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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «disse»

nautoretestoannoconcordanza
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allora si rivoltò e disse: – Ah, è così? Ed
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del suo pianto, le disse: – Ma non stare sempre
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conto d’averti persa! – disse il Re scoppiando a
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ci sono, ci resto, – disse la ragazza e si
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quello che cercavo, – si disse la ragazza. – Ora non
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Chi compera schiave… ¶ «Guarda, – disse la ragazza, – vado subito
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era tanto stanca che disse alla schiava: – Senti, adesso
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Stia tranquilla: non sbaglierò, – disse la schiava. ¶ La ragazza
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la settimana. – Ah, tradimento! – disse. – Quell’anima nera non
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e gran signore. E disse alla schiava: – Sei stata
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a tavola bianca, e disse alla sposa di far
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non vado a chiamarla, – disse la sposa. – Tanto non
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corte bandita, il Re disse che doveva andare via
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carta per non dimenticarsi. Disse alla sposa: – Chiama quella
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Mi faccia questo piacere, – disse la ragazza sospirando, – mi
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a una mia serva, – disse il Re. ¶ – Allora, mi
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cosa fa. ¶ – Ho capito, – disse il Re. ¶ Arrivato a
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più il Re, si disse: «Ecco, me l’ha
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davanti al coltello e disse: – Ti ricordi quand’ero
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abbracciò la giovane e disse: ¶ – Ho sentito tutto! Sarai
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dalla schiava e le disse: – Ora che sono tornato
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sprecare tanto i soldi, – disse la schiava. ¶ – Sai, ho
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con un gran pranzo. Disse il Re alla schiava
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del suo viaggio. E disse che era stato in
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la fantesca e le disse che le sbucciasse la
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via con me, – le disse Pomo, – sarà la mia
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entrate una di loro disse: – Guarda dov’è la
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Mago le ha augurato, – disse la prima Fata, – che
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la dovrà tradire. ¶ – Ma, – disse la seconda Fata, – se
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pietra di marmo diventerà, – disse la terza. ¶ – Poi le
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e non succederebbe niente, – disse la seconda Fata. ¶ – E
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giovane di cuore cattivo! – disse la figlia del Mago
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lui. ¶ Ma Scorzo le disse d’aver tagliato la
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trovato tre cagnolini… ¶ Le disse la maledizione dei cagnolini
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marmo le mascelle, le disse della maledizione del biscione
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che ho per te, – disse, – farò anche questo –. Trasse
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neanche un filo verde, disse: – Ieh!… Tutto me lo
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fuori la strega e disse: – Ieh…! Sei tu che
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che ti lascio andare, – disse la strega, – basta che
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la donna, spaventata, gli disse di sì, pur di
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andò a casa e disse: – Mamma, m’ha detto
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anno. ¶ – E tu, – gli disse, – se te lo torna
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e la strega gli disse: – Dille a tua madre
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uno di questi mezzi disse: – Tu va’ a casa
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e all’altro mezzo disse: – Tu resta con me
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indovinasse lui. Il Mago disse: – Aspettiamo che il bambino
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ebbe un anno, – Bisogna, – disse il Mago, – far corte
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richiamato il Mago. – Adesso, – disse il Mago, – faccia corte
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mi faccia la carità! – disse il carrettiere. – Scenda un
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posso scendere di sella, – disse il giovane. ¶ – Mi faccia
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per un braccio e disse: – Ah! finalmente t’ho
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sono venuto fin qua, – disse il devoto di San
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alla fine San Giuseppe disse a San Pietro: ¶ – Oh
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di questa ragazza, che disse: – Tanto è, tanto basta
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sua madre, che gli disse: – Caro figlio, sta’ attento
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corse alla casa. ¶ – Padrona, – disse alla vecchia, – son qui
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mia sposa. ¶ – Sì, sì, – disse lei, – subito, subito. Lo
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diamanti. Poi, innamorato furioso, disse alla vecchia: – Lei sa
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Arrivò il Re e disse: – Nonna, son qua. ¶ – Aspetti
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bene, una di loro disse: – Adesso che abbiamo tanto
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due occhi. ¶ – Comando, comando, – disse un’altra Fata, – che
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voglia bene. ¶ – Comando, comando, – disse la terza, – che tu
