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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tristezza ha il sonno leggero, 2016

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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con sua figlia. Risposi di sì a tutte e
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domande, e lei, prima di sciogliere l’abbraccio e
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qualche giorno la frase di Arianna mi rimbombò nel
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ben capito cosa fosse di preciso l’odio. Certo
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odio. Certo, alcuni compagni di classe mi erano antipatici
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potevo dire degli spasimanti di mamma che ogni tanto
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lei aveva fatto qualcosa di molto grave per farsi
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parco naturale nei pressi di Agnano pieno di viali
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pressi di Agnano pieno di viali alberati, cespugli di
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di viali alberati, cespugli di more, scoiattoli, volpi, ghiande
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proprio in un laghetto di acqua stagnante notai tre
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parecchio.» ¶ Dopo un po’ di silenzio domandai: «Qual è
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Le afferrai una ciocca di capelli e gliela lisciai
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tasca. È un messaggio di Flor. ¶ Hai parlato con
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ne fregava del giudizio di nostro padre? ¶ Che c
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è arrivato il momento di parlare!» esclama Mario. ¶ «Erri
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a rispondere Mario prima di versarsi un altro po
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versarsi un altro po’ di vino. ¶ «E allora, se
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tutti si girano verso di lui. Mamma si porta
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per cancellare la sensazione di déjà-vu che accompagna
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avrete capito... Clara è di nuovo incinta!» ¶ Tra l
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Giovanni e il grido di gioia di nostra madre
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il grido di gioia di nostra madre passano pochi
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madre passano pochi millesimi di secondo. Se si fosse
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replica Tomoko. ¶ «Aug...» tento di dire infine io, ma
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suo fianco per avere di che gioire. Che anche
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in, che ha valore di negazione. Gli antichi racchiudevano
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odierna copre un arco di tempo molto più dilatato
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le balbetto, ancora incapace di affermare la mia esistenza
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mondo. Come un bambino di nemmeno due anni, solo
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e con una marea di parenti attorno, iniziò a
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la bocca nel tentativo di articolare la sua prima
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dato. Ma quel furbone di mio fratello se ne
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indicò il faccione simpatico di un grosso uccello dal
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parole. A poco più di un anno, Giovanni aveva
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aveva avuto il coraggio di aprire bocca per dire
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che chi gli era di fronte voleva sentirsi dire
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merito, perché la capacità di inibire gli stati d
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emozioni calpestate in nome di una presunta pace interiore
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siccome non mi va di passare per lo sfigato
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ha la giusta dose di responsabilità. Quanto a emozioni
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aver avuto la costanza di cercare un punto in
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totale inettitudine nel ruolo di genitori, sono io ad
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dato loro la possibilità di applicare nella pratica il
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che dietro la nascita di un figlio non ci
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coincidenze. Io, come milioni di altre persone, sono frutto
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altre persone, sono frutto di un avvenimento fortuito, di
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di un avvenimento fortuito, di un incidente, se così
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era già nel salotto di quella festa anonima a
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pomeriggio con la scusa di voler comprare qualcosa per
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che era il momento di cambiare.» ¶ «Lo avresti capito
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per te.» ¶ Poco prima di separarci, eravamo in auto
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lavoro, cambialo». ¶ Mi girai di soprassalto ma Matilde non
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commentai. ¶ Lavoravo nell’azienda di fotovoltaici di mio suocero
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nell’azienda di fotovoltaici di mio suocero, la Natura
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è un amico stretto di Mario ed era stato
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auto, immersi nel traffico di un giorno normale? Mentre
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momento banale, un intervallo di noia. Ho poi avuto
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Ho poi avuto modo di capire che le verità
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proprio in un istante di monotonia, quando la stanchezza
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monotonia, quando la stanchezza di un giorno qualunque e
