Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

libro “delle origini”, tratta della creazione del mondo — delle

quale diede la dominazione della terra, delle piante e

altro, che la profondità della terra, ove seppellivano i

I primi cinque libri della Biblioteca istorica di Diodoro

vetusti popoli, non pur della Grecia e dell'Asia

che meritamente dicesi padre della greca istoria, poiché i

avergli propizi nell'ingrandimento della loro repubblica, che la

mali parimente mondani. E della lor morte non avean

la lor morte, che della gloria, riputandola una seconda

tutti gli altri popoli della terra gli Ebrei fossero

creatore del cielo e della terra, facitore e dispositore

negli altri antichi Padri della Chiesa, leggessi d'aver

sommo Iddio, in premio della lor giustizia ed altre

nel Consiglio imperiale aulico della vedova marchesa di Balestrino

il re Stanislao, padre della regina e suocero del

in Slesia a' confini della Polonia, per accorrere, in

che l'avea lasciata della mia roba, e commetterla

di natura in quello della grazia consisteva l'avere

carne umana nell'utero della Vergine ebrea, che lo

per ciò, la resurrezione della carne dovea precedere alla

inculcava tanto il punto della resurrezione de' corpi contro

Quindi i primi Padri della Chiesa, Atenagora, Tertulliano ed

creatore del cielo e della terra, di tutte le

e morte; che trionfando della morte risuscitò, e visitando

schietta, semplice e pura, della quale ne fosse capace

Ebrei, poiché il fine della legge non riguardava un

adoperandole, gli rendesser sicuri della lor salute. ¶ Donde ne

conto, ed esserci assicurati della nostra salute. La seconda

re e di monarca della repubblica cristiana, di principe

intorno all'antica disciplina della Chiesa; in breve, quanto

che oggi si abbia della religione cristiana. ¶ Narra Livio

antico ius pontificio e della sapienza degli antichi. Letti

lusso dell'Asia e della Grecia avea penetrato e

in solitudine i mesi della mia villeggiatura, istruiva me

minima cosa l'ordine della repubblica. Né io, così

sicuro in qualche angolo della terra. Anzi il duro

Vienna gli apparati marziali della Francia, tutto s'interpretava

E non mancarono ufficiali della secreteria di Rialp vantar

Santa Chiara, de' presidenti della regia Camera e de

Camera e de' giudici della gran corte di Vicaria

Milano, che la sede della guerra dovess'essere in

dire che nella lega della Francia colla Savoia non

Vienna a render conto della sua condotta, e dato

di continuare a godersi della mia roba, senz'alcun

nuovo viceré, i diritti della spedizione de' suoi dispacci

l'Imperadore, per gratitudine della loro fedeltà in aver

avrei avuta dalle persecuzioni della corte di Roma, ora

e come primo medico della persona dell'Imperadore e

maggiormente, che l'assignamento della mia mercede fu dimostrativamente

Ed il marchese, persuaso della mia ragione, non tardò

ristretto a quelli soli della Sicilia. Non bastava a

il quale era istrutto della Città e Regno, dovesse

a' suoi reggenti provinciali della loro abitazione: ciò che

eransegli destinate due giornate della settimana, il mercordì e

Santa Chiara, o pure della Camera di Napoli, e

ancorché incorrotto ed amante della giustizia, lo rendeva poco

tutto regolava il riguardo della nazione e di accomodar

non era che quella della caccia, lasciando, con ciò

Salvatore ed al banco della città, nella contrada detta

agosto; poiché io, stufo della corte e sempre più

di me stesso e della condizione umana, della quale

e della condizione umana, della quale io era vestito

suoi abitatori: dell'uomo, della sua condizione e fine

i primi cinque libri della Biblioteca istorica di Diodoro

molto aiuto il tomo della Biblioteca istorica di Dupino

