Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956
concordanze di «erano»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1956 | carrozza. ¶ Arrivati là c’erano aranci, limoni, susini, ciliegi | ||
2 | 1956 | sorelle ai mariti. Mentre erano tutti insieme col Re | ||
3 | 1956 | avevano un bambino, ed erano molto devoti a San | ||
4 | 1956 | inutile perché tornavano ed erano tanti che non ci | ||
5 | 1956 | San Michele e Peppi erano due soli, con le | ||
6 | 1956 | Peppa, Nina e Nunzia. Erano poveri in canna, e | ||
7 | 1956 | stanza. ¶ Nella stanza c’erano tante donne: chi ricamava | ||
8 | 1956 | viste, da belle che erano si fecero gialle gialle | ||
9 | 1956 | donne della stanza, che erano tante Fate, andarono dal | ||
10 | 1956 | saputo più nulla: così erano pieni di diffidenza verso | ||
11 | 1956 | e d’accosto c’erano stalle e gallinaio. – Ho | ||
12 | 1956 | Ieri a quest’ora erano giuste –. E si mise | ||
13 | 1956 | ebbe di mangiare, c’erano lì la gatta e | ||
14 | 1956 | un gregge. I pecorai erano disperati, perché ogni notte | ||
15 | 1956 | A mezzanotte sentì parlare: erano i lupi, che chiamavano | ||
16 | 1956 | gli domandò di chi erano quelle due bestie. – Nostre | ||
17 | 1956 | il pertugio da cui erano entrati i serpenti: era | ||
18 | 1956 | a morire: non c’erano medici che potessero guarirla | ||
19 | 1956 | I figli partirono. Due erano più grandi, uno piccino | ||
20 | 1956 | spalle, a dire che erano tutte sciocchezze, ma alla | ||
21 | 1956 | Un giorno, mentre tutti erano a tavola, così parlò | ||
22 | 1956 | sedettero a tavola. S’erano già tutti seduti, e | ||
23 | 1956 | si racconta che c’erano due sorelle, l’una | ||
24 | 1956 | si racconta che c’erano due compari mulattieri. Uno | ||
25 | 1956 | Russia, tutti i medici erano adunati nella stanza della | ||
26 | 1956 | svegliò le pere mature erano state tutte colte. La | ||
27 | 1956 | e la Mamma-Draga erano chiusi nel forno. Di | ||
28 | 1956 | gonfie vele. Le piante erano cariche di frutti, il | ||
29 | 1956 | la bellezza del Reuzzo erano stati così forti che | ||
30 | 1956 | e nella borsa c’erano cent’onze. ¶ Così seguitò | ||
31 | 1956 | spuntate tante corna quanti erano i fichi che aveva | ||
32 | 1956 | ne fece una scorpacciata. Erano così infervorati che non | ||
33 | 1956 | Nasconditi! ¶ Lì sottostrada c’erano due ladri che squartavano | ||
34 | 1956 | il suo cammino. ¶ C’erano due sposi che uscivano | ||
35 | 1956 | tardi, venne notte che erano lontani da casa e | ||
36 | 1956 | assalita dai banditi ed erano stati tutti uccisi. «Belli | ||
37 | 1956 | la sua casa. C’erano luci alle finestre, ed | ||
38 | 1956 | tagliò la focaccia: c’erano dentro i trecento scudi | ||
39 | 1956 | figliola, bella infinita, ma erano poveri assai. Questa ragazza | ||
40 | 1956 | Tra queste compagne c’erano figlie di Re, di | ||
41 | 1956 | festa, che le campagne erano silenziose, senza un segno | ||
42 | 1956 | mani quando vide che erano tutti senza occhi, e | ||
43 | 1956 | I morti già gli erano dietro a inseguirlo, ma | ||
44 | 1956 | le pestilenze che c’erano in giro e scaricò | ||
45 | 1956 | le pecore che non erano tanto in gamba. Il | ||
46 | 1956 | per terra quelle che erano cadute. Conta e riconta | ||
47 | 1956 | che aveva intorno. – Contatele. ¶ – Erano mosche! Oh, oh, oh | ||
48 | 1956 | piedi di Francesco c’erano un sacco ed un | ||
