Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

tutti gli steli frammisti dell’arborea semenza riprendevano ancora

maioliche d’un giardino dell’oriente sognato e le

lunghezza e la grossezza dell’avambrazzo e del polso

del torace sulle fatiche dell’opera. ¶ Grosse scarpe!, i

ci lasci alcun testimonio dell’andare e dell’essere

testimonio dell’andare e dell’essere, e nemmanco si

deformato l’originaria eleganza dell’involucro. Il tacco è

Avverti il carattere iponoético dell’affermazione. «Alcuno» è sessualmente

grondaie insino alla finestruccia dell’amata, rischiando il fil

lo strapiombo sull’Astico dell’altipiano dei Sette Comuni

un po’ cogliona qualità dell’animo umano, la «Confidenza

simili, alla delicata sensitività dell’anima femminile. ¶ *** ¶ Ma tutt

salubre terra e clima dell’Olona e del Lambro

ripeta il flusso metallopermeante dell’elettrico. Oh! terra e

vòlt....». Con la coda dell’occhio al cappellone eventuale

mentalmente l’inusitata cilindratura dell’Iperaspàrago, del Nembroth degli

magari, e tanto meno dell’impresa....», «che era fondamentalmente

Raccontò la storia, lontana, dell’Ambasciatore del Giappone: che

ritratto e dedica autografa dell’autore amministratore. «Italiani! diffondete

pietà del rammemorare, e dell’accettare il destino. Sotto

voci del vivente dialetto, dell’unico:21 e maggio recava

seguito di brusca intimazione dell’Autorità: la quale agiva

è indubbio, all’umidità dell’acquaio: dove soleva accudire

caso molto più umido dell’acquaio di Santa Maria

città dedica alle opere dell’assistenza sue cure incessanti

i più insigni scarafaggi dell’ammodernato secondo (o terzo

fiera campionaria, nel padiglione dell’arredamento e degli spazzoloni

il genero del proprietario dell’Albergo del Gallo & Resegone

il pensiero alle difficoltà dell’entrata, lui, Bruno, senza

e l’«Excelsior!». Epopea dell’homo sapiens; dall’infanzia

del cavernicola al trionfo dell’elettricità. Sul palcoscenico tram

Duomo il gesto brusco dell’auto-imposizione (del cerchio

altare, l’ex-generale dell’armata repubblicana d’Italia

diatribe medioevalesche sulla preminenza dell’uno o dell’altro

preminenza dell’uno o dell’altro potere: papa sole

aveva comandato un corpo dell’armata del Reno, movendo

settembre, ai toni dulcorosi dell’uva passa. I ragazzi

britannica. Scoperti nel 1867. Bacino dell’Orange e poi oltre

confluenza del Waal e dell’Orange. È una roccia

sotto alla porta decumana dell’ideale «castrum». Antichi fognòli

o la Balossa, inalveazione dell’Olona e del Seveso

figlio del Moro. Nerbo dell’alleata Venezia, al comando

decise dai «roventi bronzi» dell’artiglieria campale del re

attorno il paese: battaglia dell’8 giugno 1859, «unde Melegnani nomina

da certa musa novelliera dell’ultimo romanticismo. ¶ 17 «Novantamila volumi

bovisi. ¶ 21 «Del vivente dialetto, dell’unico». Allora unico (1885-1890), quando

santa del bove o dell’elefante in lavoro, insino

Delada, del professor Alisei, dell’ingegner Panzarotti, del dottor

un fiato; chè, avvisandosi dell’improprietà, si sarebbe pur

Angelica davanti alle fauci dell’orca. Certo è che

aggiunge: «e teoria generale dell’elasticità». Il metodo della

non infirma la verisimiglianza dell’elzeviro: dacchè «progettisti» e

racconto n.° 10, le limonate dell’Adalgisa, «dette oggi spremute

pensa il cervello stesso dell’esagono. ¶ In quegli anni

e i nuovi soldarelli dell’acquirente, un po’ obliqui

Politecnico, e del calibro dell’ingegner Forlina: rinomati anzi

o porte o canne dell’acqua, o altri visceri

del crassume delle piastrelle dell’ingegner Forlina: lucidate ogni

copernicana nel proliferante piano dell’eclittica demarpiònica. ¶ Accadeva dunque

