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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «erano»

nautoretestoannoconcordanza
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1886
scrivendo: le cose mutate erano di nuovo come furono
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1886
la via di Monteoliveto, erano giunte presso la fontana
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nostra inserviente, potrebbe aiutarmi.... ¶ Erano innanzi al palazzo Gravina
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paltoncino. E come ci erano linee buone e linee
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ore. ¶ Le più scontente erano le hughiste, le migliori
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dispiaceri, che le ausiliarie erano tante sconoscenti, che lei
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che portavano superbia, perchè erano impiegate alle macchine e
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di un biondo cinereo erano tirati indietro, precisamente, non
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1886
voglio leggere anche io. ¶ Erano aggruppate in dieci, attorno
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scioccherie. Ma le altre erano un po’ commosse da
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1886
lesse. Le ausiliarie che erano ritornate, tutte umiliate ai
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tre ore e mezza. Erano state accese le fiammelle
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I giorni di festa erano fatti apposta per la
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i cari, gli amici erano riuniti a pranzo, a
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poteva far altro; ma erano troppi i permessi. Tutte
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un po’ di silenzio. ¶ Erano le otto e un
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1886
avevano chiesto il permesso, erano prese da una esasperazione
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chiedergli quel benedetto permesso. Erano le otto e mezzo
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ora delle nove, si erano consumate in quel desiderio
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giorno di domenica, 8 aprile, erano indette le elezioni generali
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1886
le avrebbe considerate? Non erano nominate nè con decreto
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L’avvenire? Quale avvenire? Erano fuori pianta, non avevano
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furioso. Nella sezione maschile erano attivati quattro fili con
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1886
Hughes, doppia Hughes, Steele, erano in movimento: i due
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movimento: i due capoturni erano presenti, andando e venendo
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1886
voltava. Nella sezione femminile erano presenti tutte le ausiliarie
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fermi cinquantadue. Le ausiliarie erano prese dalla febbre, che
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1886
responsabili della linea, vi erano questi brevi dialoghi, senza
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1886
femminile. La mattina si erano scambiata una sfida gioconda
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1886
da campioni valorosi, si erano salutati come due schermitori
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1886
diceva niente: le ausiliarie erano tutte svelte, tutte intelligenti
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telegrammi trasmessi. Non vi erano più distinzioni di turno
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fatto restringere. Da che erano venute le pioggie, la
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giorno della pioggia, si erano manifestati i guasti di
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1886
Capri; le comunicazioni semaforiche erano dunque interrotte. Dopo tre
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Ma il guaio maggiore erano i contatti. Per la
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1886
e Lagonegro. ¶ Sei linee erano abbattute nello stesso tempo
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tavolone oblungo, su cui erano posati tanti cestini da
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zie straniere, i confessori, erano tutti in moto per
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entrarono, tenendosi a braccetto: erano due statuine di porcellana
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ospizio dei fanciulletti abbandonati, erano gli orli: esse orlavano
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1886
pazienti di statuette meccaniche. Erano sempre contente di orlare
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casa Cantelmo in cui erano tradizionali la bontà, la
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bellissimi, biondi e rosei, erano stati colpiti dalla tisi
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due Sannicandro si consolavano, erano tutte felici, poichè in
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via, alla prima misura erano in giro anche loro
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waltzer, molte signore si erano sedute stanche, sui divani
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sfacciato, di cui molte erano scandolezzate, con quell’aria
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amore, — Willy e lei erano stati incontrati in carrozza
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esitare e senza vergognarsi. ¶ — Erano qui, poc’anzi: sono
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fiori azzurri che vi erano sparsi e i grandi
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e il suo spirito erano altrove, là, dirimpetto, dove
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le prime ad arrivare erano state Eva Muscettola e
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1886
ed Eugenia d’Aragona erano entrate, anche loro: Giulia
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suo viaggio di nozze, erano divisi in due o
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1886
un po’ arrossendo, si erano strette, raccolte, mosse dalla
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il fidanzato non comparivano; erano arrivati Giovannella Sersale con
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movimento, Massimo e Olga erano entrati, tenendosi a braccetto
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con tutte quelle che erano state sue amiche, avendo
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nella lotta dove tante erano le probabilità di essere
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dorme, sino alla porta, erano raccolti gli uomini: a
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Padre di S. Chiara, erano raccolte le signore: le
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signore: le due tribune erano circoscritte da certe balaustre
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1886
e molte donne che erano quella mattina nella chiesa
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la casa Muscettola, non erano andati, sei mesi prima
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di zingarismo ricco. Non erano tutti andati al funerale
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sotto i capellini neri, erano inginocchiate d’accanto, strette
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con le candele accese erano venute a circondarla. Le
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d’argento, su cui erano il cranio e le
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Eugenia e sua madre erano grasse, piccole, tozze, avevano
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chiara, e le scarpette erano troppo piccole pel piede
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il numero sessantadue, loro; erano le dieci, giammai si
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si stipava sempre più: erano le dieci mezzo. Erano
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erano le dieci mezzo. Erano giunte le due sorelle
