Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910
concordanze di «domandò»
n | autore | testo | anno | concordanza |
---|---|---|---|---|
1 | 1910 | nel mezzo della camera domandò alla compagna, ch’erasi | ||
2 | 1910 | si accomoderà, forse... ¶ — Come? — domandò Arrigo senza badare al | ||
3 | 1910 | violette di Parma. Arrigo domandò la cesta d’orchidee | ||
4 | 1910 | Cosa ne dici, Rafa? — domandò Lanzo Malatesta al Giuliani | ||
5 | 1910 | non fu geloso; non domandò alla Ruskaia di allontanare | ||
6 | 1910 | Chi è quella ragazza? — domandò il marchese di Sant | ||
7 | 1910 | uscir dal capo. E domandò al Pigna, uso a | ||
8 | 1910 | messa a bere? — le domandò Arrigo, non appena quegli | ||
9 | 1910 | po’ di sentimento, ora? — domandò il Rigoli che s | ||
10 | 1910 | importa? Io non gli domando niente. Gli dicevo anzi | ||
11 | 1910 | di simile! ¶ — Ti piace? — domandò Anna Laura con una | ||
12 | 1910 | Cosa vai a sentire? — domandò il padre. ¶ — Vado a | ||
13 | 1910 | c’è scritto? — ella domandò con allegrezza. ¶ Egli si | ||
14 | 1910 | E allora? Se fosse? — domandò la fanciulla, con un | ||
15 | 1910 | sei fatta così donna? — domandò Arrigo. ¶ — Bah!... Ho molte | ||
16 | 1910 | respinse. ¶ — Ti piacciono? — ella domandò ancora, col suo sorriso | ||
17 | 1910 | dimestichezza: ¶ — Buongiorno, signorina! Le domando scusa per l’equivoco | ||
18 | 1910 | adoperi per le unghie? — domandò la sorella. ¶ — Una pomata | ||
19 | 1910 | vedi, faccio miracoli! ¶ — Mi domando appunto come riesci a | ||
20 | 1910 | Sei contenta? — egli le domandò, passandole una mano su | ||
21 | 1910 | della tua cipria? — ella domandò. ¶ — Se vuoi; ma ce | ||
22 | 1910 | in silenzio; poi ella domandò: ¶ — Non hai un corno | ||
23 | 1910 | credi che ci assomigliamo? — domandò al fratello. ¶ — Non credo | ||
24 | 1910 | un’avventura con lei? — domandò uno spudorato. ¶ Rafa si | ||
25 | 1910 | di rimanere con me? — domandò Loretta con una voce | ||
26 | 1910 | che siete venuta oggi? — domandò con una voce quasi | ||
27 | 1910 | entrambi delizioso. ¶ — Dove andiamo? — domandò infine Loretta. ¶ — Camminiamo. Ancora | ||
28 | 1910 | pesava. ¶ — Ti piace? — egli domandò, trasfondendo in queste due | ||
29 | 1910 | si rivolse a guardarle; domandò: ¶ — Le conosci? ¶ — Sì. ¶ — Chi | ||
30 | 1910 | ti pare? ¶ Poi gli domandò ancora: ¶ — Le amanti che | ||
31 | 1910 | che andiamo a pranzo? — domandò Arrigo. ¶ — Andiamo. ¶ — Ti condurrò | ||
32 | 1910 | ai sopraggiunti. ¶ — Vuoi aspettarci? — domandò Arrigo al vetturino. — Ti | ||
33 | 1910 | qualcosa lo molestava e domandò: ¶ — Chi è quel tale | ||
34 | 1910 | Mi vuoi bene? — ella domandò, piano, avvincendosi a lui | ||
35 | 1910 | in tutti questi giorni? — domandò Clara finalmente, cercando che | ||
36 | 1910 | signorine. ¶ — E voi andrete? — domandò Arrigo a Clara. ¶ — No | ||
37 | 1910 | vedere in questi giorni? — domandò finalmente Clara, con una | ||
38 | 1910 | ambra. ¶ — Che hai dunque? — domandò con paura. ¶ Ho perduto | ||
39 | 1910 | viso bianco. ¶ — Stanotte? — gli domandò. ¶ — Stanotte, ieri e prima | ||
40 | 1910 | per lui. ¶ — Quanto devi? — domandò. ¶ — Quindicimila lire, e per | ||
41 | 1910 | Ti secca molto? — ella domandò al fratello, vedendolo un | ||
42 | 1910 | Hai vinto, Arrigo? — gli domandò. ¶ Stava di fronte a | ||
43 | 1910 | presentarmi a tua sorella? — domandò Rafa, con voce titubante | ||
44 | 1910 | crede in Missolungi, signorina? — domandò Rafa, che intanto le | ||
45 | 1910 | cinquecento in mano, e domandò piano allo scommettitore: ¶ — Bloomy | ||
46 | 1910 | Cos’hai giocato ancora? — domandò Loretta. ¶ — Bloomy Boy piazzato | ||
47 | 1910 | Rafa. ¶ — Vuoi bere, Loretta? — domandò Arrigo. ¶ — Sì, volentieri: ho | ||
48 | 1910 | furtivamente. ¶ — Che hai? — gli domandò sottovoce. ¶ Egli scrollò il | ||
49 | 1910 | un po’ con voi? — domandò Rafa cortesemente. ¶ — Tutt’altro | ||
