parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
d'essere a parte ¶ di tant'onore anch'essi
2
1620
onore anch'essi, e di far cerchio ¶ (umil quantunque
3
1620
altera imperiale augella, ¶ messaggiera di Giove, ¶ lasciando per allora
4
1620
Giove, ¶ lasciando per allora ¶ di mirar fiso il sole
5
1620
sacro ingegno, ¶ in guisa di corona, ¶ intenta al suon
6
1620
Il destrier generoso, ¶ benché di Marte, e di Bellona
7
1620
benché di Marte, e di Bellona amico, ¶ con le
8
1620
con le ginocchia chine ¶ di Calliope e di Febo
9
1620
chine ¶ di Calliope e di Febo il figlio udiva
10
1620
e viè più forte di qualunque morso ¶ a freno
11
1620
a freno il ritenea ¶ di quel canto divin l
12
1620
contro il bel rival di Marte, ¶ con le sete
13
1620
faretra e saette, or di sé fatto ¶ spinoso globo
14
1620
celeste canto ¶ bevve tanto di dolce, ¶ che tutto il
15
1620
E ciò, che più di meraviglia è degno, ¶ fere
16
1620
cervo incauto uccise. ¶ Contò di quel, che 'n Ida
17
1620
augel peso furtivo. ¶ Narrò di quel, che morto ¶ fu
18
1620
dal disco crudele. ¶ Disse di quel, ch'estinto ¶ fu
19
1620
dal cinghial feroce. ¶ Né di colui si tacque, ¶ che
20
1620
colui si tacque, ¶ che di Cibele i pianti ¶ in
21
1620
viscoso ancor distilla. ¶ Né di quel che soletto ¶ vaneggiando
22
1620
se medesmo piacque, ¶ né di te, che furato ¶ dala
23
1620
il generoso Alcide; ¶ né di te, che dal tauro
24
1620
facil preda al cacciator di Ponto. ¶ Il pavone dal
25
1620
biondi pesi. ¶ Dagli orti di Ciprigna ¶ i serti dele
26
1620
rami ¶ dele meste sorelle di Fetonte. ¶ La gru dopo
27
1620
germi. ¶ La fenice immortale, ¶ di là da l'odorifere
28
1620
l'orgoglio. ¶ L'armonia di quel plettro, ¶ che la
29
1620
Arser (non molto andò) di tanto sdegno ¶ da lui
30
1620
che tra l'orgie di Bacco ¶ nel dì solenne
31
1620
orgie di Bacco ¶ nel solenne apunto, ¶ quand'erano
32
1620
concorse ¶ del gran Nume di Tebe i sacri riti
33
1620
versi; et era poi ¶ di voto e cavo legno
34
1620
più studioso o vago ¶ di lui non ebbe in
35
1620
se dardo pungente ¶ scoccando di lontan, veloce arresta ¶ fuggitiva
36
1620
furioso cinghiale, ¶ non ha di lui chi più leggiero
37
1620
né mai lo spaventò di leonessa ¶ infantata di fresco
38
1620
spaventò di leonessa ¶ infantata di fresco, occhio tremendo. ¶ Spesso
39
1620
trapassar, quasi baleno. ¶ Veste di bel cerviero, ¶ ucciso di
40
1620
di bel cerviero, ¶ ucciso di sua man, macchiato spoglio
41
1620
stromento, ¶ fornito è tutto di dorate fibbie. ¶ Per gli
42
1620
arabesca ¶ d'argento fin, di fino smalto, e pregno
43
1620
fino smalto, e pregno ¶ di partiche quadrella, aureo carcasso
44
1620
tutta ¶ d'ululati, e di pianti. Il vecchio Cadmo
45
1620
senili ¶ e stracciolle rigando ¶ di caldi fiumi le rugose
46
1620
addolorata ¶ col marito Aristeo di balza in balza ¶ le
47
1620
ricalcò passando. ¶ Degna certo di scusa ¶ fu la madre
48
1620
la lanugine molle. ¶ Pensò di ritrovarlo ¶ qual l'avea
49
1620
certo ¶ di scusa e di perdono, ¶ se di perdono
50
1620
e di perdono, ¶ se di perdono, o scusa esser
51
1620
così gli disse: ¶ – Ahi di novo anco ala luce
52
1620
subitamente, e ratto scese ¶ di Flegetonte ale più basse
53
1620
da capo il sol di que' begli occhi spento
54
1620
ritrarla, ¶ e ben tentò di rientrar piangendo, ¶ e pregando
55
1620
più su la riviera di Cocito ¶ trova l'usato
56
1620
oscuro speco, ¶ sperando pur di lei forse il ritorno
57
1620
invan s'accorse, ¶ pien di cordoglio e d'ira
58
1620
parto pur versando fiumi ¶ di dolorose lagrime. ¶ Fia dunque
59
1620
altra volta, ¶ ricusar poi di renderla? ¶ Negar ben era
60
1620
in perpetuo. ¶ Ma più di voi mi doglio ¶ sì
61
1620
corona, ¶ figlio del re di Pindo e d'Elicona
62
1620
d'Elicona, ¶ e nato di Calliope? ¶ Che m'importa
63
1620
Cantati aver che valmi ¶ di Giove i pregi e
64
1620
Giove i pregi e di quel sommo coro, ¶ se
65
1620
