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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
primavera gli strati soprani della terra si liquefacevano come
2
1983
qualche danno al terrapieno della ferrovia perché, mentre lavoravamo
3
1983
la parte più vera della nostra vita potesse svolgersi
4
1983
po’ anche la natura della vestale, mentre i compagni
5
1983
e le zone alte della direzione e delle decisioni
6
1983
Laggiù stavano il governatore della provincia, ingegneri, generali, alti
7
1983
un altro progetto, quello della stalla di Ajdym. A
8
1983
dagli altri. ¶ L’idea della stalla era anzi, per
9
1983
simpatia, e le barriere della diffidenza e del sospetto
10
1983
sveglia con l’arrivo della luce. «Auf! auf!» In
11
1983
e zingaresca, perché qualcosa della nomade ancora sopravviveva dentro
12
1983
ad essere la signora della casa, cui bastava alzare
13
1983
se troike o taràntas della posta erano state assalite
14
1983
taiga e nei villaggi della Transbajkalia, ed era lui
15
1983
Korki il micio e della volpe, la bestia ladra
16
1983
corsa e dei fischi della locomotiva. Zio Eroska poteva
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1983
anche uno col vapore della stufa, come fanno i
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1983
toccato una soglia fondamentale della vita, e di aver
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1983
era venuta in casa della sua giovane amica per
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1983
scherzi dentro le maniche della sua pelliccia, o temesse
21
1983
tribù con un giovinotto della sua età, Baltim. Li
22
1983
tela sempre più fitta della mia simpatia, a circondarla
23
1983
Con il venir meno della luce fui sorpreso dalla
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1983
un vagabondo non tanto della realtà, quanto dello spirito
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1983
si spostava alla luce della luna, in preda a
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1983
erano sempre il preludio della morte per inedia. Anche
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1983
essa, come i pozzi della steppa. ¶ In ognuno il
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1983
trovato Ajdym nella steppa della maledizione, inselvatichita, smarrita, incapace
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1983
diventati il ritmo stesso della terra e della vita
30
1983
stesso della terra e della vita, come la respirazione
31
1983
concentrate tutte le persone della tribù distrutta. Adesso non
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1983
aveva fatto sul ragazzo della sua adolescenza, per il
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1983
loro donne dalla violenza della vita, divennero per lei
34
1983
oro, cacciatori, boscaioli, operai della ferrovia, di cui lei
35
1983
da ragazzo dagli anziani della sua tribù, nella steppa
36
1983
a una preistoria lontanissima della sua vita, a una
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1983
periodo burrascoso e sovvertito della sua esistenza. La conoscenza
38
1983
seguendo il binario capriccioso della propria libertà, in realtà
39
1983
che obbedire al geroglifico della sorte. Forse Allah stesso
40
1983
seguire quietamente le trame della necessità che lo sovrastava
41
1983
a diffondersi la voce della infallibilità del suo fucile
42
1983
col salire e discendere della febbre dell’oro. Finché
43
1983
a Kirkovsk un cacciatore della zona di Nikolajevsk, e
44
1983
titolo di maggior cacciatore della Transbajkalia. L’indomani si
45
1983
di parità. Alla fine della giornata Misajl aveva ucciso
46
1983
pregare con i modi della sua tribù, come se
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1983
gli dèi più antichi della sua gente, quelli che
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1983
Arrivavo fino ai limiti della taiga, col fucile, per
49
1983
o fino ai limiti della taiga. ¶ Nessuno di noi
50
1983
molte leggende sull’origine della taiga. Falalej le aveva
51
1983
animali pregarono gli dèi della terra che salvassero la
52
1983
nella spirale di madreperla della conchiglia di Anataj. Gli
53
1983
persino andati sui bordi della taiga per esercitarci coi
54
1983
era diventato un uomo della taiga, di cui conosceva
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1983
affluente. Tutta la vita della taiga era bloccata e
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1983
compagnia al sonno aristocratico della principessa. Anche i ghiri
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1983
ghiaccio. Anataj si accorse della mia sosta e si
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1983
urtare dei rami o della neve. Eravamo affidati soltanto
59
1983
cose dell’amore e della riproduzione provocava dentro di
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1983
di allargare l’apertura della tana e di sparare
61
1983
avi, sicché l’istinto della caccia era qualcosa che
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1983
per sentire il suono della sua voce, e per
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1983
l’antico silenzio invernale della foresta. A volte c
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1983
neve, soprattutto a causa della zampa ferita. Si vedeva
65
1983
stessimo andando in direzione della ferrovia, ma non riuscivo
66
1983
laghi e gli stagni della Siberia? Quanti non ne
