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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1920
Sentì che la mano di lei tremava. Ella mormorò
2
1920
volentieri, insistono... Hanno paura... di te... dicono che con
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1920
nell'anima quel rimprovero di lei, come se ella
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1920
Le sue antiche paure di un ricatto, di una
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1920
paure di un ricatto, di una imposizione com'erano
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1920
onde fuggiva ogni pensiero di distanza sociale, di convivenza
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1920
pensiero di distanza sociale, di convivenza mondana, quel pensiero
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1920
viso pallido e amaro di Giovanna quell'ultimo giorno
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1920
gesto scoraggiatole l'idea di darle una felicità più
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1920
una felicità più grande di quella che avrebbe potuto
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1920
ricordo del viso amaro di Giovanna. ¶ Quando lo vide
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1920
suoi fratelli non vedevano di buon occhio: spiavano... ¶ Così
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1920
aria aperta, nel buio di quel terzo autunno, ella
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1920
preso dal desiderio violento di carezzare ancora il suo
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1920
la blusa. Gli occhi di lei ebbero un lampo
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1920
lei ebbero un lampo di collera ch'egli non
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1920
poi egli la incontrò di nuovo e i convegni
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1920
tra bufere e pause di bufere. ¶ Fin che un
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1920
prese. Come sapere qualcosa di lei? Come? Ma, mentre
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1920
in mente il pensiero di mille pericoli, di una
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1920
pensiero di mille pericoli, di una malattia grave, fors
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1920
anco, ecco, un giorno di domenica, la travide per
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1920
era finito? ¶ Gli parve di amarla smisuratamente, allora, di
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1920
di amarla smisuratamente, allora, di non poter vivere senza
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1920
non poter vivere senza di lei. E il giorno
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1920
Anche adesso, a distanza di tanti anni, Marco avrebbe
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1920
quella Giovanna, come ardente di un rancore volgare, era
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1920
aveva amata... Un po' di vergogna per quella imposizione
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1920
capire la logica amara di questo ardore esasperato: vorrebbe
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1920
abbraccio; ma la bocca di lei aderisce alla sua
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1920
annaspa, con un istinto di prudenza superstite a salvare
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1920
cupa, che sembra venir di lontano, dal profondo del
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1920
stato il solito idillio di studente e di sartina
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1920
idillio di studente e di sartina: ma aveva contenuto
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1920
sposata, ma tardi, più di un anno dopo di
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1920
di un anno dopo di quando s'erano lasciati
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1920
ella gli aveva detto di nuovo: ¶ – Venga a vedermi
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1920
considerava la vecchia governante di casa sua che lo
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1920
cedendo più al desiderio di lei che al suo
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1920
senza ardore, come intriso di una melanconia un po
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1920
un po' volgare. Una di quelle volte quando, scioltisi
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1920
s'era mostrata inquieta di quella irruzione: egli aveva
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1920
ogni moto, ogni parola di Marco. Un giorno Giovanna
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1920
per ridarle una parte di quello che la sua
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1920
aveva tolto. Poi, uscito di lì, per dei mesi
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1920
o un nuovo invito di lei non lo riconduceva
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1920
lì, nel piccolo appartamento di via Parini, come adesso
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1920
formava tutto il servizio di Giovanna. E Marco, involontariamente
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1920
viveva una bella vita, di cavalli, di cacce, di
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1920
bella vita, di cavalli, di cacce, di ogni sport
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1920
di cavalli, di cacce, di ogni sport. A intervalli
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1920
Torino, la rivide: male, di pieno giorno, in convegni
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1920
convegni fuggitivi, al fondo di via Napione, oltre Po
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1920
distratta. Soffriva della lontananza di lui, ma capiva che
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1920
parlavano ragionevolmente: ella raccontava di casa sua, de' suoi
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1920
suoi fratelli, tutti maggiori di lei, che si sposavano
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1920
sposavano e andavano fuori di famiglia; di sua madre
