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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pantaleo Carabellese, Il problema teologico come filosofia, 1931

concordanze di «esperienza»

nautoretestoannoconcordanza
1
1931
le sue dimostrazioni sulla esperienza. Nella pura riflessione, in
2
1931
come non può una esperienza determinata, così non può
3
1931
può neppure tutta l'esperienza essere fondamento alla filosofia
4
1931
cioè sapere fondato sulla esperienza. Ma, si badi, non
5
1931
empirismo, cioè fondarsi sulla esperienza, dar ragione della esperienza
6
1931
esperienza, dar ragione della esperienza. Se mai, è proprio
7
1931
è proprio fondare l'esperienza non fondarsi su di
8
1931
altra cosa reale. Dell'esperienza e dell'esistenza delle
9
1931
Riconoscere l'astrattezza della esperienza non è cercare altra
10
1931
riconosce come astratta l'esperienza, perchè non ha guadagnata
11
1931
la religione come speciale esperienza; la ribellione non è
12
1931
Entro e sotto l'esperienza sento l'alterità che
13
1931
quella speciale forma di esperienza, tanto più essa si
14
1931
quella contraddizione con l'esperienza, che l'aveva costretta
15
1931
solo in quella speciale esperienza religiosa, che non è
16
1931
dimostrare che anche nella esperienza l'esplicita ragione si
17
1931
apparenza di dato. L'esperienza come tale è anch
18
1931
di questo ritrovarsi, nella esperienza, di quello che è
19
1931
negativo di ragione nella esperienza non è altro che
20
1931
esistenza che troviamo nella esperienza come aspetto positivo di
21
1931
che dicesi esistenza nella esperienza, non è che credenza
22
1931
della religiosità, anche nella esperienza. ¶ Nè vale distinguere gli
23
1931
della esistenza creduta nella esperienza, e non come l
24
1931
religione insieme con l'esperienza, condannava l'esperienza insieme
25
1931
l'esperienza, condannava l'esperienza insieme con la religione
26
1931
esistere, che constatiamo nella esperienza, al credere che abbiamo
27
1931
credere che troviamo nella esperienza come nella religione, e
28
1931
nella religione che nella esperienza. È la netta separazione
29
1931
sè, sia essa della esperienza che della religione, non
30
1931
doveansi sopprimere insieme l'esperienza, l'esistenza, la fede
31
1931
che non è l'esperienza ma il fondamento di
32
1931
stessa capacità realizzatrice della esperienza. ¶ In tal modo io
33
1931
nella religione come nella esperienza, nella conoscenza come nella
34
1931
è anche fondamento della esperienza. ¶ Il che è confermato
35
1931
della religione e della esperienza, dicendo, la prima, sentimento
36
1931
della religione e della esperienza in quella che fu
37
1931
principio del dogmatismo nell'esperienza, come nella religione, si
38
1931
V'ha fede nella esperienza, come v'ha esistenza
39
1931
Ma la fede della esperienza dicesi esistenza, proprio perchè
40
1931
e cosa reale nella esperienza, e speciali cose reali
41
1931
finge come sua propria esperienza. E si finisce poi
42
1931
tale miracolismo come speciale esperienza religiosa. E perciò si
43
1931
perciò si parla di «esperienza religiosa», e si crede
44
1931
solo a particolare specifica esperienza. ¶ La religione non si
45
1931
pura condizione trascendentale della esperienza. James sperimenta la religione
46
1931
come si pretende, l'esperienza con le sue cose
47
1931
capace di realizzarsi nella esperienza, di attuarsi nel concreto
48
1931
tra le cose d'esperienza in nessuna forma di
49
1931
il relativo essere della esperienza, la cosiddetta natura. Il
50
1931
si spiega quindi l'esperienza, dall'altra si rifà
51
1931
cose reali che la esperienza ci offre. E, invece
52
1931
ha certo nella comune esperienza, le cui cose reali
53
1931
costituisce, in una speciale esperienza, l'esperienza che si
54
1931
una speciale esperienza, l'esperienza che si ha di
55
1931
involge questo porre nella esperienza una speciale esperienza di
56
1931
nella esperienza una speciale esperienza di Dio. Questa esperienza
57
1931
esperienza di Dio. Questa esperienza, in quanto tale, si
58
1931
quella ancor più determinata esperienza, nella quale Dio stesso
59
1931
che dicemmo cose dell'esperienza, cose reali (§ 42). ¶ Ma proprio
60
1931
è intervenuto in quella esperienza in cui gli esistenti
61
1931
agente e risultante nella esperienza si appunti in Dio
62
1931
solo in una specialissima esperienza, e dall'altra non
63
1931
determinata che sia questa esperienza, essa è pur sempre
64
1931
essa è pur sempre esperienza, e questa è fatta
65
1931
E nella pretesa speciale esperienza religiosa invece, in cui
