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interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «di»

nautoretestoannoconcordanza
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Insomma, molto di più di quanto avesse mai avuto
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guardaroba. Se ha bisogno di qualcosa suoni il campanello
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la perpetua con aria di mistero, dicendo che lo
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si beveva un paio di whisky come si deve
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maresciallo non mancava mai di offrirgli. ¶ Bei tempi. ¶ Certo
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Se ha persino voglia di fare gli inviti...» ¶ Di
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di fare gli inviti...» ¶ Di fronte a tanta sfrontatezza
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due volte l’atto di dolore. ¶ Il maresciallo Primo
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della stazione dei Carabinieri di Sestri Ponente, era in
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fianchi. Aveva appena finito di radersi e adesso, con
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alla porta sussultò, rischiando di combinare un disastro, ma
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commendator Storace. Ha pregato di darti subito questo biglietto
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no, eh! Una merenda? Di domenica pomeriggio? Proprio quando
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non vedeva l’ora di incollarsi alla radio ad
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gliene importava a lui di andare alle merende del
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viste le continue carenze di ossigeno al cervello degli
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che aveva la luna di traverso. Sospirò e si
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in testa al commendatore di invitarla a una merenda
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condizioni, poi, che razza di idea bislacca. Chissà cosa
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bolliva in pentola, qualcosa di grosso, perché era addirittura
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bollire qualcosa in pentola. Di sicuro. ¶ Alzò le spalle
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da scendere due rampe di scale. ¶ Sarebbe andata. Senz
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nella mansarda, un alloggio di tre stanze dai soffitti
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giusto sopra a quello di Gioconda Pescetto. Aveva fatto
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filo e per segno, di quel pronipote americano piombato
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mica un granché. ¶ Niente di interessante, quanto meno. Niente
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una canna, a detta di Jole, ma un tipo
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un tipo timido e di poche parole, dalla voce
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decifrare. ¶ Jole aveva cercato di origliare, d’accordo, ma
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biblioteca, a sei metri di distanza. ¶ Così adesso non
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il nipote avesse parlato di denaro, o almeno questo
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sarebbe stata qualche novità di rilievo, perché altrimenti un
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altrimenti un raduno così di furia non si sarebbe
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le case. ¶ Tempo brutto, di sicuro. Forse addirittura di
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di sicuro. Forse addirittura di burrasca. ¶ Capitolo 7 ¶ Alle quattro
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Alle quattro del pomeriggio di domenica pioveva già da
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lungo per le strade di Sestri, trascinato da una
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Garibaldi, dove un capannello di uomini dagli ombrelli aperti
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muro simile a quello di un orto, dal quale
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spuntavano i rami spogli di un albero. Una targa
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campi da bocce inzuppati di pioggia; una bassa costruzione
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pioggia; una bassa costruzione di legno costituiva il bar
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bar, il pavimento cosparso di segatura e il bancone
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e il bancone rivestito di zinco; in fondo al
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uomini, bevevano vino e di tanto in tanto si
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e un certo numero di bassi lo seguiva, accompagnando
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capo. ¶ «Lei non è di qui, vero?» gli aveva
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chiesto un uomo vestito di scuro, dall’aria di
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dovuto scendere alla fermata di piazza Baracca, davanti alla
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trovò posto sulla panca di legno e si mise
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Nicolò sono il fratello di tuo nonno stop tu
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ma io so tutto di te stop sono vecchio
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l’indirizzo. ¶ Nel giro di pochi giorni da un
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importo per l’acquisto di un biglietto di prima
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acquisto di un biglietto di prima classe sul Giulio
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ne aveva acquistato uno di terza, serbando la differenza
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potuto pagarsi il viaggio di ritorno. ¶ «Prossima fermata piazza
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estremità l’imponente facciata di una antica chiesa, all
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circondato da una ringhiera di ferro. Sotto gli alberi
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attesa e un chiosco di giornali. ¶ Nick mostrò l
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musica? È quella specie di palco rotondo, bene, lei