giovar vosco affettuose preci? ¶ di quanto in terra a
66
1620
grave perdita? ¶ Ahi perché di noi duo ¶ l'un
67
1620
qui vivo, ¶ o vita di quest'anima? ¶ Gli ululati
68
1620
et amabili. ¶ Nulla più di soave ¶ canterà la mia
69
1620
curo ¶ se non che di se stesso abbia a
70
1620
ogni piacer mi toglie, ¶ di piacevol suggetto in tante
71
1620
rimbombe ¶ l'amico orror di quest'ombrose tombe, ¶ che
72
1620
quest'ombrose tombe, ¶ che di funesta musica. ¶ Orba omai
73
1620
funesta musica. ¶ Orba omai di duo pregi, ¶ spento il
74
1620
Poeta, ¶ non speri più di ritornar mai lieta ¶ la
75
1620
amanti, ¶ le lunghe notti di dogliosi pianti ¶ bagnando il
76
1620
e sempre si lagnava ¶ di Persefone ingorda, ¶ sempre Euridice
77
1620
vista leggiadra, e mai ¶ di novella beltà fiamma non
78
1620
d'arbusto, ¶ (oh miracol di carmi) ¶ dale montagne traci
79
1620
d'invisibil catena, ebri di gioia, ¶ stetter fermi, e
80
1620
mirabili accenti: ¶ sìche Nettun di quelli, Eolo di questi
81
1620
Nettun di quelli, Eolo di questi ¶ molte e molt
82
1620
durezza ¶ fu dal ferro di Serse apena doma, ¶ pur
83
1620
il pin robusto, ¶ carco di duri e noderosi scogli
84
1620
del'onde. ¶ Né mancò di venir l'invitta palma
85
1620
al'acque, ¶ né tu di Palla amico, ¶ fecondissimo olivo
86
1620
acero vago, ¶ porti dipinto di leggiadre vene. ¶ E con
87
1620
il figlio volse ¶ favoreggiar di privilegio eterno. ¶ Al suon
88
1620
privilegio eterno. ¶ Al suon di quelle note, ¶ onde fuggir
89
1620
e le nascoste ¶ viscere di rubin tutte gli aperse
90
1620
tesor gli porse ¶ gonfi di dolce ambrosia, e gravi
91
1620
e gravi e pregni ¶ di liquid'ambra, i teneri
92
1620
e da' frutti ¶ stillò di puro mele ¶ lagrime rugiadose
93
1620
asprezza, ¶ sudaro dale scorze ¶ di zucchero di canna, ¶ di
94
1620
dale scorze ¶ di zucchero di canna, ¶ di nettare e
95
1620
di zucchero di canna, ¶ di nettare e di manna
96
1620
canna, ¶ di nettare e di manna ¶ gomme preziosissime e
97
1620
Vulcano et Il giudicio di Mida. I sacri son
98
1620
si tratta dell'estasi di San Francesco quando egli
99
1620
poco, perché ho intenzione di riformarle raccorciandole alquanto et
100
1620
accioché non vi risolviate di rimprimerle nella medesima maniera
101
1620
accoppiarle con un libro di Lettere gravi et piacevoli
102
1620
io ho disegnato ancora di dar fuori, et quattro
103
1620
Trasformazioni, non mi occorre di parlare per ora. ¶ Pregate
104
1620
mi conceda qualche anno di vita, ch'io spero
105
1620
vita, ch'io spero di far conoscere in breve
106
1620
una epopeia. State sano. ¶ Di Parigi. ¶ IDILLI FAVOLOSI ¶ Orfeo
107
1620
Aristeo. Questi, già fermo ¶ di mitigar l'insopportabil fiamma
108
1620
pastori inesperti util maestro, ¶ di Proteo dio soggiogator sagace
109
1620
in qualche bronco; ¶ onde di drappo serico vestiva ¶ gl
110
1620
Esperia ¶ e de' rami di Cuma, ¶ d'annella d
111
1620
sì come iride suol, di più colori ¶ variate le
112
1620
variate le terga. ¶ Ardean di foco e sangue ¶ le
113
1620
le midolle e scorre ¶ di vena in vena, e
114
1620
il bel piè trafitto ¶ di se stesso maggior subito
115
1620
massa il globo informe. ¶ Di gelido sudor sparge la
116
1620
sudor sparge la fronte, ¶ di torbido squallor tinge la
117
1620
irreparabilmente ¶ scende al'ombre di Stige, ombra dolente. ¶ Ala
118
1620
d'alte strida, ¶ e di gemiti acuti il cielo
119
1620
al'ombra, al sole ¶ di lamentose voci ¶ empiendo ognor
120
1620
desperato alfine ¶ volse ancor di pietà tentar l'Inferno
121
1620
et ebbe ardir cantando ¶ di raccontar con lagrimose note
122
1620
can dale tre gole. ¶ Di Tenaro le porte entrò
123
1620
insieme ¶ per negra maestà, di mesta nube ¶ l'irsuto
124
1620
spirti ¶ stupida intorno e di saver bramosa ¶ ciò che
125
1620
or basso, or alto ¶ di su, di giù, veloce
126
1620
or alto ¶ di su, di giù, veloce a tempo
127
1620
obliquo, ¶ per anguste torture ¶ di flessuosa scala ¶ serpendo in