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bussare. – È la nonna, – disse il Re. – Avanti, avanti
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come niente fosse, le disse: – Clementina, portami il caffè
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Prese il tallero e disse: – Si stenda qui sul
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granchio in spalla, e disse alla moglie di mettere
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del Re. ¶ – Sacra Maestà, – disse al Re, – sono venuto
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testa del vagabondo e disse: – Oh: cosa fate voi
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qui? ¶ – Taccia, padroncina, – le disse il vagabondo, – ho da
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da mezzogiorno alle tre! – disse la figlia del Re
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Cos’hai fatto? – le disse, sottovoce, – se la Fata
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liberarti dall’incantesimo! – gli disse, anche lei pianissimo, la
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fare. ¶ – Non è possibile, – disse il giovane. – Per liberarmi
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per me. ¶ La Principessa disse: – Sono io quella ragazza
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dal padre e gli disse che voleva imparare la
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ebbe imparato, la figlia disse al Re: – Papà, ho
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Come suona bene! – le disse. – Suoni, suoni che mi
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figlia del Re le disse: – Sì che suono, basta
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cantare. Quando ebbe finito, disse: – Adesso mi dia il
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dia il fiore. ¶ – Eccolo, – disse la Fata e lo
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a casa, la Principessa disse al Re che s
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andiamo incontro al papà –. Disse la mamma: – Sì, sì
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il marito, prima le disse che non sapeva niente
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visti. ¶ Allora la sorellina disse: – A costo di morire
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via? ¶ Quel signore le disse: – Non so. Puoi andare
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di fuoco. – Ahi, fratelli! – disse. – Cosa posso fare per
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di carrozza, e poi disse alla madre che aveva
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servitore, giunto sulla spiaggia, disse: – Adesso, padrona mia, abbassi
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vide il cucchiaio e disse: – Oh! Qua ci abbiamo
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ci abbiamo qualche tradimento! ¶ Disse un altro: – Bene, torniamo
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sola. Un giorno le disse il capo: – Domani notte
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di tutto il popolo disse: – Io sono la sposa
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passò una vecchia. ¶ – Padroncina, – disse la vecchia, – mi faccia
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qualcosa. ¶ – Sì, benedetta, – le disse la giovane, e le
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quattrini. ¶ – Padroncina, sono pochi… – disse la vecchia, – me ne
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altro cartoccetto. La vecchia disse ancora: – Padroncina, me ne
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per sposare sua figlia, – disse il giovane al Re
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Bene, la sposerai domani, – disse il Re del Sole
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toccò le mani e disse: – Questa non mi piace
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il dito mozzo e disse: – Voglio sposare questa qui
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mezzanotte, la sposa gli disse: – Senti, bisogna proprio che
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ammazzare. ¶ – E noi scappiamo, – disse lui. ¶ S’alzarono di
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i timpani ogni sera, – disse il mercante tappandosi le
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bene i miei soldi! – disse il padre. – Cosa ha
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chiamò due servi e disse loro cosa dovevano fare
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di portarmi a uccidere? – disse Bobo ai servitori. ¶ I
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han detto i cavalli, – disse Bobo. – Allora uccidetemi subito
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mio padre è crudele, – disse Bobo, – ci sono pure
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ascoltare alla finestra, poi disse: – Fate presto, mandate a
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è qui nel fosso! – disse una rana. ¶ – Da quando
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fin di vita. ¶ – Sfido! – disse Bobo. – È Dio che
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queste cose? ¶ – Dalle rane, – disse Bobo. ¶ Il contadino, pur
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stanno andando a Roma, – disse Bobo. ¶ – E come lo
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Capisco il loro linguaggio, – disse Bobo. Tese l’orecchio
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un loro zio, stuoiaio. Disse Caterina, la più grande
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un loro zio, falegname. Disse Giulia, la seconda: – Zio
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zio, fabbro. – Zio, – gli disse, – la mamma è morta
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Aggiustami la spalla, – gli disse. ¶ – Io aggiusto il ferro
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ferro, non le ossa, – disse il fabbro. ¶ – Ma io
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me le devi aggiustare, – disse il lupo. ¶ Allora il
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sé dalla stizza, ma disse: – Fa niente, domattina ti
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per lupini. ¶ – Sì, sì, – disse la Marietta, – alle nove
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vendetta, ma a lei disse: – Ah, birichina, me l
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Sì, che ci verrò, – disse la Marietta. Al mattino