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1983
fino in fondo uomo della taiga, di quelli che
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1983
come se il muro della incomprensibilità fosse crollato, e
69
1983
per lui il giorno della pienezza e della felicità
70
1983
giorno della pienezza e della felicità, il giorno atteso
71
1983
esistenza ascoltando i ronzii della conchiglia di Anataj. Poco
72
1983
pensare al ritorno. Metà della giornata era trascorsa, e
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1983
discorsi balenavano le cupezze della guerra lontanissima che aveva
74
1983
ancora circondata dagli orrori della guerra. Per lei la
75
1983
e gocciolante. Quando parlava della guerra era come se
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1983
villaggio, o del bruciamento della vecchia Gum, la strega
77
1983
c’è il fantasma della speranza…» ¶ «Dici? Può anche
78
1983
la vita, l’uovo della morte, che prima o
79
1983
V’erano gli operai della ferrovia con le tasche
80
1983
lui, saltando sul cavallo della contraddizione, soltanto per il
81
1983
ancora dileguata dai ricordi della gente del villaggio. Si
82
1983
predicare contro il sacrilegio della ferrovia, che veniva a
83
1983
villaggi. ¶ «Tutta la storia della ferrovia è una carnevalata
84
1983
e il grande rebus della Russia. Che tipo di
85
1983
suo segreto, ossia quello della sua inquietudine, della sua
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1983
quello della sua inquietudine, della sua impetuosità abulica e
87
1983
per dimenticarsi l’incubo della notte e del gelo
88
1983
che tutti gli animali della taiga seguivano e rispettavano
89
1983
che venisse dalle foci della Lena. Lassù era il
90
1983
intanto solo la vista della sua vestaglia ricamata, portata
91
1983
cupe e in ombra della vita. Non era assurdo
92
1983
fosse minacciato dalle ombre della morte, e questo rendesse
93
1983
essere di nuovo vittima della pazzia. Mi sembrò che
94
1983
Era tempo… ¶ In attesa della primavera facevamo lavoretti qualsiasi
95
1983
al letargo degli animali della taiga si fosse manifestata
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1983
lui con la cancellazione della memoria del suo passato
97
1983
forze, con i resti della sua tribù ormai distrutta
98
1983
lavoro e al recupero della Terra perduta. Attraverso quali
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1983
quello che il lavoro della ferrovia si sarebbe compiuto
100
1983
bronzo solido come quello della moneta di Ratkis, che
101
1983
opaca e in ombra della vita. Mi ricordai che
102
1983
modesti, in ogni parte della Russia, anzi del mondo
103
1983
Era soltanto il simulacro della vera vita, che non
104
1983
figura al di là della ferrovia finita, come al
105
1983
le tracce del lupo, della volpe, della lince. Talvolta
106
1983
del lupo, della volpe, della lince. Talvolta, durante il
107
1983
siberiano, reclutato nei villaggi della taiga, che in vista
108
1983
e per tutto uomini della taiga. A volte lo
109
1983
alle propaggini più lontane della foresta. ¶ Finirono le piogge
110
1983
precipitato nell’esistenza primitiva della taiga e dei cantieri
111
1983
che era all’origine della fondazione di Irkutsk. ¶ La
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1983
medioevale. Malediceva il progetto della ferrovia e il groviglio
113
1983
finalmente, l’ordine agognato della sua liberazione. Il desiderio
114
1983
finisse il periodo stravolto della sua disgrazia e della
115
1983
della sua disgrazia e della sua deportazione. ¶ Così si
116
1983
valenki, o le dita della mano nei guanti. Ognuno
117
1983
lavoro fiorivano i canti della fatica. Erano i canti
118
1983
i canti di boscaioli della taiga, di pescatori del
119
1983
esso. ¶ Era la nenia della Siberia e della fatica
120
1983
nenia della Siberia e della fatica, che aveva nel
121
1983
di suonare le canzoni della gioia e della propria
122
1983
canzoni della gioia e della propria Gerusalemme lontana. Tutti
123
1983
gli ultimi anni buoni della vita, prima che cominciassero
124
1983
orso ormai era preda della sonnolenza e del letargo
125
1983
e totemico, la figura della Siberia medesima. ¶ Ormai invece
126
1983
addormentati, sotto il mantello della neve, come fossero anch
127
1983
eravamo immersi nei cicli della natura. Quando udivamo l
128
1983
abbatteva sotto il peso della neve. Infatti gli alberi
129
1983
che l’inverno precoce della Siberia aveva fermato i
130
1983
acque scendevano dall’interno della montagna. Le rocce arrivavano
131
1983
definitiva, era molto peggio della taiga e dei suoi
132
1983
proventi prendevano la via della linea siberiana e svanivano
133
1983
Silvestro, che l’impresa della ferrovia era sovrastata anche
134
1983
sovrastata anche dall’ombra della fragilità della Russia, ed
135
1983
dall’ombra della fragilità della Russia, ed era scricchiolante
136
1983
vita ancor più breve della costruzione della ferrovia? Che
137
1983
più breve della costruzione della ferrovia? Che l’azione
138
1983
doni, il re mago della leggenda russa, che duemila
139
1983
deserti, tra le montagne della Persia e della Mesopotamia
140
1983
montagne della Persia e della Mesopotamia, a cavallo di
141
1983
gente dall’antico terrore della morte. E infatti, dentro
142
1983
discorso sopra le cose della sua famiglia. Era spesso
143
1983
scossa nel grande lavoro. Della ferrovia parlavamo soltanto l
144
