Vittorio Alfieri, Mirra, 1786

una muta, una ostinata ed alta ¶ malinconia mortale appanna

ben sai, l´educava: ed io men vivo ¶ in

dì fra mie braccia... Ed or, fia vero, ¶ che

in singhiozzi ¶ si cangiavano, ed anco in alte strida

s´io l´amo; ed anche, al mio parlar

me sempre tremante ¶ viene, ed a stento a me

di nozze ella parla; ed or diresti, ¶ ch´ella

un´alma svela ¶ umana ed alta: io ti credea

questo è il giorno; ed oggi ¶ sarò tua sposa

il tempo;... ucciderammi poscia, ¶ ed in non molto... Morire

l´ho pur scelto: ed ora, ¶ io di nuovo

vita, il mio destino, ¶ ed anco (oh cielo! io

tutti dura io deggio; ¶ ed a me prima io

mai mi amasti, ¶ aspra ed ultima prova oggi ten

appieno. Indubitabil prova ¶ abbine, ed ampia, oggi in veder

favola omai mi festi; ed a me stesso ¶ più

disciolta ¶ sei dal richiesto ed abborrito giogo. ¶ Salva, e

tu me la togli: ed ecco ¶ l´ultimo dono

mia ¶ omai mi serbi, ed a null´altro. ¶ Ciniro

troppo tu m´ami; ed io... ¶ Cecri ¶ Me nomi

attendeva ¶ sposo, e felice; ed or di propria mano

vede) ¶ il mio sdegno; ed in prova, al venir

se forza di destino, ed ira ¶ di offesi Numi

io che son padre ed infelice, io solo ¶ sentir

sforzi; ¶ io disperatamente amo, ed indarno. ¶ Ma, qual ne

lo ignora ei stesso... ¶ ed a me quasi io

io ´l niego. ¶ Ciniro ¶ Ed io saperlo ¶ e deggio