parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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2017
ingiustizia, ¶ ma si compiace della verità. ¶ Tutto copre, ¶ tutto
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Zia Ninetta, l’unica della famiglia sopravvissuta al bombardamento
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litigate chiassose; i carabinieri della vicina stazione di via
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non amava il sapore della battaglia. E poi era
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gli bastavano l’affetto della zia e le attenzioni
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mura bombardate, la cupola della chiesa del Carmine brillava
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sentiva addosso il peso della sua condizione. ¶ Alla notte
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sventolava sfacciato sul balconcino della buttana più amata dai
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un capo all’altro della camera, si accucciò dietro
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piazzetta Meschita, nel cuore della Giudecca, dove i nomi
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Cattolico. Insensibile ai bisogni della famiglia, attaccato ai soldi
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marito. Infiacchita dal tepore della primavera, la ragazza risalì
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fuggì tra i vicoli della Giudecca. ¶ A casa non
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al Comune. ¶ Nell’attesa della cerimonia, il ragazzo fantasticava
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giusto”. ¶ Gli piaceva tutto della fidanzata: la pelle trasparente
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svolse poche ore prima della sua partenza per il
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gli sposi sulla scalinata della chiesa: lui impettito nella
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lui impettito nella giacca della divisa, lei diafana, appena
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grande e l’atrio della caserma gli era sembrato
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di Melina, di Palermo, della sua casa e persino
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alone grigio ai margini della sua coscienza. Perse l
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controtempo rispetto al ritmo della musica. ¶ In quei momenti
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mancato le occasioni importanti della vita: la tenerezza di
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del Cedro, la via della Paglia, finché le gambe
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che spiccava sulla fiancata della carrozza di testa. ¶ Di
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un minatore alle soglie della pensione. ¶ «Ma di che
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carabiniere pensando alle raccomandazioni della zia; no, non c
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Mario temeva il gorgo della passione. ¶ Da Messina a
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piedi, pregustando la sorpresa della moglie. ¶ Nel soggiorno si
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e spalancò la porta della camera da letto. ¶ Melina
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lui potesse avere ragione della verginità della moglie e
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avere ragione della verginità della moglie e, quando ci
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a perdersi nel corpo della moglie con l’accanimento
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metteva a raccontare brandelli della vita in caserma; la
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di confidenza. ¶ Il giorno della partenza, Mario le impedì
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beffe di lui e della sua infelicità, frusciando sornione
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non capiva le ragioni della protesta. “Ma di cosa
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nelle orecchie i racconti della guerra ascoltati da zia
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come estirpare la radice della vita” pensò Mario e
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grossa rispetto alle anche della madre strette strette. ¶ «Vedi
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fatica dalla vulva tumefatta della madre, era viola melanzana
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la pesò. «Alla faccia della neonata: cinque chili!» ¶ La
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la puerpera dell’imperfezione della figlia ne fece una
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dietro a una fotografia della bambina. ¶ Capitolo 7 ¶ Mario, quando
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ma subito si pentì della propria durezza: quel povero
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Ma quando si accorse della gioia che brillava negli
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Aveva smesso i panni della vecchia barbona, non voleva
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dolce, ma alle orecchie della moglie il tono risuonò
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ferro battuto, i fili della biancheria, e al secondo
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trafficare con i bottoni della giacca. ¶ In un attimo
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in lontananza, il gorgoglio della pioggia nelle gronde intasate
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notte disturbando la quiete della casa. Melina al primo
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aveva il chiodo fisso della lavatrice. ¶ La piccola aveva
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aveva fame di novità. Della minna, che le occludeva
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fin quasi al bordo della tavola. Lei emise un
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Afferrò allora il bordo della tovaglia, i bicchieri vacillarono
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madre osservò la zoppia della figlia più infastidita che
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indietro come le scimmie della villa Giulia. ¶ Capitolo 9 ¶ Mario
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Vanvitelli. Sedevano al bordo della fontana, le loro ombre
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siepi rabbrividivano al soffio della tramontana. ¶ I due amici
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del Gianicolo. La vista della città distesa ai suoi
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che venne a sapere della nuova malattia di Maruzza
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altro, raccontò di Maruzza, della moglie e del suo
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troveranno anche la cura della poliomiel… polomel… o come