49 | 1956 | gli altri uccelli che erano sull’albero si mossero | ||
50 | 1956 | sette pani; i piatti erano pieni di mangiare e | ||
51 | 1956 | mangiare e le bottiglie erano piene di vino. Egli | ||
52 | 1956 | un posto dove c’erano tanti uomini che lavoravano | ||
53 | 1956 | le porte del Cielo erano aperte, e la maledizione | ||
54 | 1956 | in certi punti c’erano anche sorgenti d’acqua | ||
55 | 1956 | e i meglio frutti erano tutti per lei. Se | ||
56 | 1956 | si levarono: le botti erano stappate e il vino | ||
57 | 1956 | sapere che questi panni erano del Reuzzo. Quando il | ||
58 | 1956 | risciacquava, e dopo, quand’erano asciutti, li rammendava e | ||
59 | 1956 | ricchezze di Baldellone c’erano davvero: e mandò a | ||
60 | 1956 | di guardaportone. Entrò: c’erano stanze d’oro zecchino | ||
61 | 1956 | la voleva in sposa. Erano tutti contenti, ma la | ||
62 | 1956 | breve, dopo otto giorni erano marito e moglie. ¶ Dopo | ||
63 | 1956 | lo portarono nel bosco. ¶ Erano due soldati, e quando | ||
64 | 1956 | paura di sporcarli tant’erano puliti e lucenti. Gli | ||
65 | 1956 | dei quartieri: dappertutto c’erano gioielli, pietre preziose, drappi | ||
66 | 1956 | misero, a caricare. C’erano ventiquattro statue d’oro | ||
67 | 1956 | portato via niente, perché erano corsari d’onore. Don | ||
68 | 1956 | madre di Reuzzo quali erano, e li tenne con | ||
69 | 1956 | a bocca aperta, c’erano i dobloni da dodici | ||
70 | 1956 | come non se n’erano mai viste. Per timore | ||
71 | 1956 | le mammelle della cerva erano vuote e i cerbiattini | ||
72 | 1956 | la Regina: le finestre erano sempre chiuse. ¶ Un giorno | ||
73 | 1956 | diroccato. Entra, e c’erano due Re seduti su | ||
74 | 1956 | e il medico s’erano alzati. Il medico subito | ||
75 | 1956 | consumava le sue provviste. Erano quasi finite, quando nel | ||
76 | 1956 | pazzo e i popoli erano lì lì per rivoltarsi | ||
77 | 1956 | d’affari che c’erano in sospeso, e ai | ||
78 | 1956 | giardino! – e, malevole com’erano, acciuffarono la fanciulla e | ||
79 | 1956 | sotto quell’albero s’erano dati appuntamento una Mamma | ||
80 | 1956 | e la Regina che erano disperati non sapendo più | ||
81 | 1956 | dei tre mercanti ¶ C’erano una volta tre figli | ||
82 | 1956 | attorno: altro che pietre! Erano brillanti, diamanti e verghe | ||
83 | 1956 | quando affiorarono di nuovo erano dodici belle ragazze che | ||
84 | 1956 | e zitto io. ¶ S’erano appena addormentati quando sentirono | ||
85 | 1956 | Quei poveretti, affamati com’erano, non se lo fecero | ||
86 | 1956 | le povere anime che erano con lei, a vederla | ||
87 | 1956 | figlio! – e partivano com’erano venute. Venne alla fine | ||
88 | 1956 | mare ¶ Una volta c’erano due compari. Uno dei | ||
89 | 1956 | con tutto il cuore. Erano negozianti di mare, negozianti | ||
90 | 1956 | quello del padrino. ¶ Mentre erano in alto mare, ecco | ||
91 | 1956 | visto che non c’erano più bestie in giro | ||
92 | 1956 | città e quelle mura erano state alzate per difendersi | ||
93 | 1956 | da quei nemici che erano diventati. Cominciarono a mangiare | ||
94 | 1956 | giornata, che alla fine erano stanchi tutt’e due | ||
95 | 1956 | le cose che s’erano dette, e che il | ||
96 | 1956 | i piatti e tutti erano contenti: – Questa è lepre | ||
97 | 1956 | l’ultima scopa ¶ C’erano una volta due mercanti | ||
