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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «del»

nautoretestoannoconcordanza
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l’assegnazione in sala del piatto d’argento Palmolive
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altro, ché su quello del Natale ci sarebbe tornata
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a rosicchiare nel cervello del marito. ¶ «E per le
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tende?» ¶ «Ma le tende del tinello, Mino! Te ne
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non va le tende del tinello?» ¶ «Ma dai, Mino
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guardale. Ormai sono color del pidocchio e non vengono
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a mandare messaggi anonimi del genere... ho capito, questo
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no, non lo so del vaso di gerani, mi
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solo tra le pieghe del cervello: al maresciallo parve
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fosse una debole oscillazione del lampadario. ¶ «Eh, be’, poteva
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bruciava. ¶ Tuttavia non era del tutto sveglio, si sentiva
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sentiva intontito per via del sonnifero. Non aveva mai
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male. Però gli occorreva del bicarbonato per spegnere l
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l’impronta dello zio, del suo gusto, del suo
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zio, del suo gusto, del suo stile di vita
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ritrovò nell’antico ingresso del palazzo. ¶ Era un po
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a muro o qualcosa del genere. Si notava solo
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atmosfera, forse l’effetto del sonnifero che gli dava
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strada nello spessore enorme del muro. ¶ Quell’appartamento non
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spalle a quelle possenti del maresciallo Galanti lo avrebbe
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mutande in mano. Logico del resto. Cosa poteva fare
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l’osso sulla scrivania del maresciallo, eh santa pace
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sono più le distrazioni del giorno, quando non c
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che dormiva il sonno del giusto, visto che non
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non replicare l’errore del mattino. Dum Romae consulitur
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era una seconda stanza del tutto simile alla prima
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più lunga: i sotterranei del palazzo. ¶ Anche lì un
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Cisterna? ¶ Dunque l’esplorazione del palazzo non era ancora
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da bagno sulla battigia del lungomare di Taormina, dove
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giurisdizione e nelle competenze del maresciallo Galanti, senza se
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anche lui, al sonno del giusto. Anzi, era talmente
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e prese la bottiglia del cognac. Aprì un altro
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fatto pure il bis. Del resto, una volta che
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il cappello ai piedi del letto, si metta sotto
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una scrollata di spalle. «Del resto l’avevo capito
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il polso, la lama del coltello brillava nell’altra
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imbecille.» ¶ Nicolò al colmo del terrore si ritrasse di
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braccio, forse per colpa del vento forte che ha
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sana, perché la storia del tram succede proprio quando
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aveva fatto la moglie del suo prozio e altre
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prozio e altre minchiate del genere. Ora, il dottor
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sospirò e guardò fuori del finestrino. «Gli trova la
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milza grande il doppio del normale, il fegato come
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anche nella notte se del caso. Insomma Marini, te
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scrutò il profilo perfetto del giovane carabiniere. «E quindi
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buio e l’avvampare del carabiniere passò inosservato. ¶ La
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Jole fece il giro del tavolo e sedette di
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me aveva sempre fatto del bene e io gli
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quattro e un quarto del pomeriggio e si diresse
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testa, forse per via del fatto che il dottore
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verso sinistra per via del braccio al collo. ¶ Ciò
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non aveva neppure dubitato del fatto che il vaso
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per disgrazia, a causa del vento. Si era messa
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su quelli delle finestre del salotto e l’Ersilia
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vittima? Una nota stonata, del tutto stonata. ¶ Intanto Nicolò
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in piedi. Lo scopo del biglietto dunque doveva essere
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i sensi sempre più. Del resto gli capitava anche
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vide fu il faro del tram, vicinissimo, e un
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Nicolò urtò il muso del tram, rimbalzò sul respingente
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prima volta sul muro del palazzo, e poi di
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sul bordo di pietra del marciapiede. ¶ Una macchia rosso
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a scomparire in direzione del viale Canepa e dell
