Alberto Moravia, I racconti, 1952
concordanze di «erano»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1952 | echeggiò Giovanni. ¶ "Ma c’erano delle belle ragazze," insistei | ||
2 | 1952 | verso il popolo?" ¶ Adesso erano a mezza via tra | ||
3 | 1952 | Ma anche i colpi erano deboli e senza convinzione | ||
4 | 1952 | domandò già arresa. ¶ Ormai erano giunti alla capanna, una | ||
5 | 1952 | il fuoco illuminava inegualmente. Erano facce di ragazzi, ma | ||
6 | 1952 | segatura. E i ragazzi erano tutti e quattro pasciuti | ||
7 | 1952 | a slacciarsi le scarpe. Erano scarpe sportive, gialle, con | ||
8 | 1952 | ragazzi che fin allora erano rimasti immobili, tesero le | ||
9 | 1952 | tra le pareti sgretolate, erano riconoscibili per altre macerie | ||
10 | 1952 | borsa le provviste. C’erano molti pacchi e pacchetti | ||
11 | 1952 | carne di cui c’erano due qualità: rosbiff in | ||
12 | 1952 | maestra. Lì gli autocarri erano frequenti e facilmente avrebbe | ||
13 | 1952 | nel riflusso riportava indietro. Erano rametti come di ebano | ||
14 | 1952 | il movimento del mare erano singolarmente dolci e remoti | ||
15 | 1952 | una vetrina minore dove erano esposti oggetti da teletta | ||
16 | 1952 | vergogna e crudele compiacimento. Erano entrati in un quartiere | ||
17 | 1952 | casamenti del viale non erano che una facciata, dietro | ||
18 | 1952 | arborescenze. Le tre galline erano invece tutte e tre | ||
19 | 1952 | molta luce, i vetri erano velati da tendine azzurre | ||
20 | 1952 | a dire il vero, erano immaginazioni assurde, sregolate, mescolate | ||
21 | 1952 | fronte con acre curiosità. Erano molti più di quanto | ||
22 | 1952 | gli dava più fastidio erano le calze di lana | ||
23 | 1952 | avesse potuto. Nella persona erano assai somiglianti: ambedue piccoli | ||
24 | 1952 | lo sguardo vivo. Ambedue erano, come si dice, di | ||
25 | 1952 | da un lato, c’erano un piccolo armadio, un | ||
26 | 1952 | che aveva alle gambe erano rammendate per lungo, con | ||
27 | 1952 | restare a Roma." Intanto erano usciti dalla piazza e | ||
28 | 1952 | seggiola. I due tavolini erano proprio di fronte e | ||
29 | 1952 | tono. Sulla porta si erano affacciati alcuni clienti e | ||
30 | 1952 | e silenziosa. Alcuni avventori erano entrati nella saletta, altri | ||
31 | 1952 | nella carne. Le mammelle erano oblunghe, simili a due | ||
32 | 1952 | prive quasi di polpaccio erano lunghe e fini, con | ||
33 | 1952 | in cui gli alleati erano appena giunti e ogni | ||
34 | 1952 | arruffati sugli occhi brillanti, erano neri. Sorridendo, tendeva un | ||
35 | 1952 | mi avresti lasciata tranquilla. " ¶ Erano parole dure, anche se | ||
36 | 1952 | che a Cosimo pocanzi erano apparsi così massicci, sembravano | ||
37 | 1952 | bruto, pensò Cosimo atterrito, erano due amici, due innamorati | ||
38 | 1952 | piccola draga di vimini. Erano tutti e tre lontani | ||
39 | 1952 | serpeggianti per la campagna erano coperti da una farina | ||
40 | 1952 | fin dal momento che erano usciti dal municipio di | ||
41 | 1952 | inguine quasi una fessura. Erano bianche, queste gambe, di | ||
42 | 1952 | modo, collera e accusa erano giustificate dal contegno di | ||
43 | 1952 | riuscì a trattenersi. Adesso erano giunti in fondo al | ||
44 | 1952 | colpiva di più non erano le parole e gli | ||
45 | 1952 | Dietro queste rocce, c’erano altre rocce più basse | ||
46 | 1952 | non sono matto." ¶ Adesso erano uno di fronte all | ||
47 | 1952 | tutto improbabile. No, essi erano compagni, come ella diceva | ||
