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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Eugenio Pacelli, Doctor Mellifluus, 1953

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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1953
VIII CENTENARIO DELLA MORTE ¶ DI SAN BERNARDO ¶ Il dottore
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1953
segnalò per tali doti di mente e di animo
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doti di mente e di animo, cui Dio aggiunse
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cui Dio aggiunse abbondanza di doni celesti, da apparire
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chiesa cattolica, ma non di rado persino dagli eretici
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eretici. Il Nostro predecessore di f.m. Alessandro III
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Alessandro III, nell'atto di iscriverlo tra l'universale
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così scrisse con riverenza di lui: "Abbiamo rievocato alla
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santa e venerabile vita di questo spirito eletto: come
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una non comune prerogativa di grazia, non solo risplendesse
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irradiasse dappertutto nella chiesa di Dio la luce della
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abbia recato nella casa di Dio con la sua
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religiosa ... una moltitudine infinita di peccatori".[3] "Egli fu infatti
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sostegno a un tempo di tutta la chiesa cattolica
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cattolica".[4] ¶ A queste testimonianze di somma lode, cui altre
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illustrata con tanto lume di dottrina e fulgore di
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di dottrina e fulgore di santità, alla suprema vita
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i suoi preclari esempi di virtù. ¶ La sua dottrina
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e filosofi, che più di una volta mostra di
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di una volta mostra di stimar meno.[5] Si noti
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presume con temeraria audacia di assurgere alle cose divine
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della scienza dal modo di sapere? Ma che vuol
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che vuol dire modo di sapere, se non che
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curiosità o per qualcosa di simile, ma solo per
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infatti alcuni che amano di sapere solo per sapere
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curiosità. Altri che desiderano di conoscere perché essi stessi
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sono alcuni che desiderano di sapere per vendere la
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Ma ci sono anche di quelli che vogliono sapere
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C'è lo spirito di sapienza e d'intelletto
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grazia. Non speri dunque di ricevere il bacio, né
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contemplazione ha unicamente inteso di dirigere, stimolato dall'amore
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Sommo Vero i raggi di verità da qualsiasi parte
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per procedere con piede di piombo fra gli incerti
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artificiosi e ingegnosi sillogismi, di cui tanto abusavano sovente
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dilettarlo, elevarlo alle cose di lassù; da eccitare, alimentare
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pagine celestiali e calde di pietà per la sacra
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Spirito Santo e vivide di tal luce, che mai
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perché nasce dall'animo di colui che scrive, assetato
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colui che scrive, assetato di verità e carità, e
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e carità, e desideroso di nutrirne gli altri conformandoli
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ogni anima, benché piena di peccati, irretita nei vizi
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punto condannata e priva di speranza; abbiamo insegnato che
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Verbo, da non temere di stringere patto d'alleanza
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Dio, da non dubitare di stringere soave giogo d
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con sicurezza presso Colui di cui essa scorge in
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Che cosa vi è di più giocondo di tale
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è di più giocondo di tale conformità? Qual cosa
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Qual cosa più desiderabile di quella carità da cui
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cosa, fatta tanto capace di comprendere, quanto sei audace
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questo veramente un contratto di connubio spirituale e santo
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le stesse cose fa di due uno spirito solo
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motivo, non frutto fuori di sé. Il suo frutto
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frutto è l'uso di sé. Amo perché amo
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fonte, sempre vi attinga di che perennemente scorrere. È
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amore che ci permette di congiungerci strettamente con Dio
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felice (anima), resa degna di esser prevenuta con la
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prevenuta con la benedizione di tanta dolcezza! Felice, poiché
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le è stato dato di sperimentare un abbraccio così
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dottrina mistica del Dottore di Chiaravalle, che supera e
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mai aspirano alle cose di lassù, ai beni non
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possono attingere le vette di tale contemplazione divina, di
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di tale contemplazione divina, di cui Bernardo discorre con
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con i vincoli come di un arcano celeste connubio
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e debbono però elevare di tanto in tanto l
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volontà il Supremo Datore di ogni bene. ¶ Pertanto, mentre
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tanto nella vita privata di ciascuno, quanto nell'umano
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Dio è padre amorosissimo di noi tutti; noi siamo
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così ardentemente il Dottore di Chiaravalle, se vogliamo che
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rifulga serena la pace. ¶ Di questa carità, per mezzo
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spetta particolarmente l'obbligo di esortare ed eccitare gli
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riaccendere il divino amore. Di questo divino amore - come
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che "è carità" (1Gv 4,8). ¶ Di questa divina carità nessuno
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gusto".[18] Egli stesso confessa di averlo sperimentato, quando scrive
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fornace, che essere senza di te fosse pure in
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con Dio stesso, gode di tanta gioia, di tanta
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gode di tanta gioia, di tanta pace, da non
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da non potervene essere di più grande: "O luogo
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anche morte - non temo di dirlo - poiché l'apostolo
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perfetta quiete dell'animo, di cui godiamo nel riamare
