Traiano Boccalini, Ragguagli di Parnaso, 1612
concordanze di «egli»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1612 | quel suo signore ch'egli così nel vivo offendeva | ||
2 | 1612 | delle buone lettere ch'egli si trovava possedere, lo | ||
3 | 1612 | vita si protestava ch'egli in tanto non riconosceva | ||
4 | 1612 | travaglio di conoscere ch'egli li moriva ingrato: e | ||
5 | 1612 | nasceva dallo spavento che egli aveva di morire, ma | ||
6 | 1612 | stato, altrettanti prencipi, come egli è, vi fa parere | ||
7 | 1612 | quella di Narsete, anch'egli greco, la quale fu | ||
8 | 1612 | Per le quali cose egli comandava loro che, più | ||
9 | 1612 | pena del fuoco, quando egli fece intendere a Sua | ||
10 | 1612 | il Macchiavelli che voleva egli difender la causa sua | ||
11 | 1612 | si è detta ch'egli usa nella elezione de | ||
12 | 1612 | con pazienza esemplare vuol egli intendere, sapere e veder | ||
13 | 1612 | rispose Felino che quale egli si fosse nella scienza | ||
14 | 1612 | il genio risoluto ch'egli aveva di saper mortificare | ||
15 | 1612 | vergogna loro erano pericolati, egli a bello studio aveva | ||
16 | 1612 | con la moneta che egli aveva meritata da lui | ||
17 | 1612 | genio del prencipe che egli serviva, commendò gli errori | ||
18 | 1612 | della causa riferì ch'egli era stato accusato di | ||
19 | 1612 | causa fece relazione ch'egli era carcerato per aver | ||
20 | 1612 | nel processo constava ch'egli così capital nemico si | ||
21 | 1612 | di lucroso avvocato che egli era nella sua patria | ||
22 | 1612 | per mera ignoranza avendo egli errato, era degno della | ||
23 | 1612 | non per sete che egli avesse del sangue umano | ||
24 | 1612 | e l'interrogò se egli avea commodità di pagare | ||
25 | 1612 | doleva di vedere ch'egli ogni ora più si | ||
26 | 1612 | al Trissino disse che egli chimerava, perché chi voleva | ||
27 | 1612 | disse il dottore ch'egli ciò faceva per rendersi | ||
28 | 1612 | compatisse il danno ch'egli aveva ricevuto, e che | ||
29 | 1612 | la scienza della quale egli faceva pubblica professione, compitissimamente | ||
30 | 1612 | sparger prima voce ch'egli correva evidente pericolo di | ||
31 | 1612 | solo gli bastava ch'egli si provedesse di due | ||
32 | 1612 | fosse punito: perché sapendo egli di così gravemente aver | ||
33 | 1612 | la mortalità dell'anima egli credeva solo come filosofo | ||
34 | 1612 | qual disse che essendo egli da Coo, aveva fatta | ||
35 | 1612 | di notte essendosi fuggito, egli era forzato a pagar | ||
36 | 1612 | replicò Apollo che, avendo egli fatta la pazzia di | ||
37 | 1612 | sieno comperati per buoni, egli spezza loro il manico | ||
38 | 1612 | ma più ostinatamente ch'egli si facesse mai, disse | ||
39 | 1612 | mai, disse sempre ch'egli moriva nella sua vera | ||
40 | 1612 | persone avanti le quali egli ragionava, chiamò Manfredo bastardaccio | ||
41 | 1612 | contro Scipione Ammirato, ancor egli professor della politica, il | ||
42 | 1612 | al crudel patibulo, quando egli con altissimo gemito: — Oh | ||
43 | 1612 | gli disse di che egli si doleva e che | ||
44 | 1612 | in un disparere ch'egli ebbe con Giulio Cesare | ||
45 | 1612 | la visita tutta, quanto egli fu accompagnato dalle strida | ||
46 | 1612 | e disse che essendo egli di statura così picciolo | ||
47 | 1612 | vien ricevuto dal sacerdote, egli ne chiede la cagione | ||
48 | 1612 | pianto dirottissimo disse che egli era forzato spargere amarissime | ||
49 | 1612 | al qual disse ch'egli sentiva passione del giudicio | ||
50 | 1612 | la sentenza essendo verissima, egli non poteva né voleva | ||
51 | 1612 | la sua diffinizione ch'egli ha data al tiranno | ||
52 | 1612 | e per ottimo ch'egli si fosse, che non | ||
53 | 1612 | universo; e trovò ch'egli ne' mali costumi tanto | ||
54 | 1612 | artificio miracoloso col quale egli è stato fabbricato, con | ||
55 | 1612 | crudele con la quale egli poteva batter gli uomini | ||
56 | 1612 | e l'argento, perché egli è misura e contrapeso | ||
57 | 1612 | immaginarsi la strada che egli ha tenuto per conseguirle | ||
58 | 1612 | né per altra cagione egli pose i francesi nella | ||
59 | 1612 | umano, nel quale bruttamente egli è caduto, a che | ||
60 | 1612 | scoperti e puniti, perché egli solo penetra nel cupo | ||
61 | 1612 | gli occhi verso Periandro, egli, come se con quell | ||
62 | 1612 | manifesto ad ognuno, ch'egli stesso ad alta voce | ||
63 | 1612 | l'occhio essendosi chiuso egli è stato tardo a | ||
