Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

ambiguo) perchè vale nelle due ipotesi della galanteria, per

alla marinara avvinceva le due anime, una fune gittata

no!, si approprierà le due nocciuole con la maniera

diti scivolavano ai lobi: due dilicati lardelli, su ognun

e anche tutt’e due alla volta. Un guazzabuglio

rugginosi pitali decorano, alle due sponde, d’un fiore

del trotto, manovellando con due natiche lustre, rotonde e

buggerati a loro, questi due poveri baciocchi: dato che

avuto l’idea, i due Borlotti, ma più forse

chiamavano, confermò loro, ai due Borlotti, l’autenticità garantita

mai si spiega in due parole. Ecco qua. Le

avvocato Cazzuola, convocati i due Borlotti, dopo aver messo

dita di tutt’e due le mani, aspirò una

aria, gravemente: rigonfiò le due gote, da parere Atena

Ricongiunse i diti delle due mani: le unghie collidevano

non lo disse ai due disgraziati Borlotti della Confidenza

soffiandosi alternamente il naso, due nasi brodosissimi, – altro che

menopausa le era costata due milioni e mezzo. «Sigüra

e insomma, perchè i due fratelli Borlotti potessero finire

impacchettargli, al rapsodo, i due temibili organi dello sgraffignare

principio. Non c’è due senza tre, dice un

sotto il naso de’ due Cavenaghi esterrefatti. «Perchè da

dentro di certo....». I due Cavenaghi non ebbero animo

regaglie di tutt’e due, poi: la violacea viscidità

occhioni vitrei, che aveva, due pallottolone rotonde non prive

nel silenzio: come nelle due carezze del pensiero di

le trippe, cioè un due o tre ostriche ancora

spera da ballo Amor». Due balletti fantasmagorici (Teatro alla

Roma. Depredò Roma. Malmenò due Papi per ottenerne la

monte: e intorno i due Lambri (il meridionale nasce

giorno medesimo che i due sovrani su cavallo entrorno

e con gli altri due ecatònchiri Cotto e Gige

carro a mano a due ruote. «Sciscia-bàgol» = succhia

la signorina Cipolla, le due signorine Della Gerla, la

lungo e meticolosamente le due scarpe, dopo di che

d’abbaiare. Ebbe difatti due o tre sussulti, ma

le spalle, sostengono le due ragazze: gesto che non

dita: «Quattro gambe fracassate, due bracci, un femore, una

e l’uno de’ due gabinetti, eran pavimentati con

raggiungeva i 60 millimetri: le due misure sono interdipendenti, per

della Maria Filiberta: le due figlie maggiori del N

Giuseppa, emula treenne delle due già cresimate puledre. Che

Pipippa. ¶ Felice creatura! Con due sorelle in Ariete le

delle paròtidi materne. Queste due dozzine di insalivatrici aggiunte

in un impeto, le due ragazze più grandi accorrevano

volta, lambendo con le due anche le due pareti

le due anche le due pareti della corsìa, e

e frequenza anche alle due impareggiabili cavalle sue figlie

un fiammeggiante corruccio, i due occhi di donna Giulia

padrona di sè. Con due anche rotonde e barocche

potete sostenere che i due colori sono eguali?... Ah

Ah, secondo lei queste due tinte sarebbero la stessa

centimetri, cioè quanto i due toraci di due artiglieri

i due toraci di due artiglieri da montagna conglobati

ragionevole. Finivano anzi in due caviglie piuttosto graziose, per

la Maria Filiberta. Dopo due cavallerizze di quel calibro

era proprio sicura.... ¶ I due coniugi sognavano già di

non scompigliarne l’edificio). ¶ Due grosse lacrime le scendevano

al Fonte, tutt’e due le volte, sembrò che

piccolo» Gilberto Gaudenzio. I due nomi dei due nonni

I due nomi dei due nonni. Era un frugolo

senza nome tenne per due settimane filate il cuore

in un tiro a due che gli corsero dietro

potenziata dal blasone. Con due nastri celesti insino a

orbite, quasi e’ fossero due palle per conto loro

valse al primo dei due il soprannome di Barbarossa

sanguigno. La villa aveva due torri, e due parafulmini

aveva due torri, e due parafulmini, alle due estremità

e due parafulmini, alle due estremità d’un corpo

da far pensare a due giraffe sorelle-siamesi, o

unificazione dei deretani. Dei due parafulmini, l’uno pareva

po’ subalterna rispetto alle due pròtesi di Villa Giuseppina

il diportamento scaricabarilistico dei due parafulmini ebbe strascichi giudiziarî