1983
negli accampamenti il ritorno della primavera per riprendere la
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1983
contadina, e le cose della campagna e del tempo
146
1983
vedere se il bianco della neve si decidesse a
147
1983
fosse stato il protagonista della sua vita, e ancora
148
1983
aveva gettato il velo della preoccupazione sulle facce degli
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1983
dai posti più freddi della Siberia, e non trova
150
1983
sarma tutti gli abitanti della costa e i pescatori
151
1983
protezione dei santi e della vergine Maria. ¶ Marco si
152
1983
un popolo di servi della gleba, che lui osservava
153
1983
contro il francese invasore della Russia, che i pope
154
1983
bizzarra di un’anomalia della natura. Era chiaro che
155
1983
e che la campana della chiesa avesse suonato i
156
1983
e persino ogni ricordo della sua camminata furtiva. Andare
157
1983
era perduto nella vastità della Russia. Vi leggevo anche
158
1983
cenere, come l’indomani della notte dei morti, o
159
1983
fastidiose dello scoraggiamento e della stanchezza. ¶ Non parlo della
160
1983
della stanchezza. ¶ Non parlo della stanchezza fisica, che era
161
1983
convento e ogni campanile della Russia, e non sapevo
162
1983
parevano raggiungere la cima della morbidezza nel petto colmo
163
1983
Meni Fari, il fabbro della favola, dalla quale non
164
1983
alcun peso nella vita della gente. Sopra le mensole
165
1983
i doni dei visitatori della casa in un largo
166
1983
assonnati, Ajdym aveva qualcosa della donna appena destata nei
167
1983
leggi e agli usi della comunità. Del resto anche
168
1983
Pareva che il fumo della pipa del vecchio, che
169
1983
misure. ¶ Proprio nel periodo della presenza del forestiero in
170
1983
col burro? I giovani della tua età hanno sempre
171
1983
cordialmente dentro la moschea della sua fiducia. Si fidava
172
1983
più di noi che della gente del villaggio. ¶ Una
173
1983
si voltava dalla parte della conchiglia, quasi ad assicurarci
174
1983
e che nella casa della meretrice non avesse più
175
1983
dei tanti ribelli clandestini della Siberia e della Russia
176
1983
clandestini della Siberia e della Russia. Marco non aveva
177
1983
a cavallo, alla testa della sua banda di giustizieri
178
1983
aveva considerato uno strumento della sua antica fame e
179
1983
folla immensa dei lavoratori della linea siberiana. Mi si
180
1983
di difenderci dalle belve della taiga, ma in realtà
181
1983
ma dai venti misteriosi della vita, che soffiano furiosamente
182
1983
dovunque, come erbe secche della steppa. Tentai di chiudere
183
1983
in un luogo segreto della mente. La cosa più
184
1983
erano che dei forzati della vita, e legati alle
185
1983
Stranamente, anziché nel periodo della sua presenza, se ne
186
1983
erano abituati alla quiete della stalla. E quando passavano
187
1983
si vedevano sulla scia della banda di Ghircik, che
188
1983
magari dall’altra parte della Siberia. Saliva dentro di
189
1983
Siberia. ¶ Con gli operai della ferrovia era la stessa
190
1983
li trasportava nei territori della malinconia e dell’abbattimento
191
1983
in quel luogo solitario della taiga dalle correnti irresistibili
192
1983
taiga dalle correnti irresistibili della sorte. Sapeva bene quello
193
1983
è possibile?» ¶ «I casi della vita» disse Bastiano. Le
194
1983
aveva fatto la campagna» della ferrovia fin dal primo
195
1983
era per il buio della miniera si avrebbe avuto
196
1983
nonno Gurka. ¶ Il pensiero della ferrovia che sarebbe corsa
197
1983
lì prendevano anche ragazzi della sua età. ¶ «Cosa ne
198
1983
nero. Descrissi i fischi della vaporiera, i fanali, gli
199
1983
mani appoggiate allo schienale della sedia. Lui non era
200
1983
tutto, e un velo della mia antica malattia era
201
1983
tutti i risvegli precoci della nostra vita di emigranti
202
1983
qua e di là della strada v’erano alberi
203
1983
ingegneri capi e sovrani della ferrovia dirigevano da lontano
204
1983
da lontano ogni momento della costruzione soltanto in teoria
205
1983
A sud, in direzione della Mongolia, c’era la
206
1983
pochi istanti, il pensiero della ferrovia si velava di
207
1983
steppe e i deserti della Mongolia. Mi piacevano i
208
1983
uno dei tanti animali della foresta che il nostro
209
1983
esilii, al di là della fascia breve dei cantieri
210
1983
dei cantieri. Ero intriso della sensazione di essere una
211
1983
un malocchio degli spiriti della taiga, che non volevano
212
1983
noi in ogni angolo della Siberia, nelle steppe, nel
213
1983
accaduto dai giorni straziati della morte di Irina. Ciò
214
1983
a cacciare dalla balaustra della mia memoria la mia
215
1983
ancora sentissi lo strappo della morte di Irina e
216
1983
rassicurante. Ma la sostanza della cosa era la stessa
217
1983
una terra più lontana della luna. Tuttavia, nello stesso
218
1983
giovani reclute in attesa della battaglia, timore e attrazione
219
1983
già benissimo, la scena della partenza dalla piazza di
220
1983
si erano riuniti prima della partenza in massa, con
221
1983
a tutti i colpi della sorte, come quei mendicanti
222
1983
di trovarsi nel cuore della Siberia gelata, in un
223
1983
con l’odore acuto della sua personalità. ¶ Aveva combattuto
224
1983
a frastornare i fantasmi della famiglia abbandonata. Non era
225
1983
a dimenticare. Le ombre della famiglia lasciata laggiù risorgevano
226
1983
nel viso, dal polverio della pietra lavorata. Mi faceva