98 | 1956 | i contrabbandieri che s’erano accorti che il loro | ||
99 | 1956 | Brindisi. Al porto c’erano centinaia d’uomini che | ||
100 | 1956 | si fu assicurato che erano proprio i suoi, riprese | ||
101 | 1956 | stanze, e queste stanze erano tutte piene d’animali | ||
102 | 1956 | dito; alla sera, quand’erano soli, riprendeva il suo | ||
103 | 1956 | d’Otranto) ¶ 130 ¶ Pulcino ¶ C’erano un marito e una | ||
104 | 1956 | po’ gli uccelli s’erano portate via tutte le | ||
105 | 1956 | di Nanni-Orco quando erano a letto tenevano una | ||
106 | 1956 | verso di trovarli perché erano nascosti nella grotta. ¶ Stanco | ||
107 | 1956 | passo dalla grotta dov’erano nascosti i sette fratelli | ||
108 | 1956 | nascosero. ¶ Il giorno dopo – erano giusto due anni e | ||
109 | 1956 | le bianche ce n’erano una bellezza. Appena furono | ||
110 | 1956 | le foglie molli, ed erano scesi i Turchi e | ||
111 | 1956 | notizie della bella Fiorita. Erano tre anni che era | ||
112 | 1956 | ramo del bosco c’erano posati uccelli, da un | ||
113 | 1956 | albero all’altro c’erano uccelli che passavano a | ||
114 | 1956 | bosco. Udì voci altercare; erano tre ladri che litigavano | ||
115 | 1956 | i burroni della montagna. Erano i Venti che tornavano | ||
116 | 1956 | Libeccio e già s’erano messi a tavola quando | ||
117 | 1956 | Su quella quercia s’erano posati un colombo e | ||
118 | 1956 | ogni sbatter d’ali erano penne di tutti i | ||
119 | 1956 | curiosità di sapere cos’erano il suono e il | ||
120 | 1956 | canto e il suono erano scappati via tutti in | ||
121 | 1956 | mezzanotte. Tutti gli invitati erano là che aspettavano, e | ||
122 | 1956 | che una volta c’erano due fratelli. Uno faceva | ||
123 | 1956 | venne: invece di tredici erano dodici, perché uno era | ||
124 | 1956 | guardia, dato che s’erano accorti che qualcuno veniva | ||
125 | 1956 | i soldi che le erano rimasti, comprò una taverna | ||
126 | 1956 | Intanto i briganti s’erano messi a girare il | ||
127 | 1956 | per vedere a chi erano rimasti i soldi. Uno | ||
128 | 1956 | il giudice, capì che erano tredici briganti e diede | ||
129 | 1956 | così non se n’erano mai visti. Nacquero e | ||
130 | 1956 | che i figli gli erano stati dati in pasto | ||
131 | 1956 | subito che i bambini erano sani e salvi e | ||
132 | 1956 | il cocchiere intanto s’erano messi a cercarlo dappertutto | ||
133 | 1956 | lui e sua sorella erano figli di Re. Non | ||
134 | 1956 | di quale condizione essi erano, prese a commiserarli. Diceva | ||
135 | 1956 | la vigilia di Natale, erano venuti i suonatori a | ||
136 | 1956 | con giustizia, e tutti erano contenti e gli volevano | ||
137 | 1956 | tra re, non s’erano mai visti in vita | ||
138 | 1956 | insieme, – disse il vecchio. ¶ Erano quasi alla fine della | ||
139 | 1956 | mamma e due figlie erano avanti, e la figlia | ||
140 | 1956 | cavalieri, che ce n’erano a non finire. ¶ C | ||
141 | 1956 | a non finire. ¶ C’erano tanti re e altri | ||
142 | 1956 | sposarono. ¶ Un giorno, mentre erano affacciati alla finestra sul | ||
143 | 1956 | Lo chiamava così perché erano sette abiti, uno dentro | ||
144 | 1956 | le cose dolci, che erano oppiati, e disse: – Non | ||
145 | 1956 | I due gobbi ¶ C’erano due gobbi, fratelli. Il | ||
146 | 1956 | un cavallo. I ladri erano fuori ad aspettarlo, montarono | ||
147 | 1956 | l’avevano trovato. S’erano stancati e dissero: – Peccato | ||
