Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino, 1973

REVERSIBILITÀ ¶ «Maestà» disse il ministro Santangelo battendo

mi svegliate a fare?» disse al ministro. E come

i lupi: tiriamo avanti» disse all’ufficiale di scorta

per andare ad aprire disse a Concettina «Leva di

bicchiere, don Nicola Cirino disse sorridente «Don Raimondo, volete

C’è da domandarlo?» disse don Raimondo; e pensò

quello che pensate voi» disse don Nicola «qualcosa di

un estraneo...». ¶ «È giusto» disse don Raimondo. ¶ «Mi fa

votata, don Raimondo le disse che bisognava sposare quel

e tra le lacrime disse che sì, avrebbe sposato

ultimo soldo. ¶ «In barca» disse il signor Melfa. E

polmoni. ¶ «Ecco l’America» disse il signor Melfa. ¶ «Non

domanda. ¶ «Liquidiamo il conto» disse il signor Melfa. ¶ Si

Preparate le vostre cose» disse il signor Melfa dopo

dilagò. ¶ «Mi sto ricordando» disse dopo un momento quello

scetticamente sorrideva. La ragazza disse che, da bambina, lei

che fonde le pietre» disse il marito. ¶ «E che

si voltava a guardarmi?» disse la ragazza. ¶ «Non basta

a sciogliere un voto» disse con sicurezza la signora

luminosi. ¶ «Sciolgo un voto» disse il bambino più piccolo

ingegnere restituendo la scarpa disse «ma di niente: i

Questa storia dei voti!» disse il marito continuando il

moglie. ¶ «Che c’entra?» disse il marito: colpito a

o non c’entra» disse implacabile la moglie. L

gesto di rinuncia. ¶ «No» disse la signora «deve dirglielo

idea, forse un ricordo» disse l’ingegnere. ¶ «Una vaga

te la sei fatta» disse, a fulminarlo ancora, la

io voglio un’aranciata» disse Lulù. ¶ «Mortadella niente, ti

fa venire l’orticaria» disse la madre. Indicò macchioline

asino di don Pietro» disse Nenè con una faccia

tu ti sei sposato» disse la moglie. ¶ «Io invece

moglie. ¶ «Io invece penso» disse l’ingegnere «che la

lo farò». ¶ «Lo senti?» disse la moglie, in rimprovero

grasso geroglifico. ¶ «Gioia mia» disse il padre «la camicia

rovinato». ¶ «Voglio ancora mortadella» disse Nenè. ¶ «Nomina ancora mortadella

la nomino: la voglio» disse Nenè prontamente aggirando il

intelligente quanto un diavolo» disse il padre con orgoglio

No no e no» disse il padre. ¶ «Appena arriviamo

Appena arriviamo a casa» disse Nenè «a zia Teresina

Noi l’abbiamo sparlata?» disse la madre mettendosi la

Gli do la mortadella» disse il padre. ¶ «Dagliela» approvò

gratto contro il muro» disse Nenè vittoriosamente afferrando la

Per distoglierli dall’ambascia disse «Siamo già a Napoli

insieme. ¶ «È una porcheria» disse Nenè «voglio un cannolo

un cannolo». ¶ «Un cannolo?» disse il professor Miccichè. «E

io voglio un cannolo» disse Nenè svelando una inclinazione

maresciallo è un cornutaccio» disse Nenè a bassa voce

Lei non immagina nemmeno» disse la signora rivolta all

tutto indecifrabile. ¶ «Ha visto?» disse la signora all’ingegnere

per lasciarli più liberi, disse, per dare un po

bambini. ¶ «Nemmeno per sogno» disse il professore «lei non

sarebbe mosso nessuno. ¶ Lulù disse che aveva sonno; e

debbo guardarmi dal maresciallo» disse Nenè che non aveva

dici cose cattive, piange» disse la madre. ¶ «Dov’è