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che è così grossa, – disse, – voglio portarla in regalo
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la finestra. ¶ – Mariettina mia! – disse. – Guarda che bel regalo
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Grazie, amico lupo, – gli disse, – io ero nascosta nella
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far l’astrologo? – si disse. – Mi ci voglio provare
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sotto il letto, Gàmbara disse forte: – E uno! – il
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prese la borsa e disse: – Io non vi tradirò
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al Re e gli disse che dopo lunghi studi
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Tu che sei astrologo, – disse il Re al contadino
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né sentite nominare. E disse tra sé, a mezza
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Sei finito male. ¶ – Bravo! – disse il Re, che non
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il lupo che le disse: ¶ – Dove corri così forte
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Allora la più piccola disse: – Adesso ci vado un
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dalle lenzuola, e le disse: ¶ – Come sei diventata nera
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che ho avuto, bambina, – disse il lupo. ¶ – Come t
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che t’abbracci, mamma, – disse la bambina e il
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Un giorno, un giovane disse: – A me questa storia
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Sta’ con me, – gli disse il vecchio. – Se prima
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Un giorno il giovane disse al vecchio: – Perbacco, qua
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Guarda un po’, – si disse il giovane, – ho fatto
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torni indietro subito», si disse. ¶ Girò il cavallo, e
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tornando a casa le disse: – Cos’hai che sei
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a letto? ¶ – Sto male, – disse la finta Principessa, – ho
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carne un frate. Portacalcina disse: – Era certo Cric o
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capiva più niente. ¶ Portacalcina disse al Re: – Non gliel
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nulla dei complici. ¶ Portacalcina disse: – Un sistema c’è
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ma la matrigna tanto disse e tanto fece che
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alla Regina: e le disse di condurla pure via
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maltrattata. – Quanto a questo, – disse la matrigna, – sta’ tranquillo
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ne andò. Al Re disse che non aveva mai
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Cos’hai da ridere? – disse vivamente il Principe. ¶ – Ho
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fare a raggiungerla, nonnina! – disse il Principe. ¶ – Mi siete
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Principe. ¶ – Mi siete simpatici, – disse la Masca, – e vi
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e zucchero, e lei disse: – Uh, non ho più
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entrare, ma il Re disse: – Tanto, male al mio
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quel che volete, dottore, – disse il Re, – tutte le
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voi. ¶ – Non voglio danari, – disse il dottore, – datemi solo
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in uomo. – Lasciami andare, – disse lui, – non ti basta
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guarito! ¶ – Non è vero, – disse il Principe. – Chi m
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amore. ¶ La sera stessa disse a suo padre che
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o d’un Imperatore, – disse il padre. ¶ – Sposo la
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Figlia mia! – esclamò. ¶ – Come? – disse il Re padron di
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l’ha detto? ¶ – Perché, – disse la sposa, – non mi
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a far dispetti. Gli disse il padre, carezzandolo sulla
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del panettiere, e lei disse di sì. ¶ La sera
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bussò. – Povera ragazza, – le disse una vecchia. – Non posso
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vecchia sulla porta le disse: – Sì, ti alloggerei ben
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figlio si ridesti, – le disse la madre del Fulmine
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fece salire. Lei le disse: – Io le do tutta
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la sua fantesca le disse: – Lasci fare a me
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in fretta? ¶ – A Biella, – disse il contadino, senza fermarsi
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tra sette anni, – gli disse. – Intanto, fate un salto
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signore un giorno le disse: ¶ Stella Diana, Stella Diana
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pescivendolo quanto costava. Lui disse il prezzo, ma era
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grossa che Stella Diana disse che non lo voleva
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voleva. Allora lui le disse: – Per un bacio, glielo
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signore dal poggiolo le disse: ¶ Stella Diana, Stella Diana
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Allora il signore le disse: ¶ Per un solo pesciolino
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vide la cintura e disse: – Che bella! Me la
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voce da uomo, gli disse che non la vendeva
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per nessun prezzo. Lui disse che avrebbe fatto qualsiasi
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cominciò a tremare e disse: ¶ Io sono giovane, morte
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beffa, il giovane si disse: «Stavolta non posso più
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partita al biliardo? – gli disse il giovane. ¶ – Facciamola. ¶ – Cosa