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in fumetteria, a parlare di noi, e non sono
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tutti i costi? Pensi di farlo con un sessantenne
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sia arrivato il momento di farsene una ragione» le
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dopo l’ennesimo test di gravidanza negativo. ¶ Eppure, nonostante
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dal banco, a meno di un metro da me
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al cliente un mattone di seicento pagine di un
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mattone di seicento pagine di un disegnatore iraniano morto
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mi dia la forza di prendere una decisione. Almeno
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Per anni il ventre di Matilde è stato teatro
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Matilde è stato teatro di orribili tragedie, una vera
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vera e propria carneficina di miliardi di miei spermatozoi
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propria carneficina di miliardi di miei spermatozoi felici e
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c’è una sfilza di torrette stracolme di cecchini
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sfilza di torrette stracolme di cecchini che presidiano il
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aperto un negoziato. Sapendo di poter contare solo su
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anziane e ormai stufe di combattere, ha deciso di
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di combattere, ha deciso di sedersi al tavolo delle
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si è appena seduta di fianco a me sul
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Valerio è qui?» chiedo di rimando. ¶ «Sì, sta dormendo
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spiego». ¶ «Che gran testa di cazzo, nostro fratello!» sento
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tempo era la camera di Valerio. ¶ Clara posa la
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salotto. ¶ Clara che parla di più è un paradosso
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fila una serie indefinita di meno. ¶ Dopo il parto
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quali, purtroppo, anche quelle di mia moglie. Matilde ci
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mia stanza. Feci finta di nulla e continuai a
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Dici?» ¶ «Dico.» ¶ Mi voltai di nuovo verso il computer
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Eh, magari la smette di perdere la testa dietro
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innamorati e nel giro di un anno si sono
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a tentoni, cercando invano di scansare la casella Imprevisti
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casella Imprevisti. ¶ Ho tentato di dare un figlio a
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un ciondolo a forma di F. ¶ «Non ti chiami
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l’iniziale del nome di mia madre». ¶ «Ho capito
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decise che era stufa di parlare e giocammo per
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soddisfatti da lontano. ¶ Prima di risalire in auto, Arianna
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guardai, inebriato dal profumo di cannella che scaturiva dalle
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replicato, e nello scambio di sguardi si è materializzata
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un attimo la figura di Matilde. ¶ «La bottiglia invece
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li ficca in libreria, di solito in vetrina o
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baciano sotto una tormenta di neve. ¶ «Lo metti in
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sorriso le ho fatto di sì con la testa
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si sono illuminati ancora di più. ¶ «Ma non dobbiamo
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ha aperto la borsa di stoffa verde a fiori
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è?» ¶ «Tadààà!» ha urlato di nuovo e mi ha
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ripreso a sorridere. ¶ «E di chi?» ¶ «Boh» ha risposto
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risposto con un’alzata di spalle. ¶ «Come ’boh’?» ¶ «Uffa
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che saresti stato contento di avere una nipote.» ¶ «Be
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capisco...» ¶ Lei ha smesso di sorridere e, accigliata, ha
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davvero non hai idea di chi sia il padre
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ha afferrato la bottiglia di spumante per il collo
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volevo un figlio prima di farmi vecchia, così... ecco
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neanche più la forza di crescerla? E tu, poi
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età vorresti prenderti cura di una nipote, quando ti
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quale sfogare la voglia di paternità repressa, ché tanto
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è femmina?» ¶ «Lo sarà di certo, io voglio una
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che si prenderà cura di te quando sarai vecchio
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fai?» ho detto strappandole di mano la bottiglia. «Non
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ha preso il pacchetto di sigarette dalla borsa. ¶ «E
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sempre come tirare su di morale le persone» ho
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allegra, sempre così fuori di testa. Abbiamo avuto lo
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precedente, ho sempre evitato di pronunciare il nome dell
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il nome dell’amante di mia moglie. D’altronde
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un «vezzeggiativo». ¶ «La smetti di fare lo stupido una
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Ti prego, ho bisogno di parlarti.» ¶ Silenzio. ¶ «È successa
