Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

fratello: ¶ — Niccolò! Déstati! ¶ Quegli fece una specie di grugnito

è un rinnovo. ¶ Niccolò fece una sbuffata e rispose

abbassò la testa e fece un'altra sbuffata; poi

rabbia! ¶ Il signor Valentini fece una risata. ¶ — Oggi, a

voce di Niccolò si fece tonante: ¶ — Io? ¶ Poi, con

odore della frutta gli fece allargare e stringere le

ascoltando il Nisard, lo fece soffrire. Gli pareva una

per andarsene. ¶ Niccolò gli fece, a pena voltato, una

a un topo. ¶ Niccolò fece una risata, e disse

che non rido! ¶ Giulio fece cenno al Corsali che

voglia di ridere, ma fece finta di starnutire. ¶ Il

A mezzogiorno, Niccolò, la fece chiamare in salotto; e

la sera stessa, lo fece sapere a Giulio; che

sentì ch'era escito, fece uno sbadiglio lungo come

eran doventate livide, si fece serio pur senza capire

ma non se ne fece accorgere. ¶ Enrico ricominciò, volgendosi

Nisard si intromettesse, si fece portare fuori. Da principio

che conosceva e gli fece leggere, tenendo l'indice

le mani insieme; poi, fece una giravolta; che lasciò

stratta alla sedia, la fece rompere. Allora, come un

sera. ¶ Lo zio le fece una carezza sotto il

sopportare da solo, si fece più vivo; con un

nulla. ¶ Niccolò, per approvare, fece una specie di grugnito

i denti insieme, gli fece una sghignazzata rabbiosa e

tu provassi! ¶ Giulio si fece di porpora, e disse

tornò a dietro; poi fece lo stesso altre due

i piedi. Giulio gli fece capire, con un cenno

Giulio, con un cenno, fece capire ai fratelli che

La moglie non lo fece escire; ed egli la

compassione di voi! ¶ Niccolò fece un gesto, come per

dietro i vetri e fece una risata; le persone

Niccolò si scosse e fece l'atto di alzarsi

gasse, prendendo fuoco, lo fece tremare di spavento. Girò

riescì. ¶ XIV ¶ Il pretore fece staccare il cadavere e

sé. Questo delirio, che fece ammalare Modesta e sconvolse

piace. ¶ Enrico, allora, gli fece una lunga spiegazione: ¶ — Il