66
1931
fronte a tale speciale esperienza realistica, e solo di
67
1931
egli realizza nella comune esperienza con la realtà di
68
1931
esistenza di Dio. L'esperienza, qualunque essa sia, deve
69
1931
provato Dio con l'esperienza, non si può più
70
1931
fede per avvalorare questa esperienza. L'esperienza è avvalorabile
71
1931
avvalorare questa esperienza. L'esperienza è avvalorabile solo con
72
1931
avvalorabile solo con altra esperienza, non altrimenti. E invece
73
1931
E invece la comune esperienza, l'esperienza residua da
74
1931
la comune esperienza, l'esperienza residua da quella religiosa
75
1931
ad essa. ¶ La speciale esperienza religiosa, come determinata e
76
1931
propri, ma pur sempre esperienza, non è confermabile, cioè
77
1931
confermabile, cioè non è esperienza. Essa non fa che
78
1931
dall'altra allontana l'esperienza, nella sua integrità, da
79
1931
intima non traducibile in esperienza, quella prova dell'esistenza
80
1931
l'esistenza. Quindi l'esperienza riprende dominio: quella stessa
81
1931
stessa esistenza che l'esperienza ci prova, può darci
82
1931
di trarre dalla stessa esperienza comune quella esistenza di
83
1931
darle una sua speciale esperienza. Non si esce quindi
84
1931
pone principio supremo dell'esperienza. È questa l'essenza
85
1931
anch'esse partono dalla esperienza, come del resto Kant
86
1931
dal presupposto della speciale esperienza religiosa, che abbiam visto
87
1931
avesse quella natura di esperienza che le si vuole
88
1931
toltale questa natura di esperienza, perchè contraddittoria con l
89
1931
perchè contraddittoria con l'esperienza stessa, non ci sarebbe
90
1931
un esistente. O l'esperienza religiosa con la sua
91
1931
suoi miracoli è veramente esperienza, e allora alla filosofia
92
1931
da chieder nulla; o esperienza non è, perchè la
93
1931
di là di ogni esperienza, ed allora la comune
94
1931
ed allora la comune esperienza non potrà darci mai
95
1931
vuol dire appunto aposteriorità, esperienza e niente altro) e
96
1931
abbiam visto presupposto della esperienza. ¶ La necessità di evitare
97
1931
esperienza. ¶ Presupposto trascendentale della esperienza, quindi, non è il
98
1931
così è possibile l'esperienza e si ha come
99
1931
il concetto metafisico di esperienza – non spaventi questa metafisicità
100
1931
metafisicità del concetto di esperienza: in metafisica tutto è
101
1931
anche spiegare perchè l'esperienza appaia e sia stata
102
1931
cose, che con l'esperienza proviamo, nascere proprio in
103
1931
in sè e nella esperienza che se ne ha
104
1931
ridotta la cosa della esperienza alla empiricità kantiana, è
105
1931
come indubitabile, che della esperienza come tale sia oggetto
106
1931
sperimentante chiuso nella propria esperienza: pregiudizio dovuto all'insufficiente
107
1931
e quindi reciprocità. ¶ L'esperienza, abbiam visto, importa proprio
108
1931
di cui si ha esperienza e che di questa
109
1931
che quindi, se l'esperienza è esigenza della singolarità
110
1931
Così tal singolare della esperienza sarebbe fattura dello sperimentante
111
1931
soddisfarsi proprio con l'esperienza. Cioè proprio se lo
112
1931
soddisfatta ma tolta dalla esperienza. Questo errore dell'annullamento
113
1931
come proprio della specifica esperienza il concetto dogmatico della
114
1931
questa. Se no, l'esperienza tornerebbe ad essere, come
115
1931
critica del concetto di esperienza, nella evidente esigenza che
116
1931
tutta la realtà d'esperienza si assomma in quella
117
1931
unifica. ¶ La cosa d'esperienza non mi risulterà mai
118
1931
perchè la cosa dell'esperienza, appunto perchè in qualche
119
1931
nella loro oggettività d'esperienza, non può che esser
120
1931
che esser legge d'esperienza: deve cioè superare la
121
1931
sforzeremmo di superare l'esperienza, come appunto noi stiamo
122
1931
intrinsecità di leggi alla esperienza, questo possesso di una
123
1931
uomo, mentre nella effettiva esperienza non fa che gittarsi
124
1931
fondamentali originarie, questa sua esperienza, nella riflessione che fa
125
1931
comunione che è l'esperienza, e scambia la propria
126
1931
con la realtà d'esperienza. E si pone, in
127
1931
pur con la propria esperienza, vive l'unità. ¶ La
128
1931
la condizione trascendentale della esperienza, si presentassero, nel realismo
129
1931
comune ci presenta nella esperienza, senza per questo ricorrere
130
1931
reale che risulta all'esperienza. Questa è relativa, quella
131
1931
la cosa reale della esperienza in quanto tale non
132
1931
tutte le cose dell'esperienza proprio in quanto cose