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a comprare un paio di volumi che vanno a
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miglior cliente, si aspetta di essere trattato come tale
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il suo nuovo tentativo di riappacificazione. ¶ Il fatto è
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e un ciuffo sparuto di capelli in mezzo alla
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carnagione sembro un personaggio di un cartone di Tim
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personaggio di un cartone di Tim Burton, ho i
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fanno sedurre dalla legge di gravità e la tipica
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fatto: le mie possibilità di avere una relazione sono
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cavallone che ti coglie di spalle un attimo prima
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La prima, alla festa di una coppia di vecchi
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festa di una coppia di vecchi amici che avevano
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finito nella casella «amici di coppia di cui si
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casella «amici di coppia di cui si perdono le
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colpa dello stress, che di fronte alla prospettiva di
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di fronte alla prospettiva di un rapporto sessuale il
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in quel bagno tentai di resistere, lo giuro, ma
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mia. Ero nella morsa di un grosso pitone. ¶ «Cosa
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festa, lei sarebbe stata di nuovo mia, innamorata e
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che non sapevamo più di provare l’uno per
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Fu un minuto abbondante di passione ardente. Subito dopo
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speranza ¶ Mario è titolare di uno dei più importanti
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dei più importanti studi di ingegneria della città, in
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e la sua volontà di tramutare i figli in
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Valerio adesso? Devo ricordarmi di chiederglielo. ¶ Nostra madre, invece
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Cristiana – quelli, per intenderci, di Gava, De Mita, Pomicino
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a diventare una figura di spicco del partito, almeno
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cozzò con il pool di Mani Pulite. Fu Tangentopoli
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fine alla gloriosa carriera di Renata Ferrara, che per
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attraversò un breve periodo di depressione. ¶ Io allora ero
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e avevo ben altro di cui occuparmi: in primis
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in primis l’esame di maturità, dove mi produssi
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muta strappando un trentasei di tutto rispetto; e poi
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tradimento della mia ragazza di allora, Giulia, che, avevo
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possibile. Sono passati più di vent’anni e ancora
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ho saputo, andò via di casa. ¶ È buffa questa
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giro con un mucchietto di dolore incapsulato dall’infanzia
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grazie a un granello di amore incontrato per caso
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altrettanto con un paio di donne innocenti. ¶ Ma come
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Stavo parlando della depressione di mia madre e, ancor
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concludere prima la storia di Renata Ferrara. ¶ La congiuntura
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congiuntura astrale Tangentopoli-avviso di garanzia-scena muta del
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del figlio all’esame di maturità contribuì per qualche
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picconare la robusta corazza di mia madre. Se avessi
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periodo stavano indagando su di lei, avrei almeno cercato
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lei, avrei almeno cercato di regalarle un «successo scolastico
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stento sapevo dell’esistenza di Di Pietro e dei
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sapevo dell’esistenza di Di Pietro e dei suoi
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arrivano ti colgono sempre di sorpresa. ¶ Comunque, quel pomeriggio
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ricredere anche sul concetto di speranza. ¶ Piccola riflessione sulla
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Gargiulo e mi faccio di speranza da quarant’anni
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Se esistesse un gruppo di sostegno per drogati di
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di sostegno per drogati di speranza dovrei presentarmi così
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i miei la smettessero di litigare. Poi ho sperato
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madre non si innamorasse di un altro uomo. Quindi
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che mamma si innamorasse di Mario e che questi
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venissero rapiti, che Arianna (di cui parlerò presto) diventasse
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potesse fare a meno di me, che Matilde me
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realtà. È una questione di numeri: più desideri hai
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maggiore è la possibilità di fare centro. ¶ Tadààà! ¶ Comunque
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Flor con una bottiglia di spumante, un mazzo di
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di spumante, un mazzo di margherite e un possente
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braccio. ¶ Flor ha più di trent’anni, ma ne
