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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Teofilo Folengo, Orlandino, 1526

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
1
1526
vigore ogni Cimon Galese ¶ di rustico divien dolce e
2
1526
Però piú tira Amor di cento arcieri; ¶ qual empie
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1526
cento arcieri; ¶ qual empie di allegrezza e qual d
4
1526
voi, questi leggiadri ¶ giochi di cortigian siavi a dispetto
5
1526
putana. ¶ 34. ¶ Frosina avea pietà di sua madonna; ¶ or esser
6
1526
non v'assonna ¶ viltà di cuor, ché voglio farvi
7
1526
mondo, ¶ ché l'occhio di Fortuna vi è secondo
8
1526
coniettura ¶ sopra l'amor di Berta, onde la segue
9
1526
giunti a la camera di Berta, ¶ Frosina drento il
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1526
temerario ¶ gli paia star di Berta nel cubicolo, ¶ nulla
11
1526
Berta nel cubicolo, ¶ nulla di manco vede necessario ¶ esser
12
1526
largamente il grande ardore ¶ di sua madonna, e come
13
1526
volto la dissimula; ¶ insognasi di notte, langue e smania
14
1526
ragionando insieme, ¶ le fiamme di Milon per lei sí
15
1526
abbia Milone, ¶ e poi di grado in grado ogni
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1526
chiama il re Carlone. ¶ 43. ¶ Di su, di giú lo
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1526
re Carlone. ¶ 43. ¶ Di su, di giú lo cerco in
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1526
fu che debbian dimmandarlo. ¶ Di che, se indizio n
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1526
save ¶ come la sorte di Milon succede, ¶ chiudalo in
20
1526
a che portarne invidia di tal prova? ¶ 48. ¶ Non dubitate
21
1526
in Franza l'uso di parlare ¶ ciascun con qualche
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1526
tal atto molto par di strano ¶ in queste nostre
23
1526
Or dunque vedi se di Cipria il figlio ¶ conduce
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1526
diede congedo a piú di cento ¶ fra paggi, fra
25
1526
Rampallo e l'animo di Berta, ¶ la qual dicea
26
1526
far offerta, ¶ dovendo maritarsi, di sua cara ¶ virginitade a
27
1526
fiore. ¶ 57. ¶ Né al sòno di tal voce, né a
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1526
né a l'invito ¶ di tal dolcezza puòte star
29
1526
star Milone, ¶ che ratto di là sotto, bello, ardito
30
1526
mio, dispona il Cielo ¶ di me come gli giova
31
1526
dolce può meglio nudrirme ¶ di questo pianto e sí
32
1526
qual vinse Acheloo; ¶ nasca di noi tal Cesare, tal
33
1526
cavalliero ¶ per non fallir di Carlo a l'ordinanza
34
1526
ché 'n la stanza ¶ di Berta era Milon restato
35
1526
e quelle bòtte fur di tal possanza ¶ che Berta
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1526
pigliando, ¶ ogni tua stella di benigne tempre ¶ s'inchini
37
1526
dee ¶ infonda, per ristor di tutto 'l mondo, ¶ alto
38
1526
non han, ma sol di affaturare. ¶ Conclusione ¶ 69. ¶ Tu mi
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1526
non fusse la fortezza di Durazzo, ¶ forse sarei Petrarca
40
1526
mei, che l'è di Dio rubello. ¶ Benché 'l
41
1526
causa non ritrovo; ¶ anzi di superstizia il guarnimento ¶ ho
42
1526
tutti omai siam figli di puttana; ¶ e benché mi
43
1526
acqua e talpa for di tana, ¶ questo parlar non
44
1526
hai l'orecchie ¶ quelli di pipastrel, queste di bracco
45
1526
quelli di pipastrel, queste di bracco, ¶ non vedi come
46
1526
che Saturno fatto son di Bacco? ¶ Non mi guardar
47
1526
ma in quella fossa ¶ di tue mammille sin al
48
1526
fiato ¶ lo mio sonar di piva ti fia grato
49
1526
di sabbia ¶ e for di lizza sbalorditi vannosi. ¶ Quivi
50
1526
unguento sí spiacevole. ¶ 77. ¶ Bernardo di Maganza e Falsirone ¶ c
51
1526
si contamine ¶ del colpo di gran forza e poca
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1526
e quel suo medicamine ¶ di Falsiron impose a la
53
1526
piano, ma sotto velamine ¶ di racquistare contra Amon vittoria
54
1526
asta al cubito, ¶ ma di Cariddi in Silla cadde
55
1526
che, mentre il colpo di Bernardo scorre, ¶ con tanta
56
1526
Amon è in terra, di giostrar poco utile; ¶ fuvi
57
1526
già piú non fa di l'olmo lanza, ¶ ma
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1526
entrata ne la stanza ¶ di mille millia rane in
59
1526
tanto ¶ in cacciar cani di cocina fora, ¶ o castigar
60
1526
ostinato, quanto ¶ era quel di Milon, ch'in men
61
1526
m'è rubello, ¶ spero di loro farne un gran
62
1526
vòlte gli dan lato, ¶ di qua di là cercando
63
1526
dan lato, ¶ di qua di là cercando alcun macchione
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1526
viva Milone! - ¶ Et ecco di luntan con molto affetto
65
1526
premio dàlli. ¶ 5. ¶ Balzato era di sella il cavalliero, ¶ vista
66
1526
Cosí la santa umilità di Piero ¶ mertò 'l papato
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1526
pronti e snelli, ¶ scorren di qua di là col
68
1526
snelli, ¶ scorren di qua di là col piè liggero
69
1526
lascia e manda giú ¶ di Lete al fiume, ove
70
1526
ha 'l suo doppiero) ¶ di ciambra in ciambra, e
71
1526
se Milon ha cor di pietra, il rompa. ¶ 13. ¶ Già
72
1526
pendon accesi e fan di notte giorno. ¶ Carlo fra