128
1620
con un grato intervallo ¶ di breve pausa al'improviso
129
1620
sospende a voglia sua, di chi l'ascolta. ¶ Innanella
130
1620
l'ascolta. ¶ Innanella talvolta ¶ di vaghi contrapunti ¶ e di
131
1620
di vaghi contrapunti ¶ e di lieti passaggi ¶ numerose catene
132
1620
ogni luce privi, ¶ e di rado, o non mai
133
1620
mi mena. ¶ Per desio di veder l'orribil regno
134
1620
vegno, o per votar di mostri ¶ gli ombrosi chiostri
135
1620
e rigid'angue ¶ quella, di cui la Tracia or
136
1620
io (com'altri vede) ¶ di pianto erede. ¶ Ben so
137
1620
novella ¶ l'anima bella di lassù le penne, ¶ quaggiù
138
1620
già che 'l fil di quella vita, ¶ ch'Atropo
139
1620
t'accese Amore, e di duo rai celesti, ¶ com
140
1620
core ¶ l'ostinato diaspro, ¶ di quell'ispida barba ¶ bagnaro
141
1620
ispida barba ¶ bagnaro, e di quel petto ¶ setoloso et
142
1620
e tolse ¶ dale branche di Morte il suo tesoro
143
1620
ferrata soglia ¶ dela reggia di Dite, ¶ con desir curioso
144
1620
error degno per certo ¶ di scusa e di perdono
145
1620
più modesti gli antichi di quel che si sieno
146
1620
i nostri? ¶ L'orazioni di Demostene ad alcuni parevano
147
1620
a Demade che olissero di lucerna. ¶ Quelle di Cicerone
148
1620
olissero di lucerna. ¶ Quelle di Cicerone da Calvo erano
149
1620
alessandrino, scrisse volumi contro di lui: così parimente Gallo
150
1620
notò in Livio, istorico di tanta eccellenza, alquante parole
151
1620
censurare gli uomini illustri di rischiarare i lor nomi
152
1620
l'incendio del tempio di Diana si fece famoso
153
1620
si passano, si contentava di metter loro molti falli
154
1620
falli che parevano degni di perdono. ¶ Sunt delicta tamen
155
1620
a morte un' opera di chiaro autore per un
156
1620
Ché se nelle cose di coloro che furono in
157
1620
parole (come voi meglio di me sapete) hanno a
158
1620
si ritrovi. ¶ Vi sovviene di ciò che dice Quintiliano
159
1620
dunque i signori sindici di Parnaso et gabbellieri degl
160
1620
d'appagare il desiderio di Flacco, ci basterà che
161
1620
si troverà qualch'emenda di poco momento, almeno le
162
1620
abbiano in sé tanto di bello che ricuopra qualsivoglia
163
1620
Chi ha giamai più di me sofferti i latrati
164
1620
me sofferti i latrati di questi mastini e i
165
1620
mastini e i zuffolamenti di queste serpi? ¶ Io non
166
1620
Io non dico già di non potere errare, poiché
167
1620
d'ogni altro degno di correzzione, et nelle cui
168
1620
tosto Momi et Pasquini, di disfogar contro l'opere
169
1620
portate le muse toscane di qua dall'Alpi et
170
1620
è pianta infeconda, invece di coccole produrre scudi del
171
1620
il possedere le delizie di questo mondo, se ci
172
1620
fossati armar le gambe di borsacchini di ferro per
173
1620
le gambe di borsacchini di ferro per difenderci da
174
1620
ché il vero antidoto di questo veleno si è
175
1620
d'avanzarsi ogni giorno di bene in meglio. ¶ Così
176
1620
Chiuderò questa lettera salutandovi di vivo cuore, abbracciandovi con
177
1620
l'anima et ringraziandovi di nuovo del vostro cortese
178
1620
forte obligato. ¶ Obligato dico di tutte l'altre lodi
179
1620
vi confesso, salvo solo di quella che mi date
180
1620
non mi diletto punto di disprangar cioppe vecchie. ¶ Et
181
1620
voi perpetuamente nella sua. ¶ Di Parigi. ¶ Lettera 5 ¶ Il cavalier
182
1620
stampatore. ¶ Io avea pensato di mandar costà a Vinegia
183
1620
mi è venuta pietà di me stesso. ¶ Lascio la
184
1620
alquanto frusto. ¶ Parlo solo di quel che più importa
185
1620
si vegga pur vestigio di buona forma. Benedetto il
186
1620
et ho preso partito di far imprimere la mia
187
1620
ha supplito all'emenda di molti errori. ¶ Il pensier
188
1620
d'istoriarla tutta, ornandola di figure d'intaglio dolce
189
1620
maestri che posseggano eccellenza di disegno, et infine non
190
1620
sarete sempre a tempo di farlo; e s'io
191
1620
