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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Emmaus, 2009

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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2009
Lo spenderanno ai piedi di una croce. ¶ I demoni
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2009
dessero quel nome. Nessuno di noi ha quella sensibilità
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il male – una specie di morbosa attrazione, atterrita – ma
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morbosa, inevitabile – come nessuno di noi ha la stessa
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sacrificio, la mitezza – che di quel terrore sono la
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non ci sarebbe bisogno di scomodare il demonio, ma
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mistici. Così si parla di demoni, senza la prudenza
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dovrebbe avere, nel parlare di demoni. E al cospetto
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demoni. E al cospetto di anime chiare come le
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chiare come le nostre – di ragazzi. Non hanno pietà
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dimentichiamo, e siamo capaci di giorni normali, con lui
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parlarne. ¶ La donna raccontò di cosa succedeva in casa
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in casa, alle volte, di spaventoso, ma già non
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nel cuore l’ingombro di tante sofferenze, e adesso
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quando sentimmo il nome di Andre, trascinato dalla corrente
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tiepida, e una bottiglia di Coca-Cola, già iniziata
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già iniziata. Volle parlare di cose normali, e lo
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passò per la testa di raccontarle della sua famiglia
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quella è una storia di avvilente degrado, e inutili
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con quanto ci sentiamo di definire vita. ¶ Quando Andre
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che tutte vivono aspettando di sapere da Andre come
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definitiva. Neanche la pena di discuterne, è chiaro che
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medici all’orizzonte capaci di pronunciare la parola denutrizione
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Poiché sono divenute capaci di costringerlo, se ne liberano
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modo quasi impercettibile, perché di fatto tra loro parlano
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amiche, nessuno è amico di Andre. È un contagio
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accade pronuncia il nome di Andre con un accento
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Andre con un accento di superiorità, come se ne
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gioco segreto – ci scriviamo di nascosto da noi stessi
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ma una seconda volta. Di quel che scriviamo in
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Tecnicamente usiamo un sistema di cui andiamo fieri – l
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a dare un tocco di tensione alla faccenda. Li
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stampatello, comunque, potrebbero essere di chiunque. ¶ Un po’ di
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di chiunque. ¶ Un po’ di tempo dopo quella faccenda
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Una tersa oscurità piena di luce, buia. ¶ Nei Vangeli
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giorno dopo la morte di Cristo, due uomini camminano
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che conduce alla cittadina di Emmaus, discutendo di ciò
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cittadina di Emmaus, discutendo di ciò che è successo
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successo sul Calvario, e di alcune voci, strane, di
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di alcune voci, strane, di sepolcri aperti e tombe
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uomo e domanda loro di cosa stanno parlando. Allora
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stesso sembra non sapere di sé, e della sua
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Poi loro non sanno di lui, e della sua
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così tanto tempo, nulla di ciò che era, e
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tuttavia sederci alla tavola di ogni cosa e persona
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Cuori piccoli – li nutriamo di grandi illusioni, e al
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Emmaus, ciechi, al fianco di amici e amori che
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che non riconosciamo – fidandoci di un Dio che non
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una seggiolina da bambini di legno e paglia quando
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terra, del plaid, e di quello che evidentemente stavamo
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leggerezza, quel sorriso. ¶ Parlavano di un loro spettacolo, la
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delle luci, mi parve di capire, delle luci e
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luci e una corsia di panno grigio lunga dodici
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anche alzato, a vagolare di là, ma ero in
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e io pensai bene di lei. Infatti arriveranno vergini
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faceva continuando a parlare di panno e di cuciture
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parlare di panno e di cuciture, senza proprio cambiare
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non vedevo l’ora di raccontargliela. Stavo pensando alle
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Andre allora le sussurrò di telefonare tranquilla, che lei
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la testa, senza smettere di parlare con sua madre
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sofà e seguii Andre di là, e poi lungo
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e si voltò verso di me, aspettandomi. Io feci
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Era ancora meno spazio di quello che era, perché
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Me li presti? ¶ Tornai di là a guardare nella
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Aveva come una specie di febbre, adesso. ¶ La prima
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tutto combinato, era uno di quei giochi che faceva
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per un certo periodo di girare per il mondo
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aveva una fidanzata capace di immaginare storie di quel
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capace di immaginare storie di quel tipo, e di