che risaliva agli anni dell’infanzia»: così il dottor

davanti il sudiciume inane dell’apparecchio di nettezza – cenci

catastrofici della buia lontananza dell’epicentro. Il gastigo alluvionale

tutti gli altri gradini dell’appartamento. La tombola periodica

una provincia all’altra dell’esagitato reame: allorchè, per

ricorrenti giostre e finezze dell’impareggiabile foglio umorifero ch

preda automatica e totale dell’entusiasmo che ogni padre

tutta la sciagurata novecenteria dell’architetto Basletta – cristalli, e

in tutte le sfumature dell’iride; quali solo si

la balda meccanica deglutitrice dell’incasso, coi soli arresti

E adesso nella urgenza dell’ora, col rotolare dei

trombe e nei fondali dell’anima. La cera dei

ricredere circa l’infallibilità dell’istinto, dei profeti, e

sì: una più paparino dell’altra. Circolavano già per

e nemmeno la manovra dell’asperges ebbe virtù di

funzioni mimetiche del clima, dell’aura di via Pasquirolo

del Pontaccio: che dico, dell’impetus e dello zefiro

E del ragionare e dell’essere, dunque. ¶ Ecco poi

Gio Ponti è firma dell’architetto che non firma

palagi. E Ponti scrive dell’arte sua, e ne

una estrema inabilità funzionale dell’organismo. ¶ 11 «L’imperativo agnatizio

campagna. Leggi la Festa dell’Uva, di penna dello

americano: ma il legno dell’Oberland era però soltanto

sembra, il crudele sadismo dell’elemento. ¶ Questo sospetto della

i negozianti di vetri dell’arrondimiento. ¶ Descrivere lo spavento

perchè intasata, del garage dell’Antonietta, donde, non si

trascorrere la maggior parte dell’estate assistito dalla fedele

Tutta l’epica maradagalese dell’ottocento è avvivata dalla

qualche quattrinuccio dalle costole dell’allampanata e polluta Giuseppina

fare tutto il giro dell’edificio: e rientràtovi, nel

Vide che il prezzo dell’affitto era di sua

cinque: una più signorina dell’altra. E il figlio

e forse dallo sguardo dell’anima, la miseria e

denegazione, della carità e dell’amor materno. Povera Signora

primo Giuseppe, il predecessore dell’attuale), che inseguiva ferocemente

applicazione ginnica del teorema dell’impulso, egli precipitò più

confermava specificamente questo vizio dell’avarizia, uno de’ più

come pure ai frati dell’Eremo, da dir la

Coronavano cime, gelido diadema dell’eternità. Forse egli chiedeva

potesse, la stella vesperale dell’oceano. ¶ Ma i più

che eran fisime, coteste dell’aria bonna: fisime belle

ecco il pasto ideale dell’uomo giusto!... che dico

uomo giusto!... che dico.... dell’uomo normale.... Il di

terzo il bibliotecario capo dell’associazione fra i coltivatori

che recede, recede.... opaca.... dell’immutato divenire. Ma nei

si smagliasse, nella rete dell’idea, lo strappo piscivùlvulo

Francisco. Il bibliotecario capo dell’associazione fra i coltivatori

di novembre 1930 del periodico dell’associazione, intitolato «La pera

dilatava la immensità chiara dell’estate. Il buon medico

gli ritornò, dopo quella dell’avo, in una luce

gusci d’ovo, e dell’indugiare sulla porta coi

non sono sempre amici dell’uomo. Il clima e

più avanti la storia dell’Adalgisa da un’ossessione

nascevano con il bernoccolo dell’ingegnere. Anche il nobile

Giuseppe Colombo, Gran Cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio

campo della cultura e dell’arte», in qualità di

famiglia: questo Aristofanone ebdomadario dell’ultimo ottocento, o primo

proprio alle chilìfere vacanze dell’umanità. Bello è il

mamme lo scabro pellecchio dell’Ulisse.5 Dentro il di

a lastricare la via dell’Inferno. Ma i nobili

e domani la teoria dell’elasticità.... e dopodomani il