227
1983
tronco, o le arscine della sua lunghezza, lui si
228
1983
stati lo sfondo costante della sua vita. In Austria
229
1983
sua diffidenza nei confronti della Russia era molto simile
230
1983
del buon senso e della saggezza aveva potuto tenerli
231
1983
indossavano la casacca irsuta della paura. Quando non diceva
232
1983
solo di quell’angolo della costruzione che lo riguardava
233
1983
esiste al di là della loro zona di bosco
234
1983
alla cieca nel ventre della notte, se il cielo
235
1983
e pareva il risultato della stanchezza sommata di uomini
236
1983
in quell’angolo sperduto della Siberia c’era nel
237
1983
che arrivando nel cuore della Siberia, centinaia di verste
238
1983
Si metteva l’abito della festa, usciva per il
239
1983
anni prima, sulla piazza della chiesa del mio paese
240
1983
vari segni il procedere della stagione, perché venivamo tutti
241
1983
girandolare per i locali della posta facce di asiatici
242
1983
giorno intiero nella locanda della posta, trattenuti dal timore
243
1983
di arrivare al luogo della nostra destinazione, come fosse
244
1983
avuto sentore, alla posta, della scarsa sicurezza delle piste
245
1983
russo. I settantamila operai della ferrovia venivano da tutti
246
1983
di enigmi. ¶ Col diminuire della luce cominciammo a sentire
247
1983
postiglioni, accompagnate da schiocchi della frusta nell’aria. Non
248
1983
vedevamo più alcun segno della ferrovia, non ci imbattevamo
249
1983
soltanto. Anche i soldati della scorta non c’erano
250
1983
in viso i modi della sua fine. Ci fu
251
1983
di cavalli, nel cuore della notte, senza che scendessimo
252
1983
silenzio. Nell’ultima parte della notte dormii profondamente, tanto
253
1983
nuovo soltanto nel mezzo della taiga. ¶ E Irkutsk? L
254
1983
vento, tra gli alberi della taiga che arrivavano vicinissimi
255
1983
possibile vedere qualche traccia della ferrovia, né da vicino
256
1983
un ordine all’interno della confusione del mondo, e
257
1983
un nulla il cigolio della porta. Il desiderio di
258
1983
condensava tutta la luminosità della notte. Non abbaiò. Si
259
1983
tremava ancora il ricordo della vicina foresta, quando i
260
1983
una parte dalla luce della luna, limpida e netta
261
1983
riparo, e gli alloggi della posta erano soltanto per
262
1983
a stare in casa della sposa perché non ha
263
1983
in nessun altro momento della sua vita si era
264
1983
gremito delle occasioni mancate della mia vita, assediato da
265
1983
cercavo di capire qualcosa della grande stufa di terracotta
266
1983
avaria inesplicata nel mezzo della taiga. ¶ Cominciammo a muoverci
267
1983
ficcate in una rientranza della parete, ciotole di legno
268
1983
erano posate sul tetto della rimessa. Gli uccelli si
269
1983
Ciò scatenava i furori della donna, che si scagliava
270
1983
appreso enigmaticamente l’imminenza della sua morte. «No, no
271
1983
dover entrare nello scannatoio della guerra lo riempiva di
272
1983
in lui i tremori della terzana. Cercò invano di
273
1983
L’attesa delle sorti della guerra era stata per
274
1983
lei, in realtà, quella della morte di suo marito
275
1983
uno dei tanti morti della taiga, dei boscaioli o
276
1983
sepoltura. Ma i morti della taiga erano diversi. Il
277
1983
del suo calore e della sua vita, e la
278
1983
ancora entrati nei lavori della ferrovia. Non vedevamo l
279
1983
vita avventurosa. Molto prima della liberazione dei contadini era
280
1983
invece apriva la porta della sua stanza agli operai
281
1983
di sentirci parte viva della grande costruzione. ¶ Anche nel
282
1983
certo movimento, per causa della ferrovia siberiana. Sapevamo che
283
1983
una nebbia nella luce della luna. Avevano i colbacchi
284
1983
Mi aggiravo nei pressi della chiesa o dei pozzi
285
1983
facile insinuarmi nella simpatia della gente. Come i russi
286
1983
di quelli che vivono della carità della gente, e
287
1983
che vivono della carità della gente, e girano per
288
1983
per riconoscere i segni della razza, e quindi ci
289
1983
usi e nelle cose della Russia come fossero fatti
290
1983
vuol dire?”. Bastiano sapeva della mia vicenda dell’ospedale
291
1983
ostinati. Tutti i camini della città fumavano intensamente, e
292
1983
tirati dai piccoli cavalli della steppa. ¶ Irina adesso stava
293
1983
sembrava uscito dalle nebbie della sua indifferenza e della
294
1983
della sua indifferenza e della delusione d’essere stato
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1983
modificare tutto l’andamento della casa. Irina aveva un
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lasciasse andare alla sapienza della natura, e avesse acquistato
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e avesse acquistato qualcosa della mia terrestrità. ¶ Venne il
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ciabattare confuso e affrettato della zia e di altre
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certezza di aver abusato della sua ingenuità e della
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della sua ingenuità e della sua pietà per il
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una stella. Le vie della città erano quasi vuote
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suo ottimismo i contorni della tragedia. Gli pareva che
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rievocare nemmeno un dettaglio della disgrazia. Mi limitavo a
