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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
avevo rubato gran quantità della sua roba, quando l
2
1562
un povero gentiluomo romano della casata de' Macaroni: questo
3
1562
mano, assai mi promettevo della sua finta bontà. Chiamato
4
1562
divoto con gli atti della religione, quale è cosa
5
1562
vedi quella povera fanciulletta della Caterina, la quale io
6
1562
e servitor del Re, della medesima professione valentissimo uomo
7
1562
usato seco al modo della Italia. Il giudice voltosi
8
1562
è in sul bilico della bilancia. Questo si fu
9
1562
disegnetti per mostrarmi parte della voglia sua; ma ben
10
1562
questo si chiamava monsignor della Fa - il quale subito
11
1562
parole presto al punto della conclusione; ma aprite gli
12
1562
m'aveva fatto venire della Italia perché io gli
13
1562
casa per quella puttanella della Caterina e per sua
14
1562
mi passò la metà della stizza. Intanto aveva detto
15
1562
Tenendo continuamente la punta della spada alla gola, e
16
1562
voler finire il restante della mia vendetta, la facevo
17
1562
mi cavava de' termini della ragione; e datomi in
18
1562
donna, con il corno della sua dovizia in mano
19
1562
era quattro altre figure della medesima grandezza, fatte per
20
1562
canto nel mezzo tondo della porta, presi una povera
21
1562
detto per la nascita della mia figliuola 1544, noi non
22
1562
uno Ercole d'argento, della grandezza appunto che io
23
1562
Di poi all'utimo della sua partita, innel mio
24
1562
dimandino assai: però provedetelo della prima badia che vaca
25
1562
via di notai e della corte, mostra più essere
26
1562
erano atti e costumi della corte, i quali non
27
1562
l'opera mia, causa della notte, si mostrassi manco
28
1562
gran piacere, agli occhi, della opera mia. Subito disse
29
1562
per la maggior parte della città di Parigi: avevano
30
1562
antico abitassi uno spirito, della qual cosa io ne
31
1562
ubbidissino, sotto 'l poter della disgrazia sua. L'Amiraglio
32
1562
lui medesimo averle udite della bocca del Re. Questa
33
1562
si mostrava alcune cose della mia professione, quando si
34
1562
poco dello argento che della detta figura m'avanzò
35
1562
di Marmagnia e monsignor della Fa che tale opera
36
1562
è, con le spese della mia borsa; solo parendomi
37
1562
mi dia un poco della sua buona grazia e
38
1562
una città, che era della regina di Navarra: questa
39
1562
trattenuto dal conte Galeotto della Mirandola, e con certi
40
1562
gran valore, io sospettavo della morte del Re, perché
41
1562
innanzi tanta maggior ruina della nostra, che pare impossibile
42
1562
raggiunse il conte Galeotto della Mirandola, il quale passava
43
1562
era seco quelli uomini della casata de' Landi, qual
44
1562
primo uomo del mondo della mia professione e che
45
1562
non si faccia beffe della giustizia de Dio, sì
46
1562
che hanno poco cura della grande e onorata carica
47
1562
quale per vari accidenti della città non lavorava più
48
1562
erano stati molto amici della casa de' Medici, e
49
1562
medico cucire quella ferita della bocca, avendo fitto di
50
1562
in cambio di condolerci della nostra mala fortuna, noi
51
1562
a scavalcare a casa della mia povera sorella, dove
52
1562
confina con le mura della città: quivi mi fece
53
1562
che io ti levi della Italia, io voglio che
54
1562
gli fini' questo ritratto della sua testa: di poi
55
1562
avermi mancato il Cardinale della fede sua e, arrotomi
56
1562
io stimavo l'atto della sua gentilezza, che solo
57
1562
fe' comandare, sotto pena della disgrazia sua, che io
58
1562
io vi mangiai, causa della mia sanità, in fuora
59
1562
di cavarlo. Questa parola della prigione, sovvenendomi di quella
60
1562
Iddei e sei Iddee, della grandezza appunto di Sua
61
1562
il Giove d'argento della ditta altezza. Mostrai a
62
1562
loro, che da quelli della città di Parigi. A
63
1562
non è assai, mettetevi della grande -. Subito mi menò
64
1562
appiccato con le mura della città ed era castello
65
1562
e che io davo della testa nel muro a
66
1562
ebbi tutti gli acconci della casa e della bottega
67
1562
acconci della casa e della bottega, accomodatissimi a poter
68
1562
per li mia servizii della casa, subito messi mano
69
1562
a far tre modelli, della grandezza appunto che gli
70
1562
abbia preso il possesso della badia -. Io non gli
71
1562
venne tutta la nobiltà della Corte. Io m'ero
72
1562
su per un muricciuolo della fiumara, il quale mi
73
1562
sì per l'arte della scultura, come per l
74
1562
come per l'arte della oreficeria. Erano, questi lavoranti
75
1562
in un'altra testa della medesima grandezza, quale io
76
1562
gittare al mio modo della Italia, mai non mi
77
1562
aver detto le bugie della loro opera, e loro
78
1562
aver detto le bugie della mia. Domandorno pure alla
79
1562
innanzi il cominciato discorso della vita mia. Avendo infra
80
1562
di Pitigliano, il conte della Mirandola e a molti
81
1562
mia con molta quantità della maggior nobiltà della sua
82
1562
quantità della maggior nobiltà della sua Corte, e molto
