parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Traiano Boccalini, Ragguagli di Parnaso, 1612

concordanze di «egli»

nautoretestoannoconcordanza
1
1612
quel suo signore ch'egli così nel vivo offendeva
2
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delle buone lettere ch'egli si trovava possedere, lo
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vita si protestava ch'egli in tanto non riconosceva
4
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travaglio di conoscere ch'egli li moriva ingrato: e
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nasceva dallo spavento che egli aveva di morire, ma
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1612
stato, altrettanti prencipi, come egli è, vi fa parere
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1612
quella di Narsete, anch'egli greco, la quale fu
8
1612
Per le quali cose egli comandava loro che, più
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1612
pena del fuoco, quando egli fece intendere a Sua
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il Macchiavelli che voleva egli difender la causa sua
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1612
si è detta ch'egli usa nella elezione de
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con pazienza esemplare vuol egli intendere, sapere e veder
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rispose Felino che quale egli si fosse nella scienza
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il genio risoluto ch'egli aveva di saper mortificare
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vergogna loro erano pericolati, egli a bello studio aveva
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1612
con la moneta che egli aveva meritata da lui
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genio del prencipe che egli serviva, commendò gli errori
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1612
della causa riferì ch'egli era stato accusato di
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causa fece relazione ch'egli era carcerato per aver
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nel processo constava ch'egli così capital nemico si
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di lucroso avvocato che egli era nella sua patria
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per mera ignoranza avendo egli errato, era degno della
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non per sete che egli avesse del sangue umano
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e l'interrogò se egli avea commodità di pagare
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doleva di vedere ch'egli ogni ora più si
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al Trissino disse che egli chimerava, perché chi voleva
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disse il dottore ch'egli ciò faceva per rendersi
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compatisse il danno ch'egli aveva ricevuto, e che
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la scienza della quale egli faceva pubblica professione, compitissimamente
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sparger prima voce ch'egli correva evidente pericolo di
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solo gli bastava ch'egli si provedesse di due
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fosse punito: perché sapendo egli di così gravemente aver
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la mortalità dell'anima egli credeva solo come filosofo
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1612
qual disse che essendo egli da Coo, aveva fatta
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1612
di notte essendosi fuggito, egli era forzato a pagar
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replicò Apollo che, avendo egli fatta la pazzia di
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sieno comperati per buoni, egli spezza loro il manico
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ma più ostinatamente ch'egli si facesse mai, disse
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mai, disse sempre ch'egli moriva nella sua vera
40
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persone avanti le quali egli ragionava, chiamò Manfredo bastardaccio
41
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contro Scipione Ammirato, ancor egli professor della politica, il
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al crudel patibulo, quando egli con altissimo gemito: — Oh
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gli disse di che egli si doleva e che
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in un disparere ch'egli ebbe con Giulio Cesare
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la visita tutta, quanto egli fu accompagnato dalle strida
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1612
e disse che essendo egli di statura così picciolo
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1612
vien ricevuto dal sacerdote, egli ne chiede la cagione
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1612
pianto dirottissimo disse che egli era forzato spargere amarissime
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al qual disse ch'egli sentiva passione del giudicio
50
1612
la sentenza essendo verissima, egli non poteva né voleva
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1612