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1920
andavano fuori di famiglia; di sua madre, di suo
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1920
famiglia; di sua madre, di suo padre, usciere in
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1920
estenuante. Aveva tanto desiderio di «mettersi da sé» di
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1920
di «mettersi da sé» di lavorare da sola in
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1920
come il bisogno generoso di aiutare, di redimere la
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1920
bisogno generoso di aiutare, di redimere la sua piccola
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1920
giorno, invece, un guizzo di piccola gelosia lo tenne
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1920
ella gli ebbe parlato di un tale che l
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1920
sposarla. Era un commesso di una casa di mode
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1920
commesso di una casa di mode; un bel giovane
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1920
giovane che Marco conosceva di vista... Sposare? Dunque c
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1920
le offriva la legalità di un vincolo, la sicurezza
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1920
un vincolo, la sicurezza di una casa?... Lei che
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1920
come per una specie di irresolutezza che dall'anima
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1920
ed ebbe un guizzo di gioia... Lo teneva? ¶ – Che
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1920
era estranea la tristezza di quella fine di settembre
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1920
tristezza di quella fine di settembre che già ingialliva
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1920
Né ella parlò più di quella domanda di matrimonio
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1920
più di quella domanda di matrimonio quando si rividero
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1920
scusa o la ragione di clienti da vedere e
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1920
clienti da vedere e di lavoro da consegnare o
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1920
vederlo meglio, più comodamente di prima. Come abitavano vicini
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1920
la pelliccia, un regalo di lui, il suo seno
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1920
una esasperazione d'amore, di tenerezza, di devozione. E
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1920
d'amore, di tenerezza, di devozione. E fu sua
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1920
volte, sempre col desiderio di esserlo di più, in
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1920
col desiderio di esserlo di più, in un letto
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1920
non insisté nel vederlo di più; ma una tristezza
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1920
che quando si lasciarono di nuovo, in estate, egli
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1920
in estate, egli credette di poterla dimenticare. ¶ Non la
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1920
baci tornavano al pensiero di lui, più ardenti, più
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1920
Un giorno, un giorno di autunno, egli giunse improvviso
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1920
convegno all'indomani, dolente di non poterla veder subito
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1920
passò davanti alla casa di lei: si soffermò un
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1920
nell'anima, la sensazione di non conoscerla bene, di
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1920
di non conoscerla bene, di ignorare tutto o molto
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1920
quella meditazione: l'arrivo di sua madre piombata lì
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1920
tutto. Solo sul punto di lasciarsi disse: ¶ – Ieri vidi
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1920
disse: ¶ – Ieri vidi uscire di casa tua quel tale
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1920
sensi quel soffio, come di una primavera sua, come
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1920
una primavera sua, come di un marzo della sua
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1920
qua illuminati e pieni di gente; là oscuri, come
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1920
là oscuri, come oppressi di solitudine. Giovanna, la placida
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1920
Giovanna, la placida donna di adesso, era a quel
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1920
modi e nel viso, di più altero e di
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1920
di più altero e di più signorile che la
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1920
con la sua grazia, di un sorriso che appena
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1920
inavvertitamente, pel breve tratto di portici che li separavano
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1920
abitava lì. Nessun pensiero di fermarla, di cercar di
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1920
Nessun pensiero di fermarla, di cercar di conoscerla. Marco
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1920
di fermarla, di cercar di conoscerla. Marco non era
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1920
l'amante: probabilmente qualcuno di quegli studenti rumorosi e
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1920
passare in gruppo dietro di loro e aspettarle alle
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1920
Università, del resto frequentata di rado, per un istinto
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1920
rado, per un istinto di ritegno e di compostezza
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1920
istinto di ritegno e di compostezza... ¶ Ma una sera
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1920
anche la piuma bianca di un suo cappello alato
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1920