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palazzo imponente con tracce di dipinti sulla facciata, alte
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unica porta, la targa di ottone lucidata a specchio
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catenella dal pesante pendaglio di bronzo, Nick si stupì
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sguardo sull’abito stazzonato di taglio americano, la cravatta
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donna ebbero un lampo di meraviglia che scomparve quasi
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dell’inatteso accento americano di quel giovanotto alto e
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del camino, sullo sfondo di un grande quadro raffigurante
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a nuvole e putti di color sanguigno su un
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perla, le pareti rivestite di legno, occupate da pesanti
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scuro, anch’esso coperto di libri e alcune poltrone
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alcune poltrone antiche, rivestite di stoffa scarlatta. Nel camino
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strinse e gli parve di stringere un mazzo di
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di stringere un mazzo di rametti secchi e freddi
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Siediti Nicolò, siediti lì, di fronte a me.» ¶ Gli
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per la verità più di quanto mi aspettassi. Somigli
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anche la sua forza di volontà e il suo
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espressivi. ¶ «Intanto ti ringrazio di essere venuto fin qui
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subito senza tanti giri di parole, che alla mia
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mia morte buona parte di quel che ho sarà
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semplicemente regolando delle faccende di famiglia, fra uomini che
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mi sono mai occupato di te. Avrei potuto farlo
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da fare che occuparmi di un marmocchio. E poi
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fine, invece, i punti di vista cambiano. Dunque oggi
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n’è già abbastanza di gente che mi detesta
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per chiederti perdono prima di morire.» Il volto magro
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stata piuttosto la promessa di rivelarmi qualcosa della mia
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Io non so nulla di loro, di quel che
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so nulla di loro, di quel che è accaduto
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non adesso. Ho bisogno di qualche comparsa... per la
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quel sorriso aveva qualcosa di diabolico. Sembrava voler dire
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con noi. E veda di procurargli tutto quel che
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una figura completamente vestita di bianco china su un
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d’azzurro, e disponeva di una stanza da bagno
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finestre, una vetrina piena di libri e un apparecchio
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apparecchio radio. Insomma, molto di più di quanto avesse
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era forse un’ombra di sarcasmo in quelle parole
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nessuno, come si trattasse di una confessione che tuttavia
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Insomma non mi va di andarmene avendo cantato la
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È solo un modo di dire e lei lo
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poteva escluderlo del tutto. ¶ Di sicuro lui aveva promesso
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in mutande. ¶ Presunzione. Peccato di presunzione, ecco cos’era
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davanti a un capolavoro di acciughe ripiene, che in
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in Albis il mattino di Pasqua, monsignor Malacalza non
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fece neppure uno schiocco di lingua, un sospiro soddisfatto
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commenti, come si trattasse di un volgare nasello bollito
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un volgare nasello bollito, di quelli che si danno
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chiuso. Il suo vicino di cabina era scomparso lasciando
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e squillante che aveva di solito. Fuori dell’oblò
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Ha tutto il tempo di fare cola-zione.» ¶ Prese
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bagaglio. Salì al ristorante di terza classe e ordinò
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per impartire le istruzioni di sbarco, e la confusione
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sarebbe aumentata. Si stupì di non provare alcuna emozione
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attorno a lui, aumentando di minuto in minuto. Poi
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monti. Quando si stufò di scrutare, convinto che non
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Dapprima vide una specie di mezzaluna biancastra e allungata
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precise: sembrava l’effetto di una magia. ¶ Ben presto
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aveva mai veduto niente di simile. ¶ Passarono vicino a
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a un faro dipinto di rosso, all’estremità della
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un braccio. ¶ Un colpo di sirena. ¶ Una pilotina si
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produsse un gran ribollire di spuma bianca. La nave
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bordo arrampicandosi sulla scaletta di corda srotolata lungo la
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fischio acuto. Le manovre di attracco furono rapide e
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marittima, dove le formalità di dogana furono rapidissime, e