64 | 1612 | di Dio, a' quali egli ha dato la prerogativa | ||
65 | 1612 | appresso Sua Divina Maestà, egli suscita loro contro i | ||
66 | 1612 | molti segni si avvide, egli nondimeno senza punto perdersi | ||
67 | 1612 | per qual cagione avendo egli la faccia molto rubiconda | ||
68 | 1612 | giallo, che pareva che egli avesse la literizia, parlava | ||
69 | 1612 | di forze: e ch'egli da essi era stato | ||
70 | 1612 | da lui seppero ch'egli d'Italia veniva spedito | ||
71 | 1612 | strettamente gli chiesero s'egli portava il felice avviso | ||
72 | 1612 | il corriere, eccetto ch'egli ad Apollo portava dispacci | ||
73 | 1612 | di letterati. Presentate ch'egli ebbe le lettere ad | ||
74 | 1612 | uomini di Lesbo ch'egli di nuovo potesse ritornar | ||
75 | 1612 | ornatissima orazione. Ma mentre egli orava, caso molto singolare | ||
76 | 1612 | de' virtuosi, quanto intensamente egli amasse quell'onorato lauro | ||
77 | 1612 | ancorché pungente, pur ch'egli fosse spiritoso, elegante, vivo | ||
78 | 1612 | d'Apollo, né perché egli sia abitato dai più | ||
79 | 1612 | contro le buone lettere, egli ancora si mette in | ||
80 | 1612 | mitissimo e piacevolissimo che egli si fosse stato, per | ||
81 | 1612 | lo spavento poi ch'egli ha delle azioni viziose | ||
82 | 1612 | biasimato, poco dopo ch'egli incorse in quell'errore | ||
83 | 1612 | accrebbe la venerazione, ch'egli più della propria frequentava | ||
84 | 1612 | il Lipsio, del quale egli aveva accusato Tacito: facendo | ||
85 | 1612 | a Sua Maestà ch'egli non come amico amava | ||
86 | 1612 | concetto nel suo cuore egli aveva un certo Cornelio | ||
87 | 1612 | rispose il Lipsio che egli stimava Tacito l'antesignano | ||
88 | 1612 | politica tanto crudele ch'egli insegna, sommamente esoso, con | ||
89 | 1612 | ma la vita ch'egli ha scritta di Tiberio | ||
90 | 1612 | scrittore, che se ben egli fin come suo terrestre | ||
91 | 1612 | poco: mercé che avendo egli lasciati al mondo scritti | ||
92 | 1612 | da Sua Maestà meritava egli di essere, se non | ||
93 | 1612 | del credito nel quale egli era tenuto appresso i | ||
94 | 1612 | i virtuosi? E che egli dopo il suo ingresso | ||
95 | 1612 | ma che dopo che egli cadde nell'errore d | ||
96 | 1612 | Sua Maestà sofferire ch'egli onorata gratitudine avesse chiamata | ||
97 | 1612 | nel medesimo instante ch'egli per mano di Sua | ||
98 | 1612 | secreto del Tasso, ove egli conservava le gioie delle | ||
99 | 1612 | a Sua Maestà ch'egli per le poche lettere | ||
100 | 1612 | ricordandosi delle molte ch'egli studiava: e che, ardendo | ||
101 | 1612 | che, poiché così era, egli desiderava migliorar la sua | ||
102 | 1612 | allora il letterato ch'egli si era chiarito che | ||
103 | 1612 | lo studio assiduo, ch'egli usava, rendeva buona la | ||
104 | 1612 | di tutto quello ch'egli avea detto in pregiudicio | ||
105 | 1612 | un poeta al quale egli non era degno di | ||
106 | 1612 | che volesse ricordarsi ch'egli era il prencipe de | ||
107 | 1612 | nella pericolosissima questione ch'egli ebbe, quando, stando a | ||
108 | 1612 | qual colpo da traditore egli rimase vituperato. Quanto più | ||
109 | 1612 | giostrasse, non mi gettarebbe egli di sella, e a | ||
110 | 1612 | Ed occorse che, chiedendo egli ad alcuni suoi confidenti | ||
111 | 1612 | confidenti in qual concetto egli fosse del popolo, liberamente | ||
112 | 1612 | e per ereditario ch'egli si sia, che avesse | ||
113 | 1612 | il primo giorno ch'egli si fosse posto ad | ||
114 | 1612 | sua umiltà, non perché egli di tutto cuore ai | ||
115 | 1612 | patrimonio, per grande ch'egli si sia, che la | ||
116 | 1612 | quali essendosi scoperto ch'egli per buona approva la | ||
117 | 1612 | dal primo giorno ch'egli ardì di presentare ad | ||
118 | 1612 | fosse lecito credere, ch'egli voleva. Gran meraviglia per | ||
119 | 1612 | osservata, che dovea far egli, uomo allevato nelle buone | ||
120 | 1612 | medesimo articolo; e perché egli ancora l'aveva per | ||
121 | 1612 | primo suo principio, acciò egli, che di essa si | ||
122 | 1612 | possibile che, solo, commodamente egli possa portare così pesante | ||
123 | 1612 | suo santissimo vicario, che egli, quando se ne salì | ||
124 | 1612 | pena di quell'eccesso, egli non solo constantemente negò | ||
125 | 1612 | esempio di quell'empio egli voleva insegnare agli uomini | ||
126 | 1612 | e perché parea ch'egli ne facesse passaggio, molti | ||