manderò la seconda parte di essa, la qual sarà
192
1620
Semele, Sileno, La rete di Vulcano et Il giudicio
193
1620
hanno recato ad onta di servirsi di quelli di
194
1620
ad onta di servirsi di quelli di Dante et
195
1620
di servirsi di quelli di Dante et del Petrarca
196
1620
me accresciute et arricchite di molti lumi che per
197
1620
dire d'aver sopra di esse qualche giusta giuridizzione
198
1620
come mie, né pretendo di esse altra loda, che
199
1620
esse altra loda, che di fatica. ¶ Ma che diranno
200
1620
penna, si dovrà dire di qua a qualche anni
201
1620
edizioni hanno avuto tanto di dispaccio, che chiunque ha
202
1620
questo torto, la quale di simili frutti è altrettanto
203
1620
tacciono le migliaia fatti di mia propria et assoluta
204
1620
all'imitare. ¶ Né parlo di quella imitazione la qual
205
1620
conseguenza il dilettevole, ma di quella che ci 'nsegna
206
1620
più celebri che prima di noi hanno scritto. ¶ Tutti
207
1620
in sé a guisa di semi i fantasmi d
208
1620
gioconda, entrano in cupidità di partorire il concetto che
209
1620
per aventura più belle di quelle che son lor
210
1620
d'Atlante dal teschio di Medusa? Isabella uccisa da
211
1620
Medea con le sorelle di Giasone? l'Orco con
212
1620
balena? Rodomonte nell'assedio di Parigi, da Capaneo in
213
1620
l'Arpie dall'Arpie di Virgilio? L'Amazoni dall
214
1620
L'Amazoni dall'Amazoni di Stazio? il cerchio della
215
1620
dal cerchio della luna di Luciano? ¶ Il Tasso all
216
1620
imitare, usando assai forme di dire et elocuzioni latine
217
1620
universalità. ¶ Onde il nascimento di Clorinda ci fa subito
218
1620
subito ricordare del nascimento di Cariclia in Eliodoro; lo
219
1620
in Eliodoro; lo sdegno di Rinaldo, l'ira d
220
1620
gli Angioli nella espugnazione di Gerusalemme, del contrasto degl
221
1620
istesso Omero nella distruzzione di Troia; la sete del
222
1620
Tancredi ch'uccide Clorinda, di Cefalo che saetta Procri
223
1620
cose vecchie, o vestendo di vecchia maniera le cose
224
1620
ne riporto al parere di chi più di me
225
1620
parere di chi più di me sa, purché legga
226
1620
del rubare, se ben di questo et della differenza
227
1620
rubato non abbia più di qualsivoglia altro poeta. ¶ Sappia
228
1620
che infin dal primo ch'io incominciai a
229
1620
ciò ch'io ritrovava di buono, notandolo nel mio
230
1620
stima, pervenire a capo di scrittura eccellente, perché la
231
1620
et senza questo aiuto di rado ci somministra perfettamente
232
1620
chi n'è più di me dovizioso. ¶ Assicurinsi nondimeno
233
1620
petto, se hanno disiderio di gloria et vogliono farsi
234
1620
nome dopo le spalle, di deprimer me et avantaggiar
235
1620
mondo. ¶ Ma io debbo di tutto ciò ridermi et
236
1620
per burla a colpi di sonetti coduti, che da
237
1620
satira, né ho volontà di ripigliarlo se non son
238
1620
se medesimi produrre cosa di buono, fanno tuttavia professione
239
1620
buono, fanno tuttavia professione di ficcare il grifo per
240
1620
gloria per la stitichezza di quattro linguacciuti nasuti, a
241
1620
mia loda le bocche di tutto il resto de
242
1620
basta ch'un cardinal di Perona, oracolo et miracolo
243
1620
Perona, oracolo et miracolo di sapienza, un cavalier Battista
244
1620
voci in diverse corone di virtuose ragunanze, et parte
245
1620
con private lettere scrittemi di lor proprio pugno, abbiano
246
1620
Et quando costoro mormorassero di me, avrei ben giusta
247
1620
avrei ben giusta cagione di ramaricarmi. ¶ Ma ciò non
248
1620
temere sotto lo scudo di campioni sì fatti le
249
1620
curare con la guardia di tal patrocinio le velenose
250
1620
moltitudine) la favorevole protezzione di chi più sa, l
251
1620
poemazzi pasquineschi dagl'imitatori di Bovo et di Drusiano
252
1620
imitatori di Bovo et di Drusiano? ¶ Lodato pure il
253
1620
gloriosi, onde in vece di piccarmi mi hanno più
254
1620