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a una gran confusione di taxi, di carrozze a
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gran confusione di taxi, di carrozze a cavalli, di
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di carrozze a cavalli, di facchini che gridavano e
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un chiosco verde sovraccarico di giornali. ¶ «Scusi, per andare
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un taxi vada per di là, in via Gramsci
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bambino in un negozio di giocattoli. ¶ L’antica palazzata
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che arrivava ai portici di Sottoripa era ormai inondata
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aspetto caotico e polveroso di tutte le strade prospicienti
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porto, dietro un graticcio di cemento l’attività delle
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si intuiva dagli sbuffi di vapore delle locomotive, dai
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delle locomotive, dai colpi di fischietto, dalle grida dei
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agli stipiti, pendevano grappoli di sacche militari americane, festoni
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sacche militari americane, festoni di blue jeans rigidi come
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sovietico. Doveva essere mercanzia di contrabbando, sgraffignata chissà come
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chissà dove dal carico di qualche nave. Si spinse
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a curiosare nella bottega di cordami e attrezzature marittime
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marittime col suo odore di ferro e corde che
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non lo degnò neppure di uno sguardo. ¶ La via
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sguardo. ¶ La via risuonava di una cacofonia di clacson
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risuonava di una cacofonia di clacson e motori: c
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caccia e una dozzina di disegni di Giovanni Battista
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una dozzina di disegni di Giovanni Battista Piranesi. Una
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stanza da bagno rivestita di marmo. ¶ Cabella appose l
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siamo alla fine. Questione di giorni, suppongo», rispose l
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dura ancora un paio di settimane, oppure fra due
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malaugurio. L’avete finita di complottare e mescolar veleni
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è diventato la camera di consiglio del tribunale sanitario
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pratiche: cosa c’è di buono da mangiare, cara
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magari una bella tazza di brodo di pollo...» ¶ Il
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bella tazza di brodo di pollo...» ¶ Il commendatore sputò
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cannula dell’ossigeno. «Brodo di pollo? Puah! Roba che
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dire: cosa c’è di buono da mettere sotto
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La donna fece finta di non aver sentito e
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sentito e gli ficcò di nuovo la cannula tra
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Mi andrebbe un po’ di gorgonzola, di quello buono
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un po’ di gorgonzola, di quello buono, ecco... magari
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ecco... magari una fetta di salame di frisona e
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una fetta di salame di frisona e... due dita
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frisona e... due dita di barolo. Lo dica alla
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malato la precedette. Sputò di nuovo la cannula e
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po’.» ¶ Il commendatore ridacchiò di nuovo. «Lo so, lo
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ci trovino gli inglesi di così interessante nel tè
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nel tè, a meno di aver mal di stomaco
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meno di aver mal di stomaco: una brodaglia calda
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brodaglia calda che sa di poco. Vuol mettere un
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mettere un bel bicchiere di vino buono, cara? Un
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l’infermiera gli ficcò di nuovo in bocca la
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gli passò l’elastico di fissaggio dietro le orecchie
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sarete anche la costola di Adamo, ma quanto a
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vada per il brodo di pollo.» ¶ L’infermiera stoicamente
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a un vago cenno di assenso. ¶ Poco dopo il
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meditare. ¶ Un altro attacco di cuore, gravissimo. E superato
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precedenti. ¶ Era un uomo di fede, Giovito Malacalza, ed
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che lui, pover’uomo di chiesa, non avesse che
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stato un armatore. Non di prima grandezza, d’accordo
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avevano solcato i mari di mezzo mondo. Era partito
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e metà nelle mani di Leopoldo. ¶ Poi Leopoldo era
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Poi Leopoldo era morto di un infarto, manco a
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casinò la sua parte di eredità. Quindi, sommerso dai
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dalla circolazione, pensando bene di risolverla sparandosi un colpo
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collezionando arazzi e vasi di vetro. Poi c’era
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una cosa, una specie di tarlo che non gli
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della Madonnetta non privo di umorismo: «Attento Giovito. Un