133
1931
in quanto cose di esperienza, cose reali. Scoperta che
134
1931
reciprocità che è l'esperienza, cerca di levarsi o
135
1931
i grandi spiriti, quando, esperienza o non esperienza, alla
136
1931
quando, esperienza o non esperienza, alla voce interiore, unica
137
1931
Cartesio, Spinoza, Fichte insegnino. ¶ 47. Esperienza e coscienza concreta. ¶ L
138
1931
concreta. ¶ L'esigenza della esperienza sarà dunque soddisfatta proprio
139
1931
astratta coscienza che dicesi esperienza. La coscienza concreta infatti
140
1931
aspetto: quello che dicesi esperienza. Il rovescio della quale
141
1931
nello sforzo speculativo. ¶ L'esperienza è astrazione; la speculazione
142
1931
o ritenere speculazione l'esperienza umana detta tutta storia
143
1931
con la razionalità: l'esperienza non cessa di essere
144
1931
non cessa di essere esperienza anche quando sia strettamente
145
1931
ammettere una diversità di esperienza e quindi ordini diversi
146
1931
questi ordini diversi di esperienza si verranno sperimentando non
147
1931
riflesso. ¶ Le cose dell'esperienza saranno sempre cose in
148
1931
converranno. Quando affermiamo nella esperienza l'inizio del rapporto
149
1931
il suo esser solo. Esperienza è negazione della solitudine
150
1931
Perciò la cosa della esperienza non è chiusa nella
151
1931
il concetto che dell'esperienza è risultato all'idealismo
152
1931
appartenenza della cosa di esperienza come tale alla coscienza
153
1931
del concetto realistico di esperienza come rapporto tra mente
154
1931
si sia intesa l'esperienza proprio come l'attività
155
1931
strumenti, può riprodurre l'esperienza con i suoi esperimenti
156
1931
è già tutta l'esperienza che egli ha vissuto
157
1931
il cui consenso alla esperienza che egli vien facendo
158
1931
è indispensabile, perchè, questa, esperienza sia. ¶ Questo essere insieme
159
1931
costituisce la cosa della esperienza. ¶ Queste cose della esperienza
160
1931
esperienza. ¶ Queste cose della esperienza si compenetrano tutte tra
161
1931
perciò v'è, dell'esperienza, una cosa che sperimentiamo
162
1931
la realtà unica della esperienza: tutti, grandi e piccini
163
1931
unificante della realtà d'esperienza: è la cosalità della
164
1931
è la cosalità della esperienza. È, dunque, la natura
165
1931
risolve, nel campo della esperienza, e soltanto in questo
166
1931
astrazione è essenziale alla esperienza: senza astrazione non v
167
1931
è costituita. Infatti nella esperienza, proprio come tale, non
168
1931
universalità. La comunità di esperienza, quand'anche sia la
169
1931
di diritto. E nell'esperienza, con l'astrazione, raggiungiamo
170
1931
idealismo (§ 60). ¶ La generalità dell'esperienza, invece, è sempre propria
171
1931
che ciò che l'esperienza, che egli fa, gli
172
1931
riconoscere una cosa dell'esperienza come tale. Che lo
173
1931
come astratto prodotto di esperienza, una tale logica ed
174
1931
alla cosa reale della esperienza, egli riteneva la vera
175
1931
la somma astrazione dell'esperienza, non è affatto riflessione
176
1931
modo, a negare l'esperienza; su quel terreno l
177
1931
su quel terreno l'esperienza continuerà a concepirsi realisticamente
178
1931
Il rinnovato concetto di esperienza che noi abbiamo esplicato
179
1931
di coscienza che dicesi esperienza. ¶ Il concetto che il
180
1931
realismo ci dava della esperienza, ha la sua origine
181
1931
della cosa reale nella esperienza. L'altro che con
182
1931
ritenuto l'oggetto della esperienza: esso tale non è
183
1931
non è. Oggetto della esperienza è la cosa reale
184
1931
la condizione trascendentale della esperienza, commise, nella spiegazione di
185
1931
esigenza nella coscienza di esperienza. Altro, che, con la
186
1931
come un dato della esperienza, il quale, mentre è
187
1931
che è presente nella esperienza, non è che l
188
1931
reale ciò che all'esperienza risulta. Ma appunto il
189
1931
della cosa reale alla esperienza esclude che essa sia
190
1931
ed indipendentemente da ogni esperienza (cosa realistica). ¶ Cosa reale
191
1931
quella che risulta alla esperienza, perchè risulta dalla esperienza
192
1931
esperienza, perchè risulta dalla esperienza. ¶ Presupposto trascendentale della esperienza
193
1931
soddisfare l'esigenza della esperienza; l'idealismo post-kantiano
194
1931
alterità, carattere proprio della esperienza. ¶ Ma c'è proprio
195
1931
possa e debba dirsi esperienza, e non sia quella
196
1931
della concezione realistica della esperienza, e la vera esigenza
197
1931
dice che c'è esperienza. ¶ Posti i concetti sopraesposti
198
