parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «fatto»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
non fosse per un fatto che mi legava alle
2
1956
finito, il libro è fatto, scrivo questa prefazione e
3
1956
a quella logica, ogni fatto si prestava a essere
4
1956
di lavoro che hanno fatto gli altri, quei folkloristi
5
1956
propri pensieri, come han fatto due cari amici miei
6
1956
dell’Alto Adige. Ho fatto un’eccezione per i
7
1956
insomma per non aver fatto, sullo spunto di qualche
8
1956
di quel che ho fatto di solito per gli
9
1956
compiaciuto; lavoro che ho fatto a malincuore, pensando all
10
1956
metterò lì tutt’addua –. Fatto dunque e’ patti, la
11
1956
marino, lo prova il fatto ch’essa si può
12
1956
stessa della fiaba, nel fatto di raccontarle e d
13
1956
proponeva di pubblicare; di fatto ne pubblicò nell’«Archivio
14
1956
del Re. – Come avete fatto a trovarmi? – disse a
15
1956
fare quel che ha fatto. ¶ La figlia del Re
16
1956
e il battesimo fu fatto. ¶ Usciti di chiesa, lo
17
1956
al pranzo. ¶ Così fu fatto. Per le tre vecchie
18
1956
Ahi, – pensò, – non avrò fatto le parti giuste!» Ma
19
1956
contenta. ¶ – Ma come hai fatto? – gli disse lei. ¶ – Roba
20
1956
gli disse, – ti sei fatto un palazzo che è
21
1956
sei tu che hai fatto scrivere che il danaro
22
1956
Re stesso le aveva fatto portare nel castello. ¶ Il
23
1956
è successo? Ti sei fatto bestemmiare da qualcuno? – E
24
1956
Chi sei? Come hai fatto a entrare? ¶ – Io sono
25
1956
Pocapagliesi solo per il fatto che erano gente tranquilla
26
1956
un po’, gli aveva fatto fare un bagno nel
27
1956
partito soldato non aveva fatto più ritorno al paese
28
1956
scavare acqua s’era fatto crescere le unghie dodici
29
1956
barba. ¶ E così fu fatto. Poi Masino partì per
30
1956
canapa. La fornaia aveva fatto un bel lavoro, ma
31
1956
figlia, e dopo averle fatto ancora mille raccomandazioni partì
32
1956
perché quel Re aveva fatto morire il figliolo di
33
1956
La strega l’aveva fatto il marrone! Restò lì
34
1956
Cinesi che s’è fatto crescere il codino di
35
1956
non ti basta avermi fatto trafiggere dai tuoi spilloni
36
1956
fu trovata morta. Questo fatto a Corte fece una
37
1956
Lui disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per aver
38
1956
per vendicarmi». E detto fatto, andò dallo speziale a
39
1956
uccisa! Cos’ho mai fatto! Ah, potessi mai farla
40
1956
silenzio che s’era fatto nella piazza s’udì
41
1956
morire. ¶ – Finalmente! Ne ho fatto di giri! Questo è
42
1956
disse il giovane, – ho fatto bene a tirare dritto
43
1956
quelle che m’hai fatto consumare per correrti dietro
44
1956
tutto quel che aveva fatto di buono nella vita
45
1956
Povero me, cos’ho fatto! – Non sapeva come fare
46
1956
carità! Sapessi cos’ho fatto! Mi sono fatta piallare
47
1956
saputo che fine abbia fatto. Se sia annegata, scannata
48
1956
Oh, che pesca ho fatto, stavolta! Potessi comprarmici la
49
1956
bella ragazza. – Cos’hai fatto? – le disse, sottovoce, – se
50
1956
che la sposa aveva fatto un cane. La risposta
51
1956
serva che le aveva fatto compagnia durante la veglia
52
1956
le volte che ho fatto un viaggio. ¶ Si fece
53
1956