127 | 1612 | interrogarono per qual cagione egli, che mai sempre andava | ||
128 | 1612 | conveniva; ma che trovandosi egli commodo de' beni di | ||
129 | 1612 | rispose l'Alciato ch'egli, per vivere stimato dal | ||
130 | 1612 | gustosa all'infermo, ch'egli se ne succhiasse le | ||
131 | 1612 | civile non altro senatore egli trovò, che anco più | ||
132 | 1612 | e che se bene egli con la spada, che | ||
133 | 1612 | spalancata e vergognosissima ingratitudine, egli non sapeva qual altr | ||
134 | 1612 | che, giammai non avendo egli verso Cesare demeritato, per | ||
135 | 1612 | beneficio il perdono ch'egli diceva di avergli dato | ||
136 | 1612 | dopo la vittoria ch'egli ebbe a Farsalia, non | ||
137 | 1612 | a Farsalia, non, come egli grandemente si diede a | ||
138 | 1612 | maggiore gli dava, ch'egli l'avesse tenuto in | ||
139 | 1612 | doveva Cesare ricordarsi ch'egli non trattava con gl | ||
140 | 1612 | non per affezione ch'egli portasse verso lui, ma | ||
141 | 1612 | la sua scrittura, ch'egli in tanto per beneficio | ||
142 | 1612 | la disfida: ma perché egli aveva in orrore il | ||
143 | 1612 | in campo; perché, come egli molto ben sapeva dal | ||
144 | 1612 | eccellentemente le ferite, ch'egli aveva ricevute, gli erano | ||
145 | 1612 | in grazia, comandò ch'egli più tosto fosse premiato | ||
146 | 1612 | gravissimo, e che però egli aveva bisogno di maturamente | ||
147 | 1612 | mostrato desiderio di sapere, egli pur allora avrebbe data | ||
148 | 1612 | di cinquecento pecore ch'egli aveva, ma per farsi | ||
149 | 1612 | di pastor felicissimo ch'egli era di una nobilissima | ||
150 | 1612 | cardinale Niccolò Sfondrato, quando egli poco dopo fu assunto | ||
151 | 1612 | illustri: nel qual esercizio egli ha l'ingegno tanto | ||
152 | 1612 | una onorata genealogia ch'egli desiderava da lui, gli | ||
153 | 1612 | i suoi danari, perché egli era solito premiare chi | ||
154 | 1612 | di quelle sporcizie ch'egli avea vedute nella sua | ||
155 | 1612 | modo, e pur avendo egli voluto che così dal | ||
156 | 1612 | paese più delizioso, ove egli è nato. Amor tanto | ||
157 | 1612 | senso primo di tutti egli avea pubblicato il proverbio | ||
158 | 1612 | che con tai parole egli altrui avesse voluto insegnar | ||
159 | 1612 | domanda rispose Vespasiano, ch'egli non con il senso | ||
160 | 1612 | dovessero fuggirlo; perché, essendo egli raro nella faccia degli | ||
161 | 1612 | di così pericoloso pelo, egli a dito altrui mostrava | ||
162 | 1612 | Apollo risolutamente rispose ch'egli sommamente amava la virtù | ||
163 | 1612 | replica rispose Apollo ch'egli non negava i meriti | ||
164 | 1612 | il desiderio che aveva egli di ammettervelo, gli riferisse | ||
165 | 1612 | quando all'ingresso ch'egli averebbe fatto in Parnaso | ||
166 | 1612 | bene e granendo male, egli era per aver seco | ||
167 | 1612 | saper ad Apollo ch'egli di buonissimo animo accettava | ||
168 | 1612 | prencipi risolutamente rispose ch'egli era deliberatissimo di fare | ||
169 | 1612 | cosa tanto vera, ch'egli stimava che non meritasse | ||
170 | 1612 | altra persona graduata, se egli con assoluta autorità non | ||
171 | 1612 | o vita formata, se egli prima, in forma di | ||
172 | 1612 | real dignità, prima che egli sia morto; contentandoci che | ||
173 | 1612 | di nazioni straniere, se egli per lo spazio di | ||
174 | 1612 | di scrivere istorie, s'egli non avrà peragrate molte | ||
175 | 1612 | qualsivoglia altro letterato avendo egli fatta aperta professione di | ||
176 | 1612 | quali si vedeva ch'egli tanto aveva colmati gli | ||
177 | 1612 | si era riso che egli avesse scritte molte pioggie | ||
178 | 1612 | che del medesimo difetto egli non si trovava aver | ||
179 | 1612 | essi, nel quale vergognosamente egli era precipitato. Dicono appresso | ||
180 | 1612 | che gli dicessero s'egli stimò di parlare con | ||
181 | 1612 | quando nella vita ch'egli scrisse di don Ferrante | ||
182 | 1612 | Istoria, da lui, come egli disse, corretto in alcuni | ||
183 | 1612 | chiariti che non, com'egli aveva dato a credere | ||
184 | 1612 | mondo gl'ignoranti corsari egli voleva acquistarsi, allora che | ||
185 | 1612 | e più vergognosi ladroni egli l'avesse empiuto, non | ||
186 | 1612 | quell'ora medesima ch'egli faceva cattura di alcun | ||
187 | 1612 | il primo figliuolo maschio, egli tanto se ne attrista | ||
188 | 1612 | avrò errato io che egli. Ed è chiara la | ||
189 | 1612 | dottissimo nel mestiere ch'egli imparò a sue spese | ||
