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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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la penna qualche segno della devozion mia, et tardi
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in su 'l fiore della mia prima età, ma
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partire, allegando per iscusa della sua tardanza l'esser
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sia stata la custodia della casa, poiché, gran tempo
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parte dalla fortuna, fuor della casa et della patria
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fuor della casa et della patria mi ritrovo. ¶ Impedimenti
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accennare, con questo geroglifico della tardità, il tempo che
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nel publicare le fatiche della mente; essendo verissimo che
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libro rintuzzò i denti della invidia che non assaggiasse
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assaggiasse prima i morsi della tignuola. ¶ Rassomiglio me stesso
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per dinotare il difetto della mia natura ritrosa e
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attribuiscono il folgore, simbolo della potenza, et l'aquila
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et l'aquila, figura della magnanimità, amendue queste qualità
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tanta bravura nel grosso della fanteria nemica et farne
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se circonda la chioma della dorata corona de' raggi
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Mercurio costrutta del guscio della testugine, et quinci è
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orecchie al rustico suono della musica selvaggia, poiché né
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dopo che alle selve della Grecia fu trasportata in
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rimbombo risonar le piagge della mia diletta et dilettosa
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Pan, celebrando gli amori della sua trasformata ninfa, la
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sviscerato servidore di me; della qual verità ella resterebbe
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del suo ingegno, celebrator della sua gloria et direi
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l'invidia et trionfato della malignità. ¶ Io per aprire
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languiscano, o gli studi della poesia intepidiscano, non so
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spiccare maggiormente il lume della gloria sua. ¶ Tutta l
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essendo la loda frutto della virtù, non deve stare
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in su i termini della trivialità. ¶ Anzi (se mi
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suo poema delle Lagrime della Vergine abbia fatta onorata
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mordaci Essamine dai fiscali della poesia. ¶ Amo meglio che
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Filippo Alberti, un Scipione della Cella, lumi del secol
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Pier Francesco Paoli, simulacri della immortalità tra' vivi, parte
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oltre l'universale applauso della moltitudine) la favorevole protezzione
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io mi sia figliolo della Sirena nol nego, anzi
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nol sono. ¶ La somiglianza della simia non so come
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delle frasi, gli storpi della lingua, le freddure degli
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e chi il babbuino della terra: o io che
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Claretti nell'ultima parte della mia Lira si fusse
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parafrastico, mutando le circostanze della ipotesi et alterando gli
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stampate nella terza parte della mia Lira, cioè a
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Anche tra gl'idilli della mia Sampogna un ve
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fussero, et specialmente quelle della detta ultima parte, sono
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sono sterili, defraudandomi iniquamente della loda in quella parte
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di Stazio? il cerchio della luna, dal cerchio della
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della luna, dal cerchio della luna di Luciano? ¶ Il
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la sete del campo, della sete in Lucano; Tancredi
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Furia che stimula Solimano, della Furia ch'irrita Turno
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ben di questo et della differenza ch'è tra
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et l'imitazione et della regola da tenersi nell
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discorso nel sopradetto preambolo della Lira. ¶ Et qui che
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all'arpione lo staffil della satira, né ho volontà
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essendo questo il contrasegno della virtù et il tocco
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chi camina al monte della gloria per la stitichezza
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contrario alla serenità, così della gloria è stato sempre
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non ha i sapori della manna che si affaceva
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Pilato per la sceleragine della sua ingiusta sentenza si
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del carattere, ancorché quello della prosa sia alquanto frusto
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sopra il primo sabato della quaresima; le Tre saette
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Cagnolina, sopra il vangelo della cananea; l'Acqua viva
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sopra quella del figlio della vedova; la Tomba, sopra
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tre discorsi overo meditazioni della Passione: l'Orto, i
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sole discaccia l'oscurità della notte et reca a
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et aprite all'orizonte della mia mente un dì
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ma fin nelle viscere della terra trapassando, produce colà
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prima che le tenebre della desperazione mi sopragiungano. ¶ O
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cecità ne' chiarissimi lampi della vostra bellezza fermare infaticabilmente
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insieme, et grato riconoscitore della vostra deità? ¶ Et che
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di scoprirvi la sincerità della fede, con cui v
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aperto l'infelice presagio della mia morte? ¶ Mancavano solo
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questi Sospiri sieno figliuoli della vostra mirabile bellezza, non
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come che parti sieno della terra, sono nondimeno per
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partire, allegando per iscusa della sua tardanza l'esser
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è stata la custodia della casa, poiché gran tempo
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parte dalla fortuna, fuor della casa e della patria
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fuor della casa e della patria mi ritrovo. Con
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per dinotare il difetto della mia natura ritrosa e