148 | 1956 | oro. Al portone c’erano guardie vestite da pavone | ||
149 | 1956 | non si capiva se erano uomini o uccelli. – Segreto | ||
150 | 1956 | accettare, ma due milioni erano tanti e pensò: «Quando | ||
151 | 1956 | alle due forche che erano state preparate per i | ||
152 | 1956 | coratella; nella madia c’erano i tre pani. Continuò | ||
153 | 1956 | i lumi. Non s’erano ancora riavute dalla meraviglia | ||
154 | 1956 | le sorelle che s’erano svenute, le riportò su | ||
155 | 1956 | prudente. Le uova s’erano schiuse ed erano nati | ||
156 | 1956 | s’erano schiuse ed erano nati tanti ochini. ¶ Un | ||
157 | 1956 | e andò alla fiera. ¶ Erano appena le otto, e | ||
158 | 1956 | a nessuno, e partì. Erano appena le sei quando | ||
159 | 1956 | solo, tante bestie c’erano, ma la ragazza per | ||
160 | 1956 | mia. ¶ (Marche) ¶ 96 ¶ Quattordici ¶ C’erano una mamma e un | ||
161 | 1956 | le contò in terra: erano cinquecento. Fece un cartello | ||
162 | 1956 | il reggimento e s’erano dati alla campagna. Uno | ||
163 | 1956 | colse il buio mentre erano in un bosco. E | ||
164 | 1956 | guardò: tutti i soldati erano stesi in terra morti | ||
165 | 1956 | Chiamò le damigelle che erano nella stanza accanto, tutte | ||
166 | 1956 | figlia femmina, e tanto erano belli e biondi che | ||
167 | 1956 | bocca aperta: mai s’erano sentite papere cantare a | ||
168 | 1956 | che le papere che erano state al pascolo con | ||
169 | 1956 | marito. Il marito, poveretto, erano anni che non s | ||
170 | 1956 | Nella fretta, però, si erano dimenticate di suonare il | ||
171 | 1956 | la pignatta. ¶ Ma intanto erano arrivati alla settima finestra | ||
172 | 1956 | di vino. Quelli che erano rimasti a tavola, aspetta | ||
173 | 1956 | terre del Re non erano mai state dissodate da | ||
174 | 1956 | in barca, di notte. Erano già al largo, quando | ||
175 | 1956 | e dodici ladroni s’erano fermati davanti a una | ||
176 | 1956 | ragazza, mentre i ladroni erano via, stava cantando alla | ||
177 | 1956 | cani abbaiare, li raggiunse; erano tutti a raspare con | ||
178 | 1956 | bianco puntasse gli zoccoli, erano più i passi che | ||
179 | 1956 | casa a sua moglie. Erano marito e moglie ricchi | ||
180 | 1956 | tre Regine cieche ¶ C’erano tre figli di Re | ||
181 | 1956 | la balia disse che erano morte per disgrazia. I | ||
182 | 1956 | In una sala c’erano tre candele gialle accese | ||
183 | 1956 | Occhio-in-fronte ¶ C’erano due frati che andavano | ||
184 | 1956 | pentolino. ¶ Nel pentolino c’erano i denti. La bambina | ||
185 | 1956 | padella. ¶ Nella padella c’erano le orecchie. La bambina | ||
186 | 1956 | Il romito, che, poveretto, erano sette giorni e sette | ||
187 | 1956 | un buon vecchio, cui erano morti i figli e | ||
188 | 1956 | la moglie. ¶ – Sciagurata! C’erano cento ducati nascosti! ¶ L | ||
189 | 1956 | burrasca. I pescatori che erano al largo non trovavano | ||
190 | 1956 | come non se n’erano mai viste. ¶ Un giorno | ||
191 | 1956 | le penne non c’erano più. Si guardava intorno | ||
192 | 1956 | Uncino ¶ Una volta c’erano tre mariuoli: Cricche, Crocche | ||
193 | 1956 | che Mago e Maga erano allegri e quasi quasi | ||
194 | 1956 | muraglione e i bastimenti erano legati ai merli. Pietro | ||
195 | 1956 | suo verso. ¶ Nel palazzo erano rimasti il cuoco e | ||
196 | 1956 | Ma se le donne erano allegre, Pietro non lo | ||