83
1562
di bello per ornamento della sua Fontana Beliò. Subito
84
1562
messi mano al modello della fonte e con sollecitudine
85
1562
a rinnovare le diavolerie della guerra in fra lo
86
1562
io potevo, l'ordine della porta che era fatta
87
1562
altri ornamenti a proposito della ditta opera, qual dimostrava
88
1562
che 'l ditto vaso della fontana: sopra questo sodo
89
1562
su e' quattro canti della fontana avevo fatto, in
90
1562
inteso, ma che questo della fonte, sebbene gli pareva
91
1562
e santamente in difensione della gloria vostra -. Appena che
92
1562
avevo fatto a riquisizione della ditta madama di Tampes
93
1562
io portai gran pericolo della vita mia, qual si
94
1562
io mi dovevo ricordare della guadagnata amicizia del più
95
1562
sono il minimo italiano della Italia, e non t
96
1562
il Re quell'opera della Fonte, che Sua Maestà
97
1562
resto del giorno e della notte sempre stavo al
98
1562
saria istato innel passare della vita mia, sentire quella
99
1562
tutto riconoscevo dallo Idio della natura. - Addunche - mi disse
100
1562
non perdere la speranza della virtù sua - con molte
101
1562
io non mi ricordo della millesima parte. Cominciai a
102
1562
taglio di quella porta della prigione e co' denti
103
1562
che avanzavano innel libro della Bibbia; e riprendevo gli
104
1562
il corpo mio, iscusandosi della loro disgrazia: e il
105
1562
maravigliosamente consideravo la forza della virtù de Dio in
106
1562
un capitolo in lode della prigione, e in esso
107
1562
me medesimo assai, ricordandomi della gran festa che si
108
1562
Benvenuto, ch'è causa della morte sua, acciò che
109
1562
domandi nulla del debito della grossa ispesa che qui
110
1562
spavento per la perdita della vita. Sì come io
111
1562
aveva voluto far degno della vista del sole almanco
112
1562
un Cristo in croce della medesima cosa che era
113
1562
avessino punto di speranza della sua salute, ancora era
114
1562
era partito quelli umori della pazzia, che gli solevano
115
1562
mandò da scrivere e della cera e certi fuscelletti
116
1562
fatto, fussi gran causa della morte sua. Prese il
117
1562
io cominciai a migliorare della indisposizione della mia vita
118
1562
a migliorare della indisposizione della mia vita, quale era
119
1562
Questo è il contrasegno della mia liberazione -. Allora questo
120
1562
e accostatomi al lume della finestra, che era molto
121
1562
su 'n un ferro della prigione; dipoi appoggiatovi la
122
1562
volte è la causa della morte degli uomini, quella
123
1562
era stata causa istessa della vita mia; perché avendo
124
1562
feci fuora, alla buca della mia prigione, e lo
125
1562
Così mi promise mandarmi della sua vivanda. Quel messer
126
1562
m'attendevo a mangiare della vivanda che mi mandava
127
1562
continuamente quel mio Capitolo della prigione, mettendovi giornalmente tutti
128
1562
aver paura delle malignità della ingiustizia. ¶ CXXVII. ¶ Così passando
129
1562
che venne l'ora della cena. E perché il
130
1562
Però innel mio Capitolo della prigione s'interviene moltissime
131
1562
qual è per iustificazione della divinità de Dio e
132
1562
che tu hai: ¶ pericol della vita; ebbistrattato, ¶ senza speranza
133
1562
drizzo a un taglio della porta, ¶ e co' denti
134
1562
acqua morta. ¶ Allora allor della poesia il fuoco ¶ m
135
1562
III. ¶ Venuto il tempo della partita, mi donò un
136
1562
essa fece la via della Romagna, per andare a
137
1562
quantità, con la bellezza della sua cavalleria. A me
138
1562
che io portavo pericolo della vita. Io detti intenzione
139
1562
la grazia da Dio della mia salute. Però venutemi
140
1562
posta, che stava fuori della porta a Camollìa; e
141
1562
in là, nel drento della lor casa. Lo arrabbiato
142
1562
palla percosse nell'arco della porta, e sbattuta indietro
143
1562
indietro, colse nella canna della gola del detto, il
144
1562
in cambio di condolerci della fortuna, non possevamo fare
145
1562
in burla, essendosi avveduto della sua sciagurataggine, io gli
146
1562
a presso al traino della Corte, e per la
147
1562
io detti parecchi danari della borsa della compagnia a
148
1562
parecchi danari della borsa della compagnia a quella guida
149
1562
aver fatto l'uffizio della guida. A questo, io
150
1562
primo alloggiamento, facemmo conto della borsa, e mi divisi
151
1562
confortare de' reali cibi della sua tavola, mi starò
152
1562
di dua ore fuor della mia ora del mangiare
153
1562
prevalermene per la via della iustizia, perché' m'ero
154
1562
la lite all'auditore della Camera realmente, e quella
155
1562
oro e di gioie della moglie del signor Gerolimo
156
1562
sciocco fantoccino, per amor della patria, arei trovato qualche
157
1562
le qual gioie erano della Chiesa, e che io
158
1562
giorno in sull'opere della sopra ditta isposa, e
159
1562
isboccai in sul canto della Chiavica; dove Crespino bargello
160
1562
ho fatto grandissime faccende della mia professione: e perché
161
1562
che si fiderebbe liberamente della fede mia, perché da
162
1562
gran torto; pure facevo della necessità virtù: lietamente il