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curati. Neanche in punto di morte, a pensarci bene
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sapeva niente, assolutamente niente, di quel che aveva combinato
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Storace nella sua vita di peccatore. Il che dal
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che dal suo punto di vista non era da
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e anima nelle mani di Santa Romana Chiesa, cioè
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c’è una ventina di questi accidenti di tappeti
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ventina di questi accidenti di tappeti... arazzi, come li
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se fossimo nel cassetto di un comò pieno di
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di un comò pieno di tarme, e dare la
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Quello che gli piace di più, poi, è quello
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è quello che ha di fronte al letto, quello
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signorina Pittaluga, a mo’ di schioppettata, facendo saettare lo
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è mai potuto parlare, di quella faccenda là...» ¶ «Diventa
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discorso!» ¶ Damonte era intervenuto di nuovo. «Su, su, signore
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perché le sembrava proprio di avere la risposta giusta
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contrabbasso?» ¶ Tutti gli occhi di colpo si erano appuntati
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si erano appuntati su di lei. ¶ Si era stretta
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Alighiero? Ma chi sarebbe, di grazia, questo Alighiero? E
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si rivoltò nella cuccetta di terza classe, situata appena
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appena sopra la linea di galleggiamento. Il vibrare delle
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Aspirò profondamente e cercò di far arrivare il fiato
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e finalmente gli sembrò di respirare normalmente. ¶ Il piccolo
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specchio incastrato nella parete di fronte gli rimandò l
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cemento della banchina, lucido di umidità, gli aveva rimandato
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sera, vivide come luminarie di Natale. ¶ I marinai che
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in lui una ridda di ricordi che lo aveva
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erano stati dei colpi di fischietto. ¶ Ormai era fatta
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il fischio dei rimorchiatori. Di colpo, la banchina si
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banchina si era allontanata di alcuni metri. La nave
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avevano mollato la gomena di traino e avevano proseguito
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stato un ultimo fischio di saluto. Il vapore aveva
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risposto con un colpo di sirena basso e prolungato
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in fondo alla scia di spuma che si allargava
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e si era addormentato di colpo, mentre la musica
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che talvolta lo svegliava di soprassalto, quella notte non
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rosea delle sue fantasie di prima. ¶ Aveva lasciato un
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Aveva lasciato un lavoro di commesso ai grandi magazzini
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magazzini e l’appartamentino di due stanze a Brooklyn
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aveva abbracciato sulla porta di casa e gli aveva
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due sigari, una fiaschetta di scotch e dieci dollari
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scotch e dieci dollari. ¶ Di soldi in tasca ne
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settimana, forse due, non di più. ¶ Non aveva altro
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Se non quel pezzo di carta stropicciato, l’origine
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2019
carta stropicciato, l’origine di ogni cosa, della sua
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2019
Che ne sapeva lui di quella persona che emergeva
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improvviso dal nulla? ¶ Starnutì di nuovo, più volte, gli
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al piccolo scrittoio ingombro di flaconi e scatole di
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di flaconi e scatole di medicine e prese a
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a scrivere una serie di prescrizioni. Per un po
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ricette, poi gliele passava di nuovo e lui vi
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cardiotonico quattro volte al , il resto come sempre
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una comoda poltrona foderata di seta rossa. Alle pareti
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arazzo raffigurante una scena di caccia e una dozzina
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arciprete un frettoloso cenno di saluto, rimise lo stetoscopio
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biancovestita e con tanto di bustina in testa, e
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2019
la presidentessa delle Dame di san Vincenzo. Aveva la
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2019
senza sosta la collana di perle attorno a un
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Ersilia Pittaluga, signorina, insegnante di matematica in pensione. Una
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vecchietta rinsecchita e vestita di nero che sgranava il
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2019
un seggiolone, senza perdere di vista la figura stesa
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2019
come se si aspettasse di non rivederla viva. ¶ Il
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2019
Damonte, il quale, essendo di modesta statura, si diresse