commendator Umberto Pellegatti, vicedirettore dell’Ufficio Anagrafe, «in di

ed Aristobulo, spiriti vellutati dell’Equinozio. Essi presumono, i

micetto. I baffi, dianzi, dell’integerrimo, decadevano, da sembrar

colta o medio-colta dell’ambiente e dell’epoca

colta dell’ambiente e dell’epoca: non devono attribuirsi

possibilità lessicali da parte dell’autore o a menomato

del pentagono. ¶ 11 Gli schedari dell’Ufficio Anagrafe sono attualmente

è assaggio: l’atto dell’assaporare: detto particolarmente per

decenni la rassegna bimensile dell’Associazione Elettrotecnica Italiana: (A

Energia Elettrica», organo mensile dell’A.N.I.E

sabato». Nell’uso comune dell’Italia settentrionale (non invece

e colazione il caffellatte dell’indomani. ¶ Cena, in quel

di mezzanotte», all’inizio dell’anno. Cena ha poi

la ben nota leggerezza dell’autore in materia zodiacale

poi, stante il tenero dell’età loro. Non avevano

la proda dal precipitare dell’onda, ecco, ecco, alfine

alle più trombose bocciature dell’Uguirre,8 muti e acefali

Viejo alla tumefazione galleggiativa dell’avenida, bargigli al completo

bottiglia propiziatoria sulla prua dell’analfabeta: tanto da dare

trasferitosi al di là dell’oceano «col suo ingegno

appena si sentissero onorare dell’appellativo di signora da

la pura gioia ascosa» dell’inno.10 E anche negli

cioè fin dall’epoca dell’ossobuco, si era andato

immantinenti estromessa dai confini dell’Io. E derelitta, ecco

tamburo, la marcia trionfale dell’Aida o il toreador

altezza della persona. ¶ 6 Cioè dell’emisfero australe. Il pampero

spiagge balnearie e marciapiedi dell’avenida e caffè ne

insistere su quell’idea dell’idea della zia, reluttando

era costretto alle pantofole dell’erudito, senz’essere, ai

Abbastanza! Risultò dal seguito dell’interrogatorio che il furgoncino

nel buon umore vittorioso dell’uomo di spirito che

gli alti e bassi dell’industria, per la quale

sarebbe liberato dal giogo dell’abbonamento. ¶ In ogni nuovo

un bimbo, nel grembo dell’antica saggezza: un cataclisma

sempre i piatti;7 e dell’orchestra percepiva soltanto il

illustrazioni del foro (lombardo), dell’università (mangiagallica),22 dell’industria

lombardo), dell’università (mangiagallica),22 dell’industria (meccanica o casearia

velle il temuto sgattaiolare dell’evento. Un ingorgo, un

andavano distribuendo il seggiolame dell’orchestra) giganteggiava un organo

la linguetta, l’ancia dell’oboe, col fare d

bevitori. Era la taverna dell’attimo: bevevano l’attimo

la gente. I clan dell’antica gente42 rivivevano confederati

mattini, il granito eminente dell’Alpe. Parevano dei cerbiatti

cuginesca saliva sulla faccia dell’interlocutore cordializzato, e ridente

augusto, dall’intimo sentire dell’amato. ¶ C’erano le

infaticabile di fringuelli, Zar dell’üselanda montana: augure infallibile

milionario, «fin dagli anni dell’infanzia»: ovverosia: «dai banchi

vaiana, la commenda indefettibile dell’eternità. ¶ Questi, nel giorno

e pure già donno dell’arte. Dopo alcune mossucce

chiaro, tutta la tribù dell’orchestra. ¶ In chiusura, l

e nello stiaccia-stiaccia dell’uscita, le si rivoltò

anche prima di quella dell’innesto. Al discender le

cortile, o la tromba dell’andito. Dentisti e matrone

snelle fuor dalle gonne dell’aprile, disegnate con l

ponno assimilarsi ai piatti dell’orchestra, non fosse la

dei suini. Il totem dell’antica Mediolanum era la

flessioni. Il suono ce (dell’italiano celeste) si realizza

entropie: ¶ 37 «Brandeggio»: (brandeggiare). Termine dell’artiglieria da marina. Rotazione