cose, fu, in nome della Città, a richiedermi della

della Città, a richiedermi della difesa e di voler

per difendere i diritti della patria, come anche perch

che la reggevano, avvocato della Città. Onde, lasciatemi le

quando, dopo, ricevei lettera della Città, nella quale, mostrando

avessi preso la difesa della Città, la quale istava

stato io coll'agente della Città ad informarlo, non

di opporsi a' ricorsi della Città, fece ogni sforzo

E procurato uno essemplare della medesima, pur lo riputava

Napoli a gli eletti della Città, dove letti che

per l'altro punto della comprensione dell'arcivescovado di

chiara luce le ragioni della Città, alla quale par

il dispaccio, gli eletti della Città si posero in

inferiti; e gli avvocati della Città mi scrivevano commendando

altro vescovado più ricco della Slesia, qual fu quel

Ed intorno alla pretensione della Città vi fu posto

mai più in Collaterale della causa. Anzi, morto il

sopra il nono libro della mia Istoria civile del

Paoli, de' chierici regolari della congregazione di Lucca. Questi

del regno di Napoli; della quale non si dimenticarono

avvenuto dopo la pubblicazione della medesima; e, sopra tutto

edizione francese riuscita migliore della inglese, e che per

mi trovava avere scritto, della dipendenza che aveano con

per adempimento degli articoli della pace fra lor conchiusa

col motto ERECTORI IUSTITIAE, della quale io parlo nel

più centinaia d'essemplari della mia Istoria, e più

difesa di più cause della marchesa di Baranello, ch

per alimento non men della figliuola che della madre

men della figliuola che della madre. ¶ In oltre, il

del Forlosia, primo custode della biblioteca cesarea, nostro napolitano

scrittori profani co' libri della Biblia, se bene gli

dignità, nomi e stili della Chiesa greca orientale. ¶ Si

bolla d'Urbano II della legazione giovò al conte

moto per questa contesa della Monarchia di Sicilia, avea

da tutti gli intrighi della corte di Roma; e

gioia la più preziosa della lor corona. ¶ Il principe

sicché finissero i discorsi della gente, mentre tutti erano

sé stessi e quelli della loro nazione. ¶ Ed avendo

reggenti, secretari ed ufficiali della secreteria spagnola. Ed in

non pur l'amenità della campagna, ma la conversazione

ore del giorno, spezialmente della mattina, solitarie e quiete

per tutte le province della Germania, cominciai ad acquistar

Chiara o di presidente della Camera, ne' quali avea

nomine, non si dimenticasse della mia persona. Differì egli

con presentargli un essemplare della mia opera, pregandolo di

principe, pochi giorni prima della sua partenza, gli mandò

che bisogna che fossero della stessa sua farina) il

ed il cardinale Pico della Mirandola era persuaso che

fama che la spesa della stampa l'avesse somministrata

reputa consistere la gerarchia della Chiesa, ch'egli in

riscontrandole, facilmente si accorgerebbero della falsità ed impostura. E

re ed i principi della terra ed amministravan giustizia

e spezialmente dal delegato della real giurisdizione, ordinò che

vendendo, ed il delegato della giurisdizione, Argento, che si

non essere a parte della provvidenza che dovea darsi

ivi mantenuto a spese della Camera apostolica, ed aveane

ed alla gran corte della Vicaria ed alle regie

Sinfuego, acchiudendogli il decreto della proscrizione ed il bando

per i luoghi soliti della Città e Regno, a

del Sanfelice, col decreto della proscrizione, il bando e

troppo sensibile a' deputati della Città, che invigilano in

al viceré molte grazie della proscrizione d'un sì

che aveano non meno della reale potestà che del

vili e sozzi uomini della terra. Il marchese, che

quest'altra sfacciata scrittura, della quale il nunzio stesso