48 | 1952 | roccia sulla quale si erano inerpicati Simona e Livio | ||
49 | 1952 | braccia brune e calde erano belle a vedersi. ¶ Sandro | ||
50 | 1952 | di parlare e siccome erano giunti in piano, staccò | ||
51 | 1952 | ragazzo l’aiutavano. C’erano diverse tra pentole, teglie | ||
52 | 1952 | fine con stupore. Adesso erano l’uno a fianco | ||
53 | 1952 | pagato e se n’erano andati. ¶ "Mi vuoi bene | ||
54 | 1952 | del ristorante. ¶ Le strade erano deserte e piene di | ||
55 | 1952 | le persiane delle case erano serrate, nella piazza la | ||
56 | 1952 | di un’ora meridiana erano stati torpidamente tesi e | ||
57 | 1952 | e prolungati e si erano cambiati in abbracci silenziosi | ||
58 | 1952 | le loro labbra si erano appena incontrate, che ella | ||
59 | 1952 | sole. Nell’orto si erano taciute in quel silenzio | ||
60 | 1952 | vaporetto che doveva partire. Erano le tre del pomeriggio | ||
61 | 1952 | conoscer molte donne; ma erano bastate poche partenze per | ||
62 | 1952 | dei fanali. Le serate erano particolarmente piacevoli in quella | ||
63 | 1952 | quel momento i salotti erano vuoti; salvo, su uno | ||
64 | 1952 | su chi potessero essere. Erano vestite decentemente, persino con | ||
65 | 1952 | eleganza, ma senza pretese. Erano bionde ambedue, una pareva | ||
66 | 1952 | e ipocrita. Gli occhi erano dipinti e così le | ||
67 | 1952 | ad un tratto che erano due cortigiane, fu la | ||
68 | 1952 | tinte ma le mani erano pallide e lunghe. ¶ Il | ||
69 | 1952 | Non lo so signore... erano qui anche l’altra | ||
70 | 1952 | a lasciar capire che erano proprio donne del genere | ||
71 | 1952 | di musiche. Le grotte erano vaste e molto serpeggianti | ||
72 | 1952 | guardava passare senza curiosità. Erano per la maggior parte | ||
73 | 1952 | liquori non ce n’erano. ¶ "Abbiamo del Chianti rosso | ||
74 | 1952 | e fumosa di quando erano entrati. Giacomo pensò che | ||
75 | 1952 | le spalle della Rina erano così ferme che neppure | ||
76 | 1952 | peso, ma le punte erano rivolte in su e | ||
77 | 1952 | guardarlo in faccia..." ¶ Adesso erano una di fronte all | ||
78 | 1952 | Lori. Ma non c’erano che i vasti, neri | ||
79 | 1952 | appunto perché così differenti, erano in certo modo complementari | ||
80 | 1952 | tempo stesso fatua che erano tutte sciocchezze; cose indegne | ||
81 | 1952 | infatti sedute alla tavola. Erano tre sorelle, come appresi | ||
82 | 1952 | più bene di me." ¶ Erano insolenze belle e buone | ||
83 | 1952 | malizia con la quale erano cucite insieme non permetteva | ||
84 | 1952 | Le tre sorelle si erano già sedute e stavano | ||
85 | 1952 | e ricamati d’azzurro, erano buttati in finto disordine | ||
86 | 1952 | aria mongola. Gli occhi erano stretti con le pupille | ||
87 | 1952 | dolce: non ce n’erano in casa; soltanto, la | ||
88 | 1952 | allacciate, le loro ombre erano buffe, parevano proprio due | ||
89 | 1952 | caso che non soltanto erano belli, ma anche rari | ||
90 | 1952 | poi mi accorsi che erano le ombre nere delle | ||
91 | 1952 | cancelli neri e dorati erano chiusi. Il dito di | ||
92 | 1952 | e la mia sazietà erano vere, tuttavia la mia | ||
93 | 1952 | casa. Tutte le porte erano spalancate, le vicine come | ||
94 | 1952 | piccolo bar. Divani lunghi erano allineati contro le pareti | ||
95 | 1952 | che ornavano la sala: erano grossolani, gli alberi parevano | ||
96 | 1952 | denudarlo, stringerlo, tartassarlo, dilaniarlo. Erano così affaccendate, che anche | ||
97 | 1952 | piccola città a cui erano diretti. Le guardie risposero | ||