di pece. ¶ Così fu fatto, e il Re sposò
54
1956
padre di Pomo aveva fatto mandare loro incontro tre
55
1956
piedi. ¶ – Cos’ho mai fatto! – si disperava la sposa
56
1956
mamma, cosa mi ha fatto, quella vecchia? E tu
57
1956
qualunque cosa vorrai, sarà fatto, – e lui subito la
58
1956
Intorno il Re aveva fatto mettere delle panche. La
59
1956
sei capace, sì. ¶ Detto fatto, per l’amor dell
60
1956
che quel che ha fatto di sua figlia faccia
61
1956
sono sposati e hanno fatto le nozze con ravanelli
62
1956
in alto. ¶ Così fu fatto. Il Re andava a
63
1956
lo mise in spalla. ¶ Fatto un pezzo di strada
64
1956
del camino. ¶ – Come hai fatto a salire lassù? – chiese
65
1956
che si volevano avevano fatto questo giuramento: chi si
66
1956
visto che t’ho fatto questo piacere, dovresti venire
67
1956
Pietro. ¶ – … e se han fatto del male, per fargli
68
1956
a me m’ha fatto scappare via la padrona
69
1956
tutto. ¶ – Sì, Pietro, hai fatto bene a venire da
70
1956
sporca non v’ha fatto riconoscere. Vieni con me
71
1956
se n’accorge!» Detto fatto, tira fuori la coratella
72
1956
il sangue. ¶ – Che hai fatto, canaglia? Hai assassinato mia
73
1956
Alla forca. ¶ – Cos’ha fatto? ¶ – Cos’ha fatto, chiedete
74
1956
ha fatto? ¶ – Cos’ha fatto, chiedete? Ha ammazzato la
75
1956
preso al laccio. Hai fatto male, Pietro, e la
76
1956
paura che t’ho fatto prendere è stata il
77
1956
alloggio per stanotte? Abbiamo fatto tanta strada che non
78
1956
lei aveva cacciato avevano fatto quel regalo alla vicina
79
1956
sera! I signori han fatto buon viaggio? Entrino, entrino
80
1956
più… Cosa m’avrà fatto male? Al diavolo! Ma
81
1956
un tizzone acceso, – e fatto segno agli altri che
82
1956
disse lui. – L’ho fatto solo per farvi piacere
83
1956
figliola. E nessuna ha fatto più ritorno. Ora il
84
1956
vita sua non aveva fatto che quello che non
85
1956
bello, ¶ Che mercanzia preziosa fatto avete? ¶ – Padre mio, io
86
1956
il carico che hai fatto? – e il padre li
87
1956
stavano proprio bene, avevano fatto amicizia con gli altri
88
1956
la parola data! Ho fatto un patto con quel
89
1956
morto che tu hai fatto seppellire. Se tu hai
90
1956
tutto quello che hai fatto nel bosco. Raccontalo e
91
1956
a dirotto, s’era fatto buio e non sapeva
92
1956
la vita, gli avrebbe fatto mangiare suo fratello; e
93
1956
Ma perché m’hai fatto dare via i due
94
1956
festa. – Adesso che hai fatto tutto questo, – disse il
95
1956
Re d’India –. Detto fatto, la cantina si vuotò
96
1956
Si svegliò a giorno fatto, si stropicciò gli occhi
97
1956
Zosa. ¶ Intanto Sandrino aveva fatto chiamare i più bravi
98
1956
a letto. ¶ Sandrino aveva fatto un fagotto delle brache
99
1956
anima me n’hai fatto trovare altre due, – proseguì
100
1956
mangiare? Cosa gli avrò fatto? ¶ Lui continuava a dire
101
1956
me sciagurato, cos’ho fatto! ¶ La Regina gli domandò
102
1956
lavorare come ho sempre fatto io, e il cielo
103
1956
va: era un tipo fatto a modo suo. Quando
104
1956
d’Oro. M’hanno fatto un incantesimo, e sono
105
1956
di scuse, che aveva fatto il bucato e non
106
1956
l’Arciprete, – che abbiamo fatto il patto che il
107
1956
in un boccone. ¶ – Avete fatto bene a dirmelo: tutte
108