scappata contro gli eletti della città, i quali pure

del pubblico al viceré, della proscrizione. Sicché, essendo io

solitudine, lontano da' romori della città, di stendere una

ed i scrittori romani della stessa farina vogliono che

e perché si rallegrasse della mia conversione, mercé delle

contro il decreto regio della proscrizione. ¶ Se ne mandò

iscostumato, satirico ed ignorante della loro società, per rimediare

da' giornalisti di Trévoix della lor farina, i quali

i Consigli e dicasteri della città di Vienna, con

traduzione in lingua inglese della mia Istoria civile, stampata

E per maggior intelligenza della medesima, fu impressa la

di spedizione e suggello della secreteria di Sicilia, che

ricorrere all'ufficial maggiore della secreteria del suggello, ch

se ve n'era della spedizione di Milano e

ordine, tenendo altro concetto della di lui Istoria che

per malmenare l'autore della Istoria civile, strapazzandolo di

le monache, in nome della medesima, l'avea mossa

mossa lite nel tribunale della Vicaria di Napoli, a

del padre Sanfelice, gesuita, della quale favelleremo più innanzi

convenuta nel nono articolo della medesima, dovessero ritornare in

da tutti i regni della Spagna, e spezialmente dalla

inquisitore e del commissario della crociata non si ristrinsero

Spagna, giacché, in vigor della pace stessa, gli era

Questa fu la radice della mala pianta che germogliò

sconcerti di nuova guerra della Spagna con gl'Inglesi

governo e nell'amministrazione della giustizia, ne' Consigli e

i plenipotenziari nel congresso della pace, apertosi in Cambrai

Consiglio di Stato e della conferenza, l'Imperadore non

fu che, poco curando della miseria nella quale si

intenti a favorire quelli della propria nazione, e non

Napoli l'infausto avviso della morte del mio vecchio

passati patimenti e disaggi della sofferta burrasca, o le

Chiara ed i presidenti della regia Camera, non già

Lovanio, dove più essemplari della mia Istoria eran pervenuti

e mostravano esser persuasi della sua dottrina — preti o

all'abolizione del tribunale della Monarchia, ma che le

isola secondo il prescritto della bolla di Clemente, niente

riputava abusi, del tribunal della Monarchia. ¶ Ed il modo

e spezialmente al tribunale della Monarchia di Sicilia; sicché

Vienna esser mal sodisfatta della corte di Roma, o

incamminò per la strada della milizia. L'afflitta vedova

già stabilito, essendo consigliere della Camera, nulladimanco da questi

aveale appoggiata l'economia della sua casa, che trattava

peggiore passati gli anni della sua vecchiaia; ma che

savi non si valevano della tedesca, dandoli alla luce

luce, ma sì bene della latina, perché fossero letti

meno a' personaggi illustri della corte tedeschi, che forastieri

che dimostravano l'insussistenza della pretensione de' Catalani. Parimente

Catalani. Parimente il duca della Saponara, siciliano, decorato col

di vari signori, come della principessa, e poi del

gli posi nel banco della città di Vienna, con

Lione e del duca della Saponara, dovendo distendere alcune

merito agevolato l'adempimento della promessa, fattami da Sua

Sicilia, riguardante il tribunal della Monarchia, né far ivi

artificio propose questa controversia della Monarchia di finirla per

che consistesse questo tribunal della Monarchia; e, sopra tutto

non si chiamava mai della Monarchia, ubbidisse a' chirografi

s'inferirebbero al tribunal della Monarchia; che, perciò, si

e doglianze de' reggenti della giunta, ch'erano stati

col Perelli del tribunal della Monarchia, e poi esclusi

una mia scrittura manifestare. Della quale, se bene per

esercitano nel tribunale detto della Monarchia, dimostrando che non

Praga, seguitato da' primi della corte — ma non già

il pontefice Innocenzio XIII, della non men illustre che