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con la quale cerchiamo di procurare, con l'aiuto
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procurare, con l'aiuto di Dio, la nostra salvezza
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che è stato fatto, di modo che nulla rimanga
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nulla rimanga nell'animo di poco corretto o bisognoso
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poco corretto o bisognoso di correzione. Nella prosperità essa
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in questione la causa di Dio e della chiesa
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sé, ma per tutti".[25] Di se stesso, poi, e
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siamo debitori, per diritto di fraternità e umano consorzio
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fraternità e umano consorzio, di consiglio e di aiuto
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consorzio, di consiglio e di aiuto".[26] Quando con dolore
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mi è estraneo - diceva - di ciò che si riveli
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che si riveli interesse di Dio".[27] E al re
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E al re Ludovico di Francia scrive queste coraggiose
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madre, il disprezzo verso di lei, i suoi diritti
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le lacrime al cospetto di Dio".[28] A Pietro, abate
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Dio".[28] A Pietro, abate di Cluny: "Mi glorio nelle
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sono stato ritenuto degno di soffrirne alcuna per la
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poi il corpo mistico di Gesù Cristo fu conturbato
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i prìncipi, per ambizione di dominio terreno, erano separati
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egli si fece artefice di pace e riconciliatore per
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esposti all'ostile pressione di eserciti stranieri, per mandato
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costumi, per opera soprattutto di Abelardo, di Arnaldo da
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opera soprattutto di Abelardo, di Arnaldo da Brescia e
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Arnaldo da Brescia e di Gilberto della Porretta, egli
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sia con la pubblicazione di scritti colmi di dottrina
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pubblicazione di scritti colmi di dottrina, sia con faticosi
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Pertanto al Nostro predecessore di f.m. Eugenio III
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la profonda riverenza verso di lui, unita con quella
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del Cielo e pastori di greggi; ma tu sei
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greggi, ma unico pastore di tutti i pastori".[31] E
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ancora: "Deve uscir al di fuori di questo mondo
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uscir al di fuori di questo mondo chi volesse
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quando combatte gli errori di Abelardo, il quale "allorché
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parla della Trinità, risente di Ario; quando della grazia
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quando della grazia, sa di Pelagio; quando della persona
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Pelagio; quando della persona di Cristo, sa di Nestorio
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persona di Cristo, sa di Nestorio";[33] "egli che pone
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questa è la prerogativa di tale sede... È tempo
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fate veramente le veci di Pietro, del quale occupate
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pensa all'esimia santità di vita che lo adornava
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e quasi il compendio di tutto il Vangelo; di
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di tutto il Vangelo; di modo che non solo
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favori e alla stima di cui godeva presso i
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sembrano nemmeno virtù ... senza di quella".[38] Perciò non agitarono
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fatiche per la gloria di Dio e l'incremento
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inutile servo dei servi di Dio",[40] "vile vermiciattolo",[41] "albero
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la grazia celeste su di sé e sulle opere
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ed ecco, alla luce di questo nome ogni nube
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corre disperato al laccio di morte? Ma se invocherà
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se invocherà questo nome di vita, non sentirà subito
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non sentirà subito speranza di vita?... C'è qualcuno
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pericoli, invocando questo nome di forza non senta subito
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propria amorosissima madre, ricambiava di amore nutrendo per lei
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passi per le mani di Maria".[45] Così pure: "Tale
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Tale è la volontà di Colui, che ha voluto
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avessimo tutto per mezzo di Maria".[46] ¶ A questo punto
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della santa vergine Madre di Dio, la più ardente
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noi l'amore verso di lei, la più utile
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imitare i suoi esempi di virtù: "... È detta Stella
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che è necessariamente al di sopra di questo grande
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necessariamente al di sopra di questo grande e spazioso
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e spazioso mare, fulgente di meriti, chiara dei suoi
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sia, che ti avvedi di essere in balìa dei
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in balìa dei flutti di questo mondo, tra le
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e le tempeste, invece di camminare sulla terra, non
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gli occhi dal fulgore di questa stella, se non
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enormità del peccato, pieno di confusione per la laidezza
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verso l'alta Madre di Dio, e parimenti a
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più grandi consolazioni, non di rado è indebolita negli
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carità, che è vincolo di perfezione, di concordia e
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è vincolo di perfezione, di concordia e di pace
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perfezione, di concordia e di pace, si fanno strada
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inquieto, d'angustioso e di trepido penetra nell'animo
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Come, dunque, il dottore di Chiaravalle chiese l'aiuto
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aiuto della vergine Madre di Dio Maria e lo
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frutti, mercè la protezione di Bernardo, delle celebrazioni centenarie
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dottore mellifluo, si sforzino di seguire volenterosamente e con
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le sue sante tracce. ¶ Di questi salutari frutti sia
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che appartengono all'istituto di san Bernardo, impartiamo con
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Bernardo, impartiamo con effusione di cuore. ¶ Roma, presso San
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San Pietro, nella festa di pentecoste, il 24 maggio 1953, anno