163
1562
da bene del Castellano della mia promessa fede, mi
164
1562
per lui, da mancare della fede mia in fuora
165
1562
a sostenere con virtù della vita mia, e che
166
1562
con quel model fatto della chiave. Subito che io
167
1562
quelli poveretti portavano pericolo della galera: di modo che
168
1562
mano a' giudici ordinari della corte; e che, se
169
1562
gli tagliò tre dita della man ritta, dandogli pure
170
1562
avermi presentato lo Idio della natura un corpo molto
171
1562
fuggire e, per amor della fede che io gli
172
1562
natura io mi diletto della pulitezza, allora io stavo
173
1562
Questo Savoino teneva cura della citerna e delle botte
174
1562
il battente del legno della porta, e anche il
175
1562
ebbi a quel pezzo della tegola, voltomi a Dio
176
1562
e vedutomi in pericolo della vita, mi disposi di
177
1562
bene stavo ancora fuor della memoria, perché mi pareva
178
1562
E perché la percossa della memoria io la senti
179
1562
che io m'avvedessi della rottura della gamba, mettendomi
180
1562
m'avvedessi della rottura della gamba, mettendomi le mane
181
1562
andandomene inverso la chiesa della Trespontina così carpone. Quando
182
1562
fui arrivato alla bocca della strada che volta in
183
1562
inne' sua maggiori umori della pazzia, e voleva a
184
1562
si domandava Giovan Francesco della Tacca, milanese, e mai
185
1562
colombo di Giovan Francesco della Tacca, a il quale
186
1562
Papa, pure alquanto vergognandosi della iscellerata già data fede
187
1562
ci passi questo poco della fantasia -. Il Cardinale tornò
188
1562
e messomi innella prigione della vita, posatomi in sun
189
1562
la notte si condoleva della mia cattiva fortuna, dicendomi
190
1562
uffizio. Andossene a casa della moglie del signor Pierluigi
191
1562
bargello con buona parte della sua famiglia, il quale
192
1562
che costui è causa della morte mia -. Io fui
193
1562
disse: - Io non sapevo della morte di Pompeo, ma
194
1562
dell'uffizio dello stampatore della zecca. A questo il
195
1562
e arrivare al mezzo della strada: di modo che
196
1562
Non la potendo contentare della vendetta in nissuno de
197
1562
piccola cosa arebbe dato della corda a San Giovanbatista
198
1562
legate per insino fuor della porta. Io me ne
199
1562
e imbasciate da parte della loro moglie: che così
200
1562
altri no, sotto pena della medesima contumazia in che
201
1562
in su l'orlo della barca, e tira'gli
202
1562
facessi consegnare le stanze della zecca; il quale mi
203
1562
dato commessione al maestro della zecca, il quale era
204
1562
gli era stato mandato della Alamagna: il quale bello
205
1562
promesso, io mi pigliassi della sua guardaroba uno archibuso
206
1562
e intanto lo servirei della sua medaglia. A questo
207
1562
troppo bene. Restai creditore della zecca, di fatture di
208
1562
furore battere la porta della casa mia, ché l
209
1562
quale era informato benissimo della cosa del bargello, e
210
1562
mi cominciò a ragionare della faccenda che gli aveva
211
1562
che li medici disperati della impresa detton commessione che
212
1562
verrò a ogni ora della notte; che più grato
213
1562
questi volevo che fussino della mia povera sorella che
214
1562
Liperata; tutto il restante della roba mia, tanto arme
215
1562
il mio cognato, marito della ditta mia sorella: veniva
216
1562
uomo, disse: - Oh potenzia della natura! lei sa e
217
1562
de' Medici, volendosi vendicare della stizza che aveva aùto
218
1562
conto delle monete e della mia partita di Firenze
219
1562
contatogli tutto il caso della zecca, e' mi disse
220
1562
mi mandassi il rovescio della medaglia. Niccolò da Monte
221
1562
avevo pieno lo stivale della gamba ritta tutto d
222
1562
tegoli rotti nel mezzo della strada, quel mio cavallo
223
1562
contavo loro le istrettezze della caccia e quella diavoleria
224
1562
la nuova a Roma della morte del duca Lessandro
225
1562
Quest'è il rovescio della medaglia di quello iscellerato
226
1562
mi attendevo alla restaurazione della sanità, e ancora non
227
1562
che io arei detto della mia indisposizione, la quale
228
1562
così imprefetta per causa della mia indisposizione: per la
229
1562
mio palchetto, e fuor della presenza loro ritinsi il
230
1562
bene più a quelli della patria sua che agli
231
1562
tutti con l'occhio della stizza, Francesco di colore
232
1562
montagne dell'Alba e della Berlina: era agli otto
233
1562
grandissima. Con grandissimo pericolo della vita nostra passammo queste
234
1562
e' casi d'importanza della nazione essendo mancato danari
235
1562
come fanno le nostre della Italia. Quelli mia dua
236
1562
e presi una parte della cavezza con la man
237
1562
in su la punta della zagaglia di quel ribaldo
238
1562
a tutte l'ore della notte una guardia, che
239
1562
Busbacca, che era spaventato della giornata, a ogni ora
240
1562
mia amici; fui pagato della spesa che io avevo
241
1562
e contento, non tanto della bella opera che gli
242
1562
del maestro delle stampe della zecca; il quale uffizio
243
1562
che benissimo si servirebbe della sua man ritta, se
244
1562