1956
Che male m’hai fatto! ¶ – Sognavo. ¶ – Di nuovo! E
109
1956
cucinarlo. Allora il pesce, fatto capolino fuor dall’acqua
110
1956
ansia che m’hai fatto soffrire? ¶ Lui non le
111
1956
protestare che non aveva fatto mai male a nessuno
112
1956
la contentezza d’aver fatto una buona azione e
113
1956
e si ripeté il fatto dell’albero del riso
114
1956
Perché no, Maestà? Affare fatto. ¶ Così il Re ebbe
115
1956
pruni. Ti garba questo fatto? ¶ E la Principessa: – No
116
1956
già pentito d’aver fatto uccidere Andreino, si rammaricava
117
1956
stato sincero e hai fatto bene, perché io sono
118
1956
verga; disse d’aver fatto fortuna negli affari, e
119
1956
e lo presero sul fatto. Finì in gattabuia incatenato
120
1956
vedere che faccia avrebbe fatto. Il Re non era
121
1956
incantesimo che ci aveva fatto scimmie tutti quanti! – E
122
1956
rospicina, non l’ho fatto apposta! – disse. ¶ Le quattro
123
1956
quattro rospette che aveva fatto accoccolare in grembo, vedendola
124
1956
Rifletta un po’ sul fatto che la prima volta
125
1956
disse il tappetaio. ¶ – Affare fatto, – disse il Principe, e
126
1956
bene che ti avevo fatto! ¶ – Non fu malanimo, mamma
127
1956
lei. ¶ Lo sposalizio fu fatto pochi giorni dopo, ma
128
1956
proprio come tu abbia fatto ad arrivare da noi
129
1956
in grande affanno: – Ha fatto come un uomo, ma
130
1956
vinto la guerra, e fatto smettere i progetti d
131
1956
babbo la sposa aveva fatto cucinare le pietanze da
132
1956
contadini che le avevano fatto da mamma e da
133
1956
prendesse a odiarla. Di fatto, la Regina non si
134
1956
male che mi ha fatto. ¶ Così il Re fece
135
1956
l’avevo detto! Ho fatto bene a serbarti i
136
1956
c’è fuori! ¶ Detto fatto, fecero una catasta di
137
1956
accenditi! – E tutto fu fatto in un attimo, davanti
138
1956
disse lei, e detto fatto, seminò l’orzo, l
139
1956
tanto quella cavallina aveva fatto per lei. ¶ Stava lì
140
1956
gridavano. – Che male avevano fatto quella povera donna e
141
1956
non ebbe venduto tutto, fatto i bagagli e fu
142
1956
fratelli male sopportavano il fatto d’obbedirlo, e tanto
143
1956
mio padre s’era fatto vecchio e mi volle
144
1956
la sorte ci ha fatto incontrare, sposiamoci. Pregheremo i
145
1956
Principe vide in questo fatto un altro segno della
146
1956
disse pentito d’averlo fatto rinchiudere nella torre. ¶ Fecero
147
1956
morto. ¶ – Il carbone ha fatto male anche a me
148
1956
cucina, che mi hai fatto perdere abbastanza tempo. Vammi
149
1956
bastonate che vi hanno fatto male! ¶ – E come? Tu
150
1956
che già gli avevano fatto quel tiro di non
151
1956
capiva che gli avrebbe fatto la pelle alla prima
152
1956
Il falso nipote aveva fatto per scappare ma le
153
1956
Dice al nipote: – Hai fatto venire i ladri? ¶ – Io
154
1956
figlia, che ha sempre fatto la lattaia? – E per
155
1956
Come! Non mi hai fatto desinare? ¶ – Torno ora dal
156
1956
visto che m’hai fatto tanto male, che tu
157
1956
le do questa. ¶ – Affare fatto. ¶ – Badi bene, sor Priore
158
1956
si figuri che ha fatto un bambino! – Il Re
159
1956
che il nipote avrebbe fatto quella fine. Il giovane
160
1956
Allora, Prezzemolina, l’hai fatto? ¶ – Sissignora, vengano a vedere