1931
vecchio realistico concetto di esperienza come rapporto tra soggetto
199
1931
cosa impressionante? ¶ Che all'esperienza, per realisti che che
200
1931
è quando parliamo di esperienza come uno stato od
201
1931
della nostra coscienza: nell'esperienza io ho coscienza di
202
1931
del soggetto che ha esperienza, è invece «l'altro
203
1931
l'altro soggetto. ¶ L'esperienza è rapporto, cioè è
204
1931
essere in sè, l'esperienza non è essere in
205
1931
della coscienza comune nella esperienza è soddisfatta dunque dalla
206
1931
non apriori, con l'esperienza e non col pensiero
207
1931
cui sono consapevole per esperienza, ha il suo principio
208
1931
l'altro singolare. ¶ L'esperienza pura, dunque, da una
209
1931
della hegeliana immediatezza. ¶ L'esperienza, dunque, non è apriorità
210
1931
se la si chiama esperienza pura, o, all'opposto
211
1931
opposto, in una relativistica esperienza, anche se la si
212
1931
aposteriorità. ¶ In questa, nell'esperienza, la coscienza afferma soltanto
213
1931
alterità dal soggetto della esperienza. E dire «alterità dal
214
1931
del» soggetto che ha esperienza, se noi abbiamo presente
215
1931
Carattere proprio, dunque, della esperienza in quanto tale non
216
1931
coscienza nella alterità. ¶ 41. L'esperienza come reciprocità. ¶ Così abbiamo
217
1931
reciprocità. ¶ Così abbiamo, nella esperienza, criticamente riconosciuta e conservata
218
1931
di coscienza che dicesi esperienza è in altro dal
219
1931
conserviamo, nel concetto di esperienza, quell'assurdo, che, riconosciuto
220
1931
il concetto realistico dell'esperienza non poteva essere ammesso
221
1931
che si fosse, una esperienza la si continuava ad
222
1931
a dar conto della esperienza. La metteva a nudo
223
1931
esplicando una dottrina dell'esperienza quale il platonismo, anche
224
1931
mentre non vi era esperienza, a stare al concetto
225
1931
in esso di una esperienza: sia di tal passione
226
1931
dell'empirico. ¶ Negare l'esperienza nella sua specificità, abbiam
227
1931
risolvere il problema della esperienza è mancata la posizione
228
1931
parte rende possibile l'esperienza, e dall'altra ci
229
1931
alterità, che caratterizza l'esperienza, è, sappiamo, la pura
230
1931
della sua coscienza nella esperienza. In breve esperienza è
231
1931
nella esperienza. In breve esperienza è lo spirito non
232
1931
ibid. passim) che l'esperienza è ineliminabile per il
233
1931
può render conto della esperienza. ¶ Invece già lo stesso
234
1931
spiegare dall'altra l'esperienza. Avrebbe visto che l
235
1931
Concludendo, si ha, nella esperienza, non passiva coscienza dello
236
1931
reale: la natura. ¶ L'esperienza, in quanto reciprocità, è
237
1931
non v'è adunque esperienza anche senza unità. ¶ Questa
238
1931
unità. ¶ Questa unità dell'esperienza è quella che diciamo
239
1931
che diciamo cosa dell'esperienza, cosa reale. ¶ La cosa
240
1931
io dico che nella esperienza mi risulta questo tavolo
241
1931
nella coscienza che dicesi esperienza, provocata, posta non dalla
242
1931
la distinzione di cosiffatta esperienza in esterna ed interna
243
1931
esposto concetto realistico di esperienza. Giacchè una tale esperienza
244
1931
esperienza. Giacchè una tale esperienza, anche se interna, suppone
245
1931
di cui si ha esperienza, di là dalla coscienza
246
1931
è consapevoli. Anche nella esperienza interna, infatti, si presuppone
247
1931
altra (lo spirito), se esperienza si ha dell'una
248
1931
ha dell'una ed esperienza si ha dell'altra
249
1931
di essa, se l'esperienza, infine, è conoscenza determinata
250
1931
chiaro che anche nella esperienza che diciamo interna non
251
1931
alla realtà ed alla esperienza dare un significato diverso
252
1931
La concezione realistica della esperienza come rapporto mente-cosa
253
1931
venir meno nella cosiddetta esperienza interna, se prima non
254
1931
concezione realistica nella cosiddetta esperienza esterna. Risolvere nell'attività
255
1931
è la realtà della esperienza interna richiede che si
256
1931
è la realtà della esperienza esterna. Finchè questo non
257
1931
fa, la concezione della esperienza rimane la stessa, rapporto
258
1931
stesso, anche nella cosiddetta esperienza interna. ¶ La duplicazione dunque
259
1931
La duplicazione dunque della esperienza in esterna ed interna
260
1931
lasciando sola la cosiddetta esperienza interna e abbandonando al
261
1931
esterna. Giacchè così l'esperienza interna rimane senza una
262
1931
è data solo dall'esperienza esterna, come di questa
263
1931
esterna, come di questa esperienza esterna la giustificazione è
