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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «della»

nautoretestoannoconcordanza
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tanta fu la fama della sua bellezza congiunta con
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degli Aldemari, il quale della nuova bellezza invaghito con
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ma perché la fama della sua liberalità e dell
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di Girolamo Buonvisi, padre della Zenobia. ¶ Sparsesi (sì come
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Gigli, uomo dei beni della fortuna molto agiato, giovane
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lavorare. Era il nome della cognata Tebaldina, amica molto
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senza mostrar fretta veruna, della camera se ne uscì
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Angelo Aldimari, uscito finalmente della cortina e di sotto
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per ispecchiarsi, perciò che della propria imagine rimaneva pur
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et aperto l’uscio della camera, chiamò a sé
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tuttavia facendosi il segno della croce, e con questo
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per aprir l’uscio della camera. Donna Savina, che
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paralitica, gittossi al collo della fante, pregandola con le
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in grembo per vergogna della sua follia, e con
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orazione fatta alla imagine della reina del Cielo, ella
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la trasse di casa della madre e posela con
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si tiene nelle case della Giannina Trecca a suo
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bascio, andossene a casa della Giannina e, trovatala tutta
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medico era a casa della Gannina, secondo sua usanza
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medico; et un figliuolo della Giannina, reo e malvagio
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porto, ritornò a casa della Giannina per riaver, se
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fu raccolto nello spedale della Scala, luogo molto ricco
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et altri gentili uomini della città e, al figliuolo
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il qual ti generai della reina Altilia, figliuola di
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d’Iddio timorosi), passò della presente vita. ¶ Mentre tai
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nobili Sanesi alle spese della republica lo fecero onorevolmente
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grazie riferì agli ambasciadori della republica Sanese, né senza
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ne morirono. Se Vitrio della lor morte sentì dolore
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amore, disse al cavalier della sbirraglia non andasse più
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ne seguisse la salute della vita. Grave parimente stato
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naufragio sostenuto nelle spiaggie della Soria e finalmente, con
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lo portasse alle spiaggie della Spagna, dove, giunto ch
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scale, entrò nella camera della reina e vide la
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dell’astrologia e trattasi della divinatrice natura degli animali
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ne mostrano. Parlasi ancora della natura delle scimie. ¶ Messer
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fu sempre capital nemico della verità, né vide mai
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mattina, essendo l’arcivescovo della città, messer Leandro et
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una scimia per guardia della cucina sì dottamente ammaestrata
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una scimia alquanto maggiore della vostra e, in contado
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vi vestiate dei drappi della fornaia con i suoi
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e, untale la mano della grassa di san Giovanni
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di già al capo della scala». ¶ La Fulvia non
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gli disse – andatevene e della trista fornaia più non
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andava ricercando le costole della fornaia col bastone, et
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affaccierassi». ¶ Piacque il consiglio della Pomarina al sire e
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la campanella nel capo della via et il buon
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confinato il sire fuor della contrada, che andar non
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esso lei, lamentossi molto della sua disaventura. Dissegli allora
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pertugio verso le finestre della Fulvia. In questa maniera
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lo stese sui ferri della finestra. Vide questo il
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venire a favellare fuori della contrada, la quale v
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lire». Disse il messere della Pomarina: «Ben sai che
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apparve et il padrone della Pomarina subitamente ne fu
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Fra tanto i parenti della Fulvia pensavano anch’essi
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sua sepoltura nel monistero della Palude; e poi voglio
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lo buono odore che della santità loro per ogni
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lontani né accorgersi facilmente della beffa. Erano poi molti
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Erano poi molti consapevoli della cosa, li quali facevano
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il sire s’advide della morbida mano, non poté
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per tanto i parenti della Fulvia che difender non
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che costui s’innamorò della moglie d’un calzolaio
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amorevol madre, incontanente dimandò della sua Lucina, a cui
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si sapea la cagione della sua morte, perciò che
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Sparsesi incontanente gran fama della sua bellezza per tutta
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che, sendo in possanza della morte il disciogliere i
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a Dio che, se della infermità si risanasse, egli
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non che ai raggi della luna lo vide poi
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che io sono cagione della tua morte, manifestandoti impensatamente
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quelle. Allora Lodovico, sovenendogli della bella Lippa, si pose
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che risaputosi dal padre della fanciulla per lei medesima
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un solo garzone governatore della barca, stupì grandemente. Commandò
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fanciullo disse: «O figliuolo della ventura, io sono colui
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furono in sul limitare della casa. ¶ Gran festa di
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e tirò pel mezzo della camera una linea, giurando
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macinare ad un mulino della parte aversaria. Il mugnaio
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tristarello. Venuta l’ora della cena, insieme cenarono. Cenato
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nella più alta parte della casa. ¶ Andò adunque il
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vi voglio far godere della più bella giovinetta che
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d’una nobile fanciulla della sua patria, sì malamente
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ad una nobil fanciulla della sua città. Egli è
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ch’egli era uscito della sua patria per soperchio
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quai (per tosto spedirmi della mia narrazione) fu che
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corso. ¶ Era nel mezzo della strada una grossa compagnia
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core fecesi il segno della croce e disse: «O
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cadde dentro la soglia della porta. Milione, che portato
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udendo fare il segno della croce dalla donna, cadde
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infermò et idropico divenne della peggiore specie che sofferir
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amore con la madre della fanciulla, donna per molti
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e l’ostinata voluntà della mia iniqua madre mi
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Artado, veggendo la costanza della giovane, tramutò il folle
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fatto don Artado ricordevole della sua pudicissima mente, le