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tempo, salute e quattrini, erano sempre circondate di ammiratori
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una dote, le Galanti, erano state educate nel nobile
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guardarsi, ma le Galanti erano indispettite che quell’elegante
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sorelle: le De Pasquale erano invidiose pei grossi orecchini
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dieci e le calze erano di cotone, un insieme
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sdrucita: le Galanti, che erano buonine, la chiamarono. Vi
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1886
minuto, interdette. Povere come erano, una vedova, l’altra
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lei. ¶ Così quella mattina erano restate in asso, madre
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condurre in un camerino, erano due donne sole e
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1886
due soldi di ciambelle. Erano le undici e mezza
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e mezza, non vi erano più sedie disponibili nel
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1886
amica sua, Annina Casale. ¶ Erano due alunne della scuola
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e durante il bagno; erano famose, nello stabilimento, pel
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ma quelle ragazze, tutte, erano prese dal brivido del
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1886
scoppiava, vivacissima. Le Altifreda erano due belle e sdegnose
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1886
e superbiose Altifreda, che erano così ricche, così belle
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1886
aveva, per farle figurare: erano dipinte, dicevano le De
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ragazze che se n’erano state fino allora a
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1886
aria di conoscitrici scontente. Erano le due sorelle Fusco
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come comparse; e siccome erano carine, quasi sempre applaudite
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sei mesi dell’anno. Erano ricche, tanto ricche, trecentomila
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venticinque, la terza ventidue, erano belle, eleganti, educate benissimo
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i fidanzati sparivano. Esse erano generose e buone, ma
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le sorelle Cafaro, che erano della sua provincia, ma
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partiti rispettabili, quelle ragazze erano troppo ricche: mentre una
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andava diminuendo, molte famiglie erano andate a fare il
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correvano. Le De Pasquale erano andate, Caterina Borrelli e
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a piedi; le Altifreda erano ripassate tutte felici del
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nascondere le screpolature. Ed erano tutte innamorate, furiose, si
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Villa; ma i marciapiedi erano fitti fitti di pedoni
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o chiarissimi, su cui erano stati gittati, talvolta, più
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dove tutte quelle persone erano dirette, era sfolgorante di
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di quel vecchione. Si erano seduti a destra, ella
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Giusto le ragazze Galanti erano arrivate allora allora, con
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rosse come il melagrano, erano carine e chiacchierando, si
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che passavano, le Sanges erano furiose, nessuno offriva mai
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marito. Da che si erano seduti, un ufficiale di
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e la sua fidanzata erano così felici! E non
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del Largo Barracche si erano lasciate trascinare, laggiù, fra
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arrivata nel gruppo dove erano riunite Eugenia Malagrida, la
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maritarle mai. ¶ Le Cafaro erano sedute in spalliera, sotto
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Aiaci del Teatro Nuovo, erano fermate presso il tempio
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gioconde attività giovanili le erano inibite, questo le dava
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alle figliuole — ma costoro erano tante creature ostinate, volevano
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e fiere ragazze che erano andate a passare l
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tappeto sopra, su cui erano posati due lumi: un
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pianoforte; ma le steariche erano spente, per non farle
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donne si guardarono, imbarazzate, erano seminude, nessuna dalle due
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rumorìo nasceva, le sedie erano respinte sino al muro
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alle figliuole, di cui erano soddisfatte: la madre Caputo
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come non se ne erano mai viste in casa
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fingevano la disinvoltura, ma erano turbate: una sedia, appartenente
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di candelotto. Due cavalieri erano presentati a una dama
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i loro affari: non erano avari, e il desiderio
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loro; le tre sale erano piene di gente che
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salotto; ma i mobili erano eterogenei, accozzati stranamente fra
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forse da coloro cui erano appartenuti, ma non potuti
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circolava con difficoltà, tutti erano venuti con la speranza
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poter fare il matrimonio, erano indiavolate per la curiosità
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Nel salone le sedie erano preparate come per il
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di soppiatto: le ragazze erano distratte, prese dalla curiosità
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commenti, le donne specialmente erano eccitate: Mimì Falabella, l
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uomini gli altri doni. Erano fave secche ravvolte nelle
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se fossero confetti prelibati; erano torsoletti di cavolo accuratamente
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si mettono i cioccolattini; erano piccole pastine annodate di
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annodate di nastrini colorati; erano castagne infornate e chiuse
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chiuse nelle cartuccie arricciate; erano borsette di seta piene
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piene di fagiuoli secchi; erano uovi ripieni di farina
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il suo dono, tutti erano d’accordo sullo spirito
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suggellati con ogni cura. Erano ventaglietti di carta da
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nella seconda classe, dove erano anche Annina Casale e
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due nuove bocche s’erano aperte, Cercola e Sant
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Cercola e Sant’Anastasia erano perdute, v’erano delle
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Anastasia erano perdute, v’erano delle vittime imprudenti che
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via Forcella, si mormorava, erano arrivate delle barelle coperte
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delle barelle coperte, dov’erano avvolti nelle lenzuola certi