190 | 1612 | rispose il prencipe ch'egli non potea querelarsi contro | ||
191 | 1612 | disse che notoriamente essendo egli stupido di ingegno, inetto | ||
192 | 1612 | per condurlo prigione: ma egli, che più era bravo | ||
193 | 1612 | prencipe di Gnido dovendo egli andare in una molto | ||
194 | 1612 | suo bisogno, e se egli era uno di quei | ||
195 | 1612 | disse che l'aver egli a Dio e agli | ||
196 | 1612 | tiranno di Bologna, avendo egli, come appunto succedette, predetto | ||
197 | 1612 | che in quell'anno egli sarebbe stato scacciato dalla | ||
198 | 1612 | qual arte d'indovinare egli aveva pronosticato quella calamità | ||
199 | 1612 | astrologia giudiciaria, nella quale egli avea fatto molto studio | ||
200 | 1612 | negligenza di suo padre egli non sapeva il giorno | ||
201 | 1612 | Gaurico, gli disse ch'egli era un pazzo vizioso | ||
202 | 1612 | compitissimi commentari che ultimamente egli avea composti alla mirabil | ||
203 | 1612 | Maestà di dirli ch'egli pessimamente si era consigliato | ||
204 | 1612 | Apollo che, finalmente essendosi egli avveduto dell'infame impudicizia | ||
205 | 1612 | tutto aveva veduto ch'egli seppe fare contro Messalina | ||
206 | 1612 | quel luogo, affine ch'egli col sangue di lei | ||
207 | 1612 | fin a quell'ora egli sempre aveva ammirata la | ||
208 | 1612 | alcune gravi ingiurie ch'egli avea ricevute nella corte | ||
209 | 1612 | artifici di sessanta carati, egli vivea con l'animo | ||
210 | 1612 | tormentoso inferno nel quale egli perpetuamente viveva, era ricorso | ||
211 | 1612 | di quelle ingiurie ch'egli da uomini a lui | ||
212 | 1612 | un suo mignone; ed egli egregiamente difende la causa | ||
213 | 1612 | il delitto del quale egli era processato, tutto infiammato | ||
214 | 1612 | di quella gratitudine che egli ha meritata da me | ||
215 | 1612 | conseguir fini tanto alti, egli, per rimovere affatto o | ||
216 | 1612 | di Macedonia: quasi ch'egli in modo alcuno avesse | ||
217 | 1612 | aprì la mente: ed egli fu quegli che mi | ||
218 | 1612 | può esser guiderdonato, ch'egli molto più non abbia | ||
219 | 1612 | del popolo veneziano, ancor egli poco prima nato in | ||
220 | 1612 | si poteva dire ch'egli era incorrottibile. E che | ||
221 | 1612 | introdurre il bene ov'egli non era avuto a | ||
222 | 1612 | suo zelo. Che essendo egli mandato ne' governi per | ||
223 | 1612 | si guardasse di accendervene egli delle nuove: tenendo per | ||
224 | 1612 | pudicizia delle donne loro, egli nondimeno sempre ha rifiutato | ||
225 | 1612 | questi ultimi giorni trovandosi egli molto bisognoso, si proferì | ||
226 | 1612 | de' cento occhi, ch'egli ha, si offerse perpetuamente | ||
227 | 1612 | molto forbito cortigiano forastiere, egli ottiene il premio del | ||
228 | 1612 | non ad altro fine egli fosse stato instituito in | ||
229 | 1612 | voluto ammetterlo al giuoco, egli a que' signori fiorentini | ||
230 | 1612 | levarglielo di mano; ma egli con empito grande urtò | ||
231 | 1612 | Platina, così maltrattato com'egli era, si fece portar | ||
232 | 1612 | Nifo, e ordinò ch'egli subito fosse chiamato: il | ||
233 | 1612 | rispose il Nifo, ch'egli, violentato dal mal procedere | ||
234 | 1612 | un fregio vergognosissimo, ch'egli nel volto gli avea | ||
235 | 1612 | pochi giorni prima, avendo egli voluto ricrearsi con fare | ||
236 | 1612 | e li disse ch'egli avea posta l'arma | ||
237 | 1612 | alcuno, per brutto ch'egli si sia, che cumulatissimamente | ||
238 | 1612 | la domestica pratica ch'egli ha avuta con tanto | ||
239 | 1612 | al quale disse ch'egli sommamente amava e ammirava | ||
240 | 1612 | la profusa liberalità che egli usava verso i suoi | ||
241 | 1612 | lo poco conto ch'egli avea tenuto della nobiltà | ||
242 | 1612 | come prima al sapore egli si avvide ch'erano | ||
243 | 1612 | mezzo la strada ove egli si trovava, con tanta | ||
244 | 1612 | che quelli a' quali egli sommamente non dilettava, avevano | ||
245 | 1612 | gusto depravato, e ch'egli scopertamente era un maligno | ||
246 | 1612 | di capponi, e ch'egli si era fatto conoscere | ||
247 | 1612 | del Mauro, nella quale egli avea fatto una gran | ||
248 | 1612 | li riuscì molto stretto, egli tal violenza usò nel | ||
249 | 1612 | il terzo della strada, egli era giunto al palio | ||
250 | 1612 | giustificò Vergilio, dicendo ch'egli tal memoria aveva lasciata | ||
251 | 1612 | anno Apollo ha voluto egli darli di sua mano | ||
252 | 1612 | al quale rispose ch'egli in compagnia di uno | ||
