Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

che son sospesi, ¶ e donna mi chiamò beata e

poi comincia' io: ¶ "O donna di virtù sola per

ncendio non m'assale. ¶ Donna è gentil nel ciel

la faccia de la donna che qui regge, ¶ che

con altro testo ¶ a donna che saprà, s'a

a 'nganno ¶ la bella donna, e poi di farne

sostenne, ¶ per guadagnar la donna de la torma, ¶ falsificare

Da me non venni: ¶ donna scese del ciel, per

usci' fora. ¶ Ma se donna del ciel ti move

è di qua, la donna di Brabante, ¶ sì che

in gran tempesta, ¶ non donna di province, ma bordello

giù addorno ¶ venne una donna, e disse: "I' son

sù non vi nòi». ¶ «Donna del ciel, di queste

Micòl ammirava ¶ sì come donna dispettosa e trista. ¶ I

più persone; ¶ e una donna, in su l'entrar

bocca richiusa, ¶ quand' una donna apparve santa e presta

nel pianto ¶ come fa donna che in parturir sia

non esser più cieco; ¶ donna è di sopra che

in sogno mi parea ¶ donna vedere andar per una

tutto altro pensare, ¶ una donna soletta che si gia

sua via. ¶ «Deh, bella donna, che a' raggi d

terra e intra sé, donna che balli, ¶ e piede

poi a la bella donna torna' il viso. ¶ CANTO

certe figure.] ¶ Cantando come donna innamorata, ¶ continüò col fin

via molta, ¶ quando la donna tutta a me si

da novelle spose. ¶ La donna mi sgridò: «Perché pur

recitare per l'alta donna de la incostanza e

vel cinta d'uliva ¶ donna m'apparve, sotto verde

si registra, ¶ vidi la donna che pria m'appario

che se detto ¶ avesser: 'Donna, perché sì lo stempre

colpe, e come la donna che avante li apparve

di fuor rendemmi, ¶ la donna ch'io avea trovata

lo scriva. ¶ La bella donna ne le braccia aprissi

penna crollonne. ¶ La bella donna che mi trasse al

di laide colpe, ¶ la donna mia la volse in

mosse ¶ me e la donna e 'l savio che

si dislega, ¶ la bella donna: «Questo e altre cose

preso fui, ¶ la bella donna mossesi, e a Stazio

e alto merto inciela ¶ donna più sù», mi disse

m'assicura ¶ con reverenza, donna, a dimandarvi ¶ d'un

secondo regno. ¶ Quivi la donna mia vid' io sì

dicea, 'a la mia donna ¶ che mi diseta con

fé assai fede ¶ la donna mia ch'i' vidi

offerti ¶ a la mia donna reverenti, ed essa ¶ fatti

ntorno vagheggia ¶ la bella donna ch'al ciel t

conforto; ¶ ché per tal donna, giovinetto, in guerra ¶ del

maestro ¶ con la sua donna e con quella famiglia

giuste rede, ¶ raccomandò la donna sua più cara, ¶ e

di mutüa salute, ¶ la donna che per lui l

la foce. ¶ Non creda donna Berta e ser Martino

translato ¶ sol con mia donna in più alta salute

rivolsi a la mia donna il viso, ¶ e quinci

da lo specchio ¶ la donna sua sanza 'l viso

frate ed Eliseo; ¶ mia donna venne a me di

sito. ¶ Per che mia donna «Manda fuor la vampa

occhi de la mia donna mi levaro, ¶ e poscia

l'acerbo; ¶ e quella donna ch'a Dio mi

di tempo in bianca donna, quando 'l volto ¶ suo

volto ¶ de la mia donna, e l'animo con

la casa ¶ di Nostra Donna in sul lito adriano

s'avvolse. ¶ La dolce donna dietro a lor mi

alba nasca; ¶ così la donna mïa stava eretta ¶ e

nostro disiro; ¶ e girerommi, donna del ciel, mentre ¶ che

benedetto ¶ a la mia donna dirizzò lo spiro, ¶ che

suoi; ¶ e la mia donna, piena di letizia, ¶ mi

rota; ¶ e la mia donna in lor tenea l

grande officio eletto». ¶ La donna mia così; né però

non defunta: ¶ perché la donna che per questa dia

cielo, e la mia donna ¶ dicea con li altri

noi. ¶ E la mia donna: «Dentro da quei rai

Quindi onde mosse tua donna Virgilio, ¶ quattromilia trecento e

ciel cosperso. ¶ E come donna onesta che permane ¶ di

più avanti. ¶ Onde la donna, che mi vide assolto

donnea ¶ con la mia donna sempre, di ridure ¶ ad

lei s'invera. ¶ La donna mia, che mi vedëa

fatto sodo!». ¶ Così la donna mia; poi disse: «Piglia

che mi provide ¶ la donna mia del suo risponder

Iddio e la nostra Donna sua Madre; e come

per domandar la mia donna di cose ¶ di che

per mezzo mista. ¶ «O donna in cui la mia

glorïoso scanno ¶ de la donna del cielo e li

che mosse la tua donna ¶ quando chinavi, a rovinar

di speranza fontana vivace. ¶ Donna, se' tanto grande e