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ma ne dimostra molti di meno. Veste sempre colorata
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meno. Veste sempre colorata di fiori sgargianti, con sciarponi
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ha offerto il mazzo di fiori con un sorriso
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e, soprattutto, la figlia di mio padre. ¶ «Sto» mi
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ho raccontato del tradimento di mia moglie è stata
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essermi chiuso la porta di casa alle spalle. Lei
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si versa un po’ di succo di pesca ancora
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un po’ di succo di pesca ancora sul tavolo
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brindare al primo erede di casa Ferrara. ¶ Valerio infilò
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casa Ferrara. ¶ Valerio infilò di corsa il cellulare in
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giro per i laboratori di Napoli nella speranza che
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riuscissero nell’ardua impresa di fecondare mia moglie. ¶ «Forse
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del medicinale. ¶ Ero stufo di quelle discussioni con Matilde
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Matilde, degli eterni sensi di colpa con i quali
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Invece, ribattei: «Devi smetterla di trovare sempre una causa
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ci capisce nulla. E di sicuro non è colpa
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incinta dopo pochi mesi di matrimonio e noi stiamo
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Giovannino nemmeno trenta» replicai di getto. ¶ Lei mi guardò
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avevamo aspettato troppo prima di iniziare a provare ad
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serve un buon numero di spermatozoi che non abbiano
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che non abbiano paura di ascoltare il canto seducente
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ascoltare il canto seducente di un giovane utero che
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Arianna. Le dedicherò più di un capitolo, non ora
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parola. E allora avverto di nuovo il suo profumo
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nuovo il suo profumo di cannella, lo stesso che
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sono innamorato, all’età di sette anni. In realtà
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nata dal primo matrimonio di Mario, e anche lui
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mia vita è piena di legami con persone che
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ed è un susseguirsi di baci, abbracci e domande
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baci, abbracci e domande di rito. Quando raggiungiamo la
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Renata Ferrara un paio di inverni fa con la
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sul vecchio tavolo rettangolare di legno massello dal quale
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senza remore il ruolo di re Artù. ¶ Inutile specificare
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Artù. ¶ Inutile specificare chi di noi fratelli sia Lancillotto
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primo ricordo che ho di Arianna risale all’inizio
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in casa, le attenzioni di mamma erano tutte per
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parentado mi aveva inondato di regali. Perciò, per un
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al massimo cinque bustine di figurine, a me mamma
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Insomma, grazie ai sensi di colpa con i quali
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incrociai il faccione sorridente di Mario, che si presentò
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si scostò e dietro di lui comparve Arianna. Aveva
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lo stesso viso minuto di oggi, la pelle lattescente
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Quando mamma mi pregò di andare dietro insieme ad
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domandò: «È tuo?» ¶ Feci di sì con la testa
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come un tesoro. ¶ Annuii di nuovo. Non avevo il
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Non avevo il coraggio di parlare. Lei, però, sembrava
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guardai prima il mazzo di doppioni poi lei, che
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separato dalla mia collezione di doppioni, sennonché lei aggiunse
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facevano sentire più grande di quel che ero. ¶ Perciò
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sorrise un istante prima di ribattere: «Grazie, non lo
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Mario pregò il cameriere di prepararci un tavolo sulla
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che pendeva dai racconti di Mario, un po’ Arianna
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se non avevamo finito di mangiare. ¶ Guardai mamma con
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chiesi. ¶ «Quasi sette» rispose di getto, «tu?» ¶ «Sette e
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la schiena nuda ricoperta di macchie mentre si allontana
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e non mi accorgo di Mario che mi posa
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la persona che più di ogni altra si avvicina
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si avvicina al concetto di padre possa aver intuito
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mandare giù il senso di solitudine che mi avviluppa
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che mi fa voltare di scatto: «Mamma è un
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citofono, ho già capito di essermi sbagliato: Mario ha
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sbucano dalla porta. ¶ Cerco di ricordare se abbia accolto
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a baciare la guancia di mia cognata Clara e