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canna. ¶ Quando i lampadari del presbiterio si accesero, Ersilia
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asciuttissima la Pescetto incrociandola. ¶ Del resto lo screzio era
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E invece la Madonna del Gazzo ci ha messo
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ho cercato sull’elenco del telefono5 il numero di
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nuovo sostenuta per via del deludente coinvolgimento della vicina
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messa e l’inizio del lavoro d’ufficio, di
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un paio di amaretti del Sassello e uno con
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in bocca un amaretto del Sassello, disse quel che
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e secco, il nipote del commendator Storace per intenderci
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testa verso l’origine del rumore. Vide il viso
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visita al dottor Cabella, del biglietto anonimo e tutto
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orologio. «Sono le dieci del mattino e tutto sommato
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mi raccomando alla Madonna del Gazzo! È quella chiesetta
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capelli bianchi e ondulati del cavalier Damonte fecero capolino
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occhiata al collo magro del giovane, che usciva dal
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più sparuto e indifeso del solito. ¶ «Naturalmente mi compiaccio
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la cerimonia in direzione del letto. Dopodiché mise in
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A partire dalle nove del mattino, quando aveva letto
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anonimo e l’amaretto del Sassello col caffè gli
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di pessimo gusto. ¶ Oppure del gesto di uno squilibrato
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E rompersi l’osso del collo. Poteva rischiare una
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monosillabi, e buona parte del cibo era avanzata. Non
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così giunse la sera del 25 di ottobre, la quale
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con sé il sollievo del breviario, preludio alla pace
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santi occhi al letto del miracolato. ¶ Solo che qua
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farla fuori. Adesso. Subito. ¶ Del resto c’era di
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nelle mani il destino del prossimo e sta emettendo
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fretta da una finestra del sottotetto e la richiudeva
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parte. In un caso del genere chiunque...» ¶ Salirono in
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dove lo avrebbe preso, del resto? Invece niente. Ha
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E poi la storia del vaso. ¶ Jole sorrise di
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vassoio con la cena del signor Nicolò: brodo di
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dovuto esserci. Al posto del buco di solito c
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ottobre, dopo la fine del varietà radiofonico Rosso e
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si accedeva al bagno del commendatore, tutto rivestito di
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inferriate, affacciavano sul retro del palazzo. ¶ «Accidenti...» mormorò Nicolò
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sembrava divertito dello stupore del giovane. «Lo spazio non
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aria allarmata. «A proposito del parroco... devo andare a
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le bottiglie. ¶ Appena fuori del portone fu investito da
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dei cocci color mattone, del terriccio e delle piante
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e la faccia stupita del cavalier Damonte si sporse
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dopo, si era occupato del funerale e si era
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collo e i postumi del raffreddore, nella sua camera
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di sughero nel gorgo del lavandino. ¶ Per fortuna c
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lo sguardo ai disegni del tappeto. «Ecco, tanto vale
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monsignor Malacalza. Alle nove del mattino udì il tintinnio
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una manica per via del braccio al collo, poi
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braccio ingessato, addirittura.» ¶ «Colpa del vento...» disse Nicolò, con
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poltrone rosse, ai lati del camino. «Ci... ci sediamo
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della diocesi, a carico del commendator Lisandro Storace, né
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fare con un bambino del catechismo un po’ duro
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quella genovesissima ed ecclesiasticissima del parroco. Dimostrò insomma il
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di tutti e persino del suo parroco? Si chiama
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Tutt’altro che stupido, del resto. E quindi pericoloso
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E quindi pericoloso. Eccome. ¶ Del resto, gli eventi negli
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la data di nascita del suo prozio?» ¶ Nicolò arrossì
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la data di nascita del commendatore, poi lo passò
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casa, dopo la morte del commendator Storace. ¶ «Nonostante questo
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lo stato di famiglia del signor Storace, menzionandolo per
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ma l’atteggiamento risoluto del carabiniere lo indusse a
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prenderla. ¶ Ricapitolando. La moglie del commendatore non era affatto
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non era la moglie del commendatore, allora chi era
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Il vento era scemato del tutto e aveva lasciato