253 | 1612 | stato premiato, e ch'egli, di pari merito allo | ||
254 | 1612 | verso alcuni virtuosi ch'egli aveva allato, disse loro | ||
255 | 1612 | per lo debito ch'egli avea con Paolo Manunzio | ||
256 | 1612 | d'oro volevano carcerarlo, egli, affine che l'amico | ||
257 | 1612 | poi ricercati al Sigonio, egli più volte per certo | ||
258 | 1612 | che il beneficio ch'egli avea fatto al Sigonio | ||
259 | 1612 | una picciola figliuola ch'egli avea, la quale, come | ||
260 | 1612 | violenza dell'affezione ch'egli portava all'Atanagi avea | ||
261 | 1612 | sua dilettissima figliuola avendosi egli allevata quella giovane, teneramente | ||
262 | 1612 | infastidito dalla necessità ch'egli perpetua aveva di mangiar | ||
263 | 1612 | raccontavano le istorie, avendo egli condotto a buon fine | ||
264 | 1612 | giudicio, senza che né egli né altri suoi amorevoli | ||
265 | 1612 | della republica veneziana, anch'egli decollato, con Sua Maestà | ||
266 | 1612 | la violente presunzione ch'egli avea di altrui amministrar | ||
267 | 1612 | affricano, con qual artificio egli era giunto a render | ||
268 | 1612 | loro potevano andarsene, perché egli in modo alcuno non | ||
269 | 1612 | non da ingordigia che egli avesse delle ricchezze, ma | ||
270 | 1612 | rispose Seneca che, quale egli si fosse, non faceva | ||
271 | 1612 | lodati, tanto ammirati, ch'egli avea comunicati al mondo | ||
272 | 1612 | regni grandi, tra' quali egli vedeva Romolo, Cesare, Ferramondo | ||
273 | 1612 | un imperio, molto malamente egli pretendeva il luogo di | ||
274 | 1612 | nisi prioribus firmatis": perché egli, "longinquis itineribus percursando quae | ||
275 | 1612 | modo di guerreggiare ch'egli tenuto avea nell'Asia | ||
276 | 1612 | il Vellutello quale stile egli avea usato nel commentar | ||
277 | 1612 | i suoi Commentari, perché egli amava quei commentatori de | ||
278 | 1612 | qual disse che, dominando egli la famosa provincia della | ||
279 | 1612 | lo solo desiderio ch'egli sempre aveva avuto della | ||
280 | 1612 | quando avessero trovato ch'egli per mera virtù di | ||
281 | 1612 | fosse stato trovato ch'egli sotto il grave peso | ||
282 | 1612 | de' prencipi loro, compitissimamente egli avrebbe ottenuto l'intento | ||
283 | 1612 | intento suo, quando, dando egli bando all'ozio, alle | ||
284 | 1612 | costumi sanguinari, ne' quali egli tanto era immerso, avesse | ||
285 | 1612 | quella casa, nella quale egli tanto avea desiderato di | ||
286 | 1612 | che, da' genovesi essendo egli stato chiamato acciò scrivesse | ||
287 | 1612 | delitto per lo quale egli era stato processato affatto | ||
288 | 1612 | sua penna pur leggermente egli aveva intaccata la riputazione | ||
289 | 1612 | furono che dissero ch'egli era stato catturato per | ||
290 | 1612 | che si buccinò ch'egli aveva commesso con Agrippina | ||
291 | 1612 | il parricidio sceleratissimo ch'egli aveva commesso, non solo | ||
292 | 1612 | di Seneca, ma ch'egli lo gli aveva fino | ||
293 | 1612 | da quello di che egli e i suoi seguaci | ||
294 | 1612 | gli aveva data, ch'egli non aveva genio di | ||
295 | 1612 | tanta somma di denari egli avesse rimunerato quattro sole | ||
296 | 1612 | oscuravano quella lode ch'egli tanto aveva rimunerata. Si | ||
297 | 1612 | affatto si oscuravano s'egli pativa del vizio nefando | ||
298 | 1612 | la sua portentosa ambizione egli non solo a se | ||
299 | 1612 | termini di somma infelicità egli sa condurre i pari | ||
300 | 1612 | e allora fu che egli benissimo conobbe che, dopo | ||
301 | 1612 | la qual risoluzione ed egli e la sua posterità | ||
302 | 1612 | quella apertissima ingiuria ch'egli riceveva si consolasse con | ||
303 | 1612 | principio dell'orazione ch'egli aveva cominciata per render | ||
304 | 1612 | senza altramente considerare ch'egli grandissimo mancamento commetteva impedendo | ||
305 | 1612 | consolazione dell'encomio ch'egli aveva fatto della sua | ||
306 | 1612 | in tutti i modi egli voleva dar soddisfazione alla | ||
307 | 1612 | esse ultionem": cioè ch'egli affatto aveva abbandonata la | ||
308 | 1612 | l'inestinguibil sete ch'egli ebbe dell'oro, empiutolo | ||
309 | 1612 | nostri?". — Mi sovviene — disse egli — che dove fate menzione | ||
310 | 1612 | un saporito boccone, ch'egli ha tra i denti | ||
311 | 1612 | e allora, particolarmente ch'egli più non aveva che | ||
312 | 1612 | del suo dilettissimo Pindaro, egli affatto era nudo di | ||
