Antonio Pascale, Passa la bellezza, 2005

comodino, cosí se c’erano gli scarafaggi magari per

notte. ¶ Adesso, invece, s’erano fatte le 7:15, stavo nella

che i miei calcoli erano sbagliati: ¶ – Guarda come mangi

riusciva a capire dove erano finiti. Una cosa normale

le caratteristiche delle macchine erano le seguenti: avevano il

i cofani neri, c’erano delle nigeriane. Stavano facendo

rasato per bene, c’erano dei peli piú lunghi

Ma finché non s’erano fatte le cinque il

per tutta la nottata, erano partiti. ¶ Questo era il

brutto. Gli occhi soprattutto, erano diventati profondi e languidi

sbuffo collettivo alle 6:25 si erano avviati verso l’azienda

in fin dei conti erano solo sei giorni. Si

domani, i soldi già erano pochi, quattro euro all

quando si potevano arrangiare erano contenti. ¶ Ma tutto questo

i rumeni non c’erano. Buttati sui sedili, c

Buttati sui sedili, c’erano dei plaid, buste di

giorno. Poi due ettari erano a biologico, gli altri

non c’era tempo, erano le sei, bisognava andare

che a metà giornata, erano le 10:20 del secondo giorno

morte, catrame, canne ammuffite, erano queste le immagini che

già sotto i filari, erano giovani, né troppo alti

insieme al mediatore c’erano due donne. Pipolo m

Ho visto se c’erano dei furgoni con i

sono guardato allo specchio, erano ovali e ricoperte di

avevo capito che c’erano due invarianti: stress come

genitori, Rossella e Silvestro, erano molto raffinati: non lo

giochi di legno, perché erano diventati oggetti di design

di colore che vedevo erano rosse, invece di un

facevano piú. Le città erano cambiate, gli aerei, i

stavano formando e c’erano degli spazi incolti, cosí

il sonno e poi erano cazzi… ¶ – Non potevi andarci

altronde si vedeva che erano state trattate con vernice

schiena. Le macchie c’erano ancora, ovali, slabbrate, ma

rosse, le scagliette poi erano andate via. Forse stavo

guardato la scatola: c’erano dei fili elettrici gialli

risalivano agli anni Settanta, erano molto voluminosi, con tutte

Poi tutte le potenzialità erano rimaste in grumo. In

Sul tavolo, invece, c’erano dei morsetti di quattro

bar e davanti c’erano tutti, pure Gentile, oltre

giorno a Caiazzo), c’erano solo due macchie isolate

nei giorni successivi, s’erano unite, manco si fossero

aveva mai sopportato: c’erano solo l’enciclopedia utet

improvvisi. Le pause non erano diversivi, ma momenti d

questo scirocco. Alcune braccia erano cosí bianche. Da un

trasparenti. Poi, da quando erano iniziati i problemi con

insieme a Piera, c’erano i saldi, stavamo a

stavamo pure in ritardo, erano le 19:30. ¶ – Oh, piano. ¶ – Ma

l’orologio. Intanto, s’erano fatte le 19:45. ¶ Nel frattempo

il vetro anteriore, s’erano fatt’ ’u vetro. ¶ – So

è aumentata di intensità, erano le 20:15. Ormai, sotto la

vicino al polso c’erano dei puntini rossi, ma

un giorno intuisti che erano una coppia perfetta e

gambe: qui le macchie erano piú grandi, si stavano

sue braccia. Che non erano solo rosse, ma qualcosa

i miei pensieri s’erano scissi. Da una parte

dei miei amici perché erano troppo lenti. Lenti, non

la pelle del viso, erano bianchissimi. Qui c’era

e pure l’infermiera erano stati piú comprensivi. Il

il cortisone in vena (erano anni che non facevo

cominciato a intuire qualcosa: erano cattolici. Mi sono ricordato

suoi amici, che s’erano costruiti la casa a

Ora, nel ristorante c’erano tre preti, in borghese

novizi, allora tutti si erano alzati, avevano fatto il

a un certo punto erano usciti fuori, e, poco

a uno a uno, erano spariti dalla mia vista

teiera sul fuoco (invece erano i tubi dell’acqua

Siccome i due balconi erano divisi da un vetro

gira e vota, s’erano fatte le 18. Cosí, distrattamente

