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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1934
prove, dissoluto, prepotente, incapace di lavorare con serietà, che
2
1934
quando le sorelle spogliate di quell’inconfessabile antagonismo di
3
1934
di quell’inconfessabile antagonismo di femmine, a cuore aperto
4
1934
facendosi scudo delle pene di cui erano state testimoni
5
1934
buona, gelosia che tentava di nascondersi sotto la veste
6
1934
della saggezza allo scopo di trionfare, per l’odio
7
1934
verso la ragazza felice. Di più, questo fidanzato, non
8
1934
aveva data una felicità di qualche mese rivelandosi presto
9
1934
dopo aver sopportato, prima di arrendersi, tutte le umiliazioni
10
1934
accoglievano la confidenza attraverso di quella si esauriva il
11
1934
generosità. ¶ Dopo cinque anni di patimenti e di angoscie
12
1934
anni di patimenti e di angoscie, Giselda chiedeva ancora
13
1934
cupa e silenziosa, magra di corpo, dalla faccia sfiorita
14
1934
padrona, ché tutto era di quelle, né col diritto
15
1934
e quanto le chiedevano di fare veniva espresso in
16
1934
falsa, falso il tono di vivere, quello del muoversi
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1934
quello del muoversi e di parlare: una creatura stridente
18
1934
una creatura stridente, fuori di posto, incapace a ricostruirsi
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1934
nei loro sentimenti verso di lei povera e vinta
20
1934
giovane bello e avventuroso di quelli che tutte le
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1934
i conti, aveva creduto di far suo e di
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1934
di far suo e di essere di lui per
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1934
suo e di essere di lui per sempre, volendolo
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1934
sempre, volendolo a dispetto di tutti, e di tutte
25
1934
dispetto di tutti, e di tutte le informazioni e
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1934
a mitigare lo stridore di tanta ruggine, e più
27
1934
aveva dovuto sopportare prima di arrendersi, fino a trovare
28
1934
a trovare la forza di aprire il cuore per
29
1934
non avere più quella di soffrire. Era pervenuta alla
30
1934
come nel rifiutare lavori di manutenzione che quelli richiedevano
31
1934
sempre illustre all’ora di pagare. Amministrava il podere
32
1934
venivano portate sul mercato di Firenze; giacché in quel
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1934
riducevano a un po’ di grano e al vino
34
1934
al vino, un vinello di pianura poco gagliardo, per
35
1934
malumore che covava contro di quelle non potendolo sfogare
36
1934
riso con gusto umiliandola di più; e senza che
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1934
necessarie, permettendo a loro di non muoversi un momento
38
1934
a stirarlo; erano capacissime di alzarsi un’ora prima
39
1934
prima dell’alba e di coricarsi dopo la mezzanotte
40
1934
la mezzanotte per eseguire di proprio pugno quella cura
41
1934
del quale, in assenza di miglior causa, s’erano
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1934
speciale. Vecchia per modo di dire, giacché era coetanea
43
1934
bocca, per quanto priva di molti denti, sorrideva sempre
44
1934
che usano certe donne di fatica non potendone immaginare
45
1934
lagno né un segno di rivolta o di stanchezza
46
1934
segno di rivolta o di stanchezza. Le sorelle, pure
47
1934
parte; e non perché di spropositate misure, un dramma
48
1934
dal canto suo riconoscente di un tale condono, del
49
1934
non era stata buona di aprire la bocca, ma
50
1934
sorella era stata capace di chiedere, una volta aperta
51
1934
la bocca rossa priva di alcuni denti, presa fra
52
1934
le mani la faccia di Carolina come si fa
53
1934
tutti», le disse prima di passare oltre. ¶ Avevano cinquant
54
1934
loro vita professionale e di ogni segreta e confessata
55
1934
Erano giunte al punto di accumular denaro senza nemmeno
56
1934
per parte delle rendite di cui non spendevano un
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1934
distaccarsi da quella forma di vivere, rallentarne il ritmo
58
1934
per godere un istante di riposo, di benessere e
59
1934
un istante di riposo, di benessere e di gioia
60
1934
riposo, di benessere e di gioia, concedersi uno spasso
61
1934
trovate con un pugno di mosche. ¶ Tutto era lì
62
1934
stanza descritta, nel caos di pezze, di sete, di
63
1934
nel caos di pezze, di sete, di veli, di
64
1934
di pezze, di sete, di veli, di nastri, di
65
1934
di sete, di veli, di nastri, di tele e
66
1934
di veli, di nastri, di tele e di telai
67
1934
nastri, di tele e di telai, di scatole, di
68
1934
tele e di telai, di scatole, di forbici e
69
1934
di telai, di scatole, di forbici e d’aghi
70
1934
porta, in quelle visite di gente ricca e importante
71
1934
può dire, incalzando invece di rallentare. Ecco la loro
72
1934
dimenticato il mondo e di essere donne. Erano due
73
1934
due fanciulle impietrite, femminilità di cui soltanto l’osservatore
74
1934
e che rientravano sotto di quelle non appena eseguita
75