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di tenere il ritmo del passo. A New York
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aria e la ritmica del coro, ma non le
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distratto al braccio ingessato del giovane. ¶ Una figura, poco
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molti anni...» ¶ Gli occhi del vecchio si illuminarono, mise
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parcheggiata lì davanti. «Fiat 1400 del 1950, ha fatto più chilometri
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limousine a sette posti del ‘32, una meraviglia di macchina
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interruppe. «E la moglie del commendatore la conosceva?» ¶ Il
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che fosse la moglie del commendatore, ma se fossi
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abbia detto proprio niente. Del resto...» il signor Celesia
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distrattamente, avanzando buona parte del cibo. ¶ Jole aveva sospirato
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ucciderla.» ¶ «Oh, la storia del ragno!» fece Cabella alzando
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tre c’era qualcosa del genere, ma erano fandonie
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Le prescrivevo dei tranquillanti, del bromuro. Solo che beveva
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lei ha un’idea del perché se ne sia
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per quanto mi riguarda. Del resto penso che per
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facessimo una bella analisi del sangue per vedere se
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la scena della morte del commendatore e di tutto
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nera come un corvo del malaugurio, si precipitò lungo
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Nicolò uscì dallo studio del dottor Cabella alle quattro
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la tiritera sulla moglie del commendatore. Se non ha
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quella lingua di ciabatta del circolo corale, che anche
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e ripensò alla donna del circolo: gli sembrava tutt
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delle ciarle sul conto del povero commendatore.» ¶ Affondò le
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di marmo. Il resto del discorso lo fece senza
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piccolo, sotto le sale del primo piano. Prima o
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che oscillava a causa del vento, forse un lampione
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niente. Come potrei sapere del resto? Non sono donna
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pare. Erano le nove del mattino e io stavo
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più forti. La voce del commendatore che chiamava Jole
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credo fosse la moglie del commendatore perché era un
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bagno. C’è voluto del bello e del buono
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voluto del bello e del buono per convincerla che
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a proposito della fine del suo matrimonio? Della quale
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sono arrivata al pianerottolo del primo piano ho trovato
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di piazza, era quella del vecchio Celesia, me ne
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in casa. La porta del commendatore era aperta, ricordo
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vede solo la falda del tetto.» ¶ Nicolò alzò lo
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in moto le rotelle del cervello. Come le parole
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tutto declinato nei toni del panna, del rosa e
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nei toni del panna, del rosa e del verde
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panna, del rosa e del verde acqua pallido. C
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fa parte dell’appartamento del commendat... oh, perdon! Volevo
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oh, perdon! Volevo dire del suo appartamento. Da qui
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Ersilia e la Jole, del resto...» ¶ Nicolò annuì. «Sì
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lo frequentava anche prima del suo matrimonio.» ¶ La signora
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e riacquistare un poco del tono mondano col quale
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una delle due finestre del salotto, entrambe decorate da
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di niente, ma poi... ¶ Del resto si sapeva che
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seconda della tonalità e del timbro che le distinguevano
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il fiato in attesa del meriggio, per poi riprendere
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vi vedete dai tempi del seminario!» ¶ Monsignore sorrise nervosamente
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fossero dipese le sorti del mondo, o quantomeno quelle
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sarà mica l’americano del commendator Storace, nevvero?» ¶ Monsignore
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quei consigli parte integrante del suo dovere di perpetua
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nella piazza, alle sette del mattino, aveva visto dei
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terso, ma dei nuvoloni del colore della pece, si
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aveva udito lo squillo del telefono dabbasso, perentorio ma
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sa? E il restauro del campanile, e quello dell
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destino che andasse così. Del resto cosa potremmo fare
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avrebbe creato dei problemi. ¶ Del resto tutto sarebbe dipeso
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prima volta il giorno del suo arrivo e adesso
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di piante, sul fianco del palazzo. C’era un