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di quel tipo, e di organizzarle. È durata un
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È durata un po’ di tempo, poi mi è
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è messa in testa di parlare con noi, gli
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con noi, gli amici di suo figlio, e allora
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ci chiese cosa sapevamo di quella storia del prete
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che suo figlio pensava di fare il prete, da
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voleva solo sapere qualcosa di più, non dovevamo prenderla
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un modo maledettamente serio di prendere qualunque cosa. ¶ Lei
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cosa. ¶ Lei fece cenno di sì con la testa
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nelle gambe un modo di inginocchiarsi come uno schianto
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e delinquenti, diventando uno di loro, fino a dimenticare
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della carità. Si aspettava di capire cosa facesse tutto
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rimprovero, ed eravamo incapaci di rivolta, e di parole
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incapaci di rivolta, e di parole tese. Aveva bisogno
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parole tese. Aveva bisogno di capire meglio chi erano
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allora gli altri ridevano di lui, e come lo
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alla nostra età pensare di donare la propria vita
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l’avevano fatto prima di ogni altra cosa, sapendo
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non erano tutti ciechi di fronte al nostro mistero
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mai venuto in mente, di diventare preti. ¶ No. ¶ E
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stava fissando. Stava cercando di scoprire quanto ne sapessi
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sappiamo. Sappiamo anche qualcosa di più, ma questo è
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Col capo facemmo segno di no. Una smorfia, ancora
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si riempirono gli occhi di lacrime, forse per il
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forse per il ricordo di come intransigente possa essere
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ma ebbe il coraggio di farlo – perché nell’abisso
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tra i gesti prudenti di una vita intera, per
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noi le cantiamo. Nessuna di queste canzoni avrebbe, fuori
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lì, la minima possibilità di essere una bella canzone
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fatti con le macine di mulino, i paramenti di
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di mulino, i paramenti di tela di sacco, i
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i paramenti di tela di sacco, i calici in
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in terracotta, le chiese di mattoni rossi: la stessa
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volta commissionava gli affreschi di Rubens e le cupole
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Rubens e le cupole di Borromini adesso si affligge
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la bellezza vera più di quanta ne abbia una
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in pasto al mondo di fuori. ¶ Tuttavia è possibile
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suonare in posti pieni di fumo dove la gente
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a pezzi. O darebbero di matto – non si può
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dov’era il negozio di suo padre, e che
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messa, l’idea è di fare una band vera
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vera e propria, e di andare a suonare nei
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in continuazione il gesto di lasciarlo in pace, di
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di lasciarlo in pace, di lasciarlo fare. A un
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Bobby staccò. ¶ Ha detto di no – disse. Non stette
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una certa euforia, come di gente che avesse ottenuto
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noi esistevamo. ¶ Così eravamo di buon umore quando arrivammo
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quando arrivammo a casa di Luca. Era stata un
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fatti invitare a cena. Di solito loro mangiano in
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stanno in tre, uno di fianco all’altro, con
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è: la si tiene di riserva per speciali impennate
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che mangiammo. Il padre di Luca ci accolse con
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posti, aveva l’aria di un uomo senza condizioni
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uomo senza condizioni, certo di un suo primato di
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di un suo primato di padre – come fosse il
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come fosse il padre di tutti noi, quella sera
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2009
parole belle. Dégnati, Signore, di benedire il cibo che
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con gioia e semplicità di cuore, e aiutaci a
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adulta. Così al padre di Luca dovette sembrare che
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preso il suo posto – di padre. O gli parve
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padre. O gli parve di non aver saputo fare
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difficile immaginare la schiena di suo padre, china in
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casa. Avevamo in mente di non tornarci più. ¶ Che
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più. ¶ Che Andre sappia di me – che esisto – l
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è il nostro modo di fare sesso. In genere
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faccia menzione, nei Vangeli, di una procedura del genere
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Così il nostro modo di fare sesso è passare
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genitori fratelli sorelle sono di là, dietro la porta
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in una precarietà venata di pericolo. Spesso non c
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sì che il piacere di toccarsi e la paura
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toccarsi e la paura di essere scoperti, così come
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splendente derivazione dal complesso di colpa, di cui è
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dal complesso di colpa, di cui è una variante