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mia figlia in sposa, – disse il forestiero. ¶ Fecero la
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il giovane. ¶ Il forestiero disse: – Bene. Io sono il
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un vecchio che gli disse: ¶ – Che c’è, lo
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del Sole. – Qua vicino, – disse il vecchio, – in fondo
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l’uno dell’altro. Disse la ragazza: – Devi sposare
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di tutti i Savi disse che poteva cogliere quei
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casa sua. Lei gli disse che guardasse in terra
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di fichi. ¶ La ragazza disse al cavallante: – Caricatevi una
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fichi di quest’epoca? – disse il cavallante. Difatti, era
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dei fichi d’inverno? – disse il cavallante. ¶ – Dovete chiedere
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un paio d’occhi, – disse la ragazza. ¶ Lui così
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ne voleva e lui disse: – Un paio di mani
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fare il ladro. Lo disse a sua madre. – Non
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madre. – Non hai vergogna? – disse sua madre. – Vatti subito
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Rubare è peccato, – gli disse il confessore, – ma basta
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andò. Il Re gli disse: – Senti, qua ci sono
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all’erba e si disse: «Ora mi siedo là
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affacciata alla finestra, gli disse: – Mi dai quei fiori
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che te li do, – disse il pastore. – Sono fiori
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volta e la Principessa disse: – Io so chi è
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scelta delle tre spose, disse: – Tirate con la frombola
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delle loro fidanzate. – Ora, – disse il Re, – chi ha
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diede la canapa e disse che sarebbe ripassato a
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tela non finisce mai! – disse il Re, e appena
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conto. ¶ E il Re disse: – Non c’è dubbio
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verde smeraldo. ¶ – Chi siete? – disse il figlio minore. ¶ – Sono
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si rodevano d’invidia disse che chi non era
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addosso. ¶ – Figlia mia, – le disse, – io parto, ma tu
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divertimento. ¶ – Caro papà, – ella disse, – mi piange il cuore
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dalla Regina e le disse: «Maestà, è vero che
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sul più bello e disse: – Non ricevo lettere finché
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e la ragazza le disse che suo figlio era
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è finita; posso leggerla, – disse la figlia del mercante
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vestita da uomo e disse che era un medico
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bussò il servitore e disse che c’era una
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finiva il racconto e disse che non riceveva nessuno
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lui guarì. Il Re disse: «Avevo promesso metà del
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È una bella storia, – disse la figlia del mercante
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che non è finita, – disse il pappagallo. – Ce n
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o è finita? ¶ – Continua, – disse il pappagallo. – Sta’ a
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è la mia sposa!», disse il Re vedendola identica
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apri, sono tuo padre, – disse la voce del mercante
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è mossa da casa, – disse il mercante. – E il
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Mi perdoni, signor mercante, – disse il bel giovane, – io
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con molta gentilezza, ma disse che in cambio l
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la porta a nessuno, – disse la ragazza. – I miei
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che apri la porta, – disse la vecchia, – basta che
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bianche. ¶ – Non ho quattrini, – disse la ragazza. ¶ – E io
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io te le regalo, – disse la vecchia. ¶ Così i
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se ne innamorò. Le disse che voleva sposarla, ma
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prenditi quello che vuoi, – disse la Principessa. ¶ – Io non
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tu, sii buona. ¶ – Subito, – disse la Principessa e alzò
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che è più maturo, – disse la vecchia e indicò
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lui diventava gramo. Gli disse sua madre: – Cosa t
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che cantano!» ¶ – Allora, – gli disse sua madre, – non c
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Bargaglina. L’uomo gli disse che non ne sapeva
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che parlava. Questa volpe disse: – Sì, lo so chi
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era sveglia. – Bel giovane, – disse la vecchia, – guardami un
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Sentì una vocina che disse: – Tagliami pianino, se no
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sono la bella Bargaglina, – disse, – e mangio focacce. Vammi
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sul finestrino e le disse di aspettarlo, che le
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finestrino del pozzo e disse: – Tu che sei così
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fuori il pastore e disse: – Chi sei? Come hai
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sono la bella Bargaglina, – disse la ragazza. – Quella che