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e lui firmò, ubbidiente. Del resto lo zio aveva
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di organizzare il trasporto del san Sebastiano e degli
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la collezione di vasi del commendatore?» ¶ Nicolò scrollò la
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è l’ingresso originario del palazzo, l’accesso diretto
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un cortiletto sul retro del palazzo, un ingresso di
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se tutte le venuzze del viso fossero affiorate alla
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dopo che il corpo del commendatore era stato adagiato
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buio verso il colmo del tetto conferivano all’ambiente
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rispetto dei suoi allievi. ¶ Del resto lei di uomini
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banco insieme al pacchetto del sale. ¶ Il pollice spinse
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ci fu lo sfrigolio del fiammifero e delle grevi
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specie di carezza gelida del demonio che aveva avvertito
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pensionamento come capo contabile del Premiato Zuccherificio Eridania che
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bene! ¶ Quasi una beffa del destino, considerate le volte
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segno. ¶ La consistenza immobiliare del commendatore la conosceva a
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essendone testimone ed esecutore. Del resto il commendatore con
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a Sestri in riconoscenza del lavoro svolto. ¶ Tutto il
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pure quella. ¶ Un orfano del quale il commendatore si
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sembrava una vera beffa del destino. Una beffa che
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suggestione che la scena del pomeriggio gli aveva suscitato
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che avesse al mondo, del quale sino a poco
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poiché colpevole di abbandono del tetto coniugale, restava esclusa
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era andata per colpa del commendatore. Insomma, complicando le
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a chiave lo scrittoio del commendatore e i cassetti
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commendatore e i cassetti del comò, così come la
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cima tagliata a fette, del formaggio, una ciotola di
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di maionese, un’insalata, del pane e una bottiglia
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ceri baluginavano ai lati del letto. L’atmosfera era
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contrasti sul volto esangue del defunto, quasi che cambiasse
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presa. «Ma la moglie del commendatore...» ¶ «La moglie del
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del commendatore...» ¶ «La moglie del commendatore era una mezza
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seta attorno alla testa del morto, facendogli una gran
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era stata la lettura del testamento: tutto secondo copione
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che per la gente del posto al massimo quello
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sarebbe rimasto nell’appartamento del commendatore con Jole, continuando
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di ottobre, alle dieci del mattino, monsignor Malacalza era
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era persino più cattolico del suo prozio, che dopotutto
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aveva deciso di parlare del naufragio del suo matrimonio
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di parlare del naufragio del suo matrimonio, ma poi
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di più non so. Del resto è roba di
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cosa ci voleva parlare del suo matrimonio, quindi...» ¶ Il
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mezza matta, forse matta del tutto. Pensi che una
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di porcellana per riscaldare del latte e la tazza
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testa con fare perplesso. «Del resto data la differenza
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scale come il rumore del treno in una galleria
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le poneva il pronipote del commendatore, il suo legittimo
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si appoggiò allo schienale del seggiolone e incrociò le
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Garibaldi, solcata dalle rotaie del tram e pavimentata a
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via dei negozi e del passeggio, fiancheggiata da case
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colletto rialzato per via del vento, forse pentiti di
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il salone sul fondo del cortile era chiuso, così
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in bocca il sapore del vino: era buono, fresco
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di resto sullo zinco del banco. «Arrivederci.» ¶ Il giovane
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infermiera, sino alle cinque del pomeriggio, e tenere a
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altri con un cenno del capo. ¶ «Lei non è
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cantare: aveva fatto parte del coro dell’orfanotrofio, finché
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perché dalla porta chiusa del salone grande giungeva un
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due dita nel taschino del gilet e ogni tanto
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addolcire l’espressione arcigna del volto duro. Attorcigliava e
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ultimo necessario tassello, quello del grado d’istruzione. «E
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di maiolica. Il bagliore del lampadario cadeva sulla tavola
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commendatore ricambiò il sorriso del sacerdote con una smorfia