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2019
il braccio la cartella di cuoio consunto. ¶ L’infermiera
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2019
Monsignore, io mi ritiro di là, se succede qualcosa
252
2019
l’occorrente: un piattino di molliche di pane e
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2019
un piattino di molliche di pane e uno di
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di pane e uno di fette di limone, un
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2019
e uno di fette di limone, un catino d
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2019
dal collo il sacchetto di seta viola, ne estrasse
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2019
nessuna risposta, nessun cenno di vita, non fosse stato
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2019
il rantolo si affievolì di parecchio, il respiro divenne
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decise, secondo la prassi, di tagliare le orazioni e
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2019
prolungato, una lunga pausa di silenzio, come se l
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2019
un singulto, un rumore di sputo violento e la
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2019
cerbottana. ¶ «Ptciù!» ¶ Uno spruzzo di saliva centrò la cotta
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2019
e immobili, come quelli di un gufo impagliato. ¶ Il
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2019
flebile, come un raschiamento di corde: era la sua
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2019
Ah! L’hanno chiamata di nuovo, dunque. Ma sono
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2019
è ancora il momento di suonar le campane a
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2019
L’infermiera si precipitò di nuovo al capezzale, passò
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2019
Storace voltò il capo di lato con una smorfia
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2019
lato con una smorfia di disgusto. ¶ «Beva, le farà
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2019
Cabella si è raccomandato di...» ¶ «Il dottor Cabella non
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2019
male.» ¶ Il commendatore sospirò di nuovo ed emise un
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2019
respiro riprese, lo stridore di corde pure. ¶ «E lei
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2019
che le pago, veda di rendersi utile: vada di
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2019
di rendersi utile: vada di là e mi porti
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2019
mi porti un dito di cognac.» ¶ La donna lanciò
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2019
ammalato. Gli parve persino di sentirlo ridacchiare. ¶ «E adesso
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2019
L’arciprete si voltò di scatto e fissò il
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2019
lei ci fa prendere di quegli spaventi che...» ¶ Ci
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2019
ridacchiare cavernoso, un colpo di tosse. «Suvvia reverendo, non
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2019
quale ticchettava una parigina di bronzo, dando l’idea
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2019
bronzo, dando l’idea di non essere mai andata
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2019
altissime finestre della parete di fondo e si rifletteva
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2019
per quegli orrendi vasi di vetro, di cinquanta, sessant
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2019
orrendi vasi di vetro, di cinquanta, sessant’anni fa
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2019
dappertutto, cosa ci trovi di bello è un gran
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2019
parola, con l’aria di voler riportare la conversazione
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ce ne sono centosettantadue di quei vasi lì, di
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di quei vasi lì, di tutti i colori e
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aria, frammisto al profumo di cera per mobili, aleggiava
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aleggiava un vago sentore di disinfettante. ¶ In fondo al
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con le pareti coperte di quadri preziosi e arazzi
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mormorio indistinto, che sapeva di rosario e malattia. ¶ Era
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Era uno struggente pomeriggio di fine settembre, di quelli
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pomeriggio di fine settembre, di quelli tersi, luminosi e
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azionata da un pendaglio di bronzo sul ballatoio, tintinnò
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d’acqua sulla mensola di marmo del camino e
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Sestri, aveva un sacchetto di stoffa viola appeso al
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imbronciato, per niente contento di quel servizio improvviso che
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al salone, come uno di casa che non ha
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che non ha bisogno di domandare la strada. ¶ D
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veniva mandato a chiamare di gran furia al capezzale
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gran furia al capezzale di quel moribondo che non
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cosa lo spazientisse più di tanto, ma insomma, il
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quanti gli stavano attorno di tornare alla loro vita
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volta prima ancora era di domenica, dopo la messa
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a metà una sinfonia di lasagnole al pesto con
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era tornato, pareva fatta di cartone. ¶ Insomma, sembrava proprio
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occuparsi lui. ¶ Personalmente. ¶ Quindi di mandare un giovane curato
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fece un veloce atto di contrizione per la sua
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posò distrattamente sul piano di porfido, quindi inarcò le
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se fosse un sospiro di impotenza, di dispiacere o