tutto conforme alle massime della medesima, si diede l

fu proibita con decreto della congregazione del Santo Ufficio

ed a fargli arrossire della loro ignoranza ed animosità

illustre esempio nella proibizione della Istoria ecclesiastica del padre

livorose, che fattasi poi della medesima, in Parigi, una

lette. ¶ Dopo la proibizione della mia Istoria, fatta in

abusi, corruttele ed intraprese della medesima, che tenta sopra

che fossero gli ordini della Chiesa; sicché, chi contro

non trattavano se non della difesa d'un regio

decretano in Roma e della potestà de' principi in

informati, conobbero l'insussistenza della censura; ed appartenendo al

maravigliati come il delegato della real giurisdizione ed il

il Collaterale, col delegato della real giurisdizione, ne procurasse

facevano, di doversi trattare della medesima in un sì

mezzo del padre Cillis, della maniera che fosse a

le scomuniche invalide e della potestà de' principi intorno

la nullità ed ingiustizia della censura, trattai de' modi

altro, godendo non meno della mia pace, che d

ad abitare nella casa della baronessa Linzval, la quale

e pratico degli affari della corte, come quello che

marito, che fu consigliero della Camera di Gratz, bisognò

mandavano in altre città della Germania, in Fiandra, in

in Boemia, coll'occasione della dimora della corte in

coll'occasione della dimora della corte in Praga, se

ne avea apparecchiato uno della miglior carta e riccamente

preti e monaci e della corte di Roma. Ma

confidando nell'imperial clemenza della Maestà Sua, alla quale

lo negassi. Lo pregai della sua protezione presso la

regie preminenze ed innalzamento della giurisdizione ecclesiastica. Che niuno

qualche ora alla lettura della mia opera, che si

con ciò, farmi degno della valevole sua protezione presso

altri suoi nipoti, figliuoli della contessa Figheroa, sua figlia

sua figlia; e teneva della contessa Vernera, sua sorella

non disperai, poiché, istrutto della sua natura ed andamenti

allora in Vienna, inviato della repubblica di Genua. Questi

un essemplare ben ligato della mia opera, lo ricevé

Giovanni Nepomuceno, santo tutelare della Boemia, poiché l'Imperadrice

e, nel cammino, favellando della burla del frate, che

di bussar la porta della camera e far chiamare

somministrati da' reali diritti della spedizione della secreteria di

reali diritti della spedizione della secreteria di Sicilia venti

sopra i reali diritti della secreteria di Sicilia. I

che si rallegravan meco della mercede conferitami da Sua

da Sua Maestà e della benigna udienza che mi

grandi di Stato, né della papal monarchia, era tutto

sentisse di me e della mia opera; né con

come antichi, in vigor della consuetudine si appartenevano a

che avean l'amministrazione della chiesa, i quali, per

e case poste fuori della città, nella vicina villa

potessero godere il frutto della vittoria, bisognò pensare il

di vino al fine della tavola: qual pur si

posporre tutti i diporti della città, de' teatri ed

tumultuoso spettacolo, ogni concorso della moltitudine era da me

e fui sempre amante della solitudine fra colli, pianure

povertà, e l'avvenenza della giovane, forse l'avrebbe

stamperie nelle pubbliche piazze della città, oltre che avrei

e del consiglio Collaterale, della quale volli io caricarmi

spezialmente quelli dove trattavasi della politia ecclesiastica, e d

consiglio, cercando la licenza della stampa e pubblicazione dell

a tutti gli eletti della città di Napoli, in

di Napoli, in nome della quale mi furon rese

d'argento, in memoria della loro gratitudine, e con

con eleggermi avvocato ordinario della Città. Altro essemplare, riccamente

mandarono a due librari della città, ad esporgli venali