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giorno la figlia maggiore disse alla madre: ¶ – Dovessi anche
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che avete tre figlie, – disse alla madre. – Lascereste che
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figlia maggiore e le disse: – Guarda che in questo
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Casa mia. Là andiamo, – disse Naso d’Argento. ¶ La
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la chiave ma le disse: – Questa porta non la
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così m’hai obbedito! – disse. La prese di peso
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e anche a lei disse che tutte le stanze
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tranne quell’ultima. – Figuratevi, – disse la ragazza, – perché dovrei
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Guarda un po’, – si disse, – Naso d’Argento m
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gelsomino. – Oh, è fresco, – disse. ¶ – Certo, perché non avrebbe
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non è che questo, – disse il Diavolo, – ci faccio
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Non vi pesa? ¶ – Figurati, – disse il Diavolo. – Io posso
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lì tranquilla, Carlotta, – le disse. – Adesso il Diavolo in
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d’Argento, Lucia gli disse: – Qui c’è il
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lo vedo. ¶ Il Diavolo disse: – Ah sì, guarda! – ma
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1956
roba sporca! – fece. ¶ – Sfido! – disse la ragazza. – Quanti anni
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a mezza strada, si disse: «Sarà! Però io voglio
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Vede da distante!», si disse Naso d’Argento, e
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il nuovo sacco, e disse: – La roba lavata la
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La sera prima, Lucia disse che aveva tanto mal
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Stamattina è malata, – si disse. – Non ci farà attenzione
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a prendere tutto poi, – disse in fretta, – ora devo
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si fece coraggio e disse: – Signor Conte, abbiamo osato
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noi siamo qui venuti, – disse il vecchio, – per osare
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Se concedo i soldati, – disse, – devo concedere anche il
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ancora il capo e disse: ¶ Io sono il Conte
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aveva parlato al Conte, disse: – Qui bisogna mandare a
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della Maschera e poi disse: – Adesso faccio tre domande
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aggiustare, questo mese? ¶ – Ahimè, – disse il ciabattino, ¶ Facevo zoccoli
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venduto tutto. ¶ – Basta così, – disse Masino, e si coricò
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silenzio, ma quando Masino disse: – E adesso, cosa volete
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la chiamò e le disse: – È vero che ti
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tesoro alle streghe? ¶ Perina disse: – No che non è
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trovava. La vecchietta le disse: – Tieni queste tre libbre
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Domanda quello che vuoi, – disse il Re, – te lo
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aiutami! Allora la terza disse: – A me, a me
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a casa con te, – disse, – farò la tua fortuna
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per sempre. ¶ – Sono pronta, – disse la sposa. ¶ Lo sposo
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bambino che piangeva e disse alla madre: – Datemelo in
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sareste, a farlo tacere, – disse la madre. – È tutto
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la virtù del diamante, – disse la sposa, – che il
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bottega di panettiere e disse alla padrona: – Prendetemi a
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fare il pane e disse: – Per la virtù del
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nella tua stanza, – le disse uno dei tre, – ti
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mille franchi. ¶ – E io, – disse l’altro, – te ne
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duemila. ¶ – E io tre, – disse il terzo. ¶ Lei si
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Aspetta un momento, – gli disse, – che metto il lievito
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finalmente hai finito! – gli disse lei. – Ce ne hai
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lo cacciò via. ¶ Poi disse di sì a quello
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appena buio, e gli disse di soffiare un momento
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modo di fare! – gli disse lei alla mattina, – vieni
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mettere il lievito, – gli disse; – intanto tu va’ a
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Per virtù del diamante, – disse la sposa, – che queste
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figlia così mangiona, e disse: – Sette fusi di canapa
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così, datemela a me, – disse il giovanotto. – Farò la
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parto per un viaggio, – disse. – Se quando torno avrai
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questa roba sarà tua, – disse, e se ne andò
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lunghe ciglia. La vecchia disse: – Non aver paura, sono
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fu finito, la ragazza disse: – Come posso fare per
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canapa tutta filata. – Brava, – disse. – Credo proprio che tu
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tuo banchetto di nozze, – disse la vecchia, – devi chiamare
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fu tutto soddisfatto: – Bene, – disse, – allora sarai mia moglie
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Tornò a casa e disse alla sposa: – Stammi a