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dell’altro il carico della propria esistenza. ¶ “A questo
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Non sopportava i capricci della figlia e la lasciava
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respirando piano. Lui godeva della fragranza soave che la
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di colpo in anni. Della giovinezza aveva conservato però
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mattina la gamba farlocca della bambina, così com’era
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senza ordine. Nel caos della coscienza, lei si orientava
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la tappezzeria a fiori della poltrona sulla quale trascorreva
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che attraversavano i vetri della finestra, sottili riverberi sulle
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esterni da quelli interni della casa. Lamenti, urla, canzoni
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sovrastavano il ticchettio ossessivo della macchina per cucire che
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sconosciute. ¶ La faccia diafana della madre e quella ambrata
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si mescolavano negli occhi della bambina, troppo piccola per
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Ninetta. Sperimentò il sapore della polvere, e capì che
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Non ne posso più della tua faccia appesa! Mai
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profumo del mosto e della cannella si mescolava ai
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dal mare al centro della città. ¶ I murticeddi sarebbero
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le spalle alla chiesa della Madonna della Catena, una
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alla chiesa della Madonna della Catena, una gamba appoggiata
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liscio brillava alle luci della giostrina. ¶ «Vi ho notata
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seguirlo sul pendio scivoloso della seduzione, Ninetta si aggiustò
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Ma poi si diede della stupida, pensò che non
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e sfiorava la mano della donna. Parlava senza sosta
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Melina non si accorgesse della sua assenza. “Figuriamoci, bacchettona
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uomo continuò a parlare della sua vita fatta di
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È stato pure ministro della Pubblica istruzione. Se oggi
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me il macigno grave della consapevolezza. ¶ Ti scrivo oggi
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cactus né un cuscino della suocera, da noi invece
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le vasche da bagno della regina di Svezia pullulavano
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monumentali: tra quei giganti della natura si sentì come
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Avella era all’ingresso della caserma. Fischiettava con allegria
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gli scappò, pentendosi subito della risposta avventata. Ci mancava
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nostalgia ce l’hai della tua famiglia?» ¶ «Sì, ho
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raggiungendo l’altro lato della piazza. Varcato l’ingresso
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presidente. ¶ «“… se il flusso della vita vi scorre oggi
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ad aprire lo sportello della macchina. Moro lo ricambiava
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al modo di essere della nostra società, che preannuncia
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in tempo a chiedere della bambina e di zia
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affettuose. ¶ Capitolo 15 ¶ A Melina della situazione politica non importava
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Indifferente alle rudi premure della mamma, la bambina non
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lei, per l’anticipo della lavatrice. ¶ Ne aveva vista
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Tra le macerie inamovibili della guerra, gli abitanti dell
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a dimora in attesa della primavera. ¶ Quando ebbe finito
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viso. Si era pentita della sua generosità: “Come mi
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per richiamare l’attenzione della mamma. ¶ «Devo andare. Addio
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in atto lo scempio della Conca d’oro. ¶ Con
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occuparono ogni banco libero della chiesa, le pie donne
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esempio, redistribuì gli spazi della chiesa equamente tra i
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che spuntavano dall’orlo della cotta. ¶ «Itivinni tranquilli»: era
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sua benedizione alla fine della messa. Seguiva un coro
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tetto filtravano i raggi della luna e l’umidità
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luna e l’umidità della notte. Niente luce né
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Quel basso era peggio della sua capanna. ¶ «Domani ci
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mi toglie il sonno della notte.» Rimescolarono più volte
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li procurarono nel magazzino della parrocchia. Alla sera i
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indossarono i loro abiti della festa e sedettero in
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a sufficienza dall’umidità della notte, ma erano felici
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tirò fuori dalle pieghe della tunica una maschera di
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aveva, questa la regola della casa. ¶ Il catoio verde
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un vecchio e soffrivo della lontananza da casa. Mi
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Pollo bicicletta, la specialità della casa. Purifica, scarcagnifica, toglie
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sviluppava allegro e fiducioso. Della vita le piaceva tutto
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un calcio alle sedie della prima fila. ¶ Era stato
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la strada più elegante della città, camminando con le
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lo aveva ritenuto responsabile della fuga di Taccitedda, perciò
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sentiva la roccia scabra della grotta. ¶ «Cammina!» gli urlò