sola cosa che brillava erano i lumini sotto le

paziente e l’altro. Erano le 18:40 e zio Arturo

auguri, zio Arturo, s’erano fatte le 18:48. Avevo, quindi

bella macchina, sí, s’erano fatti i debiti per

Macchina e moto, c’erano un sacco di leggende

altra telefonata a Federico. Erano le 19:43. Però mi scocciava

pensavo stesse dormendo, ma erano le 21, il Tg2 mo

che a Caserta c’erano quelli che se la

di quelle ragazze s’erano rese conto che il

morto. ¶ Lui e Donatella erano morti. ¶ – A volte la

è solo uno sfogo. ¶ Erano stati giorni difficili. I

Madre aveva accolto, c’erano cosí tante parole sui

Un caffè alla signorina? Erano anni che non vedevo

guardavo le mie braccia: erano rosse, piú rosse. – Vincè

democrazia a volte mi erano insopportabili. Cosí: ¶ – Senti Elena

Adesso sugli avambracci inferiori erano rimasti dei puntini, tracce

cortisone (ipertensione e sudorazione erano previsti tra gli effetti

di cinquecento posti). S’erano spente le luci e

Mica potevo chiamarlo, non erano nemmeno le quattro. Allora

mia madre dormivano o erano morti. ¶ Domani mattina presto

credo, pure i negozi erano a pezzi, nel senso

tre stelle. No, adesso erano diventate quattro. Strano. Comunque

e mio padre si erano conosciuti nel 1974, quando un

comune, non lo capivano. Erano gente di fiume, non

gli amici dei miei, erano diversi dai contadini che

passaggio, quando i cantieri erano aperti, le montagnelle di

fa, al funerale c’erano solo cinque rumeni. ¶ – Ma

il sole alla pelle, erano circa tre ore che

e sí, le braccia erano bianche o cosí mi

un gracchío, appunto). Non erano buone notizie, si capiva

Pure qua gli spogliatoi erano strani, a parte il

a poco prima s’erano presi a pugni, per

misi davanti allo specchio. Erano due mesi che mi

della mano destra screpolato, erano evidenti le venature bianche

con dentro due vangeli (erano gli oggetti che dovevamo

mi aveva detto quali erano gli step: individuare con

un appuntamento. I casi erano due. Se telefonavi al

alcuni restavano. Quelli che erano piú bravi a recitare

avrebbero motivato quelli che erano scontenti. Perché c’erano

erano scontenti. Perché c’erano anche in questo caso

senso che i divani erano ancora incellophanati. Si scartavano

tutta la Casilina c’erano magazzini enormi: rubinetteria, oggetti

Valerio Longo per esempio, erano arcaiche, i connotati cosí

le stanze da letto erano quattro. Una era quella

del nostro vangelo non erano niente, ne ho approfittato

Allo sterzo della macchina erano inseriti i collegamenti con

I rumori della corsa erano perfetti. Un sonoro cosí

campagna. Solo che quelle erano case per il ceto

del gra molti terreni erano diventati preziosi e allora

ecc.» Le fogne c’erano, i lampioni insomma, servizi

su poi giú, c’erano solo case, anzi cancelli

pugni (le mie mani erano diventate palmate), m’ero

doni, tutti i bambini erano incantati, tu dicesti ad

Italia. Le insegne pubblicitarie erano come matrioske, ce n

guarda: bellissimo, i bambini erano incantati. Tranne uno, che

Roberto scherzando scherzando s’erano messi a parlare di

fabbrica. A Caiazzo c’erano questi che facevano i

Coppola. Cosa inaspettata, c’erano molti architetti. Erano stati

c’erano molti architetti. Erano stati sbaragliati. ¶ – In questa

io. ¶ – Sí, ma c’erano delle attenuanti, i nostri

porte del Pendolino si erano chiuse, quindi avevo fatto

grecale. Visti dalla strada erano bellissimi. ¶ – Non… non ho

per la felicità, ma erano sofismi, mi rendevo conto

parlava di Federica: sí, erano in crisi, insomma distanti

Tutti quei suoi sforzi, erano cosí commoventi. Ce ne

dài, apri, ti prego. ¶ Erano le cinque di mattina

il liceo, i miei erano ancora vivi. Era una