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mia cognata Clara e di mia nipote Renata. Giovanni
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lancia fra le braccia di Mario, che nel frattempo
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pizzicotto affettuoso sul naso di Renata, che però non
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stupido mi rendo conto di essere stupido e mi
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pranzo con una pila di piatti in mano. Non
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ci fosse una smorfia di disappunto. Vai a sapere
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attualità. Un tale lasso di tempo non è bastato
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mamma è alla ricerca di un’altra tata che
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non abbiamo più bisogno di una tata, in secondo
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in secondo luogo perché di Luisa ce n’era
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base al loro tempo di permanenza. Se non sbaglio
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resistette a lungo prima di scoppiare in un pianto
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pianto dirotto e fuggire di notte. Subito dietro, a
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e io tentammo anche di farla tornare sui suoi
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ci guardò disorientata prima di chiudersi la porta alle
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anche quel periodo ricco di soddisfazioni terminò. Celeste con
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il bigliettaio del Castello di Lord Sheidon. Col tempo
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era poi tanto prestigioso, di certo non come quello
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certo non come quello di Mario, il cui studio
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andava arricchendo sempre più di collaboratori, e iniziai a
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ha ricoperto il ruolo di dirigente scolastico, insegnante, ingegnere
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bisogno, potevo sempre dire di essermi confuso con Mario
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confuso con Mario), pilota di aerei, biologo marino, maestro
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aerei, biologo marino, maestro di arti marziali e, una
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perché due compagni patiti di Formula Uno si incollarono
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indaffarati attorno alla macchina di Nigel Mansell. ¶ Nella realtà
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anni. ¶ Il suo esempio di vita mi è stato
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vita mi è stato di grande insegnamento: grazie a
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basta avere una confezione di sigari a portata di
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di sigari a portata di mano e una compagna
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proprio «Aprire un negozio di fumetti». ¶ Una fumetteria è
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è ancora un sogno di scorta da rincorrere. ¶ I
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Mario dovessero dirci «qualcosa di importante». Ultimamente, infatti, mamma
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la notizia della gravidanza di Clara. Peccato che allora
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allo specchio che tentava di asciugare il trucco sciolto
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pianto. Abbracciandola, la pregai di tornare di là, perché
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la pregai di tornare di là, perché non riuscivo
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madre afferrò la mano di Matilde e le rivolse
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rapido giro per riempire di spumante i bicchieri, mentre
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confezione aperta di succo di mango senza zuccheri aggiunti
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Un domani sulla lapide di mia madre incideranno questa
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mia madre mi rimpinzava di banane, oggi solo a
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con un bel casco di banane col bollino blu
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che ero stato capace di mettermi vicino un nuovo
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bastati a capire che di tutto avevo bisogno, fuorché
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tutto avevo bisogno, fuorché di un capo. ¶ Mi verso
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riuniti su esplicito invito di nostra madre e di
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di nostra madre e di Mario che hanno qualcosa
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Mario che hanno qualcosa di importante da dirci. Per
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dovessero annunciare l’arrivo di una nuova nipote dopo
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dopo Renata, la figlia di Giovannino, che si chiama
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altrettanti padri. ¶ Quella sera di trentasette anni fa fu
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il piccolo Giovannino. Nessuno di loro era figlio di
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di loro era figlio di entrambi i miei genitori
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un solo frutto prima di seccare. ¶ La scomunica di
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di seccare. ¶ La scomunica di Gargiulo Raffaele, in arte
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Mario Ferrara, il marito di mia madre, il padre
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mia madre, il padre di Valerio e Giovanni, il
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anni, è più alto di me, pesa centoventi chili
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e folta come quella di Babbo Natale. È l
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ha sei anni meno di Mario ed è magro
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battesimale quando, all’età di dodici anni, poco dopo
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poco dopo la nascita di Giovanni, decisi di farmi