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poter vedere ogni dettaglio della stanza: le irregolarità delle
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campane suonarono l’ora della Compieta. ¶ «Devo andare a
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senza tempo, le immagini della sua giovinezza cominciarono a
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lo depose sul bordo della vasca. Il ragazzo sollevò
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suoi sbalzi d’umore. Della sua fugace aspirazione alla
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vecchiette con le buste della spesa, cedeva il passo
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e sbuffanti all’attaccatura della coscia. La carnalità greve
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gli mancava il brivido della trasgressione, il batticuore dell
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alla moda; si accorse della riga nera che correva
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Taccitedda, dal canto suo, della propria inettitudine fece un
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rientrava, recitava la parte della vittima. ¶ Fu in una
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si aggiustò il nodo della cravatta e sfoderò il
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osservare le imponenti statue della basilica, rigide e bianche
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E poi vogliamo parlare della guerra in Vietnam?» ¶ L
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che aspettava all’angolo della strada. Il successo l
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tono aggressivo. Il successo della compagna gli dava ai
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cattolici, contrari all’istituzione della scuola materna statale…». ¶ «Si
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qualcuno è a conoscenza della nostra relazione. Abbiamo fatto
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bucciardati, la pelle rilassata della schiena e gli salì
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intorbidivano le acque limacciose della politica. ¶ Mario soffriva molto
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di una sensibilità religiosa, della quale vediamo ogni giorno
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in equilibrio sul bordo della sedia, sospeso sulle cosce
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misura e il limite della legge, come disposizione generale
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elaborazione cerebrale, il frutto della logica. Talvolta essa si
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sentì nascere al centro della testa. Un tepore disordinato
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la mano. ¶ * * * ¶ Le porte della caserma si aprirono con
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del quartiere sul far della sera si stipava nel
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aveva replicato. ¶ La presenza della tv produsse in piazzetta
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e mutuò il comportamento della mogliettina devota dei film
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il nervosismo. L’acquisto della lavatrice senza il suo
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cerchiamo di arrivare prima della sposa, ché zà Enza
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rimase per il resto della festa. ¶ Avrebbe dovuto sentirsi
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occhi incrociavano quelli gelidi della madre. ¶ Al ritorno, mentre
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e posò sui capelli della figlia le labbra sfuggenti
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vacanza trascorreva gran parte della giornata a testa sotto
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il discorso del presidente della Repubblica: «Italiani, in una
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ha affidato il governo della cosa pubblica e dalla
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al cielo. Le pareti della stanza cominciarono a ondeggiare
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leggero il fiato caldo della mamma. Il contatto con
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godere ancora del calore della madre, si trovò spesso
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prima: lui alle fughe della zia c’era abituato
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cucina era il simbolo della sua impotenza. ¶ “Cambiali per
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una fila di camionette della polizia faceva da baluardo
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rogo segnò l’inizio della battaglia. I militari correvano
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sirene violarono l’armonia della valle. Mario camminò all
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rumore secco al centro della testa: toc. Subito dopo
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Rimase confinato nell’abitazione della zia in attesa di
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fu convocato il congresso della DC, da mesi ogni
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di noi: la ricostituzione della solidarietà tra i partiti
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solidarietà tra i partiti della coalizione di centrosinistra e
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vita nazionale, la causa della libertà, della giustizia e
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la causa della libertà, della giustizia e del progresso
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e decise di approfittare della condizione di reduce per
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avesse scoperto la voluttà della lentezza. Lui la guardò
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compreso il significato profondo della parola “Stato”. Ho anche
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Capisco che ancora risenta della botta in testa, ma
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sono ovunque e godono della copertura omertosa di tutti
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nessuna considerazione. L’arte della sopravvivenza che aveva imparato
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a Maruzza i segreti della vita. Un pomeriggio, mentre
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porte del bagno e della camera da letto erano
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mai. ¶ Ma il seme della curiosità attecchì nella sua
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Una mattina, nel corridoio della scuola, mentre si macerava
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che agivano a dispetto della sua volontà. ¶ «Hai le
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femminile, indugiando sulla ciclicità della vita e la circolarità