quale era il ritratto della testa di Sua Santità
245
1562
uomini da bene, valorosi, della scuola di quello grandissimo
246
1562
d'un certo Baccino della Croce, dove tutti quei
247
1562
Cisti, lombardo, anche lui della scuola di quel gran
248
1562
bottega del detto Baccino della Croce. Veduto il ditto
249
1562
il detto, cogli elsi della spada lo spinse in
250
1562
giovane sopra il ginocchio della gamba dritta; e posto
251
1562
in tutto il tempo della vita mia: ma istà
252
1562
mi riprese quasi sgridandomi della gran mestizia che io
253
1562
opera e i ferri della zecca, e per mia
254
1562
colpo giunse innella punta della spalla istanca; e fiaccato
255
1562
riaverlo, non possetti; perché della ditta casa de l
256
1562
occasioni de l'opere della carne egli alcune volte
257
1562
e spaventare tanto fuor della natura mia, si era
258
1562
si era uno istampatore della propia zecca, che si
259
1562
gli cadde certe cartuzze della capperuccia, per la qual
260
1562
Banchi dinanzi alla porta della zecca; il compagno fu
261
1562
pensando prima alla salute della vita mia, di poi
262
1562
Valori in sul cantone della zecca: lui aveva due
263
1562
uomo che nascessi mai della sua professione; e un
264
1562
fece sopratenere la eseguizione della giustizia, e scrisse a
265
1562
il maggior del mondo della professione de l'oreficeria
266
1562
candegliere, dove, a guisa della candela, si imboccava quel
267
1562
io avevo preso parte della fazione della testa del
268
1562
preso parte della fazione della testa del cavallo e
269
1562
io sarei mal servito della zecca che m'importa
270
1562
innanzi che io uscissi della mia bottega, mi volsi
271
1562
età de' trenta anni della vita mia, né mai
272
1562
visitare tutta la nobiltà della nazion nostra di mercanti
273
1562
di rattaccare il filo della servitù mia; quando e
274
1562
sì bene per difetto della mia smisurata infirmità, e
275
1562
venne a parlare Baccino della Croce da parte del
276
1562
che mi lasciassi riposare della grande infirmità che io
277
1562
che io avevo aùto, della quale io non ero
278
1562
a parlare dell'arte della negromanzia; alla qual cosa
279
1562
avuto tutto il tempo della vita mia di vedere
280
1562
impresa -. Io risposi che della fortezza e della sicurtà
281
1562
che della fortezza e della sicurtà dell'animo me
282
1562
a piè; così faccendomi della necessità virtù, arditamente spinto
283
1562
gli era possibile ancora della pena pecuniaria. Il ditto
284
1562
di già avevo cominciata, della testa di papa Clemente
285
1562
inpediva assai alla fine della mia medaglia, avvenne che
286
1562
stava in sul canto della Chiavica, e soprastato con
287
1562
spada per la difesa della vita mia, dove tutti
288
1562
vita loro per salvazione della vita mia. Ancora misser
289
1562
disse molte parole inoneste della nazione fiorentina. Io, che
290
1562
e conosciutomi per virtù della arte mia, e anche
291
1562
dono prestatomi dallo Idio della natura d'una complessione
292
1562
ne andavo il giorno della festa volentieri alle anticaglie
293
1562
con la quinta parte della palla il peso della
294
1562
della palla il peso della mia polvere, detta palla
295
1562
un giorno a caso della mia bottega, vidde a
296
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molto litterato: maravigliosamente parlava della medicina. Il Papa volse
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lui voleva essere curato della sua infirmità, voleva quei
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un carbonchio nella nocella della mana manca, dalla banda
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tempo, volendosi lei vendicare della ingiuria ricevuta da me
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di carne: lo intaglio della testa sua era assai
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parte; e perché quella della musica lui la faceva
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trovate in certe caverne della terra in Roma dagli
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state in alcuni luoghi della città si faceva radotti
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virtù sua, per amor della patria, e per essere
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per essere il proprio della natura mia, lo presi
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su il più bello della cena lei si levò
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cappa e il fodero della spada, e così me
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In questo il colpo della spada cadde in su
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e veduto alcune cose della mia professione, apresso a
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in questo tempo molto della musica e di tai
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un giovanetto addomandato Cechino della Casa. Giugnemmo alle mura
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Medici, perché, essendo io della famiglia del Castello, mi