73
1526
duo gran turcassi colmi di piú strali. ¶ Volan e
74
1526
lepre, vituli, cingiali ¶ portan di su di giú per
75
1526
cingiali ¶ portan di su di giú per lunghe scale
76
1526
quegli occhi nacque! ¶ Egli di lei, et ella di
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1526
di lei, et ella di lui piú certa ¶ si
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1526
quel sembiante opposto. ¶ Sponga di sangue che lor vene
79
1526
piaccia a gli occhi di chi 'l mira! ¶ Ma
80
1526
le palpèbre ¶ d'Elena, di Faustina o Deianira; ¶ e
81
1526
già non crede ¶ puoter di tal beltade farsi erede
82
1526
sonora musica e diversa ¶ di tre laugutti e due
83
1526
mostròr che 'l Ciel di lor men è concorde
84
1526
alcuni vecchi padri ¶ biasmòr di concordanze cotal pratica; ¶ non
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1526
ne la scola socratica ¶ di tante note, ch'appeloron
86
1526
tu quell'ipocrita velato ¶ di santimonia, come va per
87
1526
utile fatica ¶ fu quella di Virgilio e Cicerone, ¶ già
88
1526
vostro ufficio, ¶ ch'è di sterco purgar l'altrui
89
1526
anzi Luciferi, ¶ quel conspetto di donne losinghevole, ¶ que' drappi
90
1526
mai sarà lodato ¶ meglior di lui, anzi ch'egual
91
1526
e quel trombon venuto di Bassano. ¶ 28. ¶ Ma per sonar
92
1526
tu vedi poscia for di quelle tane ¶ sul Po
93
1526
un atto assai soprano: ¶ di Berta prese a man
94
1526
intende, ¶ la qual è di natura dolce e leve
95
1526
durezze. ¶ Amor insegna qui di qual valore, ¶ di qual
96
1526
qui di qual valore, ¶ di qual effetto sono le
97
1526
s'era la lanza di Rainer men presta. ¶ 36. ¶ Però
98
1526
ratto col suo fusto di bon nervo ¶ et un
99
1526
Spagnol protervo ¶ spinse for di l'arzone a capo
100
1526
de' Franceschi, ¶ ch'ognun di lor non sa ciò
101
1526
ulla in mano die' di piglio ¶ a quatro spanne
102
1526
l'amo ¶ avemo pur di Marte li figliuoli! ¶ - Secondo
103
1526
Falsiron allegro, ¶ e por di sella Namo studia e
104
1526
si dispone, ¶ Rampallo già di Berta a le parole
105
1526
entrato era 'l palazzo di Milone. ¶ Corre a la
106
1526
parmi! e piú ¶ (che di prudenzia egual non hai
107
1526
prudenzia egual non hai) di te! ¶ Pur quel proverbio
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1526
sol si fa: ¶ "Tema di traboccar chiunque sta". ¶ 44. ¶ - Ben
109
1526
Deh fato ingiusto e di pietà rubello, ¶ che sí
110
1526
sí cangiato m'ha di bianco in nero! ¶ Potea
111
1526
Fortuna piú crudel flagello ¶ di questo ritrovarmi, o cavalliero
112
1526
sanabile ¶ a mille vie di cibo, taglio et ungere
113
1526
a tal che for di me son tratto. ¶ Per
114
1526
sí fatto? ¶ Tu, che di saviezza non hai pare
115
1526
forse Costanza ¶ o pur di Namo la figliuola bella
116
1526
voglio che facci mancanza, ¶ di Carlo amando Berta la
117
1526
lo tòsco, lo velen di zelosia ¶ già 'l conduranno
118
1526
un largo pianto. ¶ Trarlo di quella mente iniqua e
119
1526
ecco improviso al lungo di la strada ¶ correndo viene
120
1526
correndo viene il nunzio di re Carlo, ¶ e dice
121
1526
rifrancar l'onor perso di Franza. ¶ 52. ¶ Milon, ch'ascolta
122
1526
l'ambasciata, presto ¶ salta di letto e chiede l
123
1526
l'armi, quantunque manco di natura, ¶ perch'una lenta
124
1526
gir al torniamento? ¶ Sveglieti di tal furia, mentre l
125
1526
Se tu non hai di te compassione, ¶ ben l
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1526
ben l'arrai manco di l'altrui diffetto. ¶ Ritorna
127
1526
tenera fanciulla, ¶ tolta testé di fascie e de la
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1526
dal sesso muliebre; ¶ nulla di manco, in guisa de
129
1526
traccia! ¶ ch'en sé di ben non han for
130
1526
ruta ¶ e la morte di Socrate sí acerba; ¶ ma
131
1526
punto, ¶ in fin che di luntano il sente e
132
1526
il conte tratto ¶ fu di sí acerba doglia in
133
1526
ma col pensero ¶ vola di questa in quella fantasia
134
1526
Decreti, Decretali e Pisanelle, ¶ di Galafron la figlia e
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1526
Merlin Cocaio, ¶ lo qual di Cingar sotto le bugie
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1526
onore. ¶ Lo pazzo volgo, di veder ingordo, ¶ senza pensarvi
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1526
un sòno via mischiato ¶ di varie voci, trombe, plausi
138
1526
entravi dentro e for di certe fronde ¶ trass'un
139
1526
stecco, ¶ contra 'l senso di Plinio, senza 'l becco
140
1526
dricciata, ¶ spera il menchion di sella trarlo fora. ¶ Milon
141
1526
incontro de' duo tori. ¶ Di Balugante fu la botta
142
1526
apre ¶ un qualche storno di barbute capre. ¶ 76. ¶ Già piú
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1526
barbute capre. ¶ 76. ¶ Già piú di cento surgeno di sabbia
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1526
piú di cento surgeno di sabbia ¶ e for di
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1526
il bue puntecchia! ¶ Ciascuno di Ivvon viste le prove
146
1526
a caso; ¶ la piaccarei di santa Citta al tondo
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1526
io pescassi a fondo ¶ di questi santi ippocriti nel
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1526
potrassi dir la causa ¶ di qualche puzzo e non
