Domenico Gnoli, Roma e i papi nel Seicento, 1894

indole d'un'età; di quell'età in cui

il Seicento dal pontificato di Sisto V, cioè dal

ideale estetico, colla sicurezza di renderle più belle e

ha camminato sull'orme di quel secolo. ¶ Il Cinquecento

tipi con una serie di variazioni degli stessi motivi

Pincio guardi il panorama di Roma, è colpito da

colpito da una popolazione di cupole sorgenti grandi e

piano dei tetti. Quella di San Pietro, che campeggia

Sisto V; seguirono quelle di Sant'Andrea della Valle

Sant'Andrea della Valle, di San Carlo a' Catinari

San Carlo a' Catinari, di San Carlo al Corso

San Carlo al Corso, di Sant'Agnese ed altre

ogni passo in una di quelle enormi facciate di

di quelle enormi facciate di chiesa, tutte di travertino

facciate di chiesa, tutte di travertino, a due piani

a due piani, selve di pilastri e di colonne

selve di pilastri e di colonne, con angeli e

altari una orientale ricchezza di marmi colorati, d'oro

colorati, d'oro e di bronzo uniti con un

e severi, senza lusso di decorazione nè ornato d

Paola e dell'Acqua di Trevi, quest'ultima, opera

che è la piazza di San Pietro, si trova

nell'interno, l'opera di Bramante era trasformata in

greca a latina, decorata di stucchi e di marmi

decorata di stucchi e di marmi, aggiuntovi il grande

maggior parte i papi di quel periodo, di cui

papi di quel periodo, di cui le figure grandeggiano

statue allegoriche, i drappi di marmi colorati, e il

secolo, tutta l'arte di Roma Lorenzo Bernini, che

Ad una ricchezza esuberante di fantasia accoppiando una maravigliosa

opere immortali. La piazza di San Pietro, degna della

Pietro, degna della cupola di Michelangelo, la scala regia

genio. E i papi di quel secolo, dalla faccia

vivi che non quelli di nessun altro secolo. ¶ * ¶ Ma

Non ha forse periodi di maggior grandezza il papato

senza gloria. Il distacco di tanti popoli dal Vaticano

nella Chiesa una vigoria di cui non la si

Fu un lungo periodo di guerra, che dev'essere

che governano lo stato di guerra; a questo stato

ebbe altro fine che di far argine allo estendersi

allo estendersi della Riforma, di soffocare ogni favilla che

Nessuna libertà, nessuna debolezza di fronte al nemico; ma

al nemico; ma unità di comando, ma obbedienza cieca

obbedienza cieca, ma disciplina di ferro. E il nemico

violente, bizzarre, contrarie, minacciando di rompere l'organismo cattolico

rompere l'organismo cattolico, di dissolvere l'unità della

popoli, ordinata dal Concilio di Trento, ebbe in gran

papato altro è quella di Roma. ¶ Città e papi

vissero nel medio evo di buon accordo; ma fu

fu anzi un avvicendarsi di lotte e di convenzioni

avvicendarsi di lotte e di convenzioni malfide. Ora i

loro sede. Col ritorno di Martino V, e meglio

la vecchia popolazione scarsa di numero e di ricchezza

scarsa di numero e di ricchezza; baroni, rozzi e

non ricche e prive di coltura e d'arti

corte ecclesiastica: una specie di convento, dove le istituzioni

intatte, e un popolo di celibi vi passava dentro

i potenti, i ricchi di ieri, sparivano senza lasciar

traccia, nuovi sottentravano diversi di paesi, di costumi, di

sottentravano diversi di paesi, di costumi, di lingue, mentre

di paesi, di costumi, di lingue, mentre altri s

s'affollavano, nella speranza di raccoglier presto la successione

deserta. ¶ Nello splendido pontificato di Leone X e sotto

luce, che la popolazione di Roma superava di poco

popolazione di Roma superava di poco i cinquantacinquemila abitanti

raccolta intorno al papato, di Roma non resta che

cioè nel 1528, la popolazione di Roma era ridotta a

incomincia un lungo periodo di pace, interrotta solo dalla

maggiormente, dopo il Concilio di Trento, nelle mani del

nella pompa essa cerca di nascondere, se non di

di nascondere, se non di compensare, le gravi sue

parecchi secoli, sono romani di nascita. ¶ Il celibato della

il costituirsi in Roma di nuove famiglie, il formarsi

possibile a pazzi ambiziosi di tentare, con intrighi diplomatici

tradimenti, con armi raccogliticce, di formare a beneficio delle

potenza. Cresceva la Curia di ricchezza e di splendore

Curia di ricchezza e di splendore, aumentava la popolazione

era follia il tentare di formare alla famiglia uno