l’ho mai visto» disse freddamente Nenè. ¶ «Non si

non c’è». ¶ «Scomunicato!» disse la madre. ¶ «Andrai all

ci vanno i marescialli» disse Nenè. ¶ Risero tutti, anche

Diavolo, diavolo che sei» disse suo padre dolcemente accarezzandolo

di orgoglio. ¶ L’ingegnere disse «Mai» ed era vero

vero. ¶ «Non è cattivo» disse la madre «è soltanto

Dormono davanti la chiesa» disse Nenè «e mangiano nelle

No che non muoiono» disse il padre. ¶ «Muoiono» disse

disse il padre. ¶ «Muoiono» disse Nenè con un tono

professor Miccichè. ¶ «Lo vedi?» disse Nenè a Lulù. «Tu

io mi faccio maresciallo» disse Lulù «e così arresto

sempre seduto debbo stare?» disse Nenè con un tono

ore di viaggio: buonanotte» disse il professor Miccichè. Tutti

svegliò, capì. «Mi scusi» disse all’ingegnere, e a

geloso». ¶ «Mi vuol bene» disse la ragazza. ¶ «Non è

malinconico... Nenè è straordinario» disse l’ingegnere. ¶ «È terribile

in tutto il mondo» disse l’ingegnere. ¶ «Oh no

è la verità». ¶ «Oh» disse la ragazza: e congiunse

ve ne siete andati?» disse, con una certa irritazione

certa irritazione. ¶ La ragazza disse all’ingegnere «Anche a

e le tue fragole!» disse la signora. «Li hai

mosso prima delle grida» disse la signora. ¶ «Mi sono

appena cominciato le sue, disse «Voglio ancora fragole». ¶ «Ci

io non le mangio» disse la signora. ¶ «È o

o non è maleducato?» disse il professore chiedendo a

la bocca, come te» disse la signora: e intendeva

cento bicchieri di fragole» disse Nenè. ¶ «Mangerò cento bicchieri

morte, col solito orgoglio disse all’ingegnere «Sente che

piedi e chinandosi minaccioso disse «Non ti azzardare a

lo dico: lo penso» disse Nenè per niente sconvolto

caffè. ¶ «E le valige?» disse la signora. ¶ «Già, le

a muoversi la ragazza disse «Scendiamo: i bambini saranno

loro compagnia. La ragazza disse di no, che era

stanca. ¶ «Il professore diffida» disse l’ingegnere. ¶ «Vuole riportarmi

che non ci riesca» disse l’ingegnere «spero che

più le parole. ¶ «Sì» disse la ragazza arrossendo. ¶ Non

Città bella, città civile» disse il professore. ¶ «Vicenza, Vincenza

panedispagna di zia Vincenzina» disse Nenè succhiando dalle dita

candela». ¶ «Ma è pazzesco!» disse l’ingegnere. ¶ «È quello

Se lo dice lei...» disse il professore, alzando le

ci sono mai stato» disse l’ingegnere guardando la

la ragazza. ¶ «Lo sentite?» disse il professore rivolto alla

amarezza. ¶ «Succede sempre così» disse la signora, in soccorso

bum. «È stato separatista» disse la signora, a spiegare

Ora avete il petrolio» disse l’ingegnere, a consolarlo

creda: se lo succhiano» disse il professore «se lo

Non siamo fatti così» disse la ragazza. «È che

a parlarne». ¶ «È vero» disse il professore, un po

mare così?». ¶ «Sembra vino» disse Nenè. ¶ «Vino?» fece il

sia qualche vena rossastra» disse la ragazza. ¶ «L’ho

mare colore del vino» disse l’ingegnere. ¶ «Qualche poeta

l’ho mai visto» disse il professore; e a

A me sembra vino» disse il bambino, con sicurezza

del mare. ¶ «È vino» disse Nenè. ¶ «Vedi che è

Vedi che è testardo?» disse la madre. «Ora addirittura

è vino». ¶ «Un momento» disse il professore. Tirò giù