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1526
uscito m'è for di cervello; ¶ tal atto spesso
150
1526
torta ¶ mi sente piú di stizzo che di lardo
151
1526
piú di stizzo che di lardo; ¶ ma voglio qui
152
1526
d'animo, forza e di beltà prestante; ¶ 6. ¶ le gran
153
1526
il quale con minere ¶ di piú metalli e col
154
1526
anello, cui la figlia ¶ di Galafrone molto tempo dopo
155
1526
il mio dottor, seguendo ¶ di Berta dir, a cui
156
1526
manda pel saggio duca di Bavera, ¶ e seco ragionando
157
1526
grato, ¶ sol ai signori di Maganza spiacque; ¶ ad ogni
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1526
maladetta nacque; ¶ vorria veder di Carlo e gente e
159
1526
ad un segno ¶ sol di stoccata morirà 'l barone
160
1526
l Danese al sòno di trombetta ¶ con l'asta
161
1526
era concorde con Maganza ¶ di scavalcar i paladin di
162
1526
di scavalcar i paladin di Franza. ¶ 15. ¶ Elli già non
163
1526
sapean tal tramma ordita, ¶ di che contra Danese va
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1526
stella. ¶ Digressione ¶ 16. ¶ La stella di Saturno o sia pianeta
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1526
dilettar con tal mainera ¶ di stile che 'l lettore
166
1526
chi 'l Petrarca fa di lui soprano, ¶ ne l
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1526
questo dico ¶ col testimonio di Giovanni Pico. ¶ 18. ¶ Lo quale
168
1526
hanno l'onore, ¶ questo di senso e quello di
169
1526
di senso e quello di parole: ¶ vero è che
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1526
ancor, ch'un Chirie di Iosquino, ¶ sí come assai
171
1526
come assai piú val di tante e tanti ¶ canzone
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1526
corto il naso: ¶ lode di Dante non biasman Francesco
173
1526
un Tedesco, ¶ o sia di Franza, Erasmo, aperse il
174
1526
s'aprino le porte ¶ di saper sceglier la virtú
175
1526
degne scorte ¶ a conoscer di Cristo il beneficio! ¶ Ma
176
1526
pesta; ¶ fra tanto ancora di piú appreziati ¶ baron insieme
177
1526
Mentre si ride accosto di qualcuno, ¶ trenta Lombardi e
178
1526
trenta Maganzesi ¶ correndo fan di polve l'aere bruno
179
1526
l'aere bruno. ¶ Ma di Maganza vinti son distesi
180
1526
vinti son distesi ¶ e di quel scorno ride ciascaduno
181
1526
ebbe a dispetto ¶ Ginamo di Maganza e Bertolaggi. ¶ Mossero
182
1526
e lí, in conspetto ¶ di Carlo Mano e tanti
183
1526
occhi macchi. ¶ Chi vòl di pugni, n'have al
184
1526
empiendo il capo lor di stordigione. ¶ 29. ¶ Chiunque for di
185
1526
di stordigione. ¶ 29. ¶ Chiunque for di sella si ritrova ¶ mistier
186
1526
poi ch'ebbe ognun di loro l'asta rotta
187
1526
si slegua il popolo di ridere; ¶ là vedi Bovo
188
1526
cavallo non ha freno, ¶ di trotto al suo dispetto
189
1526
un boccon la rozza di quel strame ¶ e 'nsieme
190
1526
le spalle, e for di lizza ¶ escie pien di
191
1526
di lizza ¶ escie pien di vergogna e piú di
192
1526
di vergogna e piú di stizza. ¶ 34. ¶ Già sol de
193
1526
suo destrier in guisa di pillastro; ¶ né anco Rainer
194
1526
vòlto al contrario, fa di coda briglia; ¶ Ivvon di
195
1526
di coda briglia; ¶ Ivvon di paglia grande coppia abbraccia
196
1526
bocca, il naso pien di busche e polve, ¶ et
197
1526
asinetto, su lo ¶ girar di testa, fece un atto
198
1526
il lambe, ¶ trovasi aver, di quatro, cinque gambe. ¶ 40. ¶ Alor
199
1526
olmo. ¶ 41. ¶ E 'l mastro di capella, ch'avea cura
200
1526
falso argento; ¶ la chiave di be lungo forte e
201
1526
formiche discorreano ¶ per brama di mangiar non pan o
202
1526
o vino, ¶ ma sol di fra Bernardo il scapuccino
203
1526
piú l'offende; ¶ tace di for, ma drento smania
204
1526
l'incende. ¶ Carlo, che di luntano star la vide
205
1526
tolse presta, ¶ fingendo dol di madre o pur di
206
1526
di madre o pur di testa. ¶ 44. ¶ Fugge alla ciambra
207
1526
gran stretta; ¶ e se di pianto al fine un
208
1526
fine e un paggio di dieci anni ¶ chiama, ch
209
1526
et ha capo romano, ¶ di sguardo lieto, d'animoso
210
1526
lieto, d'animoso core, ¶ di ben quadrato petto, gamba
211
1526
cogli altri uscito era di briga, ¶ ch'eran caduti
212
1526
vostri fatti nelli annali ¶ di Franza a quelli de
213
1526
sí bon mastro vostro di brocchero? ¶ Dricciar potrassi un
214
1526
sugli asini si balzan di ligiero, ¶ che benedetta sia
215
1526
vi dicon "botaglion, baghe di vino"! ¶ Voi, di bravar
216
1526
baghe di vino"! ¶ Voi, di bravar sol boni, gli
217
1526
quand'è poi tempo di menar le mani, ¶ séte
218
1526
vi ritien nel fil di spade. - ¶ 53. ¶ Rampallo ch'alor
219
1526
l'imperator esser cagion di questo. ¶ 55. ¶ Ver è, perché
220
1526
ch'ognun s'appaghi ¶ di far l'amico scorocciarsi
221
1526
duolo. ¶ 57. ¶ Se noi "baghe di vino" e "bottaglioni" ¶ chiamano
222
1526
dican questo a quei di Franza, ¶ perché di Carlo
223
1526
quei di Franza, ¶ perché di Carlo e' duodeci baroni
224
1526
for che la stirpe di Maganza, ¶ scesi da Roma
225
1526
lasciòvi assai del popolo di Marte; ¶ 58. ¶ e di cotesto
226
1526
popolo di Marte; ¶ 58. ¶ e di cotesto poscio farvi fede
227
1526
vede: ¶ Mongrana, Chiaramonte e di Pipino. ¶ Non siamo ispani
228
1526
il germano esser cagione ¶ di quel tal scherzo d
229
1526
