Cesare Cantù, Milano, 1871

e spiegandogli i doveri di re: infine gli diede

Enrico aveva nominato vescovo di Asti Olderico, fratello del

Olderico, fratello del marchese di Susa. Asti suffragava alla

con simulate ragioni ottenne di esser consacrato dal papa

si presentarono alla basilica di Sant'Ambrogio, confessaronsi in

croce d'oro; dopo di che il vescovo riebbe

capitanei aderirono, nella speranza di potere, coll'appoggio di

di potere, coll'appoggio di lui, soperchiare gli altri

opporre che una specie di leva a stormo a

col crocifisso; lo stendardo di sant'Ambrogio sventolava dall

che non bisognava perder di vista quel segno patriotico

sconfitta: i feriti sapeano di trovar colà chirurghi e

chirurghi e medicine; sapeasi di trovarvi comandanti per dar

sforzo attorno a quello, di maniera che neppur la

lezioni) invitò Corrado re di Germania (1036) a scendere dalle

una politica a ritroso di quella de' suoi predecessori

stati chiamati alle armi, di queste vollero servirsi a

reprimere i nobili. ¶ Un di costoro, venuto a parole

i nobili dovettero uscir di città. L'arcivescovo amava

acquistando credito alla causa di questi. Ad essi si

pani e otto moggia di grano; ogni mese dava

da lui donato, ricchissimo di gemme e d'oro

figure e coll'effigie di lui; un altro ritratto

Ambrosiana trasportato dalla chiesa di Galliano da lui eretta

in questa le porte di cedro intagliate, i musaici

figurano cittadini in atto di far omaggio; e più

far omaggio; e più di tutti insigne il paliotto

che circonda la mensa di quell'altare, argento da

intatta la fede e di sminuzzare ai piccoli il

darei torto. Un arcivescovado di tanta importanza rendevasi naturalmente

sede, era anche vescovo di Arles, di Mantova, di

anche vescovo di Arles, di Mantova, di Trento, di

di Arles, di Mantova, di Trento, di Verona. Il

di Mantova, di Trento, di Verona. Il meno cui

romana, vantando che quella di sant'Ambrogio non fosse

fosse inferiore alla Chiesa di Pietro. ¶ Secolareschi d'idee

Pietro. ¶ Secolareschi d'idee, di costumi, di orgoglio, che

d'idee, di costumi, di orgoglio, che cosa più

la dignità, e beni di famiglia riducessero quelli che

a una pretesa concessione di sant'Ambrogio, e reluttando

e reluttando ai decreti di Roma, sicchè la simonia

agli imperatori il diritto di investire i prelati, giacchè

prelati, giacchè ciò toglieva di far cadere la scelta

si finì con uno di quei compromessi ove ciascuno

Guido da Velate, che, di scarsa scienza e di

di scarsa scienza e di dubbj costumi (1045), vendeva le

irreparabile, diedero il nome di Patarini ai zelatori della

imperatore lo destinasse vescovo di Lucca. Ma neppur colà

era concesso il privilegio di portar le armi. Gli

dei padroni, senza protezione di legge o di magistrati

protezione di legge o di magistrati proprj, coltivando il

le arti col rancore di chi sa che i

un terzo del guadagno di loro fatiche al Longobardo

in minori porzioni; catena di servitù che stringeva sempre

noi, concepirono l'aspirazione di sottoporre l'Italia tutta

avrebbe distrutti i germi di civiltà, lasciati dall'antica

soltanto pel brutale diritto di conquista; e facendosi coronare

ecclesiastico, dove al capriccio di un soldato si sostituivano

bever nel cranio paterno; di Agilulfo che va incognito

le bacia un dito; di Gundeberga che, sospettata d

ove l'accusatore perì; di Pertarito che, assediato in

un servo in apparenza di facchino ubbriaco; queste storielle

osservando quanto soffrirono prima di divenir liberi, avvezzarci a

lasciò uomini e capaci di divenir ben presto cittadini

crescere dei preti; e di fatto ben presto i

vescovi ingrandirono, e quel di Milano, che allora s

divenne il primo personaggio di Lombardia. Anzi talmente procedettero

a sè il diritto di conferire la corona d

uno fosse nominato re di Germania, avesse ricevuto la

e cintasi la corona di ferro a Milano o

e fondò la chiesa di santa Maria Podone (834); Ansperto