visto? Marco avrebbe giurato di no. Ma a un
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1920
Quel suo passo dietro di me... Quando ho visto
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1920
un leggero imbarazzo temperato di rispetto: ¶ – Ma... signorina... se
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1920
a disegno, la curiosità di Marco in sospeso. Ma
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1920
sguardo seguiva le linee di quel giovane corpo così
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1920
ammirava meglio la finezza di quel personale ventenne, e
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1920
il viso così puro di ovale, quasi luminoso sotto
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1920
quella, con quel viso di fiore e quel portamento
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1920
fiore e quel portamento di signora... ¶ Il silenzio pesava
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1920
andare a prendere notizie di una mia parente ammalata
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1920
gli occhi fissi su di lui come in una
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1920
diceva con un po' di melanconia: non avrebbe mai
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1920
titolo, unito all'aspetto di Marco, l'aveva sedotta
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1920
aveva sedotta. Una specie di umiltà tenera e ardente
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1920
piazza Vittorio, quella sosta di un attimo al parapetto
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1920
in quella sera tepida di marzo, avevano segnato l
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1920
tempio, si allargava al di là, come la vita
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1920
alcun poco, così, paghi di esser vicini, di amarsi
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1920
paghi di esser vicini, di amarsi, di dirselo; egli
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1920
esser vicini, di amarsi, di dirselo; egli inebriato del
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1920
a poco le carezze di Marco si fecero ardite
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1920
a sbocciare. I viali di tigli erano così profumati
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1920
più invitava la bocca di lei arsa come da
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1920
calcolo, e le empì di tristezza gli occhi violetti
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1920
occhi violetti, le occasioni di convegni al chiuso, al
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1920
paura, una paura come di razza, di classe, di
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1920
paura come di razza, di classe, di sangue, gli
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1920
di razza, di classe, di sangue, gli restava nell
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1920
quelle ragazze del popolo, di cui ognuna poteva meditare
144
1920
l'illanguidirsi del corpo di lei tra le sue
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1920
aveva il fiuto come di un'amante, nel presentirli
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1920
e, senza muoversi quasi di casa, e quasi dalla
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1920
avvilupparlo in una rete di sorveglianza che lo irritava
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1920
rispetto, come un senso di rancore... ¶ – A che ora
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1920
con la stessa indifferenza di prima... – Mi immagino che
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1920
undici? Questi arrivati credono di essere eleganti esagerando in
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1920
Bardosi coraggiosamente fece finta di non sentire... ¶ Marco, ancor
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1920
buona famiglia dell'Umbria... ¶ – Di dove? – chiese la contessa
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1920
fra il suo spirito di presunzione araldica e il
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1920
Marco uno sguardo contento, di festaiolo sorpreso in flagrante
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1920
rispettosamente. E gli parve di tornare piccolo, quando un
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1920
un bacio sul volto di sua madre lo inteneriva
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1920
in chissà quale idea di etichetta signorile, la madre
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1920
vent'anni i rapporti di Marco con lei si
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1920
mutati in una specie di sussiego affettuoso, di cerimonia
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1920
specie di sussiego affettuoso, di cerimonia mite. Egli andava
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1920
ove ella non poteva di fronte, con un'abile
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1920
egli apparteneva al numero di coloro che non amano
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1920
giudicare e contraddire. Mancarle di rispetto o di ubbidienza
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1920
Mancarle di rispetto o di ubbidienza quando non fosse
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1920
morale, a un principio di signorilità: gli sarebbe parso
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1920
signorilità: gli sarebbe parso di decadere, di diventare uno
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1920
sarebbe parso di decadere, di diventare uno di quei
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1920
decadere, di diventare uno di quei ribelli, anarchici o
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1920
gli davano un senso di disgusto. Come questo suo
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1920
con certi suoi pensieri di avventure e di amori
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1920
pensieri di avventure e di amori adùlteri, non è
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1920