1934
fallace apparizione. ¶ Viveva presso di loro una sorella più
76
1934
più giovane: Giselda, minore di quattordici e quindici anni
77
1934
avevano preferito non occuparsi di lei piuttosto che sottrarre
78
1934
sentivano sopraffatte, sia perché di quanto poteva fare non
79
1934
sorella una figliola, fiere di un tale sentimento e
80
1934
della propria generosità verso di lei. Finché un fatto
81
1934
giorno annunciò alle sorelle di essersi fidanzata e di
82
1934
di essersi fidanzata e di volersi sposare. Alzata la
83
1934
dal telaio quelle, prima di guardar lei si guardarono
84
1934
detta con certa baldanza di trionfo e di sfida
85
1934
baldanza di trionfo e di sfida per parte della
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1934
a produrre una fossa di ghiaccio fra le tre
87
1934
era gettato il seme di una rivalità destinata a
88
1934
Giselda col suo istinto di donna, scoperto il rancore
89
1934
anima delle sorelle, invece di farsi docile per ammansirle
90
1934
farsi docile per ammansirle, di impicciolire la cosa ai
91
1934
loro occhi presentandola avvolta di timori e d’incertezze
92
1934
protezione, prese il tono di sicurezza e superiorità che
93
1934
volta, coi loro quelli di lei, il dissenso e
94
1934
indicato per la riuscita di un matrimonio e le
95
1934
e le future basi di una famiglia. Si trattava
96
1934
famiglia. Si trattava anzi di un cattivo soggetto che
97
1934
ha più tanta smania di farle vedere; in quelle
98
1934
vedere; in quelle proporzioni di sfoggio rappresentano il frutto
99
1934
sfoggio rappresentano il frutto di un’altra stagione. Ed
100
1934
fossero incontrate con taluna di esse la dama e
101
1934
perdendo mai un punto di vista: il migliore interesse
102
1934
lì al solo scopo di ammirarla. La dama a
103
1934
distratta, e soprattutto miope, di una miopia così acuta
104
1934
rumore, formando un globo di spine: quindi era sparita
105
1934
il cuore, in previsione di quel turbamento l’aveva
106
1934
sorelle. ¶ Ma il capitolo di centro era rappresentato da
107
1934
paese: tutto il popolo di Santa Maria per molti
108
1934
pianeta per un cardinale di Curia, ed essendo stata
109
1934
ammiratissima fino nelle anticamere di Sua Santità, per mezzo
110
1934
mezzo del Cardinale Arcivescovo di Firenze le due sorelle
111
1934
particolare con un gruppo di poche altre persone. ¶ Tale
112
1934
duramente. Carolina ebbe crisi di pianto e, quasi, di
113
1934
di pianto e, quasi, di paura. Sentiva che all
114
1934
per cadere svenuta. Soffriva di fantasticherie, aveva perduto il
115
1934
e financo la voglia di lavorare. Per togliersi da
116
1934
da tanto orgasmo decisero di portare un dono al
117
1934
Carolina gettò il disegno di una bellezza austera, classica
118
1934
che culminava nella parte di destra con un Cristo
119
1934
croce, e in quella di sinistra con un San
120
1934
San Pietro nell’atto di consacrare l’Ostia. ¶ Per
121
1934
più difficile: il volto di San Pietro con le
122
1934
dura, divenne essa stessa di una leggerezza incorporea nel
123
1934
formò con la soavità di un vapore che sale
124
1934
Accompagnate da un prelato di Firenze con dieci o
125
1934
devote, in una mattina di Giugno col sole squillante
126
1934
sole squillante nel cielo di un azzurro denso e
127
1934
piazza come sul greto di un fiume, vestite di
128
1934
di un fiume, vestite di nero col velo fin
129
1934
inghiottire dalle fauci maestose di quella mole. ¶ Vennero introdotte
130
1934
insieme a un gruppo di sacerdoti che stavano da
131
1934
da sé. Non più di cinquanta in tutti. Vennero
132
1934
fissava senza il coraggio di respirare. ¶ A un tratto
133
1934
tanta semplicità da sembrare di cartone, e un fascio
134
1934
cartone, e un fascio di luce venne dall’altra
135
1934
Ostia fra le dita di San Pietro, Sua Santità
136
1934
quel cuore pietoso cessava di battere. Il Santo vegliardo
137
1934
Santo vegliardo col ciuffetto di capelli argentei che gli
138
1934
faccia rosea e sorridente di amor paterno, nella veste
139
1934
erano le due ricamatrici di Firenze, e della stola
140
1934
ma trovata la forza di articolare, rotta dai singulti
141
1934
slancio: «Per l’anima di nostro padre! Per l
142
1934
padre! Per l’anima di nostra madre!». E il
143
1934
seguitare: «Per nostra sorella di Ancona! Per quella di
144
1934
di Ancona! Per quella di Firenze! Per tutti gli
145
1934
il quale, coi risparmi di un’esistenza sobria e
146
1934
quindi con le rendite di esso, in tre riprese
147
1934
costruttività, ma si compiacque di battere vie molto diverse
148
1934
del genitore ma, dirò di più, con la sua
149
1934
compiacenza. Cresciuto in condizioni di larghezza e di benessere
150
1934
condizioni di larghezza e di benessere aumentati progressivamente durante
151
1934
e insieme la debolezza, di veder crescere il figlio
152
1934
spendereccio, senza la volontà di lavorare. E via via
153
1934
uomo, sempre più avido di tutte quelle attrattive che
154
1934
dopo cinque anni tristissimi di progressiva infermità dovuta anch
155
1934
lasciava la moglie che di poco gli sopravvisse, e
156
1934
la proprietà così gravata di debiti e d’ipoteche
157
1934