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un sospiro di impotenza, di dispiacere o d’esasperazione
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che qua si vive di ora in ora, come
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la mia Jole, niente di niente! E fin che
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braccia con un’espressione di impotenza, quindi si avvicinò
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pensiero e si rivolse di nuovo alla fantesca. «Ma
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le undici. Stava leggendo, di là nella sala dei
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che dormiva nello spogliatoio di là, quello di fianco
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spogliatoio di là, quello di fianco alla camera del
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e anche adesso è di là. A sentir lui
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ha continuato a peggiorare di ora in ora, e
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per dirla tutta, è di nuovo appeso a un
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ecco. Così ho pensato di mandarvi a chiamare, perché
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Perché quando si tratta di questi malanni qua, vero
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due mesi, e una di queste volte, come dite
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volte, come dite voi, di sicuro... Anche se, per
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alitò con un fil di voce, giusto per cortesia
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giusto per cortesia, ma di quella faccenda lì, dell
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arciprete allora si voltò di scatto e allungò uno
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con un prezioso putto di Meissen posato su una
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lungo. ¶ L’arciprete sospirò di nuovo e concluse mestamente
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a monsignor Malacalza parve di trovarsi davanti a un
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precisamente al Figlio punito di Jean-Baptiste Greuze. ¶ Al
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sprofondato in una montagna di cuscini candidi, si intuiva
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era un’alta bombola di ferro, dalla cui valvola
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finiva, con una sorta di boccaglio da narghilè, tra
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Nizza: vecchio ubriacone originario di Nizza Monferrato. ¶ Lisandro Storace
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in pensione. ¶ Jole: domestica di Lisandro Storace. ¶ Nicolò Storace
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Storace. ¶ Nicolò Storace: pronipote di Lisandro Storace. ¶ Monsignor Giovito
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dell’Assunta. ¶ Bertina: perpetua di monsignor Malacalza. ¶ Primo Galanti
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della stazione dei carabinieri di Sestri Ponente. ¶ Marini, Pollino
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Sciortino: carabinieri della stazione di Sestri. ¶ Francesco Damonte: amministratore
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condotto. ¶ Gioconda Pescetto: vicina di casa del commendator Storace
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Storace. ¶ Ersilia Pittaluga: vicina di casa del commendator Storace
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fatto al bar Tremate. ¶ Di regola a quel punto
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Nizza non aveva voglia di andare a casa, non
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non aveva alcuna fretta di affrontare quel cerbero della
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cerbero della moglie che di sicuro lo aspettava dietro
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addosso un fiume interminabile di lamentazioni. ¶ Sempre le stesse
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stesse. Uff! ¶ Decise perciò di rimandare il fatale incontro
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prendersi ancora un po’ di tempo per sé. Attraversò
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proseguì sotto gli alberi di piazza Tazzoli fino alla
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Tazzoli fino alla chiesetta di san Giuseppe, dove si
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l’equilibrio e rischiando di finire lungo disteso. ¶ Si
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su un bel po’ di cicche belle grasse. ¶ Assunse
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fulmineo quanto un colpo di fionda, perché quell’operazione
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fosse stato più tardi di un’ora sarebbe finito
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fortuna, era ancora presto, di tappe all’osteria ne
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le venisse un po’ di bene! ¶ Aveva sposato un
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bocca in una smorfia di disgusto) e le sembrava
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non aveva alcuna intenzione di chiederle a sua figlia
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sigarette fatte col tabacco di cicca: bello forte, umido
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umido, con quel retrogusto di catrame schifoso e una
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schifoso e una dose di nicotina tale da avvelenarci
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una saponetta bagnata: sgusciava di qua e di là
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sgusciava di qua e di là e non voleva
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e non voleva saperne di venir fuori, manco la
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stiva d’un barco. ¶ Di fronte a lui c
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bel bersò sulla terrazza di fianco. ¶ Il Nizza aguzzò
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una luce strana. ¶ Pensò di aver esagerato per davvero
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gli occhi e cercò di fermare la danza dell
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fare? ¶ Poi fu questione di un attimo. ¶ Da piazza
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Baracca con gran stridore di gomme giunse una camionetta