signori d'Italia, rinforzò di nuova mura la città

e singolarmente colla chiesa di San Satiro, cui unì

spedale, e coll'atrio di Sant'Ambrogio che è

contraria elesse Lamberto, duca di Spoleto, il quale assediò

assassinato da un figlio di questo. Qui succede una

Qui succede una serie di misere guerre fra i

al trionfo, e alcuno di quei re, per rovinare

in cui, all'avvicinare di quel flagello, ricoveravansi i

Ottone il Grande re di Germania venne in Italia

quel punto la corona di Lombardia stette unita a

stette unita a quella di Germania. ¶ Ottone non trovava

sempre qualche nuovo briciolo di giurisdizione ai feudatarj. ¶ Agli

o duchi, che erano di casa d'Este e

Anselmo e i vescovi di Lombardia elessero un re

data una qualche specie di rappresentanza in questi vescovi

cielo gli occhi gonfi di pianto. Ove ora la

fin al 1810 la chiesa di San Salvadore, e in

Dateo, che nel 787 lasciò di che fondare un ricovero

il primo al mondo di tal genere. ¶ Ottone III

dandogli intera la giurisdizione di conte sulla nostra città

chiesa e il monastero di San Celso, con un

poi montava un cavallo di ricchissima bardatura, ferrato d

re! nè credo fuor di posto compendiarvi la splendidissima

compendiarvi la splendidissima coronazione di Enrico IV nel 1081. ¶ I

domandando se fosse contento di stargli suddito. Avuto il

Ambrogio tutto quel che di bene riconoscete nell'ordinamento

volgiamo uno sguardo, affine di non essere ignoranti su

generalmente procedendo per note di valor eguale, riesce più

più monotono e privo di cadenze. Con ciò volle

carnevale fin alla domenica di quadragesima: in isconto di

di quadragesima: in isconto di quei quattro giorni digiunandosi

per i varj stati di persone. Nella settimana santa

il color rosso. ¶ Invece di congedare coll'Ite missa

il celebrare il mattutino di natale e dell'epifania

fin oggi una scuola di Vecchioni e Vecchione rappresentano

in denaro, memoria pure di quella che anticamente si

fonte battesimale, a forma di croce: una volta gli

arcivescovo fa l'omelia di stando sul pulpito del

universali processioni; in memoria di quando non v'era

più fanciulli le vigilie di pasqua e pentecoste. ¶ Fin

venne riservato a quelli di Roma, i nostri si

quale fin i cardinali di Roma procedono scoperti. Il

Il capitolo minore componeasi di un maestro delle cerimonie

canonici notari, un maestro di coro, cinque lettori maggiori

e fra un coro di mitrati e d'altri

e per le mani di tanti grandi o santi

sacerdoti; fra la luce di cento doppieri che si

due organi, severamente privi di ogni strumentazione profana, e

cielo; e i cori di voci infantili, miste alle

una profonda devozione, mista di sacre memorie e di

di sacre memorie e di consolanti speranze? chi è

vi unisca un senso di patria compiacenza? ¶ IV. ¶ I

tinta sempre dal sangue di stranieri e dal nostro

romane, finalmente traboccò su di essa, e le nostre

primi furori. Attila, capo di feroci orde di Unni

capo di feroci orde di Unni, che s'intitolava

che s'intitolava flagello di Dio e vantava che

della salute, lo schermo di tutti i santi tuoi

prima da Odoacre, capitano di venturieri ragunaticci; indi da

indi da Teodorico (493) re di Goti, il quale non

e l'imperatore Giustiniano di colà mandò Belisario, espertissimo

fecero se non mutarci di padrone, quand'anche non

signori passarono al campo di Belisario per concertare i

per concertare i modi di assecondarlo; e n'ottennero

n'ottennero un pugno di gente, sul quale s

unitosi a un corpo di Bavari calati dalle Alpi

resistono fino a pascersi di gatti e topi; anzi

allora i monumenti romani, di cui perciò abbiamo tanta

greco Narsete la ricingeva di mura; quando sopraggiunse, non

Alboino, costoro re, conquistata di primo colpo tutta l

amministrata da sculdasci capi di cento, da decani capi

cento, da decani capi di dieci arimanni, cioè di

di dieci arimanni, cioè di liberi a cui era