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nascita di Giovanni, decisi di farmi battezzare. In famiglia
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la sua personale scomunica di qualche anno fa. Di
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di qualche anno fa. Di quest’ultima in particolare
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alta voce sulla possibilità di spostare il quadro in
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e penna e scrisse di proprio pugno una lettera
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il papa in persona di sbattezzarlo con effetto immediato
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mi faceva soffrire più di tutto, non solo perché
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che si prendeva cura di me, giocava con me
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Lui era il padre di Valerio e Giovanni. Se
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Ferrara. ¶ Quei pochi anni di frequentazione erano comunque bastati
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anzi, abbozzò una specie di sorriso che compresi solo
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come tutti i compagni di classe. ¶ «Anche Erri è
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mai incrociato lo sguardo di una ragazza, studiavo poco
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non avevo il coraggio di aprire bocca e per
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silenzio, nonostante le parole di Rosalinda a sostegno della
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si ha solo bisogno di un esempio da seguire
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a sorseggiare il succo di mango quando entra mia
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indirizzandomi un rapido sguardo di rimprovero, esordisce: «Erri, quante
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volte ti ho detto di non mettere i piedi
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vaniglia e l’abbozzo di pancia sul tessuto attillato
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e gli occhi carichi di luce. Vorrebbe dire qualcosa
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la povera domestica, rea di aver tirato giù dal
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pensile un numero eccessivo di piatti. Un attimo prima
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piatti. Un attimo prima di uscire dalla stanza, mamma
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figlio. ¶ Non smetterò mai di raccontarti le mie storie
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le mie storie. ¶ E di ascoltare le tue. ¶ Qualcosa
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ascoltare le tue. ¶ Qualcosa di buono ¶ Si dice che
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dice che il carattere di una persona si formi
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formi nei primissimi anni di vita. Sono i primi
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me. Ero nel corridoio di casa, da un lato
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piangevo loro mi dicevano di stare tranquillo, che non
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non ha ancora smesso di farsi sentire, di reclamare
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smesso di farsi sentire, di reclamare qualcosa di buono
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sentire, di reclamare qualcosa di buono con cui nutrirsi
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chiedere un istante ancora di pazienza, solo che a
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andare a un urlo di sorpresa e dolore se
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Il suo sguardo carico di rabbia ancora mi perseguita
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perseguita, ancora, a distanza di un anno, ha la
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anno, ha la forza di farmi tornare ai due
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ai due occhi spietati di mia madre quando mi
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a dismisura il livello di odio tangibile nel suo
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fuggire dall’ira inconsulta di mia madre mi avevano
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Invece con una raffica di interrogativi idioti ero riuscito
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tutte le possibili risposte di mia moglie. ¶ «Hai capito
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non avevo la forza di parlare, non avevo il
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non avevo il coraggio di scegliere di sapere. Così
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il coraggio di scegliere di sapere. Così, lei proseguì
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nei quindici precedenti anni di amoreggiamenti si era servita
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sola volta, al culmine di uno dei nostri rapporti
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sessuale, seppellendo il desiderio di entrambi. In sostanza, a
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fu proprio in una di queste occasioni che Matilde
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animalesco, che mi pregava di scoparla senza sosta, come
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così inebetito da anni di rapporti mirati che mi
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vincere da una smorfia di disgusto, quindi si voltò
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cancellava la saliva bavosa di Ghezzi dalla pelle e
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apre, perciò, la porta di casa Ferrara, mi basta
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nessuno, e un senso di disagio inizia a stringermi
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Lei sembra accorgersene, smette di sorridermi e domanda: «Erri
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È il suo modo di darmi il benvenuto. Sono
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creato con questa specie di cartapesta bagnata al posto
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al solito, è pieno di ogni ben di dio
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pieno di ogni ben di dio. Il confronto col
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afferro il primo succo di frutta che mi capita