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figura rinsecchita e vestita di nero, che si reggeva
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gli occhi e tentò di alzarsi, ma ricadde pesantemente
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Ci fu il grido di un uomo. ¶ Il Nizza
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un balzo e cercò di afferrarla. ¶ Il Nizza sbarrò
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secche, come un sacco di stracci. ¶ Poi tutto si
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e si arrese: cadde di lato, sulla panchina. ¶ «Oh
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Il portone del palazzo di fronte era spalancato, le
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vuote come le orbite di un teschio. Un gruppetto
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un teschio. Un gruppetto di passanti sostava poco distante
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un uomo che conosceva di vista. «E qualcuno si
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vista sotto la cappa di Cristo, da che Sestri
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Così alzò la cornetta di bachelite nera dell’interfono
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arciprete. «Cosa c’è di buono oggi?» ¶ «Trofie al
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al pesto e buridda di seppie. Le ho prese
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lo consultò, infine staccò di nuovo la cornetta e
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numero della curia vescovile di Ventimiglia. ¶ Capitolo 15 ¶ Nicolò uscì
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e pavimentata a lastre di pietra grigia posate a
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grigia posate a lisca di pesce. ¶ Le facciate dei
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loro da una ragnatela di cavi scuri, punteggiati di
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di cavi scuri, punteggiati di isolatori in ceramica bianca
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suoi pensieri, rischiò subito di finire sotto a un
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via. ¶ C’era vento di tramontana, ma data la
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rigurgito d’estate, meglio, di primavera. Il cielo era
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del vento, forse pentiti di tanto ardire. Si vedevano
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color nocciola e scarpe di camoscio, spolverini azzurri e
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impermeabili, mantelle e galosce di gomma, in una serie
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gomma, in una serie di grigi e marroni cupi
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ottimismo aveva un che di incongruo e bizzarro. Non
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Ma a quell’ora di mercoledì mattina non sembrava
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lunga e stretta dipinta di verde, sulla sinistra. ¶ Il
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travi a vista dipinte di bianco dava un’impressione
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bianco dava un’impressione di familiare intimità. Le vecchie
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da osteria dal ripiano di stagno, qualche tavolino e
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ambrata. C’era odore di vino e di grappa
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odore di vino e di grappa. ¶ Nicolò ordinò un
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come se fosse una di loro, chiamandoli per nome
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e indietro sulla pedana di legno si capiva che
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modo che...» ¶ «Sono americano, di New York. Sono venuto
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donna alzò le spalle. «Di persona no, ma mia
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mia sorella abita giusto di fronte. Ne ho sentito
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metropoli e si stupì di quel conoscersi tutti, anche
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volta. «E cosa diceva di lui, sua sorella?» ¶ La
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Mi piacerebbe saperne qualcosa di più, ma non so
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rivolgermi.» ¶ La donna alzò di nuovo le spalle. «Guardi
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lui aveva un mucchio di palanche ed era un
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facesse con una vicina di casa e che quando
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gli occhi. «Una vicina di casa? Ma chi?» ¶ «Ah
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ormai ne sono passati di anni, ora lui è
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vespri cantati.» ¶ Una vicina di casa! ¶ Nicolò sorbì il
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caffè americano: due dita di roba scura e forte
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mise davanti un bicchiere di bianco e si voltò
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piattino con alcune fette di salame e qualche oliva
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gradevole, sbocconcellò qualche fetta di salame e due olive
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stato via un paio di mesi ed era tornato
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sposato con una donna di trent’anni più giovane
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insomma, era sempre meglio di niente. ¶ «Lo vuole ancora
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lasciò suonare qualche spicciolo di resto sullo zinco del
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scaldaletto appesi alle pareti, di un rame così lucido
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una torta ancora calda di forno. L’unica lampada
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Bagnara, buon cristiano, chiedendogli di offrirle un lavoro nel
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lavoro nel suo negozio di stoffe, in via Garibaldi
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naso con gran rumore di tromba, rosso come un
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figliolo, un bel raffreddore!» ¶ Di contro ebbe un altro
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tagliar corto, dando prova di grande ottimismo. ¶ Il prete