però accettate contemporaneamente dalle due parti; – quanto in sede

a punte, divisoria delle due proprietà confinanti, cioè Giuseppina

lubido» celeste; e cioè due anni dopo la scarica

era venuto a mancare due giorni prima, piombando nella

sepolcrale, come pure le due corone dei denti, che

metro e venti (con due prematuri mezzipoponi ad altezza

necessario: e tutt’e due insieme poterono riparare al

aveva tenuto all’erta due mesi di seguito, nel

il loro lessico dei due aggettivi «penetrante» e «dilacerante

giorni, a rimandare di due altri giorni il ràdersi

a piedi: ripose le due molle sul ferro del

quattro spilloni da signora, due per parte, oltre alle

forte, più forte! i due gomiti in sulla tavola

dalla vacuità interna delle due branche, infrante!... scheggiate!... E

fiotti di majonese, o due o tre volte il

una stradaccia affossata nei due muri y por suerte

e «verzicare» sono le due pennellate maestre de’ grandi

costar la vita» ai due giovani. (Prosa giornalistica tipo

oltre un Gaddus, sono due Corbetta, tre Perego, e

sui bancali da un due settimane a quella parte

figlioccio tenuto alla cresima. Due di essi poi, – uno

salotti si dipartono, ai due piani. Aule, altrove, per

che intercede fra le due e le tre, nel

Ora Topica, fra le due e le tre. Nulla

mettendo in fuga i due gatti che vi andavano

Equinozio. Essi presumono, i due zampa-di-felpa, che

piaccicosa e giallastra nelle due varianti o crema o

discoide; con cucchiaro e due o più panini; ai

modo di rimeritare i due valentuomini del loro civico

Ragazzi: con gambe come due spàragi. Idioti dentro la

costume settecentesco, con parrucca: due giorni dopo il Fray

e tagliata a forbici, due borse gonfie, sotto gli

o anche tutt’e due insieme, cioè la Madonna

detentrice di copernicano contrabbando due mill’anni avanti Copernico

dopo aver cercato in due o tre tasche, una

diconsi, in genere, di due strutture molecolari simmetriche, cioè

liceali e lattanti dei due sessi: ma in primis

è vero che aveva due anni più di lui

chicchi di sasso ogni due di riso, da perfezionare

rosso dalla stizza, con due occhî pieni d’ironia

della condiscendenza nativa. Con due pomelle vive, anzi rubizze

fondo di cilindro, a due o a quattro tempi

di corsa, ognuna fra due o più agonisti, o

già nella piazzuola, in due distinte coorti, i Ghiringhelli

messasi in cammino alle due, al Carrobbio. E, ultima

fungenti ora da rompiflutto: due passi ancora e li

balena Giona moltiplicato per due, per duemila, li galuppava

loro pupille inevitabili, i due zii ottimi massimi, dopo

ognuno doveva valer per due, dato che figuravano, sul

prete, (una stanga nera due metri lungo), il Sisto

loro posizioni. Nell’ambulacro due campioni di tennis e

uno di hockey sbadigliavano, due vincitori di coppe automobilistiche

di coppe automobilistiche e due giocatori di golf s

scienze economiche, un notaio, due dentisti, trentatrè ingegneri elettrotecnici

e gigante vegetariano nei due solstizî, e osservantissimo poi

parenti tutti. Nè, a due a due per sollievo

Nè, a due a due per sollievo di spesa

di sanguinei coralli ai due lobi e festante addobbo

presero il coraggio a due mani; e si diedero

e dei Gnecchi; mentre due delle quattro ragazze Gnocchi

Imbrigliando i caproncelli de’ due sessi nella guardata lunga

eccelso turchino, che incanalavano due rugginose grondaie, pareva accogliere

a quei bracci le due placche regolamentari, assolutamente rotonde

regolamentari, assolutamente rotonde: come due bolli di vidimazione e

e Brusuglio. Abbinati, i due nomi, nella stazioncina delle

sinfonia di Beethoven, le due note del cucùlo sono

ottobre metà-novembre. Ne’ due sensi: cioè, per i

in tra tutt’e due ma davvero ma davvero

gli occhî, tra i due paraocchi. Bolidi erbi-fruttivendoleschi

che donna Eleonora, nelle due tracce precipiti e parallele