aveva menato una vita di pene e di rinunzie
158
1934
vita di pene e di rinunzie, di umiliazioni, fino
159
1934
pene e di rinunzie, di umiliazioni, fino a intristire
160
1934
alle sue lotte, cariche di dolore, laboriose, spoglie d
161
1934
spoglie d’ogni aspirazione di gioia; quasi non avessero
162
1934
altro comandamento che quello di riparare al male paterno
163
1934
all’anima una parola di bontà o di rassegnazione
164
1934
parola di bontà o di rassegnazione, quando già nel
165
1934
da giovinette, la scuola di una famosa maestra di
166
1934
di una famosa maestra di biancheria fine, rivelando dai
167
1934
sole, in pochi anni di lavoro senza respiro, soccorse
168
1934
respiro, soccorse dai consigli di qualche brava e disinteressata
169
1934
tanto che così fuor di mano tutti la venivano
170
1934
Non vi era signorina di famiglia nobile o ricca
171
1934
nobile o ricca, figlia di professionista industriale o commerciante
172
1934
anticipo, e a meno di sei mesi non accettava
173
1934
cosa più sorprendente era di vedere come in un
174
1934
e come nella fucina di quella bizzarra stanza, da
175
1934
vago o lontano sospetto di mode e di eleganze
176
1934
sospetto di mode e di eleganze, le novità venissero
177
1934
corrette, con intuito finissimo di opportunità e buon gusto
178
1934
la sorella nel lavoro di più vasta mole e
179
1934
profitto, specializzandosi nelle esecuzioni di tale grazia e finezza
180
1934
tale grazia e finezza, di tale virtuosismo nella sua
181
1934
Non v’era punto di questa terra che le
182
1934
non fosse in grado di riprodurre, tanto da poter
183
1934
e veli antichi, ricami di tutte le epoche. Come
184
1934
sacerdoti e delle beghine di classe, che scendevano dall
185
1934
la sorella con sottomissione di allieva, di esecutrice; e
186
1934
con sottomissione di allieva, di esecutrice; e ugualmente Carolina
187
1934
in grande. All’infuori di qualche giovinetta del vicinato
188
1934
o una vecchia lavorante di loro fiducia che facevano
189
1934
esisteva ancora questo genere di relazione, era stata nella
190
1934
loro clientela qualche mantenuta di grido, sfarzosissima, specie da
191
1934
donne suddette facevano sperpero di biancheria sopraffina senza badare
192
1934
cocottes? Ci vien fatto di chiederci non vedendole più
193
1934
azione. ¶ Un grande armadio di buon noce alla parete
194
1934
noce alla parete sinistra di chi entra, alto e
195
1934
naturalmente a una stanza di guardaroba; mentre che nella
196
1934
prima parte della parete di fronte, vicino alla finestra
197
1934
finestra, una consolle pure di noce e con specchiera
198
1934
fa balenare l’immagine di una camera da letto
199
1934
mezzo, una tavola quadrata di legno usuale, grandissima e
200
1934
sospensione a petrolio circondata di candele, e a cui
201
1934
fumanti, una patriarcale famiglia di dodici persone. Sopra il
202
1934
oleografia raffigurante una sosta di Gesù tutto bianco di
203
1934
di Gesù tutto bianco di splendore nello sfondo di
204
1934
di splendore nello sfondo di un verde fosco, rabbrividevole
205
1934
e dolce, il panorama di Gerusalemme. Sotto le due
206
1934
Davanti alla bizzarra apparenza di questa stanza enciclopedica, non
207
1934
non venisse a rivelarne di colpo la vera essenza
208
1934
ovunque sia una possibilità di posare, si vede ovunque
209
1934
in gran parte o di colori tenui, di colori
210
1934
o di colori tenui, di colori vivaci in parte
211
1934
in buon numero e di allarmanti misure, nello spazio
212
1934
disteso un panno bianco di particolare riservatezza, e che
213
1934
a noi, senza tema di equivoco, la presenza di
214
1934
di equivoco, la presenza di assidue e attive ricamatrici
215
1934
loro fatture, delle cucitrici di bianco: ¶ SORELLE MATERASSI ¶ Cucitrici
216
1934
bianco: ¶ SORELLE MATERASSI ¶ Cucitrici di Bianco – Corredi da Spose
217
1934
e al solo conforto di uno scaldino sotto i
218
1934
cinquant’anni alla distanza di un anno l’una
219
1934
una e l’altra. ¶ Di corporatura complessa, e quasi
220
1934
I suoi capelli, ancora di un nero lucente e
221
1934
lei rivelava lo sforzo di un’esistenza difficile e
222
1934
rari e brevi momenti di riposo, e che oramai
223
1934
negava, ma una consuetudine di pensiero e di lavoro
224
1934
consuetudine di pensiero e di lavoro durissima divenuta regola
225
1934
cedendo spesso al desiderio di stringersi alla vita, palparsi
226
1934
si contorceva all’apparire di una persona, e tanto
227
1934
quanto più importante e di riguardo era quella; e
228
1934
ma con la sicurezza di chi è uso a
229
1934
che per una possibilità di ripiegarsi infinita non c
230
1934
inquieta, costringendosi a gesti di una grazia affettata e
231
1934
due dischi scialbi, privi di forza adesiva, non esprimevano
232
1934
sorella sembrava più giovane di parecchi anni e ne
233
1934
e ne aveva uno di meno solamente. ¶ Il caso
234
1934
stanze; e in continuazione di essa, ma con entrata
235
1934
le stalle il contadino di un podere assai grande
236
1934
grande e molto fruttifero, di loro proprietà. Sulla parte
237
1934
casa i due rami di case già descritte, centrate
238
1934
in tutte quattordici famiglie di piccola gente decorosa e
