parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Di giorno in giorno, 1932

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
1
1932
di liberazione, ch'è della giornata di lavoro finita
2
1932
me nella luna e della luna in me: in
3
1932
che separata dalle miserie della vita quotidiana. Mirabile cosa
4
1932
dolore, eterno: a somiglianza della luna. Ciò ch'io
5
1932
lasciata riprendere dai legami della terra. ¶ RAMO DI PÈSCO
6
1932
di febbraio. ¶ Le campane della chiesa dei Frati suonavano
7
1932
delle grondaie. Nel tepore della piccola stanza indovinavo il
8
1932
metà dal taglio verticale della pupilla, riflettevano il chiarore
9
1932
la vita. Le tendine della finestra risaltavano piú candide
10
1932
avvezza, e il senso della mia vita di tutt
11
1932
giallobruno fra le ceste della verdura, gli chiedono, col
12
1932
aure...» ¶ Addio, buon cieco della ventura: vado alla ricerca
13
1932
ventura: vado alla ricerca della primavera: vado fin che
14
1932
e mattoni. Ha paura della polvere, e di quel
15
1932
come se i muri della città non ne fossero
16
1932
industria, guadagno, velocità, conquista della lontananza per piantarvi la
17
1932
piantarvi la propria fortuna, della ricchezza per gioire d
18
1932
di suonarmi l'aria della «Lucia»: «Verranno a te
19
1932
a una cert'ora della sera non ci si
20
1932
grazia occulta piú espressiva della parola. Sto bene accanto
21
1932
riaccostarmi al vero viso della primavera: chinarni verso la
22
1932
alle necessità del guadagno, della gara, dell'ambizione. E
23
1932
nella testa il sonno della prealba un lontano rimbombar
24
1932
alberi sotto le raffiche della pioggia e del vento
25
1932
in fondo al gorgo della vita musicale. Con l
26
1932
per godere e soffrire della sonorità, diversità, potenza di
27
1932
rimane che lo scroscio della pioggia; ma attenuato, piú
28
1932
vene lo stesso refrigerio della terra che s'intride
29
1932
perdizione. Cessata la musica della pioggia, la continua, piú
30
1932
fibre, le gommose asperità della corteccia, penetro con l
31
1932
fronde sono elementi naturali della mia vita a quest
32
1932
uomini, scòrti nello specchio della bontà silvestre: piú semplici
33
1932
una ragione, in virtú della quale gli antichi re
34
1932
fino all'attimo incantato della prima alba: quando l
35
1932
paese, svoltando a sinistra della strada fra i campi
36
1932
fermenti, che è proprio della grande estate e taglia
37
1932
e sinceri, i giochi della luce sui muriccioli degli
38
1932
roggie son tutti infiltrati della loro umida freschezza, del
39
1932
e delle rane, orchestra della solitudine. ¶ Altre, piú trasparenti
40
1932
con me, nulla ignora della mia vita, com'io
41
1932
sembra dire ai veicoli della terra: – Provatevi un po
42
1932
scritta latina sull'alto della facciata: «Beatae Virgini ad
43
1932
chiesa e a livello della strada, s'aggiunge al
44
1932
interne. La pacata serenità della sagoma ottocentesca fa pensare
45
1932
che sormonta il portone della locanda, illuminando in trasparenza
46
1932
STELLE ¶ Siamo sulla terrazza della villa, nella quietissima notte
47
1932
disegno uguaglia la preziosità della materia. Questo gioiello è
48
1932
fuorché la perfetta eleganza della forma; e che si
49
1932
fronte alle forze maggiori della mia. Due atomi: due
50
1932
ore piú mie, quelle della solitudine, alle quali la
51
1932
qui nello studio. Potenza della memoria! Rivedo la stanza
52
1932
cuore attonito e pesante della bambina che aveva perduto
53
1932
lo stesso brivido, che della bambina, allora, fece all