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alla tv, in attesa della solita puntata di Pippi
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insieme con gli ammonimenti della madre che ribadiva ossessivamente
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l’acqua e zucchero della mamma» borbottò. ¶ «Benvenuta nel
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assisteva alla trasformazione fisica della figlia con un certo
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da sola. ¶ Talvolta, pentito della sua severità, tornava a
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recò allora dal comandante della caserma Vittorio Emanuele. Discutere
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la città. Le palme della villa Bonanno oscillavano al
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mormorò. ¶ Il volto dolce della Madonnina sorrideva, ma lui
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entrarono in un negozio della via Bandiera. ¶ «Voglio quelli
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trepidante; un movimento abile della caviglia e gli stivali
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suoi occhi incrociavano quelli della madre, sperando in un
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il più miserabile abitante della terra ha una mamma
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solchi profondi ai lati della bocca e una ragnatela
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e disapprovava l’atteggiamento della ragazzina. Il pensiero andò
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e volgare nelle mani della madre che la spintonavano
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prete abbassò il tono della voce: «Mi sono anche
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già detto, il comandante della caserma e i miei
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trovò appostato all’angolo della strada, sudando rabbia e
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detta Melina sui gradini della chiesa, “io non farò
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felicità rimase ai margini della famiglia Mancuso, della piazza
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margini della famiglia Mancuso, della piazza e dell’intero
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malinconia. ¶ Non era colpa della luce che smorzandosi suggeriva
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smorzandosi suggeriva l’idea della fine, né delle ombre
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quella tristezza. ¶ Nell’attesa della cena uscì in giardino
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casa rimbombavano gli echi della sfuriata. Lei si era
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fece eco dal vano della finestra una ragazza minuta
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piagnucolava, era l’ora della pappa. L’aveva chiamata
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era l’ultimo nato della famiglia Asaad, la più
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ancora all’aria dolce della sera, camminare senza una
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angoli degli occhi. ¶ «Quello della nonna è più buono
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E la luce viola della sera, quando il sole
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dormire, e il belato della capra sotto la mia
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guarire. Però il cibo della loro terra li fa
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il velo, al posto della tonaca indossava camicette a
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altrimenti la rigida disciplina della comunità l’avrebbe ridotta
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le parole dell’amore, della fede, della gioia. ¶ «Venite
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dell’amore, della fede, della gioia. ¶ «Venite dentro a
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Era quello il segreto della felicità: prendersi cura degli
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che tormentavano l’orlo della gonna; con le gambe
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sbuffò: pure la predica della suora! ¶ «Anche io sono
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successivi, con la scusa della misteriosa prigioniera le tre
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Vatinni, ché la strada della fiducia, come quella dell
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mare, nascosta nel bagagliaio della macchina. Lui portata qui
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rimango qui, gli altri della banda mi ammazzano». ¶ «Bisogna
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Rimasero insieme sul ponte della nave. Lei non aveva
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stesso colore del bosco della sua infanzia. In superficie
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sovrastare il puzzo incandescente della merda né a tenere
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siccità, ché il serbatoio della piazzetta era vuoto d
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tutti gli spazi, forte della sua indole guerriera. E
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foglie ingiallite. L’acqua della propria cisterna, Melina l
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muscoli tesi nello spasmo della morte. “La vita è
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del liceo più esclusivo della città. E il parco
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da obiettare. Sul futuro della figlia la pensavano allo
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alcun peso alla zoppia della figlia: “Vuole attirare l
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aveva interpretato la parte della zia. ¶ Ogni mattina la
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Esposito, l’unica laica della scuola, odiava acquiescenza e
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alla credulità, ha orrore della superstizione, irride i discorsi
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si abbandonò allo schienale della sedia e allargò le
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faccia. I sobri palazzi della buona borghesia palermitana le
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di aglio e cumino della piazzetta. Quante volte aveva
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2017
lo senti il vento della nostalgia?» rispondeva con gli
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tra i viali squadrati della zona Libertà. Forse per
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nocciola, una visione concreta della vita, era vanitosa e
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sporgevano fuori dall’orlo della gonna. ¶ «Hanno inventato i
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che le copriva metà della fronte. ¶ L’altra aprì