prima che sieno ingiuriate di puttane, le prevengono col
255
1620
l'occasione del natale di qualche prencipe hanno tracciato
256
1620
stati parimente tolti parecchi di peso. ¶ Ma non è
257
1620
a chi prende ardimento di stuzzicarmi. ¶ Farò veder le
258
1620
tondo pelato con quanto di vergognoso s'appiatta sotto
259
1620
riso popolare. ¶ Hanno procurato di giustificarsi meco, affaticandosi inutilmente
260
1620
non sapessimo assai meglio di loro che quando si
261
1620
con discorsi specolativi presumere di far paralleli et riscontri
262
1620
pare appreso dagl'improvisanti di Puglia, o da' pitocchi
263
1620
Puglia, o da' pitocchi di Spoleto. ¶ L'importanza consiste
264
1620
fine è dono più di natura che d'arte
265
1620
per altro nondimeno dotati di buona cognizione di belle
266
1620
dotati di buona cognizione di belle lettere et di
267
1620
di belle lettere et di finezza di giudicio; et
268
1620
lettere et di finezza di giudicio; et se questo
269
1620
dato fuora un quinternuzzo di sonettini et di madrialetti
270
1620
quinternuzzo di sonettini et di madrialetti quasi tutti scroccati
271
1620
furti, si sono ingegnati di levargli via ristampando il
272
1620
non ha però straccio di grammatica) vanno ombreggiando la
273
1620
che si può intendere di molti, è segno ch
274
1620
coscienza ben netta. ¶ Aggiungasi di più che, per discolpar
275
1620
apposte loro, si sforzano di discreditar me, rovesciando in
276
1620
Se confessassero con modestia di riconoscere il bene da
277
1620
abbellirsi del mio, et di più, nascondendo la fraude
278
1620
fa rompere ogni freno di sofferenza. ¶ Perché par loro
279
1620
io abbia tanta varietà di cose composta, né sanno
280
1620
molto non può far di non servirsi d'alcuni
281
1620
topici communi, che possono di leggieri essere stati investigati
282
1620
fare altresì per uno di questi tre capi: o
283
1620
capi: o a fine di tradurre, o a fine
284
1620
imitare, o a fine di rubare. ¶ In tradurre (quando
285
1620
né vi mancano essempi di moltissimi uomini egregi, i
286
1620
non si può dubitare di ladroneccio, percioché son luoghi
287
1620
come Virgilio non arrossì di framettere nella sua Eneade
288
1620
intieri d'Ennio et di Catullo; né altri lirici
289
1620
vostra speranza, a guisa di Fenice, sia risorta più
290
1620
de' Prelati, il Signor di Bettune, norma de' Cavalieri
291
1620
et Monsignor Rucellai, specchio di valore et di gentilezza
292
1620
specchio di valore et di gentilezza. ¶ Vivete felice, et
293
1620
un giorno l'Omero di cotesto Achille. Intanto baciovi
294
1620
baciovi carissimamente le mani. ¶ Di Bologna. ¶ Lettera 3 ¶ Girolamo Preti
295
1620
giunto a tal segno di tenerezza et di sincerità
296
1620
segno di tenerezza et di sincerità, ch'io diffido
297
1620
vorrei, che cotesto ingegno di Vostra Signoria, il qual
298
1620
sentimento ch'io ho di lei. ¶ Intanto ho voluto
299
1620
il più sviscerato servidore di me; della qual verità
300
1620
ha fatte al mondo, di dover publicare i suoi
301
1620
degli scrittori non solamente di questa, ma anche delle
302
1620
ora, come son solito di far sempre nelle domestiche
303
1620
qual costellazione o sciagura di questi tempi. ¶ So bene
304
1620
non perché l'opere di Vostra Signoria mi sgomentano
305
1620
et non manca tutto qualche altro scheccheratore. ¶ Ma
306
1620
Italia, invidiano la persona di Vostra Signoria a cotesto
307
1620
riceve dalla magnanima grandezza di cotesto Re. ¶ Col qual
308
1620
signor Achillini, parzialissimo ammiratore di Vostra Signoria, insieme meco
309
1620
gloria del nostro secolo. ¶ Di Bologna. ¶ Lettera 4 ¶ Il cavalier
310
1620
sola risposta. ¶ Ma piano, di grazia, piano con tanti
311
1620
conosca la loda trappassar di gran lunga la capacità
312
1620
mi fa doppiamente vergognar di me stesso. ¶ Forse il
313
1620
lasciano cadere in passione di parzialità, non si può
314
1620
secca, discopre o malignità di cuore in occupare quelle