54
1932
salute e il ritmo della bella città, la dolcezza
55
1932
sue colline, la cordialità della sua gente: il che
56
1932
unito al meraviglioso potere della distanza, attutiva in me
57
1932
mi addormentava nella stasi della memoria, nell'indifferenza verso
58
1932
orlo d'una prateria della Bassa Brianza, modellando e
59
1932
piú alto: – Il rantolo della vecchia signora che sta
60
1932
ho molti anni piú della vecchia signora. I miei
61
1932
corromperanno, come la carne della vecchia signora che dura
62
1932
d'ascoltare il rantolo della vecchia signora che muore
63
1932
sí che la porta della camera è spalancata. ¶ Le
64
1932
clac contro gli scalini della darsena. ¶ L'acqua del
65
1932
automobili che dalla parte della montagna divorano la stretta
66
1932
i clacson. ¶ I gerani della balaustra: – Silenzio, silenzio: fate
67
1932
acque del lago, automobili della strada. La signora della
68
1932
della strada. La signora della villa è giunta alle
69
1932
rosaio vicino alla porta della camera: – Il rantolo cresce
70
1932
vecchia: ha l'età della padrona: fra non molto
71
1932
va cercando il battito della vena lungo il polso
72
1932
vena lungo il polso della moribonda, sempre piú su
73
1932
le magnolie ai gerani della balaustra, i gerani all
74
1932
deposta fra le dita della vecchia signora, congiunte sopra
75
1932
addio alla vecchia signora della villa: – «Vitamorte, mortevita, si
76
1932
scomparso. ¶ Tutta nell'incanto della bellissima storia, che gli
77
1932
di cinta, in vista della strada provinciale. Lungo, diritto
78
1932
braccio e a cuore della persona amata, con dolcezza
79
1932
seppi che la quercia della prateria, nel parco, era
80
1932
che di me, e della creatura nata da me
81
1932
albero, dànno il senso della foresta. V'è nel
82
1932
riverenza. Al limite occidentale della prateria, un boschetto di
83
1932
dove giungono le radici della mia quercia? Al punto
84
1932
radici nella feconda cecità della terra. Non è cosí
85
1932
gli usignoli, al riparo della cupola, durante gli anni
86
1932
cupola, durante gli anni della mia lontananza; e quanto
87
1932
delle cose, il greto della Stàffora nel lume siderale
88
1932
nel giro di gonna della madre, a chiedere conforto
89
1932
la cagione del disinganno, della stanchezza, del desiderio di
90
1932
marinara, irrompono dal lato della Stàffora, per abbandonarsi ai
91
1932
girotondo intorno al tronco della quercia, senza un filo
92
1932
casamento popolare, alla periferia della città. Ho voglia di
93
1932
è proprio la signora della quercia? ¶ L'accarezzo sui
94
1932
Stàffora. Sappiamo benissimo che della Stàffora, estroso torrente, ora
95
1932
capriccio e il sorriso «della Storchio»: il sorriso incantatore
96
1932
teatro, nel cerchio magico della diva. ¶ Nei teatri, da
97
1932
molte ore nel raccoglimento della preghiera: è terziaria di
98
1932
San Francesco. ¶ Al tesoro della chiesa di Santa Maria
99
1932
rimpianto per gli splendori della vita d'arte, lasciati
100
1932
trovare, nell'umiltà quotidiana della vita privata, pienezza e
101
1932
in lei il bisogno della rinuncia? Di colpo, o
102
1932
sensibili con la sincerità della sua anima lirica: che
103
1932
capelli sciolti, al lume della luna, trasognata, gorgheggiando il
104
1932
trasognata, gorgheggiando il lamento della Sonnambula, mentre tutto il
105
1932
fiore.» ¶ E nella crinolina della Traviata, nei paniers di
106
1932
vita accanto a quella della scena: il rovescio della
107
1932
della scena: il rovescio della medaglia, la preoccupazione intima
108
1932