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2017
potevo fare la figura della borghesuccia.» ¶ «Ti è piaciuto
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uccisa se avesse saputo della sua intimità con Stefano
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potessero dissipare le tenebre della loro inesperienza. ¶ «Che vi
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da sfatare. ¶ Mario, memore della traumatica esperienza vissuta nella
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su divano, sedie, gradini della scala, pavimento. Parlavano di
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diede il primo schiaffo della sua vita. ¶ La ragazza
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insieme all’atteggiamento passivo della madre e al carattere
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mai successo dall’inizio della storia del mondo. Qualcuno
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si immedesimò nei genitori della ragazza e pianse accorato
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promossa per il rotto della cuffia. ¶ L’estate iniziò
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l’espressione incantata. Rimanevano della ragazza di un tempo
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regolare, i movimenti delicati della testa che accompagnavano le
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2017
Abbiamo sprecato l’occasione della nostra vita” pensavano entrambi
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2017
lasciò bruscamente il braccio della moglie, raggiunse la figlia
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2017
solito, ma l’umiliazione della figlia la sentiva anche
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2017
la donna scivolò fuori della porta e, un passo
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2017
senso di inadeguatezza proprio della giovane età ancora non
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2017
era già nell’età della saggezza; infine esausta lasciò
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si inabissò nelle profondità della sua anima. Dopo un
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2017
respirare insieme l’aria della sera. Il fumo saliva
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2017
loro recuperare un briciolo della fiducia perduta lungo la
280
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sentito dentro il ventre della moglie e infine la
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2017
vitrei; oppure erano quelli della bambola di porcellana? ¶ «Ero
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ragazzina inesperta, avevo bisogno della tua comprensione, cercavo tenerezza
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ero gelosa, ne andava della mia dignità. Maruzza è
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Era sorpresa dal comportamento della madre, che per la
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che preferiva la furia della passione al rigido esercizio
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passione al rigido esercizio della ragione. ¶ Capitolo 34 ¶ Il resto
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e insieme una negazione della realtà. ¶ Maruzza si rese
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anni non riconosce nessuno della famiglia e oramai non
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sparire tutto nelle tasche della tunica e, tirandosi dietro
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tempo eterno. ¶ L’inizio della scuola lo visse per
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del profumo delle alghe, della libertà trasparente di cui
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organizzato da un circolo della Sinistra. Cantava Miriam Makeba
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aggirava tra gli scaffali della libreria. Un bel romanzo
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al muretto di recinzione della cattedrale e fumava con
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sulla terrazza. I tetti della cattedrale si stagliavano contro
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vi tratta dalla parte della trinca, il mio dalla
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uscita. Sui tetti smerlati della cattedrale i gabbiani erano
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portici dall’altro lato della strada. Si avvicinavano con
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e per il resto della notte pensò alla suora
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fin quando l’8 finale della data si sarebbe finalmente
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donna nutriva nei confronti della sua famiglia. ¶ «Grazie, ma
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Moro alla direzione centrale della DC per un governo
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il culo?” ¶ La gravità della situazione gli fece accantonare
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rancore. Chiese al comandante della caserma il permesso di
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tra le cupole arrotondate della stanza dello scirocco. Il
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sangue. Ma nella solitudine della latitanza le sue certezze
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l’amico, a costo della sua stessa vita. Perciò
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spalle coperte dall’eredità della zia. ¶ «Voglio fare qualcosa
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figlia.» ¶ Maruzza si vergognò della propria superbia. Sentì il
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con il corpo gravido della moglie. ¶ Dall’estate precedente
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qualche notte nella camera della figlia, sprofondando nella nostalgia
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salutò con un cenno della mano. Il coraggio di
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assistendo stupita al miracolo della propria guarigione. ¶ Il cielo
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spilla con l’immagine della Santuzza. Le Rosalie sventolavano
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e Paesi al seguito della stella cometa. ¶ Il cardinale
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cattedrale, che si fregiava della propria resistenza e del
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nostalgia affettuosa. ¶ Al momento della consacrazione, Mamma Africa, con
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gli occhi sulla pancia della madre, la piccola curva
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aveva rovinato l’armonia della sua anima. Perciò era
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Mamma Africa, la mamma della tenerezza, che l’aveva
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Cortile Nostalgia è frutto della mia immaginazione. La Storia