315
1620
quando la loda esce di bocca di persone lodate
316
1620
loda esce di bocca di persone lodate? ¶ Quella invero
317
1620
uomini si presume conformità di costumi et negl'ingiuriati
318
1620
vostri; et s'alcun di voi dicesse mal di
319
1620
di voi dicesse mal di me, allora non potrei
320
1620
allora non potrei fare di non affligermi et restarne
321
1620
bisogno, quel che avete di me una volta scritto
322
1620
produce sempre nuove ricchezze di concetti preziosi, et il
323
1620
mi turbo de' cicalecci di mille balordi che mi
324
1620
abbia fatta onorata menzione di me, che non mi
325
1620
alcun moderno Archimede, fabricatore di Mondi nuovi, ne' suoi
326
1620
vilipendio. ¶ Più mi piace di vedere nella Primavera di
327
1620
di vedere nella Primavera di monsignor Giovanni Botero, uomo
328
1620
d'incomparabil gentilezza che di scelta et peregrina erudizione
329
1620
in quella degli Umoristi di Roma, paragone dove s
330
1620
onor fattomi da Filippo di Portes, dal marchese d
331
1620
il Secchi, da monsignor di Vaugelà, da monsignor di
332
1620
di Vaugelà, da monsignor di Brussin et da altri
333
1620
che si sono compiaciuti di tradurre gran parte delle
334
1620
quanto mi potesse dar di grido la garrula voce
335
1620
grido la garrula voce di tutta la turba vulgare
336
1620
d'eloquenza et specchio di bontà, che nell'ultima
337
1620
serenissimo signor prencipe Tomaso di Savoia. ¶ Tardi mi movo
338
1620
ritrovatore e l'introducitore di questa specie di componimento
339
1620
introducitore di questa specie di componimento nella nostra lingua
340
1620
l'ingegno dall'effetto di questo pensiero, quanto del
341
1620
soverchia negligenza come che di sì lunga dimora non
342
1620
frettolosa et vi fa di mestieri lunghissima considerazione. ¶ La
343
1620
nota d'incostanza et di leggerezza; oltre che, per
344
1620
risarcire l'imperfetto, invece di migliorare, il più delle
345
1620
espone chiunque s'arrischia di metter fuora i suoi
346
1620
più tosto, con astenermi di farne pompa, accrescerne l
347
1620
altrui, che per ambizione di gloria accelerare le proprie
348
1620
il precetto del maestro di quest'arte, il qual
349
1620
posta sotto la statua di Minerva, se non per
350
1620
ingegno poco veloce, povero di vivacità et inetto alle
351
1620
i nemici, quasi fulminator di Giganti; l'altra sollevando
352
1620
Europa, non prende effigie di toro, rende almeno in
353
1620
Non solo la somiglianza di Giove per la maestà
354
1620
generosità, ma anche quella di Marte per l'ardimento
355
1620
Asti et nel soccorso di Cravacore, son rimase segnalate
356
1620
fanteria nemica et farne di propria mano uccisione notabile
357
1620
a piedi et malgrado di coloro che la circondavano
358
1620
si convenga il paragone di Marte. ¶ Marte, però, non
359
1620
che nelle cose tanto di guerra quanto di pace
360
1620
tanto di guerra quanto di pace incomparabilmente dimostra et
361
1620
grazia et venustà singolare di cui condisce tutte quante
362
1620
s'acquista l'affezione di chiunque la conosce, et
363
1620
domesticamente trattano seco. ¶ Soggiungo di più, che non solo
364
1620
più, che non solo di Giove et di Marte
365
1620
solo di Giove et di Marte, ma d'Apollo
366
1620
Apollo istesso nella persona di Vostra Altezza si raffigura
367
1620
questo lascia dall'altra di conversar con le Muse
368
1620
il concedono) dell'armonia di essa. ¶ Fu la lira
369
1620
la lira per industria di Mercurio costrutta del guscio
370
1620
il dono non sia di lira ma di sampogna
371
1620
sia di lira ma di sampogna, non sarà, se
372
1620
dalle mani del pastor di Siracusa passò a quelle
373
1620
l'altra sampogna tanto di differenza: che quella fu
374
1620
un famigliare et devoto di colui che in terra
375
1620
trasformata ninfa, la compose di canna fragile et con
376
1620
Egli, confidatosi nella melodia di quella, osò di disfidare