visibilmente a nessuna legge di armonia; anzi pare, specie
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1920
dominazione materna. A proposito di Giovanna, quando aveva pensato
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1920
Giovanna, quando aveva pensato di doverla sposare. Poi, l
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1920
matura conoscenza, si rallegrava di non averlo fatto, così
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1920
un istante l'idea di andare a piedi. Aveva
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1920
anima, con la istintività di una sensazione fisica. La
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1920
cuore pareva adesso pulsare di folla, di luce, di
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1920
adesso pulsare di folla, di luce, di ardore. La
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1920
di folla, di luce, di ardore. La via Roma
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1920
vetrine piccole scintillava; fiotti di gente si mescevano sui
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1920
ritrovando un suo accento di dragone in libertà: ¶ – Quante
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1920
sentiva ancor più desideroso di un po' di caldo
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1920
desideroso di un po' di caldo intorno a sé
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1920
amava con un po' di timore, con un po
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1920
timore, con un po' di ammirazione: non gli poteva
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1920
gli poteva essere riconoscente di questo? ¶ – Eccoci arrivati! Grazie
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1920
altro saprebbe... ¶ Bardosi fiero di quella sua mansione al
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1920
protese. Il soffio tepido di primavera di nuovo l
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1920
soffio tepido di primavera di nuovo l'avvolse. E
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1920
si ricordano più... Pure, di tanto in tanto la
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1920
immagine tornava nel cuore di Marco: ed era il
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1920
per salire agli appartamenti di sua madre a salutarla
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1920
s'incamminò. Una scala di legno larga e piana
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1920
piana metteva al quartiere di sopra, al quartiere del
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1920
in quei due ripiani di mogano, in quel soffitto
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1920
abbastanza decorosamente le pareti. ¶ Di lì, Marco entrò in
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1920
e due quasi uguali, di una eleganza sostenuta del
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1920
spalle. Sempre quel brivido di gelo quando entrava da
200
1920
davanti al fuoco come di consueto, nella poltrona sua
201
1920
delle lunghe braccia nere di spaventa-passeri. Al rumore
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1920
socchiusi per un'abitudine di più istintiva finezza interna
203
1920
come in un'effusione di affetto. ¶ Così, faccia a
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1920
poi... ¶ – Ettore ci parlava di affari... – disse la contessa
205
1920
Interessato in una fabbrica di automobili, in procinto di
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1920
di automobili, in procinto di combinare una società di
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1920
di combinare una società di navigazione fluviale, Ettore non
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1920
E nessuno si preoccupava di chiedersi se il suo
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1920
rosso metteva una luce di intimità, quasi strana in
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1920
una intonazione ormai spenta di rigidità militare. Il cavaliere
211
1920
cavaliere Bardosi, antico amico di casa, era stato ufficiale
212
1920
casa, era stato ufficiale di cavalleria, aveva lasciato la
213
1920
sere, il suo appartamentino di scapolo dove stava tutta
214
1920
E conosceva il rotar di quegli occhi nell'orbita
215
1920
vedeva la vita metodica di lui, tra il club
216
1920
casa, e il salotto di sua madre... Vi veniva
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1920
antico compagno d'armi di suo padre: e allora
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1920
Marco non si permetteva di pensare o di chieder
219
1920
permetteva di pensare o di chieder dove. Allora Bardosi
220
1920
robusto, col vero personale di un dragone o di
221
1920
di un dragone o di un lanciere. Mite, malgrado
222
1920
Bardosi, e si contentava di così poco. E sopportava
223
1920
l'orecchio al discorso di sua madre e di
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1920
di sua madre e di suo cugino. ¶ – Oh! ai
225
1920
Ma il gesto conquistatore di Bardosi, lo sguardo spavaldo
226
1920
sguardo spavaldo, la voce di dragone in sordina, caddero
227
1920
fatto un cenno verso di lui, un piccolo cenno
228
1920
San Celso? Una capacità di primo ordine. Voi che
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1920
Voi non capite nulla di affari! – ribatté perentoriamente la
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1920
posso zia... Un pranzo di affari... ¶ – Per la Fiamma
231
1920
donna? ¶ – No. Una fabbrica di automobili... ¶ L'occhio di
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1920
di automobili... ¶ L'occhio di Bardosi si spense. ¶ – Addio
233
1920
Si udì lo stropiccìo di un giornale che Bardosi
234
1920
non aver l'aria di volersi mescere al colloquio
235
1920
parole una lontananza incommensurabile di indifferenza, e disse: ¶ – Che
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1920
la contessa, come pentita di essersi lasciata sfuggire quella
237
1920
avreste ancora l'idea di far la corte alle
238
1920
tacque e si ritirò di nuovo verso il sofà
239
1920
sofà... ¶ Marco aveva trasalito di nuovo. Egli riconosceva sua
240
1920
tutti i suoi affari di cuore, profondi o leggeri