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più infreddoliti e sperduti della mia solitudine. ¶ Mai come
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come se nello schema della mia sorte fosse già
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sentimento pieno e rotondo della mia salute e della
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della mia salute e della mia corporeità, in cui
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era dall’altra parte della città, dove Ekaterinburg si
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era molto più scuro della casa di Irina. La
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pochi si sarebbero accorti della nostra assenza, e anche
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steppa, come ai tempi della Transcaspiana, vedere le tribù
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oppresso dai grandi spazi della Russia. Si ricordava sempre
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né un segno qualunque della propria esistenza. Le lettere
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casa soltanto il vestito della festa e un paio
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ragazzi, tornati alla fine della stagione, avevano riferito la
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Il sorvegliante, per paura della legge, se n’era
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anche quest’altra storia della famiglia di Bastiano era
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si sbagliava. Il progetto della ferrovia ormai lo avevamo
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dimenticare che, a levante della città, cominciava la Siberia
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a informarmi alla lontana della faccenda. Parlai con i
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un disegno abbastanza completo della situazione. Marco aveva ragione
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tanto…» ¶ Scelsi un villaggio della Transbajkalia che si chiamava
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loro? Era un capriccio della sfinge che mi portavo
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un lavoro sicuro. Conosciamo della gente. Siamo abituati alla
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riusciva quasi a convincersi della realtà delle sue giornate
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sul treno. Il giorno della partenza ci eravamo alzati
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nella fornace di mattoni della Bassa Baviera, dove lui
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e la gran luce della notte lo aveva tirato
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Ci raccontò sottovoce particolari della sua vita militare. Le
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ogni tanto la piattezza della steppa. Ogni tanto un
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bosco o una gobba della terra. Pareva incredibile che
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immergersi nell’avventura incerta della pianura freddissima e senza
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o nelle prime ore della notte. Ma per lunghi
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i fiumi. Sulla panchina della stazione vidi una fila
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sussurrata. Eravamo alla fine della ferrovia. Poco più avanti
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di viaggio erano soltanto della cartastraccia. Mentre dal treno
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Vi furono pochi giorni della mia vita in cui
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paura del mondo e della vita. Negli ultimi tempi
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di darmi una ragione della mia contentezza, e a
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sentimento pieno e rotondo della mia corporeità, che aveva
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di nuovo il fluire della vita e del tempo
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e persino alla costruzione della ferrovia nelle zone semidesertiche
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scure nei colori rossastri della sera. Da ciò che
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presto un disegno completo della mia situazione. ¶ «Se cercate
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di capire cosa pensavo della faccenda. Lei, evidentemente, non
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che stessi dalla parte della vita tranquilla, dove si
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pace, senza temere irruzioni della polizia, e dove non
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nome Marco, e uno della mia età, poco su
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Irina. Sentivo le attrazioni della sua casa di poca
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finestre piccolissime, alla periferia della città, dove la zia
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1983
trovava in un villaggio della regione del Bajkal. «In
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che pietrificavano le erbe della steppa e gli aghi
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faceva la cassa armonica della nipote, e pareva sovrastata
