Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

gravi e serie, monsignore, Don Vitale, Bindo e Villa

le aveva detto spesso don Vitale, ed ora Vanna

il santo giovinetto che don Vitale gli suggeriva d

disse crollando il capo: ¶ - Don Vitale ieri si è

peso ai lamenti di don Vitale. Ottimo sacerdote, zelante

con discrezione. Quel terribile don Vitale, con la grossa

via Luca Signorelli. ¶ - Ecco, don Vitale comincia a suonare

disse con rassegnazione scherzosa: ¶ - Don Vitale comincia a suonare

del violoncello, sopra cui don Vìtale doveva accanirsi rabbiosamente

allo scoccar delle cinque, don Vitale si presentava e

arruffate, diventavano foschi, giacchè don Vitale era combattuto aspramente

ai molti saluti di don Vitale, non ignara che

la brutta faccia di don Vitale, e, simulando terrore

dire con rabbia a don Vitale che la gente

torceva il capo, acciocchè don Vitale non la vedesse

la grammatica latina a don Vitale, che al solo

scompaginati della brutta grammatica. ¶ Don Vitale diventava beffardo: ¶ - Ah

guardar le mosche! - diceva don Vitale, sbuffando forte per

baciare sui capelli. ¶ Ma don Vitale non si contentava

balbettìo della sua voce. ¶ Don Vitale nutriva per Ermanno

dalla poltrona, aveva detto: ¶ - Don Vitale, questo no - pronunciando

Vanna lo guardò stupìta; don Vitale diventò furibondo: ¶ - Chi

di dir le orazioni. ¶ Don Vitale, scandolezzato, balzò in

le screpolature della superficie. ¶ Don Vitale credè opportuno di

destro per insinuare a don Vitale maggiore dolcezza cogli

dall'essere ottuso, come don Vitale credeva, era dotato

a pranzo monsignore e don Vitale e, dopo il

e pesi ottanta chili. ¶ Don Vitale taceva e divorava

rispetto verso i regolamenti, don Vitale appena sorbito il

a prendere il violoncello, don Vitale; suoneremo insieme la

insieme la Leggenda valacca. ¶ Don Vitale si precipitava fuori

fissare il foglio, e don Vitale, spiegato un fazzoletto

elettricità, quando monsignore e don Vitale se ne erano

quel radioso ornamento. ¶ Ma don Alceste, giovane sacerdote di

Silvio Piccolomini, in Orvieto? - don Alceste interrogò, guardando coi

bisogna saper frugare - e don Alceste, senza più parole

da falsi indizi. E don Alceste lo secondava mirabilmente

sè, Fritz Langen, mentre don Alceste, curvo accanto a

il buon umore; da don Alceste, che ne apprezzava

regolarità alle lezioni di don Vitale e la domenica

Me l'ha raccontata don Alceste. È stato lui

di Bindo Ranieri. ¶ - Bravo, don Alceste! Si è burlato

di gravi castighi se don Vitale si fosse lamentato

con me, quando viene don Vitale. È maligno don

don Vitale. È maligno don Vitale quando tu non

ingiusta contro il figliuolo. ¶ - Don Vitale ha ragione! Tu

Signorelli la musica di don Vitale sembrava l'ululato

un alveare. Una volta don Vitale, durante le vicende

Ranieri a domandargli perchè don Vitale lo aveva chiamato

ripetè la domanda: ¶ - Perchè don Vitale mi ha chiamato

passo all'indietro. ¶ Allorchè don Vitale tornò, lo scolaretto

importa come si cammina. ¶ Don Vitale si soffiò il

ruzzolando. ¶ - Ecco, ecco - esclamò don Vitale trionfante - eccoli i

poteva, molto più che don Vitale, presente al dibattito

riprovazione. Tutti sapevano che don Vitale entrava spesso furtivo

l'ho saputo da don Eliseo. ¶ Ermanno rise un

e dove l'economo don Eliseo, di cui i

in quel giorno appunto don Vitale gli aveva lasciato

nemici delle nostre anime. Don Vitale non gli inspirava

con le sue violenze; don Vitale era un sacerdote

disciplina, caro all'economo don Eliseo, portato in palma

palma di mano da don Vitale. ¶ - Eccomi, eccomi! - Serena

brutto e somigli a don Vitale. ¶ Ermanno avrebbe voluto

della sua fede; anche don Vitale giurava con rabbia

convincerai di aver veduto - don Vitale diceva al Monaldeschi

di perdizione. Confessati - e don Vitale scomparve a gran

brutto e somigliava a don Vitale. ¶ PARTE SECONDA ¶ CAPITOLO

la brutta faccia di don Vitale ed a venerare

dice la maggioranza, e don Vitale scaglia anatemi sopra

capo, scrollando i riccioli. ¶ Don Vitale si presentò e

vittime belanti o muggenti. ¶ Don Vitale non seguìva bene

una immonda ara pagana, don Vitale ruppe il silenzio

faccia della terra - e don Vitale, nella foga del

Prassitele? Starebbe fresco lei, don Vitale! Giunone scomparirebbe abbracciata

foga soverchia di Pericle; don Vitale ammutolì e scorse

professore, zia Domirò, perfino don Vitale, si dettero di

prigione e il brutto don Vitale come un animalaccio

di pulcino. ¶ Essa odiava don Vitale appassionatamente e coltivava

sola; ma non era don Vitale e lo proclamò

mandò a cercare di don Vitale, che doveva ricondurlo

termometro: fermati non salire! ¶ Don Vitale, all'insaputa di

sarebbe capace di rimuoverle. Don Vitale? Era meglio non

di lucertola. ¶ - Ben alzato, don Ermanno. ¶ Essa lo chiamava

contenuta. ¶ - Credo in giardino, don Ermanno. ¶ - Chiamala. ¶ - No, non

e disse festoso: ¶ - Buongiorno, don Ermanno. ¶ - Buongiorno. Cosa fa

morto in placida vecchiezza; don Vitale sarebbe morto irosamente

sciocchezze: ¶ - Tenerti con me? Don Ermanno, sei sciocchino. Per

le pene dell'Inferno! Don Vitale aveva ragione di