264
1931
conoscitivo. ¶ Posta dunque l'esperienza come rapporto tra una
265
1931
stesse di tutta l'esperienza, la caratteristica che da
266
1931
ripetuta come propria dell'esperienza: la particolarità o singolarità
267
1931
come la facoltà dell'esperienza; facoltà, che ci dava
268
1931
è quella richiesta dalla esperienza realistica, che, in questa
269
1931
concezioni della realtà, della esperienza e del senso nacque
270
1931
nella sua singolarità. ¶ 39. L'esperienza realistica e l'idealismo
271
1931
Siffatta concezione realistica dell'esperienza come tale è conservata
272
1931
che del problema dell'esperienza esso dà. L'esperienza
273
1931
esperienza esso dà. L'esperienza empirica implica, come soggetto
274
1931
reale causante la sua esperienza, come soggetto quindi che
275
1931
non coscienza. Ecco l'esperienza: questa negazione fenomenica che
276
1931
cap. III). ¶ Così l'esperienza è negata nella attività
277
1931
in quel che dicesi esperienza è non già soddisfatta
278
1931
detto concetto realistico di esperienza, che è conservato insieme
279
1931
parte (§ 40) ci presenta come esperienza proprio quella sua forma
280
1931
coscienza. Il concetto di esperienza rimane quindi quello di
281
1931
quella soppressione idealistica dell'esperienza l'aposteriorità scompare. Nè
282
1931
soggiungendo che «la nostra esperienza.... non è aposteriori, ma
283
1931
facciamo che confondere l'esperienza come specifica esigenza della
284
1931
la concreta conoscenza (§ 37). L'esperienza, se è tale, è
285
1931
diciamo aposteriori. Parlare di esperienza che non è aposteriori
286
1931
non parlare più di esperienza, anche se aggiungiamo che
287
1931
kantiano, adunque, nega l'esperienza nella sua specificità proprio
288
1931
con la negazione della esperienza stessa come esigenza specifica
289
1931
a porsi come l'esperienza pura, cioè la vera
290
1931
la vera e propria esperienza, che è vera e
291
1931
conoscenza concreta con l'esperienza. Questa così non può
292
1931
il problema critico della esperienza, come non fu posto
293
1931
come pura forma della esperienza, pone sè come concreta
294
1931
proclama vera e propria esperienza, esperienza pura. È il
295
1931
vera e propria esperienza, esperienza pura. È il processo
296
1931
come l'unica possibile esperienza. ¶ L'esperienza nella sua
297
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unica possibile esperienza. ¶ L'esperienza nella sua specifica caratteristica
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altro conoscenza pura ed esperienza pura. ¶ In fondo si
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chi pensa che l'esperienza come esigenza specifica della
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fine del realismo: l'esperienza, come tale, la si
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c'è bisogno di esperienza con cui coglierla. La
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questa è la stessa esperienza. ¶ Per l'altra concezione
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ricercare ed elencare, la esperienza vien presa nel suo
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soggetto singolare, e questa esperienza realizzata in tal soggetto
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Quindi proprio quella informe esperienza pura fenomenica sarebbe l
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Leipzig, 1905, p. 115). ¶ La kantiana esperienza ha abbandonata anche qui
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R, nella Critica dell'esperienza pura di Avenarius) tale
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non spiega affatto l'esperienza ma la sopprime anch
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quel concetto logico. L'esperienza pura è logicità, si
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uni; la logicità è esperienza pura si contrappone dagli
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altri. ¶ Quest'annullamento della esperienza nella logica, e questa
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e questa sublimazione della esperienza come pura logica, sono
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sul precritico concetto di esperienza che richiede una realtà
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toglie, nell'idealismo, l'esperienza stessa; laddove nell'empirismo
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ne abbiamo, proprio l'esperienza, misteriosa portatrice e negatrice