in parte, la ragione della sua potenza d'artista
109
1932
d'artista: piú ancora, della completezza del suo distacco
110
1932
cui l'arido letto della Stàffora le appare colmo
111
1932
e l'offesa: sicuro della perennità. ¶ Nei labirinti della
112
1932
della perennità. ¶ Nei labirinti della marmorea foresta, rondoni e
113
1932
e malinconia. Il ricordo della Perugia medioevale, cozzante di
114
1932
fra le piú vetuste della città, s'apre su
115
1932
cavalli per le strade della città e del contado
116
1932
Scalzi, indugiano sul portale della chiesa romana di Sant
117
1932
accoccolata su uno scalino della loggetta (si chiama Marcella
118
1932
contorti fino all'uliveto della penitenza di Masseo. La
119
1932
l'orizzonte, ma formano della terra una cosa sola
120
1932
casette digradano nelle vicinanze della chiesa: basse, scuricce, con
121
1932
nel cielo il segno della croce. Nell'aria scrivono
122
1932
Dio e il segno della preghiera. ¶ Ora, i festosi
123
1932
Giungono da ogni parte della città, a un sol
124
1932
stormo sulle lastre incandescenti della piazza, coperte di chicchi
125
1932
strada: veduto, al disopra della muraglia di clausura, queste
126
1932
abbandono d'ogni bene della terra, perfetta immagine d
127
1932
mesi dopo la morte della Santa, testimoniarono di lei
128
1932
spezzavano i duri pani della carità: che, secondo quanto
129
1932
intonare lí presso, fuor della capanna di frasche, il
130
1932
nulla, fuorché l'esempio della vita. ¶ Non so raffigurarmela
131
1932
in una cappella laterale della Basilica Bassa di San
132
1932
propria fede: dalla notte della fuga dalle case del
133
1932
è di Assisi. ¶ «Torre della povertà» ella soleva chiamare
134
1932
per sempre, il privilegio della santa povertà nell'Ordine
135
1932
un capo all'altro della terra, nei piú selvaggi
136
1932
tenace testimonianza. A oriente della Porta, un uliveto a
137
1932
su trama d'oro. Della stessa sanguigna e dorata
138
1932
piú ampie le vòlte della chiesa, s'uniscono i
139
1932
seconda, del piviale e della mitra vescovile, delle stole
140
1932
distoglie dal troppo fasto della cerimonia, dall'incanto della
141
1932
della cerimonia, dall'incanto della musica, per concentrarsi su
142
1932
spalle strette, il viluppo della veste nera che le
143
1932
neri. Ma la massa della composizione, ridotta allo scheletro
144
1932
sente che la crudeltà della corona di spine) sul
145
1932
le vince l'urlo della Maddalena. ¶ Ella è in
146
1932
pur sempre l'ombra della Maddalena ad attestare, con
147
1932
si disseta all'orlo della vasca. Non passa nessuno
148
1932
passa nessuno. Gli oleandri della corte vescovile chiazzano di
149
1932
la cattedrale, al tempo della gioventú di Francesco e
150
1932
gioventú di Francesco e della crisi spirituale che lo
151
1932
popolo, a rendere conto della sua condotta, si tolse
152
1932
sta la prima ragione della «perfetta letizia». ¶ Non si
153
1932
suo brivido, la scena della liberazione di Francesco. Intanto
154
1932
in luce la fermezza della bocca e del mento
155
1932
quando nomina il fondatore della sua Regola, dice, giungendo
156
1932
braccia del babbo e della mamma, e piange piange
157
1932
che apre la porta della chiesetta, tuffandosi per la
158
1932
CARCERI ¶ Il primo tratto della salita che conduce all
159
1932
segno, dicono la tenacia della penitenza e l'ardore
160
1932
penitenza e l'ardore della fede. ¶ Poi si diradano
161
1932
Francesco dubitò forse, qui, della propria vocazione: tremò d
162
1932
tremò d'essere indegno della via scelta. ¶ I miei
163
1932