161
1956
bene! ¶ – Domani, quando avrà fatto tutte le faccende di
162
1956
che la moglie aveva fatto una scimmia invece del
163
1956
dalle cognate: «L’ha fatto un cane, Maestà, la
164
1956
chiesero cosa voleva fosse fatto della sua sposa. Lui
165
1956
capelli d’oro aveva fatto tanta e tanta ricchezza
166
1956
leoni, tutto come ha fatto tuo fratello. Poi troverai
167
1956
dalla finestra. ¶ Così fu fatto. Re, Regina e figlioli
168
1956
il mio trono. Ho fatto mettere guardie dappertutto per
169
1956
morta… ¶ – Cos’ho mai fatto? – si diceva il Re
170
1956
male che m’hai fatto. ¶ La casa dell’assassino
171
1956
bello? ¶ – E come hai fatto? ¶ – Sta’ a sentire, – e
172
1956
a quel che aveva fatto, le venne da piangere
173
1956
ditemi come andò il fatto. ¶ – Cosa vuole che si
174
1956
casa a raccontare il fatto alle sorelle, e per
175
1956
male che m’ha fatto, vorrebbe sposarsi un’altra
176
1956
povera ochina, dopo aver fatto le sue spese, stava
177
1956
Ma che strada hai fatto? ¶ – Ce n’è una
178
1956
ed un coltello, aveva fatto un buco in una
179
1956
nel buco che aveva fatto, e ci ficcò più
180
1956
Be’, visto che abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno: tata
181
1956
andarsene alla macchia. Aveva fatto già mezza barca, quando
182
1956
quella camera che ho fatto preparare apposta; toglietegli i
183
1956
ti credo, Belmiele. Ho fatto cercare in tutto il
184
1956
tutta la notte avevano fatto quel verso. Il Re
185
1956
che questo palazzo sia fatto in modo che da
186
1956
chi è che ha fatto questa pizza? ¶ – Io, perché
187
1956
quello là.» E detto fatto, senza neanche levarsi la
188
1956
anche suo marito aveva fatto la fine degli altri
189
1956
poterne più. – Che hai fatto, figlia? Cosa t’è
190
1956
come quello che aveva fatto a Berta. ¶ Ma Nerone
191
1956
siete? E m’avete fatto rompere tre brocche? Però
192
1956
alla piazza. ¶ Così fu fatto. E il figlio del
193
1956
Mamma mia, cos’ho fatto!» Ed era già pentita
194
1956
vita al Re e fatto vincere la battaglia. Lei
195
1956
al padre che avevano fatto un sogno tutt’e
196
1956
male che le aveva fatto per istigazione delle cattive
197
1956
capo morì, e fu fatto capo Franceschiello. Un giorno
198
1956
ben imbandita. – Come hai fatto a comprare tutta questa
199
1956
Hai visto come ha fatto le parti della gallina
200
1956
maggiore, pensando che avrebbe fatto il viaggio con quella
201
1956
arrosto ve lo siete fatto. Sparate anche voi ai
202
1956
e tanta fatica aveva fatto a portare la volpe
203
1956
per strada. Non avevano fatto che cinque o sei
204
1956
Ringraziamo Dio d’aver fatto quel debito, marito mio
205
1956
in grande allegria. ¶ Avevano fatto cinque o sei miglia
206
1956
fu sicuro d’averne fatto una frittata, raggiunse i
207
1956
mio? Cosa t’han fatto che vai tutto fasciato
208
1956
ne uscirò saprò il fatto mio, e mi basterà
209
1956
disse: – Ahimè, cos’avete fatto! Quel medico è il
210
1956
disse: – Dammi un vestito fatto in casa, un paio
211
1956
lavorare e m’hanno fatto dei regali, – e le
212
1956
la coda, ci ha fatto un sacco di dispetti
213
1956
il cuore, – come avete fatto a ritrovar la strada
214
1956
a vedere cos’hai fatto! – Accorse Nanni-Orco tutto