377
1620
melodia di quella, osò di disfidare l'istesso Apollo
378
1620
profondissima reverenza per fine di questa me le inchino
379
1620
questa me le inchino. ¶ Di Parigi, adì 15 di gennaio
380
1620
inchino. ¶ Di Parigi, adì 15 di gennaio 1620. ¶ Lettera 2 ¶ Claudio Achillini
381
1620
penna, che l'interposizione di tanta terra, quanta è
382
1620
siate il maggior poeta di quanti ne nascessero o
383
1620
scrivo. ¶ Insomma l'api di Pindo non fanno stillar
384
1620
stillar favi più dolci di quelli che fabricano nella
385
1620
fiorami per terra, ¶ e di semplici rari, e d
386
1620
amori. ¶ D'amori e di trastulli, ¶ di lascivie e
387
1620
amori e di trastulli, ¶ di lascivie e di vezzi
388
1620
trastulli, ¶ di lascivie e di vezzi ¶ lusinghevoli oggetti, ¶ dovunque
389
1620
culti ¶ de' frondosi boschetti ¶ di mirar si compiace, ¶ da
390
1620
occulta et artificio ignoto ¶ di strania agricoltura, ¶ o per
391
1620
agricoltura, ¶ o per qual di Natura ¶ giocosa industria e
392
1620
figurando in se stessi ¶ di gran membra virili ¶ prodigiose
393
1620
Itifallo, ¶ il vermiglio figliuolo ¶ di Bromio e di Ciprigna
394
1620
figliuolo ¶ di Bromio e di Ciprigna, ¶ il robusto custode
395
1620
ch'intendon forse meglio ¶ di quel sozzo villano ¶ il
396
1620
il malvagio pensiero, ¶ e di que' frutti indegni ¶ l
397
1620
indegni ¶ l'impudico mistero, ¶ di modesto rossor tinte la
398
1620
e colme il cor di vergognoso scorno, ¶ chinano i
399
1620
viso. ¶ Sen'accorge, e di riso ¶ tra se medesma
400
1620
tra se medesma, e di piacer ne brilla ¶ del
401
1620
vacilla, ¶ né la cagion di strepito sì grande ¶ altra
402
1620
tempo avezzi ¶ ad esser di caligine nutriti, ¶ e stupidi
403
1620
da' freni sonanti ¶ mandan di calde bave ¶ e di
404
1620
di calde bave ¶ e di livide schiume ¶ stille sanguigne
405
1620
Triforme s'appella, ¶ dà di piglio agli strali, ¶ et
406
1620
fassi incontro al Rettor di Flegetonte ¶ con una luna
407
1620
con le nebbie pestifere di Lete ¶ questo puro seren
408
1620
Sfingi, ¶ son le Furie di te, degne consorti. – ¶ Così
409
1620
da lunge ¶ la figlia di Latona. ¶ – Prendi dal nostro
410
1620
ti sforza, ¶ la memoria di noi, l'amor, la
411
1620
pote. ¶ Da maggior forza di più alto impero ¶ confessiamo
412
1620
reo caso ¶ nulla abbiam di difenderti possanza. ¶ Ti tradisce
413
1620
balestrare il dardo ¶ mai di vederti il gran Partenio
414
1620
lume? ¶ Fuor del costume di quante infelici ¶ da predatrici
415
1620
nido dala froda stolta ¶ di chi m'ha tolta
416
1620
Un più bel sole ¶ di quel che scorrer suole
417
1620
fonti, altri arboscelli. ¶ Etna di fior sì belli e
418
1620
Elisi divini e gloriosi, ¶ di spirti aventurosi almi soggiorni
419
1620
arsura esser soggetto. ¶ Ma di tanto diletto ho piena
420
1620
il cui seno ¶ raggio di ciel sereno unqua non
421
1620
bella, ¶ subito il cor di quella si compiacque. ¶ Amor
422
1620
quella si compiacque. ¶ Amor di furto nacque, et è
423
1620
Or che dirà Cocito di Plutone ¶ quando in bella
424
1620
fia che veda ¶ che di lui la sua preda
425
1620
v'afflige. ¶ Ogni spirto di Stige or fia contento
426
1620
funesta e lagrimosa, ¶ poiché di tanta sposa io son
427
1620
moglie il passo aprite, ¶ di cui per grazia Dite
428
1620
e dala barba scorre ¶ di cocenti ruscelli orrida brina
429
1620
a pascer mena; ¶ altri di verdi rami il suolo
430
1620
il suolo asperge, ¶ altri di rose colte ¶ nel giardin
431
1620
elisi palagi eletta schiera ¶ di sagge donne, e nobili
432
1620
Notte, ¶ dipinta il sen di lampeggianti stelle, ¶ la conduce
433
1620
con esse colei, che bellezza ¶ ad alcuna di
434
1620
dì bellezza ¶ ad alcuna di lor punto non cede
435
1620
loro accompagnossi ¶ vezzosa comitiva ¶ di ninfe e semidee. ¶ Quante
436
1620
allor disciolse ¶ la reina di Pafo e d'Amatunta
437
1620
ecco, emula al ciel, di novo manto ¶ la terra
438
1620
mio Lucifero versando ¶ stille di nettar puro ¶ dal vaso