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non finiva più e disse: – Ordina subito il pranzo
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fare il filo fino! – disse Columbina. ¶ – E voi, come
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per inumidire il filo! – disse Columbara. ¶ – E voi, come
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il nodo del filo! – disse Columbun. ¶ – Ho capito, – disse
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disse Columbun. ¶ – Ho capito, – disse lo sposo, e fece
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a far fortuna. Gli disse sua madre: – Cosa vuoi
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controllò ben bene, e disse: – Ora, figlio mio, tu
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dalle nuvole e gli disse che non ne sapeva
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lume degli occhi, gli disse: – O me la liberi
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domandò cosa voleva. ¶ – Giuanin, – disse il leone, – vedi che
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Ma il leone gli disse: – Sei stato un buon
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prese tutti i regali, disse grazie ai quattro animali
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Non aver paura! – egli disse facendole cenno di tacere
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come hai fatto? – gli disse lei. ¶ – Roba da niente
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lei. ¶ – Roba da niente, – disse Giuanin, – adesso tocca a
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a Corte. ¶ – Bravo, – gli disse, – ti sei fatto un
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la sua storia. ¶ – Ebbene? – disse la balia. – Ti vuoi
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è un’altra faccenda, – disse. – Si può provare. ¶ E
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una meraviglia. ¶ La vecchia disse al Principe: – Prendi il
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lo spettacolo. Il Re disse: – Domani è scaduto il
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uomo. ¶ – Non abbiate paura, – disse l’uomo. – Sono il
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E la figlia, chiamata, disse come il Principe era
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non ce n’è, – disse il padrone, – ma se
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vino. ¶ Poi la voce disse ancora: – Butto? ¶ E Giovannino
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alzò il bicchiere e disse: – Alla salute! ¶ L’omone
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Alla salute! ¶ L’omone disse: – Piglia il lume e
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si mosse. ¶ – Passa avanti! – disse l’uomo. ¶ – Passa tu
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l’uomo. ¶ – Passa tu, – disse Giovannino. ¶ – Tu! – disse l
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tu, – disse Giovannino. ¶ – Tu! – disse l’uomo. ¶ – Tu! – disse
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disse l’uomo. ¶ – Tu! – disse Giovannino. ¶ Allora l’uomo
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era una porticina. ¶ – Apri! – disse l’uomo a Giovannino
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scaletta a chiocciola. ¶ – Scendi, – disse l’uomo. ¶ – Scendi prima
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uomo. ¶ – Scendi prima tu, – disse Giovannino. ¶ Scesero in un
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terra. – Alzala! ¶ – Alzala tu! – disse Giovannino, e l’uomo
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d’oro. – Portale su! – disse l’uomo. ¶ – Portale su
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uomo. ¶ – Portale su tu! – disse Giovannino. E l’uomo
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del camino, l’uomo disse: – Giovannino, l’incanto è
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Vedi quell’isolotto? – gli disse, indicandogli uno scoglio isolato
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avete fatto a trovarmi? – disse a Baciccin Tribordo. ¶ – Andavo
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a pesca di polpi, – disse Baciccin. ¶ – È un polpo
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e mi tiene prigioniera, – disse la figlia del Re
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porto da tuo padre, – disse lui, e la fece
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morto. Allora il capitano disse alla figlia del Re
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figlia del Re non disse né sì né no
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anello di mia figlia! – disse il Re. ¶ – Sì, è
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questo il mio salvatore, – disse la figlia, – è questo
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questo figlio? – L’uomo disse di sì e il
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di chiesa, lo sconosciuto disse: – Ora devo fare il
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un tignoso. ¶ Il giovane disse: – Padre, madre, addio, devo
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un viandante che gli disse: – Bel giovane, dove andate
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Faremo il viaggio insieme, – disse e alzatosi cominciò a
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il vostro servitore, – gli disse il locandiere, – a prendere
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hai cara la vita, – disse, – devi farmi da servitore
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che il Re gli disse: – Se potessi liberare mia
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mia figlia? ¶ – Vostra figlia? – disse il giovane. – Ditemi dov
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Sta’ a sentire, – gli disse, – fatti fare una nave
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il vecchio marinaio: – Adesso, – disse, – fa’ caricare un piano
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i tre carichi. ¶ – Adesso, – disse il vecchio, – quando il
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e finalmente una voce disse: – Che carico portate? ¶ – Croste
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buio. ¶ – Briciole di pane, – disse il marinaio. ¶ – Buono! – risposero
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domandarlo alla Fata Sibiana, – disse il nano, e li