215
1956
la massara, dopo aver fatto tutti i servizi e
216
1956
due anni da quel fatto, capitò che avessero da
217
1956
Una sera, dopo aver fatto luce ai signorini per
218
1956
vecchia, cui lei aveva fatto del bene, e che
219
1956
un giorno, gli avrebbe fatto tagliar la testa. Il
220
1956
disse il pescatore. – Il fatto è che ci sto
221
1956
giorno il Re aveva fatto disporre rinforzi di guardie
222
1956
di ferro. ¶ – Cos’hai fatto, un patto col Padreterno
223
1956
più, – disse Liombruno, e fatto invisibile dal mantello, correndo
224
1956
quassù? Ma come ha fatto? Sì, ti diamo la
225
1956
maledizione della madre, avevano fatto sì che la prima
226
1956
il voto che aveva fatto. Andò a parlarne al
227
1956
da sposa, che era fatto di sette sottane coi
228
1956
molto tempo dopo questo fatto, un altro Re che
229
1956
che bel sonno ho fatto! – disse stropicciandosi gli occhi
230
1956
che la madre aveva fatto venire dicendo che l
231
1956
detta. ¶ (Calabria) ¶ 140 ¶ Il Reuccio fatto a mano ¶ Una volta
232
1956
gli diceva: ¶ Re Pipi fatto a mano, ¶ Senza penna
233
1956
portar via il Reuzzo fatto a mano alla sua
234
1956
Gli cantò: ¶ Re Pipi fatto a mano, ¶ Senza penna
235
1956
cantare che v’ha fatto con le sue mani
236
1956
stanotte scapperemo. Come hai fatto per trovarmi? ¶ – Re Pipi
237
1956
divertimenti! Gran cose avrebbe fatto la buonanima del vecchio
238
1956
stesso, in persona, avrebbe fatto l’elemosina. Venivano poveri
239
1956
la camicia. ¶ Così fu fatto: a mezzanotte quella povera
240
1956
non ci ha mai fatto nulla di male, questa
241
1956
tutto quel che aveva fatto, e chiamava piangendo: – Sorella
242
1956
hanno scritto che aveva fatto dei cagnolini?» ¶ E quando
243
1956
signor Drago, mi sono fatto proprio un bel pranzetto
244
1956
L’uomo rosso fu fatto entrare nella camera della
245
1956
l’ubriaco aveva già fatto un bel pezzo di
246
1956
cui era successo un fatto interessante, andassero alla presenza
247
1956
E quando fu giorno fatto: – Che ora è? ¶ – L
248
1956
capelli: – Ma cos’hai fatto? Rifiutare gli inviti di
249
1956
volò via. – Che avete fatto! – disse la sposa. – Era
250
1956
madre gli diceva: – Hai fatto bene ad ammazzare quella
251
1956
dopo videro che aveva fatto un uovo. Lo portarono
252
1956
si capisce come ha fatto questo muratore a diventare
253
1956
prenderla, Cola! ¶ – Cos’avete fatto, Maestà? La corona del
254
1956
tornato dal viaggio, aveva fatto smurare le porte, e
255
1956
Ma cosa ho mai fatto, Maestà? ¶ – Hai fatto che
256
1956
mai fatto, Maestà? ¶ – Hai fatto che mio figlio si
257
1956
voi non l’avete fatto mai, – e le diede
258
1956
bene che m’hai fatto ti regalo questo marzapanetto
259
1956
mala ventura m’ha fatto andare spersa per il
260
1956
del mercante, e avrebbero fatto tutto lì. ¶ La domenica
261
1956
e monti s’era fatto rispettare da tutti, perché
262
1956
di Francia Baldellone aveva fatto relazione con una ragazza
263
1956
quella traditrice gli aveva fatto perdere la sorella, e
264
1956
che tu invidiosa avevi fatto diventare serpe nera per
265
1956
le pene che hai fatto patire a questa poveretta
266
1956
poi subito bruciatela! ¶ Detto fatto, la bugiarda fu sdirupata