famiglia principesca, che gareggiasse di ricchezza e di fasto

gareggiasse di ricchezza e di fasto colle Case regnanti

secolo successivo. ¶ Al secolo di cui discorriamo era riservato

cui discorriamo era riservato di fondare la più gran

dire però che una di queste, la Odescaichi, non

Innocenzo XI, severo promotore di moralità nella Chiesa, e

XII, Pignatelli, nobile figura di pontefice fu immune dal

e non volle presso di sè i suoi parenti

altri furono tutti macchiati di quella pece: e se

compiacenti consiglieri la cura di giustificare in lui quello

nuova aristocrazia. Diciassette milioni di scudi d'oro diceva

bizantineggiare in una umiliazione di pettegolezzi e di scandali

umiliazione di pettegolezzi e di scandali, che davano largo

lazzi e alle risate di maestro Pasquino. ¶ La parte

maestro Pasquino. ¶ La parte di Roma coperta di fabbricati

parte di Roma coperta di fabbricati, entro il vasto

per le grandi chiese di questa nuova aristocrazia papale

del Vaticano, nei rioni di Parione e di Ponte

rioni di Parione e di Ponte, si allargava con

coperta d'orti e di vigne. Nei palazzi edificati

Medici, che regnò meno di un mese, ecco il

col suo splendido palazzo di Campomarzo; poi quello incominciato

complesso principesco colla chiesa di Sant'Agnese e le

del Gesù. Non parlo di quello dell'Odescalchi, che

tardi dalla famiglia, nè di quello Ottoboni, oggi Fiano

grandezza e magnificenza esterna di questi palazzi, corrispondeva il

interna. Splendide sale decorate di stucchi, di dorature, di

sale decorate di stucchi, di dorature, di affreschi, mobili

di stucchi, di dorature, di affreschi, mobili riccamente intagliati

riccamente intagliati, tavole ornate di bronzo e di marmi

ornate di bronzo e di marmi, grandi storie d

storie d'arazzi, cortinaggi di stoffe fiorate, tutto quello

tutto quello che dessero di più sontuoso le arti

straniere. Ma non bastava di raccogliere il meglio che

eran ridotte a musei di statue e di marmi

musei di statue e di marmi antichi, e dalle

delle sale pendevano dipinti di Raffaello e di Tiziano

dipinti di Raffaello e di Tiziano, de' più grandi

e i palazzi ducali di Ferrara e d'Urbino

splendide quelle degli Aldobrandini, di Paolo V, del cardinale

laiche, incominciava a vivere di vita propria. Intorno a

gloriose dell'antica Roma, di Venezia, d'Inghilterra. Venuta

ingegno, non per attività di commerci o d'industrie

industrie, ma per favor di fortuna, essa non aveva

l'integrità del patrimonio di primogenito in primogenito colla

donne, così la storia di Roma è per lo

per lo più storia di soli uomini. Dopo Lucrezia

uomini. Dopo Lucrezia Borgia, di cui la figura bionda

linea tra le ampolle di veleni e i pugnali

il Cinquecento nella corte di Roma. Nè c'era

si trova più fuor di luogo. Dopo donna Olimpia

altra entra nella vita di Roma, argomento di tutti

vita di Roma, argomento di tutti i cicalecci, oggetto

tutti i cicalecci, oggetto di tutti gli sguardi, portandovi

religione luterana, Cristina regina di Svezia, era condotta trionfalmente

papa e della Corte di Roma; che quando pensavano

Roma; che quando pensavano di poter profittare della regia

a riparare le stravaganze di quel cervello balzano. È

cervello balzano. È curioso di conoscere come la reale

crediate, scriveva alla contessa di Sparre, che quantunque io

splendidi avanzi delle azioni di quegli eroi, non crediate

qui, essa scriveva, sono di mangiar bene, dormir bene

un'edizione del Principe di Machiavelli, dove questi dice

famiglie aristocratiche una gara di spettacoli e di feste

gara di spettacoli e di feste. Erano commedie dai

per antonomasia Alessandro, virtuoso di musica, era l'astro

era un continuo succedersi di serenate, di giostre, di

continuo succedersi di serenate, di giostre, di spettacoli, di

di serenate, di giostre, di spettacoli, di saltatori e

di giostre, di spettacoli, di saltatori e di saltimbanchi

spettacoli, di saltatori e di saltimbanchi. Ivi la regina

essi il Guidi, gonfiavano di vento, in onore, della

in onore, della Pallade di Svezia, le vesciche delle

Corteggiata da una schiera di cardinali, circondata di nobili

schiera di cardinali, circondata di nobili spiantati, e di

di nobili spiantati, e di ribaldi riparati nella franchigia