la sua diffinizione ch'egli ha data al tiranno
52
1612
e per ottimo ch'egli si fosse, che non
53
1612
universo; e trovò ch'egli ne' mali costumi tanto
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1612
artificio miracoloso col quale egli è stato fabbricato, con
55
1612
crudele con la quale egli poteva batter gli uomini
56
1612
e l'argento, perché egli è misura e contrapeso
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1612
immaginarsi la strada che egli ha tenuto per conseguirle
58
1612
né per altra cagione egli pose i francesi nella
59
1612
umano, nel quale bruttamente egli è caduto, a che
60
1612
scoperti e puniti, perché egli solo penetra nel cupo
61
1612
gli occhi verso Periandro, egli, come se con quell
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1612
manifesto ad ognuno, ch'egli stesso ad alta voce
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1612
l'occhio essendosi chiuso egli è stato tardo a
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1612
di Dio, a' quali egli ha dato la prerogativa
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1612
appresso Sua Divina Maestà, egli suscita loro contro i
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1612
molti segni si avvide, egli nondimeno senza punto perdersi
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1612
per qual cagione avendo egli la faccia molto rubiconda
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1612
giallo, che pareva che egli avesse la literizia, parlava
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1612
di forze: e ch'egli da essi era stato
70
1612
da lui seppero ch'egli d'Italia veniva spedito
71
1612
strettamente gli chiesero s'egli portava il felice avviso
72
1612
il corriere, eccetto ch'egli ad Apollo portava dispacci
73
1612
di letterati. Presentate ch'egli ebbe le lettere ad
74
1612
uomini di Lesbo ch'egli di nuovo potesse ritornar
75
1612
ornatissima orazione. Ma mentre egli orava, caso molto singolare
76
1612
de' virtuosi, quanto intensamente egli amasse quell'onorato lauro
77
1612
ancorché pungente, pur ch'egli fosse spiritoso, elegante, vivo
78
1612
d'Apollo, né perché egli sia abitato dai più
79
1612
contro le buone lettere, egli ancora si mette in
80
1612
mitissimo e piacevolissimo che egli si fosse stato, per
81
1612
lo spavento poi ch'egli ha delle azioni viziose
82
1612
biasimato, poco dopo ch'egli incorse in quell'errore
83
1612
accrebbe la venerazione, ch'egli più della propria frequentava
84
1612
il Lipsio, del quale egli aveva accusato Tacito: facendo
85
1612
a Sua Maestà ch'egli non come amico amava
86
1612
concetto nel suo cuore egli aveva un certo Cornelio
87
1612
rispose il Lipsio che egli stimava Tacito l'antesignano
88
1612
politica tanto crudele ch'egli insegna, sommamente esoso, con
89
1612
ma la vita ch'egli ha scritta di Tiberio
90
1612
scrittore, che se ben egli fin come suo terrestre
91
1612
poco: mercé che avendo egli lasciati al mondo scritti
92
1612
da Sua Maestà meritava egli di essere, se non
93
1612
del credito nel quale egli era tenuto appresso i
94
1612
i virtuosi? E che egli dopo il suo ingresso
95
1612
ma che dopo che egli cadde nell'errore d
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1612
Sua Maestà sofferire ch'egli onorata gratitudine avesse chiamata
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1612
nel medesimo instante ch'egli per mano di Sua
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1612
secreto del Tasso, ove egli conservava le gioie delle
99
1612
a Sua Maestà ch'egli per le poche lettere
100
1612
ricordandosi delle molte ch'egli studiava: e che, ardendo
101
1612
che, poiché così era, egli desiderava migliorar la sua
102
1612
allora il letterato ch'egli si era chiarito che
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1612
lo studio assiduo, ch'egli usava, rendeva buona la
104
1612
di tutto quello ch'egli avea detto in pregiudicio
105
1612
un poeta al quale egli non era degno di
106
1612
che volesse ricordarsi ch'egli era il prencipe de
107
1612
nella pericolosissima questione ch'egli ebbe, quando, stando a
108
1612
qual colpo da traditore egli rimase vituperato. Quanto più
109
1612
giostrasse, non mi gettarebbe egli di sella, e a
110
1612
Ed occorse che, chiedendo egli ad alcuni suoi confidenti
111
1612
confidenti in qual concetto egli fosse del popolo, liberamente
112
1612
e per ereditario ch'egli si sia, che avesse
113
1612
il primo giorno ch'egli si fosse posto ad
114
1612
sua umiltà, non perché egli di tutto cuore ai
115
1612
patrimonio, per grande ch'egli si sia, che la
116
1612
quali essendosi scoperto ch'egli per buona approva la
117
1612
dal primo giorno ch'egli ardì di presentare ad
118
1612
fosse lecito credere, ch'egli voleva. Gran meraviglia per
119
1612
osservata, che dovea far egli, uomo allevato nelle buone
120
1612
medesimo articolo; e perché egli ancora l'aveva per
121
1612
primo suo principio, acciò egli, che di essa si
122
1612
possibile che, solo, commodamente egli possa portare così pesante
123
1612
suo santissimo vicario, che egli, quando se ne salì
124
1612
pena di quell'eccesso, egli non solo constantemente negò
125
1612
esempio di quell'empio egli voleva insegnare agli uomini
126
1612
e perché parea ch'egli ne facesse passaggio, molti
127
1612
interrogarono per qual cagione egli, che mai sempre andava
128
1612
conveniva; ma che trovandosi egli commodo de' beni di
129
1612