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andare a una smorfia di disappunto, anzi, di delusione
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smorfia di disappunto, anzi, di delusione. A quarant’anni
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abbandonato la faticosissima abitudine di produrre dolore a causa
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produrre dolore a causa di flashback inaspettati. ¶ Sono allergico
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piccolo, ciononostante il frigo di casa Ferrara è sempre
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sempre stato un trionfo di succhi alla pesca, i
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alla pesca, i preferiti di mio fratello Giovanni, l
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a comprare una bottiglia di succo alla pesca per
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solo una confezione aperta di succo di mango senza
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insieme e mi sembrerà di essere stato anche io
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fuoco. ¶ Dopo la nascita di Valerio, Mario aveva immortalato
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la macchina a portata di mano, scattava foto in
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puoi!» ¶ Sorrisi felice prima di rendermi conto che non
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che non avevo idea di come usare quell’aggeggio
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Andalusia con la macchina di Mario al collo. Scattavo
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guardi il paesaggio invece di stare sempre con quella
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radura, sotto l’ombra di un grosso albero. Ricordo
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dei pantaloncini, si asciugava di continuo il petto sul
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sul quale scintillavano goccioline di sudore. Io tentavo di
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di sudore. Io tentavo di distogliere lo sguardo, ma
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prima volta della bellezza di un sorriso, uno sguardo
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indietro, in una smorfia di felicità e terrore allo
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per anni sul comodino di Rosalinda. Non potevo sapere
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destinazione, quasi mi dimenticai di mamma, Mario e Valerio
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il secondo fratellino che di lì a qualche giorno
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della casa dei genitori di Rosalinda, una specie di
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di Rosalinda, una specie di vecchia fattoria piena di
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di vecchia fattoria piena di animali che da sola
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fu anche e soprattutto di Inés, sorella maggiore di
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di Inés, sorella maggiore di Rosalinda, che aveva deciso
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Rosalinda, che aveva deciso di trascorrere le vacanze dai
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con sé la figlia di dodici anni. ¶ Quando, al
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prima volta il viso di Clarinda, strabuzzai gli occhi
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e un modo canterino di parlare che mi conquistò
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la matita, mi pregò di farle un ritratto. Era
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Clarinda non mi chiese di insegnarle a usarla. Nel
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a usarla. Nel giro di un paio di giorni
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giro di un paio di giorni le scattai una
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le scattai una ventina di foto, e al termine
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suocero, un simpatico uomo di mezza età con le
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un misto fra senso di colpa perché non gioivo
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c’era qualcosa dentro di me che me lo
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E non per mancanza di coraggio: era come se
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se istintivamente mi accontentassi di passare il tempo con
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come se sapessi che di più non potevo ottenere
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ottenere. ¶ La mia condizione di bambino con due famiglie
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aveva spogliato del ruolo di figlio, delle sensazioni che
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nemmeno saperlo, un insieme di coraggio e forza che
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radici. Me capisci?» ¶ Feci di nuovo sì con la
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anche se il concetto di radici mi era estraneo
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Sì» mentii. ¶ Rosalinda terminò di fumare e si tirò
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en Italia.» ¶ Mi girai di scatto, con la bocca
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ripetei. ¶ Dopo un istante di pausa, aggiunse: «Alcune persone
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Okay.» ¶ La sola speranza di rivedere Clarinda mi tranquillizzò
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per chiedere il cambio di cognome da Gargiulo a
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pulmino, recuperai un po’ di coraggio e sgattaiolai nella
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e sgattaiolai nella camera di Clarinda. Lei sembrava mi
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lui, «ritrovare il gusto di uscire, svagarsi. Più ci
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c’è la possibilità di passare inosservati.» ¶ Già, nonostante
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Già, nonostante tu faccia di tutto per nasconderti, la
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l’analisi deve andare di pari passo con il
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e che facevo finta di non sapere: dovevo tornare
