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Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «delle»

nautoretestoannoconcordanza
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1292
possano consolare coloro, ¶ che delle tribulazioni del mondo si
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dal cuore dell’avversità delle altre cose, che sono
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Non dico io che delle avversità, che tu hai
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dicono i Savi, che delle tue avversitadi ti debbia
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tormentare, e portasse pene delle sue peccata; per la
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da maravigliare. E se delle tue avversitadi vuogli pigliare
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utilità degli uomini e delle femmine, sì come degli
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vilissimi, e al parere delle genti via più sottani
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nel quale si dice ¶ delle doglie e delle tribulazioni
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dice ¶ delle doglie e delle tribulazioni e delle pene
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e delle tribulazioni e delle pene, che soffera la
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dire della miseria, e delle angosce e delle tribulazioni
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e delle angosce e delle tribulazioni, che soffera poscia
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che prima ti diroe delle doglie, che soffera la
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nata. Appresso ti diroe delle doglie e delle tribulazioni
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diroe delle doglie e delle tribulazioni e delle pene
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e delle tribulazioni e delle pene, che porta l
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nel mondo. ¶ CAPITOLO I. ¶ Delle doglie e pene, che
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alcuna potenza. ¶ CAPITOLO II. ¶ Delle doglie e delle tribulazioni
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II. ¶ Delle doglie e delle tribulazioni e delle pene
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e delle tribulazioni e delle pene, ¶ che soffera la
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co’ dì suoi. ¶ Veduto delle doglie, che riceve la
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medesimo piange. ¶ CAPITOLO III. ¶ Delle doglie, pene e miserie
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bene. ¶ Brevemente abbiamo veduto delle tribulazioni e delle doglie
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veduto delle tribulazioni e delle doglie, che soffera l
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vuole essere buono chi delle tribulazioni del mondo non
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che, per la pazienza delle tribulazioni di questo mondo
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nel quale si dice delle fatiche. ¶ Ponsi sopra quante
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Detto aviamo di sopra delle doglie e delle tribulazioni
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sopra delle doglie e delle tribulazioni e delle pene
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e delle tribulazioni e delle pene, che soffera l
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or ti vo’ dire delle fatiche, e questo sarà
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è per divenire savio delle cose; la seconda, per
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cioè per essere savio delle cose, avvegna che sia
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fatiche di peccato, perchè delle ricchezze nascono cose ree
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uomo per divenire savio delle cose; appresso diremo di
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gli onori. ¶ CAPITOLO I. ¶ Delle fatiche per divenire savio
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fatiche per divenire savio delle cose, ¶ e come da
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che vuole divenire savio delle cose, s’affatica molto
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della seconda fatica, cioè delle ricchezze. ¶ Pongonsi i Capitoli
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uno de’ quattro capitoli delle fatiche, cioè sopra quello
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uomo per divenire savio delle cose. Or ti voglio
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Or ti voglio dire delle fatiche, che soffera l
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Savi. Ed a trattare delle ricchezze sì terremo quest
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possa salvare. ¶ CAPITOLO III. ¶ Delle fatiche, che soffera l
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ricchezze de’ re e delle provincie; e feci cantatori
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comunanze; ella è cagione delle tentazioni di tutti i
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sè medesimo, e difrodasi delle cose, che gli sarebbono
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avaro, e fassi servo delle ricchezze; onde dice uno
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sicuro, dinanzi a’ rubatori delle strade. E stanne a
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non interviene per malizia delle ricchezze, nè perchè elle
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è molto rea, e delle luogora dove è, grandissima
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se non la coscienza delle cose malfatte, onde la
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ricco dee far bene delle ricchezze sue a sè
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tempo e il variamento delle cose, ti adatterai al
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possa fare lungamente? Ancora delle troppe spese seguitano furti
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volere troppo, ma che delle cose, che gli sono
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dee spendere e donare delle sue ricchezze; sanza le
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non aspre e dure, delle quali dice uno Savio
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altrui vedere la verità delle cose. E che non
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l’uomo in odio delle genti, e la larghezza
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perchè nasceva molta discordia delle dette cose communi, ed
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le genti la signoria delle cose, acciò che quella
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accatta molto l’amore delle genti, e ritengonsene i
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li quali sono freno delle tentazioni, e non lasciano
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è il maggiore freno delle tentazioni, che neuno altro
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segue. ¶ Il brieve detto delle fatiche, per divenire l
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divenire l’uomo savio delle cose, abbiamo passato; e
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poscia il grande trattato delle fatiche, che soffera l