239
1934
a suo tempo agente di beni rustici al servizio
240
1934
beni rustici al servizio di una nobile famiglia in
241
1934
quanto l’ora del era alla bellezza di
242
1934
dì era alla bellezza di quella conforme. E poi
243
1934
digiun rotto, acciò che di canto non fossero dagli
244
1934
schiere: il che, come di riguardare, così talvolta dava
245
1934
così talvolta dava cagione di ragionare. Ma poi che
246
1934
tutti dal discreto siniscalco di sarge francesche e di
247
1934
di sarge francesche e di capoletti intorniati e chiusi
248
1934
erano, e tempo era di riducersi a novellare come
249
1934
sorridendo con una punta di scetticismo sopra l’autenticità
250
1934
leggendo su una targhetta di marmo al Ponte a
251
1934
curiosità osservando quell’assieme di case che si chiama
252
1934
Coverciano. ¶ Oltre al passaggio di troppe cose che lo
253
1934
riguardano e nello spirito di cui già abbiamo discusso
254
1934
è il sostare frequente di automobili signorili al cancello
255
1934
si prolungano il tempo di una visita d’etichetta
256
1934
d’etichetta e non di rado d’una visita
257
1934
rado d’una visita di confidenza come le donne
258
1934
scalpitante d’impazienza e di ardore, una pariglia di
259
1934
di ardore, una pariglia di morelli o di bai
260
1934
pariglia di morelli o di bai impettiti, lucidi e
261
1934
la bocca dalla freschezza di un fiore; come oggi
262
1934
esperto, su tre generi di persone, bene distinti, scendenti
263
1934
da una fanciulla, entrambe di irreprensibile eleganza proporzionata all
264
1934
talvolta, il proprio stato di rosa sbocciata bene, per
265
1934
la figlia ostenta quello di un giglio consapevole, essendo
266
1934
che per gli anni, di elezione; brutte e grinzose
267
1934
dimesse ed oscure, oltrepassando di tanto l’indifferenza per
268
1934
ne desterebbero vedendole scivolare di prima mattina, con la
269
1934
dignità del portamento fatta di riserbo e lentezza, e
270
1934
insieme per un baleno di seta viola tra la
271
1934
fretta, non si sa di dove, un prete giovane
272
1934
vecchia casa della pianura di Firenze, dall’apparenza borghigiana
273
1934
borghigiana e dimessa, capace di attirare persone così eminenti
274
1934
e diverse. Vien fatto di pensare all’arte sopraffina
275
1934
pensare all’arte sopraffina di quella padrona di casa
276
1934
sopraffina di quella padrona di casa capace di cementare
277
1934
padrona di casa capace di cementare insieme gente tanto
278
1934
lontana d’età e di costume e capace di
279
1934
di costume e capace di stuzzicare la nostra impazienza
280
1934
pressi della casa una di queste macchine, la dama
281
1934
pilastri seggono due leoni di terra cotta che superano
282
1934
mezzo, su tre scalini di pietra sbocconcellati la loro
283
1934
finestra, rotonda, e fornita di una grande persiana verde
284
1934
quell’affetto delle donne di famiglia, così palese, che
285
1934
muricciuolo è un pezzo di terra, né campo né
286
1934
podere coi suoi filari di pioppi ignudi sopra i
287
1934
con languori o accorgimenti di femmine sembrano ribellarsi o
288
1934
per modo che uno di questi campi ci fa
289
1934
piedi. ¶ Riporterò alcuni nomi di queste colline riuscendo essi
290
1934
Fiesole, Vincigliata e Castel di Poggio, Montebeni, Il Poggio
291
1934
e le volate, varietà di pennacchi, dovizia di ornamenti
292
1934
varietà di pennacchi, dovizia di ornamenti, per i quali
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del carattere, il domandarle di rendersi utile a qualche
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è tanto piccola, e di cui si tiene nel
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le frulla in testa di guardare la sottoposta o
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sbirciatina dall’alto e di traverso, uno sguardo di
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di traverso, uno sguardo di degnazione al solo scopo
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socchiudendo gli occhi, fingendo di neppure accorgersi del trattamento
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che non odora, e di cui si libera con
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che con un cenno di disgusto fa portar via
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le tocca ogni tantino di turarsi anche il naso
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vi starò a intrattenere di quanto accada durante la
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ora è più bella di prima. L’altra invece
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che non finisce mai di rasciugare, e resta sudicia
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intera. ¶ È precisamente uno di questi paeselli di seconda
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uno di questi paeselli di seconda luce che intraprendo
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quel nucleo non costituito di per sé in ente
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potrebbe formularvi una larva di paese; una specie di
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di paese; una specie di piazza a sghembo si
