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invenzioni verbali


Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «dicea»

nautoretestoannoconcordanza
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1483
dia aiuto. - ¶ Orlando gli dicea: - Morgante mio, ¶ s'al
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1483
voi l'avete rotte. - ¶ Dicea Morgante: - E' ne porton
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armadure vecchie era copiosa; ¶ dicea l'abate: - Tutte ve
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lieto è il pavimento. ¶ Dicea Morgante: - Non è qui
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riconoscono uscio né finestra. ¶ Dicea Morgante: - Ove siàn noi
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1483
mura né il sito. ¶ Dicea Morgante: - E' mi darebbe
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1483
tutta si rallegrava, ¶ e dicea seco questa meschinella: ¶ «Qualche
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ove tu hai speranza. - ¶ Dicea Morgante: - Io non ho
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1483
E 'l vecchio padre dicea: - Figliuol mio, ¶ chi mi
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1483
Orlando dovessi esser morto. ¶ Dicea Rinaldo: - Caro cugin mio
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1483
e stessi saldo. ¶ Rinaldo dicea pur: - Questo fellone ¶ non
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1483
a trovarlo. - ¶ Ed Ulivier dicea: - Teco ne vegno. - ¶ Dodon
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testimon che fichi agosto. - ¶ Dicea fra sé sorridendo Brunoro
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mangeranno così a bertolotto. - ¶ Dicea Rinaldo: «Alla barba l
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E mentre che e' dicea questo al pagano, ¶ Frusberta
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etate ¶ veggo Rinaldo mio, - dicea l'abate ¶ ed ho
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1483
quel dì, famoso conte», ¶ dicea fra sé, «ch'io
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una voce ¶ che gli dicea: - Non temer, baron dotto
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Ritrovorno ciascuno il corridore. ¶ Dicea Rinaldo: - Or da toccar
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Qua sa d'arsiccio. - ¶ Dicea Dodone: - Aspetta un tal
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1483
dipartiron da quella capanna. ¶ Dicea Dodon: - Questa fu buona
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lïone innanzi pur andava. ¶ Dicea Rinaldo: - Questa è gran
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1483
sospira: ¶ «Questa non è» dicea «carne da darla ¶ a
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che questa fera muoia. - ¶ Dicea Rinaldo: - Sarai tu sì
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1483
oro: ¶ «Nel tal tempo» dicea «qui capitorno ¶ tre paladini
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qualche altra malattia ¶ (e dicea il ver, ch'egli
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1483
donzella, io ti conforto - ¶ dicea Corbante - andare a Caradoro
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1483
disposto a tuo comando. - ¶ Dicea Corbante: - Caradoro è antico
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1483
sopra la figlia; ¶ e dicea: - Lasso, quanto fui contento
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1483
caval sì bello ¶ e dicea: - Questo fatto come è
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1483
terza, ¶ e pur Dodon dicea con Ulivieri: ¶ - Io temo
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1483
e fra suo cor dicea: «Se tu farai ¶ quel
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1483
già tutto impaniato, ¶ e dicea: «Questo ne vien tosto
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1483
Prima consenta il Ciel - dicea - ch'i' mora, ¶ che
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1483
tenore intese. ¶ La lettera dicea: «Caro signore, ¶ sappi, re
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1483
cognobbe ciò che Gan dicea: ¶ fece pigliarlo con molta
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1483
il suo caro cugino. ¶ Dicea Rinaldo: - A Caradoro andremo
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1483
in zambra era venuto. ¶ Dicea Rinaldo: - Cugin di valore
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1483
trarrò, Morgante, questa voglia. - ¶ Dicea Morgante: - Il tuo peggio
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1483
E mentre che e' dicea queste parole ¶ tutti i
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1483
Caradoro era, ¶ e sì dicea: - Questo ragionamento ¶ so che
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1483
aveva molte volte riguardata; ¶ dicea fra sé: «Perché d
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1483
Per lo mio amor dicea - questo terrai, ¶ per ricordanza
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1483
presto Orlando ritrovava ¶ e dicea ciò ch'egli avea
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1483
con pietoso affetto, ¶ e dicea: - Lasso, fra le nostre
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1483
al campo morti. - ¶ Altri dicea pel camin cavalcando: ¶ - Non
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1483
mille stran pensieri. - ¶ E dicea forse il traditore il
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1483
finalmente gli chiedia Baiardo. ¶ Dicea Rinaldo: - Assai me l
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1483
Ch'è di Rinaldo, - dicea - baron franco? ¶ Tu debbi
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1483