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nel lavoro. La parte della mia vita che veniva
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fiume o dalle parti della stazione, parlandomi di tante
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essere portato dalla risacca della vita verso di lei
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1983
aveva un’infantile paura della vita. Voleva viverla dalla
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era ancora al massimo della sorpresa per aver acconsentito
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terrestre, che nel grembo della terra alimentava per intiero
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di casa sopra uno della nostra famiglia, vissuto tre
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dottrine al tribunale religioso della città. Una prima volta
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a sentire i suoni della foresta: lo squittio della
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della foresta: lo squittio della volpe, lo sparo dei
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Irina era alla periferia della città, sicché potevamo tornare
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rivolgevano piuttosto in direzione della sua gravidanza. A volte
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volte, magari nel cuore della notte, sentivo il silenzioso
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nebbie e nei fumi della vodka, parevano riacquistare consistenza
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paure. Infatti per via della professione paterna lei aveva
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Asia. Certo i lavori della ferrovia erano più lenti
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avvolto dal guscio caldo della famiglia, un alone nebbioso
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un coniglio. Continuamente parlava della sua famiglia, della quale
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parlava della sua famiglia, della quale ormai sapevamo tutto
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1983
sentiva svegliarsi lati oscuri della sua anima, ed era
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sbucata fuori dal corno della fortuna, o di madre
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le cerimonie, le nenie della madre. Tutto ciò comportava
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tutto l’immenso cantiere della ferrovia, lungo più di
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o in qualche villa della Crimea. Aveva diecine di
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di terra, alla periferia della città, con la scusa
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avvenuto da anni e della strada non c’era
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estate le signore amiche della moglie venivano a prendere
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delle ferrovie, dal direttore della dogana o dell’ufficio
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città e i villaggi della Russia. Infatti dappertutto v
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all’epoca dell’invasione della Russia da parte dell
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galleggiava sempre nel fondo della memoria. ¶ Anche Marco era
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di fieno la mangiatoia della mucca di Ajdym, e
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alle leggende sull’origine della taiga mi faceva ricadere
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Anche gli infiniti laghi della Siberia avevano le loro
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La ferrovia faceva parte della mia sorte, e perciò
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molto più in là della volontà dello Zar, del
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fatalità storica. Il binario della mia vita era venuto
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a confluire in quello della ferrovia, e in certo
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e il sentimento stesso della dignità non poteva venire
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1983
travolti dal flusso eterno della contraddizione. Era così, certo
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sacrificare il tempo migliore della vita per quel lavoro
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e dopo la fine della ferrovia avrei ricominciato a
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furtivi, dopo l’avvento della notte. Un po’ tutti
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non erano le feste della sua gente e della
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della sua gente e della sua religione, e che
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così dire, un pezzetto della città e delle sue
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gli dèi più antichi della sua gente e pressoché
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verde era il colore della taiga, dei prati, della
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della taiga, dei prati, della steppa. Lei aveva sempre
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dal cadere nel tranello della fretta, perché altrimenti si