98 | 1952 | alla leggera. O forse erano lì per catturare i | ||
99 | 1952 | quelle parti non c’erano bande. "Gente di poco | ||
100 | 1952 | In realtà le guardie erano due sentinelle travestite della | ||
101 | 1952 | con il braccio quando erano più fitti. Il Torta | ||
102 | 1952 | via per la quale erano venuti, tornarono all’automobile | ||
103 | 1952 | opposta a quella donde erano venuti. L’afa e | ||
104 | 1952 | lezione al Torta: che erano stati assaliti dalla banda | ||
105 | 1952 | avevano spogliati e si erano dati alla fuga. Ad | ||
106 | 1952 | L’Ataman disse che erano certamente le stesse né | ||
107 | 1952 | Le due false guardie erano andate ad avvisare i | ||
108 | 1952 | riconoscere, spiegando che essi erano proprio quei viaggiatori ai | ||
109 | 1952 | Dicevate che non c’erano ladri da queste parti | ||
110 | 1952 | avrebbero sparato: i fucili erano caricati a mitraglia. Così | ||
111 | 1952 | da fare: i gioielli erano perduti. Ma la perdita | ||
112 | 1952 | li portava diritti dove erano nascosti i gioielli. Il | ||
113 | 1952 | raccogliere la roba..." Intanto erano giunti all’albero e | ||
114 | 1952 | a quel contatto si erano raddoppiati, lo tradisse. Era | ||
115 | 1952 | e il Torta, ne erano seguiti altri delle guardie | ||
116 | 1952 | cercavano la banda ed erano state richiamate da quegli | ||
117 | 1952 | caso; mentre in realtà erano fermi. Cosma riconobbe subito | ||
118 | 1952 | più nulla da fare, erano morti, stramorti, e, insomma | ||
119 | 1952 | il suo avverso destino. ¶ Erano tutte bugie del genere | ||
120 | 1952 | per fortuna i gioielli erano assicurati. ¶ Tra questi pensieri | ||
121 | 1952 | lo riempì di gioia. Erano due guardie, con il | ||
122 | 1952 | conosciuta. Le due guardie erano stupite e guardavano con | ||
123 | 1952 | durante il giorno, si erano ridotte sull’orizzonte ad | ||
124 | 1952 | lasciato i morti dov’erano, tanto non scappavano; e | ||
125 | 1952 | cose che prima le erano sfuggite, questo particolare delle | ||
126 | 1952 | il casato della ragazza, erano stati numerosi qualche anno | ||
127 | 1952 | la sorella maggiore, non erano rimaste nella villa che | ||
128 | 1952 | superiore. I Malinverni non erano mai stati ricchi e | ||
129 | 1952 | In quella stanza c’erano un tavolo tondo sul | ||
130 | 1952 | Questa freddezza e riservatezza erano uno dei suoi caratteri | ||
131 | 1952 | alla madre di Clara, erano appunto quelli in cui | ||
132 | 1952 | segno che le cantine erano molto profonde e che | ||
133 | 1952 | protetta da un loggiato, erano quanto rimaneva di un | ||
134 | 1952 | lati del primitivo chiostro erano scomparsi, non restava che | ||
135 | 1952 | per il momento non erano abitate, salvo una accanto | ||
136 | 1952 | notte stremato e rabbioso. ¶ Erano già passate due settimane | ||
137 | 1952 | sapeva che questi accorgimenti erano irresistibili; difatti Sandro, poiché | ||
138 | 1952 | la persona. Le gambe erano dritte, dalle cosce fino | ||
139 | 1952 | le penzolavano avanti, languidamente. Erano scarne, dure, nervose, con | ||
140 | 1952 | buona stagione i bagnanti erano fitti come le onde | ||
141 | 1952 | quella rupe non c’erano più bagni né bagnanti | ||
142 | 1952 | dirupi dell’isola vi erano conformati come un castello | ||
143 | 1952 | muscoli sotto la magrezza erano ancora tutti tirati e | ||
144 | 1952 | Quante ne vuoi." ¶ Adesso erano entrati nell’insenatura, tra | ||
145 | 1952 | capisce!" ¶ Queste parole gli erano state ispirate dall’ira | ||
146 | 1952 | che furbo, tutti questi erano elementi di una seconda | ||