dell'anima in cerca della propria perfezione. ¶ All'altezza
164
1932
capogiro – fino all'estremità della foresta sottostante; e mi
165
1932
fianchi, convergenti in basso, della foresta, e aperto in
166
1932
che la condannava; e della condanna aveva superato l
167
1932
essa che il sollievo della liberazione. ¶ Riusciva difficile, sulle
168
1932
dell'orecchio, il sommo della cicatrice d'un'operazione
169
1932
terrene e i limiti della vita corporea: aveva schiacciato
170
1932
penetrar la ragione segreta della loro solitudine, Lenor fu
171
1932
i legami del linguaggio, della parentela, della tradizione, spente
172
1932
del linguaggio, della parentela, della tradizione, spente le immagini
173
1932
forse l'unica città della terra dove un laico
174
1932
piú sola, ad onta della sua fede, della sua
175
1932
onta della sua fede, della sua forza, della sua
176
1932
fede, della sua forza, della sua carità. ¶ Quand'io
177
1932
faccia. Tetti e colombi della stessa tinta, stemperantesi in
178
1932
a spegnersi all'ombra della Basilica. Il piú quieto
179
1932
Il piú quieto cimitero della terra, raccolto fra il
180
1932
raccolto fra il monte della Rocca e la valle
181
1932
che non hanno bisogno della parola per comunicare fra
182
1932
ma al solo aprirsi della postierla ho sentito ch
183
1932
mi viene dall'anima della casa. ¶ — Buongiorno, buongiorno – mi
184
1932
diventa, senz'altro, parte della chiesa: una torre alta
185
1932
i piú stretti budelli della città, ho gridato di
186
1932
il rosone di fianco della chiesa di Santa Maria
187
1932
il cielo, lo stemma della Lombardia: fascia vermiglia su
188
1932
sue antiche bellezze come della propria sola dovizia. Non
189
1932
a ieri, pure essendo della nostra terra, ci fu
190
1932
per ritrovare la postierla della casa ospitale, gli stanzoni
191
1932
orti scorgo dal balcone della mia camera al limite
192
1932
voci, rauche: il colore della pelle, un di mezzo
193
1932
nei tre giorni regolamentari della settimana le lavandaie vi
194
1932
il piú bel barcaiolo della riva destra, il piú
195
1932
la fortuna: la baracca della riva destra fu lasciata
196
1932
per una comoda casa della riva sinistra, sede d
197
1932
nelle faccende. A guardia della casa, mentre gli uomini
198
1932
ritornano i bagnanti: consegna della roba, bimbi da rivestire
199
1932
custodia, chi si fida della gente d'oggidí? ¶ S
200
1932
al fiume col fagotto della biancheria. Come a dodici
201
1932
balconcini e le finestre della facciata fioriscono tutti in
202
1932
ancora, dietro le scrostature della calce, resti di nobili
203
1932
senza pensare alle meraviglie della sua fioritura in aprile
204
1932
e raggiungo i ruderi della Mostiòla: chiesetta interna, dove
205
1932
fra la diroccata chiesetta della Mostiòla e le due
206
1932
dei vespri, l'Angelus della sera. Quelle torri, dalla
207
1932
Piú fosche e tristi della chiesetta, il cui mattone
208
1932
perse, in altra parte della città, verso la periferia
209
1932
città è piú campagna della campagna. ¶ Infilo il vicolo
210
1932
ventura, via Lotario, via della Darsena. Sassaia. Sterrato. Gramigne
211
1932
silenzioso come il Bosco della Bella Dormente: sto in
212
1932
sponda, i loro fratelli, della stessa altezza e vecchiezza
213
1932
verso il mare. ¶ Cripta della basilica di San Teodoro
214
1932
fuggire dal frenetico frastuono della vita d'oggi, se
215
1932
che arde nell'angolo della cripta. ¶ DONNA CON L
216
1932
Vado verso il filo della musica, lasciandomi alle spalle
217
1932
spensierata, come le bimbe della plebe, nei cortili e