lasciar perdere: è testardo» disse la signora. ¶ «Forse è

l’ingegnere. ¶ «Eh no!» disse con malinconia il professore

di fare quattro passi» disse Nenè. ¶ «Ora spostano la

binario, scendere non conviene» disse il padre. ¶ «Voglio una

granita: granita e biscotti» disse Nenè. ¶ «Anch’io: granita

io: granita e briosce» disse Lulù. ¶ Ebbero granita, biscotti

quella di don Pasqualino» disse Lulù: per contraddirlo, senza

con competenza. ¶ «Sa tutto» disse la madre. «È curioso

le lascerà a me» disse Lulù. ¶ «Finiamola» gridò il

storto...» cantilenò Nenè. ¶ «Svergognato» disse la madre. ¶ «Zia Teresina

darà più le ciambelle» disse Lulù. ¶ «Le ciambelle con

arrivare a Canicattì, si disse ‘Non sei più un

la preoccupazione. ¶ «C’è» disse il giovane «che lei

a che. ¶ «Se posso» disse; con durezza, a mostrare

mai per paura. ¶ «Ecco» disse il giovane «si tratta

piangere. ¶ «Lei deve aiutarmi» disse il giovane. ¶ ‘Fa pena

si chiama?» domandò. ¶ «Rosalia» disse il giovane «Rosalia Calaciura

l’autista. ¶ «Ho capito» disse il signor Blaser. ¶ «Mafia

Mafia: paese di mafia» disse l’autista. ¶ «Ho capito

mafia?». ¶ «Me ne infischio» disse sillabando, con stento, il

signor Blaser. ¶ «Io no» disse l’autista «e se

il campare». ¶ «Non capisco» disse il signor Blaser: e

dunque si lasci consigliare» disse l’autista. ¶ «Via» disse

disse l’autista. ¶ «Via» disse il signor Blaser: e

significare deficienza mentale. ¶ «No» disse l’autista, impaziente «da

arciprete. ¶ «Non voglio grane» disse. ¶ «Come?» si stupì l

arciprete. ¶ «Grane, guai, incidenti» disse il signor Blaser, pronunciando

il signor Blaser. ¶ «No» disse l’arciprete. E cominciava

cominciava a capire. ¶ «No» disse la madre di Rosalia

Io dico di sì» disse il signor Blaser. ¶ «Non

Non è un fidanzato» disse la madre di Rosalia

che è un perdigiorno» disse Rosalia «è uno che

trova lavoro». ¶ «Vuole rovinarti» disse la madre. ¶ «Non vuole

farmi la dote». ¶ «Basta» disse il signor Blaser «la

Te lo avevo detto» disse l’autista. ¶ «L’ha

difeso». ¶ «Mi vuole bene» disse il giovane. ¶ «Ti vuole

ne va in Svizzera» disse con ironia l’autista

credere a chi digiuna» disse l’autista «solo voglio

Non ne può più» disse il giovane. ¶ «E dunque

Se io trovassi lavoro...» disse il giovane. ¶ «Lo troverai

povero». ¶ «Non può essere» disse l’autista, che all

è un discorso chiaro» disse l’autista. ¶ «No, non

la birra!...». ¶ «Eh sì» disse l’autista: e per

Svizzera...». ¶ «Lei è donna» disse l’autista «le donne

signora». ¶ «Questo è vero» disse il giovane. ¶ «E poi

ragazze. ¶ «Me ne vado» disse il giovane «e grazie

stesso». ¶ «Di niente: auguri» disse l’autista. ¶ Il signor

alla macchina. ¶ «Paese selvaggio» disse. ¶ Giufà vive in Sicilia

mai visto un cardinale» disse Giufà «e tanto meno

Se parliamo di nerbate» disse Giufà «io non mi

di un cane». ¶ «Scherzavo» disse il capitano. ¶ «Così va

capitano. ¶ «Così va bene» disse Giufà: e intanto continuava

di un cieco. ¶ «Sbrigati» disse il capitano. ¶ «Ecco: sto

cardinale?». ¶ «Non lo so» disse il capitano. ¶ «Non lo

cardinale arcivescovo? Tiratelo su» disse agli sbirri «che gliene