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di lavoro, di fatica, della pena misteriosa e remota
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si aspettava l’arrivo della ferrovia per trasportarle più
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nelle ossa l’impressione della solitudine e dell’abbandono
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e che l’impresa della ferrovia era in certo
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1983
che neppure nella costruzione della ferrovia vi erano certezze
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significava cadere nella sensazione della parodia, della non serietà
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1983
nella sensazione della parodia, della non serietà, dell’irrisione
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fuggitiva? ¶ Stavo ancora nutrendomi della speranza che il ponte
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al cantiere il disegno della costruzione. Lo spettro che
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i tempi di esecuzione della ferrovia si raddoppiavano, e
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doveva chiudere la fontana della speranza. C’era dentro
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formare la complessa babele della ferrovia? Non c’era
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guerra e alla costruzione della ferrovia? Era un altro
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e la stessa costruzione della ferrovia lo dimostrava. Il
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1983
o sopra gli eccessi della corte, creavano negli operai
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piano dentro i territori della delusione. Andava crescendo attorno
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mantenute. Se i destini della ferrovia erano decisi da
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Zar non importava niente della vita o della morte
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1983
niente della vita o della morte dei suoi lavoratori
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popolo, disperso nei villaggi della Siberia. Forse nessun riflesso
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1983
egli divenisse un ussaro della sua scorta. Così difendeva
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nel cavo a spirale della grande conchiglia di Anataj
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per saziare i vampiri della guerra, che i re
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in essi per colpa della guerra, l’ingordigia dei
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e reintegrare la cisterna della pazienza e della tensione
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cisterna della pazienza e della tensione verso il nuovo
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1983
sapendoci sotto il livello della corrente. Ognuno di noi
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che andava nella linea della edificazione e dello sforzo
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1983
noi, in realtà era della nostra stessa pasta, ed
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1983
e l’immagine stessa della vita… ¶ Ben presto anche
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1983
ai lavori preliminari, e della ferrovia vera e propria
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solo le dure leggi della necessità, ma anche la
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di quella ferrovia e della sua costruzione si sarebbe
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in rosso sui calendari della storia. Ed essi avrebbero
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1983
io!”. ¶ Nelle sere solitarie della taiga ero visitato anche
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volo il corvo nero della disgrazia. Ma ora che
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ultimi giorni, agli sgoccioli della sua vicenda siberiana? Ci
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ora avessimo la riprova della irraggiungibilità delle alte sfere
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prove che nella costruzione della ferrovia i fatti potevano
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mezzo fu più forte della paura di lasciarci le
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1983
uno dei settantamila operai della ferrovia, di cui nessuno
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niente, finisse per svuotarsi della propria sostanza e diventare
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spaventapasseri. Forse i fantasmi della taiga, come Nasarka, o
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1983
matrimonio con Irina, e della sua morte, e solo
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1983
siamo che un regalo della natura e del destino
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e impadronire di nuovo della propria esistenza. Ma anche
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1983
appena uscite dal bancone della sega e messe ad
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la ragione più profonda della propria mortificazione era appunto
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baronate. Diffidava di tutto. Della taiga per esempio, perché