con ragione, ¶ non fece di parole altro contrasto, ¶ ma
230
1526
Mi meraviglio, ¶ madonna, assai di questo che non venne
231
1526
scende ¶ et alla stanza di Milon si stende. ¶ 62. ¶ Ma
232
1526
il carro avea Ivvon di strame, ¶ e d'altro
233
1526
pien anco i pugni di quel puzzo tolse, ¶ e
234
1526
le prese, ¶ et ambo di cascar stann'in balanza
235
1526
orrechia o altrove dà di mano, ¶ torna la briglia
236
1526
lasso ¶ lo villanel tirar di legna un fasso. ¶ 68. ¶ Ben
237
1526
le scale; ¶ e se di lor ognun stretto non
238
1526
qui de trombe piú di cento intorno ¶ comincia il
239
1526
ogn'intorno; ¶ la vecchia di la turba salta fore
240
1526
viva Bordella, ¶ ch'empie di croste e voda la
241
1526
Ora torniamo al testo di Turpino; ¶ m'aveggio ben
242
1526
ch'i' son for di camino. ¶ Narrazione ¶ 5. ¶ Levavasi già
243
1526
già 'l sole for di l'acque ¶ con un
244
1526
con un visaggio carco di vin còrso, ¶ quando a
245
1526
Parigi il strepito rinnacque ¶ di tante genti per lo
246
1526
il culo sul sentiero. ¶ 6. ¶ Di fronde, erbette e floride
247
1526
pende con un rubin di tal splendore ¶ ch'ove
248
1526
rumor al ciel diverso ¶ di trombe e gridi d
249
1526
sí bel lavoro ¶ trapunse di sua mano a suo
250
1526
la bertuccia ¶ (ché proprio di bertuccia apparve in atto
251
1526
e guizza. ¶ L'elmo di zucca, l'arme son
252
1526
zucca, l'arme son di stora, ¶ la sopravesta inversa
253
1526
stora, ¶ la sopravesta inversa di pellizza; ¶ e per cimer
254
1526
coperto a fine piastre di lasagne; ¶ e porta una
255
1526
tarda ¶ fusse per spazio di quatr'ore bone; ¶ fra
256
1526
Rampallo vi vien anco, ¶ di speronar un asinel già
257
1526
e corregie trette piú di cento; ¶ e, scampandone, fe
258
1526
mica ¶ non vi lasciò di quella il gran dottore
259
1526
for ch'una pancera ¶ di ferro tutta, ruginoso e
260
1526
ruginoso e guasto, ¶ ma di tal tempra, ma di
261
1526
di tal tempra, ma di tal minera ¶ ch'al
262
1526
l'elmo poi sí di splendor adorno ¶ che 'l
263
1526
quel giorno. ¶ 19. ¶ Un baston di pollaio è la sua
264
1526
è la sua lanza, ¶ di perle tutta ornata e
265
1526
perle tutta ornata e di merdaglie; ¶ ponela in resta
266
1526
maglie. ¶ Era costui Ginamo di Maganza, ¶ ch'armi non
267
1526
armi non volse già di carte o paglie, ¶ ma
268
1526
o paglie, ¶ ma sí di piastre; e per celarsi
269
1526
e per celarsi alquanto ¶ di canape vestitte sol un
270
1526
un zanetto ancora, che di foco ¶ esser parea, lo
271
1526
entrati insieme a sòn di corno; ¶ parean che ducent
272
1526
col carbone ¶ servito avesser di Vulcan al forno; ¶ l
273
1526
in testa, ¶ ma indosso di castron le pelle integre
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e pronti a far di le sue zarde, ¶ grassi
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meraviglia? sentirete peggio. ¶ 25. ¶ Lascio di dirvi e' colpi che
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lor che fanno ¶ rumper di risa il petto a
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filo in resta; ¶ cavalca di gualoppo una muletta, ¶ et
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porta, ¶ et al galon di legno una gran storta
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carro a gran stridor di rote viene; ¶ lo stimulo
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baron forte e cavallier di vaglia. ¶ 28. ¶ Un bove solo
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lettori, quanto stento ¶ era di lui condur quella quadriga
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la castiga; ¶ già Namo di menar non si sparagna
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villano ¶ ("poltron" s'appella di suo proprio nome) ¶ discalzo
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gambe come insano, ¶ acciò di Borea il spirito no
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su gli orecchi, ¶ orecchi di destrieri, intendi bene: ¶ scherzo
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prese ¶ et abbraciati ognun di lor s'attacca. ¶ Morando
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che, per star sicuro ¶ di non perder la coda
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la snoda. ¶ 34. ¶ Spiccolla via di netto in un sol
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cont'Orlando. ¶ 32. ¶ Orlando fu di quelli capo e guida
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e baldo, ¶ Gano, stirpe di Giuda et omicida, ¶ falso
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la colomba, ¶ colomba non di forze, ma di vita
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non di forze, ma di vita: ¶ dico Dudon, che
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terra addita. ¶ Non manco di esso il gran nome
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il gran nome ribomba ¶ di Malagigi, pallido eremita; ¶ pur
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segue Gualtier che fu di piú intelletto ¶ che di
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di piú intelletto ¶ che di fortezza, onde spesso le
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cortesia ¶ che sempre traboccòr di compagnia. ¶ 36. ¶ Orlando sol, per