197 | 1956 | io, che quei brividi erano un brutto segno! Mio | ||
198 | 1956 | che non se n’erano mai visti di così | ||
199 | 1956 | meglio anche la notte. ¶ Erano pere molto pregiate, e | ||
200 | 1956 | in cui non c’erano altro che tre lucignolini | ||
201 | 1956 | con i morti c’erano tesori d’oro, d | ||
202 | 1956 | issava fino a sé. Erano le pelli d’animali | ||
203 | 1956 | intanto le dita le erano ricresciute, e diede agli | ||
204 | 1956 | genitori un po’ ne erano consolati un po’ tremavano | ||
205 | 1956 | che entrambe le lettere erano state scambiate chissà da | ||
206 | 1956 | tutti quelli che c’erano dentro. ¶ Le due donne | ||
207 | 1956 | due cognati traditori s’erano fabbricato un palazzo nuovo | ||
208 | 1956 | nuovo e regnavano tranquilli. ¶ Erano pastori ricchi, con una | ||
209 | 1956 | un giorno, mentre loro erano fuori, la Regina si | ||
210 | 1956 | giuramento. Accanto al Re erano i due fidanzati: e | ||
211 | 1956 | poverini, altro che carbone! Erano le bastonate che vi | ||
212 | 1956 | cassetti del comò, che erano tutti pieni di zaffiri | ||
213 | 1956 | figlie del Re che erano salite in cima alla | ||
214 | 1956 | un giardino in cui erano tutti i fiori e | ||
215 | 1956 | La lattaia regina ¶ C’erano un Re e una | ||
216 | 1956 | alla stalla. Le lenzuola erano piene di letame di | ||
217 | 1956 | bestia! ¶ Quelli di Ciciorana erano perplessi: – E adesso come | ||
218 | 1956 | tornati e i fagioli erano crudi come prima! ¶ – Piano | ||
219 | 1956 | e figlioli che gli erano venuti incontro: – Com’è | ||
220 | 1956 | ai figli che gli erano venuti incontro per la | ||
221 | 1956 | orbi su quanti preti erano lì intorno. Al Priore | ||
222 | 1956 | a bussare. Le cieche erano a pranzo ed egli | ||
223 | 1956 | più. Ma dalla testa erano cascate due gocce di | ||
224 | 1956 | come non se n’erano mai viste. E il | ||
225 | 1956 | alla cantina dove c’erano tanti lumi. – Queste sono | ||
226 | 1956 | prese da sgomento, perché erano tempi di sospetti, e | ||
227 | 1956 | con un giardino dov’erano tutte le meraviglie del | ||
228 | 1956 | Intanto, i bambini s’erano fatti giovanetti e la | ||
229 | 1956 | barcaiolo e sua moglie erano morti e loro, ricchi | ||
230 | 1956 | mi dicevo che qua erano tutte le bellezze del | ||
231 | 1956 | chiese come mai non erano venuti a desinare, che | ||
232 | 1956 | n’andò. I muratori erano lì pronti e finirono | ||
233 | 1956 | quelle non se n’erano mai viste. Allora si | ||
234 | 1956 | della cucina; le guardie erano alla porta grande, e | ||
235 | 1956 | quel momento i cuochi erano tutti andati a spiare | ||
236 | 1956 | e le meglio bottiglie erano tutte per lei; quando | ||
237 | 1956 | e la cantina stavolta erano piene di guardie. Leonetta | ||
238 | 1956 | quei vestiti che s’erano provati e riprovati tutta | ||
239 | 1956 | Leonetta, e capì che erano quelli spariti dal suo | ||
240 | 1956 | posso, e a notte erano tutti ubriachi morti che | ||
241 | 1956 | pieno d’animali. C’erano cani, c’erano gatti | ||
242 | 1956 | C’erano cani, c’erano gatti, c’erano asini | ||
243 | 1956 | c’erano gatti, c’erano asini, galline e perfino | ||
244 | 1956 | non lo vedeva mai. ¶ Erano passati già due mesi | ||
245 | 1956 | anello e andò avanti. Erano in una gran stanza | ||
246 | 1956 | e su un tavolo erano teste d’uomini, e | ||
247 | 1956 | e altre ce n’erano appese ai muri e | ||