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che sembrava un soffio di scirocco, quello caldo e
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carico d’umidità e di sabbia. «Ma cosa vuole
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commendator Storace aveva deciso di parlare del naufragio del
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lei...» ¶ A monsignor Malacalza, di colpo, si pararono davanti
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la sua dubbiosa mente di parroco. «No! Non l
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ne so niente. Niente di niente!» ¶ «Ma come?» ¶ «No
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i documenti, il certificato di battesimo e tutto il
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fatte le pubblicazioni. Io di più non so. Del
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Del resto è roba di vent’anni fa.» ¶ «A
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duro e contemporaneamente arrossì di nuovo sino alla radice
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monsignore! Io ho bisogno di sapere. Lo zio mi
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York per dirmi qualcosa di importante e non ha
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discinta: era ubriaca! E di voci in giro ce
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bella, molto bella: alta di statura, bruna, con un
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regina e... aveva qualcosa di esotico, ecco. Portava sempre
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da sole a forma di farfalla, alla Grace Kelly
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sul fuoco una tazza di porcellana per riscaldare del
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la fermò la vicina di casa nelle scale: era
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Gridava che si trattava di un ragno mortale e
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da una dose eccessiva di sonnifero. Insomma, il commendatore
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il commendatore faceva finta di niente, ma aveva di
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di niente, ma aveva di che grattarsi la testa
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trenta, forse trentadue anni di differenza fra lei e
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si ha un po’ di sale in zucca non
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il commendatore in punto di morte! Solo che...» ¶ Nicolò
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Praticamente non uscì più di casa.» ¶ Nicolò fece una
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E ci sarebbe modo di saperne qualcosa di più
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modo di saperne qualcosa di più su quel matrimonio
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veniva, come viveva prima di sposare lo zio... Insomma
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se ne ricorderà pure di questa Gilda, no?» ¶ Monsignore
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e poi la curia di Ventimiglia...» ¶ «E lei, come
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balzò in piedi pieno di entusiasmo e si protese
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Il giovane si interruppe di colpo come se gli
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beccò una bella lavata di faccia. ¶ Nicolò lo salutò
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ma dalle sue labbra di quel che gli passò
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viso con una smorfia di ribrezzo. Ma tu guarda
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po’ che roba! Peggio di un lama. ¶ Però... Però
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amico canonico della cattedrale di Ventimiglia gliela poteva sempre
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fare: erano stati compagni di seminario e monsignore sapeva
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bene che si trattava di uomo della massima discrezione
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gli archivi della curia, di sicuro... ¶ Dopotutto quel giovanotto
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Dopotutto quel giovanotto dispensatore di batteri gli aveva appena
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fosse, adesso aveva bisogno di ritrovare il buonumore. Così
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del formaggio, una ciotola di maionese, un’insalata, del
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pane e una bottiglia di vino. ¶ Nick sbocconcellò qualcosa
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vino. ¶ Nick sbocconcellò qualcosa di malavoglia. ¶ E ora cosa
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circolare alla stanza, rivestita di maioliche bianche e blu
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e blu e tappezzata di pentole e padelle di
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di pentole e padelle di rame lucente. ¶ «Della casa
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rame lucente. ¶ «Della casa... di tutto.» ¶ Il dialogo era
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sulla piazza: aveva bisogno di prendere una boccata d
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subito girò la testa di tre quarti e lo
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la spalla. ¶ «Ha bisogno di qualcosa?» ¶ «No», rispose il
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Jole, a tre metri di distanza, e si parlavano
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argento. ¶ Talvolta, a forza di fissarlo, gli pareva persino
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muovesse. ¶ «Lei ha idea di cosa volesse dirci lo
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zio?» ¶ Jole si voltò di scatto e lo osservò
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tempo. Doveva essere qualcosa di molto importante.» ¶ Jole abbassò
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no?» chiese Jole voltandosi di nuovo a guardarlo, sorpresa
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e duro. «Io farò di tutto per scoprirlo.» ¶ Jole
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E cosa vorrebbe fare di grazia, benedetto figliolo?» ¶ Nick
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la fronte e fissò di nuovo la salma, lambita
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che...» ¶ Jole si alzò di scatto e lo interruppe