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volermi dimostrare troppo fuor della mia professione, ne lascierò
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la quale era fuor della porta di Castello, luogo
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giunta la mia palla della artiglieria, percosso in quella
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quel Castello in servizio della Chiesa. Alla qual cosa
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io farei in servizio della Chiesa appostolica. Partitomi, me
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parte mia in defensione della Chiesa, considerato che i
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quantità delle gran gioie della Camera apostolica, mi fece
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era già stato servitore della stalla di Filippo Strozzi
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gran quantità di gioie della Camera apostolica; e mi
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in su l'orlo della trincea uno a cavallo
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non seguitare le cose della guerra; così con un
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opera pel Duca fuor della porta di Mantova, luogo
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essendo adirato con Mantova, della stizza fummo pari. Finito
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padre con tutti quelli della casa mia erano morti
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era stato dato nuove della morte di noi stessi
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prieghi del fratello e della sorella, furno causa che
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grandemente affaticato, l'atto della figura e la bravuria
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e giovani, e' primi della città, mi fu portato
331
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in Roma maestro Iacopino della Barca. Questo si domandava
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Iacopo dello Sciorina, ma della Barca in Roma, perché
333
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poi pigliassi la roba della mia casa, e ne
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quel detto maestro Iacopino della Barca; il quale, vedutomi
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modelletto, il quale facevo della grandezza apunto che doveva
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le stampe delle monete della zecca di Roma; e
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per ringraziar lo Dio della natura, ¶ che mi diè
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Fiorenze fatta a imitazione della bella città di Roma
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l'altro giovane origine della quistione. Quelli mandorno il
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intendeva assai del modo della architettura di quei tempi
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1562
poi cominciorno a ragionare della dota, ed essendo infra
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in su la dota della lor moglie. Sì bene
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dua figliuoli masti, causa della poca intelligenza de' medici
344
1562
fu richiesto dalli Pifferi della Signoria di sonare insieme
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lui aveva qualche cognizione della lingua latina, intorno a
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1562
gran servitore e amicissimo della casa de' Medici, e
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1562
e in gran pericoli della propria vita, farei maravigliare
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ancora gustato il sapore della virtù, ma si andava
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e di quei sassi della volta e mattoni cascando
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in su li orlicci della volta non si feceno
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Niccolaio da Volterra, trombetto della Signoria, disse: - O Piero
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da una prima elezione della scuola del maravigliosissimo signor
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volta di una porta della città: e non sapendo
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si domandava maestro Ulivieri della Chiostra e con esso
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avanzavano del mio lavoro della bottega assiduamente mi affaticavo
356
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perché aveva qualche cognizione della medicina e delle lettere
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del Consiglio del palazzo della Signoria. Rappresentavano quando Pisa
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1562
a serrare quel poco della botteguccia che io tengo
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è dinanzi alla porta della Retonda. Oltra quello che