248 | 1956 | e la barba gli erano cresciuti da non farlo | ||
249 | 1956 | riconoscere. Le unghie poi erano lunghe come pettini per | ||
250 | 1956 | che pareva un falegname. Erano sette anni che non | ||
251 | 1956 | sorelle, che non s’erano più viste. Andarono nella | ||
252 | 1956 | Allora Sandrino capì chi erano le due anime che | ||
253 | 1956 | E le due maggiori erano invidiose di lei. Quel | ||
254 | 1956 | nero e in faccia erano tristi. Va a un | ||
255 | 1956 | sale, lì ferme dov’erano. ¶ La Principessa, non vedendo | ||
256 | 1956 | non mancasse loro niente. Erano belle tutte e tre | ||
257 | 1956 | assennata, quanto le sorelle erano superbe, caparbie e dispettose | ||
258 | 1956 | signori! Quando sentirono che erano rimaste al verde, se | ||
259 | 1956 | Carolina in miseria, tanto erano spiacenti per quella povera | ||
260 | 1956 | Bellinda. E dappertutto c’erano cartelli che dicevano: ¶ La | ||
261 | 1956 | semplice legnaiolo. Dispettose com’erano, riuscirono a portar via | ||
262 | 1956 | i diciannove carcerati che erano là dentro lo accolsero | ||
263 | 1956 | coi suoi invitati s’erano appena seduti a banchetto | ||
264 | 1956 | cani, i gatti, tutti erano fermi. Andreino girando in | ||
265 | 1956 | che i tralci s’erano avviticchiati per tutta la | ||
266 | 1956 | da quella di prima erano un po’ stanchi. ¶ La | ||
267 | 1956 | e gli orsi bianchi erano spariti. Si presentò alla | ||
268 | 1956 | beccare. Dopo un minuto erano tutti e tre stecchiti | ||
269 | 1956 | vedere se i suoi erano vivi e si ricordavano | ||
270 | 1956 | si cambiasse. I cavalli erano fatati e fecero tutta | ||
271 | 1956 | le ricchezze. Adesso s’erano ridotti a pigione in | ||
272 | 1956 | esperti e veloci che erano ai suoi ordini. La | ||
273 | 1956 | mai in terra perché erano tutti ugualmente forti e | ||
274 | 1956 | alla coscia. Dapprima non erano sicuri fosse lui lo | ||
275 | 1956 | perché se non v’erano macchie sul suo onore | ||
276 | 1956 | che le ricchezze accumulate erano tante, che non c | ||
277 | 1956 | resistere, ma gli assassini erano in tanti e li | ||
278 | 1956 | e in Corte c’erano pareri contrastanti, il Re | ||
279 | 1956 | e sulla balaustra c’erano appollaiate tante scimmie, silenziose | ||
280 | 1956 | grembiule, e i convitati erano tutte scimmie coi cappelli | ||
281 | 1956 | la sera le vacche erano satolle, il fastello dell | ||
282 | 1956 | nozze, e gli invitati erano già tutti a tavola | ||
283 | 1956 | mesi. Gli altri non erano ancora arrivati. ¶ Anche il | ||
284 | 1956 | Posate, piatti e bicchieri erano d’oro e d | ||
285 | 1956 | tovaglia e i tovaglioli erano tutta seta trapuntata di | ||
286 | 1956 | le parti del mondo erano arrivati a Pietroburgo guerrieri | ||
287 | 1956 | fitti che non c’erano occhi che li potessero | ||
288 | 1956 | gli risponde. Per forza: erano morti! Smonta, e lì | ||
289 | 1956 | del mondo e s’erano date convegno sotto quell | ||
290 | 1956 | quel medico! Gli spilli erano una crudeltà della mia | ||
291 | 1956 | E nel bosco c’erano un uomo e una | ||
292 | 1956 | all’incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ E i soldati | ||
293 | 1956 | un orto, e c’erano un uomo e una | ||
294 | 1956 | all’incontrario. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! ¶ I soldati, galoppa | ||
295 | 1956 | soldati, galoppa e galoppa, erano di nuovo alle calcagna | ||