241
1920
altera, come l'abbandono di qualche cosa che nasconde
242
1920
alzò, prese il braccio di Marco. Pareva che lo
243
1920
combattuto fra un'abitudine di galanteria e un desiderio
244
1920
desiderio, quasi un istinto, di serietà. ¶ Quella donna lo
245
1920
anche per un intuito di enigma, di vita che
246
1920
un intuito di enigma, di vita che si è
247
1920
con dei modi quasi di cortigiana e un viso
248
1920
blandizie, quasi delle ingenuità di voce e di sorriso
249
1920
ingenuità di voce e di sorriso, delle onestà quasi
250
1920
sorriso, delle onestà quasi di gesti; come quello che
251
1920
ho avuto il coraggio di perderla... ¶ – Un'occasione di
252
1920
di perderla... ¶ – Un'occasione di conoscermi? Gliela avevo già
253
1920
creduto ad un'idea di Enguer... Dopo non ebbi
254
1920
fanciulla, in un ballo di giovanette. ¶ – Così timido? ¶ Poi
255
1920
tono: ¶ – Io ho bisogno di amici, di amici come
256
1920
ho bisogno di amici, di amici come lei. Enguer
257
1920
che soffre un poco di non essere trattata del
258
1920
inconscia, alla leggera umiliazione di un rifiuto a un
259
1920
guardò, con gli occhi di nuovo incupiti, come leggermente
260
1920
degli uomini... ¶ Due porte di palco nel corridoio si
261
1920
piccolo ridotto si empì di baraonda. Ella voltò vivamente
262
1920
galanteria delle ore piccole di un veglione la investì
263
1920
come con una violenza di coriandoli. ¶ – Rientriamo! – diss'ella
264
1920
tremito. E un senso di protezione lo colse. ¶ – Non
265
1920
banalità aveva avuto alcunché di segreto e di dolce
266
1920
alcunché di segreto e di dolce, quasi di intimo
267
1920
e di dolce, quasi di intimo. Le porse la
268
1920
in un parossismo quasi di agitazione e di rumore
269
1920
quasi di agitazione e di rumore: come se la
270
1920
corridoio con una tristezza di sgombero, in una fuga
271
1920
sgombero, in una fuga di maschere, come inseguite dal
272
1920
tempo, in un ritmo di farandola che suonava di
273
1920
di farandola che suonava di là in platea... E
274
1920
per due solidi, uomo di sport, uomo di mondo
275
1920
uomo di sport, uomo di mondo, di viaggi, di
276
1920
sport, uomo di mondo, di viaggi, di divertimento, di
277
1920
di mondo, di viaggi, di divertimento, di praticità, Marco
278
1920
di viaggi, di divertimento, di praticità, Marco, inconsciamente, sentiva
279
1920
suo cuore quella impressione di un vuoto, indarno ricoperto
280
1920
ricoperto da un'agitazione, di una fine che indarno
281
1920
che indarno s'illudeva di essere ricominciamento perenne... ¶ Reagì
282
1920
Se fosse sul punto di amarla? A questo pensiero
283
1920
risplendergli come una scena di teatro, quando la ribalta
284
1920
Ecco, mentre una specie di vertigine pareva, nell'ora
285
1920
come in un cerchio di rapida follìa, ecco, egli
286
1920
in quella placida attesa di buona donna borghese, che
287
1920
altro uomo, un uomo di una cinquantina d'anni
288
1920
e sereno, veniva verso di lei. Il cavalier Suardi
289
1920
degli uomini. Ma nulla di preciso si sapeva. I
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della voce l'incertezza di una esitazione. Talvolta ella
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domino, in quella sera di veglione al teatro Regio
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degli occhi cerulei, quasi di sdegno, quasi d'ira
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un giorno, la porta di casa mia: e che
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voi vi siete rifiutato di entrarvi? ¶ Marco infatti ricordava
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s'egli in caso di un invito avrebbe accettato
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un invito avrebbe accettato di farsi presentare alla signora
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Era uno dei tratti di quella donna singolare: una
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singolare: una leggera manìa di pubblicità, che, forse più
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designarla a far parte di un mondo ambiguo e
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la ritrovava davanti. Ma, di fronte al suo sguardo
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sguardo sdegnoso, egli fingeva di non averla riconosciuta, e
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Una bella donna! ¶ Ma di belle donne ce n
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solo?, con un atto di stupore che lo faceva
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un vestito a squame di pesce, gli mise violentemente
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naso un enorme mazzo di mammole... ¶ – Lo vuoi? ¶ Parve
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Ma era al braccio di un amico del Club
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a tutta nuova... ¶ Non di questa soltanto. Uno scontento
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lui, il senso confuso di aver mancato tutta la
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tutta la sua vita, di averla ridotta ad una
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bocconi doppi per paura di restare digiuno, di non
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paura di restare digiuno, di non arrivare in tempo
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non con l'impeto di un intrigo, ma con
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ma con la tranquillità di una consuetudine... ¶ – Non vai
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momento, distratto dai pensieri di prima, non la riconosceva
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più. E quel corpo di donna in un abito
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abito pompadour gli pareva di linee robuste e graziose
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contenta e disillusa insieme di non essere riconosciuta. Poi
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sa sobbarcarsi al peso di un mistero, ella lo
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al frastuono, una specie di atmosfera placida si ricompose
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roca ma non priva di dolcezza. E da quegli