439
1620
il sitibondo prato ¶ bagna di vivi e rugiadosi umori
440
1620
destro ¶ ad un fermaglio di zaffir scolpito ¶ dal'industre
441
1620
svolazza al tergo. ¶ Cotta di lucid'ostro, ¶ tempestata per
442
1620
ostro, ¶ tempestata per tutto ¶ di fiamme d'oro il
443
1620
intorno, ¶ l'arnese è di colei, ch'adora Atene
444
1620
e morte. ¶ Del'arciera di Delo ¶ la portatura e
445
1620
abbia ¶ alquanto in sé di ruvidezza in vista, ¶ qual
446
1620
sembianza. ¶ Gli occhi ha di Febo, et ha di
447
1620
di Febo, et ha di Febo il volto, ¶ in
448
1620
sesso. ¶ Verde spoglia leggiera ¶ di lubrico zendado, ¶ che con
449
1620
due divisa ¶ un botton di smeraldo la sospende, ¶ infino
450
1620
ne vien, non già di lor men bella ¶ l
451
1620
un giallo amariglio ¶ sparso di fiori azurri ¶ l'abito
452
1620
insieme congiunti ¶ con groppi di rubini e d'altre
453
1620
e 'l lampeggiar celeste ¶ di colei che la veste
454
1620
con un semplice nastro ¶ di serpi a guisa, attortigliate
455
1620
da cui pendon puntali ¶ di perle orientali. ¶ Giunge la
456
1620
passo passo ¶ nel giardin di Vertunno entra a diletto
457
1620
sotto un gran padiglion di verdi fronde ¶ sorge vaga
458
1620
vaga fontana, ¶ in cui di puro e candido alabastro
459
1620
e candido alabastro ¶ ha di Natura il simulacro inciso
460
1620
d'acque ¶ (per opra di Lieo, ¶ che dela Dea
461
1620
bel vaso lucente ¶ versa di vin purpureo ampi canali
462
1620
purpureo ampi canali; ¶ e di basso rilievo in su
463
1620
quattro ¶ sacro ad una di lor comprende e chiude
464
1620
lor comprende e chiude ¶ di quanto ella dispensa il
465
1620
l meglio. ¶ Quanto mai di pomposo ¶ spiegan Pesto e
466
1620
adorna, ¶ fiorisce nel quartier di Primavera. ¶ In quel d
467
1620
poi ¶ tutto ciò che di dolce ¶ Bacco nutrisce, e
468
1620
nutrisce, e, ciò che di soave ¶ del loco istesso
469
1620
Sono i viali tutti ¶ di pampinose pergole coverti, ¶ e
470
1620
pampinose pergole coverti, ¶ e di ciascun viale in su
471
1620
si passa, a cui di sopra ¶ sta d'un
472
1620
apunto ¶ d'un essame di pecchie ¶ qualora il re
473
1620
al narciso vermiglio. ¶ Quella di bei ligustri ¶ porta cinte
474
1620
cinte le tempie, ¶ questa di fresche rose ¶ va stellata
475
1620
sprezza e non ricusa ¶ di raffrenar con ghirlandette umili
476
1620
effeminata infiora. ¶ Lussureggia e di Flora ¶ tra i pacifici
477
1620
la troppo baldanzosa ¶ donzella di Sicania, in oblio posti
478
1620
prende ad innaspar filze di fiori, ¶ e con fatal
479
1620
e con fatal prodigio ¶ di futuri imenei, ¶ de' suoi
480
1620
dipinto a più colori ¶ di fiorami per terra, ¶ e
481
1620
dubbiosa ¶ di froda e di rapina, ¶ tiene in Trinacria
482
1620
balze d'Etna e di Peloro ¶ serrato il suo
483
1620
il destino ¶ che malgrado di lei la vergin bella
484
1620
vergin bella ¶ sia sposa di Plutone; ¶ et or che
485
1620
Mollisca a dolce colpo ¶ di lasciva saetta ¶ del Tiranno
486
1620
Erebo impero, il cor di ferro. ¶ Provino omai l
487
1620
omai l'Erinni ¶ se di Cocito è più cocente
488
1620
al cumulo s'aggiunga, ¶ di rendere al suo scettro
489
1620
dala gola erutta ¶ sospir di fumo e vomiti di
490
1620
di fumo e vomiti di foco; ¶ e qualor furioso
491
1620
arsa ¶ mille torbidi globi ¶ di fervidi vapori in alto
492
1620
fomite nutrica ¶ gorgo bollente di fiammelle oscure, ¶ che con
493
1620
vanno, ¶ quasi fosche comete, ¶ di nere macchie ad annebbiare
494
1620
altro in larghe falde ¶ di condensati algori ¶ incanutisce la
495
1620
derivi ¶ scaturigin sì grande ¶ di focosi torrenti, ¶ qual forza
496
1620
esca ¶ ala fame vorace ¶ di cotanta fornace ¶ basti a
497
1620
e pastura, ¶ occulta è di Natura ¶ meraviglia e possanza
498
1620
possanza, ¶ ch'apieno altrui di penetrar non lice. ¶ O
499
1620
sia perch'alcun groppo ¶ di venti prigionieri ¶ trapassando per
500
1620
vie chiuse e nascoste ¶ di quelle vote e concave