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tutti i loro eserciti, – disse la Fata Sibiana, – per
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e il mio coraggio, – disse il giovane. ¶ – Ebbene, – disse
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disse il giovane. ¶ – Ebbene, – disse la Fata, – dovrai passare
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faccio a scavare?», si disse e gli vennero in
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nella sua camera. – Bravo, – disse al giovane, – ma non
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Non sono ancora vinta, – disse la Fata quando vide
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d’olio bollente e disse alla Principessa: – Se non
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tignosa. ¶ – Ah! Il Tignoso! – disse il Re d’Inghilterra
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soli, lo sposo le disse: – Devo dirti un segreto
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dal Re e gli disse: – Sacra Corona! Ecco davanti
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apparve il carbonaio e disse che il giovane fosse
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suoi piedi e gli disse: – To’, Fido, corri su
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secondo banchetto il giovane disse al cane: – To’, Fido
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vista. ¶ Al terzo banchetto, disse il giovane: – To’, Fido
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al Re e gli disse: – Se lui ha portato
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riscaldare al fuoco. Lui disse: – Venite pure, nonnina, che
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fiele. Allora il secondogenito disse: – Il mio fratello maggiore
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lì di fronte e disse: – Voglio andare a caccia
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vide la selva e disse: – Vado a caccia. ¶ La
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riconobbe i due fratelli. Disse tra sé: «Qui c
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occhiata storta e le disse: – Fatti in là, brutta
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dalla gioia. Il mercante disse: – Io ora parto per
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domandarle ancora, e lei disse: – Non è il momento
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in ginocchio e gli disse che quel fiore era
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si ammansì e gli disse: – Se hai una figlia
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Ma Bellinda, senza scomporsi, disse al padre: – Il Mostro
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tutti. ¶ Il padre le disse che mai e poi
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d’oro e gli disse di lasciar subito il
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il Mostro. – Permettete, – le disse, – che vi faccia compagnia
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diritte in su, – le disse il Mostro, – in casa
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chiese Bellinda. ¶ – Va’ pure, – disse il Mostro. – Ma che
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aria un po’ patita. Disse: – Sai che sono stato
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la volta prima e disse che stavolta non poteva
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aria languente e le disse: – Sono stato lì lì
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che sta per morire, – disse il Mostro. ¶ – Ah, fatemelo
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Mostro. ¶ – Ah, fatemelo rivedere! – disse Bellinda. – Vi prometto che
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fece una riverenza e disse: – Grazie, Bellinda mia, m
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io voglio il Mostro, – disse. ¶ II cavaliere si gettò
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suoi piedi e le disse: – Eccolo il Mostro. Per
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un uomo, e gli disse: – Tu hai preso il
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quella notte. ¶ L’uomo disse: – Hai portato delle foglie
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Stato. Il ragazzotto si disse: «Ora posso far la
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che resterà contento. ¶ – Accetto, – disse il Re. ¶ Il ragazzotto
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spiegò il tovagliolo e disse: – Per ventuno, e da
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il pranzo, il Re disse: – Me lo vendi, questo
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fidanzata. ¶ – Perché no, carcerato? – disse il Re. – Ma a
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di danza. ¶ – Smetti, smetti!, – disse, spaventato. E poi: – Me
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in segreto e le disse: – Bada bene, io ti
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discosto dalla Principessa. Poi disse: – Sposa mia, vi pare
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lì sull’orlo, poi disse: – Cara, siamo sposi legittimi
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della figlia, lei gli disse: – Io ho obbedito ai
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uno dei più vecchi disse: – Qui la sapienza medica
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Mago venne avanti e disse: – Io so e conosco
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del padre. ¶ – Caro figlio, – disse il Re, – ti benedico
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Anche tu vuoi lasciarmi? – disse il Re. – Cieco e
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giorni. – Lei può scendere, – disse il capitano ad Andreino
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ricerca. – Eh, caro giovane, – disse Farfanello, – sì, l’ho
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di tutti gli uccelli disse: – Stia buono, ora vediamo
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Re di Marone? ¶ – Subito! – disse l’aquila, – ma voglio
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dal Re e gli disse che questo era il
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era il più grande, disse: – Ragazzi, senza far niente
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Faccio riverenza, signor Arciprete, – disse Fiore cavandosi il cappello
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l’indomani, e gli disse: – Quando sarete sul lavoro