ai tribunali, ancora infetti di formole gentilesche; onde i

vescovi divennero una specie di magistrato volontario. Quanto poi

tanto aumentavansi le attribuzioni di loro. Pertanto la vita

loro. Pertanto la vita di Ambrogio restava assorta nelle

abjetto l'indelebile immagine di Dio. Forniva di vescovo

immagine di Dio. Forniva di vescovo chiese che mai

a favore de' rei di Stato; vendeva gli ori

avevano assunto in nome di Cristo, dopo caduto quello

l'anima della Chiesa dì tutto l'Occidente. Anche

Ambrogio conosco, il quale di vescovo degnamente porti il

nome. Avendo i cittadini di Tessalonica abbattute in tumulto

presentò alla nostra basilica di San Vittore per partecipare

finchè con otto mesi di penitenza non ebbe espiato

si ritirò dalla corte di Valentiniano che qui risiedeva

che, delle due basiliche di Milano, una fosse ceduta

l'imperatrice dovette promettere di non violare i riti

settimana santa gli uffiziali di palazzo recansi alla basilica

recinto del tempio tenne dì e notte i fedeli

fu impedito agli Ariani di occupare le chiese. ¶ Se

che non un esercito di gagliardi combattenti: noi non

dichiarava che ogni cosa di Milano era sua. E

rispondeva: - No: i diritti di Cesare non si stendono

si stendono sul tempio di Dio. Abbia egli pazienza

ma ascolti la voce di un libero sacerdote: accipiat

non amarli. Le minacce di Massimo quanto mi facevano

Lode era l'odio di costui: le carezze di

di costui: le carezze di questi son pegno di

di questi son pegno di malaugurate sofferenze". ¶ A voi

Milanesi, che vi compiacete di chiamarvi buoni ambrosiani, non

mi indugi a raccontarvi di questo che venerate come

a cavallo in atto di trucidare Ariani; quando udite

udite che il sangue di questi corse a rivi

stato cagione del supplizio di Priscilliano eresiarca. ¶ Il titolo

ma già ai tempi di sant'Ambrogio, trovandosi spiritualmente

trovandosi spiritualmente a capo di quella mezza Italia, che

concilj sedeva a destra di questo, o teneva il

la dignità d'arcivescovo di Milano fu segnalata e

parte disusate. Esso costumava di far l'entrata per

addestrando la mula bianca di lui, la quale toccava

il giorno dell'ordinazione di sant'Ambrogio, esso prelato

dovea mettere due brente di vino in un'urna

vino in un'urna di porfido nell'atrio di

di porfido nell'atrio di Sant'Ambrogio, perchè il

al Carrobio, dove lavava di propria mano un lebbroso

città circostanti, alcuni anche di lontane, sin fuori d

Italia: e nominatamente quei di Vercelli, Novara, Tortona, Casale

tempi quando lo Stato di Milano fu cincischiato; talchè

suffragano più che quelli di Pavia, Crema, Lodi, Cremona

Ma in una capanna di Betlemme era nato Cristo

libero creatore e salvatore di tutti, e perciò tutti

dignità importano l'obbligo di servire al pubblico; che

amore operoso come quel di Cristo, il quale diede

ingiustizie ed agli enigmi di questa. ¶ Cristo non faceva

cose umane. ¶ La storia di quei primi credenti non

Chiesa celebrava in vasi di legno, i suoi ministri

i quali poi divennero di legno quando d'oro

in Prato. Al fonte di Sant'Eustorgio, il vescovo

Foro. Filippo Oldano, uno di quei senatori convertiti, raccolti

la chiesa più grande di Milano dopo il Duomo

ed eredi della pietà di Oldano, fabbricarono la basilica

San Fedele trovò modo di liberar Alessandro, che poi

altri qui. Il cadavere di san Vittore restò abbandonato

abbandonato alle fiere fuor di città; ma quelle lo

il malcapitato chi osò di offenderlo: sinchè il vescovo

la pia Savina, matrona di colà, dopo custoditele diciotto

fu detto il borgo di Melegnano. La pia orava

ogni giorno sulla tomba di quei santi, sulla quale

prendere dalla tirolese valle di Non i corpi dei

si conservò il nome di esso. ¶ Matroniano, nobile giovinetto

si trovò il corpo di Matroniano, che fu portato

depose nella basilica Nazariana. ¶ Di qui era san Sebastiano

ammirare la stupenda cassa di cristallo e argento in