296 | 1956 | si stufarono. ¶ – Dovevate arrestarli! Erano loro! – gridò il Re | ||
297 | 1956 | domandò ricovero ai contadini. Erano seduti a cena, quando | ||
298 | 1956 | molto sapiente. ¶ Questi servi erano stati loro a rubare | ||
299 | 1956 | un mucchio d’ossa: erano le ossa del vecchio | ||
300 | 1956 | di Re! ¶ Ricchi com’erano, potevano far apparecchiare le | ||
301 | 1956 | la scatola, e c’erano dentro ossa di bambino | ||
302 | 1956 | s’accorse che c’erano i regali. ¶ Allora chiuse | ||
303 | 1956 | cavallo, e via. Appena erano usciti, rincasa il Mago | ||
304 | 1956 | panca dell’osteria c’erano Pomo, Scorzo e la | ||
305 | 1956 | parole, al povero Scorzo erano venuti i piedi e | ||
306 | 1956 | che le sue cameriere erano in giardino, la ragazza | ||
307 | 1956 | stabilito, tutti i commensali erano testimoni e ormai la | ||
308 | 1956 | tutti quelli che c’erano attaccati sparirono. ¶ Restò solo | ||
309 | 1956 | notte in Paradiso ¶ C’erano una volta due grandi | ||
310 | 1956 | invece che d’acqua erano di vino e la | ||
311 | 1956 | battere. Quei viandanti, che erano il Signore, San Giovanni | ||
312 | 1956 | voltò dall’altra. S’erano appena riaddormentati, quando capitò | ||
313 | 1956 | una colazione, ma c’erano delle fragole così buone | ||
314 | 1956 | e il gatto che erano rimasti lì, perché lui | ||
315 | 1956 | i muri delle case erano tappezzati di stoffe nere | ||
316 | 1956 | carrozze e i cavalli erano a lutto. – Che è | ||
317 | 1956 | tanti fazzoletti bianchi: s’erano tolti la lista nera | ||
318 | 1956 | sedie voltate nella sala erano ancora di più, e | ||
319 | 1956 | pigliasse sul naso ed erano cadaveri. Se ne andò | ||
320 | 1956 | paese: i drappi neri erano scomparsi e non si | ||
321 | 1956 | il bastimento salpò. ¶ Mentre erano già al largo, Bella | ||
322 | 1956 | insieme alla corona c’erano uno scialle di stelle | ||
323 | 1956 | e che le Regine erano prigioniere in un pozzo | ||
324 | 1956 | fondo al pozzo c’erano le due Regine prigioniere | ||
325 | 1956 | tutti disse: – Ancora! ¶ C’erano tre ragazzi in un | ||
326 | 1956 | e le tre notti erano finiti, e il più | ||
327 | 1956 | è tornata nel sacco. ¶ Erano tutte verità e il | ||
328 | 1956 | stalla, vide che c’erano due pecore e un | ||
329 | 1956 | sotto la tavola c’erano tre scodelle con la | ||
330 | 1956 | che i tre cani erano spariti e per quanto | ||
331 | 1956 | fece noto che c’erano tre bastimenti ancorati al | ||
332 | 1956 | le altre bambine s’erano mangiate tutte le frittelle | ||
333 | 1956 | bella, e le sorelle erano sempre invidiose. Quando il | ||
334 | 1956 | origliare, e capì che erano a cena. S’arrampicò | ||
335 | 1956 | una magnifica stanza dov’erano preparati abiti e gioie | ||
336 | 1956 | per il palazzo: c’erano stanze addobbate di giallo | ||
337 | 1956 | germanica; per gli «indianisti» erano le allegorie dei primi | ||
338 | 1956 | dai dialetti in cui erano state raccolte (o dove | ||
339 | 1956 | ne ho trovate o erano versioni troppo povere e | ||
340 | 1956 | in nella faccia, ed erano, Lucrezia di Roma, Isabella | ||
341 | 1956 | più importanti raccolte italiane erano uscite, ma l’avvocato | ||
342 | 1956 | e parecchie delle «sessanta» erano già state incluse nei | ||
343 | 1956 | raccolta Pitrè, più belli erano meglio lavoravo: traducendo letteralmente | ||