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forma a un crocicchio di strade dov’è un
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dov’è un convento di francescane cinto da mura
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tettino rustico, l’effige di San Francesco scolpita nel
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metterlo in vista. Rincantucciata di fianco alla villa una
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al villino, e sempre di fronte alla villa, è
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villa, è un blocco di case formanti un quadrato
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da un grande portone di legno destinato a rimanere
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gli abitanti si servono di una porticina pargoletta al
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simile a uno sportello di cui si è smarrita
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chiave. Il lato fondale di questa fabbrica è composto
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composto da una casa di tre piani che ha
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via, stretti e lunghi, di due piani solamente. Salta
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più antico assai e di tono diverso, più signorile
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tono diverso, più signorile di architettura e con avanzi
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architettura e con avanzi di dignità ornamentale non solo
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un’unica finestra, quella di un corridoio retrostante, che
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alla meglio l’ubicazione di questo paese, mi preme
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il perché. È pregio di queste colline il ricordare
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lo spazio non consente di avanzarci il piede, dirò
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nessuno è in grado di legittimare quale fu il
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in questa plaga case di Boccaccio ve ne sono
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l’una abbia voglia di mollare di fronte all
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abbia voglia di mollare di fronte all’altra e
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fronte all’altra e di fronte alle più sicure
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la malafede; hanno ragione di coronare con tale nome
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io voglio oggi coronare di esso questo racconto, che
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più bella che il passato, quanto l’ora
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poco, alla sfuggita e di passaggio, dirò com’ella
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vedere il cielo come di fondo a un pozzo
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quelle lievi e bizzarre di cento metri o cinquanta
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si accede per mezzo di scalinate: ¶ per le scalèe
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che questo modo originale di trattare di falsari e
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modo originale di trattare di falsari e ladri i
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ci assumeremmo l’audacia di contraddire il divino maestro
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Scarpuccia, Erta Canina, Rampe di San Niccolò… La collina
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saranno immaginato attraverso testimonianza di fotografie stampe e cartoline
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le sue colline zone di pianura più o meno
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indifferente, è la linea di essa che veduta una
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un profumo quasi direi di miracolo e di mistero
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direi di miracolo e di mistero, con cui viene
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intonazione luminosa e chiara di signorilità e di eleganza
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chiara di signorilità e di eleganza, di civile bellezza
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signorilità e di eleganza, di civile bellezza. ¶ Se sul
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terra rimasero in ammirazione di quanto avesse saputo operare
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è doveroso affermare che di quanto il caso poté
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con la loro raddoppiarono di bellezza; giacché è pregio
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giacché è pregio inestimabile di queste colline l’esser
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colline l’esser disseminate di ville, di castelli costruiti
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esser disseminate di ville, di castelli costruiti nei punti