de' libri ove trattasi della politia ecclesiastica; e dall

ciò che ne' capitoli della politia ecclesiastica sembrava loro

solitario Piero”, ora, dimenticati della mia solitudine e del

a gli agostiniani quella della correggia, ed a' carmelitani

più di me e della mia opera, ed al

dito, ed osservava che della minuta plebe alcuni, dopo

antiche concubine, non già della semplice fornicazione; ma che

io non parlava ivi della semplice fornicazione ma del

celebrità, farsi il confronto della testa del santo col

covrendosi sotto il manto della medesima, col pretesto spezioso

Argento stesso, ancorché delegato della real giurisdizione, cominciava a

fattolo arrossire non men della sua temerità che ignoranza

fecemi parlare col padron della nave, e, convenuti del

nel partire le fedi della sanità, quell'ufficiale che

a Lubiana, città metropoli della Carniola, per mia buona

a Gratz, città metropoli della Stiria, e di là

avvisi venuti da Napoli della mia partenza, ma da

partito, mandò un cursore della sua curia in mia

Cillis che il delegato della real giurisdizione non si

per tutti gli angoli della città. E fu notato

luoghi insoliti più bassi della città, dov'è più

si trovava anche bibliotecario della cesarea biblioteca di Vienna

a presentargli un esemplare della mia opera, ed a

non già l'opera, della quale non vedeva essere

mio principe, fossi meritevole della grazia e protezione della

della grazia e protezione della maestà di Cesare, a

sera precedente al giorno della partenza; poiché, cenando quella

ed eravi gran concorso della primaria nobiltà e di

i fogli dell'opera, della quale non essendo capitato

alla carica di auditor della Ruota romana, dovea partir

che, per la morte della principessa di Marano, si

si ebbe a disputare della di lei successione; ed

di attendere alle liti della medesima e, sopra tutto

ma con i princìpi della giurisprudenza romana istessa, additando

frutti del feudo, anche della giurisdizione, come frutto del

i princìpi e dettami della medesima, regolavano le lor

tralasciati gli intrapresi studi della filosofia, dell'istoria, e

conversando co' primi letterati della città, co' quali, intanto

lui presenza e consesso della primaria nobiltà e ministero

nella filosofia di Cartesio, della quale era a fondo

nostro basso essere e della miserabile umana condizione, sottoposta

dell'origine de' nervi, della fabbrica degli occhi, delle

delle orecchie, delle narici, della bocca e di tutte

nel Vesuvio nell'orlo della bocca che butta fiamme

forte, sicché l'acque della neve liquefatta, non trovando

seconda de origine iuris, della quale se ne fa

dell'origine e progressi della giurisprudenza romana, io volentieri

fece esattamente ne' regni della Gran Brettagna, di poter

avea suggerite le notizie, della quale nemmeno seppero ben

Puglia, e gli altri della razza di Tancredi onde

innalzato a' primi onori della toga o di consigliere

Chiara ovvero di presidente della regia camera. ¶ Io, ancorché

lei impiegate, nella causa della successione di Marano) con

Spinelli, io, per beneficenza della medesima, avea ogni anno

sedere fra romani senatori, della cui virtù e sapienza

onde mi rimasero quelle della contessa di Bovalino (se

era sotto la cura della duchessa di Frosolone sua

cause, valevasi nello scrivere della mia persona; e, infra

se bene in vigor della plenipotenza datale dall'imperadore

imperadore Leopoldo suo padre, della monarchia di Spagna, in

quale erano prima stati della medesima carica. La scrittura

editto, qualificandolo come offensivo della libertà ecclesiastica ed ingiurioso

antica ed inconcussa pratica della Chiesa, e conforme all

scismatiche, temerarie, erronee, distruttive della libertà ecclesiastica, ed infino