sono riposte le ossa di sant'Aquilino prete, anch

adesso continuarono ad onorarlo di annua offerta solenne. ¶ Questi

loro vecchi, per dinotazione di luoghi e per semplicità

luoghi e per semplicità di fede; il secol nostro

che meritò il titolo di Grande perchè osò abbandonare

raccoglievano a concilio più di trecento vescovi per risolvere

trecento vescovi per risolvere di alcune controversie, suscitate dagli

Ariani. ¶ Perocchè la Chiesa di Cristo, destinata sempre a

ai politeisti. ¶ I sostenitori di quella eresia adopravano tanta

a por sulla cattedra di Milano Aussenzio, loro adepto

in Tréveri. ¶ Al comparir di lui, i nostri gridarono

alla Chiesa. I parenti di lui accorsero subito a

e intrigare sui favori di esso: ma il fratello

che già era prefetto di provincia e insignito d

venne a dare esempj di virtù e diventar modello

uno, de' maggiori dottori di santa Chiesa. Compose inni

santa Chiesa. Compose inni di nobile e commovente semplicità

le sue prediche erano di tale efficacia, che l

della Chiesa. ¶ Dalle opere di sant'Ambrogio appare quanta

Valdani, allora eravamo compresi di quel salutare sgomento e

quel salutare sgomento e di quell'amore operoso, che

dire che la forza di questa consiste nell'opinione

questa consiste nell'opinione di santità dell'oratore; e

santità dell'oratore; e di qui, oltre la Grazia

il vero frutto; storia di coraggio, che induca alla

fiorirà e fruttificherà; storia di consolazione, che ci mostri

Asia. Fra i venuti di là verso il nostro

prodi. Piaciutisi della valle di qua del Po, ne

Ombria o bassa Ombria. Di qui il nome di

Di qui il nome di Insubria, applicato al paese

applicato al paese nostro; di qui i molti nomi

qui i molti nomi di terre nostre, d'etimologia

o conformi a quelli di terre francesi di qui

quelli di terre francesi di qui pure l'accento

e an alla francese; di qui anche il tipo

dalle loro stanze, parte di questi, capitanati da Sigoveso

alla distrutta città etrusca di Melpo (Melzo?) e le

conservò. ¶ Delle differenti etimologie di questo nome nessuna accontenta

supporrebbero che i fondatori di Milano parlassero latino. Il

Il May land paese di maggio, in tedesco; il

il mezzo, la città di mezzo, in gaelico Mead

teneano le loro corti di giustizia; colà quelle rassegne

si radunava all'ara di Roma ed Augusto, al

parlamentare, delle genti galliche di quà dell'Alpi. ¶ Ciò

Napoleone la costituiva metropoli di un regno che le

potuto con quel pugno di ferro che schiacciava le

bensì pel santo valore di chi difende la patria

micidiale snidarono i Galli di qui o gli uccisero

la vigoria de' corpi di coloro che incatenati erano

vincitore. Perchè l'orgoglio di questo non trascendesse, un

a migliorarli, e sappiamo di fatto che v'abbondavano

albergo i viaggiatori; e di vino, di lane, di

viaggiatori; e di vino, di lane, di carne salata

di vino, di lane, di carne salata faceasi commercio

primaria città, fu distinta di molti privilegi, sempre però

nascosero quando il nome di lui fu maledetto dai

fu maledetto dai vindici di Cesare. ¶ Sotto di questa

vindici di Cesare. ¶ Sotto di questa dipendenza sussistevano forme

antichi tutto era dominio di pochi privilegiati; e le

privilegiati; e le libertà di cui godeano i Milanesi

stabilmente (295 d. C.), cingendola di nuova mura. Questa seconda

giuochi, la zecca, tempj di Giano, di Giove, d

zecca, tempj di Giano, di Giove, d'Apollo; e

le magnifiche terme Erculee, di cui sono avanzo le

sono avanzo le colonne di San Lorenzo; e un

e un palazzo imperiale di cui resta ancor la

nostra città allo scadere di Roma! E Ausonio, poeta

palatine, e ricca ¶ Fabbrica di monete, ed il quartiere

Erculei il nome; ¶ E di statue marmorëe fregiati ¶ Portici

Portici; e mura che, di vallo a forma, ¶ Cerchia

i costumi depravarsi ogni dì peggio, dominare unicamente la

buoni Milanesi forse disperavano di qualsifosse addirizzo al meglio

