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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «dopo»

nautoretestoannoconcordanza
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Quinnipak, nemmeno tanto tempo dopo, la gente vide arrivare
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accadeva un certo tempo dopo che era partito. La
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la sera del giorno dopo, con le sette valigie
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le valigie. La vita, dopo un attimo di tentennamento
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la felicità. Lo scopri dopo, quand’è troppo tardi
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signor Rail, e nemmeno dopo, a vederlo nudo sotto
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nessun altro dolore. ¶ Solo dopo – dopo – mentre il signor
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altro dolore. ¶ Solo dopo – dopo – mentre il signor Rail
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consacrato. Tanto che, anni dopo la sua morte, ancora
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coi loro fratelli. E dopo questo, Giobbe visse ancora
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modestamente, rosicchia metri, uno dopo l’altro. Tanto che
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è capace di fermarsi dopo un po’, proprio a
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fissi per terra, passo dopo passo, come insetti, e
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continuano adagio, un passo dopo l’altro. ¶ – È una
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ovviamente quella celebrità che, dopo aver a lungo inseguito
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casa ¶ – Cosa c’è dopo due sette nove? ¶ Pekisch
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Pehnt si sviluppò giorno dopo giorno nelle più diverse
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a Quinnipak dodici giorni dopo che una palla di
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un sacco di roba. ¶ Dopo – dopo era come ricominciare
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sacco di roba. ¶ Dopo – dopo era come ricominciare a
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un prima e un dopo ogni shock – avvinghiati con
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da lassù? E subito dopo: sarà quello un nuovo
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scrissero. Ma molto tempo dopo, col senno di poi
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come ragnatele esauste chiamate dopo secoli di sonno a
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di nuovo verso Liverpool dopo avergli caricato sopra il
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Sì che il giorno dopo, su tutti i giornali
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proprio di fianco, curva dopo curva, che era un
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musica. Pronti? ¶ Due ore dopo se ne tornavano a
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Quando arrivò a Quinnipak, dopo tre ore di carrozza
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correre un treno che dopo aver bruciato chili di
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come un pugile che dopo un paio di ganci
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Tacque, il signor Rail, dopo aver mormorato “E poi
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tempo innumerabile. ¶ Undici. ¶ Uno dopo l’altro. ¶ Sassi di
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percuotere i tasti uno dopo l’altro, per estorcergli
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una parola... e nemmeno dopo, nella vita, non abbiamo
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a sé misurando metro dopo metro quel che restava
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Elisabeth, laggiù, e solo dopo qualche istante disse qualcosa
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vedono tutti. Una cosa dopo l’altra. Come un
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cose, in fila, una dopo l’altra, ordinatamente, ma
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Adlet tornò la sera dopo, e quella dopo ancora
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sera dopo, e quella dopo ancora. E così per
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era un lungo poema. Dopo un mese e mezzo
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è morta di crepacuore dopo soli ventitré giorni passati
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PRIMA togliersi gli stivali, DOPO i pantaloni. ¶ Il vecchio
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quello... e cosa succederà dopo... ¶ –Dopo cosa? ¶ Richiuse gli
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e cosa succederà dopo... ¶ –Dopo cosa? ¶ Richiuse gli occhi
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nacquero, i giorni uno dopo l’altro, ottocento calici
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muti, gli anni uno dopo l’altro, la voglia
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nell’oblio del giorno dopo. Ritagliava. E fu lì
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videro arrivare, alcuni giorni dopo, un uomo con una
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Palace. Lentamente, un metro dopo l’altro. E se
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fine del mio cammino. Dopo... tutto quello che accadrà
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tutto quello che accadrà dopo... non conterà più niente
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un viaggio così pesante dopo quello che gli era
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giorno di San Lorenzo, dopo la festa, fermati a
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a posar binari, uno dopo l’altro, uno in
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era al suo posto... dopo poi... ho lasciato che
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in mano e Mary, dopo anni, che mi sbuca
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si può ormai definire, dopo tanto meticoloso lavoro, uno
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uno dei suoi ciliegi dopo aver scelto quello più
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di trombone, e morirà dopo aver sofferto tutta una
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avresti potuto misurare, passo dopo passo, la stretta di
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addosso all’altro, passo dopo passo – quella specie di
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più bisogno di parole, dopo uno sguardo così, né
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va a finire, passo dopo passo / Hanno scelto il
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ad allineare un passo dopo l’altro ognuno su
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diavolo cercava... ¶ Otto mesi dopo la festa di San
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che puoi. ¶ Due giorni dopo Jun si trovò seduta
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di morte. ¶ Il giorno dopo, il cantiere era deserto
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arrivò, il signor Rail, dopo aver camminato da solo
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una pioggia finissima, passo dopo passo, per ore. Si
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la sua bellezza. Minuti dopo minuti, forse un’ora
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in un filo, una dopo l’altra. Horeau si
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gente torna a casa, dopo aver visto il Crystal
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Così lo smonteremo pezzo dopo pezzo, l’immane palazzo
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tutti capirono quando una dopo l’altra incominciarono a
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alla fine, si spezzò dopo aver resistito per ore
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scriva qualcosa. Una lettera dopo l’altra. Lettere come
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bellissima. ¶ Silenzio. ¶ Il giorno dopo Hector Horeau partì. Il
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chiamavo Pekisch. È successo dopo. Se proprio la vuoi
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e giorni, trentadue anni dopo, il signor Rail fece
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poté più resistere e dopo aver spento la lampada
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passare e sparire, uno dopo l’altro, e cercava
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Sarebbe anche potuto andarsene, dopo un po’. Ma in
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vi vedrò crepare, uno dopo l’altro, solo questo
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l’hanno tolta, goccia dopo goccia, nascosti ovunque, a
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Per la prima volta, dopo tanti anni, Pekisch tornò
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lo stava bevendo giorno dopo giorno, se lo stava
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sia”. ¶ 4 ¶ ... così che, pagina dopo pagina, arrivò all’ultima
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e poi un bosco dopo l’altro e poi
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io scendevo in cabina. Dopo un po’ arrivava. Quando