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in tutti i sensi, di tutte le epoche, d
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e giardini che invece di produrre una atmosfera di
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di produrre una atmosfera di irrealtà da sogno o
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1934
o fiaba, per virtù di certa severità e raffinatezza
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della realtà più semplice, di intimità domestica, di nobiltà
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semplice, di intimità domestica, di nobiltà sicura, di sobrietà
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domestica, di nobiltà sicura, di sobrietà e saggezza, di
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di sobrietà e saggezza, di modestia anche quando le
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rendano difficile il compito di nascondere la potenza. Alle
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io abbia avuto occasione di accompagnare degli stranieri sopra
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1934
per esprimere tanta diversità di visuale, di sensazioni o
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tanta diversità di visuale, di sensazioni o apprezzamenti, non
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armoniosissima come le colline di Firenze. ¶ Vi sono per
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dicevo poco fa, tratti di pianura che accompagnano a
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dispiacendovi che il tratto di pianura sia troppo lungo
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trascurata, se non trascurabile, di nessuna importanza nel regno
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necessità, popolata essa pure di ville e di case
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pure di ville e di case, di paesi e
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ville e di case, di paesi e di borgate
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case, di paesi e di borgate dal tono mansueto
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rassegnazione, e un tantino di noia; e usando raramente
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della pazienza, un atto di sdegno o di rivolta
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atto di sdegno o di rivolta, superando col lavoro
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per lei quella cordialità di concessione che si usa
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dei casi della dama di compagnia che mantiene il
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e compostezza senza permettersi di giudicare, esternando ammirazione bonaria
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e che lo sguardo di lui, calmo e penetrante
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anno con un carico di dolore e di preoccupazioni
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carico di dolore e di preoccupazioni non indifferente, all
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e al suo affetto di donna rassegnata a tutti
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alla monotonia e durezza di un’esistenza priva d
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fino dal primo incontro, di cattivarsene la benevolenza con
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femmine, nel modo bislacco di chi non vi ha
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cresceva dentro il desiderio di dirgli tante cose rassicuranti
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efficace, senza il bisogno di pronunziarsi nemmeno lui, e
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nulla; con una donna di servizio che faceva la
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da un bisogno cocente di dare, di dare a
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bisogno cocente di dare, di dare a quel nipote
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compagni per giuocare, figlioli di brava gente, gente per
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alle due zitelle era di dirgli che loro erano
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accumulando anche buona parte di quanto ritraevano dal lavoro
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loro facce un’impronta di poca serietà e pochissima
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il caldo, ai primi di Dicembre, e agitavasi con
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fuori, non si curavano di vedere, si guardavano insieme
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fonte del completo sconvolgimento di tutto l’essere; non
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giorni con un ragazzo di quattordici anni che rappresentava
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prima avrebbero potuto immaginare di ritrovarsi in quel treno