147 | 1952 | guardò le due donne: erano ambedue presso il letto | ||
148 | 1952 | che di quel viso erano la parte più mobile | ||
149 | 1952 | e guardò l’orologio: erano quaranta minuti che stava | ||
150 | 1952 | consapevole che quelle attenzioni erano rivolte a lei soltanto | ||
151 | 1952 | della cucina alla quale erano abituate le due sorelle | ||
152 | 1952 | e non pensiamoci più." Erano ormai alla frutta e | ||
153 | 1952 | il fondo della coppa. Erano dunque tanto sicuri del | ||
154 | 1952 | due, Bosso e Nora, erano riusciti a far cambiare | ||
155 | 1952 | Marta e Luca si erano invece fermati alla prima | ||
156 | 1952 | silenzioso e guardingo non erano che un istinto di | ||
157 | 1952 | i suoi presentimenti non erano che gli ultimi guizzi | ||
158 | 1952 | battenti del secondo uscio erano socchiusi; e che, attraverso | ||
159 | 1952 | e Tarcisio vide che erano di un azzurro slavato | ||
160 | 1952 | pallido e grosso polpaccio, erano di donna. Con energia | ||
161 | 1952 | fori di queste narici erano neri come per sangue | ||
162 | 1952 | che i due si erano allontanati, uscì dal suo | ||
163 | 1952 | donne della sua gioventù erano mature, madri o inacidite | ||
164 | 1952 | e che le pazzie erano finite. ¶ Più pazzi, nella | ||
165 | 1952 | spogliato, che quelle lenzuola erano le stesse in cui | ||
166 | 1952 | comode rampe. Le rampe erano collegate tra di loro | ||
167 | 1952 | secondo piano. Ma dove erano andati a finire i | ||
168 | 1952 | casa, atrio e scala erano illuminati? L’Urati finì | ||
169 | 1952 | che nel salotto c’erano una gran quantità di | ||
170 | 1952 | quella camera. Le donne erano la passione dominante dell | ||
171 | 1952 | camicia, a suo vedere, erano l’amore. Aveva appena | ||
172 | 1952 | e reticente, rispose che erano ormai già sette mesi | ||
173 | 1952 | valle sottostante. I colpi erano vicini; al Sangiorgio, non | ||
174 | 1952 | altro, Perrone e Mostallino erano inseparabili, sebbene in realtà | ||
175 | 1952 | bellezza di questa testa erano i capelli. Una treccia | ||
176 | 1952 | che i suoi pensieri erano altrove. Non soltanto non | ||
177 | 1952 | le spalle al camino. Erano sguardi indocili che andavano | ||
178 | 1952 | alle parole di Perrone; erano tutti complimenti; in realtà | ||
179 | 1952 | teste di coloro che erano rimasti a terra, scomparvero | ||
180 | 1952 | ai piedi di Perrone. Erano le chiavi involtate in | ||
181 | 1952 | corazze di ferro. Ed erano ridotti a ripetere sempre | ||
182 | 1952 | modo da magazzino. ¶ C’erano stanze a pianterreno con | ||
183 | 1952 | vestiboli e i corridoi erano ingombri di torsi di | ||
184 | 1952 | I gesti gli si erano fatti circospetti, camminava in | ||
185 | 1952 | le due finestre che erano alle estremità del corridoio | ||
186 | 1952 | le gambe nude le erano uscite dalle vesti; Tancredi | ||
187 | 1952 | vesti; Tancredi vide che erano proprio le stesse che | ||
188 | 1952 | spavento, gli parevano strane. Erano certo le stesse che | ||
189 | 1952 | le aveva vedute. Gli erano apparse languide e nervosamente | ||
190 | 1952 | l’Ataman le celie erano un’arma e una | ||
191 | 1952 | giunsero a quelli che erano rimasti in coda, i | ||
192 | 1952 | di cui, da ultimo, erano stati vittime altri viaggiatori | ||
193 | 1952 | passeggiate in automobile. S’erano fermati in aperta campagna | ||
194 | 1952 | le sue accuse non erano vere. Ma che cosa | ||
195 | 1952 | tromba. ¶ Dopo alcuni minuti erano nella piazza. Di botto | ||
196 | 1952 | chiuso. Più le azioni erano clamorose e violente, più | ||