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si sfilacciavano nella luce del lampadario e dalle finestre
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E poi quell’invito del pomeriggio! Col maresciallo Galanti
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era per niente convinto del suo rimbrotto. ¶ La donna
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Sia fatta la volontà del Signore: se funghi dovevano
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neri non erano mai del tutto neri: le lenzuola
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bianche, le colonne scure del letto, il morto in
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ancora diverso da quelli del volto e della camicia
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della camicia. ¶ Nella confusione del momento il solo a
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niente. ¶ Passata la concitazione del momento, Galanti aveva cominciato
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all’amministratore, per chiacchierare del più e del meno
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chiacchierare del più e del meno, giocare a ramino
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esserci un motivo preciso. ¶ Del resto era proprio questa
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spiegare loro il fallimento del proprio matrimonio, fallimento di
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Fin qui tutto chiaro. Del resto era pure logico
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dirsi, rotto l’osso del collo. Bella e giovane
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pur ripensarci. Era naturale. Del resto per giovane era
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forse trenta in meno del commendatore, gli avevano detto
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a bada una fuoriserie del genere alla sua veneranda
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Secondo lui la storia del matrimonio era l’unico
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sforzi, ma su quelle del commendatore... Possibile che un
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dieci anni prima, quindi del 1947. E quando l’aveva
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sul nascere, all’apertura del sipario. ¶ Chissà cosa aveva
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sentiva ancora la voce del suo colonnello, durante la
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2019
peso morto sul divano del suo salottino a tinte
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che dopo il funerale del marito si fosse ritrovata
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da borsetta l’immagine del suo volto in sfacelo
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tracannato d’un fiato. Del resto quando ci voleva
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senza tutta quella messinscena del ricevimento. ¶ E il pronipote
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da lì, dalla fine del matrimonio, e che al
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seconda parte, cioè quella del testamento. Ma di quello
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fatta rompere l’osso del collo. Perciò, una volta
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2019
fosse rimpinguata al rinfresco del commendatore, decise di prepararsi
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Giusto per non privarsi del piacere di mettersi a
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Bell’affare la faccenda del commendatore. Quasi una beffa
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2019
commendatore. Quasi una beffa del destino. E lei da
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2019
era molto più giovane del commendatore, dopotutto. Quattro, cinque
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era stato l’effetto del vino, forse la digestione
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gli altri sullo sfondo del grande arazzo, aveva pensato
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2019
volgendosi verso il resto del gruppo giusto prima di
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aveva visto la lancia del pilota del porto, col
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la lancia del pilota del porto, col faro bianco
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luce bianca e intermittente del faro, la statua della
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orchestra, insieme al vibrare del motore, gli giungeva in
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e, forse per colpa del raffreddore che lo fiaccava
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spogliatoio attiguo alla camera del commendatore: una stanza rettangolare
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che affacciava sul fianco del palazzo. Oltre allo scrittoio
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l’altra si incepperà del tutto. Eppure...» Il medico
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precedette tornando al capezzale del malato. Il medico attraversò
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qua le mie cornacchie del malaugurio. L’avete finita
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la camera di consiglio del tribunale sanitario, dove si
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e sorrise. ¶ La voce del commendatore riprese a gracchiare
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Era partito all’inizio del secolo col fratello Leopoldo
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Assunta, insomma, il parroco del commendatore. Sì, parroco e
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Chiesa, cioè nelle mani del proprio parroco, confessandosi. ¶ Poi
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Non si poteva escluderlo del tutto. ¶ Di sicuro lui
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Già. ¶ Era l’alba del 13 ottobre, sabato, il giorno
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ottobre, sabato, il giorno del suo arrivo a Genova
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ad anfiteatro sul rosa del cielo. Le finestre scintillavano
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sotto i primi raggi del sole autunnale. ¶ Nick rimase
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della diga: l’entrata del porto. ¶ La velocità era
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alla rada. ¶ Il pilota del porto, simile a una
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indifferente, per nulla stupita del pesante accento americano. ¶ «Se