un merlo. ¶ 42 «I clan dell’antica gente», proprî, cioè

antica gente», proprî, cioè, dell’antica società gallica. E

milanese, ha il plauso dell’Autore. ¶ 46 «La castità lacerata

venatoria e le fortune dell’aucupio: per es. dal

nucleo del vecchio edificio dell’Ospedale Maggiore è una

dall’oboe, il canto dell’usignolo dal flauto. ¶ 53 «La

del galoppo. ¶ 54 Ai dì dell’Autore (1895-1905) le balie degli

le esclude dalla moda dell’anno, o della stagione

commesse o le impiegate dell’azienda (1895-1910). Oggi (1943) per lo

proposito delle levatrici e dell’arte maieutica: «specialiste in

basilico, e il fiore dell’antico dialetto. ¶ 61 «Testè divinamente

snocchiati e infrollati pasturali dell’età sua sempiterna. Il

garrese, e la punta dell’anca, dietro, erano per

mitologica fuga si amareggiava dell’inesorabile inseguimento di che

Perego) sulla fanteria ciabattosa dell’umanità. Le ultime letture

qua n’è passata dell’acqua, sotto i ponti

poveri pazzi!... i diritti dell’uomo!... Insomma, bisogna concedere

di Guido Bonatti e dell’onnisciente Cardano? o la

Cardano? o la congiuntura, dell’odierna prassi e chiaroveggenza

lunga, annuì: ma rise dell’iperbole. Quel riso da

occhiate rapide e profittevoli dell’accortezza, che sembrano delle

in direzione del viale, dell’«altro» viale: ch’era

non ostante il gioco dell’ombre, e una certa

l’allegrezza ebbe ragione dell’orgoglio materno. Le gote

bigio e pressochè cinereo dell’elefante, o di certi

raggiunto il guizzo argentato dell’anima; lo sguardo aveva

folle verso i cieli dell’immaginato sarebbe vano tentar

e in quel declino dell’ora, un disperato sgomento

tutta la enormità incredibile dell’affermazione, poi del commento

sono uno più porcello dell’altro....» (Elsa orripilò del

soddisfazione: del decoro e dell’orgoglio. ¶ «.... Ma dagli altri

Inferno.... nel più profondo dell’Inferno.... giù, giù in

catenaria. ¶ 2 «Macadàm», dal nome dell’ideatore John Loudon Mac

d’Italia (1797) agli ordini dell’Arciduca Carlo: e più

Maria Anna, futuro maresciallo dell’Impero ed ex-giornalista

e Reale Apostolica, Commendatore dell’Ordine Militare di Maria

Maria Teresa, Gran Croce dell’Ordine di Leopoldo, ecc

e Comandante in Capo dell’Armata d’Italia, ecc

ecc. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . sotto lo scettro dell’Augustissimo Imperatore e Re