197 | 1952 | di tristezza in cui erano avvolte. Ma se cercava | ||
198 | 1952 | le lance delle cancellate erano bianchi di polvere estiva | ||
199 | 1952 | vide che le persiane erano socchiuse e udì due | ||
200 | 1952 | casa. ¶ Vestibolo e scala erano immersi nell’ombra, egli | ||
201 | 1952 | conoscere, tutti quei discorsi erano falsi?" ¶ Ella fumava guardandosi | ||
202 | 1952 | ma che certamente c’erano stati. Calma, seguendo pazientemente | ||
203 | 1952 | e gratuite che gli erano consuete: prima della mezzanotte | ||
204 | 1952 | immaturità dei tratti che erano, irrimediabilmente, quelli di un | ||
205 | 1952 | si vergognava profondamente, c’erano poi tre particolari che | ||
206 | 1952 | e soffocato labirinto. Ed erano così complicati che Gianmaria | ||
207 | 1952 | propositi di seduzione non erano così cinici come potrebbe | ||
208 | 1952 | sguardi spesso si incontravano. Erano del resto sguardi indifferenti | ||
209 | 1952 | sinuosa. I capelli, che erano neri, li portava divisi | ||
210 | 1952 | Quasi tutti i pensionanti erano già a tavola; bastò | ||
211 | 1952 | e sua madre. Non erano molti i pensionanti: due | ||
212 | 1952 | intelligenza ristretta; gli occhi erano grandi e, più che | ||
213 | 1952 | egli credeva discrete, ed erano invece, in realtà, violente | ||
214 | 1952 | dietro la sua tavola. ¶ Erano in quel momento già | ||
215 | 1952 | incominciò a raccontare che erano romane, che si trovavano | ||
216 | 1952 | ma che le camere erano buie e senza sole | ||
217 | 1952 | la madre e Negrini erano scomparsi; si udivano giungere | ||
218 | 1952 | tanto distaccati e casti erano la persona che le | ||
219 | 1952 | per certi terreni che erano nelle adiacenze della caserma | ||
220 | 1952 | o tre noci che erano nel cestino della frutta | ||
221 | 1952 | sguardo dei grandi occhi, "erano tutte calde le vivande | ||
222 | 1952 | Gli occhi della donna erano inespressivi; invece tutto il | ||
223 | 1952 | deserta saletta rossa. Non erano ancora passati dieci minuti | ||
224 | 1952 | occhi di Gianmaria si erano fissati sopra la borsetta | ||
225 | 1952 | tremila... ma lascia andare." ¶ Erano appunto le parole che | ||
226 | 1952 | rispose scuro Gianmaria. Adesso erano nel corridoio e, come | ||
227 | 1952 | lenta la direttrice, "si erano messi insieme per imbrogliare | ||
228 | 1952 | che nell’urto gli erano andate fuori posto, pronunziò | ||
229 | 1952 | i torti che gli erano stati fatti. Nel momento | ||
230 | 1952 | rissestare gli occhiali che erano ormai a posto, "chi | ||
231 | 1952 | E proprio oggi!" ¶ S’erano un poco spostati verso | ||
232 | 1952 | e immobili che si erano stabilite sopra la città | ||
233 | 1952 | finestre del primo piano erano illuminate, intorno il palazzo | ||
234 | 1952 | affatto disadorno. Non c’erano mobili in questo corridoio | ||
235 | 1952 | aspetto quasi funebre perché erano nere e lucide come | ||
236 | 1952 | e poltrone e divano erano fatti con i soliti | ||
237 | 1952 | accento e gli sguardi erano tali che Luca non | ||
238 | 1952 | qual era stata quando erano stati fidanzati, una ragazza | ||
239 | 1952 | fatto di essere gemelle, erano sempre andate vestite nella | ||
240 | 1952 | mento ripiegato e minuscolo erano, è vero, gli stessi | ||
241 | 1952 | palazzi come nelle casette, erano rimaste le famiglie più | ||
242 | 1952 | consumava di più non erano tanto le infermità quanto | ||
243 | 1952 | volere di più? C’erano, insomma, tra Tullio e | ||
244 | 1952 | tredici anni, ché tanti erano passati da quando per | ||