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sia un modo infantile di vedere le cose, non
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quel suo modo perfetto di fare le cose da
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non dovremmo essere capaci di scambiare la depressione per
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depressione per una forma di eleganza, e l’infelicità
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della vita? Il padre di Luca non va mai
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interpretiamo come una forma di distinzione. Siamo abituati a
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Ci sembrano tutte manifestazioni di una superiore dignità. Né
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lui tutti siano sempre di un’allegria particolare – la
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interpretiamo come una forma di rispetto – è, infatti, funzionario
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che tornavamo dal ponte di Andre, ed eravamo rimasti
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ricordo – si era ricordato di una cosa e l
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c’è mio padre, di là, di schiena, un
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mio padre, di là, di schiena, un po’ curvo
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va lì per buttarsi di sotto. Poi non ha
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non ha il coraggio di farlo, ma ogni volta
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è stato il primo di noi a sconfinare. Non
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ha imparato il morire di Andre. Sono due indiscrezioni
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la prima volta qualcuno di noi si è spinto
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si è spinto al di là dei confini ereditati
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a camminare una terra di nessuno dove le parole
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trovare nelle enciclopedie. Niente di speciale, ma a sedici
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portatile. Lettere, oppure pezzi di libri, racconti. In America
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Svizzera con il nonno di Andre – diventando così ricchissima
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punto la nonna smise di fotografare – si dedicò a
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tenere insieme la famiglia, di cui divenne il despota
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modella, italiana: i genitori di Andre. Erano giovani e
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perché era vecchia e di una forza inspiegabile. Viveva
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a essere precisi. ¶ Prima di Andre, i genitori di
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di Andre, i genitori di Andre avevano avuto due
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anni dopo, la madre di Andre rimase incinta di
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di Andre rimase incinta di Andre. La nonna disse
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madre era un giorno di aprile – il padre era
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era una bella giornata di primavera. Si mise su
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addormentò, perché le accadeva di farlo, talvolta, dopo il
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O le accadde, semplicemente – di addormentarsi. I due gemelli
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un rumore lieve, come di piccolo animale anfibio – di
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di piccolo animale anfibio – di creatura rotonda. La vasca
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Andre uscì dal ventre di sua madre, e lo
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si sa – nel mondo di Andre non c’è
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leggenda – e in effetti di questa storia esistono numerose
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qualsiasi narrazione sulla certezza di un personaggio malvagio – quale
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fatto che i polmoni di Andre diedero il primo
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per una naturale dinamica di vasi comunicanti – come per
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come per una legge di conservazione dell’energia, applicata
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2009
la vita. ¶ La madre di Andre lo seppe appena
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sue forze – a quelle di chiunque. Così ne fu
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del mondo. La madre di Andre vi si recò
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attillato. ¶ Spesso il padre di Andre, ancor oggi, per
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non c’è modo di saperlo, perché suoniamo quella
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qualche parte, negli uffici di note case editrici cattoliche
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misurati, come in conseguenza di un misterioso precetto di
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di un misterioso precetto di economia domestica. Così, tagliati
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vide passare un fiume di cui aveva appreso fin
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capire, tutta una rete di morti tesse la sua
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si prolunga l’ordito di un’unica morte, generata
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aveva scavalcato la ringhiera di ferro, quando noi appena
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2009
ed io. Pedalavamo uno di fianco all’altro, ma
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per il suo modo di camminare – le spalle. Sembro
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spalle. Sembro più grande di lui, lo sembriamo tutti
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bellezza fisica è qualcosa di cui non ci curiamo
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2009
Luca la porta su di sé senza usarla – un
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essere felice. ¶ Un paio di anni fa, quindicenni, eravamo
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2009
casa mia, in uno di quei pomeriggi, sdraiati sul
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a leggere certe riviste di Formula Uno – eravamo in
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2009
miei genitori: parlavano, era di domenica. Noi non stavamo
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a parlare della madre di Luca. Non si erano
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2009
evidentemente, e stavano parlando di sua madre. Stavano dicendo
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2009
un segno, per dire di star fermo, di non
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2009
dire di star fermo, di non far rumore. Sembrava
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2009
disse che avevano provato di tutto ma la verità
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2009
disse, che non decida di farsi fuori, prima o
