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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «donne»

nautoretestoannoconcordanza
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la via di Caracora. ¶ Donne, che a tante qualità
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monastiche, ¶ ma persino le donne, i putti, i vecchi
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umor gaio; ¶ e colle donne avea sempre buon giuoco
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suntuoso ¶ delle più belle donne d’Oriente, ¶ esercitando il
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sempre o fra le donne, o in ozio. ¶ Meriti
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in sulla sera ¶ le donne del Soldano avean costume
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annunzio inaspettato ¶ considerate voi, donne mie care, ¶ com’ei
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cosetta ¶ spettante ad altre donne del serraglio; ¶ e infatti
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indulgenze. ¶ Poiché forse avverrà, donne mie care, ¶ che nel
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in cammino. ¶ Di grazia, donne mie, lasciamlo andare, ¶ e
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bel racconto udir volete, ¶ donne, per carità, statevi chete
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in sul mostaccio. ¶ Le donne nel vederlo ebber paura
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Dio!, quai precettori? ¶ Stranieri, donne da lontan venute ¶ a
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per que’ viali ¶ le donne, i cavalier, gli offiziali
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Usan poi con plebee donne ordinarie ¶ dispotiche maniere imperiose
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A vero dire, o donne, in Tartaria ¶ si vede
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comandi ¶ e infin di donne imperiose, irate, ¶ i rimproveri
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ciarlataneria de’ prenci ancora. ¶ Donne che m’ascoltate, io
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duci e le lor donne, ¶ che diresti danzar gli
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Poiché m’udiste, o donne mie, talora ¶ parlar di
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vecchi, ¶ innocenti fanciulle e donne imbelli ¶ scannano, o mozzan
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bagaglie e parte ¶ con donne e vecchi e putti
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e asprissime contrade ¶ strascinar donne avvinte e i vecchi
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avversità calamitose! ¶ Deh volgiam, donne mie, lo sguardo altrove
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sempre o fra le donne o in ozio visse
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gelosia gli tolse, ¶ perocché, donne mie, così va il
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popolo cattolico, ¶ uomini e donne e nobili e birbanti
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altre matrone ¶ con le donne di camera e le
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imprime. ¶ Or quivi, o donne mie, vuo’ in breve
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opposta monastica clausura ¶ le donne di minor condizione ¶ trovaro
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Io veggio ben, o donne mie, che questa ¶ inaspettata
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inde e l’argive ¶ donne, d’Africa, d’Asia
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tremendi esempi ¶ le sue donne serbar caste e pudiche
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risiede; ¶ ivi di vaghe donne innamorate ¶ e di leggiadri
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per uomini e per donne ¶ altre braghesse, altri abiti
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non sorte: ¶ ivi fra donne vive e mangia e
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un po’ gagliarda ¶ per donne almen ch’ivi sedean
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con ragion direte, o donne, ¶ ch’io son troppo
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cader venne. ¶ È noto, donne mie, che in Caracora
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stravizzi e fra le donne. ¶ Perciò Toto da un
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gozzoviglia, ¶ i bagordi, le donne e la bottiglia. ¶ Morto
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imprime, ¶ ma son le donne a baciar l’uom
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cacce, ho pesche, ho donne in casa, ho cuoco
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mano ¶ e visitò le donne ed avvertille ¶ a badar
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penosi e mesti. ¶ Confesso, donne mie, che in cor
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donna, e per le donne io sono ¶ compassionevol per
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antico ¶ fece all’esuli donne, e a poco a
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congedo alfin, l’esuli donne ¶ ivi lasciando, all’isoletta
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francese, ¶ lasciò l’esuli donne in quel del mondo
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braccia. ¶ O voi, pietose donne, al tristo caso ¶ deh
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scudi. ¶ D’uomini e donne alfin la marcia serra
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mio. ¶ Quando prometto, o donne mie, lo faccio; ¶ se