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era rimasto un ricordo di colonne: colonne fra colonne
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colonne; mezze colonne, pezzi di colonne; colonne a sedere
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sperdute in una foresta di colonne in fondo a
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dal sole e coperta di arazzi, pitture, dorature magnifiche
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condussero davanti agli avanzi di Roma imperiale e all
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morte, riavendosi dallo stordimento di quei giorni fuggirono inorridite
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né vi fu verso di farle entrare, ma rimasero
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1934
Né vollero vedere altro di quella Roma antica che
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risolse in un’immagine di ferocia abominevole. E sempre
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croce, raccomandando al Signore di tenere bel saldo sopra
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invece, le poverette, ricordavano di essere entrate nelle viscere
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sera piovosa sul finire di novembre, fu una rivelazione
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1934
volta, simile a quella di un’immensa lamiera grigia
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pioggia con qualche sospetto di sole nella luce, un
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1934
maturò notevolmente questo stato di cose. ¶ Quando dopo il
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come sotto i colpi di una mitragliatrice o come
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1934
provvedersi. Dopo uno scambio di vedute senza parole, le
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sorelle si dissero insieme di non aver voglia di
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1934
di non aver voglia di mangiare: «per me… per
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non fosse il caso di prenderne due, erano anche
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dargli subito un’idea di larghezza prese dall’uomo
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spiritando del prezzo: «figli di… buone donne!». Su quel
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aria rassegnata e sufficiente di chi sa per lunga
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al cuore, Remo mostrò di gradire subito il pensiero
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gradire subito il pensiero di Teresa, e osservandone la
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po’ d’appetito, sorrise di adesione molto evidente. Sorrise
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moto fugace della bocca di una carnosità resa pura
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1934
mai fatte, quella adducendo di non potersi allontanare dalla
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che ritenevano indispensabile più di quanto non fosse, un
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andare in America. Dopo di che la parola Ancona
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assurgeva alla potenza fantastica di New York, di Pekino
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fantastica di New York, di Pekino o di Calcutta
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York, di Pekino o di Calcutta: “in Ancona!”. Un
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vi fu scambio vivace di lettere: tre anni dopo
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matrimonio per la nascita di un bambino. Augusta annunziò
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da loro stesse e di una raffinatezza signorile. Esaurito
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neppure a quale grado di fortuna fossero giunte, come
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in fondo giudicavano misura di prudenza il non sbandierare
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e, insieme, indipendente verso di esse, che soltanto pochi
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ebbero appena il tempo di cucirle una camicia per
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alcuni anni dopo quello di Giselda. ¶ Ma questa sorella
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dopo un anno appena di vedovanza, còlta da un
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mentre escogitavano il modo di poterla meglio soccorrere ripetendole
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soccorrere ripetendole l’invito di venire a Firenze dove
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la poveretta s’era di nuovo impiegata presso una
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le bastava l’animo di pronunziarla. Umile e timida
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ma riboccandole il cuore di questo tormento, quando sentì
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addio. ¶ Lasciava un figlio di quattordici anni che, o