245 | 1952 | amore, le sue avventure erano state così poche che | ||
246 | 1952 | Questi momenti di sconforto erano rari, per fortuna, ma | ||
247 | 1952 | suo lavoro di avvocato. Erano, questi due, la coppia | ||
248 | 1952 | là dove, invece, c’erano i muri. Completavano l | ||
249 | 1952 | alla moglie. ¶ Queste serate erano oltremodo silenziose e malinconiche | ||
250 | 1952 | a queste loro serate. Erano facce, espressioni, gesti da | ||
251 | 1952 | sedeva discorrendo con Tullio. ¶ Erano veramente serate piene di | ||
252 | 1952 | vincitore. ¶ Però queste non erano che fantasticherie. Di sicuro | ||
253 | 1952 | argomenti di questi discorsi erano sempre generici e lontani | ||
254 | 1952 | sacrificio. Le sue idee erano i bei vestiti, i | ||
255 | 1952 | orecchio; i suoi discorsi erano tutto un mosaico di | ||
256 | 1952 | meno convenzionalmente, la pozzanghera erano le condizioni di angustia | ||
257 | 1952 | oggetti che prima si erano affollati intorno alla figura | ||
258 | 1952 | diviso dalla De Gasperis erano scomparsi e, contro ogni | ||
259 | 1952 | poche case che le erano rimaste aperte. Parlava sottovoce | ||
260 | 1952 | società e sulla vita. Erano idee viete e piene | ||
261 | 1952 | e quelle lagrime non erano che un tranello; si | ||
262 | 1952 | Locascio come il Varini erano da molto tempo innamorati | ||
263 | 1952 | rivelazioni, tutte le paure erano tornate ad assalire Tullio | ||
264 | 1952 | avrebbe saputo definire ed erano le più urgenti. "Ah | ||
265 | 1952 | due del chiosco si erano separati al primo rumore | ||
266 | 1952 | i due De Gasperis erano d’accordo e che | ||
267 | 1952 | ad un mendicante morto erano state trovate migliaia di | ||
268 | 1952 | se c’eri..." ¶ Intanto erano giunti sul pianerottolo. "Allora | ||
269 | 1952 | me la via... addio." Erano parole gelide, e tali | ||
270 | 1952 | gli occhi. ¶ Ma non erano ancora passati cinque minuti | ||
271 | 1952 | stanze anguste del pianterreno erano quasi al buio, la | ||
272 | 1952 | stile Luigi XV, dappertutto erano mobiletti dorati e panciuti | ||
273 | 1952 | stile lezioso del salotto erano i suoi gesti minuti | ||
274 | 1952 | approvò con il capo. Erano, pensò, questi ragionamenti della | ||
275 | 1952 | rimase molto tempo solo. Erano appena passati pochi minuti | ||
276 | 1952 | e altri inevitabili abbellimenti, erano le stesse che di | ||
277 | 1952 | Le assicuro," protestò, "che erano tutte bugie, banalità, roba | ||
278 | 1952 | Anche nelle stanze, che erano vaste, con volte e | ||
279 | 1952 | lati della finestra c’erano ancora una scrivania e | ||
280 | 1952 | o, meglio, per fantasticare. Erano, infatti, questi i momenti | ||
281 | 1952 | vita del borgo gli erano più care della vitalità | ||
282 | 1952 | materne e filiali non erano che il frutto di | ||
283 | 1952 | ad una vita sana..." Erano banalità, cose misere, approssimative | ||
284 | 1952 | sua attrazione, ora non erano che uno stimolo di | ||
285 | 1952 | di un tempo si erano spenti cedendo il luogo | ||
286 | 1952 | e carnale di cui erano impregnate le vesti e | ||
287 | 1952 | I discorsi del Mancuso erano, come il solito, brevi | ||
288 | 1952 | una guancia; le sigarette erano cattive; la cameriera della | ||
289 | 1952 | che in gran parte erano provocati e giustificati dal | ||
290 | 1952 | livello della gente comune. Erano sogni sciocchi e semplici | ||
291 | 1952 | I ritorni in famiglia erano sempre stati assai malinconici | ||
292 | 1952 | e Paolo non c’erano stati che discorsi, stesse | ||