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sol, per sua virtú, di Roma ¶ era confaloniero e
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senatore, ¶ e fu sopra di sé la nobil soma
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Salomone, Gano, Ugieri ¶ furon di Carlo e' quatro consiglieri
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de genti ladre; ¶ capo di parte per menar il
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il brando ¶ nel sangue di Maganza, e Chiaramonte ¶ sua
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Chiaramonte ¶ sua prole vindicare di tant'onte. ¶ 39. ¶ Tal ordine
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tant'onte. ¶ 39. ¶ Tal ordine di quella corte altera ¶ pose
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un gardelino ¶ vi parerò di quelli del molino. ¶ Narrazione
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e san Dionigi: ¶ questo di Europa regge pian e
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crede, ¶ alzando a son di spata la sua fede
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la sua fede. ¶ 41. ¶ Eran di Iano chiuse le gran
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ch'ogn'ordine soverte di Natura, ¶ che per servar
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crudi cani; ¶ ché, se di guerra alcun di lor
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se di guerra alcun di lor il tenta, ¶ mostrali
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canti s'ode. ¶ 46. ¶ Anco di novo l'alta Imperatrice
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Berta, ch'è sorella ¶ di Carlo, per Milone si
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lei, ch'assai pregollo, di bandire: ¶ a ciò la
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sfrenato desio c'ha di nodrire ¶ l'occhio de
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né dramma pò scemar di quelle brame. ¶ 51. ¶ Di Franza
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scemar di quelle brame. ¶ 51. ¶ Di Franza tutta, Spagna, d
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vengon già tanti cavallier di guerra ¶ che l'alpe
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che quasi trabuccollo for di sella; ¶ concorre il sangue
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l sentiero, tant'è di sé fora; ¶ pur tanto
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può si dole, ¶ trovando di sospiri colmo il letto
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e punir in un ben mille offese, ¶ celatamente
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1526
vidi quella faccia infusa ¶ di tal beltade, a me
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beltade, a me sol di Medusa! ¶ 61. ¶ Misero me, che
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1526
che 'ndarno esser sperai ¶ di sí onorevol giostra vincitore
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corridore ¶ in terra, ma di gioia in tanti guai
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gioia in tanti guai, ¶ di bella libertade in tant
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al grado imperiale? ¶ Se di tal vischio non ritrago
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voglia; ¶ e pur Amor di lei seguir me 'nvoglia
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che poscia si compunga ¶ di l'error suo, perché
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degno d'onor e di formidine, ¶ ché senza te
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m'hai fatto baron di gran nomanza: ¶ ho sempre
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ho sempre un centenaio di persone, ¶ boni da stocco
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Pavia ¶ avea fatto prigion di Franza el roy; ¶ et
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signores, faciam todos ¶ baron di Franza e cavallier di
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1526
di Franza e cavallier di Rodos. ¶ 4. ¶ Ma questa corte
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Cotesta mercantia mi vien di Fiandra ¶ Ove lo seme
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occhi, ¶ In un fondo di torre fatto a scarpa
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a scarpa! ¶ A FEDERIGO DI MANTOA ¶ MARCHESE ILLUSTRISSIMO ¶ PRIMO
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mi curo, in fé di Dio; ché 'l bere
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trovo ch'un fiascone di bon grego ¶ versi cantar
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versi cantar mi fa di vinti piedi; ¶ tanti dottori
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anco giunto mai; ¶ Boezio di trent'anni sul tagliere
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poco o assai; ¶ fiato di zancie no, ma intendi
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1526
cagnesco et hai vista di lince; ¶ tal mercantia, t
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1526
rispondo a l'occhio, ¶ di ciò che parli in
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1526
