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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «erano»

nautoretestoannoconcordanza
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e insondato fenomeno che erano i viaggi del signor
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un unico lago, si erano dispersi nella limpida verità
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volto di Jun. Gli erano entrate negli occhi, quelle
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e incredibile – non c’erano labbra più belle – e
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come vivevano, e com’erano. Ci si sarebbe potuti
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e in quello che erano c’era qualcosa – per
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Che era bello. ¶ Così erano il signore e la
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è una storia bellissima. ¶ Erano le tre del mattino
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incognite dell’esistenza (che erano, appunto, tali): guardava il
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il suo, se qui erano le 14 e 25 là potevano
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per centinaia di giorni”. ¶ Erano i tempi in cui
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stazione di Buffalo c’erano tre orologi, ognuno con
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e sei ce n’erano nella stazione di Pittsburgh
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tramonto – tutto il resto erano attimi confusi in un
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non perdonava. Se c’erano sette minuti di differenza
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viaggi in carrozza non erano mai riusciti a scoprirli
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Rainhill. In gara c’erano altre tre locomotive, ciascuna
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di quando i treni erano per la prima volta
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posto delle canne c’erano delle persone. Ogni persona
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d’ottone, e invece erano uomini. In effetti se
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sapeva di che colore erano i rumori, uno per
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sarebbe potuto pensare che erano riusciti a fregargli un
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nel marcio della notte. ¶ Erano undici rintocchi, schioccati nel
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era allontanato da lui. Erano soli, meravigliosamente soli, lui
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meravigliato entusiasmo – d’altronde erano lacrime o gocce di
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lungo il corridoio c’erano ormai sul pavimento abbastanza
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le domestiche che ancora erano bambine, e il signor
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E dire che invece erano poi solo uomini, uomini
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duecento metri di binari: erano venuti a montarli, qualche
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vicino e dire poi, erano trenta centimetri, anche meno
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contro la meraviglia. C’erano cose che uno qualunque
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Mormy, quelle stesse cose erano prodigi, esplodevano come incantesimi
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Lui collezionava immagini che erano e basta. ¶ – È matto
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nei suoi silenzi, che erano ammutolita emozione, riposavano i
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la vita. Chissà com’erano le ali dell’angelo
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a raccontare. Raccontava come erano morti. La vedova di
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Chrinnemy. E così via. Erano passati sei anni da
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cristallo che avrai rotto erano solo vita... non sono
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mise a leggere. Non erano che poche righe. Dicevano
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diligente architetto dublinese c’erano talmente tante assurdità che
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Vetrerie Rail – scoprì – c’erano ancora. Distavano un paio
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occhi di suo padre: erano occhi meravigliati. Nello stupore
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sorrise. ¶ – Chi lo sa... ¶ Erano giù, alla vetreria, a
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e tutto il resto. Erano lì quando Hector Horeau
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i finestrini dei treni erano di vetro. Si chiedeva
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testa e basta. C’erano. Tutto lì. E però
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ma era solo che erano amici... non c’era
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cambiava, cose così, ma... erano sempre musiche di qualcun
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mezzo alla gente... sola... erano anni che non la
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vedrebbe anche un cieco... erano le mie rotaie... mi
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non ne sbagliava una, erano loro che lo tradivano
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più. ¶ – Cosa dici? ¶ – C’erano quelli della ferrovia, gli
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della ferrovia, gli operai, erano inferociti, gridavano contro di
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gridavano contro di noi, erano in quaranta, forse di
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cercato di fermarli ma erano in troppi, e allora
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con noi... ¶ – Cosa dici? ¶ – Erano inferociti, quelli della ferrovia
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tutti di scappare, perché erano troppi, ed è gente
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fatta, ma non c’erano più, gli occhi, non
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deserto. Tutti spariti. C’erano nove chilometri e quattrocentosette
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guardarsi intorno non c’erano che prati e colline
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casa: silenziosa. Non si erano mai più visti. Anni
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dietro ai vetri che erano stati già montati. Non
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parlava di fontane. C’erano anche i disegni. E
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con dolce imperturbabilità. ¶ – C’erano otto musicisti che provavano
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sera tardi, e c’erano solo loro, nel Crystal
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da nulla. Due sorveglianti erano corsi immediatamente e si
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tutto. Ma alcune cose erano vere. E bellissime. Jun
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Quinnipak non se n’erano mai viste. È per
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gente lo sapeva – c’erano i matti. Con le
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di legno. Ma c’erano anche quelli che giravano
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suo comodino non c’erano libri, non c’erano
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erano libri, non c’erano ritratti. Nessuno mai lo
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bianco con cui tutti erano abituati a vederlo girare
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clarinetto, ma a sostituirlo erano sopraggiunti un paio di
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dal libro. Davanti c’erano chilometri di colline e