344 | 1956 | volumi di Laura Gonzenbach erano usciti con in frontespizio | ||
345 | 1956 | cinque fiabe umbre, ma erano testi troppo rudimentali. Spero | ||
346 | 1956 | in italiano, tranne uno) erano stati raccolti a Spinoso | ||
347 | 1956 | le funzioni pratiche cui erano legati, persero ogni significato | ||
348 | 1956 | una pietruzza. ¶ Sotto c’erano tre marmitte d’oro | ||
349 | 1956 | sarebbe finito, i viveri erano scarsi e dovevano tenere | ||
350 | 1956 | barca era piccola, ed erano in mezzo al mare | ||
351 | 1956 | un goccio di vino. ¶ Erano già quasi in vista | ||
352 | 1956 | del porto da cui erano partiti. Il capitano fece | ||
353 | 1956 | a tre piani ¶ C’erano marito e moglie poveri | ||
354 | 1956 | Topi, e tutti topi erano i suoi abitanti. Dissero | ||
355 | 1956 | Formiche, e tutte formiche erano i suoi abitanti. Neanche | ||
356 | 1956 | i due figuri, che erano sicari del Tignoso, trassero | ||
357 | 1956 | oltre gli sbirri c’erano anche le donne-sbirro | ||
358 | 1956 | sposo. ¶ Nella stanza c’erano anche bei vestiti e | ||
359 | 1956 | s’accorse che le erano del tutto sfuggiti di | ||
360 | 1956 | la ragazza. – Quanti anni erano che non davate niente | ||
361 | 1956 | che i Pocapagliesi non erano addormentati come si diceva | ||
362 | 1956 | per il fatto che erano gente tranquilla, che non | ||
363 | 1956 | Intorno al cortile c’erano seduti i soldati del | ||
364 | 1956 | E una sera, mentre erano raccolti come al solito | ||
365 | 1956 | cespugli; e poi c’erano quelle impronte di scarpe | ||
366 | 1956 | delle donne. ¶ I contadini erano stati a sentire in | ||
367 | 1956 | un forno. E c’erano tre donne che si | ||
368 | 1956 | un luogo dove c’erano tre cani mastini che | ||
369 | 1956 | del palazzo reale, c’erano le serve, il Re | ||
370 | 1956 | padre e le sorelle erano disperati dal digiuno, ma | ||
371 | 1956 | a capire da dov’erano caduti, perché la ragazza | ||
372 | 1956 | le sorelle sempre invidiose erano invitate anche loro alla | ||
373 | 1956 | perle e argento, che erano le lagrime della ragazza | ||
374 | 1956 | notte che i ladri erano andati a rubare da | ||
375 | 1956 | servitori ai suoi comandi erano d’oro anch’essi | ||
376 | 1956 | stivali, e i letti erano d’oro con tutte | ||
377 | 1956 | regina, non voleva rassegnarsi. Erano nati tre cuccioli alla | ||
378 | 1956 | passare cinque uomini: quattro erano maghi e il quinto | ||
379 | 1956 | I dodici buoi ¶ C’erano dodici fratelli che litigarono | ||
380 | 1956 | del bosco non s’erano arrese. Un giorno la | ||
381 | 1956 | invece, ben pagate com’erano, con tanto tempo libero | ||
382 | 1956 | I due giovani non erano mai stati così felici | ||
383 | 1956 | Le piume gialle s’erano tinte di sangue, il | ||
384 | 1956 | candela che s’avvicinavano. Erano quattro Masche, che venivano | ||
385 | 1956 | e quando i giocatori erano rimasti senza un soldo | ||
386 | 1956 | adesso. ¶ Tutti i giocatori erano tristi in volto. Solo | ||
387 | 1956 | dubbio: i suoi fratelli erano morti tutti da un | ||
388 | 1956 | pesci tornano uomini come erano prima, ed il gambero | ||
389 | 1956 | versi dell’indovinello, perché erano un po’ meno balordi | ||
390 | 1956 | contenevano le tre belle erano una noce, una nocciola | ||
391 | 1956 | dello spirito con cui erano narrate, e il suo | ||
392 | 1956 | alla fin fine non erano quei tristi che il |