questa egual, in fé di Dio. ¶ Pur saper dè
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1526
dè' ch'io son di Lombardia ¶ e ch'in
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1526
prole ¶ uscir non sa di suo propio linguaccio; ¶ ché
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1526
tosco chiachiarone". ¶ 10. ¶ Né alcun di quelli tali m'addimande
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1526
quelli tali m'addimande ¶ di qual auttore questo libro
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1526
ch'un gran sacco di giande ¶ e duo di
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di giande ¶ e duo di fabe in quelle bande
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saziarsi ¶ e chiaramente intenda di liggiero ¶ quai libbri falsi
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per consultar le strighe di quel loco, ¶ se mi
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1526
loco, ¶ se mi saprebbon di Turpin la cronica ¶ mostrar
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1526
mar stretto; ¶ et ivi di sua man un gran
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1526
apresso, ¶ per meraviglia fora di mi stesso. ¶ 14. ¶ Cento cinquanta
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direi, ma temo guai. ¶ 15. ¶ Di Livio qui le deche
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1526
sono tutte, ¶ e quelle di Salustio assai piú bone
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1526
assai piú bone; ¶ qui di Turpin fur anco ricondutte
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gallico sermone; ¶ io tre di quelle provo esser tradutte
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diffusamente tutto 'l resto. ¶ 17. ¶ Di quanti scartafacci e scrittarie
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toscano: ¶ Boiardo le trascrisse di sua mano. ¶ 18. ¶ Come l
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anch'egli ebbe mistade; ¶ di che mi penso ch
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1526
onor die' senza scritto di notaio, ¶ pur dopo si
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1526
trovo ¶ esser dal fonte di Turpin cavate; ¶ ma Tribisunda
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in cima ¶ la corte di re Carlo pria dispono
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1526
quale e quando ¶ e di qual padre nacque il
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1526
né d'onor né di fortezza; ¶ Orlando de gli
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1526
che "paladini" fannosi chiamare; ¶ di Carlo e de la
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Milon d'Angrante era di lor primiero, ¶ poscia duo
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1526
l bergognon Rainero, ¶ poi di Bavera Namo e Salomone
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Rampallo che fu padre di Rugiero; ¶ quel di Bordella
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1526
padre di Rugiero; ¶ quel di Bordella, il gran signor
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Bovo, e quello ¶ Ginnamo di Maganza iniquo e fello
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1526
però tutti eguali eran di cuore, ¶ perché sovente tra
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1526
come leggendo intenderete poi; ¶ di quelli dico dal falcon
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1526
che la terra misurate, ¶ di qual violente stella cosí
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1526
a le contrate ¶ piovono di Maganza, o pur quai
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1526
che Sansonetto ¶ fusse figliuol di Gano o d'altro
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testo. ¶ 29. ¶ Son certi pedantuzzi di montagna, ¶ che, poi c
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1526
avien che l'asino di lira ¶ crede sonar, quando
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costume, li ebbe cinti ¶ di brando, sproni e militari
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1526
me né piú satollo ¶ di tante pene, affanni e
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1526
affanni e lungo pianto. ¶ Di rumper mi bisogna pur
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1526
e sempre usanza fu di tirannia ¶ cercar or quella
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1526
quella or questa occasione ¶ di tanto far che suo
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1526
compassione, ¶ a noi servi di Dio; però ti prego
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1526
prestarmi qualche aiuto; ¶ trammi di man di questi abbaticidi
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1526
aiuto; ¶ trammi di man di questi abbaticidi, ¶ tiranni maladetti
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1526
areca un'ampia supa ¶ di brodo grasso, latesini e
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1526
al gran palazzo ¶ e di parlare col signor dimanda
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1526
risposta ¶ d'un capo di lasagne il pro' Rainero