313 | 1612 | fece instanza che, quando egli ne fosse stato giudicato | ||
314 | 1612 | con somma diligenza avendo egli esaminato il suo poema | ||
315 | 1612 | però non lo giudicando egli degno di esser posto | ||
316 | 1612 | al quale disse ch'egli con molti sudori e | ||
317 | 1612 | di essa: e ch'egli non mai avendo udito | ||
318 | 1612 | disse ad Aristotile s'egli era quello sfacciato e | ||
319 | 1612 | dei virtuosi, ne' quali egli sempre avea voluto che | ||
320 | 1612 | suo pari; e ch'egli non avea scritte le | ||
321 | 1612 | più famosi poeti; ch'egli solo avea commesso l | ||
322 | 1612 | e il modo ch'egli aveva mostrato, gl'ingegni | ||
323 | 1612 | che delle cose ch'egli aveva detto, chiarissimo testimonio | ||
324 | 1612 | rispose Tacito che qual egli si fosse nella scienza | ||
325 | 1612 | e che altrui avendo egli insegnata la vera pratica | ||
326 | 1612 | far conoscer loro ch'egli con molta ragione da | ||
327 | 1612 | Tacito che quello ch'egli avea detto era il | ||
328 | 1612 | l'avvertirono che, quando egli fosse stato creato lor | ||
329 | 1612 | latino triviale, e che egli a fine di non | ||
330 | 1612 | di tutto il popolo egli subito fu eletto e | ||
331 | 1612 | percioché, poco dopo ch'egli ebbe pigliato il possesso | ||
332 | 1612 | senatori più principali ch'egli con le mendicate accuse | ||
333 | 1612 | suoi affezionati; e mentre egli con artifici tanto cupi | ||
334 | 1612 | sua amorevole. E perché egli in sommo odio aveva | ||
335 | 1612 | state biasimate. Conobbi ch'egli gravemente aveva disgustato il | ||
336 | 1612 | nome: m'avvidi ch'egli molto era stato odiato | ||
337 | 1612 | utile col dolce, ch'egli stia saldo alla botta | ||
338 | 1612 | da Apollo, ordina ch'egli nelle pubbliche scuole legga | ||
339 | 1612 | l'esercizio della penna, egli nondimeno, al dispetto di | ||
340 | 1612 | state portate ad Apollo, egli sommamente rimase maravigliato della | ||
341 | 1612 | lo giuocasse: e avendo egli ubbidito, non così tosto | ||
342 | 1612 | Valeriano vien domandato perché egli ciò faccia; e il | ||
343 | 1612 | che cosa di singolare egli vedeva in quella facciata | ||
344 | 1612 | mille ordini veramente eccellentissimi egli ammirava nella prudentissima republica | ||
345 | 1612 | disse Bernardo Tasso ch'egli lungo tempo era dimorato | ||
346 | 1612 | e disse che, mentre egli scriveva l'istoria veneziana | ||
347 | 1612 | la maggior cosa ch'egli sempre nella Libertà veneziana | ||
348 | 1612 | nella serenissima republica veneziana egli sempre avea ammirato lo | ||
349 | 1612 | e che allora ch'egli fu in Vinegia, non | ||
350 | 1612 | Biondo soggiunse che quando egli fu in Vinegia, in | ||
351 | 1612 | in molti mesi ch'egli vi fece dimora non | ||
352 | 1612 | a lungo più volte egli avea discorso delle meraviglie | ||
353 | 1612 | Dolce che quella ch'egli aveva raccontata era cosa | ||
354 | 1612 | Mercuriale soggiunse che, mentre egli si trovava in Padova | ||
355 | 1612 | uguale, era vero, ch'egli non sapea vedere quando | ||
356 | 1612 | de' politici; il che egli fa solo affine di | ||
357 | 1612 | la cagione perché, essendo egli solo in casa, faceva | ||
358 | 1612 | rispose il Sanga ch'egli nella sua cucina non | ||
359 | 1612 | il Sanga che, vivendo egli in corte, era forzato | ||
360 | 1612 | del denaro; e che egli aveva in odio il | ||
361 | 1612 | di fumo; e che egli non si curava che | ||
362 | 1612 | ritirata del fondaco, donde egli poco appresso uscì vestito | ||
363 | 1612 | e l'avvertì ch'egli si aveva vestita la | ||
364 | 1612 | li furono mostrati quattro, egli chiese che ne portassero | ||
365 | 1612 | quel prencipe, col quale egli ha particolarissima servitù, disse | ||
366 | 1612 | corti di signori principalissimi egli aveva veduto i cuochi | ||
367 | 1612 | forastiere, li chiese chi egli fosse e qual professione | ||
368 | 1612 | a quel siciliano ch'egli perdeva il tempo; perché | ||
369 | 1612 | che il braccio ch'egli aveva in casa era | ||
370 | 1612 | mancava che, non avendo egli il danaro tutto in | ||
371 | 1612 | il suo letto ove egli dormiva, i corami e | ||
372 | 1612 | chiese per qual cagione egli, che all'abito che | ||
373 | 1612 | d'intimo dolore che egli allora scoprì altrui, che | ||
374 | 1612 | dieta, aveva specificato ch'egli la chiamava per dar | ||
375 | 1612 | famosissima sua biblioteca, che egli aveva portata seco: per | ||
376 | 1612 | voglia avrebbono eseguito quanto egli comandava; ma che solo | ||