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poi. Parlava del padre di Luca. Io incominciavo a
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2009
capiva niente, non sapeva di cosa stessero parlando. Mi
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mio padre stava parlando di una cosa chiamata depressione
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gli occhi sulle riviste di Formula Uno, avevamo terrore
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per chiedermi quando contavo di tornare, e così si
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e così si accorse di Luca. Disse allora il
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2009
come in una specie di saluto, ma acceso da
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2009
Luca si voltò verso di lei e le disse
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2009
segno. ¶ Nel camminare, uno di fianco all’altro, per
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2009
questo dà un’idea di come siamo fatti. Abbiamo
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delle cose, il protocollo di ciò che consideriamo una
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preferiamo non registrare, assume di tanto in tanto la
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in tanto la forma di patologie che avrebbero nomi
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li pronunciamo. L’uso di medici è sgradito e
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caso, ridimensionato dalla scelta di medici amici, consueti alla
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Dove servirebbe l’aggressione di uno psichiatra, si preferisce
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preferisce la bonaria amicizia di dottori che conosciamo da
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2009
innescando l’onda lunga di un dramma misurato e
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2009
un habitat assurdo, fatto di dolore represso e quotidiane
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2009
noi non possiamo accorgerci di quanto sia assurdo perché
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2009
assurdo perché come rettili di palude conosciamo solo quel
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2009
questo siamo in grado di metabolizzare incredibili dosi di
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2009
di metabolizzare incredibili dosi di infelicità scambiandole per il
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2009
provare rabbia, ma cercando di dedurre in fretta che
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2009
era neanche il caso di parlarne a casa. Avevamo
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2009
domenica dopo. Eravamo capaci di farlo, siamo capaci ancora
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2009
farlo, siamo capaci ancora di farlo – perché non dovremmo
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2009
dettagli – tuttavia siamo capaci di farlo, e ne abbiamo
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certezza, la consistenza pietrosa di una certezza. Così usciamo
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tenebra, per tutti. ¶ Uno di noi, come si è
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2009
cucina – finirono a parlare di Andre. Le nostre madri
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2009
Le nostre madri parlano di Andre, se capita, mentre
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2009
li infilava in cerchi di legno, ma di plastica
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2009
cerchi di legno, ma di plastica, colorati. Disse che
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2009
po’ zitti. La madre di Bobby non sapeva se
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2009
se era il caso di continuare. Ha provato ad
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2009
Aveva scelto una giornata di pioggia. Si era vestita
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2009
vestita con un sacco di roba. Sotto a tutto
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2009
era messa un paio di mutande del fratello. Poi
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2009
anche infilata degli stivali di gomma ai piedi – gomma
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2009
Qualche macchina, senza voglia di fermarsi. Andre si era
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2009
a sentire il peso di tutta quella roba marcia
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2009
Poi scavalcò la ringhiera di ferro e si buttò
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2009
morire non smette mai di farlo, e adesso noi
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2009
senso, e a dispetto di ogni nostra convinzione. La
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2009
mento sollevato – il vezzo di stare così. Su un
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2009
non voleva raccontarlo, chiuse di scatto un cassetto, con
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2009
cassetto, con una forza di cui non c’era
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2009
niente, neanche la pressione di un polso sulla maniglia
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2009
un polso sulla maniglia di un cassetto – ma lei
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2009
siamo andati al ponte, di sera, perché volevamo vedere
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2009
avevano visto gli occhi di Andre, per così dire
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2009
l’aria, a pensare di saltarla. C’era anche
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2009
anche una mezza idea di salire in piedi sulla
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2009
sulla ringhiera, o forse di lasciarsi penzolare un po
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2009
la conoscevamo. Siamo pieni di parole di cui non
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2009
Siamo pieni di parole di cui non ci hanno
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2009
anni, gli era capitato di andare a una riunione
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2009
che gli altri sapessero di cosa stavano parlando. Capace
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2009
e allora aggiunse: sai di cosa sto parlando, vero
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2009
così, usiamo un sacco di parole di cui non
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2009
un sacco di parole di cui non conosciamo il
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2009
possibile avere gli occhi di Andre, e guardare l
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2009
parola morte che non di rado si annovera nel
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2009
recente passato l’occorrenza di uno zio, una sorella
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2009
e assassinati. Se cerco di spiegare lo squarcio di
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2009
di spiegare lo squarcio di casta che ci separa
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2009
apparentemente superiori – il disporre di destini tragici. Una certa
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2009
tragici. Una certa capacità di destino, e in particolare