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1526
terza ambigua dimanda, ¶ che di saper quant'acque sian
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1526
parea co' circonstanti esser di legno: ¶ stringe la bocca
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1526
che fu rosso ¶ prima di vino, venne bianco d
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1526
tutto commosso ¶ e quasi di vagina il stocco tira
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1526
crede esser un bravo di Sansogna ¶ lo qual a
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1526
Spirto Santo; ¶ e credo di Maria l'integritade ¶ poi
401
1526
l'integritade ¶ poi che di carne in lei Dio
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1526
esser Dio, ma sol di Dio vicario. ¶ 75. ¶ Credo ch
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e del mirabil dono di sua carne; ¶ la qual
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1526
e spero gioir sempre di sua vista. ¶ Creder di
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1526
di sua vista. ¶ Creder di questo piú non ho
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1526
vescovo albertista, ¶ col figlio di Nicomaco, dottore ¶ oggi allegato
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si vende, ¶ boni servi di Dio, la fama vostra
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1526
si derroga ¶ a onor di fratte alcuno sin al
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1526
bono zelo ¶ in soccorso di Griffarosto venne, ¶ cotal bestieme
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sotto 'l bianco pelo ¶ di santa e dritta fede
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1526
e spiega il velo ¶ di colera nel mar su
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1526
vòlto agli altri, disse: - Di tal stampa ¶ son tutti
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fede nostra deggia, ¶ nulla di manco un sol error
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l'auttore che Milone ¶ di mezza notte giunse armato
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fratello, ¶ scampando dal figliuolo di Pipino, ¶ condotto avea d
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1526
e 'nsieme ¶ fan prove di sua forza molto estreme
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1526
poi cena la ruina ¶ di Chiaramonte, il foco e
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foco e gran dannaggio, ¶ di Beatrice ancora la rapina
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la rapina, ¶ la morte di Rampallo tanto saggio. ¶ E
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caso lor sponea, ¶ come di Troia fece il grande
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1526
mio compendio, ¶ il libbro di Virgilio avanti toglia, ¶ ove
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1526
quel troian incendio. ¶ Ho di mangiar che di cantar
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Ho di mangiar che di cantar piú voglia: ¶ però
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1526
stipendio, ¶ il qual sarà di laude un sacco pieno
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1526
Europa et in Parigi ¶ di Franza incoronò lo re
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1526
San Dionigi; ¶ la presa di re Carlo; e come
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1526
entrò col gran triunfo di vittoria; ¶ e come né
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1526
monte ¶ non era piú di cristian memoria. ¶ Potrei poscia
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1526
a Chiaramonte, ¶ che, come di Turpin scrive l'istoria
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1526
che le genti nefande ¶ di Macometto e paganesco seme
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1526
prego, se pur fui ¶ di andata sguerzo e di
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1526
di andata sguerzo e di veduta zoppo: ¶ puotesi mal
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1526
bel color e fa di sangue inopia, ¶ l'avea
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ciacco pingue ¶ parea quando di giande pieno scopia, ¶ pur
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1526
ancor viveva ebbe compassione ¶ di non veder smembrarlo, e
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1526
Non ti vergogni, sacco di letame, ¶ mangiar sol tu
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or come sofri poi di carne il moto, ¶ tu
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1526
il moto, ¶ tu che di castitade hai fatto voto
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1526
sí perché astretto ¶ era di comprar legna a bon
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1526
altro non fu giamai di meglior stampa. ¶ 20. ¶ Vola per
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1526
che 'l venerabil monsignore ¶ di mal di gola perso
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1526
venerabil monsignore ¶ di mal di gola perso avea l
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1526