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che emanava quel senso di placidità che Marco avvertiva
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suo marito. ¶ Il senso di placidità diventava come una
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Giovanna conservava un'attitudine di donna che le avventure
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hai visto il marito di Paolina? ¶ – Io? – rispose Marco
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grosso che sta sotto di me... Lo hai visto
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li guardava... ¶ Pure, disse di no, seriamente. ¶ Giovanna parve
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venuto! Laurina chiede sempre di te... Vieni a vederla
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fece istintivamente l'atto di attrarla a sé. Ella
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della compostezza... Poveretta! Meritava di meglio... ¶ Da chi? Non
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Cessato il piccolo brivido di desiderio, tornava la calma
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Non si ricordava neppure di averla avuta giovinetta, a
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bianca, si tese verso di lui e una voce
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una cordialità un po' di maniera, in quel momento
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il bel viso fresco, di una polpa saporosa e
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occhi mettevano il contrasto di due pietre brillanti, e
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come un segno attirante di una ferita che sanguina
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Marco chiuse il libro di colpo e si alzò
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imbruniva così? Il crepuscolo di quella bella giornata di
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di quella bella giornata di marzo era stato brevissimo
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contro lo splendore ingannevole di una primavera frettolosa. ¶ Alzato
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curiosità della sua vita di scapolo quadragenario, discretamente mondano
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del caso, si tramava di ore noiose e di
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di ore noiose e di ore gaie, ma senza
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lo teneva un po' di curiosità, e anche qualche
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e anche qualche cosa di più. Nella penombra la
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invito. E una punta di sogno lo sfiorò, malgrado
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riempite e come animate di un conforto preciso e
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non è alla mercé di traslochi, che ha da
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C'era una specie di immobilità nel mobilio, un
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nel mobilio, un senso di padronanza pareva infuso in
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che aveva la chiesa di S. Filippo a due
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quartieri, verso i Viali di Piazza d'Armi; ma
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con quella architettura falsa di cottage inglese, cui non
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stesso, con una fretta di nuovo arricchito, che ha
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delle classi, la nozione di tutti gli agi, conservando
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conservando insieme il disprezzo di tutti gli indugi. E
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Almieri vi abitavano, cercando di costituirsi intorno un nucleo
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Il frac. ¶ Giustino scomparve di nuovo: Marco lo sentì
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Era un vecchio servo di casa, che quasi, secondo
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Non era un servitore di primo ordine, rimasto un
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come sempre, il bisogno di non turbare la sua
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fu più forte. Andò di là, chiamò di nuovo
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Andò di là, chiamò di nuovo: ¶ – Giustino! ¶ – Signorino... ¶ Anche
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misto d'orgoglio e di bontà, di modestia nel
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orgoglio e di bontà, di modestia nel fondo, ma
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modestia nel fondo, ma di amor proprio nelle forme
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signora contessa ha gente di là? ¶ – Sua madre? – rispose
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il suo vestirsi, più di quello che soleva sempre
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Riconosceva benissimo la puerilità di certe minuzie, la poca
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l'eleganza maschile ha di fronte alla donna: ma
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sarebbe parso un segno di decadenza. E quello ch
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adesso come un bisogno di non confessarsi maturo, di
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di non confessarsi maturo, di non cedere neppure di
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di non cedere neppure di un pollice alla ingiuria
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moto, e dall'abitudine di una vita serena. Ma
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serena. Ma segnavano già di qualche ruga il suo
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il suo viso regolare di un pallore un po
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nello specchio. Poi sorrise di sé stesso e si
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Ma adesso gli pareva di trovarvi una intensità più
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prendevano un'espressione ambigua di mistero e di ardore