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ore del giorno o della notte, quale io davo
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1562
accomodò di una parte della sua bottega, quale era
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1562
usate sotto il mantello della lor falsa dimostrata bontà
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1562
Chi di voi esca della sua bottega, l'altro
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1562
non avevo parlato, fidandomi della mia gran ragione che
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1562
riprensione. Appena che Prinzivalle della Stufa, il quale era
366
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parlassi parola sotto pena della disgrazia loro, e che
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1562
in quelle quattro staia della farina. A me che
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1562
solo, veduto che nessuno della famiglia degli Otto più
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1562
che era stato capo della quistione, mi si gettò
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1562
me, per l'entrar della mana e quello rumor
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1562
trovai tutto il testo della casata, li quali erano
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mi levassi certi peletti della barba, che prime caluggine
373
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si era il giorno della festa, perché in detta
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giglio, erono migliorati più della metà. ¶ XX. ¶ In mentre
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era stata manco bella della sua, così aspettavo di
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terza parte alli maestri della bottega - potette più la
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si chiamava maestro Giovanpiero della Tacca. Messomi in ordine
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veggasi poi del resto della vita sua, come io
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si è l'arte della oreficeria, e in quella
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isviarmi dai belli studi della arte mia. La notte
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medesimo. Alla fine disperatosi della impresa, giurò di venire
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gran disciplina, quelli stimatori della arte la stimarono molto
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che io esca alquanto della mia professione, volendo descrivere
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desinare insieme con molti della nazion nostra, di diverse
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opere tue mi piacciano; della qual cosa io punto
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settimane finito l'ebbi, della altezza d'un braccio
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questo rescritto esser sicuro della casa; perché sicuramente io
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1562
avevo segnato il sito della bottega, e sbarbato alberi
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già era spento parte della calcina - innun tratto io
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Firenze, salvo che quelli della mia sorella e delle
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1562
quelli che lui teneva della mia professione. Disse il
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1562
il Perseo di gesso, della grandezza che gli aveva
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ricordarmene. Cominciai la figura della Medusa, e feci una
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mi dolsi col Duca della gran noia che mi
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si ammalò il marito della mia sorella, e in
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rene, mi feci portar della terra, e in mentre
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dispiacere che gli aveva della mia partita, e pure
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una Signora, assoluti patroni della città di Firenze, mia
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quel maraviglioso Re e della salvazione dell'onor mio
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detto Antonio Landi e della forma e del peso
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1562
già condotto la figura della gran Medusa, sì come
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a tutti gli uffizi della povera isventurata città di
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tenessi rinchiuso: e ridendomi della sua puttanesca arte, mi
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che venissi dal difetto della terra, innanzi che io
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la fornace, mi servi' della fornace di maestro Zanobi
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per gittare la statua della Medusa, la quale si