che bordeggia il lago di Pusiano; e dalle gore

onde vincere la pendenza di 34 metri, portando 51 metri cubi

metri, portando 51 metri cubi di acqua per ogni minuto

e irrigando 38 mila ettare di terreno in estate, 800 in

per un altro naviglio di 35 chilometri fino a Pavia

mediterraneo, offre una circolazione di 356 miglia d'acqua, delle

secondo irrigano 4200 chilometri quadrati di terreno, cioè quattro decimi

si credesse in debito di tramandarne altrettanti ai nipoti

quadr. con una frontiera di 825 chilometri; in cui metri

chilometri; in cui metri 367,286 di strade pubbliche e 3,131,892 di

di strade pubbliche e 3,131,892 di comunali, e un milione

Tenaglie e il corso di porta Tosa raggiungeva ancora

così girò pel Nirone di San Francesco. ¶ Quando i

Azze al ponte Vetere, di Borgo Nuovo, di Monforte

Vetere, di Borgo Nuovo, di Monforte, la Tosa, quella

Monforte, la Tosa, quella di Santo Stefano, del Bottonuto

Santo Stefano, del Bottonuto, di Santa Eufemia, di San

Bottonuto, di Santa Eufemia, di San Lorenzo, de' Fabbri

San Lorenzo, de' Fabbri, di Sant'Ambrogio, di Brera

Fabbri, di Sant'Ambrogio, di Brera. ¶ Fuor di quelle

Ambrogio, di Brera. ¶ Fuor di quelle crebbero i borghi

lontani, sentirono la necessità di difendersi dai vicini e

ed elegante passeggio, alberato di platani e d'ipocastani

nuovi padroni la fatica di rifabbricarlo. Fu poi fortificato

rinovellano e si popolano di mercati e di solazzi

popolano di mercati e di solazzi. ¶ La mura dunque

più d'un milione di metri quadrati; a cui

città chiude la superficie di metri 8,182,389, ossia di pertiche

superficie di metri 8,182,389, ossia di pertiche censuarie 12,501. Di queste

ossia di pertiche censuarie 12,501. Di queste, 2579 sono terreno verde

anguste e tortuose, come di quassù vedete, benchè dal

il minore, dalla spianata di Monforte all'antico Portello

e a mezzodì quello di San Gotardo, che nei

ci è inesauribile serbatojo di acqua eccellente, purchè sappiamo

la sottrae al vento di nord, che è anche

dominare il meno salubre di levante, che arrivandoci pregno

nebbie e miasmi palustri. Di giorni piovosi contiamo circa

contiamo circa 72 all'anno, di nevosi da 4 a 21, e

che va più basso di Parigi, al più cocente

che pareggia il clima di Napoli, corre fin il

corre fin il divario di 23 gradi del centigrado: l

centigrado: l'aprile avvicinasi di più alla media dell

studiarne gli atti, ringraziarli di tanti benefizj, ricambiarli col

maggior numero, onde innamorarlo di casa nostra e di

di casa nostra e di quanto di soave e

nostra e di quanto di soave e di generoso

quanto di soave e di generoso esprime nome di

di generoso esprime nome di patria: diffondervi il buon

AGGIUNTE. ¶ Delle etimologie di nomi di paesi, da

Delle etimologie di nomi di paesi, da noi date

nelle Memorie dell'Accademia di Torino una dissertazione di

di Torino una dissertazione di alcune forme de' nomi

e attaccati a nomi di persone che v'ebbero

si scoperse il corpo di s. Ambrogio entro l

Ambrogio entro l'urna di porfido posta sotto l

accettai il grazioso incarico di redigerla. La ampliai a

Cose: domandai la collaborazione di valenti, e, direttamente o

direttamente o per mezzo di esso Municipio, potei ottenere

potei ottenere una quantità di notizie, fin allora arcane

e il vicerè che di quella viveva, ne mossero

libro, comparso col titolo di Milano e suo Territorio

d'un regno. Nulla di ciò ho mutato, affinchè

mi lasciano mancare lezioni di umiltà, pensando ai buoni

cose nel complesso, prima di scendere ai particolari, e

a delineare le vicende di Milano, contempliamo in prima

ponendoci fra quella selva di pinnacoli, sormontanti la maggior

noi rappresenta la storia di tante gioje e di

di tante gioje e di tanti dolori e la

cuore per quell'insieme di idee, di affetti, d

quell'insieme di idee, di affetti, d'interessi, d

si compendia nel nome di patria. ¶ Quassù noi ci