377 | 1612 | instanza rispose Apollo ch'egli aveva antiveduta la presente | ||
378 | 1612 | percioché, non altro portando egli in Parnaso che un | ||
379 | 1612 | concedette al Peranda quanto egli chiese, e appresso favoritissimamente | ||
380 | 1612 | delle quali a meraviglia egli si vede ornato, pubblicamente | ||
381 | 1612 | il mondo come sta egli? — Ne' medesimi termini — rispose | ||
382 | 1612 | Sua Maestà volesse ch'egli rendesse molto minuto conto | ||
383 | 1612 | così brieve tempo ch'egli servì Nerone, avea saputo | ||
384 | 1612 | istorici pienamente constava ch'egli al mondo era stato | ||
385 | 1612 | fosse ricordato al Giovio, egli nondimeno, vinto dallo sdegno | ||
386 | 1612 | oppose al medesimo ch'egli troppo acerbamente aveva perseguitata | ||
387 | 1612 | il quale rispose ch'egli altro non ne sapeva | ||
388 | 1612 | tutto quello di che egli era stato processato. E | ||
389 | 1612 | lo difetto di esser egli cicalone, ma dall'ambizione | ||
390 | 1612 | ma dall'ambizione ch'egli ebbe di farsi in | ||
391 | 1612 | rispose il duca ch'egli per lo suo re | ||
392 | 1612 | stesse province, dalle quali egli aveva scacciati gl'inimici | ||
393 | 1612 | quale modo di procedere, egli oziosamente overo con carichi | ||
394 | 1612 | nonché superiori. E ch'egli per conservar la sua | ||
395 | 1612 | quando anco nella pace egli avesse potuto sperare di | ||
396 | 1612 | inferiore al mirabilissimo ch'egli eresse in Roma, allora | ||
397 | 1612 | prontamente rispose Pompeo, ch'egli sommamente sempre amata e | ||
398 | 1612 | pronti di mano, com'egli è di lingua, di | ||
399 | 1612 | trattato, faceva bisogno ch'egli avesse uno di quei | ||
400 | 1612 | partecipi delle nuove ch'egli portava da quell'Italia | ||
401 | 1612 | dalla stalla, e percioché egli così è distrutto, che | ||
402 | 1612 | chiaramente si conosceva ch'egli era condotto in stato | ||
403 | 1612 | che per opera umana egli era inestinguibile, cessò da | ||
404 | 1612 | che vi sono concorsi egli è divenuto così arrabiato | ||
405 | 1612 | piaccia a Dio ch'egli termini con la sola | ||
406 | 1612 | letterati l'impresa, che egli portò dipinta sul suo | ||
407 | 1612 | il suo ingresso essendosi egli posto sotto il barbiere | ||
408 | 1612 | rendea tremendo appresso ognuno, egli cadde in quelle pericolose | ||
409 | 1612 | l'ossa; nondimeno, ancorché egli tanto sia diminuito di | ||
410 | 1612 | all'atto della pesa, egli fu di dentro trovato | ||
411 | 1612 | prima alla seconda pesa egli era calato ottocentotrentadue libbre | ||
412 | 1612 | di quel prencipe, poiché egli ancora così trovandosi esser | ||
413 | 1612 | e sicura quiete ch'egli gode, di modo che | ||
414 | 1612 | di modo che, essendo egli tutta sostanza, riuscì al | ||
415 | 1612 | e degli ospedali, che egli e i suoi maggiori | ||
416 | 1612 | cose poco grate, ch'egli aveva scritte del duca | ||
417 | 1612 | rivocar la querela, ond'egli con tutte le maggiori | ||
418 | 1612 | titolo di "Vostra Mercé", egli tanto se ne accese | ||
419 | 1612 | del duca, vedendo che egli rissava con il Colonna | ||
420 | 1612 | duca le querele che egli volea fare contro il | ||
421 | 1612 | facesse saper loro, ch'egli neppur volea vederli, nonché | ||
422 | 1612 | l'insopportabile ingiuria ch'egli avea ricevuta dai Siciliani | ||
423 | 1612 | dal porto di Pindo, egli risolutamente avrebbe fatto gettar | ||
424 | 1612 | esatta cognizione che avea egli, della presente servitù d | ||
425 | 1612 | il principato di Transilvania, egli aver dovea in maggior | ||
426 | 1612 | primo gravissimo errore che egli commise; e che le | ||
427 | 1612 | medesima con la quale egli e i re Mori | ||
428 | 1612 | da chi e quando egli fu incatenato. ¶ — Buon occhio | ||
429 | 1612 | e altri cortigianucci ch'egli conduce seco, tutti sitibondi | ||
430 | 1612 | pruova, che fu prodotta, egli esser stato in Italia | ||
431 | 1612 | poeti satirici, perché, essendo egli in concetto di Apollo | ||
432 | 1612 | che si quietasse, poiché egli stesso, se non l | ||
433 | 1612 | contro il prencipe loro, egli, col dar in poter | ||
434 | 1612 | prencipe nella ròcca, ove egli per maggior sua sicurezza | ||
435 | 1612 | signori al prencipe ch'egli doveva raccordarsi che la | ||
436 | 1612 | signor dell'Arcadia ch'egli benissimo conosceva il conseglio | ||
437 | 1612 | quello scelerato arcigogolante essendo egli malamente stato sedotto, volea | ||
438 | 1612 | loro fu ringraziato; ed egli, nella sua buona grazia | ||