rispose l'Alciato ch'egli, per vivere stimato dal
130
1612
gustosa all'infermo, ch'egli se ne succhiasse le
131
1612
civile non altro senatore egli trovò, che anco più
132
1612
e che se bene egli con la spada, che
133
1612
spalancata e vergognosissima ingratitudine, egli non sapeva qual altr
134
1612
che, giammai non avendo egli verso Cesare demeritato, per
135
1612
beneficio il perdono ch'egli diceva di avergli dato
136
1612
dopo la vittoria ch'egli ebbe a Farsalia, non
137
1612
a Farsalia, non, come egli grandemente si diede a
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1612
maggiore gli dava, ch'egli l'avesse tenuto in
139
1612
doveva Cesare ricordarsi ch'egli non trattava con gl
140
1612
non per affezione ch'egli portasse verso lui, ma
141
1612
la sua scrittura, ch'egli in tanto per beneficio
142
1612
la disfida: ma perché egli aveva in orrore il
143
1612
in campo; perché, come egli molto ben sapeva dal
144
1612
eccellentemente le ferite, ch'egli aveva ricevute, gli erano
145
1612
in grazia, comandò ch'egli più tosto fosse premiato
146
1612
gravissimo, e che però egli aveva bisogno di maturamente
147
1612
mostrato desiderio di sapere, egli pur allora avrebbe data
148
1612
di cinquecento pecore ch'egli aveva, ma per farsi
149
1612
di pastor felicissimo ch'egli era di una nobilissima
150
1612
cardinale Niccolò Sfondrato, quando egli poco dopo fu assunto
151
1612
illustri: nel qual esercizio egli ha l'ingegno tanto
152
1612
una onorata genealogia ch'egli desiderava da lui, gli
153
1612
i suoi danari, perché egli era solito premiare chi
154
1612
di quelle sporcizie ch'egli avea vedute nella sua
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1612
modo, e pur avendo egli voluto che così dal
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1612
paese più delizioso, ove egli è nato. Amor tanto
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1612
senso primo di tutti egli avea pubblicato il proverbio
158
1612
che con tai parole egli altrui avesse voluto insegnar
159
1612
domanda rispose Vespasiano, ch'egli non con il senso
160
1612
dovessero fuggirlo; perché, essendo egli raro nella faccia degli
161
1612
di così pericoloso pelo, egli a dito altrui mostrava
162
1612
Apollo risolutamente rispose ch'egli sommamente amava la virtù
163
1612
replica rispose Apollo ch'egli non negava i meriti
164
1612
il desiderio che aveva egli di ammettervelo, gli riferisse
165
1612
quando all'ingresso ch'egli averebbe fatto in Parnaso
166
1612
bene e granendo male, egli era per aver seco
167
1612
saper ad Apollo ch'egli di buonissimo animo accettava
168
1612
prencipi risolutamente rispose ch'egli era deliberatissimo di fare
169
1612
cosa tanto vera, ch'egli stimava che non meritasse
170
1612
altra persona graduata, se egli con assoluta autorità non
171
1612
o vita formata, se egli prima, in forma di
172
1612
real dignità, prima che egli sia morto; contentandoci che
173
1612
di nazioni straniere, se egli per lo spazio di
174
1612
di scrivere istorie, s'egli non avrà peragrate molte
175
1612
qualsivoglia altro letterato avendo egli fatta aperta professione di
176
1612
quali si vedeva ch'egli tanto aveva colmati gli
177
1612
si era riso che egli avesse scritte molte pioggie
178
1612
che del medesimo difetto egli non si trovava aver
179
1612
essi, nel quale vergognosamente egli era precipitato. Dicono appresso
180
1612
che gli dicessero s'egli stimò di parlare con
181
1612
quando nella vita ch'egli scrisse di don Ferrante
182
1612
Istoria, da lui, come egli disse, corretto in alcuni
183
1612
chiariti che non, com'egli aveva dato a credere
184
1612
mondo gl'ignoranti corsari egli voleva acquistarsi, allora che
185
1612
e più vergognosi ladroni egli l'avesse empiuto, non
186
1612
quell'ora medesima ch'egli faceva cattura di alcun
187
1612
il primo figliuolo maschio, egli tanto se ne attrista
188
1612
avrò errato io che egli. Ed è chiara la
189
1612
dottissimo nel mestiere ch'egli imparò a sue spese
190
1612
rispose il prencipe ch'egli non potea querelarsi contro
191
1612
disse che notoriamente essendo egli stupido di ingegno, inetto
192
1612
per condurlo prigione: ma egli, che più era bravo
193
1612
prencipe di Gnido dovendo egli andare in una molto
194
1612
suo bisogno, e se egli era uno di quei
195
1612
disse che l'aver egli a Dio e agli
196
1612
tiranno di Bologna, avendo egli, come appunto succedette, predetto
197
1612
che in quell'anno egli sarebbe stato scacciato dalla
198
1612
qual arte d'indovinare egli aveva pronosticato quella calamità
199
1612
astrologia giudiciaria, nella quale egli avea fatto molto studio
200
1612
negligenza di suo padre egli non sapeva il giorno
201
1612
Gaurico, gli disse ch'egli era un pazzo vizioso
202
1612
compitissimi commentari che ultimamente egli avea composti alla mirabil
203
1612
Maestà di dirli ch'egli pessimamente si era consigliato
204
1612
Apollo che, finalmente essendosi egli avveduto dell'infame impudicizia
205
1612
tutto aveva veduto ch'egli seppe fare contro Messalina
206
1612
quel luogo, affine ch'egli col sangue di lei
207
1612
fin a quell'ora egli sempre aveva ammirata la
208
1612
alcune gravi ingiurie ch'egli avea ricevute nella corte
209
1612
artifici di sessanta carati, egli vivea con l'animo
210
1612
tormentoso inferno nel quale egli perpetuamente viveva, era ricorso
211
1612
di quelle ingiurie ch'egli da uomini a lui
212
1612
un suo mignone; ed egli egregiamente difende la causa
213
1612