a mutar tono. «Via» disse «non scherziamo». ¶ «E chi

scherziamo». ¶ «E chi scherza?» disse Giufà. «Io un cardinale

due o quattro». ¶ «Quattro» disse il capitano, confuso dall

che ho detto quattro?» disse il capitano prendendosela ora

Veramente avete detto quattro» disse Giufà, sorridendo e levando

due o quattro?». ¶ «Due» disse il capitano sbuffando collera

non è il cardinale» disse Giufà. ¶ «Due o quattro

Giufà. ¶ «Due o quattro» disse il capitano «tu legalo

un lavoro a spreco?» disse Giufà. «Se non è

come ti ho detto» disse il capitano «e non

non si può fare?» disse Giufà. «E voi ditemi

speciale?» incalzò Giufà. ¶ «Niente» disse il capitano. ¶ «E perché

non ne ha?». ¶ «Sicurissimo» disse il capitano, fremendo. ¶ «Ma

Così, tanto per ragionare...» disse Giufà, che a guazzo

mostrava un’unghia. ¶ «Nemmeno» disse il capitano. ¶ «E che

il capitano. ¶ «E allora» disse Giufà «questo vostro cardinale

Filomena?». ¶ «Non c’è» disse la vecchia; e come

Michele. ¶ «Sarà in chiesa» disse la vecchia ritirandosi e

lei non sa niente?» disse il brigadiere: ironico, minaccioso

so niente di niente» disse Tricò, con così evidente

a prendere mia moglie» disse al brigadiere. ¶ «Vada: se

teatro’. E alla nipote disse «E porta fuori il

calmissimo. ¶ «Andiamo a casa» disse. ¶ «Non posso» disse Filomena

casa» disse. ¶ «Non posso» disse Filomena «staremo qui finché

vengo». ¶ «Ah, non vieni...» disse Michele. Il tono era

cosa consistesse. ¶ «Non vengo» disse di nuovo Filomena. ¶ «Tua

nuovo Filomena. ¶ «Tua madre» disse Michele. Gli era venuta

si allarmò Filomena. ¶ «Niente» disse Michele, fingendosi imbarazzato come

che le sedevano vicine, disse «Avete sentito? Mia madre

fila e al marito disse «Andiamo» e verso l

di sonno. Brutalmente le disse «Com’è vero Dio

a prendere respiro. ¶ «Congratulazioni» disse il brigadiere «ce l

l’ho fatta sì» disse Michele «ma è un

che ti ha fatto?» disse con voce di pianto

pazzi!». ¶ «Non capisci niente» disse Filomena. ¶ «Io non capisco

vedo te». ¶ «C’è» disse Filomena, ferma come una

c’è mai stata» disse Michele «e la caleranno

questione della Santa. ¶ «Niente» disse Michele «niente». ¶ FILOLOGIA ¶ «Lei

del campanello. La donna disse: «Entri, l’aspettavo» sorridendo

Sono un poco sfocate» disse «ma non c’è

del commendatore. ¶ «Si accomodi» disse la donna indicandogli la

una risposta precisa». Lo disse duramente, con minaccia; poi

numero, con voce agitata disse: «Mio marito è ancora

sul domestico bilancio: «“Voi”» disse «appunto “Voi”: lo leggi

signora. ¶ «Quanto sei cretina» disse l’avvocato: sicuro che

faccia rileggere la lettera» disse avanzando cupamente, minacciosamente, verso

Poi il dottor Militello disse «Non sapevo che la

tragedia?». ¶ «Ma che tragedia!» disse l’avvocato. «E quand

Questo è il punto» disse la signora «che ti

dava nel feroce. ¶ «Mascalzone» disse la signora; e corse

Ci vuole filosofia’ si disse: e la trovò nell

trovo chi è stato» disse il professore Cozzo «il

e poi, l’indomani, disse che su quel letto

decisione del suocero, Eufrosina «disse al signor Marcantonio che

pianelle. Entrando, donna Felice disse: «Io son venuta per