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siamo venuti per dire delle fatiche, che l’uomo
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erbe, nè la moltitudine delle bestie, e degli uccelli
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a lui. ¶ CAPITOLO XX. ¶ Delle fatiche del secondo vizio
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sue fatiche; appresso diremo delle sue malizie, e da
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vizio nasce; ed una delle cagioni, e delle maggiori
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una delle cagioni, e delle maggiori, si è le
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è le vane vedute delle femmine, che vanno facendo
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del mondo. E che delle vedute delle femmine siano
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E che delle vedute delle femmine siano già nati
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per le vane vedute delle femmine molti ne sono
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XXII. ¶ Qui si vede delle fatiche delle signorie e
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si vede delle fatiche delle signorie e degli onori
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uomo. ¶ Rimane a dire delle fatiche delle signorie e
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a dire delle fatiche delle signorie e degli onori
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i legittimi signori, e delle fatiche, che soffera l
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uomo per aver onore delle signorie, e del male
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ne seguita. E perchè delle signorie e degli onori
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onori per comune volontade delle genti, la cui signoria
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e biasima al piacer delle genti. Questi visita i
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ne seguita all’uomo delle dette fatiche. Incontanente che
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della superbia, che nasce delle signorie e degli onori
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onori. ¶ Degli onori e delle signorie nascono due vizj
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secondo vizio che nasce delle signorie e degli onori
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conviti, e de’ ragunamenti delle genti, e d’essere
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Libro, il quale dice delle paure, che ¶ ricevono le
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e nel fondato mare delle quattro fatiche, laonde le
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cioè sopra le paure delle quali le genti sono
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mondo. E a trattare delle paure sì terremo questo
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se non si pentono delle loro malizie: e per
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è che porti pene delle sue peccata. Anzi chi
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spregiato appo l’oppenione delle genti. ¶ Qui si comincia
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paventoso come la coscienza delle cose mal fatte, laonde
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nel quale si dice ¶ delle miserie e delle pene
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dice ¶ delle miserie e delle pene, che sostiene l
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quanto in volgare propietade. Delle quali persone, cioè propietadi
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le peccata all’uomo, delle quali si confessa e
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la fede. E perchè delle comandamenta d’Iddio nascono
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II. ¶ Qui si dice delle due comandamenta maggiori, ¶ le
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sono principali e capo delle altre. ¶ Le comandamenta d
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però de’ l’uomo delle tribolazioni e delle avversitadi
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uomo delle tribolazioni e delle avversitadi rendere lode e
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e pubblicano. ¶ CAPITOLO V. ¶ Delle tre comandamenta minori, che
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amare Iddio. ¶ Veduto diligentemente delle due maggiori comandamenta di
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dire di otto minori, delle quali si legge nella
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le carte. Nell’una delle quali ne fece scrivere
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si riposa. ¶ CAPITOLO VI ¶ Delle cinque comandamenta minori, ¶ che
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Or ti vo’ dire delle cinque comandamenta, che scrisse
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tutti i mali nascono delle dette comandamenta. E bene
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intendimento è di dire delle miserie e delle pene
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dire delle miserie e delle pene, e della beatitudine
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Inferno. Appresso ti dirò delle miserie e delle pene
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dirò delle miserie e delle pene, che sostiene l
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tanti sono i modi delle pene, quante sono le
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elle sentono l’abbondanza delle pene; onde dice nel
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i peccatori a ricordarsi delle loro peccata, perchè gli
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gli angoscierà la memoria delle loro niquitadi, e diranno
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e l’orgoglio nostro delle ricchezze? E dov’ è
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dov’ è la vanagloria delle nostre dignitadi? Che prode
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lavorare. Ed a similitudine delle doglie, che hanno queste
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Paradiso. ¶ CAPITOLO I. ¶ Veduto delle miserie e delle pene
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Veduto delle miserie e delle pene delle anime, che
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miserie e delle pene delle anime, che vanno in
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non solamente per paura delle pene, ma per isperansa
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beatitudine e della gloria delle anime 9 che vanno in
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gloria e della beatitudine delle anime, che vanno in
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è allogata in una delle sediora vuote degli Angeli
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disiderj: e le potenze delle anime, le quali erano
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in Paradiso. ¶ Capitolo III. ¶ Delle potenze dell'anima. ¶ Le
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sarà tanta la paura delle diverse cose e maravigliose
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ed ispegnerassi la superbia delle genti, ed abbatterassi la
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E' conosce il cuore delle genti, e tutte le