il delitto del quale egli era processato, tutto infiammato
214
1612
di quella gratitudine che egli ha meritata da me
215
1612
conseguir fini tanto alti, egli, per rimovere affatto o
216
1612
di Macedonia: quasi ch'egli in modo alcuno avesse
217
1612
aprì la mente: ed egli fu quegli che mi
218
1612
può esser guiderdonato, ch'egli molto più non abbia
219
1612
del popolo veneziano, ancor egli poco prima nato in
220
1612
si poteva dire ch'egli era incorrottibile. E che
221
1612
introdurre il bene ov'egli non era avuto a
222
1612
suo zelo. Che essendo egli mandato ne' governi per
223
1612
si guardasse di accendervene egli delle nuove: tenendo per
224
1612
pudicizia delle donne loro, egli nondimeno sempre ha rifiutato
225
1612
questi ultimi giorni trovandosi egli molto bisognoso, si proferì
226
1612
de' cento occhi, ch'egli ha, si offerse perpetuamente
227
1612
molto forbito cortigiano forastiere, egli ottiene il premio del
228
1612
non ad altro fine egli fosse stato instituito in
229
1612
voluto ammetterlo al giuoco, egli a que' signori fiorentini
230
1612
levarglielo di mano; ma egli con empito grande urtò
231
1612
Platina, così maltrattato com'egli era, si fece portar
232
1612
Nifo, e ordinò ch'egli subito fosse chiamato: il
233
1612
rispose il Nifo, ch'egli, violentato dal mal procedere
234
1612
un fregio vergognosissimo, ch'egli nel volto gli avea
235
1612
pochi giorni prima, avendo egli voluto ricrearsi con fare
236
1612
e li disse ch'egli avea posta l'arma
237
1612
alcuno, per brutto ch'egli si sia, che cumulatissimamente
238
1612
la domestica pratica ch'egli ha avuta con tanto
239
1612
al quale disse ch'egli sommamente amava e ammirava
240
1612
la profusa liberalità che egli usava verso i suoi
241
1612
lo poco conto ch'egli avea tenuto della nobiltà
242
1612
come prima al sapore egli si avvide ch'erano
243
1612
mezzo la strada ove egli si trovava, con tanta
244
1612
che quelli a' quali egli sommamente non dilettava, avevano
245
1612
gusto depravato, e ch'egli scopertamente era un maligno
246
1612
di capponi, e ch'egli si era fatto conoscere
247
1612
del Mauro, nella quale egli avea fatto una gran
248
1612
li riuscì molto stretto, egli tal violenza usò nel
249
1612
il terzo della strada, egli era giunto al palio
250
1612
giustificò Vergilio, dicendo ch'egli tal memoria aveva lasciata
251
1612
anno Apollo ha voluto egli darli di sua mano
252
1612
al quale rispose ch'egli in compagnia di uno
253
1612
stato premiato, e ch'egli, di pari merito allo
254
1612
verso alcuni virtuosi ch'egli aveva allato, disse loro
255
1612
per lo debito ch'egli avea con Paolo Manunzio
256
1612
d'oro volevano carcerarlo, egli, affine che l'amico
257
1612
poi ricercati al Sigonio, egli più volte per certo
258
1612
che il beneficio ch'egli avea fatto al Sigonio
259
1612
una picciola figliuola ch'egli avea, la quale, come
260
1612
violenza dell'affezione ch'egli portava all'Atanagi avea
261
1612
sua dilettissima figliuola avendosi egli allevata quella giovane, teneramente
262
1612
infastidito dalla necessità ch'egli perpetua aveva di mangiar
263
1612
raccontavano le istorie, avendo egli condotto a buon fine
264
1612
giudicio, senza che né egli né altri suoi amorevoli
265
1612
della republica veneziana, anch'egli decollato, con Sua Maestà
266
1612
la violente presunzione ch'egli avea di altrui amministrar
267
1612
affricano, con qual artificio egli era giunto a render
268
1612
loro potevano andarsene, perché egli in modo alcuno non
269
1612
non da ingordigia che egli avesse delle ricchezze, ma
270
1612
rispose Seneca che, quale egli si fosse, non faceva
271
1612
lodati, tanto ammirati, ch'egli avea comunicati al mondo
272
1612
regni grandi, tra' quali egli vedeva Romolo, Cesare, Ferramondo
273
1612
un imperio, molto malamente egli pretendeva il luogo di
274
1612
nisi prioribus firmatis": perché egli, "longinquis itineribus percursando quae
275
1612
modo di guerreggiare ch'egli tenuto avea nell'Asia
276
1612
il Vellutello quale stile egli avea usato nel commentar
277
1612
i suoi Commentari, perché egli amava quei commentatori de
278
1612
qual disse che, dominando egli la famosa provincia della
279
1612
lo solo desiderio ch'egli sempre aveva avuto della
280
1612
quando avessero trovato ch'egli per mera virtù di
281
1612
fosse stato trovato ch'egli sotto il grave peso
282
1612
de' prencipi loro, compitissimamente egli avrebbe ottenuto l'intento
283
1612
intento suo, quando, dando egli bando all'ozio, alle
284
1612
costumi sanguinari, ne' quali egli tanto era immerso, avesse
285
1612
quella casa, nella quale egli tanto avea desiderato di
286
1612
che, da' genovesi essendo egli stato chiamato acciò scrivesse
287
1612
delitto per lo quale egli era stato processato affatto
288
1612
sua penna pur leggermente egli aveva intaccata la riputazione
289
1612
furono che dissero ch'egli era stato catturato per
290
1612
che si buccinò ch'egli aveva commesso con Agrippina
291
1612
il parricidio sceleratissimo ch'egli aveva commesso, non solo
292
1612
di Seneca, ma ch'egli lo gli aveva fino
293
1612
da quello di che egli e i suoi seguaci
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gli aveva data, ch'egli non aveva genio di
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tanta somma di denari egli avesse rimunerato quattro sole
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oscuravano quella lode ch'egli tanto aveva rimunerata. Si