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2009
destino, e in particolare di destini tragici. Quando noi
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2009
televisione. Intanto, nelle famiglie di quelli là, nonni in
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2009
là, nonni in completo di sartoria penzolano tragici da
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2009
al basso, nella cornice di un appartamento fiorentino – corpo
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2009
compresa l’ultima prima di morire, nella stessa pasticceria
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2009
le stesse paste. Disponiamo di destini misurati, come in
289
2009
gesto leggero sulla pelle di un ragazzo. Non è
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2009
lei. Non le importa di piacere a qualcuno – sembra
291
2009
in qualcosa d’altro – di più complicato. Ci sono
292
2009
E succede in effetti di vedere Andre partire con
293
2009
naturale andare delle cose – di ragazzi e ragazze insieme
294
2009
amore. ¶ Così non è di nessuno, Andre – ma noi
295
2009
sappiamo che, anche, è di tutti. Può esserci una
296
2009
Può esserci una parte di leggenda, indubbiamente, ma quello
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2009
in giro è ricco di particolari, come di chi
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ricco di particolari, come di chi avesse visto, e
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lei. Il suo modo di fare. Aspetta nei bagni
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fuma, scopa lucidamente, sapendo di farlo e, si dice
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femmina. Non le importa di farsi fotografare, non le
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figli, non sembra importarle di niente. Ogni mattina, nuovamente
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Ogni mattina, nuovamente è di nessuno. ¶ Per noi è
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pigiama ma un tubicino di gomma infilato nell’uretere
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finisce in una sacca di gomma trasparente, assicurata al
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difficile è quella faccenda di scollegare – stringi con le
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della sacca. Così cerchi di farlo adagio. Lo facciamo
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diciamo qualcosa ai malati, di allegro, mentre chini su
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allegro, mentre chini su di loro proviamo a non
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lo facciamo per loro, di parlare. Le sacche si
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delle sabbie, come fondi di bottiglia. Allora devi sciacquare
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bar – a quell’ora di notte, divani di pelle
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ora di notte, divani di pelle e luci basse
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luci basse, e molti di quelli là – noi c
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sbaglio, per la voglia di un panino a quell
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panino a quell’ora di notte. Andre era seduta
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ad appoggiare al cofano di una macchina sportiva, in
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seconda fila, le luci di posizione accese. Arrivò uno
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posizione accese. Arrivò uno di quelli, aprì la macchina
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che le auto passassero di fianco – e perfino qualche
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dal finestrino la testa di lei che si sollevava
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ritmo tutto suo. Una di quelle volte lui le
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sulla testa per spingergliela di nuovo giù, ma Andre
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Poi però la abbassò di nuovo, giù, dietro la
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davanti e guardò uno di noi come se cercasse
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noi come se cercasse di ricordare qualcosa. Poi andò
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a risedersi sul divano di pelle. ¶ Era proprio un
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cos’era – l’unico di noi che sapesse, bene
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era chiaro che ciascuno di noi stava cercando di
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di noi stava cercando di mettere le cose insieme
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deve avere visto più di me, fatto e visto
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differente. Non ho voglia di parlarne – non adesso. E
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adesso. E comunque è di quelli che non escludono
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parte del nostro modo di impiegare il tempo libero
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con ancora l’odore di piscio nelle narici, e
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vincere un bel po’ di schifo, per la sporcizia
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ad avere una specie di sorriso, il ragazzo continuò
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gli venne in mente di essere più preciso, e
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avesse mai avuto bisogno di tirare le marce, in
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uomo era il padre di Andre. ¶ Il ragazzo ero
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Battista Ferrandini, ¶ Il pianto di Maria (c. 1732) ¶ Abbiamo tutti
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competenza nel ramo, maestri di invisibilità: la mano sicura
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al ristorante si va di rado, sempre la domenica
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o quanto meno crediamo di esserlo. ¶ Nel corredo della
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ferocia, e fame, non di una fede tranquilla, ma
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una fede tranquilla, ma di una passione incontrollata, come
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urgenza. È il seme di una qualche follia – l
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follia – l’addensarsi evidente di un temporale all’orizzonte
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invece il falso messaggio di una mite acquiescenza alle
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che è – una forma di follia. O il gusto
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il pregare. Il senso di colpa, sempre. Siamo dei
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infinito. ¶ Più lontano, al di là delle nostre consuetudini
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consuetudini, in un iperspazio di cui non sappiamo quasi
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lo sguardo dal basso di ogni borghesia colta nello
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Ne risulta l’effetto di esistenze che non capiamo
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che non capiamo – scritture di cui si è persa