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dunque, il problema dell'esperienza. Hanno uno stesso peccato
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critica del concetto di esperienza, critica a cui il
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Kant, il problema dell'esperienza non si poteva, nonchè
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il precedente concetto della esperienza risulta falso: ragione non
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risolversi il problema della esperienza. ¶ La critica della conoscenza
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empiristici. ¶ Il concetto di esperienza, han ragione gli oppositori
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dovrà essere anche la esperienza. Pregiudizio filosofico quindi quella
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Pregiudizio filosofico quindi quella esperienza che vanta un Galilei
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Darwin ed un Pasteur; esperienza, che non è certo
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realistico ed intellettualistico di esperienza. Donde o la sua
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l'altro negano l'esperienza quale risulta da Kant
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risolvere il problema della esperienza: accetta e nega insieme
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nè spiega affatto l'esperienza. ¶ E si hanno così
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comune è quella della esperienza, che, sempre per lo
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coscienza. ¶ Concludendo, la cosiddetta esperienza pura dell'idealismo assoluto
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risolvere il problema dell'esperienza, rispondendo alla obbiezione che
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pongono neppure. ¶ E l'esperienza invece, proprio nella sua
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La concezione realistica della esperienza; il sentire. ¶ Che cosa
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il concetto realistico di esperienza? In che esso contravviene
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in quel che diciamo esperienza? ¶ Rispondiamo alla prima domanda
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Il concetto realistico di esperienza richiede da una parte
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opinioni, la varietà di esperienza, l'assenza di rapporti
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sè. Nel Gegenstand della esperienza non v'è altra
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del pensiero nella sua esperienza, pensando se stesso si
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delle molte cose della esperienza; associazione di rappresentazioni, nel
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propria determinata persona dell'esperienza, e quindi non sia
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io ma cose dell'esperienza, i cosiddetti oggetti empirici
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e gli oggetti dell'esperienza devono far uno. Tolto
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soggetto particolare risultante dall'esperienza, della quale invece quell
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coscienza, in cui l'esperienza ha luogo. ¶ La concretezza
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cioè di realtà di esperienza (§ 42): ecco l'inconoscibilità kantiana
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compiutamente) e oggetto della esperienza che trova limiti alla
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puro ed oggetto di esperienza, essa non è più
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è. ¶ CAPITOLO V. ¶ L'ESPERIENZA ¶ 36. La soppressione idealistica della
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La soppressione idealistica della esperienza in quanto realismo. ¶ Risultato
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infatti è inesplicabile l'esperienza; e la esperienza, se
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l'esperienza; e la esperienza, se anche non si
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non dia conto della esperienza, non può quindi soddisfarla
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sta nel riportare l'esperienza, posta come esigenza ineliminabile
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pregiudizio sarà anche l'esperienza; e allora, quando pur