218
1932
cieco. A un lato della cassa armonica è assicurata
219
1932
innocenza animale di quelli della madre. Giovanissima, lei; ma
220
1932
lati, con la maestà della sua mole e la
221
1932
del sole sulla facciata della chiesa, che a vespro
222
1932
risulta pur nella costrizione della singolare positura. ¶ Una bambina
223
1932
piazza, davanti al mònito della chiesa, che condanna la
224
1932
silenzio pieno d'aria della piazza, com'è giusto
225
1932
che sia, la facciata della chiesa domina sola, padrona
226
1932
portano altro all'infuori della maglietta ragnata e dei
227
1932
stanno fermi nello stupore della musica. ¶ Anche le donne
228
1932
riempiono il rozzo vano della Côrtassa (cosí chiamata proprio
229
1932
languido motivo romantico. ¶ Potenza della musica, avvivatrice, consolatrice, in
230
1932
poco distanziate dalla scía della ragazzaglia: sostando e riprendendo
231
1932
intero, vibrando colle vibrazioni della piccola orchestra stradaiola, di
232
1932
occidente, fascia l'alto della basilica rossa; che, concentrata
233
1932
mai visto: il gioco della morte. ¶ Uno si finge
234
1932
per gli altri attori della compagnia? Una novità: un
235
1932
che non è soltanto della sua stanchezza, ma anche
236
1932
sua stanchezza, ma anche della stanchezza e malinconia dei
237
1932
forse, chiamarlo cosí. Troppo, della poesia foscoliana, godetti e
238
1932
somiglianza fra le vie della mia Lodi e queste
239
1932
nelle Grazie, la visione della Danzatrice, ed è mosso
240
1932
Foscolo, a circa metà della strada, d'un sol
241
1932
Per lo stretto passaggio della portineria entro in un
242
1932
Foscolo, quantunque non certo della stabilità dell'incarico, vi
243
1932
correggerà forse la tristezza della nebbia tenebrosa: la quale
244
1932
quell'ardore: ad onta della «neve alta e cristallina
245
1932
origine e l'ufficio della letteratura – viene pronunciata il
246
1932
illuminare gli universali problemi della vita e della storia
247
1932
problemi della vita e della storia riflessi nell'arte
248
1932
storia riflessi nell'arte della parola, l'alto discorso
249
1932
ne rammarica. S'occupa della stampa della prolusione e
250
1932
S'occupa della stampa della prolusione e di farla
251
1932
quasi toccata la mèta della fredda meditazione». ¶ Pochissimi amici
252
1932
basilica sórta sulle rovine della prima chiesa cristiana che
253
1932
angeli; e nel mezzo della piazzetta era un olmo
254
1932
Foscolo. ¶ Negli ultimi anni della sua centenaria vita d
255
1932
a prenderli il giorno della nascita. Gentilissima leggenda. – «Dov
256
1932
quiete del giorno e della notte. Ho passato le
257
1932
Agostiniani – quasi tutti monaci della Spagna e del Messico
258
1932
e del Messico – che della basilica hanno cura; e
259
1932
dei piú grandi santi della cristianità: Sant'Agostino. ¶ Mi
260
1932
seppe combattere, col tormento della coscienza, col genio e
261
1932
fuor del cielo e della terra, perché di là
262
1932
del sole alla frescura della penombra: dal rumore al
263
1932
quelle lampade il segno della presenza spirituale d'una
264
1932
ultimo segno e testimonianza della sua vita corporea si
265
1932
intravedo, attraverso la grata, della cassa d'argento. ¶ Poche
266
1932
si rafforzavano le mura della città, si difendevano con
267
1932
porte del monastero e della basilica. ¶ Pellegrini d'amore
268
1932
piú tardi, gli ambasciatori della Repubblica Fiorentina: Francesco I
269
1932
pestilenze, esodi. La scoperta della cassa autentica di marmo
270
1932
una chiesa all'altra della città: fin che sostarono