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così da un sacco di tempo. Evidentemente possono contare
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mischiarsi sono i genitori, di solito – di rado qualcuno
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i genitori, di solito – di rado qualcuno di noi
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solito – di rado qualcuno di noi, un’amicizia passeggera
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mare o in montagna, di cui loro sembrano spesso
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sono ancora bicchieri impolverati di alcol, e negli angoli
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dagli armadi spuntano scarpe di vernice. Le lenzuola, nere
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che spesso si scusano di qualcosa, ma sempre ridendo
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e con un tono di voce che non conosciamo
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da lì. Distante, compare di tanto in tanto, sempre
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senza volerlo. Ha qualcosa di maschile. Una durezza. Questo
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corpo, così la curva di un sedere non significa
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né l’angolo perfetto di una caviglia sottile deve
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femminile è l’oggetto di un rinvio sistematico. In
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imparato dagli occhi scuri di un amico del cuore
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cuore, o dalle labbra di un compagno di cui
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labbra di un compagno di cui siamo stati gelosi
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ma con il furore di un indiano d’America
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è soltanto un modo di stare, di appoggiare il
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un modo di stare, di appoggiare il peso, di
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di appoggiare il peso, di andarsene – è una conseguenza
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è una conseguenza. Nessuno di noi si è mai
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tutti, quel suo modo di muovere, in ogni istante
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istante – un’eleganza ereditata di gesti e mezze voci
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appare antica, tanto conosce, di ogni stare, le sfumature
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mosse, e intonazioni, ma di rado ci arrivano, perché
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nessuno che possa dire di essere stato il ragazzo
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essere stato il ragazzo di Andre. Non l’abbiamo
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al mio sesso dentro di lei, e a quelle
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e a quelle cose. Di che misteriose prossimità siamo
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Andre non sapeva nulla di Luca, e che niente
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niente aveva imparato su di noi. ¶ Invece Andre ha
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testa – non aveva voglia di parlarne. ¶ Io mi avvicinai
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mi disse. ¶ Decisi allora di ricominciare. Mi misi a
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pensare indietro alla ricerca di un ultimo momento saldo
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l’idea era quella di ripartire da lì. Avevo
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tempesta. Si trattava solo di trovare il punto dove
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semina, ai primi chicchi di grandine. ¶ Ragionavo così perché
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così perché nei momenti di confusione ricorriamo d’abitudine
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imparato il senso ultimo di qualsiasi violenza, e dai
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raccolto. È una sorta di vocabolario simbolico – ci è
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modo misterioso. ¶ Così pensai di ricominciare, perché non conosciamo
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non conosciamo altro istinto, di fronte ai fortunali della
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andavo da un sacco di tempo. Puoi star sicuro
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le parole. Mi raccontavano di chi se n’era
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quello, le sacche piene di urina. Uno dei vecchi
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certo punto, si ricordava di me, si mise a
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andate storte un po’ di cose, dissi, per spiegare
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quelli lì hanno smesso di pensare che può andare
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Era stato anche presidente di una squadretta di calcio
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presidente di una squadretta di calcio del suo quartiere
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certo periodo. Si ricordava di un tre a due
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due in rimonta, e di una coppa vinta ai
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ridere, quello, disse. ¶ Parlava di Bobby. ¶ Non è più
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cosa che li mette di buon umore. A sfilare
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è che le va di fare cambio? ¶ Neanche ha
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aveva con questa storia di Bobby. ¶ Non può venire
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lì, su quella sedia di ferro, chino verso di
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di ferro, chino verso di lui, i gomiti puntati
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compresa la sacca piena di piscio, avrebbe fatto la
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cucchiaio scaldato dalla fiamma di un accendino. Poi risucchia
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Il vecchio fece cenno di sì. ¶ Dopo un po
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soltanto quando ha bisogno di soldi. Per cui non
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cui non si aspetti di vederlo arrivare, se ne
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ha capito? ¶ Fece cenno di sì con la testa
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la testa. Aveva una di quelle facce strane, che
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strane, che sembrano mancare di qualcosa. Come quelli che
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borbottare. ¶ Ma che razza di gente siete?, disse tra
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dire chi diavolo credete di essere? ¶ Io avevo sganciato
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te, chi cavolo credete di essere? ¶ Io me ne
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siamo tutto. ¶ Quando ero di là, a svuotare la
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sgarbo personale. ¶ Ma prima di finire e andarmene, anche