lui appoggiata la delegazione della real giurisdizione. ¶ Or occupando

antica ed incorrotta disciplina della Chiesa. Sicché si cominciavano

tanta fatica solea valersi della mia opera e di

alle lusinghe ed allettamenti della corte di Roma. ¶ II

disputar sopra la durata della vita degli alberi degli

quali, secondo la consuetudine della città di Napoli, non

poteva negarsegli la successione della metà de' beni antichi

potendo soffrir le spese della lite, fu d'uopo

fratello erasi alquanto istrutto della pratica de' tribunali, feci

supposto, che nella persona della defonta, tutti i beni

la causa nel tribunale della gran corte della Vicaria

tribunale della gran corte della Vicaria, ov'erasi introdotta

tutti antichi nella persona della testatrice, come da lei

altra metà, in vigor della consuetudine, appartenersi a' congionti

siami accaduto nel corso della medesima, non già perché

intendo che gli amatori della verità ne abbiano una

in leggendo nel corso della medesima quanto gli uomini

nostra vita nella strada della virtù, de' buoni costumi

anima fra le braccia della mia cara madre. Ma

i gradi più cospicui della sua religione, fu fatto

attenzione, finito il corso della logica, fisica e metafisica

empito ed il fervore della disputa somministravami parole ed

giovanile, come delle lingue, della geografia e cosmografia, per

Finito, adunque, il corso della filosofia d'Aristotele, secondo

rinomati professori e letterati della città suoi amici. Questi

anche applicato nello studio della giurisprudenza romana; al quale

essere i miei studi della mattina. Il dopo desinare

erudizioni e, sopra tutto, della maniera che dovea io

avere un'accurata notizia della costituzione di quell'Imperio

antichi dell'Asia e della Grecia e di altre

Livio senza il soccorso della geografia (per sapere con

delle province delle Gallie, della Spagna e dell'Africa

Africa, e molto più della Grecia, Macedonia, Illirico e

più remote dell'Asia, della Siria e dell'Egitto

Magino, poiché la notizia della geografia di Mela e

potei i primi rudimenti della giurisprudenza romana, continuai queste

del jus civile e della legge canonica, e per

bassa età, per rischiaramento della quale io avea incamminato

pubblico, spesso gli domandava della maniera e metodo che

sicome per lo studio della legge civile l'istoria

esterior politia e governo della Chiesa, dichiarandosi che, sicome

religiosi riti; così egli della Chiesa esterna — che riguardava

uomini dotti e letterati della città che la frequentavano

breve ora potesse profittare della lettura di alcuni rari

di tutti, e spezialmente della gioventù, ad apprenderla, quindi

tralasciare l'intrapresi studi della giurisprudenza ed istoria romana

lessi i sei libri Della natura delle cose di

adoperasse, confutando alcuni errori della gentilità, per mostrare che

di Francesca per occasione della lettura di Galeotto, l

pezzi. E gl'intendenti della lingua e del suo

Odissea (come ignaro, allora, della costituzione della Grecia e

ignaro, allora, della costituzione della Grecia e molto più

riti e cerimonie, dottore della legge civile e del

e riputato fra' primi della città, nulladimanco era un

che vi trovai giovani della mia età ed alcuni

ascendere a' primi onori della toga. Con questi avendo

Leggeva spesso l'Arte della perfezion cristiana del cardinale

fiscale, e nel tribunal della regia camera di Napoli

faceva difficoltà di astenersi della sua prerogativa e parlare

pubblico, con le porte della ruota aperte, perché fosse

dettate negli ultimi anni della sua avvocazione, anzi queste

i primi furono alcuni della provincia di Lecce, i

ed i medici stessi della persona dell'Imperadore erano

non si sarebbe dimenticata della loro divozione e lealtà

che teneva nel banco della città. Tentai di vender

di vender qualche libro della mia picciola biblioteca, che

caro Gabriel Longobardi, medico della persona dell'Imperadore e

ed intervenire al sacrificio della messa; indi, ritirata a

fosse minore a riguardo della prima, con tutto ciò

a' più disgraziati uomini della terra, che, in narrandole

fosse terribile la faccia della miseria, e ne' loro

e fummo dal padron della peota condotti nelle stanze

locandiera, alla casa detta “della Verona”. ¶ Quivi, malconcio da

che mi facevano, spezialmente della mia partenza da Vienna

i Veneziani avrebbero avuto della mia persona. E replicandogli

che affrettasse il padron della nave, col quale si

anche dopo il trasporto della roba, prolungava la partenza

opera, che fosse propria della mia professione e de

e di maggior servizio della Repubblica. ¶ Questa mia moderata

le cose più rimarcabili della città e più magnifici

sua regola. Rimasi sorpreso della novità; e poiché dall

stima che volesse valersi della mia persona, né mi

di me, forse, e della mia Istoria non avea

di Francia rimaser sorpresi della proibizione che si faceva

vera cagione, si rallegrarono della mia risoluzione di trattenermi

stima che mostravano avere della mia persona. E ne

Vienna, il padre teologo della Repubblica, servita, il padre

Intanto i gesuiti, emissari della corte di Roma, mal