con meco, gigante, verrai. - ¶ Dicea Morgante: - Da tua compagnia
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1483
Rinaldo di Chiarmonte. - ¶ Questo dicea con la lingua la
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1483
benefìci del tempo passato. ¶ Dicea Faburro: - O cavalier sovrani
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1483
un oste s'assembraro. ¶ Dicea Faburro: - Or che Morgante
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1483
ben, ché il ver dicea ¶ che 'l tradimento doppio
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1483
era Salincorno, e lacrimando ¶ dicea: - Fratello, ascolta quel ch
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1483
falda e la maglia. ¶ Dicea Rinaldo: - Or non istiàn
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1483
Morgante si fida, ¶ e dicea spesso: - Il mio fallar
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1483
gran parte feriti. ¶ Erminïon dicea pur: - Chi vi caccia
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1483
alcun giorno insieme riposârsi, ¶ dicea Rinaldo un giorno a
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1483
ne son mal contento. - ¶ Dicea di fuor, ma nol
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1483
segreto stimava sepolto: ¶ - Perdonimi - dicea - la reverenzia ¶ del padre
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1483
in fronte usa baciarlo. ¶ Dicea Rinaldo al marchese Ulivieri
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1483
tutti farò mal contenti! - ¶ Dicea Rinaldo: - Ignun non mi
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1483
ne potrebbe seguire; ¶ e dicea: - Tutto il popolo è
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1483
e toltogli il mantello! - ¶ Dicea Rinaldo: - Per la fede
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1483
piacque quel che Gan dicea, ¶ e fe' per tutto
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1483
e' possa aiutarlo, ¶ ché dicea: «Carlo Man farà impiccarlo
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1483
poi d'Astolfo gli dicea: ¶ or questo par ch
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1483
sù in Paradiso. - ¶ Altri dicea come ferno i Giudei
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1483
l traditor di Gan dicea: - Fa' presto. - ¶ Astolfo avea
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1483
passa il core, ¶ e dicea: - Traditor non fu' già
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1483
Carlo Man pigliar crediéno. ¶ Dicea Rinaldo: - Ignun non mi
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1483
vivere un'ora. - ¶ Carlo dicea: - Traditor non fu mai
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1483
E 'l simigliante Terigi dicea, ¶ ché Ricciardetto troppo gli
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1483
pagarlo di sogni. ¶ Colui dicea: «Del mio gli comperai
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1483
in te mostrò Natura. - ¶ Dicea Rinaldo: - E questo è
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1483
ferito, e con seco dicea: ¶ «Ben m'hai condotto
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1483
O Macon nostro iddio, - ¶ dicea piangendo - come lo consenti
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1483
ch'è pinto cieco. ¶ Dicea Marsilio: - Io priego il
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1483
ch'avean gran martoro. ¶ Dicea Rinaldo: - Nessun ci conosco
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1483
è in mia potesta. - ¶ Dicea Rinaldo: - Intender mi fia
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1483
udendo ciò che quel dicea, ¶ a Gesù Cristo grazia
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1483
amava, il traditore, ¶ e dicea che fu a torto
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1483
come appariva la stella, ¶ dicea: «Rinato è Cristo veramente
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1483
tedio ¶ non ti terrò, - dicea la damigella ¶ - poi che
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1483
suo disegno ognun pervegna. ¶ Dicea Rinaldo dopo il suo
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1483
infiammati ¶ che nel colpirsi dicea l'uno all'altro
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1483
vo' con esso provarmi, - dicea ¶ - se questa grazia, Orlando
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1483
fusse la sorella mia, - ¶ dicea Copardo - che s'è
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1483
dinanzi fue. ¶ L'amostante dicea: - Chi t'ha mandato
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1483
Terigi si vide cadere, ¶ dicea fra sé: «Dove se
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1483
mantenga, - in tal modo dicea ¶ e guardi e salvi
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1483
armata in sul campo dicea. ¶ Così la festa ristette
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1483
che innamorato: "Aspetta!" pur dicea, ¶ né fatto servo de
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1483
parole e molte altre dicea; ¶ ma finalmente richiamava Antea
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1483
Ma Ulivier con Orlando dicea: ¶ - Io gli ho a
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1483
osserverotti sanza mancar maglia. - ¶ Dicea Rinaldo: - A combatter vengo
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suo fratello. ¶ Orlando gli dicea: - Pe' tuoi peccati ¶ credo
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molto e gran ragionamento ¶ dicea: - Soldano, intendi il mio
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1483
Tu hai gli spron, - dicea - dove è il ronzino
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nome mi di' adesso. - ¶ Dicea il pagan: - Fia fatto