293 | 1952 | a questo tavolo s’erano seduti fino a cinque | ||
294 | 1952 | sugli argomenti che gli erano familiari. Ma Gemma, tutta | ||
295 | 1952 | con le sue attenzioni, erano per Gemma un tormento | ||
296 | 1952 | verso la fine c’erano frasi non dubbie di | ||
297 | 1952 | Le lettere di Paolo erano sentimentali; a forza di | ||
298 | 1952 | inebriavano fino alle lagrime. Erano lettere insincere dalla prima | ||
299 | 1952 | i ragguagli che gli erano stati domandati. La vedova | ||
300 | 1952 | stramberie e nervosità c’erano fatti solidi, reali, probabilmente | ||
301 | 1952 | fossero offerti a Gemma erano stati certi maturi e | ||
302 | 1952 | quotidiana che prima le erano sconosciute. Raddolcita dalla speranza | ||
303 | 1952 | il disastro mondano: perdute erano la villa, le amicizie | ||
304 | 1952 | tutto dipenderà da lei." Erano, queste parole, nient’altro | ||
305 | 1952 | La quale, ora che erano fidanzati, non poteva più | ||
306 | 1952 | insperate fortune. ¶ Queste serate erano lunghe. Tanto lunghe che | ||
307 | 1952 | che quasi sempre non erano neppure sue ma pescate | ||
308 | 1952 | dimora del vicolo ed erano andati a stare in | ||
309 | 1952 | parte della città c’erano poche altre case in | ||
310 | 1952 | grotta; schizzi di calcina erano rimasti sui vetri. C | ||
311 | 1952 | la decadenza. Le dorature erano scrostate e mostravano il | ||
312 | 1952 | rosee dipinte nella cupola erano oscurate da larghe macchie | ||
313 | 1952 | poltrone col velluto rosso erano state sostituite da certe | ||
314 | 1952 | di frequente, accomunate com’erano dagli stessi pregiudizi e | ||
315 | 1952 | consigli. Altre sue specialità erano le pomate e i | ||
316 | 1952 | fratello e la sorella erano ormai sposati da tempo | ||
317 | 1952 | e delle due donne erano le sole a risuonare | ||
318 | 1952 | gioioso. Due persone ormai erano in lei per lo | ||
319 | 1952 | legno dipinto. Non c’erano che loro tre nella | ||
320 | 1952 | Vittoni i modi che erano un po’ brutali ma | ||
321 | 1952 | gli sussurrava qualche frase: erano parole di ammirazione per | ||
322 | 1952 | Né i suoi timori erano del tutto ingiustificati. Perché | ||
323 | 1952 | necessità di tale corrispondenza. Erano amanti e già non | ||
324 | 1952 | della casa di faccia erano lustre di pioggia ma | ||
325 | 1952 | ed anche i concetti erano nuovi perché mai prima | ||
326 | 1952 | che un tempo le erano sembrati pieni di allegra | ||
327 | 1952 | Per Gemma queste cordialità erano altrettanto veleno, a tavola | ||
328 | 1952 | tempo. Quelli della villa erano in debito con lei | ||
329 | 1952 | Coceanu esistesse. Ma dov’erano i segni di quell | ||
330 | 1952 | sopra i fatti che erano avvenuti. Al primo dolente | ||
331 | 1952 | vasti e molteplici non erano ormai più che apparenza | ||
332 | 1952 | apparenza mentre un tempo erano state parti essenziali del | ||
333 | 1952 | tirchieria. Coloro che gli erano vicini se ne accorsero | ||
334 | 1952 | la gente, pensando che erano troppo grosse ormai per | ||
335 | 1952 | a quelle che gli erano antipatiche o estranee, nella | ||
336 | 1952 | con esso il palazzo erano decaduti; la gente ricca | ||
337 | 1952 | per strada, che si erano riconosciuti e avevano parlato | ||
338 | 1952 | del suo corpo giovane; erano tutti lì, anni ed | ||
339 | 1952 | rossore; le labbra non erano dipinte, ma, lustre e | ||
340 | 1952 | ancora nel cassetto. C’erano stampe giapponesi di una | ||
341 | 1952 | le altre cianfrusaglie; c’erano finalmente pacchi e pacchi | ||
