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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «essere»

nautoretestoannoconcordanza
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esclamò – E tu devi essere le Grand Liberò. ¶ Il
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sollevato il gomito ed essere il John McEnroe dell
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dei Tartari rischiava di essere me stesso. Il divorzio
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raggiante e ignara di essere uno strumento di iniziazione
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garbo e tornavo a essere un mite italoparigino. Ero
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un po’ per non essere sgarbato, poi me ne
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avrei trovato cosa doveva essere dimenticato di lui. Procedetti
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aiutò nei miei funambolismi, essere Toro come ascendente tramutò
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Antoine mi suggerì di essere meno garbato, la rudezza
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Lunette la scrutò. – Poteva essere altrimenti? ¶ – Si definiva borghese
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lei. – È stato come essere al cinema – sparecchiò e
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chiamò al Café per essere rassicurata sui gusti alimentari
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avevamo portato. Dichiarò di essere eccitato all’idea di
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chiese se le dispiaceva essere chiamata Onice per la
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ferite di un altro essere umano e tentare di
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l’amore fingevo di essere un altro, personificavo l
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leggerezza di Lunette. Poteva essere un ballerino o un
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quando furono certi di essere soli si intrufolarono in
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principio ci sarebbe dovuta essere l’incredulità per il
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L’insostenibile leggerezza dell’essere, abbandonato a metà perché
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stanzino, mi accorsi di essere deriso per come vestivo
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confidai come Milano può essere bella, gli dissi che
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amicizia. Lui evitò di essere il padre che avevo
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questo, la sua resa. Essere riuscito a eroderle l
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che mi aiutava a essere dove volevo essere. Suonai
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a essere dove volevo essere. Suonai il citofono, Marie
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con la paura di essere visto dai miei colleghi
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esausti, ancora increduli di essere insieme. Arrivammo e aprimmo
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e di cosa potevo essere. ¶ La feci desistere dal
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promessa: dovevo continuare a essere quello che ero stato
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cosa: che è meglio essere vivi – e si spostò
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cosa, che è meglio essere vivi, – citò di nuovo
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cosa: che è meglio essere vivi. Feci dietrofront e
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L’insostenibile leggerezza dell’essere dell’Anteo ma io
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padre e non poteva essere disturbato fino alle sei
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Lui, che non volevo essere io. ¶ Giorgio mi puntò
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Parigi e promettevo di essere puntuale per cena. ¶ Prima
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disse Non dovevi già essere fuori a quest’ora
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L’insostenibile leggerezza dell’essere, dietro una scritta a
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noi due,/ felici di essere insieme, parlando poco,/ forse
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il mio obiettivo doveva essere farli familiarizzare con una
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potenziale liana nuova. Volevo essere l’albero. Glielo dissi
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mio Straniero, non doveva essere liberato da qualcuno. Era
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percepivo la libertà di essere quello che ero. Le
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o il terrore di essere scoperto a portarmi a
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diciannove giorni prima di essere scoperta dai nazisti, trasformando
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che la sformava. Poteva essere chiunque. Forse Lunette, o
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il marito affidabile dovessi essere io. Un pomeriggio, dopo
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io. Un pomeriggio, dopo essere stato con i bambini
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aveva più probabilità di essere intelligente del dodici per
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mamma aveva rifiutato: Voglio essere lucida, niente stupefacenti. ¶ La
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suo ostinato istinto di essere se stessa, rischiava di
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se stessa, rischiava di essere vanificato proprio all’ultimo
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un ultimo viaggio per essere seppellita nel punto dove
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nel punto dove voleva essere seppellita. Di parole ce
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inganno, nient’altro può essere tanto brutto o tanto
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era accaduto: cominciavo a essere il mio nome. ¶ Il