271
1932
sa ascoltare, è piena della sua voce. Voce d
272
1932
Te.» ¶ Risalgo gli scalini della cripta, torno a sostare
273
1932
ogni dubbio, già interamente della sua missione, presso il
274
1932
la madre Monica, presaga della prossima morte; e con
275
1932
viene cercando, in presenza della verità divina, «quale debba
276
1932
grata, furono lui: coperte della sua carne, vivificate dal
277
1932
esiste fra il senso della potenza spirituale di Agostino
278
1932
né del barcé né della bicicletta navigante: urlano, un
279
1932
Primo, il vertice triangolare della loggetta di San Michele
280
1932
le due torri aeree della Mostiòla e di San
281
1932
nella memoria il grido della protagonista: «Acqua, acqua! Lavandaia
282
1932
sua: certo per ordine della madre. Doveva essere figlia
283
1932
madre. Doveva essere figlia della portinaia, o d'un
284
1932
tornati da scuola, pieni della voglia d'urlare, schiamazzare
285
1932
sfogo all'indomabile vivacità della bambina, che la madre
286
1932
ombra; e la storia della sua nascita fosse una
287
1932
a una dura piega della bocca rimasta tal quale
288
1932
scuola e nel registro della signora maestra. Me la
289
1932
s'attutisce, diviene servo della necessità. ¶ Addio, capitana. ¶ Non
290
1932
ragazzetta qualunque, nel periodo della crisi di crescenza che
291
1932
L'altra, però, quella della piccola tiranna, temuto idolo
292
1932
Ognibene esce dal portone della sua casa in via
293
1932
era sempre la voce della mamma. ¶ Non c'è
294
1932
grata difendono: la cornice della nicchia è ornata di
295
1932
di fronte alla nicchia della Madonna, con due tavolini
296
1932
millesima volta, sull'alto della nicchia, le parole: AMORI
297
1932
Ognibene ignora la storia della Madonnina. Non ha mai
298
1932
altra targa, a destra della nicchia: «Eligio Palazzoli, custode
299
1932
qualche informazione alla portinaia della casa scura, arcigna casa
300
1932
di sopra i tetti della Vettabbia. Chi sa se
301
1932
sa se al largo della Vettabbia, messa a livello
302
1932
alla nicchia, il segno della croce con le mani
303
1932
una borsa di studio della «Pro Oriente». Frequenta la
304
1932
e, vinto il concorso della «Pro Oriente», se ne
305
1932
fatta del desiderio e della speranza di riuscire: di
306
1932
difficili. La sua ignoranza della lingua italiana la costringeva
307
1932
apparire scontrosa e disamorata della patria, non accettò gl
308
1932
che avrebbe voluto racconsolarla della lontananza dal paese. Con
309
1932
camminatrice. Neppur l'ombra della cipria, del belletto, del
310
1932
senso e la nostalgia della sua terra li trasfonde
311
1932
a scoprire i fregi della sottoveste: grembiale di trina
312
1932
mette; ma nell'intimità della casa, e solo certe
313
1932
piú abbandono nella piega della bocca, del cui sangue
314
1932
ballare è una funzione della vita, come mangiare e
315
1932
tutt'i giorni, quella della zazzeretta liscia, della sottana
316
1932
quella della zazzeretta liscia, della sottana corta, del pull
317
1932
e gl'innati caratteri della razza. Osservo, attenta, i
318
1932
a donna nelle famiglie della sua patria, con gli
319
1932
bocca sanguigna di Stania: della Stania che ignora se
320
1932
coltivatore di rose. ¶ LINEA DELLA VITA ¶ “Vero, o non
321
1932
di chiromanzia, la linea della vita v'è segnata
322
1932
altre linee – dell'amore, della fortuna, dell'ingegno, delle
323
1932
dell'ingegno, delle avventure, della follia – non le conosco
324
1932
alcuno. Quanto alla linea della vita, ora ti racconto
325
1932