342 | 1952 | né cannella, né zafferano erano mai stati attinti dai | ||
343 | 1952 | comunemente chiamata grossa borghesia; erano, dunque, tutti figli di | ||
344 | 1952 | circolo non era lui. ¶ Erano due ore che sedevano | ||
345 | 1952 | luci e di veicoli: erano gli invitati che arrivavano | ||
346 | 1952 | per l’occasione vi erano stati attaccati dei festoni | ||
347 | 1952 | si tenevano i fianchi, erano indolenziti; "ah Gogò, cattivo | ||
348 | 1952 | circolo intorno, ma non erano abbastanza stretti, tra l | ||
349 | 1952 | Questi giuochi, mentre non erano per il Brambilla che | ||
350 | 1952 | fantasmi grigi e costernati erano gli abeti della foresta | ||
351 | 1952 | Brambilla, almeno nel complesso, erano vere; si trattava quasi | ||
352 | 1952 | giorno i suoi pensieri erano altrove, un’ansietà, un | ||
353 | 1952 | piatte da parere vuote, erano manovrati in quell’ ombra | ||
354 | 1952 | genere...; tutte queste cose erano note al ragazzo, però | ||
355 | 1952 | le guance le si erano accese di un rossore | ||
356 | 1952 | sotto altre forme; prima erano le esperienze amorose, ora | ||
357 | 1952 | al silenzio che certo erano di fuori. Immaginava che | ||
358 | 1952 | finestra. I suoi pensieri erano confusi, gli pareva di | ||
359 | 1952 | la luce, e non erano infatti ancora passati cinque | ||
360 | 1952 | giù per la scala erano cessati, e che, d | ||
361 | 1952 | funesti segni dell’incendio erano venuti a turbare la | ||
362 | 1952 | questo annebbiamento, questa deformazione erano già rimpiccioliti e circoscritti | ||
363 | 1952 | nebulosità e la deformazione erano le stesse della prima | ||
364 | 1952 | le foreste di abeti erano tutte impolverate dalle recenti | ||
365 | 1952 | non richiedeva alcuna riflessione, erano le sole della giornata | ||
366 | 1952 | case di quella viuzza erano sia disabitate sia addirittura | ||
367 | 1952 | fanali non ce n’erano che due presso l | ||
368 | 1952 | la cura colla quale erano state aggiustate e disposte | ||
369 | 1952 | gente, le Foresi, che erano poverissime, cercavano di trarre | ||
370 | 1952 | malsicura e approssimativa considerazione. Erano ammesse dappertutto, note a | ||
371 | 1952 | un elogio che non erano importune e sapevano rimanere | ||
372 | 1952 | più influente di loro, erano molte e non tutte | ||
373 | 1952 | mentre in realtà non erano mai state sopra un | ||
374 | 1952 | di pochi giorni, ma erano ricordi lontani e sbiaditi | ||
375 | 1952 | villa di quella famiglia erano il maggiore avvenimento e | ||
376 | 1952 | verità delle altre che erano poi seguite e, come | ||
377 | 1952 | tali trascorsi non solo erano leciti, ma anche, in | ||
378 | 1952 | ella pareva sottintendere, che erano negate alle persone volgari | ||
379 | 1952 | epoca in cui si erano così universalmente diffusi da | ||
380 | 1952 | come le braccia, che erano nude, avessero una pelle | ||
381 | 1952 | che le labbra semiaperte erano fresche e carnose, di | ||
382 | 1952 | da quelli che si erano scambiati fin’allora, ma | ||
383 | 1952 | i loro occhi si erano incontrati, fosse incominciata una | ||
384 | 1952 | natura dei rapporti che erano corsi fin’allora tra | ||
385 | 1952 | Simona e Livio si erano seduti al riparo di | ||
386 | 1952 | rivelò molto modesta. C’erano numerose e sottili fette | ||
387 | 1952 | bottiglia di vino. C’erano due uova sode. E | ||
388 | 1952 | soli testimoni... non c’erano neanche i genitori." ¶ "Non | ||
389 | 1952 | penzolanti. Ormai le nubi erano sopra di loro e | ||
390 | 1952 | i loro corpi nudi erano fradici di sudore e |