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ambigua di mistero e di ardore: la sua voce
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quasi con la languidezza di qualche cosa che si
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a un tratto credé di ritrovare ancora nel risvolto
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avrebbe saputo dire quale di esse avesse consistenza e
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preoccupava mediocremente; ma sapeva di fargli piacere e di
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di fargli piacere e di offrirgli un appiglio per
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tuba, in un pozzo di disquisizioni ippiche, traversate da
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miei tempi... ¶ Un po' di noia crebbe in Ginevra
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equilibrio. Le venne voglia di scendere, per sgranchirsi le
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per rompere il corso di quel terribile discorso. ¶ – Dov
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tenete. In quel gruppo di signorine e di ufficiali
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gruppo di signorine e di ufficiali. Si riconosce. Una
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lo guardò stupita. Rimbecilliva di pianta? Noemi una bella
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florida. Si sentiva bella di più in quell'ambiente
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tramonto scendeva, un tramonto di un violetto morbido quasi
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quasi, come certi calici di fiori ancora in boccio
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a raggiustare il cappello di tulle che il vento
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fissi sul gesto grazioso di Noemi nel sollevare le
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che i suoi occhi, di un azzurro tenero in
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madre. Non aveva nulla di particolare, salvo un'aureola
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particolare, salvo un'aureola di ricchezza, di una di
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un'aureola di ricchezza, di una di quelle ricchezze
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di ricchezza, di una di quelle ricchezze di liguri
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una di quelle ricchezze di liguri, possenti come la
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quasi solo, una cartella di rendita di un milione
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una cartella di rendita di un milione; e questa
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passava come la scìa di una curiosità e di
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di una curiosità e di una invidia. ¶ – Sono molto
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tuba, come un fumaiolo di nave in beccheggio. Poi
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leggermente, mostrando una gamba di una finezza di piccola
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gamba di una finezza di piccola statua. La paragonò
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un ringraziamento a Dio di aver creato, dopo il
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belle... ¶ Le due posseditrici di così belle cose sorridevano
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Entrambe si sentivano piene di quella indefinita gioia di
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di quella indefinita gioia di vivere che piove dall
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che parevano un batter di ali d'uccelli che
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il pranzo, la novità di essere ammirata sotto nuove
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Imperatrice, con un effluvio di spazî lontani... ¶ Marco Marè
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aveva traversato il colle di Tenda, fra la neve
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sulla strada due pareti di marmo abbagliante: si era
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polmoni, sentendo una specie di energia animale empirgli tutte
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praticità. Adesso gli pareva di ritrovarsi. ¶ – Addio, Enguer. Tu
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Io mi devo accontentare di qualche contemplazione alla sfuggita
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mi stupirebbe, se invece di un anno bastasse un
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già... Noemi. Marco pensò di averla dimenticata, e ne
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il nome come quello di una ignota... Ma nel
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se, rievocata una particella di lei, tutto il suo
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altri tempi l'idea di rivedere una donna che
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innamorato d'una ragazza; di quella Noemi, per esempio
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albergo Savoia, gli parve di essere in una campagna
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come i suoi anni di giovinezza. Il cielo versava
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versava una luce, polvere di stelle; un odor di
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più forte la compiacenza di possederla. Era tutto quello
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per Marco si pimentava di riconoscenza. ¶ Adesso, così ella
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cresceva; e ancor piena di gente, in quella «stagione
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non aveva gran bisogno di verde e di sole
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bisogno di verde e di sole, essendo così serena
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sole, essendo così serena, di solito, nell'anima sua
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giornate invernali, il bisogno di tuffar l'anima nel
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persone comuni, quali impresse di quella maschera cosmopolita che