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ch'ha detto Rinaldo, dicea. ¶ Diceva Antea: - Può farlo
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Veglio crudo e peccatore. ¶ Dicea Rinaldo allo scudier pagano
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mandò, come Gan gli dicea, ¶ un messaggier di sùbito
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benigna e modesta, ¶ e dicea seco: «E' non posson
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Rinaldo e col Veglio dicea: ¶ - Che gente è questa
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al campo fu vicino, ¶ dicea: «Se del veder non
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lui, crudele e peccatore. - ¶ Dicea il Soldano: - Tu arai
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E' non è bene - ¶ dicea - che questa giustizia si
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voi, ditemi il quanto, - ¶ dicea Rinaldo a lor - chi
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Dimmi il tuo nome, - dicea - vïandante. - ¶ Colui rispose: - Il
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come hanno i galli. ¶ Dicea Morgante quando gli vedea
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è all'oste, - gli dicea ¶ - che l'oste gli
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persona discreta e benigna - ¶ dicea coll'oste - troppo a
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Morgante: ¶ - Non dormir più, - dicea - dormito hai assai. ¶ Non
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la gente a romore. ¶ Dicea Margutte: - Di ciò che
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e fra se stesso dicea: «Tutto die ¶ de' miglior
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che gli abbonda, ¶ e dicea pure: «O forche sventurate
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che non so quando!» ¶ Dicea Margutte: - In questo sta
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piacesti tu, Margutte mio! - ¶ dicea Morgante. E 'ntanto un
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avean più con loro. ¶ Dicea Morgante: - Che farem, Margutte
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volta io ti ristorerò, - ¶ dicea Morgante - per la fede
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per la fede mia! - ¶ Dicea Margutte: - Anzi ne spiccherò
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uom che si ramaricassi. ¶ Dicea Morgante a Margutte: - Odi
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mi vi raccomando. - ¶ Così dicea piangendo e sospirando. ¶ Morgante
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non che presto gliel dicea Morgante: ¶ Non dubitar, non
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sofferti, misera, molti anni. ¶ Dicea Margutte: - Quel can traditore
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fanciulla ridendo il dileggia. ¶ Dicea Margutte: - Già di buone
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fanciulla ha sospetto; ¶ e dicea: - Questa selva è tanto
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guardalla non m'arrischio. - ¶ Dicea Margutte: - Che sent'io
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in terra si distese. ¶ Dicea Margutte: - Questa è sì
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pazïente: ¶ - Non ci lasciar - dicea - tra questi boschi, ¶ tanto
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qualcun l'uom riconoschi. - ¶ Dicea Margutte: - Io ho sempre
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e' facea d'aspettarmi! - ¶ Dicea quella fanciulla: - Io ti
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sia Macone in sempiterno, - ¶ dicea - ché tratti omai siàn
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ristrignea ne' panni vergognosa. ¶ Dicea Morgante: - Tu se' pur
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tu, Margutte, quanto onore. - ¶ dicea Morgante - pel camin gli
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le costure ti ragguaglio. - ¶ Dicea Margutte: - S' tu non
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però la mia figliuola» ¶ dicea fra sé, ché non
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sapea. ¶ E tante cose dicea di Morgante ¶ che 'l
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membra di questo ragguaglio», ¶ dicea fra sé, «ch'io
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fecion tutti avanti. ¶ Ognun dicea: - Può far questo Natura
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minaccia e chiama traditore. ¶ Dicea il pastor: - Traditor non
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fussi e sì sùbito? - ¶ Dicea Rinaldo: - Io stesso ancor
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molto gentil, Rinaldo gli dicea ¶ che la voleva tòr
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Aldighier queste parole sente, ¶ dicea fra sé: «Qual grazia
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doglia. - ¶ Dunque Aldighier non dicea più parola, ¶ ma missegli
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e ch'ella rada. ¶ Dicea ridendo la donna pagana
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destrier ch'io cavalco, - dicea ¶ - da poco in qua
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ben l'altro conosce. ¶ Dicea Malgigi: - Io ero a
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lacrimando: ¶ - Dove se' tu, - dicea - mio car signore? - ¶ E
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la città Corniglia si dicea, ¶ e Filiberta si chiama
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aprir tu bocca. - ¶ Costui dicea che la fanciulla adorna