le giungerà la notizia della fine, crederà. ¶ “Non volli
326
1932
poi credetti alla linea della vita; e, per una
327
1932
Vittoria, famosa nella lettura della mano. La ritenevano infallibile
328
1932
Chi sottoponeva il palmo della mano sinistra agli occhi
329
1932
d'una grossa lente, della marchesa Vittoria, era sicuro
330
1932
le piú riposte sfumature della sua vita morale, del
331
1932
da lei l'annunzio della ricchezza, della potenza, della
332
1932
l'annunzio della ricchezza, della potenza, della novità d
333
1932
della ricchezza, della potenza, della novità d'amore, del
334
1932
da sé, nell'orbita della chiromante era divenuto un
335
1932
un bimbo inquieto, curioso della buona o cattiva novella
336
1932
Io conosco la linea della vita: solo quella; ma
337
1932
essenziale: fa vedere. – Ma della tentazione mi seppi vincere
338
1932
sue letture, il termine della morte. Però su Marco
339
1932
è un'oscura vendetta della sorte contro gli amori
340
1932
di leggere la linea della vita, su nessuna mano
341
1932
centomila lire in tasca: della ricchezza che acquisti te
342
1932
dalle conoscenze, dai doveri della professione e del grado
343
1932
di stringere il polso della piccola signora stupefatta. Ero
344
1932
allora la smunta faccina della donna trasfigurarsi in un
345
1932
spesso fiori sulla tomba della sua venerata sorella”. ¶ “Seguivano
346
1932
un'occhiata alla tomba della mia povera Iside. È
347
1932
Io mi feci infermiera della Croce Rossa e partii
348
1932
paese, dopo il distacco della Polonia dalla Russia: avendo
349
1932
inquietudine, col pensiero fisso della sorella superstite: il coincidere
350
1932
sorella superstite: il coincidere della lettera da Milano col
351
1932
piedi nelle zolle intrise della pioggia d'autunno. ¶ A
352
1932
il primo l'esempio della fatica. Sua moglie, vestita
353
1932
ripostiglio dietro la terrazza della vecchia casa, e la
354
1932
squillanti «Pace con Dio» della zia Lègora: mentre il
355
1932
respiro la rumorosa cordialità della piccola gente che compra
356
1932
lavoro: sicuro di sé, della propria origine, del proprio
357
1932
origine, del proprio mestiere, della propria discendenza. ¶ CALISTA ¶ Oggi
358
1932
di frate: grosse calze della stessa tinta, piatte scarpe
359
1932
loro fiacchezza col resto della persona; e che, stretti
360
1932
e grembialone, nel regno della sua cucina o nella
361
1932
su provvedimenti pel bene della comunità. ¶ Ogni mattina la
362
1932
santa: di protettrice spirituale della casa. ¶ Una domenica io
363
1932
tempo superato il periodo della rassegnazione, per entrare in
364
1932
entrare in quello, definitivo, della letizia. S'era convinta
365
1932
Capivo ormai il perché della superiorità morale di lei
366
1932
cofano» di serenelle, fiore della stagione, e rami di
367
1932
nero e l'argento della bara e del carro
368
1932
solida, nella zona neutra della maturità, con qualcosa di
369
1932
dai dispiaceri, si serviva della propria indipendenza come d
370
1932
marito; e gli anni della torbida convivenza, resa impossibile
371
1932
dubbio, il segno annunciatore della prossima fine. Pietà che
372
1932
il tramonto, dal funerale della decrepita signora, Gianna Arconti
373
1932
era, scorsa gran parte della notte) a un certo
374
1932
lui si sentiva giovine: della matura giovinezza ch'è
375
1932
ridere soave: non solo della bocca, ma di tutto
376
1932
quel pianto era insieme della vita e del sogno
377
1932
all'interruttore. Lo scatto della luce l'abbagliò. Le
378
1932
petto: sentiva, a fior della cute, le radici dei