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sapevano, i giornali non erano ancora usciti. ¶ Annina Casale
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Casale e Caterina Borrelli erano appoggiate al parapetto di
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Aiello, fidanzato di Eugenia; erano andati da quello zio
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e le ragazze si erano installate in un angolo
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Elisa Costa, Gelsomina Santoro erano riunite in casa del
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pianoforte attorno al quale erano riunite, con altre ragazze
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esse non potevano cantare, erano continuamente distratte, volevano correre
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San Gennaro? ¶ Le Galanti erano sulla riva del Chiatamone
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scappare. Anche le Galanti erano un po’ impressionate, dicevano
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tutte le parti. Ed erano tanto immerse in quella
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Vesuvio, con coloro che erano venuti a prenderla. E
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mattina piovosa. Le interne erano più quiete, coi loro
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questo, esterne e convittrici erano unite a coppie, a
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appunto per questo si erano stabilite amicizie ferventi che
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di grado superiore che erano sopraccaricate di lavoro, dovendo
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quando le sue compagne erano sgridate, che i suoi
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tutto il primo corso, erano scomparse dalla biblioteca, un
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quarantadue del secondo corso erano entrate nella loro classe
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trentuno del terzo corso erano andate a malincuore nella
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là sul terreno vi erano delle orme fangose che
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terza classe. Le ragazze erano tutte fuori dai banchi
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di rosso; gli occhi erano chiarissimi, le labbra violacee
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Fraccacreta, Carolina Mazza, perchè erano sentimentali anche loro, perchè
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amicizia ad Amelia Bozzo erano piene di retorica, crollava
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intelligenti o molto povere, erano prese da una dolce
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che le mistiche si erano rivolte ad ascoltarla, tutte
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e le sue lezioni erano quelle che studiavano di
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era vuotata. Le convittrici erano andate a passeggiare in
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In tutto non vi erano che trenta minuti di
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saccenti, con dispute bizantine. Erano detestate: perchè non erano
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Erano detestate: perchè non erano nè buone, nè pietose
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in fretta molte tavolette erano state arrovesciate, per fingere
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loro che in fondo erano tanto ingrate. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . …La faccia
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i dolori dell’artrite erano penetrati nelle ossa. Egli
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falliva, le loro previsioni erano disperse. Quasi quasi, desideravano
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quello per cui si erano affaticate otto mesi e
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scuola alle nove, si erano alzate alle sei, erano
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erano alzate alle sei, erano uscite di casa alle
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molti giri di passeggiata erano tutte capitate lì alle
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Checchina Vetromile altre si erano riunite e, incalzate dall
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gli asili? ¶ Quaranta minuti erano passati; la bidella Rosa
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dalla testa. Le altre erano in classe: Barraco pallidissima
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sapere, se i professori erano burberi, se i problemi
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burberi, se i problemi erano facili, se chiedevano quello
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e Dedonato: le notizie erano sempre più contradditorie. Defeo
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alunne e gli alunni erano centotrentaquattro: ella ha chiesto
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prospicenti nella piazza. Non erano soltanto i ventimila abitanti
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e dalle città vicine erano accorsi, per devozione e
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ma le tre ragazze erano afflitte da una tale
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burlavano. Quella sera esse erano tutte orgogliose di poter
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sogni. Certo non vi erano sei giovanotti, come Vincenzino
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le sei sorelle Astianese erano sicure di maritarsi meglio
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stoffe per sentire se erano di seta, pensava se
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fuoco artificiale cominciasse, si erano financo schiuse le finestre
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anni di Rosina Sticco erano tutta una fioritura di
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Boemia, dei dolci che erano venuti da Napoli, e
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lire di dote, ma erano sei, un reggimento, un
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innamorate di Giorgio Lamarra erano tre sciocche: nè Clementina
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delicati. Le ragazze Capitella erano molto ricche, ma per
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1886
ricercarle: le loro pretensioni erano stravaganti, nella provincia non
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1886
dei loro quattrini, esse erano troppo grasse, non si
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1886
i polsi, le orecchie erano ornate di molte gemme
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1886
da battesimo, e tutti erano andati alla cattedrale: ella
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1886
e gli occhioni bruni erano più che mai nuotanti
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femminile: queste spose che erano già madri, o dovevano
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1886
li rendevano tanto seducenti, erano diventati come smorti, come
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1886
qualche intonazione livida si erano formate sotto le palpebre
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1886
le palpebre; le labbra erano passate dal rosso al
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1886
la magrezza del collo; erano quelle due borse di
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1886
altre due grassone si erano maritate, una a Nola
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1886
parto, tutte le finestre erano sbarrate; sicchè restava solo
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1886
all’orto Astianese, dove erano fioriti i mandarini. Ma
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1886
Le mani molli le erano cascate in grembo, smorte
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con tanta malinconia ed erano così giovani, sani e
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1886
cenno, sorriso, — e le erano arrivati al cuore, senza