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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «destino»

nautoretestoannoconcordanza
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pari, a cui per destino non aveva diritto. ¶ Una
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la mappa del suo destino. ¶ Cosa fosse accaduto ad
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lui, per malignità del destino, non aveva il tempo
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E sarebbe?» ¶ «Questo. Il destino di noi soldati è
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per bizzarra volontà del destino. Così Urvàn era rimasto
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sbattuto qui soltanto dal destino avverso, che da tanti
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perduto. Lui credeva al destino, perché ogni suo pensiero
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migrazioni erano il loro destino. Anche adesso, così lontani
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una patria né un destino. Più si immergeva nel
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fiume. Qualunque colpo del destino andava sopportato là, nella
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un errore. Se il destino del kazàk era quello
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nomadismo. Era come un destino che pesava sul popolo
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pensare ai capi, al destino, a forze cosmiche che
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loro battaglie, ma il destino faticoso e sofferto di
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rinunciare ad avere un destino. ¶ Ma l’unica prospettiva
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una patria, ed era destino che fosse un forestiero
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da Dio e dal destino, perché aveva accettato di
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non era prevista nel destino degli uomini moderni, la
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e della durezza di destino del popolo kazàk. Parlò
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presi nelle strettoie del destino, non sapessero che pesci
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Qual era il loro destino? ¶ Da tutte queste cose
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quel budello cieco del destino. ¶ Poi il canto e
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suo popolo e del destino di lui. A proposito
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kazàk, abbandonandolo al suo destino. ¶ Teneva le sue icone
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Questo è il nostro destino. Lo capisci, Lothar?» La
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formavano determinate circostanze. ¶ Il destino dei cosacchi pareva ormai
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lì dalle correnti del destino, che erano come quelle
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bisognava combatterlo, perché il destino dell’uomo era quello
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la continuazione di un destino antico. Non sapeva bene
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queste era che il destino non muta, non si
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una volta da un destino beffardo. Burlak sentiva che
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per una malignità del destino, o di chissà quale
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sordo e roco del destino, simile a quello di
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si stesse consumando il destino del popolo kazàk. Urvàn
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i cosacchi al loro destino. Burlak l’aveva soppiantato
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insieme da un medesimo destino. ¶ Urvàn e Ghirei arrivarono
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dove tornare, che il destino gli distruggeva le patrie
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di seguire il proprio destino. Correvano voci che altrove
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i possibili colpi del destino. Era l’istinto dei
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una lusinga sbrindellata del destino. Österreich, Österreich! Sì, suonava
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un altro, come è destino di tutti i nomadi
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andassero pure al loro destino. ¶ La marcia del kazàk
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i segni del loro destino sul volto dei vincitori
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a menadito il proprio destino. Lo aspettavano dei processi
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la deportazione, perché il destino gli aveva sottratto il
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per qualche stramberia del destino, avesse dovuto ricominciare, non