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affatto si oscuravano s'egli pativa del vizio nefando
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la sua portentosa ambizione egli non solo a se
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termini di somma infelicità egli sa condurre i pari
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e allora fu che egli benissimo conobbe che, dopo
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la qual risoluzione ed egli e la sua posterità
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quella apertissima ingiuria ch'egli riceveva si consolasse con
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principio dell'orazione ch'egli aveva cominciata per render
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senza altramente considerare ch'egli grandissimo mancamento commetteva impedendo
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consolazione dell'encomio ch'egli aveva fatto della sua
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in tutti i modi egli voleva dar soddisfazione alla
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esse ultionem": cioè ch'egli affatto aveva abbandonata la
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l'inestinguibil sete ch'egli ebbe dell'oro, empiutolo
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nostri?". — Mi sovviene — disse egli — che dove fate menzione
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un saporito boccone, ch'egli ha tra i denti
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e allora, particolarmente ch'egli più non aveva che
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del suo dilettissimo Pindaro, egli affatto era nudo di
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fece instanza che, quando egli ne fosse stato giudicato
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con somma diligenza avendo egli esaminato il suo poema
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però non lo giudicando egli degno di esser posto
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al quale disse ch'egli con molti sudori e
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di essa: e ch'egli non mai avendo udito
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disse ad Aristotile s'egli era quello sfacciato e
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dei virtuosi, ne' quali egli sempre avea voluto che
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suo pari; e ch'egli non avea scritte le
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più famosi poeti; ch'egli solo avea commesso l
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e il modo ch'egli aveva mostrato, gl'ingegni
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che delle cose ch'egli aveva detto, chiarissimo testimonio
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rispose Tacito che qual egli si fosse nella scienza
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e che altrui avendo egli insegnata la vera pratica
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far conoscer loro ch'egli con molta ragione da
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Tacito che quello ch'egli avea detto era il
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l'avvertirono che, quando egli fosse stato creato lor
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latino triviale, e che egli a fine di non
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di tutto il popolo egli subito fu eletto e
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percioché, poco dopo ch'egli ebbe pigliato il possesso
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senatori più principali ch'egli con le mendicate accuse
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suoi affezionati; e mentre egli con artifici tanto cupi
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sua amorevole. E perché egli in sommo odio aveva
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state biasimate. Conobbi ch'egli gravemente aveva disgustato il
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nome: m'avvidi ch'egli molto era stato odiato
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utile col dolce, ch'egli stia saldo alla botta
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da Apollo, ordina ch'egli nelle pubbliche scuole legga
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l'esercizio della penna, egli nondimeno, al dispetto di
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state portate ad Apollo, egli sommamente rimase maravigliato della
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lo giuocasse: e avendo egli ubbidito, non così tosto
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Valeriano vien domandato perché egli ciò faccia; e il
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che cosa di singolare egli vedeva in quella facciata
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mille ordini veramente eccellentissimi egli ammirava nella prudentissima republica
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disse Bernardo Tasso ch'egli lungo tempo era dimorato
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e disse che, mentre egli scriveva l'istoria veneziana
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la maggior cosa ch'egli sempre nella Libertà veneziana