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che fossimo il risultato di quel che eravamo da
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che eravamo da piccoli. Di come erano i nostri
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sfera emotiva... ha paura di lasciarsi andare, di vivere
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paura di lasciarsi andare, di vivere appieno le emozioni
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non ha più bisogno di un ripasso, come si
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circolo vizioso, ne ha di responsabilità. E anche parecchie
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E anche parecchie». ¶ Tentai di abbozzare una risposta, ma
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la vita a tentare di non sentire dolore e
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andammo avanti a parlare di Matilde, del tradimento, di
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di Matilde, del tradimento, di Ghezzi, del matrimonio che
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calma: «Il più grande di tutti: sua madre». ¶ Un
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tua madre la svegliasse di nuovo.» ¶ «Nessun problema, ma
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si può mai parlare di vostra madre: se mi
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madre: se mi permetto di dire qualcosa, subito esplode
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ha spinto per forza di cose a sviluppare un
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a decidere il nome di mia figlia» accenna poi
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coraggio. ¶ «Fai bene» rispondo di getto. ¶ Clara sorride e
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gravidanza e la collezione di meno, rimane pur sempre
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ancora svelarci il motivo di questa riunione.» Poi si
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Boh, da qualche parte di là.» ¶ «Dille che ci
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Woodstock, l’uccellino giallo di Snoopy), la mia vita
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mia vita è fatta di milioni di progetti lasciati
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è fatta di milioni di progetti lasciati a metà
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Clara se le parole di Valerio riguardo al lavoro
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Valerio riguardo al lavoro di Giovanni fossero vere, se
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qualcosa con la scelta di Giovanni: accontentarsi di portare
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scelta di Giovanni: accontentarsi di portare a casa uno
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imputare più alla volontà di nostra madre che a
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madre che a quella di Giovannino. È una fortuna
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seconda famiglia. Rosalinda è di un paesino vicino a
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partire, non mi andava di allontanarmi da mia madre
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madre e da Mario, di lasciare casa per trascorrere
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padre?» ¶ Lui, al contrario di mamma, iniziava sempre con
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anni avevo bisogno proprio di qualcuno che mi chiedesse
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e si preoccupasse prima di capire cosa mi passava
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testa e poi, semmai, di dirmi cosa fare. ¶ «Mi
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lui. ¶ Sospirai e tentai di nuovo. «Non voglio stare
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Non voglio stare senza di voi.» ¶ «Sono solo quindici
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tanti.» ¶ «Non hai voglia di passare un po’ di
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di passare un po’ di tempo con tuo padre
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un Paese bellissimo, ricco di tradizioni, e l’Andalusia
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è una terra piena di colori, profumi...» Io a
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Mi faresti la cortesia di fare qualche fotografia per
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lasciavo fare, sperando così di rubarle un sorriso, ma
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Che ne sai tu di come impiego il mio
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infanzia molto allegra» tento di giustificarmi. ¶ «L’infanzia non
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adeguato. Lei ti spiazza di continuo. E lo faceva
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dire a nessuno». ¶ Feci di no con la testa
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un piano per disfarmi di Barry». ¶ Barry era l
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che finisse. ¶ «Posso accusarlo di avermi toccato di nascosto
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accusarlo di avermi toccato di nascosto.» ¶ Mi girai a
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non fu mai accusato di pedofilia, però dopo qualche
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anno lasciò la madre di Arianna di punto in
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la madre di Arianna di punto in bianco e
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America. ¶ «Che dici, andiamo di là?» chiedo dopo un
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casa. E quella pazza di là, mia madre.» ¶ La
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dovrebbe emanciparsi dal ruolo di vittima, che parla di
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di vittima, che parla di non sentire dolore e
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per me sei quanto di più vicino al concetto
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più vicino al concetto di famiglia» dice poi. ¶ La
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oppone resistenza. Allora tento di farla ridere. «Sono il
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mi guarda seria prima di ribattere: «No, non intendevo
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sapessi anche cosa farmene di tutta questa sensibilità. ¶ Perché