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panico. ¶ Anche le storie della taiga gli davano fastidio
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un animale tranquillo, dotato della saggezza di un vecchio
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paese tra le montagne della Carnia, qualche decennio prima
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le migliaia di verste della ferrovia fossero affidate ai
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1983
spiriti ignoti dei fiumi, della taiga, dei laghi, delle
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volte il brivido misterioso della superstizione veniva prendendo possesso
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mi sentivo un ostaggio della bufera silenziosa dell’irrazionale
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da bandire alle soglie della morte. Mi pareva di
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i paragoni alla lebbra della corruzione che aveva conquistato
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Dio accompagnava il procedere della ferrovia, e il suo
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essa si sarebbe illuminata della sua stessa consapevolezza, ossia
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1983
che una fetta cospicua della stagione potesse esserci sottratta
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anziché seguire l’andamento della ferrovia, che in quel
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facile perché alla fine della giornata avremmo visto fumare
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1983
che eravamo nel cuore della taiga, e non c
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anch’io nei confronti della taiga il rancore e
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tornati indietro, in mancanza della convinzione di essere ormai
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ero mica un conoscitore della taiga, e sui venti
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capo. Sentii il peso della responsabilità e l’ondeggiare
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sole e del tepore della mattinata. Il caldo e
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1983
nessuno. ¶ Eravamo nel cuore della taiga, totalmente nelle sue
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1983
cedere l’ultimo bastione della speranza, e mi sforzavo
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varcato tutti i cancelli della paura e della superstizione
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cancelli della paura e della superstizione quando mi sorpresi
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nera caverna nel grigio della barba. Non sapevo cosa
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1983
sapevo. Sapevo ancora pochissimo della taiga… ¶ Anche la stanchezza
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con le verità elementari della vita. Decisi di non
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1983
Ero devastato dall’incertezza della direzione, perché se mancavamo
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1983
se mancavamo il terrapieno della ferrovia ci saremmo persi
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1983
avanzando nella tundra desertica della disperazione. Ma ero davvero
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1983
essere visitato dai fantasmi della morte, e tuttavia mi
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neppure scorto la fine della ferrovia, e proprio il
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di polline dagli eventi della vita, perduto dentro simboli
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1983
Neanche nella desolazione fischiante della tormenta perdevo la sensazione
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1983
anche noi dei fantasmi della taiga. Per il villaggio
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1983
zimbelli del vento e della neve. Ora l’ipotesi
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1983
miei vagabondaggi. Il pensiero della mia morte ormai poteva
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1983
pace.» ¶ Il cielo verdastro della neve cominciava a farsi
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1983
sottolineare l’incantesimo inafferrabile della taiga, dentro la quale
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1983
forse, l’ultimo velo della taiga, il suo mistero
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come l’alce madre della leggenda. Era la terra
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dove andavo, in attesa della quiete e del ritorno
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1983
dalla fine. ¶ Al termine della nostra camminata nella taiga
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sparava come un uomo della mia età. Ma adesso
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rientrando rapidamente in possesso della sua vera età. Marco
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mai dovuto sapere nulla della matassa dorata che ero
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verdetto del destino e della fine definitiva di un
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come ambedue fossero ombre della Tribù dispersa della favola