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ricoverato in un ospizio di orfani. Sentiva di lasciarlo
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ospizio di orfani. Sentiva di lasciarlo male e moriva
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altra risposero quelle comprese di profonda pietà, la povera
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vuota, poverissima, quasi sprovvista di masserizie: squallida. E a
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occhi neri e grandi, di un ovale soffuso di
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di un ovale soffuso di luce senza aggressivo ardore
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né attoniti, in atto di attesa, di sospensione, con
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in atto di attesa, di sospensione, con una limpidezza
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una semplicità molto naturale, di modo che si rendeva
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malessere e questa attrattiva, di leggere il sentimento di
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di leggere il sentimento di esse e scoprirne i
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e coronati da sopracciglia di seta, lucenti e spesse
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lucenti e spesse, nerissime, di linea alta e nobile
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Carolina ripartirono alla volta di Firenze. ¶ Dal momento che
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momento che al letto di quella poveretta avevano pronunziato
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sorelle si sentirono preda di un turbamento sconosciuto che
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normale. E poter tranquillizzarsi di quella imprevista serenità e
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che sarebbero state felicissime di provocare sopportandone ogni eccesso
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tutte le conseguenze pur di sentirsi sopra un terreno
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loro l’intimo disagio di un tale stato, pareva
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e non in forza di un’educazione raffinata e
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civile. Anche quel sospetto di riso avrebbero voluto provocare
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1934
lui non sospettando lontanamente di ridere di se medesime
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sospettando lontanamente di ridere di se medesime, giacché mai
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1934
che non volevano era di rimanere sospese. ¶ Una volta
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1934
aspetto, le loro grazie di zitellone in vacanza; osservando
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che incalzava il momento di questo fatto e che
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lenti nei movimenti, parchi di gesto, anche quelli che
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tanto stordimento gli sguardi di Teresa salivano ai gradi
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colonnello, o non meno di un capitano in piena
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e sicurezza, quell’aria di comando e di salute
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aria di comando e di salute l’attraevano con
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ella stessa, il pensiero di sentire al proprio fianco
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poteva tollerare la vista di quegli omaccioni sanguigni, dall
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colonne, e un’aria di autorità e destrezza, ma
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e destrezza, ma soprattutto di sazietà da farle correre
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farle correre un brivido di terrore sotto la pelle
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aggrappavano al loro tronco di salvataggio: gli occhi azzurri
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1934
e un po’ velati di malinconia, di qualche tenentino
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po’ velati di malinconia, di qualche tenentino, o magari
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questa terra e bisogno di dar la propria senza
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1934
da lasciar credere che di tanto ben di Dio
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che di tanto ben di Dio ce ne fosse
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strada direttamente, gli occhi di Niobe ritrovato l’ardore
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non aveva preferenze né di corpo né di grado
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né di corpo né di grado, né si peritava
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riserve, né era capace di rattenere qualche personale apprezzamento