il mare, nella latitudine di 45° 28' e nella longitudine di

di 45° 28' e nella longitudine di 26° 51', fra una vasta pianura

h 31'. La quale pianura, di terreno diluviano, acclive verso

parte opposta, è incorniciata di monti. Son questi le

Lontan lontano, sulla linea di porta Ticinese, cominciano a

pendio, tra le foci, di questo fiume e le

esser doveva indisputato dominio di acque che ancor non

valli da cui provenivano, di varia natura e formazione

in laghi; immensi massi, di natura differente dalle circostanti

dove infinite colline, composte di detrito, offrono studj curiosissimi

e per un labirinto di rigagni le condussero ad

grillo, estesero lunghissimi filari di pioppi e salici al

e salici al basso, di viti, di frutti, di

al basso, di viti, di frutti, di gelsi in

di viti, di frutti, di gelsi in poggio; alle

averne fin sette tagli di fieno, col quale alimentarono

alimentarono le giovenche, generose di latte e di formaggi

generose di latte e di formaggi; mentre sotto le

là lontani clivi inghirlandati di pámpani: qua frutteti e

poi è una frequenza di ville, di case, di

una frequenza di ville, di case, di borgate, congiunte

di ville, di case, di borgate, congiunte da inestricabile

congiunte da inestricabile rete di strade che ricapitano a

questa città, ove più di 200 mila persone operano, soffrono

Mólgora, scolo dei monti di Brianza; dal Lambro, che

nel portico a ponente di piazza de' Mercanti, e

in mano un pugno di mosche". Di là poco

un pugno di mosche". Di là poco discosto era

molto credito col nome di Statuti di Milano. La

col nome di Statuti di Milano. La consuetudine vi

era ridotta a forma di precetto irrefragabile, aggiungendovi i

statuti consideravasi come testimonianza di indipendenza; onde ciascun paese

conoscono quelli non solo di Monza, Lecco, Treviglio, Varese

Treviglio, Varese, ma fino di San Colombano, Cremella, Inzago

eredità tutti i figliuoli. Di attente precauzioni circondavansi i

intestato; al qual uopo di conservar i beni nelle

al figlio l'arbitrio di riscattare ¶ entro un anno

era il piede liprando di 9 oncie del longobardo re

altri: il qual diritto di libero acquedotto vantaggiò di

di libero acquedotto vantaggiò di tanto la nostra agricoltura

agricoltura. Vietati i giuochi di sorte, il vagare per

decideva spesso per via di duello, massime tra nobili

radicato non poteasi urtar di fronte, i nostri surrogarono

i combattenti poteano munirsi di elmi e scudi; e

un campione. I giudizj di Dio faceansi coll'acqua

sentenza d'una specie di giurati. E in generale

si esacerbavano in colpe di coscienza, come la violazione

della nostra repubblica, degno di questa città, che alcuno

italiana. ¶ Verso la fine di quel secolo un Buonvicino

Buonvicino da Riva, terziario di san Francesco, che abitava

Legnano, scrisse una specie di galateo nella lingua ancor

con fosso profondo più di 30 piedi, e 16 porte di

di 30 piedi, e 16 porte di pietra o di muro

porte di pietra o di muro. Dentro, in 13 mila

case abitavano 200 mila cittadini, di cui 40 mila atti alle

che tutta la città di Lodi. A tacere i

sempre abbondanti, contavansi 80 maestri di scuola, 30 copiatori di libri

maestri di scuola, 30 copiatori di libri, che faceano vece

affissa allato al ponte di porta Romana verso il

della Valtellina, dei laghi di Como, di Varese e

dei laghi di Como, di Varese e Maggiore, Lodi

Varese e Maggiore, Lodi, di Pavia. ¶ Dell'antica origine

oltre un grandissimo numero di voci, non adottate dalla

Chi ode il dialetto di Marsiglia, può scambiarlo pel

Nel Varon Milanes, opera di un Capis, ampliata da

alcuni ve n'ha di derivazione latina e di

di derivazione latina e di greca, non conservatisi nell

italiano; pochi n'ha di tedesca, molti invece di

di tedesca, molti invece di spagnuola, senza contare la

Inoltre... Ma io dimenticavo di parlare a Milanesi, che

che devono ben essere di molto rilievo se vediamo