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cascare i muri, poi disse: – Andate, andate dal signor
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Ma non vi ricordate, – disse l’Arciprete, – che abbiamo
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tutto ai fratelli, Giovanni disse: – Vuoi scommettere che se
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anche il più furbo, disse: – Sentite, fratelli, lasciatemi andare
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perdesse, ma lui tanto disse e tanto fece che
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prima, e l’Arciprete disse: – Io di staia di
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del desinare. Lui ringraziò, disse che sarebbe tornato più
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mangiato e ben bevuto disse alla vecchia: – Andate pure
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le chiese. ¶ – Va male, – disse la serva. – Quello è
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vedrai che gli passa, – disse l’Arciprete. ¶ Tornò Pìrolo
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Pìrolo. ¶ – Sta’ a sentire, – disse l’Arciprete, – io ho
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da portare al mercato, – disse l’Arciprete, – ma non
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di quest’oggi. ¶ – Diavolo! – disse Pìrolo. – Non saremo mica
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piovere, e l’Arciprete disse: – Torna a casa a
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corse a casa, e disse alle serve: – Presto, dove
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dall’Arciprete, che gli disse: – Ma cosa volevi che
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dissero del bacio. ¶ – Basta, – disse l’Arciprete, – me ne
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Chiamò Pìrolo e gli disse: – Senti, per ora lavoro
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do buona licenza. ¶ – Come? – disse Pìrolo. – Lo sa bene
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mandar via. ¶ – È giusto, – disse l’Arciprete, – aspettiamo che
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con l’Arciprete. – To’, – disse l’Arciprete, – mi pare
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il cucolo. ¶ – Ma no, – disse Pìrolo, – siamo appena a
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mangia. ¶ Il Re lo disse a tutti ma nessuno
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e coraggioso, e questi disse: – Andrò. ¶ Gli insegnarono la
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Sì, gliela porto volentieri, – disse l’uomo. ¶ – E se
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Orco. ¶ – Eh, galantuomo mio, – disse il Priore, – se non
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è di rimpiattati. ¶ – Macché, – disse la moglie. – Non capite
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orecchi. – Sta’ attento, – gli disse la donna sottovoce. – Ora
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Che fai? Mi spenni! – disse l’Orco. ¶ – Oh… Stavo
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sogno: è la verità, – disse l’Orco. – Quei frati
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una mancia. L’uomo disse: – Ora se Vostra Maestà
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barca. – Paghi il traghetto, – disse il barcaiolo. L’Orco
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e per segno le disse ogni cosa. La donna
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sui fianchi e gliene disse di tutti i colori
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capolino fuor dall’acqua, disse: ¶ – Visto che per me
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bambini maschi. Il pescatore disse: – Guarda un po’: in
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nero. L’oste gli disse: – Come? Non sapete che
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a liberarla. ¶ Il giovane disse: – E non ci sarà
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con un cane. Gli disse: ¶ – Galantuomo, che fate qui
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sposarvi. ¶ Piangendo, la Principessa disse: – Disgraziato, va’ via, se
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se n’era innamorato, disse: – Tant’è, ormai per
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anche lui senza fiato, disse: – Riposiamoci pure. ¶ Ma il
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troppo caro. – Fammelo avere, – disse Sandrino, – e ti darò
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incudine e il martello, – disse il Re. – Non ho
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complimenti e poi gli disse l’ambasciata. ¶ – Dica pure
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son pronto a servirlo, – disse Sandrino, – a patto che
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stesso. ¶ – Farò l’ambasciata, – disse l’Intendente. ¶ – Allora aspetto
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risposta entro tre giorni, – disse Sandrino, – se no mi
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Re sentì la cosa, disse: – O povero me! Quando
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ragazze. ¶ – Vado a domandarglielo, – disse l’Intendente. ¶ Sandrino, quando
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Regno. – Ebbene, signor padre, – disse la ragazza un po
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via. ¶ Il Re si disse: «E andiamo pure in
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come stavano. ¶ – Ah, sì? – disse la ragazza. – E mi
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Sandrino, appena lo seppe, disse: – Sta bene, siamo intesi
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oro. – Adesso, bisognerà contarle, – disse l’Intendente, – perché mi
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per il corredo, e disse che entro quindici giorni
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carrozza. Arrivata al palazzo, disse: – E lo sposo? ¶ Sandrino
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di prima e le disse: – Guarda bene quegli occhi
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stato? ¶ – Non chiedermi altro, – disse lo sposo. ¶ Le sorelle
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tutti gli invitati e disse che voleva restare in
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in libertà. – Sposa mia, – disse alla Zosa quando furono
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tardi –. La Zosa si disse: «Chissà cos’ha per