volta l’aspetto di due destini è tale, da

un tempo, d’un due dita, piaggiò col magnificar

Buona sera, zia Elsa!». Due vocine la salutarono come

di scappellotti. Erano i due ragazzi. Il più alto

nelle gote paffute. I due rivolsero i due nasi

I due rivolsero i due nasi verso la mamma

mi sono scappati come due diavoli!... Ma che cos

mamma!», esclamarono penosamente i due, ad un tratto. ¶ «Che

mamma?... Ce n’è due.... oltre quello a piedi

oltre quello a piedi.... due in bicicletta che continuano

la cognata, con que’ due occhi d’inquisitrice benevola

ora la madre de’ due discoli tirati allo scappellotto

cervello alle beneficenze de’ due coniugi: e si avvide

doveva funzionar poco. Alle due donne, e non ostante

Quando fu vicino a due metri, i ragazzi terrorizzati

guardata inizialmente distratta alle due signore. Ma una luce

suini del tropico. I due nasi, poi, dovevano avergli

po’ sghembo anche, con due brevi penne sopra gli

impiegata».... (Disse proprio queste due parole). E commentò «che

che subito ci avevo due o tre scemi dietro

catena sospesa per i due capi: (franc. chaînette, ingl

inestensibile, tenuto per i due estremi A e B

di nave, che governa due sottofiocchi. Una pelle di

l’acutezza cornificata de’ due orecchî in istato di

titolo a ciascuno de’ due fratelli, e valendo, ognun

e valendo, ognun de’ due, per un identico merito

quella carabina. ¶ «E questi due disgraziati lo devono a

borsetta chiusa, stretta a due mani sulla cerniera, una

quando lei gli rivolgeva due parole d’obbligo piene

macelleria nove volte in due anni: addebitandone però la

e nei baffi, i due grandi e lucidi occhi

davvero sui suoi ascoltatori due occhi nerissimi, rotondi, da

caminetto senza canna, i due tavolini della «sala de

della banchisa. Perciò quei due nasi del Gianfranco e

gli occhi sgranati de’ due bimbi, il povero Carlo

cianuro.... Cara te!... con due ragazzi in casa! E

ai figli moltiplicato per due, gli era stato fedele

tràc assai nitido. «Con due figli da tirar su

forzandola a smaltire sui due piedi un quattro quintali

fabbrica nuova lì a due passi, pènna foeura di

dilatati da tristezza, con due nasi che richiamavano due

due nasi che richiamavano due volte quello del loro

consolarla. ¶ «E vedova! con due figli da tirar su

mollavano un istante i due ragazzi, che s’erano

ce ne furono altri due: gli zii l’aiutarono

angosce senza nome: con due sbuffi, come d’una

solo cinque, o magari due o tre secondi soltanto

i guanti, trafiggeva di due o tre spilloni32 il

cento per cento. Con due domestiche, cuoca e cameriera

sui labbri e con due enormi baffi color cocomero

volta, con tutt’e due le mani. Potete ben

là per là, sui due piedi, tra il ferro

io, qualche volta, le due lettere: mi facevano pensare

ma fuori, però, fuori.... due ore di gamba foeura

concatenazione delle moltipliche. Difatti, due mesi dopo, mi arrivarono

voce. Ma in que’ due mesi l’arte, cioè

efficacissimi, con disciolte dentro due o tre sostanze alla

borsetta chiusa, stretta a due mani – vagabonda nei pascoli

proprio l’epoca che due o tre figliole della

lutto: da tutt’e due le parti; dopo una

nero, da tutte e due le parti: perfino l

la tomba deserta dei due vecchî, riuscitissima opera dello

regola: gli erano cresciute due serpentesche basette, come ad

buon conto, anche dalle due code arrotolate di quelle

code arrotolate di quelle due millenarie basette. Nè c

dei piedi e nei due buchi degli orecchî, e

altra falce, tra le due natiche, d’una scandalosa

soa testa che donda....». ¶ Due inservienti dinoccolati la guardavano

Lirica dei «piedini». Psicopatici (due o tre in Europa

fenomeni singoli) degli attributi (due: estensione, pensiero) della unica

la curva passante per due punti dati, rotante intorno

da Togn = Antonio. ¶ 38 «Con due occhî, con un paio