solo i petulanti beffar di pedantesche queste ricerche. ¶ Il

un rozzo italiano mescolato di milanese. La storia del

introdussero pure migliori razze di cavalli, e cani alani

cani alani e danesi di molta forza e grossezza

è il più copioso di tutto il mondo; e

il mondo; e mercè di esso la Geradadda, che

nullameglio che un greto di fiume, e il Lodigiano

campi e prati, popolati di cascine, e dove s

per cura dei frati di Morimondo, porta copiosa irrigazione

irrigazione su 600 mila pertiche di terreno, e navi cariche

quali poi pel canale di Pavia possono scendere al

Martesana risalire al lago di Como. Tanto pingue ne

consorzj, che davano esempio di privato governo applicato all

del 1264 un curiosissimo monumento di Lanfranco Settala. Nel 1253 San

dopo il Duomo, ornatissima di monumenti patrj, e che

null'altro che servirsi di quello spazio onde fabbricarvi

Ambrogio è il monumento di Guglielmo Cotta, abbate di

di Guglielmo Cotta, abbate di quel monastero, morto il

con linee incise riempite di materia nera, al modo

famoso pavimento del duomo di Siena. ¶ XI. ¶ Governo repubblicano

dividevasi in nove contadi: di Milano; del Seprio (con

con Corbetta, Trecate Settimo); di Stazzona (con Angera, Bregno

della Martesana ossia Brianza; di Lecco; di Bazana (con

ossia Brianza; di Lecco; di Bazana (con Pontirolo, Gorgonzola

con Pontirolo, Gorgonzola, Corneliano); di Treviglio. La sovranità risedeva

dall'ignorar il sistema di rappresentanza e dall'abuso

ciascuna porta. Il consiglio di credenza componevasi di 12 membri

consiglio di credenza componevasi di 12 membri che trattassero gli

era il nome generico di chi doveva provvedere (consulere

costretta prendere l'aspetto di violenza. Aveasi a punire

campagna deserta come roba di rubello: scrivevasi perfino negli

Purchè avessero il diritto di eleggere i proprj magistrati

magistrati e la facoltà di poter esser eletti, non

eletti, non s'affannavano di metter limiti alla loro

arcivescovo, cedendo i diritti di conte, erasi riservato quello

conte, erasi riservato quello di batter moneta e di

di batter moneta e di riscuotere un pedaggio alle

si proferivano in nome di lui; ma tutto cadde

chiese o il tesoro di Monza. In maggiore stretta

s'introdusse una moneta di carta redimibile, che fu

Comune. Vedendo che perdeva di valore, i consoli stabilirono

ne faceva, aizzarono contro di lui la plebaglia, che

i legisti che venissero di fuori. Quanto all'esercito

grossa terra del lago di Como, ora censita scudi

quasi 200 d'oggi, 12 staja di grano, 30 libbre di cacio

staja di grano, 30 libbre di cacio, 30 paja di polli

libbre di cacio, 30 paja di polli, 300 uova, 100 libbre di

di polli, 300 uova, 100 libbre di ferro. E se questi

conceder al convenuto più di otto giorni a rispondere

che eccedessero i 40 soldi di terzuoli. Alla porta del

scopo dei nostri, cioè di mantener al Comune la

dal Barbarossa nella dieta di Roncaglia; sostituire la sovrana

per quanto piccola, parte di libertà, perchè offre un

un appoggio a conseguirne di maggiori. E in fatti

che volle qui celebrare di suo figlio colla erede

colla erede del regno di Sicilia; noi demmo a

noi promettevamo a lui di conservargli i dominj suoi

ed egli a noi di non far lega con

arcivescovo nostro Galdino, testimonio di que' fatti, avea sostenuto

enormi sagrifizj, trovandosi liberi di sè, vollero abbellire la

distruzione, rifabbricarono le case, di legno e paglia le

paglia le plebee, ma di pietre e mattoni le

restano quelle della posterla di Sant'Ambrogio e di

di Sant'Ambrogio e di porta Ticinese; una divenuta

Ticinese; una divenuta campanile di San Sepolcro; una presso

una presso San Sebastiano; di un'altra antichissima sono

sala, sopra un portico di triplice corso d'archi

astori da caccia. Quei di Varese regalarono il legname

industrie, e l'uso di raccoglierle ognuna in un

esser sopravveduta dai sindaci di ciascuna maestranza. Singolarmente fiorivano