Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

di cucina. La locandina della Butterfly. Un cacciavite. La

si alza, in lontananza, della polvere. ¶ Sta arrivando qualcuno

con sopra la locandina della Medea attaccata con quattro

il più grande investimento della sua vita, insieme alla

MS, spalanca la finestra della cucina, va sul sicuro

nell’altro una borsa della spesa. Pietro mette la

pere, banane, albicocche, frutto della passione, ribes, tamarindo. A

la mercanzia sui sedili della Panda, incastra le casse

l’Alzheimer? Uno sdoppiamento della personalità? Compra veramente biscotti

spoglia, minimo trenta bottoni della camicetta, la zip fredda

camicetta, la zip fredda della gonna, il gancetto del

che cercava di vendergli della nduja. ¶ “Pietro, me ne

mele. ¶ Peccato, aveva voglia della postina. ¶ Prende la rivista

c’è del fango, della terra. ¶ 5. ¶ La bestia ¶ Resti

e miracoli del petrello della Magenta. L’aria muove

muoversi qualcosa, nella penombra della luna. L’animale è

Zurlini. ¶ Largo al factotum della città. Largo! Nel deposito

Zurlini: cocci sull’occipite della bestia. Ah bravo Figaro

sciabordio. Le abluzioni prima della battaglia. Tira un calcio

il letto. L’armadio della musica è chiuso, sigillato

anni ottanta? Gli imballi della FALEGNAMERIA LAGRASTA? Certo non

lampada, fa il giro della siepe. Traccia un sentiero

ragazzino spezza la luce della torcia. Ha denti bianchissimi

che mi mangi quello della cucina?” ¶ L’altro non

No, non ha niente della misura giusta. Il ragazzino

sul lavello a ritmo della Gazza ladra. “Sveglia!” Non

un dibattito sulle virtù della pasta Fissan. Tommaso, uscito

stupisce lui del colore della pelle dell’altro, ma

mentre cerca la chiave della camera chiusa. Non ci

Quella era la direzione della fabbrica, l’ufficio delle

scure. Pietro è stupito della solerzia con cui esegue

si ha l’idea della dimensione. Il fiume è

nota che la luce della camera chiusa è ancora

le finestre. VIA MARTIRI DELLA LIBERTÀ. In quel palazzo

c’era la latteria della Zerti? Ora è uno

capito niente. Alla fine della strada dovrebbe esserci il

andato oltre il ponte della ferrovia. ¶ È tardi, la

neanche lì. ¶ La campana della stazione vibra. Pietro controlla

del Po”: ENNESIMO FURTO DELLA BABY GANG. IL SINDACO

LORO!”. ¶ Gira la chiave della Panda, accelera al massimo

Si vede il bianco della carne?” ¶ “No, non direi

quel manifesto potrebbe essere della misura giusta per coprire

Poi, con la punta della matita, fa un segno

Adesso impugna la bomboletta della schiuma, spruzza e spalma

alla lingua, al suono della voce di Pietro, a

settimo ripiano, il materiale della PALESTRA MOVINGIRLS 2003/22. Lì si

le spalle sullo schienale della sedia. Comodi, rilassati. C

già; i due uomini della nave rossa, la siccità

vite ben più complicate della sua, questo è fuor

È l’unico deposito della zona. Lo sa meglio

il Castroni dai piedi della scala. “Si è incantato

precipitare afferra la sommità della scala, ma lascia andare

facendo ordine nella scatola della palestra Movingirls.” ¶ “Con le

questa sia la stanza della castità perpetua.” ¶ “Castroni, guardi

Fellini. ¶ “Ah... quelle... Sono della postina.” ¶ “Secondo me la

li guarda, sono pagine della “Voce del Po” di

Tognazzi. Continuano le imprese della baby gang. Pietro si

finestre. ¶ Un altro furto della baby gang che sta

casa, in via Martiri della Libertà, era presidiata dalla

già finito il lato della cassetta. ¶ Pietro deve alzarsi

si mette seduto, sconsolato; della sua rappresentazione fa parte

intorno, indicando il colore della maglietta di Tommaso, invitandolo

pioggia. ¶ Hanno l’imbarazzo della scelta; Pietro si prende

accorge che la chioma della postina non sbuca più

gioca con il bordo della maglietta. “È veramente brutta

non ha il senso della misura. Ma perché mai

Qual è il nome della ragazza?” ¶ “Nur.” ¶ “Bello. Dove

suo ultimo disegno, quello della città grande e piena

sbuca con una scatola della FALEGNAMERIA LAGRASTA. Infine, non

ragazzino fissa la finestra della stanza Sansoni, al primo

la volta dello scatolone della falegnameria. Tira fuori degli

Si allontana, in compagnia della madre Madonnina, dopo qualche

sguardo fisso in direzione della finestra. I vetri restano

le assi al bordo della tettoia e una trave

secco con il manico della scopa per far cadere

dice, alza il manico della scopa per colpire, è

bosco. Allora La Regina della Notte. Quella sì che

questa, porcomondo! Sei peggio della Vergine di Norimberga!” Pietro

Tommaso, offrendogli il palmo della mano, che altrimenti Tommaso

Ci sono delle foto della cittadina, un faro bianco

Capperi, una vita.” ¶ “Metà della mia.” ¶ “Non riuscirei a

la refurtiva.” ¶ “Di chi?” ¶ “Della baby gang. Si ricorda

fiotto è più forte della poggia. Mette i piedi

nella pioggia. Il calore della sua doccia si è

profondo. Non ha paura della pioggia né della piena

paura della pioggia né della piena, è sicuro perché

è appoggiato alla portiera della macchina. Sente una voce

bocca con il palmo della mano. Siamo in trappola

del muro, sulla destra della porta. Il ragazzino lo

mentre imbocca la porta della stanza. Va di scaffale

la mano sulla pancia della bestia, è integra, nessuno

scatta verso la finestra della stanza Sansoni. ¶ “Chiuditi in

Pietro!” Sente la voce della postina. “Tommaso è sotto

il muro.” ¶ Una portiera della vettura si apre. Esce

per richiamare l’attenzione della postina. ¶ “Cosa?” ¶ “Il lampadario

per la cucina!” Approfittano della confusione. Tommaso è il

E Pietro si accorge della sirena che si avvicina

zoppica e le ruote della Panda sono bucate: “Non

Buongiorno, le interessa acquistare della carne Kuroge?” ¶ Pietro riattacca

rifaranno anche la porta della stanza chiusa. Si era

due puntine dall’armadio della Callas. Attacca il suo

riconosce, è un pezzo della canzone di Ke$ha

lo sentirà! È peggio della Vergine di Norimberga. ¶ È