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le palpebre nel sole del mattino. Si mise a
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uscivano dal varco doganale del porto, in piazza Caricamento
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che sfilava lento fuori del finestrino. ¶ A un certo
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portone verde. Sul ballatoio del primo piano c’era
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bronzo, Nick si stupì del suono argentino che echeggiò
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immagine riflessa nella specchiera del camino, sullo sfondo di
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decisamente surriscaldata, a dispetto del clima mite che c
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mobilissimi riverberavano le fiamme del camino. ¶ La mano si
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me.» ¶ Gli occhi vispi del vecchio lo squadrarono da
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resta della mia famiglia, del nostro sangue. Quindi ti
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col detestarmi, è logico. Del resto ce n’è
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accaduto, e...» ¶ Gli occhi del vecchio ebbero un lampo
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a merenda da parte del commendator Storace. ¶ Glielo aveva
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intinse l’ultimo biscotto del Lagaccio nel caffellatte, gli
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lente. ¶ «Era la domestica del commendator Storace. Ha pregato
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questo biglietto. “Da parte del signor padrone”, ha detto
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di andare alle merende del commendator Storace? ¶ Però, era
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gli mandava un biglietto del genere, pur conscio delle
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sul fuoco la caffettiera. ¶ Del resto quel tira e
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avanti in eterno, no? ¶ Del resto tutti devono morire
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con la voce debole del commendatore si faceva già
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Damonte si aspettava qualcosa del genere. Fin da quando
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gli aveva dato spiegazioni. Del resto era fatto così
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burrasca. ¶ Capitolo 7 ¶ Alle quattro del pomeriggio di domenica pioveva
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che intercorreva dalla fine del pranzo, consumato in cucina
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amministratore dei beni immobili del commendator Storace. ¶ Il dottor
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Pescetto: vicina di casa del commendator Storace. ¶ Ersilia Pittaluga
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Pittaluga: vicina di casa del commendator Storace. ¶ Il signor
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una marchesa: si vergognava del padre come una ladra
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era perso nella valle del Chiaravagna in preda ai
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in preda ai fumi del vino, lo aveva accompagnato
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sordi provenire dall’interno del palazzo. ¶ Ci fu il
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la notte nella ghiacciaia del macellaio. Il portone del
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del macellaio. Il portone del palazzo di fronte era
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spalancato, le alte finestre del primo piano erano annerite
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gli spettatori dal loggione del Teatro Verdi. ¶ Il Nizza
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fatica, rialzò il bavero del cappotto logoro e strapazzato
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sulla mensola di marmo del camino e si diede
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giusto per un riguardo del Padreterno se non s
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il più grande incomodo. ¶ Del resto c’era niente
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insofferenza verso l’indecisione del Padreterno, e rallentò il
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tutti.» ¶ «Siamo nelle mani del Signore», recitò l’arciprete
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il grande san Sebastiano del Seicento, nella sua elaborata
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di fianco alla camera del commendatore, e lei ha
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sacerdote, «è la legge del contrappasso, come diceva l
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salirvi. E al centro del letto, sprofondato in una
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tra le labbra cianotiche del malato. ¶ Il dottor Cabella
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l’amministratore dei beni del moribondo, un ometto basso
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ascoltò le poche raccomandazioni del dottore, quindi lo aiutò
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bateau, quando le condizioni del malato glielo consentivano. «Monsignore
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il ritmico, pesante rantolare del moribondo. ¶ Allora l’arciprete
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Quasi subito le palpebre del vecchio ebbero un fremito
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avrebbe completate alla fine del rito se il malato
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ma, data l’imminenza del trapasso, optò per l
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saliva centrò la cotta del sacerdote, proprio in mezzo
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nascose dietro la sottana del prete e strillò con
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e afferrò il polso del paziente. Poi andò al
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un bicchiere. ¶ Le palpebre del commendatore tremolarono, persero a
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a incontrare la sagoma del prete. Dal mucchietto d
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vuole guadagnarsi una parte del lauto onorario che le
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sul divanetto ai piedi del letto, dopodiché si pulì