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nella serenissima republica veneziana egli sempre avea ammirato lo
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e che allora ch'egli fu in Vinegia, non
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Biondo soggiunse che quando egli fu in Vinegia, in
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in molti mesi ch'egli vi fece dimora non
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a lungo più volte egli avea discorso delle meraviglie
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Dolce che quella ch'egli aveva raccontata era cosa
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Mercuriale soggiunse che, mentre egli si trovava in Padova
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uguale, era vero, ch'egli non sapea vedere quando
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de' politici; il che egli fa solo affine di
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la cagione perché, essendo egli solo in casa, faceva
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rispose il Sanga ch'egli nella sua cucina non
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il Sanga che, vivendo egli in corte, era forzato
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del denaro; e che egli aveva in odio il
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di fumo; e che egli non si curava che
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ritirata del fondaco, donde egli poco appresso uscì vestito
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e l'avvertì ch'egli si aveva vestita la
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li furono mostrati quattro, egli chiese che ne portassero
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quel prencipe, col quale egli ha particolarissima servitù, disse
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corti di signori principalissimi egli aveva veduto i cuochi
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forastiere, li chiese chi egli fosse e qual professione
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a quel siciliano ch'egli perdeva il tempo; perché
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che il braccio ch'egli aveva in casa era
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mancava che, non avendo egli il danaro tutto in
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il suo letto ove egli dormiva, i corami e
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chiese per qual cagione egli, che all'abito che
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d'intimo dolore che egli allora scoprì altrui, che
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dieta, aveva specificato ch'egli la chiamava per dar
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famosissima sua biblioteca, che egli aveva portata seco: per
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voglia avrebbono eseguito quanto egli comandava; ma che solo
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instanza rispose Apollo ch'egli aveva antiveduta la presente
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percioché, non altro portando egli in Parnaso che un
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concedette al Peranda quanto egli chiese, e appresso favoritissimamente
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delle quali a meraviglia egli si vede ornato, pubblicamente
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il mondo come sta egli? — Ne' medesimi termini — rispose
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Sua Maestà volesse ch'egli rendesse molto minuto conto
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così brieve tempo ch'egli servì Nerone, avea saputo
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istorici pienamente constava ch'egli al mondo era stato
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fosse ricordato al Giovio, egli nondimeno, vinto dallo sdegno
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oppose al medesimo ch'egli troppo acerbamente aveva perseguitata
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il quale rispose ch'egli altro non ne sapeva
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tutto quello di che egli era stato processato. E
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lo difetto di esser egli cicalone, ma dall'ambizione
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ma dall'ambizione ch'egli ebbe di farsi in
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rispose il duca ch'egli per lo suo re
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stesse province, dalle quali egli aveva scacciati gl'inimici
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quale modo di procedere, egli oziosamente overo con carichi
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nonché superiori. E ch'egli per conservar la sua
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quando anco nella pace egli avesse potuto sperare di
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inferiore al mirabilissimo ch'egli eresse in Roma, allora
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prontamente rispose Pompeo, ch'egli sommamente sempre amata e
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pronti di mano, com'egli è di lingua, di
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trattato, faceva bisogno ch'egli avesse uno di quei
