Domenico di Giovanni, [Sonetti], 1449?

io vidi i Pasticcini ¶ Fare infra loro una stopposa

presso a sera ¶ A fare un grande Ochò a

È buona cosa a fare i capei biondi. ¶ Per

lato, ¶ Che di non fare sgorbi era botìo. ¶ Ancora

XXXI ¶ Se tu volessi fare un buon minuto, ¶ Togli

Megera ¶ A Marzia fecion fare il pianto tristo. ¶ E

a i grilli ¶ Per fare innamorare un pizzicagnolo: ¶ E

Binasco, ¶ Che stu volessi fare un Monaccordo ¶ No 'l

spedale, ¶ Che dormiva sognando fare agresto. ¶ E Scipione era

metterlo in composta, ¶ E fare al Culiseo una sopposta

pidocchi ¶ Vollono andare a fare un desinare, ¶ E molti

quando l'avieno a fare; ¶ Disse un baccel, che

che venga a far fare i serragli. ¶ LXXXIII ¶ Vorrei

uova del pippione, ¶ Per fare a' Viterbesi gran vergogna

CXLV ¶ Fanciullo, vuoi tu fare a ficca, ficca? ¶ Oltre

or vienne, andiamo a fare ¶ Quà dalla porta, ove

così s'avesse a fare: ¶ Allotta ben sentì io

venire a Comune, e fare Anziani; ¶ Io ve ne

lepri, ¶ Se non vuoi fare un dì fumo, e

Del falso accidental non fare stima, ¶ Che crea versi

e vostre prove ¶ A fare al pome in sul

e di Romagna ¶ Per fare armata contro la Cuccagna

si anno male a fare. ¶ CCLXXXI ¶ A ISTANZA DI

ogni scienza di ben fare: ¶ E poi seguendol con

pazienza, ¶ E nel ben fare metti ogni possanza: ¶ E

vale ¶ È il ben fare, e guardati dal male

l Buffa, che vuol fare il maleficio, ¶ Dice entrar

usanza di tal cose fare. ¶ Vero è che non

quale ¶ Ch'ella sapesse fare un uomo a guazzo

i Barbassori, ¶ Solo dei fare, che fe' Uomo remoso

e con cenno, ¶ Anzi farè, come i buon Roman