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tipo?» ¶ «Come no. Faccio del mio meglio.» ¶ «Ogni due
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queste cose. Fanno parte del suo mestiere.» ¶ «Sì, ma
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intero la parete lunga del salone. «La mania che
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prontamente riannodato il filo del discorso. ¶ «Vorrei vedere un
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farci? È la questione del contrabbasso!» ¶ «Del contrabbasso? E
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la questione del contrabbasso!» ¶ «Del contrabbasso? E cosa c
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gli rimandò l’immagine del suo viso triangolare e
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che insieme alla magrezza del volto, alle spalle un
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essere stato l’umido del ponte, la sera della
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dopo, appoggiato al parapetto del ponte passeggeri, aveva guardato
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avevano acuito la consapevolezza del suo viaggio verso l
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avanzare sull’acqua immobile del porto. Era passata tra
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È stata un’idea del commendatore e ha funzionato
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Stava spargendo sul pavimento del liquido che versava da
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riconobbe subito l’odore del petrolio. ¶ La testa del
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del petrolio. ¶ La testa del giovane continuava a ragionare
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parte della piazza.» ¶ Già. ¶ Del resto era molto semplice
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pensare a una cosa del genere? In effetti dalla
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di corsa. Le finestre del primo piano erano illuminate
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QUARTA ¶ Dove il segreto del commendator Storace si spiega
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commendator Storace si spiega del tutto. ¶ E ogni domanda
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le cure per eliminare del tutto l’arsenico saranno
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grida, dalla voce strozzata del commendatore, che stava succedendo
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sono arrivata sul ballatoio del primo piano Jole stava
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l’unica soluzione possibile, del resto. Gliel’ho detto
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si prese la punta del naso tra due dita
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voleva parlare della fine del suo matrimonio, fine della
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piuttosto addossarsi la colpa del vecchio pasticcio e chiudere
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della polvere dal barattolo del Verde di Parigi, nel
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è stata la faccenda del vaso, e lì ho
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immediato. Evidentemente era impazzita del tutto e, visto il
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ci sono una finestra del salone e, nel sottotetto
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c’erano altre accuse del genere sulla sua testa
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la parte più difficile del discorso. ¶ «Lei sa anche
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importante?» ¶ Galanti si voltò del tutto, si piazzò a
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Buenos Aires il 22 ottobre del 1906?» ¶ Nicolò sbiancò di colpo
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suo nipote. La storia del matrimonio, evidentemente, l’aveva
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Era questo il segreto del commendator Storace.» ¶ Nicolò sospirò
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occhi pieni di lacrime. «Del resto me lo aveva
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ancora inagibile a causa del principio di incendio scatenato
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il comando dei Vigili del Fuoco era giusto a
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incubo. ¶ Quindi, su consiglio del cavalier Damonte e di
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con calore e simpatia. ¶ Del resto era una questione
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appartamento sfitto nella crêuza del vento, cioè in via
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alla volta la ferita del dramma che gli era
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salvo il ricordo acuto del breve incontro con lo
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con lo zio Lisandro, del sentimento di sicurezza e
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ad ascoltare gli uomini del circolo cantare i trallalero
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certo punto la porta del salone si aprì e
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poco come il brontolio del tuono in una burrasca
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l’altro sulla spalla del primo, quindi protese la
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la testa al centro del cerchio, in attesa dell
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dello psicoanalista, la panchetta del confessionale, solo che oltre
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diversi piani, tra saloni del piano nobile, scaloni affrescati
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accadere in un posto del genere, magari negli anni
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spiarne le alte finestre del piano nobile, ornate di
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mettendo insieme l’esterno del palazzo di Sestri e
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della casa dell’amico, del tutto compatibili quanto a
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fuori appunto l’appartamento del commendator Storace, teatro dell
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popolato, adoperato in maniera del tutto naturale. Anche loro
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vico Schiaffino al posto del Circolo Corale Casimiro Corradi
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di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con