reali, lorda del sangue di Monaldeschi, la Regina che

messe! ¶ Le feste mondane di Roma ebbero una interruzione

dell'austero Odescalchi. Sollecito di sollevare la dignità del

del pontificato, alle pretese di Francia resistè virilmente; il

resistè virilmente; il marchese di Lavardino suo ambasciatore, minaccioso

stessa, scomunicò. Egli vagheggiava di far di Roma un

Egli vagheggiava di far di Roma un convento. Fra

zitella, vedova o maritata, di qualsivoglia stato, grado e

la musica, sotto pena di scudi cinquanta.„ Ma più

feroci, ordinò a' confessori di non assolvere le donne

è ordinariamente un passatempo di sfaccendati, l'eco de

è però già cresciuta di grado. Nelle corti del

degna prima che nasca di morire, secondo l'espressione

tenuta lontana dalle feste di Corte, o se v

nessuno si dà pensiero di quel ch'ella pensi

palafrenieri e ai valletti di tenerla indietro coi bastoni

bastoni, o ai birri di trarla in prigione. Adesso

del mondo. Quella scena di colonnati, di facciate enormi

Quella scena di colonnati, di facciate enormi di travertino

colonnati, di facciate enormi di travertino, di palazzi grandi

facciate enormi di travertino, di palazzi grandi come reggie

palazzi grandi come reggie, di fontane sonanti nelle grandi

sonanti nelle grandi conche, di colonne, di obelischi, di

grandi conche, di colonne, di obelischi, di statue, e

di colonne, di obelischi, di statue, e l'interno

cariche d'oro e di marmi, fra gli angeli

scintillanti d'oro, splendide di colori. Era una continua

Era una continua successione di grandiosi spettacoli, un passaggio

spettacoli, un passaggio continuo di maraviglia in maraviglia. Alle

Vaticano dove il Vicario di Cristo, il rappresentante della

solennità straordinarie, le creazioni di cardinali, le morti di

di cardinali, le morti di papa, i possessi del

Europa: nascite e morti di regnanti, paci e trattati

a quel succedersi continuo di solennità, spariva la ragione

vecchi, perchè davano speranza di spettacoli prossimi. ¶ Meglio che

e la vita romana di quel secolo risulta dagli

meglio giovi all'intelligenza di quei costumi. ¶ Le potenze

persiani, quella dell'Oratore di Polonia nel 1643; il cardinale

cardinale de' Medici, ambasciatore di Toscana, entrava nel 1687 con

I principi Colonna, grandi di Spagna, sfoggiavano ogni anno

d'artifizio con macchine di sempre nuove invenzioni, delle

cavalleresco. ¶ E le fontane di vino, che si direbbero

si direbbero una fantasia di bevitori che sognino il

erano il compimento obbligato di quelle allegrezze continue, con

con accompagnamento ugualmente obbligato di gente schiacciata e di

di gente schiacciata e di costole rotte. Le fontane

bizzarre invenzioni. Sulla piazza di Spagna, che per la

la splendidezza degli ambasciatori di quella nazione era il

sontuose, la sera dei 29 di giugno 1690 s'ammirava una

gobbi parve un'invenzione di spirito; ma ordinariamente erano

ricuperata salute del Re di Francia, eran fontane di

di Francia, eran fontane di vino alla Trinità de

piazza Madama, riccamente ornata di torcie e di gigli

ornata di torcie e di gigli, e a Campo

un cronista, et copia di imbriachi et gran concorso

imbriachi et gran concorso di popolo.„ Come può imaginarsi

imaginarsi, con quel po' di vino in corpo, le

la venuta dell'Ambasciatore di Polonia: che dopo i

artifizio e la fontana di vino, incominciò una tremenda

Polacchi, con buon numero di morti e feriti. E

costole per un bicchier di vino, per un candito

Nel febbraio 1662, l'Ambasciatore di Spagna fece nella piazza

leoni e un albero di palma e cento altre

era appoggiata al palazzo di Propaganda; e a far

cavalli, travi, mille tavole di castagno, ogni cosa infine

restare a casa, e “di certo, dice un cronista

per quei tempi, qualcosa di spaventoso. ¶ Nelle feste di

di spaventoso. ¶ Nelle feste di Francia, di Spagna e

Nelle feste di Francia, di Spagna e dell'Impero

fuochi, spari e fontane di vino non solo gli

era sempre del partito di chi facesse le fontane

chi facesse le fontane di spillo più grosso, più

l'annunzio della nascita di un maschio al re

popolo; e nella piazzetta di San Girolamo della Carità

al palazzo del cardinale di Norfolch, fu alzato nel

un terrapieno dell'altezza di un uomo, recinto d