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o fuggito o nascosto. - ¶ Dicea il messaggio: - Non fia
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e ciò che si dicea per tutto intese, ¶ però
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dal principio ogni cosa dicea. ¶ Disse Rinaldo: - Perché non
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l'altro presto. ¶ Rinaldo dicea pur: - Può esser questo
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ci abbi a star, - dicea il fellone ¶ - io lo
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Tuttesalle, ¶ e Malagigi il dicea manifesto. ¶ Aspetta pur che
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di Rinaldo. ¶ Orlando gli dicea com'egli era ito
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discreto e buono. - ¶ Gherardo dicea pur: - Chi è il
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corre là a vedello. ¶ Dicea Gherardo innanzi a Carlo
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se gli scipa. ¶ Rinaldo dicea pur: - Non dubitare. ¶ Io
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guerre: «Quivi è Rinaldo» dicea: ¶ così cercava l'orme
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Aldighier con gran pianto dicea. ¶ Rinaldo d'Aldighier gl
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Mentre così la donzella dicea ¶ giunsono in piazza, ov
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la croce del brando. - ¶ Dicea Rinaldo: - Dirti il vero
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maraviglia: ¶ «Chi fia costui?» dicea, «che cosa è questa
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istizza. ¶ Maladetto sia tu, - dicea - rozzone! ¶ Maladetto sia l
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i suoi fedeli apprezza! ¶ Dicea il romito: - Statevi a
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né più Semiramisse si dicea. ¶ Ella tenea lo scettro
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campion della fé nostra! - ¶ dicea con Carlo, e sapea
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1483
che diceva Gano, ¶ e dicea con Orlando: - O Carlo
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scusa parea ragionevole. ¶ E dicea: - Manda il figliuol di
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crederrà Marsilïone. - ¶ E non dicea dove sta la magagna
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maggior benivolenzia. ¶ Poi gli dicea pel cammin ragionando: ¶ - Come
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sella quelle. ¶ E Ganellon dicea, ser Benlesà: ¶ - Cadute in
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oscuro e fosco, ¶ e dicea: «Che farò? Pentomi io
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avea il torto. ¶ Questo dicea come prudente quello, ¶ per
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parco il convito: ¶ ognun dicea quel ch'egli avea
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1483
l'elmo in faccia ¶ dicea: «Quel garre e bestemmia
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che Astaròt a Rinaldo dicea: ¶ - Che vuoi ch'io
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1483
presto pel nostro cammino, - ¶ dicea Rinaldo - ché il desio
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1483
spande, ¶ con Ricciardetto Rinaldo dicea: ¶ - Noi smaltirem qui forse
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1483
effetto. ¶ - Saltian pur tosto - dicea Ricciardetto. - ¶ Disse Rinaldo: - O
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1483
volta l'aveva veduto, ¶ dicea con Astarotte: - Dimmi un
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tu hai buona guida. - ¶ Dicea Rinaldo: - Facciàn questo patto
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spesso batter gli occhi. ¶ Dicea quel nigromante: - Sai tu
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poco partissi; ¶ e poi dicea: - Ben vegnate, messere! ¶ Per
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il maestro di stalla dicea: ¶ - Chi è costui? - a
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sua gente. ¶ Ed Ulivier dicea: - Caro cognato, ¶ meglio era
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giù ne' piani; ¶ e dicea: - Questi Franciosi e Piccardi
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ed Ulivieri a Orlando dicea: ¶ - Che sì che Astolfo
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1483
ed Astaròt ogni cosa dicea, ¶ ché la battaglia tuttavia
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e degli spessi omèi, ¶ dicea Rinaldo: - Io credo ch
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1483
e domandava, e Rinaldo dicea ¶ de' suoi processi e
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aveva bisogno; ¶ e poi dicea con Rinaldo da canto
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1483
Ed Ulivier, così orbo, dicea: ¶ - Se tu mi porti
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1483
ita. ¶ Rinaldo tutto affannato dicea ¶ come la gente pagana
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poi l'abbracciava e dicea: - Fammi degno, ¶ Signor, ch
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la seconda volta. ¶ Carlo dicea pur: - Questo che vuol
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1483
drento alle culle. ¶ Carlo dicea ch'ogni cosa si
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1483
sospetto, ¶ e sempre Blanda dicea, meschinella: ¶ «O re, che
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nipote è morto; ¶ e dicea sempre nel suo sospirare
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si debba squartarlo; ¶ altri dicea di tormento più forte
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Marca signore, ¶ ogni cosa dicea quel cantatore; ¶ e come