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vi farei le monete della vostra zecca e le
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mantenermi nella buona grazia della Duchessa, io gli feci
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al mio solito, fatto della necessità virtù, il meglio
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a rinettare la figura della Medusa, che era di
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per il dito piccolo della mano: così feci quattro
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viddi aperto l'uscio della guardaroba, e appressatomi un
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un paggio uscì fuori della guardaroba e che, nell
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e virtuosa Scuola, amica della verità e del bene
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che lui dice che della sua si disse, così
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dalla ragione e accecato della presenza del Duca, con
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antico, qual fu causa della ditta quistione connil Bandinello
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io gli avevo cavati della mia figura. Ma quelle
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si vedessi quel fesso della appiccatura, io gli feci
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restai libero e migliorato della vista. E venendo la
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sei mie nipotine, figliuole della Liperata mia sorella, la
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di Perseo e quella della Medusa verranno benissimo: sì
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piangere con el pentirmi della partita mia di Francia
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1562
e del corpo e della borsa, con tutto che
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1562
braccio sopra 'l piano della mia fornace, avendola benissimo
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spenzolava appunto nel mezzo della sua fossa, pian piano
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in sino nel fondo della fornace, e si posò
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quali per quella untuosità della ragia che fa 'l
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1562
veduto che 'l coperchio della fornace si era scoppiato
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feci aprire le bocche della mia forma e nel
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prima cosa, la testa della Medusa, che era venuta
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1562
assai bene di quella della Medusa. E perché le
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1562
erano poste nel disopra della testa del Perseo e
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1562
trovai che alla fine della detta testa del Perseo
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1562
e' arivò al piede della gamba diritta che posa
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1562
Antonio Altoviti un ritratto della sua testa, grande quanto
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1562
ne dava quel utile della parte mia che e
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1562
ragionamento, e gli dissi della testa che io avevo
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1562
riuscì: che Iddio amatore della verità mi difese, sì
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1562
son sempre stato amicissimo della verità e nimico delle
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1562
me le credessi, fidandomi della Duchessa, che attempo ella
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1562
era meco tanto doluta della sua poltroneria e vil
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si guadagnava la grazia della Duchessa e di più
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gotate e per amor della Duchessa, la quale Sua
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si conosce la rabbia della mala fortuna inverso d
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1562
persi tutta la grazia della Duchessa, che fu buona
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Egli era alla guardia della porta al Prato un
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gambe, attorcigliandosi i mostacci della barba, che gli aveva
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si tirava la piega della berretta in su gli
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in su 'l pomo della sua spada, gli fece
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bisognando l'aversi asservirsi della saracinesca, la non potria
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segretamente sopra 'l palco della gran sala, e per
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Duchessa lietamente ragionando pur della mia opera; e io