un giovenco intero, ripieno di castrati, capretti e galline

giravano sopra una fornace di carboni. La cucina omerica

terrapieno un uomo vestito di bianco, con un gran

due uomini con casacconi di tela rossa e gran

a cui gettarono pezzi di carne con mezze pagnotte

carne con mezze pagnotte di pane bianco. Chi può

ressa e il tumulto di quella piazzetta! Ma, nota

Ivi presso, nella via di Monserrato, presso il Collegio

Inglesi, era una fontana di vino bellissima coll'arme

torcie e gran numero di fiaccole, e spari e

un inferno. ¶ Simile cocitura di bove fu fatta fare

il cronista, il rubbamento di tutto il bove già

cardinal d'Inghilterra, fontane di vino, trombe, timpani e

sere stesse l'Ambasciatore di Spagna festeggiava con fontane

Spagna festeggiava con fontane di vino e fuochi artificiali

era un cavaliere armato di lancia. Seicento torcie, su

Seicento torcie, su tripodi di legno, rischiaravano la piazza

delle arti, e argomento di spettacoli pubblici. ¶ Così i

in ozio non impediva di buscarsi una minestra alla

la distribuzione all'ambasciata di Francia, che era al

in Vaticano larga distribuzione di danaro, che si ripeteva

d'argento. Alla distribuzione di danaro si sostituì quella

Triste ricordo quelle turbe di megere co' bambini sulle

anni santi erano fonte di nuovi guadagni e di

di nuovi guadagni e di spettacoli nuovi. Nel 1675 dalle

quella del SS. Sacramento di Viterbo, centoventi persone, entrava

poi s'azzuffavano fra di loro, e i bordoni

le strade, e seguito di morti e feriti. ¶ Le

ebbero occasione dalla liberazione di Vienna, e dalla presa

Vienna, e dalla presa di Buda e di Belgrado

presa di Buda e di Belgrado; eco carnevalesca di

di Belgrado; eco carnevalesca di avvenimenti gloriosi. Fu bruciato

d'una vera malattia di quel secolo, le questioni

questioni d'etichetta e di precedenza. Dagli ambasciatori, dagli

questioni interminabili, e non di rado risse e sangue

non era neppur possibile di fare le processioni. ¶ Ed

processioni. ¶ Ed altra materia di quotidiani discorsi, di delitti

materia di quotidiani discorsi, di delitti e di disordine

discorsi, di delitti e di disordine, era quella delle

degli ambasciatori, specialmente quelli di Francia, giunsero a tanta

degli avvenimenti più famosi di quel secolo. Un de

Alessandro VII nella convenzione di Pisa. Fra le altre

delitto contro l'ambasciatore di Francia, la nazione dei

Sede apostolica. Quel monumento di vergogna, fu poi fatto

una nazione avesse bisogno di levar soldati, faceva pigliare

ai passanti in piazza di Spagna; onde si cantava

Non passare a piazza di Spagna che sarai preso

preso. ¶ Ma in seguito di ciò, il papa fu

che minacciava dieci anni di galera a chi dicesse

passassero avanti al palazzo di Venezia; onde nacque tal

onde nacque tal tumulto di popolo che si dovè

e le notti risuonavano di viole e di canti

risuonavano di viole e di canti. Non infrequente il

ch'è sede vacante, di ammazzati per la città

ammazzati per la città di giorno e di notte

città di giorno e di notte, n.º 180.„ Questi 180 ammazzati

giorni, sopra una popolazione di circa centotrentamila abitanti. ¶ Il

era aperto col rogo di Giordano Bruno, non poteva

processo e dell'abiura di due eretici sono piene

astrologo, entrò in grazia di Cristina di Svezia, e

in grazia di Cristina di Svezia, e con essa

mago, il misterioso dominatore di forze occulte. Più volte

nel 1675, infermato l'ambasciatore di Francia e disperato da

gli si dovette permettere di mostrarsi sulla loggia. In

loggia. In veste lunga di color verdesanto, quello strano

non uscisse dalla prigione di Castel Sant'Angelo, dove

Venuto in gran fama di dottrina e di pietà

fama di dottrina e di pietà, capo dei confessori

pietà, capo dei confessori di Cristina di Svezia, egli

dei confessori di Cristina di Svezia, egli aveva dato

vogliono contasse molte migliaia di persone. Scoperta dal padre

fattogli processo. Sui primi di settembre del 1687 il popolo

il popolo era accorso di buon'ora alla chiesa

popolo non conosceva, e di cui ignorava nè poteva

parola noi siamo soliti di esprimere due concetti affatto

La verità era dietro di noi, era nel passato

direbbe predestinata a fornire di condottieri la civiltà. Ma