mi conformava co' sentimenti della Repubblica; sicome d'altra

Barbarossa, e la disfatta della sua armata navale per

un'opera, dove trattava della politia e della disciplina

trattava della politia e della disciplina della Chiesa greca

politia e della disciplina della Chiesa greca. Conobbi parimente

io prepongo quella latina Della cronologia de' tempi, dove

tratta del vero anno della natività di Cristo, e

non offesi il dritto della Repubblica, così avea adempite

l'opera di uno della loro società era stata

ambiziosa e fantastica idea della regina, madre dell'Infante

spagnoli e colle forze della Spagna, avergli ricuperati. Come

che non era successore della corona, e farsi questo

bene per l'adozione della regina Giovanna II, e

ma se, come francese della famiglia Borbone, si volesse

a Venezia il principe della Torella Caracciolo, molto ben

pure sopra i successi della guerra di Italia, di

men egli, che quelli della sua compagnia si rallegravano

tutto esattamente compito, pregandomi della mia assistenza e che

men degli impressori, che della poca perizia de' traduttori

e richiedermi in ciò della mia assistenza e di

riuscisse migliore non pur della prima stampa fatta in

fatta in Napoli e della traduzione inglese, ma anche

traduzione inglese, ma anche della francese, e ch'essi

quella Istoria, in continuazione della medesima, che avrebbe potuto

proposizione discreta e ragionevole, della quale dovrebbero essere contenti

ch'essi erano contenti della proposizione fattale, e che

d'incamminar l'affare della licenza; poiché io, intanto

Pisani cominciava a ricordarmi della promessa, che io l

si ebbero di Napoli della total dipendenza del conte

e non incomodar alcuno della sua servitù, avendo bisogno

bene sparamiava la spesa della tavola e delle stanze

soccorso, non volendo abusarmi della cortesia del Pisani, il

Pisani e nelle feste della di lui intronizzazione; sicome

ammalai con febre terzana, della quale i medici, per

conto, sicché pensarono valersi della china-china per liberarmene

il mio istituto goder della campagna, né continuare i

medici tornarono all'uso della china–china, la qual

che ritirato il principe della Torella in Napoli, avendogli

usata nel quarto tomo della mia Istoria, in descrivere

m'astenni di favellar della favolosa genealogia tessuta dal

genealogia tessuta dal Vidania della famiglia Benavides; tacqui le

seconda volta il valore della nuova moneta, e l

e degli altri satelliti della corte di Roma, non

datogli per la ristampa della mia Istoria coll'aggiunta

rivisione al padre teologo della Repubblica, servita, il quale

essere spettatore de' successi della guerra, e vedere a

come sediziosi e perturbatori della repubblica, i quali anche

date l'ultime pruove della sua perfezione; poiché a

e direttori di coscienza della maggior parte della nobiltà

coscienza della maggior parte della nobiltà, ed uno stesso

stesso sarà il confessore della dama e del gentiluomo

e del gentiluomo, cioè della putta e del drudo

tutti! ¶ Or questi zelanti della salute delle nostre anime

Venezia il nunzio Piazza, della primaria nobiltà milanese, savio

che non ben sentissero della nostra santa Fede. Onde

da' gesuiti ed altri della lor farina. ¶ Parimente pregai

visitare il padre teologo della Repubblica; sicome si andò

osservati gli ampi edifici della sua riva, condurmi la

quali fino alle tre della notte soleva trattenermi; e

Conti. Sonate le tre della notte, ciascuno prese la

plebe era miserando spettacolo della loro compassione, e forse

Stato, che non fosse della Chiesa romana. ¶ Con questa

verso le cinque ore della notte, così come fui

fante, scorgendo l'impossibilità della cosa, si persuase e

che io, sotto pena della vita, non facessi più

che fosse stata cabala della corte di Roma, tessuta

non era a' stipendi della Repubblica, ma un forastiere

sua affezione e beneficenza, della quale il caso mio

sorpreso, ma non dubitando della di lui lealtà, prima

dopo aver in nome della medesima fattemi cortesissime esibizioni

s'attiene all'impressione della traduzione francese, voleva assumer

esser bersaglio delle persecuzioni della corte di Roma, la

sicuro, ed il consiglio della principessa di fermarmi a

avrei anche scritto, pregandolo della sua buona grazia e

casi, e pregandolo fervorosamente della sua intercessione presso la

sistema d'Italia e della presente guerra, egli fu

Imperadore faceva male fidarsi della Francia, la quale l

a Torino la mattina della domenica, 27. ¶ Quivi, fermati nell

Quivi, fermati nell'osteria della doana vecchia, feci richiedere

a Torino il giorno della domenica ed il lunedì

traversando le orride montagne della Savoia, non so se

a Champéry, città metropoli della Savoia, da Granoble non

io era ben contento della loro attività ed affezione

amici la vera cagione della mia venuta, la qual

che gli rendesse testimonianza della nostra antica corrispondenza, [e

portarmi ivi, lo pregai della sua protezione; e che

per ciò la cagione della mia dimora, e non

Clerc, autore dell'Istoria della medicina, siccome gli altri

Questi era per origine della città di Lucca, della

della città di Lucca, della illustre non men che