267
1956
di Baldellone d’aver fatto impiccare il suo fratello
268
1956
fortuna, vecchio? ¶ – M’hanno fatto la grazia di far
269
1956
che torto v’ho fatto? ¶ – Che madre e madre
270
1956
è mia figlia: sia fatto il vostro volere. ¶ Era
271
1956
cacciato di casa ha fatto la mia fortuna! Io
272
1956
la spina le avesse fatto gonfiare la gamba, che
273
1956
una donna, l’hai fatto? – e gli sputò. ¶ Il
274
1956
di quel che aveva fatto a quella buona ragazza
275
1956
disse il Re. – Sarà fatto, – e chiamati i due
276
1956
incantesimi era sicuro del fatto suo. ¶ Così, levarono le
277
1956
venne a sapere questo fatto, dichiarò alle guardie che
278
1956
otto giorni. ¶ Dopo avergli fatto quest’invito, il Principe
279
1956
adempiere ad un voto fatto per la nascita d
280
1956
male che le hanno fatto. E c’è il
281
1956
e monti, m’ha fatto dare una festa da
282
1956
tac tac, glielo portò fatto; insomma il Notaio era
283
1956
dei suoi occhi. Aveva fatto gli studi e si
284
1956
fate voi è ben fatto! ¶ Ne venne una gran
285
1956
Bracciere che m’ha fatto restare a bocca aperta
286
1956
sulla fronte: «Che ho fatto!» ¶ Dopo due giorni, ordinò
287
1956
come era avvenuto il fatto del guanto, e concluse
288
1956
trovava avvizzita, l’avrebbe fatto decapitare della testa. E
289
1956
che tradimento m’avete fatto! – gridò. Poi quando la
290
1956
forno, ritornerà bambino! ¶ Detto fatto, l’uomo infilò il
291
1956
Mia madre, m’ha fatto bruciare! me disgraziato! ¶ Corse
292
1956
Pietro… E che hai fatto…? – Pietro cercava di scusarsi
293
1956
il locandiere s’era fatto vecchio, e un giorno
294
1956
madre non ha mai fatto un’unghia di bene
295
1956
io! Solo io! Aveste fatto anche voi un figlio
296
1956
orologio, e l’aveva fatto camminare per sempre, e
297
1956
Maestro che l’aveva fatto. ¶ (Entroterra palermitano) ¶ 167 ¶ La sorella
298
1956
e chi l’ha fatto dire ¶ Non debba della
299
1956
mio. ¶ – Le sia subito fatto, – disse il Re. ¶ Dopo
300
1956
mio. ¶ – Le sia subito fatto, – disse il Re. ¶ Ma
301
1956
il mio compare abbiamo fatto fallimento per causa d
302
1956
Oh, che sogno ho fatto! Mi pareva come tante
303
1956
a dire come avete fatto a far crescere tutti
304
1956
compro tutto io. ¶ – Affare fatto. ¶ Dopopranzo, fecero scaricare e
305
1956
bastimento, e dopo aver fatto turare le falle ripartì
306
1956
come l’oro. ¶ – Affare fatto –. Il Re li comprò
307
1956
cui una volta avete fatto una festa e che
308
1956
torto che mi avete fatto. ¶ Il Re si buttò
309
1956
Le mie sorelle hanno fatto la mia rovina! – disse
310
1956
le istruzioni e fu fatto giardiniere reale. Ebbe una
311
1956
Scemo o non scemo, fatto sta che da quella
312
1956
per averti s’era fatto giardiniere. ¶ E così spiegarono
313
1956
un bosco. ¶ Così fu fatto. La Reginotta non sospettava
314
1956
le prodezze che ha fatto… – e la portarono con
315
1956
senza tremare: raccontagli il fatto al Reuzzo; cosa volevate
316
1956
che credeva persa aveva fatto un così buon matrimonio
317
1956
una cornata m’ha fatto orba d’un occhio
318
1956
Ah! Dunque ti sei fatto cogliere i cavoli sotto
319
1956
che il gatto avesse fatto: «Miu!» gli gettarono il
320
1956