50 | 1910 | è il mio Thermosiphon? — domandò Rafa. ¶ — Eccolo là, vicino | ||
51 | 1910 | pallottole rosse. ¶ — Quel nero? — domandò Loretta? ¶ — Sì, quel baio | ||
52 | 1910 | partiva bene. ¶ — E Missolungi? — domandò l’interlocutore, che, piccolo | ||
53 | 1910 | aria. ¶ — Dov’è Arianna? — domandò Loretta. ¶ —È quinta; ma | ||
54 | 1910 | Gabriel! ¶ — Come va Missolungi? — domandò il piccolo uomo, incapace | ||
55 | 1910 | Giuliani si chiama Rafa? — domandò con naturalezza. — Forse che | ||
56 | 1910 | Ed ora che fai? — domandò Rafa. ¶ — Niente. Mi piace | ||
57 | 1910 | in un cespuglio. ¶ — Come? — domando la fanciulla senza muoversi | ||
58 | 1910 | chi sarebbe il mugnaio? — domandò Rafa, più forte. ¶ Ella | ||
59 | 1910 | polveroso riverbero. ¶ — Parti? — ella domandò, senza osare avvicinarsi. Il | ||
60 | 1910 | E dove andrai? — gli domandò la fanciulla dopo una | ||
61 | 1910 | Remi bene tu? — ella domandò al fratello, saltando nella | ||
62 | 1910 | mia, o cosa pensi? — domandò con affanno, quasi con | ||
63 | 1910 | poveri! ¶ — Allora, — egli le domandò guardandola — tu vuoi diventar | ||
64 | 1910 | lei... » ¶ — Vanno a pesca? — domandò Loretta. ¶ — Forse vanno solo | ||
65 | 1910 | queste parole così nere? — domandò. ¶ E si strinse a | ||
66 | 1910 | Ma tu non sali? — domandò ella indugiando. ¶ — Sì, fra | ||
67 | 1910 | Perchè non ti spogli? — domandò egli ancora. ¶ — Aspettavo te | ||
68 | 1910 | ne impazzirei?... ¶ « Solo ti domando una cosa: abbi pietà | ||
69 | 1910 | una cortina. ¶ — Ebbene? — ella domandò, quando furon tornati nella | ||
70 | 1910 | dimmi di sì! ¶ — Non domando nulla, — ella fece, pentita | ||
71 | 1910 | su questa poltrona? — ella domandò subitamente. ¶ — Quante? Nessuna. ¶ — Eh | ||
72 | 1910 | Eh, via! Te lo domando per curiosità. ¶ — Forse — diss | ||
73 | 1910 | buon umore. ¶ — Allora dicevi? — domandò al Cianella. ¶ — Ha un | ||
74 | 1910 | qualcuno l’ascoltasse. ¶ — Chi? — domandò il Berni. ¶ — Rafa Giuliani | ||
75 | 1910 | Chi è la Spinardi? — domandò Giannetto Pigna. ¶ — La Spinardi | ||
76 | 1910 | scandalizzò. ¶ — Insomma, volete saperlo? — domandò il Cianella. ¶ — Su, dillo | ||
77 | 1910 | sera. ¶ — Dove vai? — le domandò il padre. ¶ — Vado in | ||
78 | 1910 | riflettere un istante, poi domandò: ¶ — Potrai una volta insegnarmi | ||
79 | 1910 | non metti gli occhiali? — domandò Rafa. ¶ — Ho paura che | ||
80 | 1910 | buttarmi sul fieno! ¶ Poi domandò con sommissione: ¶ — Potrò fare | ||
81 | 1910 | noi. ¶ — State bene tutti? — domandò Arrigo finalmente. ¶ Rispose Paolo | ||
82 | 1910 | da che parte venite? — domandò il Riotti. ¶ Egli era | ||
83 | 1910 | tu non sai nulla? — domandò il padre. ¶ — Io? Nulla | ||
84 | 1910 | voi sa dove sia? — domandò con una orribile voce | ||
85 | 1910 | lucida del Riotti. ¶ — Disturbo? — domandò con mansuetudine. ¶ — Sì, disturba | ||
86 | 1910 | sei qui a fare? — domandò con disprezzo. — Non ti | ||
87 | 1910 | automobile. ¶ — Da quando? — egli domandò. ¶ — Forse da una decina | ||
88 | 1910 | Come stai, Pietro? — gli domandò. ¶ — Si tira innanzi come | ||
89 | 1910 | le stesse cose. ¶ — Baruffe? — domandò Arrigo. ¶ — No. ¶ — Pérdite forti | ||
90 | 1910 | dolce: ¶ — L’ami ancora? — domandò. — L’ami ancora molto | ||
91 | 1910 | non verrà il signore? — domandò Lazzara. ¶ — Non verrà. Almeno | ||
92 | 1910 | corte. ¶ — Non dormirete, signora? — domandò Lazzara, vedendo che Lora | ||
93 | 1910 | convento, non è vero? — domandò alla fanciulla. ¶ — Sì, signora | ||
94 | 1910 | lontana la città? — Lazzara domandò all’uomo che buttava | ||
95 | 1910 | rade stelle. ¶ — Per caso, — domandò Lazzara, — non avreste un | ||
96 | 1910 | più voce? ¶ La sorella domandò con un accento fermo | ||
97 | 1910 | soggiunse Loretta. ¶ — Cosa ti domando?... Un piccolo schiarimento, una | ||
98 | 1910 | dopo un silenzio, gli domandò: ¶ — Allora che vuoi? ¶ — Prima |