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Disse: Tienili, comprati qualcosa di bello. Neanche ci pensavo
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bello. Neanche ci pensavo, di prenderli, ma poi mi
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in mente l’immagine di lui che faceva lo
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Poi, uscito, stavo cercando di capire se tornava quella
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aspettavamo qualcosa, la chiarità di un segno che lei
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adesso che era lì, di colpo mi ricordavo come
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notte. Cercai negli occhi di Luca lo stesso pensiero
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Andre salutò una coppia di anziani signori, poi toccò
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me la strinse, Grazie di essere venuto, sorridendo, un
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si riempirono gli occhi di lacrime, come quell’altra
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vacci da solo. ¶ Fece di sì con la testa
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lasciai passare un po’ di tempo poi cominciai a
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passò per la testa di andarlo a cercare, mi
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Non c’era verso di distrarsi, l’unica cosa
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da dirgli un paio di cazzate, mi misi a
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a parlare delle scarpe di Bobby, al funerale. Non
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nel lavello, e invece di tornare a sedersi a
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visto suo padre – ma di schiena, gli occhi verso
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nel vuoto. ¶ Nel Vangelo di Giovanni, e solo in
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ambiguo episodio della morte di Lazzaro. Mentre è lontano
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dice ai suoi discepoli di prepararsi a tornare in
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e, arrivato alle porte di Betania, vede una sorella
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Betania, vede una sorella di Lazzaro, Marta, corrergli incontro
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incontra l’altra sorella di Lazzaro, Maria. E lei
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gli altri la morte di Luca fu un mistero
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mistero – la dubbia conseguenza di cause poco chiare. Naturalmente
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il padre. Ma anche di quello, poco si era
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disposti ad ammettere, come di cosa non essenziale. La
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se c’era qualcosa di nascosto, di non detto
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era qualcosa di nascosto, di non detto. Segreti. Non
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volli vedere Bobby. ¶ Cercavo di spegnere un’immagine, Luca
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alla fronte, nel letto di Andre, ma quella invece
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è quel che ricordo di lui, per sempre. Eravamo
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mie certezze, il corpo di Andre – eravamo nello stesso
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lunga, o più profonda di quanto volessero immaginare. Ma
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immaginare. Ma era come di uccelli dopo uno sparo
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largo, aspettando il tempo di ridiventare stormo – o anche
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sfiorammo appena un paio di volte. Sapevamo noi il
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diciott’anni. Era fiera di quella cosa, e voleva
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carina, ma non come di una che volesse ricominciare
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allo specchietto, mai su di me – le due mani
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sotto casa mia, parcheggiando di punta, un po’ staccata
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disse, adesso, subito, smettila di aver paura. Come fai
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avevo pensato anch’io di doverci andare, e ci
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giorno dopo la morte di Luca, ma più per
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quel momento mi sembrava di morire se non la
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battute, e sorrisi. Come di animali dello stesso branco
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vedessero, non mi importava di null’altro. Quando arrivai
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non mi importava più di nulla, le ho detto
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voi. ¶ A bassa voce, di nuovo seduti uno di
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di nuovo seduti uno di fianco all’altra, in
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al bambino, al ventre di Andre, al mio sesso
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i dettagli, il vuoto di ragioni, i silenzi. I
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era la sommessa mestizia di sempre, o il vuoto
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prima volta mi accadde di pensare che non saremmo
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saremmo più stati capaci di trovare la via del
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ogni cosa segreta dentro di noi. A Bobby non
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Dalle larve avevamo smesso di andare, alla messa ci
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capiva che aveva bisogno di tempo. Altri non c
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Quindi eravamo così soli – di quella solitudine che germoglia
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Eravamo anche così piccoli. ¶ Di parlarne con Andre, neanche
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mi accadde, per strada, di incontrare il padre di
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di incontrare il padre di Andre – era al volante
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Andre – era al volante di una spider rossa. Ci
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presentati, stranamente si ricordava di me. Accostò al marciapiedi
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Da lontano. Il padre di Andre fece sì con
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terribile, e il padre di Andre vi perse la
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riconobbi come la quadratura di un cerchio – l’incontro
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un cerchio – l’incontro di due geometrie. L’incantesimo
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iniziato a saltare giorni di scuola, non rispondeva al
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quelle ore, la pena di continuare le cose. Una
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ero messo in testa di portarlo a scuola, così