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consuetudine: non la novità... ¶ Di giorno c'era il
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carrozza, percorrendo quella strada di Taggia che ha tutta
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Cornice, mista ad alcunché di più austero e di
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di più austero e di più severo che le
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un'aridità come gonfia di rimpianto. Il marzo al
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ogni altro paese sarebbe di ricominciamento, e in quel
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mite, pare un aroma di fine: e incanta di
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di fine: e incanta di malinconia. Il cielo era
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dal mare, quasi fatte di spuma. Un silenzio era
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agavi e quel paesaggio di verde e d'azzurro
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della cerchia consueta. ¶ Vestita di bianco, come le nuvole
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con tutto il fascino di quello ch'è soltanto
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già con la dolcezza di quello che si prevede
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cuore e gli occhi di quella vista marina. E
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un baglior glauco, striato di sole. ¶ Poi risaliva la
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in quella lunga galleria di poltrone di vimini e
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lunga galleria di poltrone di vimini e di piante
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poltrone di vimini e di piante verdi, l'eleganza
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fragile e solida insieme, di un giunco che si
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stanco dall'aver montato, di aver saltato, di essersi
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montato, di aver saltato, di essersi tramenato tutto il
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il giorno, trovava modo di far fare un giro
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far fare un giro di ballo a Noemi, e
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ballo a Noemi, e di rallegrarla col suo inesauribile
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eleganza quasi col senso di una pretesa. Ma era
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occhi raffinati o esercitati; di una bellezza serena che
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Quale nel suo salotto di Torino, tale in quella
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francese... ¶ E Noemi rideva, di quel sorriso che le
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le conciliava un po' di egoismo, ella pensava: ¶ – Dopo
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o fidanzate o amanti di concorrenti. Non c'era
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femminili, sollevava qualche lembo di gonna, faceva svolazzare qualche
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al riparo, nel gruppo di qualche signora che aveva
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la francese quinquagenaria, vestita di bianco con un cappello
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bianco con un cappello di rose sui capelli ossigenati
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Dieu! ¶ Ginevra rideva, contenta di essere tenuta in gran
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poco, migliore e diversa di quelle scorie del tumulto
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indurito, e rammollito ammiratore di belle donne. Nel suo
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ancora, però, una nota di dignità superstite, quasi un
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superstite, quasi un segno di altre epoche e di
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di altre epoche e di altri modi. Portava anche
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crocifisso di legno e di avorio pendeva sul letto
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letto, al lume pallido di una vegliatrice, la vecchia
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gli occhi dal libro di preghiere, che aveva in
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accoglieva nel suo salotto di là... ¶ – Era presto, mamma
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Bene, con la grazia di Dio – rispose ella senza
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notizie, egli poteva ritirarsi. ¶ Di fatti, Marco si appressò
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come se la vista di quella mano scarna e
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negli occhi l'aspetto di quella stanza triste, egli
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le coperte. ¶ Ella protestò di nuovo, ma come se
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profondo, con una specie di umiltà. Sorpresa nella preghiera
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quella atmosfera. Ma Marco, di cui la pietà era
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umiltà profonda lo empì di nuovo: ed ella fece
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parlare, e non sapeva di che. Come se tante
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sua voce si alzò di tono: ¶ – Ripeti con me
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udì precisarsi nel silenzio di quella istanza triste, la
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parve tracciarlo sulla fronte di Marco... ¶ – Ora va a
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quasi con la compiacenza di qualche speciale pensiero. – Sarai
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mamma... È l'uggia di questo tempo, di questo
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uggia di questo tempo, di questo inverno che non
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ragione del suo malumore di tutto il giorno. ¶ – Capisco