dall’esterno, le portelle dell’organo del Duomo di

Ferrarese del Rinascimento» è dell’estate 1933: e lo scrivente

educa sognando all’ombra dell’altare criso-cupro-elefantino

indietro. ¶ 12 Leggivi, all’apertura dell’Emile: «Il [L’homme

dialetto. ¶ 14 La foglia stessa dell’ippocastano, dopo al primo

ma nella precipitazione iraconda dell’Adalgisa passò per graticola

sempre parsa più sollecita dell’ordine che del disordine

rasserenati, e ormai dimentichi dell’uomo cattivo, a raccontare

prima ancora della formulazione dell’ipotesi, come il lampo

direi usuali nella fisica dell’uman genere. ¶ *** ¶ Il povero

già magari in prossimità dell’atra rüéra – ch’è

resistere alle tentazioni dissolvitrici dell’Enciclopedìa. «Siamo nel secolo

non forse la passione dell’indagine, «de vorè ravanà

regni, fra i capegli dell’erbe e dell’alghe

capegli dell’erbe e dell’alghe: salvi dal loro

capo, del corsaletto e dell’èlitre, sforzandosi di tendere

delìbere, le profonde elezioni dell’istinto, i minimi sopralivelli

stato «progettato»? Era partecipe dell’equivoco delle labiali? ¶ *** ¶ In

dopo morte, all’atto dell’infilzamento. Rimaneva allora moscio

Ricordò la famosa cattura dell’Ateuco, lo scarabeo nero

che perfino i re dell’Egitto, ma pensa un

tratto, sul dorato fulgore dell’arena. Avvedutosi dell’uomo

fulgore dell’arena. Avvedutosi dell’uomo, si era dato

piccole dune, le increspature dell’arena; a noi un

venti volte più grossa dell’Ateuco, ma doveva averlo

nonostante una tremenda intemerata dell’Adalgisa, avevano deposto alcune

poi a guardarle, profittando dell’ora.... Le donne, le

la terza regione platonica dell’inseguitore.... degli astanti.... ¶ Gli

astanti.... ¶ Gli spasimi isteròidi dell’ «Amami Alfredo», conoscendo la

estensione della gamma vocale dell’Adalgisa, come di altre

di quei precipitati starnutamenti dell’orchestra, i piatti, poi

mentalità», il contrario giusto dell’Adalgisa, che non s

e perfino al gioco dell’oca.... oh! che risate

momentaneo e floreale abbandono dell’alma, un «manibus, o

la Seggiola.... il capolavoro dell’immortale Raffaello!... Ecco: che

inconfondibile di alcuni ritratti dell’Adalgisa eseguiti in quel

questa la formula rituale dell’invito. «A pacià e

aguglie coi Santi: pretestati dell’ultima porpora. ¶ Rideva, rideva

il sindaco. I sindaci dell’epoca demo-liberale, è

campagna, la calda vampa dell’estate che dispera di

fronte, impallidendo. Nell’ombra dell’anticamera gli occhi erano

al tutto l’architettura dell’io, quel rubesto edificio

Martinica, sui solini smontabili dell’Unione Cooperativa, sui rifugi

fatto» ridendo, certe volte, dell’arte: e di lei

interminabile, nella disperazione popolana dell’Adalgisa, che sapeva ahi

di Pasqua?... E quella dell’architetto?... Non era la

aceto sulla fronte, con dell’acqua antisterica di Santa

simili difatti a quelle dell’on. Giuseppe Marcora di

la efficiente. ¶ 4 «Portorico»: caffè dell’isola di Porto Rico

del Giardino, il Club dell’Unione, e molt’altre

collo inguainato nel «collo» dell’abito sostenuto da «ossi

caviglia (inguainata dallo stivaletto) dell’eroina (notoriamente affetta dal

arduo e periglioso capitolo dell’analisi. Isoperimetro è detto

un liquido, nella direzione dell’asse». Cioè qual sagoma

cellette a prisma esagonale dell’arnia. Vi accenna MAURIZIO

Il riscontro sulle celle dell’arnia, voglio dire del

Bernoulli, cioè dall’origine dell’analisi infinitesimale, ai dì

incrementi infinitesimi nella vita dell’essere individuo, causali inavvertite

impulsi della zona inconscia dell’io. In tale impiego

di una misteriosa dinamica dell’inconscio o almeno dell

dell’inconscio o almeno dell’inavvertito, (anche nella costruzione

necessità, le sottili elezioni dell’«istinto», le sperienze interne

circonfluiti dalla verità buia dell’essere; non già e

e del tempo, cioè dell’ambiente (franc. milieu), alle

scarafaggi; «pèna» = appena. Vocabolario dell’Adalgisa. ¶ 17 «Tanto appetitosa non

non è»: (la storia dell’Ateuco). ¶ 18 Nel mirabile Fiore

retrogressione, l’indaffarato zampettare dell’Ateuco: capitolo quarto, pagine

Ateuco: capitolo quarto, pagine 209, 210, 213 dell’edizione Garzanti 1942. La spoglia

da Viareggio. Alcune osservazioni dell’Autore circa la struttura

nel 1934, vide la luce dell’eternità ne Il Tesoretto

buona parte del racconto dell’Adalgisa e del povero

forma e alle dimensioni dell’oggetto o della figura

tela. Vedi pittura milanese dell’epoca, per es. gli

Scala», cioè un ottavo dell’abbonamento intero. L’abbonamento

rinomato «studio (= laboratorio) fotografico» dell’epoca: (1900-1915). I capolavori dell

dell’epoca: (1900-1915). I capolavori dell’arte uscivan di «studio

metteva capo, col filo dell’i finale, a una