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allora, quando pur l'esperienza, con tutta la fatica
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pregiudizio realistico con l'esperienza. ¶ Che l'esperienza, come
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l'esperienza. ¶ Che l'esperienza, come specifica forma di
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vuol dire che l'esperienza debba salvare il realismo
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nella sua rovina l'esperienza. ¶ Un esame particolareggiato del
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particolareggiato del problema dell'esperienza, ognuno vede che mi
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e deve aversi dell'esperienza. ¶ Il difetto degli indirizzi
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risolvere il problema della esperienza risale allo stesso Kant
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esplicitamente il problema della esperienza come tale. «La possibilità
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di quelle attinte dalla esperienza, non ha neppur bisogno
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sinteticità che riscontriamo nella esperienza; come, cioè, sia possibile
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scienza sia confermata dalla esperienza. Kant critico quindi continua
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a credere ad una esperienza che venga non certo
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a credere ad una esperienza che non è la
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un problema. ¶ Che l'esperienza, proprio come tale, sia
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ci è data dalla esperienza, la legge è data
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cui esserci spiega la esperienza, cioè spiega l'esserci
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il concetto kantiano di esperienza oscilla tra una schietta
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oscilla tra una schietta esperienza, mancante di universalità e
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un contenuto, e una esperienza che possiam dire intellettiva
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portata dalle categorie, una esperienza quindi che è concreta
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Kant non si ha esperienza, nell'uno o nell
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risolve il problema della esperienza, come esigenza della coscienza
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del problema critico della esperienza da parte di Kant
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e semplice della stessa esperienza nell'idealismo che ha
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l'esigenza specifica della esperienza nella coscienza. ¶ 37. Opposti concetti
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Kant e presentati come esperienza pura; mancata critica del
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critica del concetto di esperienza. ¶ La distinzione kantiana di
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la specifica esigenza della esperienza come tale, e proclamando
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fede intesa quale specifica esperienza di Dio. E se
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proprio come sua speciale esperienza, soltanto quella religiosa, Dio
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sarà concepita come speciale esperienza inadeguata a provare l
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questa in una speciale esperienza di Dio. Il non
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della cosa reale della esperienza, e che, abbiamo visto
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che sfugge ad ogni esperienza, ma pur vi costringe
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sarebbe sempre generalizzazione dell'esperienza (§ 42) non unicità di coscienza
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il prodotto solido della esperienza come reciproca attività dei
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V., giacchè a quella esperienza che del soggetto io
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del pensiero e dell'esperienza, cadendo in quella incoerenza
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bagagliaio... empiristico. ¶ [15] ¶ Gentile, L'esperienza pura e la realtà