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1562
questa pera nell'orto della tua casa -. A quelle
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1562
la ponga nell'orto della mia casa? - Di nuovo
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il Duca: - Nell'orto della casa, che è tua
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del Duca era provveditore della zecca; e subito che
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1562
appena ei fu fuori della porta della chiesa, el
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1562
fu fuori della porta della chiesa, el porcaccio lasciò
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1562
io stetti al fesso della mia porta, e fuori
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1562
preso luogo quel poco della stizza, considerato che i
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1562
gli appiccai nel cantone della chiesa, dove si pisciava
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averla veduta nell'orto della casa mia, innel quale
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tanto smisurato in lode della detta opera, la qual
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1562
di appiccare alle spalle della porta, che teneva un
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1562
tutti in lode smisuratissime della mia opera; dappoi che
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1562
fatto di quel poco della vista da questa eccellentissima
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1562
faccendo la sua arte della spia, innella quale ei
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1562
tornerò da San Francesco della Vernia, e ringraziando Iddio
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1562
si cavò un foglio della scarsella, nel quale questo
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1562
e da San Francesco della Vernia, mi ritornai a
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1562
volevo, sotto la pena della intera disgrazia di Sua
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1562
maggior cosa che solo della sua buona grazia: ora
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1562
Eccellenzia non mi privassi della sua buona grazia. A
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1562
e chiamò messer Pandolfo della Stufa, e disse loro
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1562
detto che, sotto pena della disgrazia sua, che vi
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1562
Operai sopperissino di quello della ditta Opera. Di modo
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1562
di Ferrara e quello della Signoria di Lucca, e
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1562
altro modello di terra, della grandezza appunto che gli
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1562
si vede nella chiesa della Nunziata. E perché io
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1562
mi volsi alla chiesa della Nunziata, e ragionando di
482
1562
il modello di terra, della grandezza che gli usciva
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1562
e disse molto bene della mia opera, dicendo: - Il
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1562
feci un gran brano della testa del detto Nettunno
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1562
si domanda il podere della Fonte; e mi disse
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1562
giorno al mio lavoro della Loggia: così dissi addio
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1562
era uno degli innamorati della moglie del detto Bartolomeo
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1562
sopra fatta la virtù della valida natura, che lui
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1562
io mi potessi prevalere della vita mia. ¶ CVI. ¶ In
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1562
fu causa di salute della vita mia; perché, essendomi
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1562
io avevo il podere della Fonte dallo Sbietta, e
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1562
in su la piazza della Nunziata, e senza un
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1562
modo che per via della loro malafede io non
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1562
con quel primo mio della Fonte, con riservo di
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1562
con tutta la nobiltà della lor Corte, vennero a
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1562
modelletto del Nettuno e della fonte, il quale nollo
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potette tanto negli occhi della Duchessa, che subito la
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1562
del gran Nettunno e della fonte, e il gran
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1562
mi disse da parte della Regina, come Sua Maestà
500
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che gli ho spesi della mia povertà; oh che