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partecipi delle nuove ch'egli portava da quell'Italia
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dalla stalla, e percioché egli così è distrutto, che
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chiaramente si conosceva ch'egli era condotto in stato
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che per opera umana egli era inestinguibile, cessò da
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che vi sono concorsi egli è divenuto così arrabiato
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piaccia a Dio ch'egli termini con la sola
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letterati l'impresa, che egli portò dipinta sul suo
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il suo ingresso essendosi egli posto sotto il barbiere
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rendea tremendo appresso ognuno, egli cadde in quelle pericolose
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l'ossa; nondimeno, ancorché egli tanto sia diminuito di
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all'atto della pesa, egli fu di dentro trovato
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prima alla seconda pesa egli era calato ottocentotrentadue libbre
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di quel prencipe, poiché egli ancora così trovandosi esser
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e sicura quiete ch'egli gode, di modo che
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di modo che, essendo egli tutta sostanza, riuscì al
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e degli ospedali, che egli e i suoi maggiori
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cose poco grate, ch'egli aveva scritte del duca
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rivocar la querela, ond'egli con tutte le maggiori
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titolo di "Vostra Mercé", egli tanto se ne accese
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del duca, vedendo che egli rissava con il Colonna
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duca le querele che egli volea fare contro il
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facesse saper loro, ch'egli neppur volea vederli, nonché
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l'insopportabile ingiuria ch'egli avea ricevuta dai Siciliani
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dal porto di Pindo, egli risolutamente avrebbe fatto gettar
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esatta cognizione che avea egli, della presente servitù d
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il principato di Transilvania, egli aver dovea in maggior
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primo gravissimo errore che egli commise; e che le
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medesima con la quale egli e i re Mori
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da chi e quando egli fu incatenato. ¶ — Buon occhio
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e altri cortigianucci ch'egli conduce seco, tutti sitibondi
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pruova, che fu prodotta, egli esser stato in Italia
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poeti satirici, perché, essendo egli in concetto di Apollo
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che si quietasse, poiché egli stesso, se non l
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contro il prencipe loro, egli, col dar in poter
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prencipe nella ròcca, ove egli per maggior sua sicurezza
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signori al prencipe ch'egli doveva raccordarsi che la
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signor dell'Arcadia ch'egli benissimo conosceva il conseglio
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quello scelerato arcigogolante essendo egli malamente stato sedotto, volea
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loro fu ringraziato; ed egli, nella sua buona grazia
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grido; perché, ancor ch'egli, fino dal primo giorno
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conseglio è gettato, quando egli vien dato a gente
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spiri, è sciocco se egli si pone a navigare
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di quell'editto, quando egli fosse stato universale; e
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cardinal Acquaviva, allora ch'egli nella corte romana era
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succedette; e che mentre egli esercitò quel carico, non
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i meritevoli. Generosità ch'egli con tanta liberalità e
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severamente lo processi; ed egli niega di volerlo ubbidire
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personaggio contro il quale egli doveva procedere, e i
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Stato di prencipe ereditario egli nel giudicare averebbe eseguita
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intanto era vera, ch'egli parlava loro con l
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Lodovico rispose Apollo ch'egli d'allora la diffinizione