et ebbene tormento, ¶ perché di Cristo il patrimonio vede
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1526
vede ¶ sovente in man di ch'oncia in Dio
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malora ¶ sotto alcun lupi, di pietà rubelli; ¶ ma vogliovi
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1526
quel mostro orrendo for di tana ¶ e l'han
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1526
e l'han condotto di Rainer al seggio. ¶ Corresi
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1526
la bestia strana, ¶ cui di grassezza un bue non
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1526
a la profana ¶ puzza di vino, di sudor e
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profana ¶ puzza di vino, di sudor e peggio; ¶ chi
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Bacco, ¶ chi bottaglion, chi di letame un sacco. ¶ 24. ¶ - Tràtivi
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a lui Rainero - ¶ uomo di Dio, santissimo profeta. ¶ Del
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1526
so che 'ntendeti e di ciascun pianeta; ¶ la libertade
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1526
richiede il vostro armario di brotaglie, ¶ ove piú carne
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1526
pastore ¶ de la greggia di Cristo per niente? ¶ Peggio
456
1526
Cristo per niente? ¶ Peggio di te mai Giuda il
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1526
ché per te Pluto di tant'alme gode. ¶ 27. ¶ Pàrti
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1526
bastoncello, o sia caval di legno, ¶ era de la
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1526
pigliato han volti grassi di tre gole, ¶ col color
460
1526
e bastoncelli, per miracoli ¶ di santi d'oggi, sono
461
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be' destrieri; ¶ le celle di cannuzze e gli cenacoli
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1526
oggi badie son recettacoli ¶ di lorde putte, cani e
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le campane fan rumore ¶ di notte, e poscia in
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1526
Dico quelli che povertà di fore ¶ mostran al volgo
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1526
seconda ¶ distinzion, capitol quo di sopra, ¶ quod unde Spirtus
466
1526
io porto la camisa ¶ di lana su la carne
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1526
la carne, e non di tela; ¶ cotal cilizio solamente
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1526
il mio sermone! ¶ Oltra di questo dite giustamente ¶ quant
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1526
accosto. ¶ Ultimamente, bon servo di Dio, ¶ vorei saper qual
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pensier mio. ¶ 40. ¶ E se di queste quatro dubitanze ¶ mi
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1526
presto giustamente, ¶ vinti scodelle di busecche e panze ¶ giuro
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1526
se 'l vi cale di trippe caricarvi ¶ e non
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1526
la pugnata smenticarvi; ¶ oltra di ciò, se non la
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ottura il naso. ¶ Partisi di vergogna con dolore, ¶ pensando
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1526
coco non men grasso ¶ di sé, che tutto quanto
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1526
vino ¶ tenea libbri assai di teologia. ¶ Pendon al lato
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1526
destro et al mancino ¶ di grego, còrso e varie
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1526
giace sopra un strato di fennocchio ¶ e d'un
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1526
si pò far schermo ¶ di porre il santo calice
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1526
mai santo ¶ piú martire di me né piú satollo
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1526
traversa senza gir nascoso ¶ di qua di là per
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1526
gir nascoso ¶ di qua di là per tutte le
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1526
addimando, per l'amor di Dio, ¶ un pane solo
484
1526
solo et un boccal di vino; ¶ officio non fu
485
1526
io, ¶ quantunque i' sia di membra sí picino, ¶ ne
486
1526
salsa non vogl'io di san Bernardo! ¶ 48. ¶ Cancar vi
487
1526
care ¶ che vi leccate di bon rosto il muso
488
1526
fra Stopino, ¶ ch'avea di pane un sacco e
489
1526
com'è l'usanza ¶ di chi non san empirsi
490
1526
in ogni modo ¶ già di volerlo qui piantat'ho
491
1526
e via sen va di trotto; ¶ ma, piú d
492
1526
perché fuggi? ¶ Mi fa di te pietà, che sei
493
1526
io non son parco ¶ di bastonate, come tu di
494
1526
di bastonate, come tu di pane, ¶ lo qual tu
495
1526
manto, ¶ ch'omai poco di quella vi è rimasa
496
1526
e annasa ¶ esser non di fanciullo, ma di Ettorre
497
1526
non di fanciullo, ma di Ettorre; ¶ le sacche getta
498
1526
va piú che può di qua di là nascoso
499
1526
che può di qua di là nascoso. ¶ Al fin
500
1526
che non mi parli ¶ di questo, madre, piú; ch