439 | 1612 | grido; perché, ancor ch'egli, fino dal primo giorno | ||
440 | 1612 | conseglio è gettato, quando egli vien dato a gente | ||
441 | 1612 | spiri, è sciocco se egli si pone a navigare | ||
442 | 1612 | di quell'editto, quando egli fosse stato universale; e | ||
443 | 1612 | cardinal Acquaviva, allora ch'egli nella corte romana era | ||
444 | 1612 | succedette; e che mentre egli esercitò quel carico, non | ||
445 | 1612 | i meritevoli. Generosità ch'egli con tanta liberalità e | ||
446 | 1612 | severamente lo processi; ed egli niega di volerlo ubbidire | ||
447 | 1612 | personaggio contro il quale egli doveva procedere, e i | ||
448 | 1612 | Stato di prencipe ereditario egli nel giudicare averebbe eseguita | ||
449 | 1612 | intanto era vera, ch'egli parlava loro con l | ||
450 | 1612 | Lodovico rispose Apollo ch'egli d'allora la diffinizione | ||
451 | 1612 | occultarli; e che ed egli e tutti i prencipi | ||
452 | 1612 | Apollo che, esattamente avendo egli esaminate le virtudi tutte | ||
453 | 1612 | Enrico quarto, trovava ch'egli alcuno non ne aveva | ||
454 | 1612 | Apollo, contro quello ch'egli si averebbe mai creduto | ||
455 | 1612 | universo. E che, s'egli nel grandissimo re Enrico | ||
456 | 1612 | arte militare, nella quale egli di gran lunga superati | ||
457 | 1612 | l'acquisto nobilissimo ch'egli fece del regno di | ||
458 | 1612 | molto più crudelmente essendosi egli vendicato contro gl'inimici | ||
459 | 1612 | con esattissima diligenza avendo egli considerate le virtudi tutte | ||
460 | 1612 | apertamente dicevano che, s'egli giungeva al dominio di | ||
461 | 1612 | la grandissima fortuna ch'egli, col scarpello della propria | ||
462 | 1612 | il primo giorno ch'egli salì al regno, assoluto | ||
463 | 1612 | il quale interrogato s'egli, come faceva bisogno, ben | ||
464 | 1612 | la maggior accuratezza ch'egli aveva saputo e potuto | ||
465 | 1612 | ben si conosceva ch'egli al buio aveva scritta | ||
466 | 1612 | quello stesso era ch'egli nella sua orazione tanto | ||
467 | 1612 | ebbe il secolo ch'egli vedeva: — Sire — disse, quello | ||
468 | 1612 | molte menzogne che ed egli e altri filosofi avevano | ||
469 | 1612 | onor di Dio, ch'egli scorgeva in que' due | ||
470 | 1612 | scoprimento del Nuovo Mondo, egli prima e gli altri | ||
471 | 1612 | tra i dotti, s'egli più deturpi il corpo | ||
472 | 1612 | ai littori comandarono ch'egli fosse impedito. Di che | ||
473 | 1612 | fin dall'ora ch'egli contro essi pubblicò quel | ||
474 | 1612 | smarriti; ma, come prima egli si fu ben riavuto | ||
475 | 1612 | se le bastonate, ch'egli da Apuleio aveva ricevute | ||
476 | 1612 | Apuleio, per l'avvenire egli più circospetto anderà col | ||
477 | 1612 | negli altri suoi scritti egli aveva fatta onorata menzione | ||
478 | 1612 | d'infinite cose ch'egli trattava in esse, la | ||
479 | 1612 | menata la scusa, ch'egli addusse, che i libri | ||
480 | 1612 | inanzi la cena, ch'egli gettò nel dare col | ||
481 | 1612 | era il pericolo ch'egli correva di rimaner un | ||
482 | 1612 | assicurar la sua fortuna egli era risolutissimo di consegnar | ||
483 | 1612 | ma nel tempo medesimo egli spedì un suo araldo | ||
484 | 1612 | altri suoi privati interessi egli avea risoluto di abbandonar | ||
485 | 1612 | tribunale della Vicaria essendo egli stato inquisito per mariolo | ||
486 | 1612 | cercavano per veder s'egli portava arme alcuna, nella | ||
487 | 1612 | si provava, comandò ch'egli fosse condotto nella Quarantia | ||
488 | 1612 | più brutti vizi altrui egli incantava gli animi degli | ||
489 | 1612 | dicesse in qual magisterio egli si serviva dello storace | ||
490 | 1612 | rispose il Rota ch'egli la benivoglienza dei virtuosi | ||
491 | 1612 | aveva acquistata; e ch'egli incatenava, obbligava, si rendeva | ||
492 | 1612 | farsi idolatrare che amare, egli usava d'incensar ognuno | ||
493 | 1612 | il danaro tutto ch'egli chiedeva: il che fatto | ||
494 | 1612 | fatto, li disse s'egli aveva avuta la mercede | ||
495 | 1612 | il falegname rispose ch'egli appieno era contento, li | ||
496 | 1612 | solo rimaneva allora ch'egli ancora in quel negocio | ||
497 | 1612 | il diavolo grande, ch'egli vi aveva racchiuso, di | ||
498 | 1612 | del pretor urbano, ch'egli conobbe esser stati istigatori | ||
499 | 1612 | richiamasse, accortamente disse ch'egli altrettanto odiava le insolenze | ||
500 | 1612 | e de' notai. Ch'egli sommamente lodava la singolar |