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occultarli; e che ed egli e tutti i prencipi
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Apollo che, esattamente avendo egli esaminate le virtudi tutte
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Enrico quarto, trovava ch'egli alcuno non ne aveva
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Apollo, contro quello ch'egli si averebbe mai creduto
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universo. E che, s'egli nel grandissimo re Enrico
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arte militare, nella quale egli di gran lunga superati
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l'acquisto nobilissimo ch'egli fece del regno di
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molto più crudelmente essendosi egli vendicato contro gl'inimici
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con esattissima diligenza avendo egli considerate le virtudi tutte
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apertamente dicevano che, s'egli giungeva al dominio di
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1612
la grandissima fortuna ch'egli, col scarpello della propria
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1612
il primo giorno ch'egli salì al regno, assoluto
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il quale interrogato s'egli, come faceva bisogno, ben
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1612
la maggior accuratezza ch'egli aveva saputo e potuto
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1612
ben si conosceva ch'egli al buio aveva scritta
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quello stesso era ch'egli nella sua orazione tanto
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ebbe il secolo ch'egli vedeva: — Sire — disse, quello
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molte menzogne che ed egli e altri filosofi avevano
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onor di Dio, ch'egli scorgeva in que' due
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scoprimento del Nuovo Mondo, egli prima e gli altri
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1612
tra i dotti, s'egli più deturpi il corpo
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1612
ai littori comandarono ch'egli fosse impedito. Di che
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fin dall'ora ch'egli contro essi pubblicò quel
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1612
smarriti; ma, come prima egli si fu ben riavuto
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1612
se le bastonate, ch'egli da Apuleio aveva ricevute
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1612
Apuleio, per l'avvenire egli più circospetto anderà col
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negli altri suoi scritti egli aveva fatta onorata menzione
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1612
d'infinite cose ch'egli trattava in esse, la
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1612
menata la scusa, ch'egli addusse, che i libri
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inanzi la cena, ch'egli gettò nel dare col
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1612
era il pericolo ch'egli correva di rimaner un
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assicurar la sua fortuna egli era risolutissimo di consegnar
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1612
ma nel tempo medesimo egli spedì un suo araldo
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altri suoi privati interessi egli avea risoluto di abbandonar
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tribunale della Vicaria essendo egli stato inquisito per mariolo
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cercavano per veder s'egli portava arme alcuna, nella
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si provava, comandò ch'egli fosse condotto nella Quarantia
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più brutti vizi altrui egli incantava gli animi degli
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dicesse in qual magisterio egli si serviva dello storace
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rispose il Rota ch'egli la benivoglienza dei virtuosi
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aveva acquistata; e ch'egli incatenava, obbligava, si rendeva
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farsi idolatrare che amare, egli usava d'incensar ognuno
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il danaro tutto ch'egli chiedeva: il che fatto
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fatto, li disse s'egli aveva avuta la mercede
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il falegname rispose ch'egli appieno era contento, li
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solo rimaneva allora ch'egli ancora in quel negocio
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il diavolo grande, ch'egli vi aveva racchiuso, di
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del pretor urbano, ch'egli conobbe esser stati istigatori
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richiamasse, accortamente disse ch'egli altrettanto odiava le insolenze
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e de' notai. Ch'egli sommamente lodava la singolar