del bivacco, la fucileria ¶ scrosciante

irresistibile, miracoloso, ¶ nella tormenta del convulso paesaggio, ¶ tormentato modello

Villa Pamphili al baluardo del Pino, ¶ d'ogni convento

bruno Retiario al coltello del Gallo, ¶ clipeato e protetto

cauti, guardinghi da Piazza del Popolo, ¶ statue perenni e

vinte Città. ¶ Nella vigilia del rimorire, ¶ rinnova a Italia

triste, ¶ sempre miracolosa". ¶ Ala del tempo, scorda le memorie

per la tragica fine del vostro unico figlio abbiate

provare tutto lo strazio del dolore che provai in

in quella triste mattina del 20 dicembre 1882. Curvatevi come me

vicino, o remoto confine del misto Impero; ¶ ma per

della vita, sulla riva del lago, ¶ dove, regina e

e nude al capriccio ¶ del Sire che le insegue

sé stesso ¶ ai piedi del Prussiano oltraggiatore. ¶ Felice Orsini

stipite: ¶ la barbara zagaglia del Zulú ¶ ombra, le apporta

dentro le sacre pieghe del tricolore; ¶ per chi sacrificato

vedette invelate al viaggio del mondo. ¶ Egli comprese dallo

universale sotto il zaffiro del cielo. ¶ Stavano un dí

porto, ¶ sotto la guida del Cintraco e del Grifo

guida del Cintraco e del Grifo, ¶ a mirar dileguarsi

E, sulla verde celebrità del golfo, ¶ partenze, tra le

segno sobrio e muto del convincimento, ¶ confessaron la Patria

e formidabile. ¶ Oggi, torneo del secolo, torna per altro

dell'onde, ¶ dalle arterie del mondo, ¶ nelle arterie del

del mondo, ¶ nelle arterie del nostro corpo giovane; ¶ noi

sentiamo il profondo ministero del tempo, ¶ su queste sponde

non chiova la porta del passato ¶ sopra la gloria

le trombe d'oro del rinnovamento. ¶ Pietoso sentimento! Una

lei, asfisiati dai veleni del putridume. ¶ Venga l'ossigeno

colla Morte, indiscusso fenomeno del Bene, ¶ la Morte che

spume e l'irridere ¶ del risucchio, capriccio umido e

e glauco; ¶ onde, mistero del mare e superbia, ¶ avete

il regalo enorme, eccezionale ¶ del pezzente galeotto infamato; ¶ Sé

morte, ¶ al vagito iniziale del bambolo, nipote ¶ di un

denti, nello stesso minuto, ¶ del mistico serpente che inanella

e confermata, ¶ ultimo orgoglio del suo volere. ¶ Amare la

fermenta ¶ dentro alla nuvolaglia del crepuscolo: ¶ una fiaccola acuta

sopra al concetto comune ¶ del Bene e del Male

comune ¶ del Bene e del Male. ¶ E perché Tu

parola, ¶ coll'ugna rotta del pollice grafí, sopra la

sangue, ¶ sulle ferite fresche del marito. ¶ Ed, oltre il

una Madre, ¶ ebbe paura del proprio Figliuolo. ¶ Ma fu

espose, ¶ tumido e fiero del suo secreto. ¶ Sempre beffardo

Prefiche estreme sulli scogli del mare. ¶ L'occhio torvo

scrive, alle terribili audacie del suo pensiero. Erano cosí

ferire. ¶ I. CAPPA, Italia del Popolo, ¶ 29 ottobre 1902. ¶ Canti d

decapitava, ¶ parlando col Messo del Senato, ¶ i massimi papaveri

abati modernisti, ¶ incappucciati Anticristi del vecchio rituale; ¶ uscite fuori