magheria che le avevano fatto per la strada; ma
321
1956
vecchio chi l’aveva fatto. Il vecchio gli raccontò
322
1956
su quel che avevano fatto. Uno raccontò che s
323
1956
e tante volte aveva fatto perdere una scommessa a
324
1956
diceva un altro, – ho fatto piantare una lisca di
325
1956
quella strada che aveva fatto, scoppiarono tutti a ridere
326
1956
Compare caro, come hai fatto? ¶ – Non te lo dicevo
327
1956
Corona, poiché mi avete fatto la grazia di accogliere
328
1956
Comare mia, cos’hai fatto! Quando il Re mi
329
1956
preoccupi? Non ho forse fatto tutto per il meglio
330
1956
buon matrimonio che aveva fatto sua figlia. ¶ Finalmente Giovannuzza
331
1956
a questo legno? Avete fatto qualcosa di male? ¶ E
332
1956
tolto, e ne hai fatto un Santo! – Poi tornò
333
1956
fu introdotto e stavolta, fatto più forte, non svenne
334
1956
di quel che aveva fatto fare alla cameriera. – Ma
335
1956
mamma. ¶ – Mi s’è fatto notte mentre portavo la
336
1956
tempo che ci hai fatto perdere. ¶ Giufà si mise
337
1956
elemosina che m’ha fatto Franchino non è lavoro
338
1956
come ti pare? Ben fatto o mal fatto? ¶ – Se
339
1956
Ben fatto o mal fatto? ¶ – Se avete trovato giusto
340
1956
dire che è ben fatto, – disse il passeggero. ¶ – Bravo
341
1956
rispondono che è mal fatto io li ammazzo. ¶ E
342
1956
I banditi, saputo il fatto, volevano vendicarsi a tutti
343
1956
s’alzò. – Che hai fatto, Peppino? – gli disse. – Io
344
1956
ho risposto. ¶ – Cos’hai fatto? Loro credono che tu
345
1956
quando era malata aveva fatto voto d’andare a
346
1956
per aria. ¶ – Così sia fatto, – disse Peppino, – arrestate la
347
1956
Giannina, cosa m’hai fatto? Ti ricordi quando mi
348
1956
mondo che lui aveva fatto cadere in peccato. E
349
1956
dal piatto: – Eh, ho fatto di ben altro! ¶ Quando
350
1956
mio spago, cos’ho fatto ad abbandonarvi!» Ma, viaggia
351
1956
Giovanni. – Sapete come son fatto… Anche il pepe è
352
1956
Maestà. ¶ – E come avete fatto? ¶ – Levatemi queste catene e
353
1956
delle mosche. ¶ – Come ho fatto? Così! – e Giovan Balento
354
1956
giorno s’era ormai fatto esperto, e perdette tanto
355
1956
mala condotta passata aveva fatto morire di crepacuore i
356
1956
L’età l’aveva fatto sordo. ¶ – È il gallo
357
1956
detective, l’astrologia canzonata (fatto insolito nel folklore) e
358
1956
poteri magici per aver fatto ombra a tre figli
359
1956
ancora da osservare il fatto che questa è una
360
1956
non a lieto fine, fatto che si può spiegare
361
1956
alla gravità di questo fatto: dimenticare l’oggetto prolunga
362
1956
d’esser ucciso e fatto a pezzi e sepolto
363
1956
sveltezza napoletana, sebbene il fatto che essa compaia in
364
1956
borghese sia per il fatto che l’aver solo
365
1956
per variare ne ho fatto qui una consigliera muta
366
1956
una giovane a esser fatto prigioniero, ma una madre
367
1956
dal PERRAULT), e, di fatto, quasi tutte le versioni
368
1956
versioni popolari. ¶ 140. Il Reuccio fatto a mano da DIFR
369
1956
e «Arch.», III, 361, Re fatto con la mani mie
370
1956
maestro che lo ha fatto, il vecchio che strappa
371
1956
ho sostituito allo zufolo fatto da un osso del
372
1956
del testo francese, ho fatto di mio arbitrio, per